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pascale61



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MessaggioInviato: Dom Gen 31, 2010 14:48    Oggetto: Rispondi citando


Alessandro joue al théâtre questa sera?
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genziana



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MessaggioInviato: Dom Gen 31, 2010 15:04    Oggetto: ALESSANDRO PREZIOSI protagonista I VICERE' di FAENZA-RAI SAT Rispondi citando


claudia_napoli ha scritto:


SU RAI SAT PREMIUM

STANNO TRASMETTENDO I VICERE'





Grazie, sono riuscita a vedere il finale, peccato non aver intuito che
avrebbero replicato " I VICERE' " su RAI SAT PREMIUM gratuito, la
tv digitale va consultata maggiormente. Consalvo è un gran Principe!

Alla prossima occasione, baci, giuly

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genziana



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MessaggioInviato: Dom Gen 31, 2010 15:09    Oggetto: ALESSANDRO PREZIOSI • Radio DUE • RAI UNO domenica 31/1/2010 Rispondi citando



Appuntamenti radio e tv con ALESSANDRO PREZIOSI !

          DOMENICA • 31 GENNAIO 2010







      RAI UNO - DOMENICA IN

      "Sette Giorni" con Pippo Baudo - dalle 15.30

      per presentare la fiction ' Sant'Agostino ' e...


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pattyFI



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MessaggioInviato: Dom Gen 31, 2010 15:14    Oggetto: Rispondi citando


spero che l'intervista di rai 2 si possa riascoltare....troppo bravo!!ho perso quasi tutto...ho sentito solo la canzone di conte e la dedica x la SUA DONNA!!

grazie cluaida

, bellissima!!e complimenti x lo sfondo....stupendo!!!

manca poco al programma di baudo!!!!
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Donare un sorriso ad un bambino malato è un atto d'amore!



Io e te che facemmo invidia al mondo, avremmo vinto mai contro un miliardo di persone! [Mille giorni di te e di me]
C.Baglioni
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M1944



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MessaggioInviato: Dom Gen 31, 2010 15:16    Oggetto: AMLETO Rispondi citando


PASCALE, cara ti rispondo sul topik di Amleto

Marilena
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genziana



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MessaggioInviato: Dom Gen 31, 2010 15:33    Oggetto: ALESSANDRO PREZIOSI • 'SANT'AGOSTINO' RaiUno • 31/1-1/2/2010 Rispondi citando




ha scritto:




Domenica e lunedì su Rai1 il kolossal Lux sul teologo del primo Millennio con Preziosi e Franco Nero



di Micaela Urbano

ROMA «Nacqui dalla carne di mia madre», racconta quando è già oltre metà della vita. E carne e carnalità, passione, ambizione, sono state inseparabili compagne di Agostino, venuto al mondo a Tagaste (in quella Numidia che oggi è Algeria), diventato vescovo d’Ippona e quindi Santo. Il più grande teologo del primo Millennio.
370 D.C. Agostino è un ragazzino come tanti, ruba non perché ne abbia bisogno, ma per il piacere che gli procura. Ha l’età in cui si è malvagi per sentire che effetto fa e perché non si ha alcuna intenzione di distinguere il bene dal male. La gioventù, la trascorre a Cartagine, tra la casa di un ricco ragazzo che diventa suo amico e un avvocato che gli insegna l’arte oratoria. Là impara a prendere le cose che desidera senza chiederle, comprese le donne, e scopre i trucchi dell’affabulazione. Arte in cui non basta l’abile uso della parola: il corpo deve essere agile quanto la mente. Così diventa oratore di successo e amante molto richiesto. Ma è dalla sua schiava che ha un figlio...
Questo San’Agostino giunge dopo l’opera destinata alla tv di Roberto Rossellini (Agostino d’Ippona, 1972), uno dei rari lavori del grande autore non applaudito all’epoca dalla critica di sinistra. Questo Sant’Agostino, un kolossal che ricostruisce alla perfezione ambienti, costumi, epoca, non è certo diretto da un nome illustre come quello di Rossellini. Ma Christian Duguay ha trovato il passo giusto (buon ritmo e mano salda) per raccontare, grazie anche alla sceneggiatura, una figura così complessa (efficace, semplice, ma non semplicistica).
Questo San’Agostino coinvolge specie nella parte in cui Agostino è solo Agostino. Un uomo. Con le pulsioni di un uomo. Un uomo che vuole stupire il tribunale, e per farlo si allena giorno dopo giorno, come un soldato, perché quella che combatterà in aula è una vera e propria guerra: studio-corsa-causa-effetto-velocità di movimento-e-di-mente-destrezza. Agostino è un uomo che non sa resistere al piacere dell’alcova, o a quelli che crede sentimenti, ma si rivelano fuochi di paglia.
Ma Agostino è anche un Giusto. Colui che, affidandosi a Dio, riesce a trovare l’equilibrio tra il Bene e il Male.
Un film moderno, questo Sant’Agostino, prodotto con grande cura da Matilde e Luca Bernabei della Lux Vide (in collaborazione con altre tv europee) per Raifiction. E ben interpretato da Alessandro Preziosi (Agostino giovane) e Franco Nero (Agostino vescovo), Monica Guerritore, nel ruolo della madre di Agostino, Andrea Giordana (il vescovo Ambrogio), Alexander Held, Johannes Brandrup, Cesare Bocci.
Il film andrà in onda dopodomani e lunedì in prima serata su Raiuno.

