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IL MIO CYRANO
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Marilina



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MessaggioInviato: Mar Mar 20, 2012 19:24    Oggetto: Rispondi citando


marystone ha scritto:
Bella intervista Ale!

Debbo ringraziarti ancora una volta...perchè è grazie a te.... ascoltando le tue letture delle poesie di Pessoa...Pavese.....ecc..... mi sono avvicinata alla poesia.....ed è bellissimo!!!! Very Happy Very Happy Grazie!

Grazie....per non aver fatto l'avvocato.....ce ne sono tantissimi e di certo il Foro di Roma o Napoli...non avevano di certo bisogno di Te.....ma il teatro......sì.....ed anche il Tuo pubblico.....Non potevamo perdere un grande ARTISTA a tutto tondo come TE!!!!!! GRAZIE!!!!! Laughing Laughing

Buona prosecuzione di tournèe a Verona!!! Laughing Laughing


Laughing Laughing Laughing Mariella mi fai morire eheheh è bellissima!!!
quoto quoto quoto!!!
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genziana



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MessaggioInviato: Mar Mar 20, 2012 23:57    Oggetto: dal 20 al 25/03/2012 CYRANO DE BERGERAC Teatro Nuovo, VERONA Rispondi citando




      dal 20 al 25 Marzo • Teatro Nuovo VERONA

      il Desk ADRICESTA Onlus accoglie nel foyer



      [Artnine Image Lab]


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marystone



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MessaggioInviato: Mer Mar 21, 2012 01:03    Oggetto: Rispondi citando


grazie marilin!!!!!!!!!!!!!! Smile Smile
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genziana



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MessaggioInviato: Mer Mar 21, 2012 14:16    Oggetto: dal 20 al 25/03/2012 CYRANO DE BERGERAC Teatro Nuovo, VERONA Rispondi citando



ha scritto:







      dal 20 al 25 Marzo • Teatro Nuovo VERONA

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genziana



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MessaggioInviato: Mer Mar 21, 2012 14:23    Oggetto: dal 20 al 25/03/2012 CYRANO DE BERGERAC Teatro Nuovo, VERONA Rispondi citando



ha scritto:


L'ARENA - Mercoledì 21 marzo 2012 - Spettacoli - Pag. 59






      dal 20 al 25 Marzo • Teatro Nuovo VERONA

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genziana



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MessaggioInviato: Mer Mar 21, 2012 15:10    Oggetto: 2-3/02/2012 CYRANO DE BERGERAC - Nuovo Teatro Verdi BRINDISI Rispondi citando



ha scritto:






    La nuova copertina di Salento in Tasca è dedicata ad Alessandro Preziosi. Per l'articolo di apertura dal titolo "Scelte di Gusto" i redattori hanno incontrato l'attore napoletano che, reduce da successi televisivi e premi cinematografici, è stato protagonista nei giorni scorsi della Stagione Teatrale del Nuovo Teatro Verdi di Brindisi. Il giovane artista ha calcato il palcoscenico brindisino proponendo il "Cyrano de Bergerac".



    SALENTO IN TASCA xv|10 febbraio|2012

    Scelte di gusto • Editoriale di Nicola Ricci


Con la commedia “Cyrano De Bergerac”, Alessandro Preziosi è stato protagonista nei giorni scorsi della Stagione Teatrale del Nuovo Teatro Verdi di Brindisi. L’opera di Rostand, tenera e romantica, tutta puntata sul ritmo, lo ha visto, infatti, impegnato, sia in scena che alla regia. L’attore napoletano, reduce da successi televisivi e premi cinematografici, raccoglie così la sfida tutta teatrale di mettere in scena lo scrittore poeta dall’irresistibile e vitale creatività.