Venerdì 29 Gennaio 2010
(Riproduzione riservata)




          Tra dubbio, intelligenza, grazia


di Fernando Acitelli

L'umanità dei santi. Agostino e suo figlio Adeodato. Agostino, l’inquieto retore, grammatico che pur ascolta sua madre Monica, fervente del Cristo. Agostino che è in marcia perché l’inquietudine soltanto così può placarsi; e s’è in marcia non soltanto lasciando Tagaste, in Africa, e giungendo a Roma e poi a Milano ma s’è in marcia anche leggendo l’Ortensio di Cicerone e ascoltando le intense prediche di Ambrogio. E ancora: s’è in marcia se da Platone a Plotino molte cose si sono chiarite e gli strumenti neoplatonici hanno ormai forza nella sua mente. E’ con la mente che s’è in marcia e allora gli scenari si dilatano e ci si accorge che la Verità è immutabile e eterna mentre la mente che coglie la Verità è limitata, soggetta al divenire. Dubbio, ragione, intelligenza: il capire implica il credere: “nisi credideritis, non intelligetis”. E la fede divampa quando s’è avuta la grazia di capire. Analogo “girovagare” per Paolo di Tarso, immerso in una fede impetuosa. Arrivato a Roma prima di Pietro, venne imprigionato; quindi, da civis romanus, fu liberato e riprese la predicazione del Cristo. Il suo martirio avvenne nel 67 d.C., tre anni dopo quello di Pietro. Due figure immense del Cristianesimo: Agostino rivolto in se stesso per accogliere l’essentia di Dio; egli interpretò Paolo soprattutto sulla dottrina della grazia, sul peccato originale e sulla predestinazione. Paolo, inesausto propagatore di fede, è stato il grande costruttore dell’ordo gerarchico. Scrive il filosofo e teologo Klaus Berger: “La comunità è per Paolo un tempio, consacrato dallo Spirito Santo di Dio. Per tale consacrazione essa si caratterizza esplicitamente come casa del Signore, non però nel senso di luogo chiuso e in se stesso autosufficiente, ma in quello spazio aperto, teso a dimostrare l´interesse di Dio per gli uomini.” Almeno come architettura spirituale, la chiesa stava nascendo.

Venerdì 29 Gennaio 2010
(Riproduzione riservata)







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Gloria93



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MessaggioInviato: Dom Gen 31, 2010 16:13    Oggetto: sant'agostino: servizio tg1, tg3 delle 13.30 Rispondi citando


OGGI il tg1 delle 13.30 dedica un servizio alla fiction "SANT'AGOSTINO"

http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-69334416-613c-4430-bccc-93913815f64e.html?p=0

ne parla anche il TG 3

http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-14177959-a4c2-4c6b-90a3-b03555ec13da.html?p=0

le DUE PUNTATE in onda QUESTA SERA, ore 21. 30

E DOMANI 21. 10 su rai uno

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cinziaelucaforever



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MessaggioInviato: Dom Gen 31, 2010 16:19    Oggetto: Rispondi citando


ELLY80 ha scritto:
HO ASCOLTATO L'INTERVISTA COME SEMPRE ALESSANDRO E' STATO MOLTO PROFONDO ED INTERESSANTE,MI HA COLPITO MOLTO LA SUA FRASE SULLA BELLEZZA "LA BELLEZZA DI UN ATTORE E' CIO' CHE RIESCE AD ESPRIMERE CONCENTRANDOSI INTENSAMENTE SUL PERSONAGGIO E CIO' CHE RIESCE A DARE ATTRAVERSO QUEL PERSONAGGIO" ED E' PROFONFDAMENTE VERO.
ALESSANDRO E' VERO HA DEI MERAVIGLIOSI OCCHI CHE TI INCANTANO MA TI AFFASCINA PER QUELLO CHE E',PER CIO' CHE RIESCE AD ESPRIMERE CON LA SUA ANIMA,ALESSANDRO TI AFFASCINA PER COME E' PER LA SUA CULTURA IMMENSA,LA SUA DIALETTICA,INSOMMA TI AFFASCINA SOPRATTUTTO PER LA SUA INTERIORITA',PER LA SUA PERSONALITA' INCREDIBILE ED ECCEZIONALE,DETTO BANALMENTE MA FORSE E 'LA FRASE PIU' APPROPRIATA PER CIO' CHE E' E NON PER CIO' CHE APPARE.
E' UN ARTISTA A 360°,E NE HA DATO PROVA ANCHE OGGI IN CUI OLTRE AD AVER PARLATO DEL SUO SANT'AGOSTINO DI CUI HA DETTO CHE SI E' CERCATO DI RIMANERE PIU' FEDELI POSSIBILE AL PERSONAGGIO BASANDOSI SULLE "CONFESSIONI" SI E' ESIBITO ANCHE CANORAMENTE DANDO PROVA ANCORA UNA VOLTA DELLA SUA BRAVURA.
ALESSANDRO SEI UNICO!!NON CAMBIARE MAI!!!


Bellissime ELENINA le tue parole rivolte ad ALE Very Happy ! E concordo anch'io con te il nostro Capitano è proprio così...Non è solo la sua bellezza esteriore che attira in lui, sono i suoi gesti e le sue parole che quando l'ascolti sembrano una poesia Embarassed ....
Grande il nostro CAPITANO Wink Laughing !!!



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genziana



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MessaggioInviato: Dom Gen 31, 2010 16:21    Oggetto: ALESSANDRO PREZIOSI • 'SANT'AGOSTINO' RaiUno • 31/1-1/2/2010 Rispondi citando




ha scritto:




di Tiziana Lupi

Su una cosa sono unanime­mente d’accordo tutti coloro che, a vario titolo, hanno lavo­rato alla miniserie Sant’Agostino (Raiuno, domenica 31 gennaio e lu­nedì 1 febbraio in prima serata): la modernità del pen­siero del Santo. E, insieme, «la speran­za che, proprio in virtù di questa mo­dernità, la sua storia possa lasciare nel pubblico qualcosa in più della sensa­zione di avere visto un bel film». Sant’Agostino (realizzata dalla Lux Vide e in­terpretata da Alessandro Preziosi, Monica Guerritore, Franco Nero e Andrea Giordana, con la regia di Christian Duguay) ripercorre la vicenda umana e spirituale dell’autore de Le Confessioni, dall’inquieta adolescenza a Tagaste, paesino dell’entroterra nordafricano, fino alla morte, avvenuto nel 430 ad Ippona, durante l’assedio della città da parte dei Vandali di Genserico.
Sono gli anni confusi e difficili del­la caduta dell’Impero Romano e, per Agostino, sono, prima, gli anni tormentati del lusso e della spregiudicatezza che precedono l’incontro con Dio e, poi, quelli della conversione, fortemente voluta e incorag­giata dalla madre Monica, e di una vita al servizio del Signore e della pace.
Il presidente della Lux Vide Ettore Bernabei osserva: «Questa fiction fa conoscere al pubblico non solo un periodo della storia dell’umanità ma anche il percorso di un uomo che sarebbe potuto benissimo vivere ai giorni nostri. Sono in molti oggi a potersi riconoscere nella sua vicenda di uomo che, in tutte le sue esperienze, anche le più trasgressive, ha sempre avvertito la sensazione di qualcosa che gli mancava. Fino al momento in cui Sant’Ambrogio, allora Vescovo di Milano, non gli disse di non cercare la verità ma di lasciarsi trovare da essa. Quando, lo scorso settembre, abbiamo mostrato in anteprima una parte di questa fiction a Papa Benedetto XVI a Castel Gandolfo, lui ci ha detto: 'Speriamo che qualcuno si faccia trova­re dalla verità e poi trovi la carità'». «Proporre un film tv come Sant’Agostino oggi è un atto coraggioso» aggiunge Andrea Giordana che rivela con un sorriso di essere «un po’ invidioso del personaggio che interpreto, Sant’Am­brogio. Dio è entrato nella sua vita con vio­lenza, come un Tir. A­veva bisogno della sua intelligenza e del suo senso di giustizia e lo ha cercato. Così come sono un po’ invidioso di Sant’Agostino che, a sua volta, ha incontrato un ’Tir’ come Sant’Ambrogio. Tutt’altro percorso, insomma, rispetto al nostro che, ogni giorno, cerchiamo di fare un pas­setto alla volta e non sempre ci riusciamo». A dare il volto a Sant’Agostino sono, negli anni della maturità e in quelli della vecchiaia, rispettivamente A­lessandro Preziosi e Franco Nero. Entrambi sottolineano l’importan­za della parola: «La cosa che mi ha affascinato di più di Sant’Agostino è la ricerca della verità legata alla parola – osserva Preziosi –. Oggi che le parole vogliono dire tutto e niente a seconda di come le interpretiamo, il rapporto di Sant’Agostino con la pa­rola è, senza dubbio, il suo aspetto più moderno ». Franco Nero aggiunge: «La sua modernità è nell’importanza data alla parola. Oggi potrebbe parlare molto ai giovani, insegnando loro ad essere meno su­perficiali e meno pressappochisti». E, probabilmente, non solo ai gio­vani. Perché, come sottolineano i produttori Luca e Matilde Bernabei, «l’ansia, il disagio e il disorientamento di Agostino e dei suoi contemporanei sono gli stessi di noi, uomini e donne di oggi. E fu attraverso queste esperienze nella sua e­sistenza piena di cambiamenti che Agostino giunse a scrivere, rivolto a Dio: il nostro cuore è inquieto finché non riposa in te».
Ettore Bernabei della Lux Vide: «Molti si riconosceranno nella sua vicenda di uomo passato dalla trasgressività alla fede più vera»

Venerdì 29 Gennaio 2010





«OSSERVATORE» - «UN PRODOTTO DI ALTO LIVELLO»


La fiction «ben riuscita» su Sant’Agostino conferma l’impegno perseguito nei suoi 18 anni di vita dalla Lux Vide, una casa di produzione che - con una serie di film su temi religiosi - ha prodotto «un corpus di alto livello». Lo afferma l’«Osservatore Romano». Con questi prodotti, spiega il giornale vaticano, la società fondata dallo storico direttore generale della Rai Ettore Bernabei, è riuscita a trovare «un buon compromesso fra prodotto popolare, com’è giusto che sia in questi casi, e una confezione di alto profilo capace di coinvolgere personalità importanti del cinema internazionale». Per il giornale vaticano, l’Agostino interpretato da Alessandro Preziosi e Franco Nero, insomma, non sfigura accanto al Mosè (1995), interpretato da Ben Kingsley e con Christopher Lee nei panni di Ramsete, e a un Giacobbe (1994) impersonato da Matthew Modine.

Venerdì 29 Gennaio 2010








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genziana



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MessaggioInviato: Dom Gen 31, 2010 16:22    Oggetto: ALESSANDRO PREZIOSI • 'SANT'AGOSTINO' RaiUno • 31/1-1/2/2010 Rispondi citando




ha scritto:



Su Rai1 la riuscita miniserie televisiva dedicata a sant’Agostino prodotta dalla Lux Vide