Un testo impegnativo...
La scelta di Cyrano parte dall’attenzione posta verso il pubblico. Ho sempre guardato a quello che poteva piacere allo spettatore seduto in platea, proponendo, di volta in volta, delle pillole di lavoro raffinato. Un impegno che si è concretizzato portando in scena un classico del teatro, strizzando l’occhio, nel confezionamento editoriale, ai giovani. Il ritorno dei classici e la rinnovata attenzione al teatro di parola tra i ragazzi, infatti, favoriscono l’ ampliamento del naturale target teatrale.

Teatro, un amore antico!
Per me, si tratta di una scelta fisiologica: solo in teatro, ho potuto godere di grandi maestri e di forti emozioni. E’ un luogo che mi appartiene: vi sono cresciuto artisticamente, sbirciando i grandi attori da dietro le quinte.

Quanto conta lo studio?
Ho sempre avuto, nei confronti di questo mestiere, una grande passione: lo studio è necessario per affrontare al meglio i vari impegni. Il teatro richiede una grande preparazione e conoscenza del testo, mentre la televisione reclama una prontezza di riflessi e una rapida capacità di immedesimazione: tutte queste caratteristiche messe insieme rappresentano un mix di qualità molto interessante, di cui un attore non può non disporre.

Il Salento in poche parole!
Prendi un aereo e vai a Lecce! Descrivere questa terra risulta quasi impossibile... Ci sono posti che non vanno raccontati, ma soltanto vissuti. Suggestioni che sono difficili da narrare, legate a luoghi caratterizzati da un colore bianco latte e miele.

10 febbraio 2012 (Pagina 5)







    2 e 3 Febbraio -• Nuovo Teatro Verdi, BRINDISI

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genziana



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MessaggioInviato: Mer Mar 21, 2012 19:47    Oggetto: 28-29/2/12 CYRANO DE BERGERAC Teatro Della Fortuna FANO (PU) Rispondi citando



ha scritto:



        Commedia: Cyrano de Bergerac


Approda a FANO (Teatro della Fortuna) lo spadaccino innamorato



Me lo ricordavo angelico, con due occhi azzurri su una faccia pulita e i capelli corti, me lo ritrovo davanti mefistofelico, coi capelli più lunghi, viso più scavato, pizzetto e baffetti alla D’Artagnan, sguardo azzurro bruciante, sciarpa azzurra come gli occhi: così si è presentato all’uscita artisti del Teatro della Fortuna di Fano Alessandro Preziosi dopo la presentazione della sua versione, attoriale e registica, di Cyrano de Bergerac.
Questo dramma post-romantico di Edmond Rostand ha immortalato un personaggio caro all’immaginario femminile. Chi non ha mai desiderato quell’ “apostrofo rosa fra le parole t’amo”, o sognato di fronte a quelle frasi d’amore sotto il balcone di Rossana, o ammirato i giochi di parole, l’abilità con la spada, il sarcasmo di Cyrano? (“ed al fin della licenza io tocco!”)
Certo, se non avesse avuto quel brutto naso…
Ebbene, Alessandro Preziosi regista toglie il nasone a Cyrano (anche se le battute allusive rimangono) e si sofferma sulla potenzialità espressiva della sfera dei sentimenti (amicizia in primis) e delle passioni umane: secondo Preziosi non è la scarsa prestanza fisica a creare la reticenza di Cyrano, ma la sua insicurezza interiore, determinata dal tumulto dei sentimenti, dal sentirsi inadeguato alla bellezza della giovane cugina, dal timore di essere deriso, dalle mille paure che assalgono una persona innamorata.
E, anche se il Cyrano classico alla fine riesce ad apparire piacente per la forza della parola, Alessandro Preziosi attore ce lo fa piacere fin dal primo impatto, perché lui ne è l’interprete e lui oltre che bravo è anche bello. Finalmente un Cyrano amoroso e bello.
Certo il costume ridondante, di Falstaffiana memoria, non fa emergere il fisico dell’attore. Forse il costumista Alessandro Lai voleva riportarci in mente che “nel mondo tutto è burla” e che noi siamo alla fine “tutti gabbati”, ma, avendo un Preziosi a disposizione, non doveva dimenticare che Cyrano era uno spadaccino agile e scattante e quindi con un fisico atletico da non camuffare.
Nel gesto e nella recitazione Preziosi ha la spavalda fierezza di un guascone e la nostalgica sensibilità del poeta. In scena è affiancato da quattordici bravi giovani attori, alcuni esordienti e alcuni formati alla scuola dell’accademia Link Academy, diretta dallo stesso Preziosi. Cristiano è egregiamente interpretato dal giovanissimo attore danese Benjamin Stender, che parla l’italiano con accento straniero, Rossana è la bella ed elegante Valentina Cenni, tra gli altri attori menzioniamo Massimo Zordan, Emiliano Masala, Marco Canuto. Nell’allestimento di KHORA.teatro la scenografia costituita di impalcature in ferro, pedane, scale e soppalchi è di Andrea Taddei, le luci ben circostanziate sono di Valerio Tiberi e le musiche di Andrea Farri.
La produzione è curata da Alessandro Preziosi, Aldo Allegrini e Tommaso Mattei. Traduzione e adattamento da Rostand di Tommaso Mattei.