          L’uomo giusto nel momento giusto


di Emilio Ranzato

La miniserie televisiva della Lux Vide su sant’Agostino che andrà in onda in Italia domenica 31 gennaio e lunedì 1° febbraio su Rai Uno, è un prodotto confezionato con il tratto stilisticamente poco personale tipico di queste occasioni dal respiro internazionale, ma anche con grande cura. Tanto da potersi sistemare nettamente al di sopra della media corrente dei film dedicati al piccolo schermo. Il regista francese Christian Duguay, già autore di una convincente miniserie su Coco Chanel con Barbora Bobulova, sembra voler strizzare l’occhio al rinato genere peplum visto al cinema negli ultimi anni attraverso movimenti di macchina visto al cinema negli ultimi anni attraverso movimenti di macchina ariosi e quasi ininterrotti, una fotografia molto contrastata, un montaggio dal ritmo persino troppo solenne per il mezzo televisivo.
Ma lo sfondo epico che ne deriva, apparentemente modaiolo, non stride affatto invece con la vicenda del grande pensatore africano. Agostino infatti emerge da questa ricostruzione più nella sua dimensione di politico che di teologo, più in quella di uomo che di sacerdote. Un taglio coraggioso, ma basato sul presupposto che il grande pubblico già conosca gli aspetti più spirituali di questa figura così amata.
Forgiato da una giovinezza vissuta fra manicheismo e abitudini dissolute, divenuto brillante oratore giuridico alla corte milanese del giovassimo imperatore Valentiniano II – simbolo tanto di un potere in inesorabile declino quanto di un suo imminente rinnovamento – anche grazie ai precetti relativisti impartirgli da Macrobio, infine illuminato da quello stesso Ambrogio che fino a poco prima avversava in nome di un’autonomia da verità dogmatiche, Agostino rappresenta in quest’ottica il traghettatore della civiltà occidentale oltre la cesura epocale e traumatica della caduta dell’impero romano. Anche perché nella sua vita ha vissuto la conversione senza dimenticare il proprio passato, assimilandolo al contrario alla successiva esperienza di fede. E pervenendo in tal modo a un’idea di verità rivelata che assume anche una preziosissima valenza terrena, quella di strumento utile all’uomo per uscire dalle pastoie di una storia involutasi attorno al cardine perverso della violenza e della sopraffazione.
Il film di conseguenza non indugia in crisi mistiche, pur rendendoci ovviamente partecipi della conversione che cambiò per sempre la vita di Agostino in una suggestiva sequenza di immagini. Preferendo invece sottolineare come i protagonista, oltre a essere uno dei maggiori pensatori di tutti i tempi, sia stato anche l’uomo giusto nel momento giusto. Un crocevia sulle linee evolutive tanto della storia, quanto della spiritualità. Dietro all’eleganza dei suoi scritti, la genialità e la profondità del suo pensiero. Agostino appare nel film come un uomo che vissuto i lati più terreni dell’esistenza, e anche per questo è stato pronto a sporcarsi le mani nella storia per eternarne il corso, non enfatizzando, nella vita di tutti i giorni, quella dimensione spirituale che invece ha profuso in testi arrivati senza invecchiare fino ai giorni nostri.
Allora non è un caso che i momenti migliori del film si debbano a una raffinata costruzione drammaturgica che vede Agostino finire per assomigliare sempre di più al rivale Ambrogio, altro grande politico e vescovo, lungimirante interprete di un’era, considerato invece come un ostacolo da un impero di fatto già finito. La loro è una dialettica che ha per argomento la fede, ma che si sviluppa lungo gli strumenti della ragione. E il film ha l’abilità di mostrare come il loro graduale avvicinamento abbia a che fare anche con il tramonto di un’epoca: solo unendo le proprie forze a quelle di Ambrogio, Agostino saprà mettere al riparo la spiritualità di un popolo destinato a essere invaso e sconfitto, e con essa la sua sopravvivenza.
Qualche limite della produzione, alla lunga, si riconosce nella sua predisposizione caparbiamente descrittiva, se non addirittura didattica, per cui si cerca di rendere conto allo spettatore di ogni momento saliente della vita del santo, finendo inevitabilmente per trattare con rapidità argomenti che la riduzione cinematografica non ha permesso di approfondire, come il dissidio fra cattolici e donatisti, risolto in favore dei primi durante il concilio di Cartagine. Un episodio importante per capire coma la storia del cristianesimo sia stata segnata non solo da contrasti con il potere politico ma anche da lotte intestine tanto aspre e talvolta cruente. Un’occasione dove fra l’altro la retorica da grande oratore di Agostino riemerge dal passato vissuto nella giurisprudenza cartaginese, a conferma ancora di come il vescovo non avesse dimenticato l’avvocato. E di come la storia della spiritualità sia fatta anche di piccole grandi doti terrene.
Altra noia di merito riguarda la scelta degli attori. Per quanto non credibilissimo con i suoi occhi azzurri, Alessandro Preziosi nei panni del giovane Agostino unisce un’espressione riflessiva a una bellezza vagamente dionisiaca che ben rappresenta il marchio di un propedeutico passato da peccatore. Maggiore physique e du role esibisce Franco Nero nella parte di un Agostino maturo che allo spirito del combattente ha aggiunto lo sguardo del saggio. Sorprende Monica Guerritore nela parte di una madre, tanto umana quanto protesa verso il sacro ben prima del figlio. Mentre Andrea Giordana risulta perfetto nei panni di un pragmatico e spiritualmente profondo Ambrogio.