Giosetta Guerra, 21/03/12








    28-29 febbraio 2012 • FANO, Teatro della Fortuna

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genziana



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MessaggioInviato: Gio Mar 22, 2012 14:29    Oggetto: dal 20 al 25/03/2012 CYRANO DE BERGERAC Teatro Nuovo, VERONA Rispondi citando



ha scritto:


    IL GRANDE TEATRO. Ovazione per l'attore napoletano, al
    suo debutto alla regia, in scena al Nuovo fino a domenica


            Toccante Cyrano di Preziosi
            È lui anche senza il nasone


    Arruffato e con il passo incerto rende tutto il disagio interiore
    dello spadaccino di Rostand. Lo affianca un buon cast di giovani


Un classico della letteratura privato del suo elemento più classico, quello che lo connota, lo definisce, ne fa, per così dire, un simbolo. Cyrano de Bergerac è spadaccino e poeta di straordinaria abilità in entrambe le «arti», la militare e la letteraria. È un eroe smargiasso e provocatore che possiede un'anima romantica e... un naso di proporzioni abnormi che, ahinoi, lo contraddistingue e in qualche modo ne fa un emarginato. È un essere di qualità, prigioniero di uno scherzo della natura.
Nell'allestire la «commedia eroica in cinque atti, in versi» per dirla con il suo autore Edmond Rostand, Alessandro Preziosi -nella duplice veste di regista e protagonista- rinuncia all'ingombrante caratteristica fisica del suo personaggio, alla «cartilagine fatale». Non c'è nulla di posticcio, insomma, nel suo volto. Una scelta, questa, non priva di rischi, tanto più che l'artista napoletano è senza dubbio bello: far dimenticare la sua presenza e far prevalere invece il personaggio non era facile. Ma la sfida -diciamolo subito - è vinta. E il pubblico (in gran parte femminile, con frotte di ragazzine in delirio per il loro idolo) della «prima», che ha gremito il Nuovo per l'ultima proposta della rassegna «Il Grande Teatro», si è lasciato coinvolgere tributando, alla fine dello spettacolo, vere e proprie ovazioni a Preziosi e alla compagnia.
Nessuna protuberanza, dunque nessun «nasone che mi precede di un quarto d'ora», perché l'intento dell'attore-regista era quello di rendere l'inadeguatezza della figura rostandiana, l'incapacità del suo cuore di confessare il sentimento che nutre per la bella cugina Rossana. La baldanza del soldato cela l'impossibilità di manifestarsi attraverso le parole, lui che le maneggia con estrema perizia. E allora, di fronte a lei, il suo atteggiamento perde ogni nota virile e guascona per ripiegare piuttosto su accenti più deboli, più indifesi, tipici di chi si sente rifiutato e quindi non riesce ad aprirsi. Il disagio esteriore diventa anche interiore.
I capelli arruffati, l'incedere talora incerto, Preziosi fa scordare la sua prestanza fisica per calarsi sempre di più nel ruolo di cui mette in risalto le differenti sfumature: ora è lo spadaccino coraggioso che sbaraglia in un solo colpo i numersi avversari, ora è semplicemente l'innamorato senza speranza, l'uomo che, dinanzi all'amata, non sa neppure a sfruttare a suo favore l'abilità oratoria di cui è dotato. Così, decide di mettere quest'ultima al servizio del giovane Cristiano de Neuvillette di cui è invaghita Rossana. Il ragazzo è bello ma non ha la potenza della parola: sarà Cyrano a suggerirgli le frasi d'amore che toccheranno il cuore della fanciulla e la condurranno all'altare, a dispetto dell'altro suo corteggiatore, il conte De Guiche che si vendica trasferendo al fronte i due cadetti.