            " Un corpus di alto livello "


La produzione Lux Vide, fondata nel 1992 dallo storico direttore generale della Rai Ettore Bernabei, continua con Agostino l’ormai lunga serie dedicata alle figure del cristianesimo, inaugurata nel 1993 dal bell’episodio su Abramo che vedeva protagonista il grande Richard Harris. La serie è infatti riuscita a trovare un buon compromesso fra prodotto popolare – com’è giusto che sia in questi casi – e una confezione di alto profilo capace di coinvolgere personalità importanti del cinema internazionale. Altri momenti da ricordare di un corpus peraltro tutto di alto livello, sono quelli dedicati a Mosè (1995), interpretato da Ben Kingsley e con Christopher Lee nei panni di Ramsete, e a un Giacobbe (1994) impersonato da Matthew Modine.
L’attenzione per il cotè storico presente in tutti questi film, sotteso da uno studio filologico non comune per prodotti destinati alla televisione, ha fatto sì che la Lux Vide si specializzasse più di recente anche in grandi figure storiche parallele alla nascita e alla diffusione del cristianesimo, fra cui un Augusto (2003) interpretato da Peter O’Toole”

27 gennaio 2010






    Da "L'Osservatore Romano" del 4 settembre 2009 :


"Noi non possiamo trovare da soli la Verità, ma la Verità, che è Persona, ci trova".

Lo ha ricordato Benedetto XVI al termine della proiezione del film "Sant'Agostino" svoltasi nel pomeriggio di mercoledì 2 settembre, nel Palazzo Pontificio di Castel Gandolfo.


"Cari amici,

alla fine di questo grande viaggio spirituale, che si è realizzato nel film che abbiamo visto, sento il dovere di dire grazie a tutti coloro che ci hanno offerto questa visione. Grazie alla Televisione Bavarese per l'impegno profuso - ed è una grande gioia che un'osservazione piuttosto casuale fatta tre anni fa, sia stata l'inizio di un cammino che ha portato a questa grandiosa rappresentazione della vita di sant'Agostino. Grazie a Lux Vide e grazie alla Rai per questa realizzazione.
In realtà, mi sembra che il film sia un viaggio spirituale in un continente spirituale molto distante da noi e tuttavia molto vicino a noi, perché il dramma umano è sempre lo stesso. Abbiamo visto come, in un contesto per noi molto lontano, si rappresenta tutta la realtà della vita umana, con tutti i problemi, le tristezze, gli insuccessi, come pure il fatto che, alla fine, la Verità è più forte di qualunque ostacolo e trova l'uomo. Questa è la grande speranza che rimane alla fine: noi non possiamo trovare da soli la Verità, ma la Verità, che è Persona, ci trova. Esternamente la vita di sant'Agostino sembra finire in modo tragico: il mondo per il quale e nel quale è vissuto finisce, viene distrutto. Ma come è stato qui affermato, il suo messaggio è rimasto e, anche nei cambiamenti del mondo, esso perdura, perché viene dalla Verità e guida alla Carità, che è la nostra comune destinazione.
Grazie a tutti. Speriamo che molti, vedendo questo dramma umano, possano essere trovati dalla Verità e trovare la Carità.
"








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ENZO+ANTO



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MessaggioInviato: Dom Gen 31, 2010 16:24    Oggetto: Rispondi citando


Patty non sei riuscita a sentire tutto l'intervento di Alessandro su Radio2.
Ti sei persa il più bello: quando gli hanno ricordato la sua partecipazione a "Il capitano" qualcuno ha detto che il capitano è Totti, ma lui, prontamente, ha ribadito "il capitano è uno solo DEL PIERO!"
Ci ha ricordato una frase che anche noi abbiamo scritto sul forum.
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L'ultima modifica di ENZO+ANTO il Dom Gen 31, 2010 16:25, modificato 1 volta
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cinziaelucaforever



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MessaggioInviato: Dom Gen 31, 2010 16:25    Oggetto: Rispondi citando


Un in bocca al lupo ad ALE per stasera e occhio tra un pò lo vedremo insie me a Vittoria da BAUDO Wink Laughing!!!