Ma ancora una volta Cyrano non lascia sola la donna: pur in guerra, egli le invia ogni giorno messaggi appassionati spacciandosi per il marito. La storia d'amore non ha lieto fine ma consente a Cyrano, giunto al termine della propria vita, di rivelare a Rossana -chiusa in convento dopo la morte in battaglia dello sposo- il suo sentimento.
Mescolando prosa e versi in un riuscito mix (traduzione e adattamento del testo di Tommaso Mattei) lo spettacolo, ben costruito e d'impianto tradizionale, resta fedele al testo. La scenografia (di Andrea Taddei) acquisisce maggiore impatto nella seconda parte che si apre su un'immagine corale -l'ammassarsi dei corpi dei soldati in battaglia- di forte suggestione. Nella fase iniziale, la messinscena tradisce un certo rallentamento di ritmo ma il registro cambia nel prosieguo: la vicenda entra nel vivo, assume dinamismo e cadenza più incalzanti ed efficaci avviandosi al finale in scioltezza. E gli applausi scrosciano.
Al debutto da regista, Preziosi se la cava bene puntando su un gioco di squadra nel complesso riuscito, nel quale spicca la professionalità di Emiliano Masala soprattutto (Le Bret) e di Massimo Zordan (De Guiche). Li affianca un cast di nove giovani attori diplomati alla Link Academy, scuola di formazione diretta dallo stesso Preziosi.
Valentina Cenni è una credibile, dolce, Rossana, Benjamin Stender è un Cristiano volutamente impacciato.
Come dicevamo, da attore Preziosi non si risparmia mostrando una bravura che, nel corso degli anni, si è affinata sempre di più: una bella prova di maturità artistica. Insomma, il suo Cyrano -per citare Rostand- «alla fine della ballata»... tocca.
Si replica fino a sabato alle 20,45 e domenica alle 16.

Betty Zanotelli





Due gli INCONTRI relativi allo spettacolo, oggi pomeriggio al foyer del Teatro Nuovo. Alle 16,45 per «Invito alla visione», Simone Azzoni parlerà della «musica della parola» e alle 17 Alessandro Preziosi e gli altri interpreti di Cyrano incontreranno il pubblico. Conduce Silvia Bernardi. Ingresso libero.



    L'ARENA - Giovedì 22 marzo 2012 - Spettacoli - Pagina 59





      dal 20 al 25 Marzo • Teatro Nuovo VERONA






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Marilina



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MessaggioInviato: Gio Mar 22, 2012 17:25    Oggetto: Rispondi citando


Insomma, il suo Cyrano -per citare Rostand- «alla fine della ballata»... tocca.

già Smile

grazie Giuly per gli articoli.. è sempre un piacere!!
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annarella*



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MessaggioInviato: Gio Mar 22, 2012 19:47    Oggetto: Rispondi citando


eh sì marilina...hai proprio ragione...!!! Smile
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marystone



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MessaggioInviato: Gio Mar 22, 2012 20:09    Oggetto: Rispondi citando


Ma che belle recensioni!!!!!!!!!!! Smile Smile

Come sarà felice il nostro Ale/Cyrano!! Laughing Laughing

Grazie Giuly....sempre attenta e precisa!!! Smile Smile
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genziana