Grazie Giuly e Gloria per tutte le informazioni che ci date Wink !!



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ELLY80



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MessaggioInviato: Dom Gen 31, 2010 16:44    Oggetto: Rispondi citando


cinzia65 ha scritto:
ELLY80 ha scritto:
HO ASCOLTATO L'INTERVISTA COME SEMPRE ALESSANDRO E' STATO MOLTO PROFONDO ED INTERESSANTE,MI HA COLPITO MOLTO LA SUA FRASE SULLA BELLEZZA "LA BELLEZZA DI UN ATTORE E' CIO' CHE RIESCE AD ESPRIMERE CONCENTRANDOSI INTENSAMENTE SUL PERSONAGGIO E CIO' CHE RIESCE A DARE ATTRAVERSO QUEL PERSONAGGIO" ED E' PROFONFDAMENTE VERO.
ALESSANDRO E' VERO HA DEI MERAVIGLIOSI OCCHI CHE TI INCANTANO MA TI AFFASCINA PER QUELLO CHE E',PER CIO' CHE RIESCE AD ESPRIMERE CON LA SUA ANIMA,ALESSANDRO TI AFFASCINA PER COME E' PER LA SUA CULTURA IMMENSA,LA SUA DIALETTICA,INSOMMA TI AFFASCINA SOPRATTUTTO PER LA SUA INTERIORITA',PER LA SUA PERSONALITA' INCREDIBILE ED ECCEZIONALE,DETTO BANALMENTE MA FORSE E 'LA FRASE PIU' APPROPRIATA PER CIO' CHE E' E NON PER CIO' CHE APPARE.
E' UN ARTISTA A 360°,E NE HA DATO PROVA ANCHE OGGI IN CUI OLTRE AD AVER PARLATO DEL SUO SANT'AGOSTINO DI CUI HA DETTO CHE SI E' CERCATO DI RIMANERE PIU' FEDELI POSSIBILE AL PERSONAGGIO BASANDOSI SULLE "CONFESSIONI" SI E' ESIBITO ANCHE CANORAMENTE DANDO PROVA ANCORA UNA VOLTA DELLA SUA BRAVURA.
ALESSANDRO SEI UNICO!!NON CAMBIARE MAI!!!


Bellissime ELENINA le tue parole rivolte ad ALE Very Happy ! E concordo anch'io con te il nostro Capitano è proprio così...Non è solo la sua bellezza esteriore che attira in lui, sono i suoi gesti e le sue parole che quando l'ascolti sembrano una poesia Embarassed ....
Grande il nostro CAPITANO Wink Laughing !!!





GRAZIE CINZIETTA HAI RAGIONE Very Happy Very Happy Very Happy Very Happy !!COMUNQUE IO NON HO SCRITTO NULLA DI PIU' DI CIO' CHE ALESSANDRO MI DA',HO ESPRESSO SEMPLICEMENTE LE EMOZIONI CHE MI TRASMETTE E DA'!!
MITICO ALE!!! Very Happy
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"LA BELLEZZA DI UN ATTORE E' CIO' CHE RIESCE AD ESPRIMERE CONCENTRANDOSI INTENSAMENTE SU UN PERSONAGGIO E CIO' CHE RIESCE A DARE ATTRAVERSO QUEL PERSONAGGIO" (A.P.)


ELENA
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Gloria93



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MessaggioInviato: Dom Gen 31, 2010 17:19    Oggetto: Rispondi citando


ORA ALESSANDRO OSPITE DA PIPPO BAUDO A DOMENICA IN
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cinziaelucaforever



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MessaggioInviato: Dom Gen 31, 2010 17:40    Oggetto: Rispondi citando


Grande, Grande, Grande il nostro ALESSANDRO Laughing Laughing Laughing !!!
UNICO come attore, come ha detto anche PIPPO BAUDO Wink !


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