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MessaggioInviato: Ven Mar 23, 2012 09:40    Oggetto: dal 20 al 25/03/2012 CYRANO DE BERGERAC Teatro Nuovo, VERONA Rispondi citando



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L'ultima modifica di genziana il Ven Mar 23, 2012 15:23, modificato 1 volta
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genziana



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MessaggioInviato: Ven Mar 23, 2012 14:06    Oggetto: dal 20 al 25/03/2012 CYRANO DE BERGERAC Teatro Nuovo, VERONA Rispondi citando



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genziana



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MessaggioInviato: Ven Mar 23, 2012 14:38    Oggetto: dal 20 al 25/03/2012 CYRANO DE BERGERAC Teatro Nuovo, VERONA Rispondi citando



ha scritto:


VERONA. TEATRO NUOVO. Pubblico tutto al femminile per l'incontro con l'attore e regista, presenti il Direttore Artistico e l'Assessore alla Cultura. Incremento dei giovani.



    PREZIOSI chiude in bellezza «Il Grande Teatro»


Savorelli e Perbellini presentano il bilancio: «Una stagione da 27.000 presenze. E proprio il suo “Cyrano” è lo spettacolo che ha richiamato il maggior numero di spettatori»



Non c'era donna che non avesse pronto un pezzo di carta per l'autografo o il telefonino predisposto allo scatto, al Teatro Nuovo gremito, in attesa dell'arrivo dell'attore e regista Alessandro Preziosi, interprete fino a domenica del capolavoro di Edmond Rostand Cyrano de Bergerac di cui firma anche la messa in scena. «Bello e bravo» sono gli aggettivi che hanno echeggiato in sala misti a sospiri e gridolini non appena il sex symbol si è presentato, aria assonnata e berrettino spavaldo, insieme ad alcuni attori compagni di squadra, accompagnati dall'Assessore alla Cultura Erminia Perbellini e del direttore artistico dell'Estate Teatrale Veronese Gianpaolo Savorelli che hanno fornito il consuntivo della rassegna Il grande teatro che ha registrato complessivamente 27.000 spettatori e vede al primo posto della classifica di presenze di pubblico proprio Preziosi.
«Rispetto alla precedente edizione abbiamo avuto un aumento di pubblico», ha sottolineato Perbellini, «con un aumento dei giovani che, nello specifico relativo alla fascia sotto i 30 anni, già al Teatro Romano la scorsa estate aveva avuto un incremento del 40 per cento».
«Dobbiamo il successo al cartellone variegato e intrigante fatto di classici - Eduardo, Pirandello, Rostand - inframmezzati a testi contemporanei tutti da scoprire e si accettano suggerimenti da parte della gente per la prossima programmazione», ha aggiunto Savorelli citando Esopo: «Le cose belle non vanno misurate con la quantità ma con il valore».



La parola è passata quindi all'eroe di Rivombrosa che, incalzato dalle domande della moderatrice Silvia Bernardi, ha disdegnato con disappunto il ruolo di bello di fronte alle domande su questo aspetto della sua persona, sebbene gli siano state poste in relazione ad arte, fascino personale e incarnazione dei personaggi portati in tivù e in teatro.
Sottolineando invece che per lui la bellezza non conta e «basta... non ne posso più»: il merito va ai genitori che lo hanno cresciuto facendogli vivere e vedere cose affascinanti.
Preziosi ha tenuto a parlare della complicità che contraddistingue il suo lavoro in palcoscenico al fianco dei colleghi e che a oggi ha portato l'affiatato gruppo alla 51a replica del Cyrano, in Italia.
«Mi sono calato anche nel ruolo di regista per incoscienza», ha precisato, «per il valore che attribuisco a certe esperienze della mia vita personale e di quella di chi mi circonda, che poi si riflettono in scena, ma soprattutto perché ho potuto scegliere gli attori, decidere che impronta dare al lavoro e poterlo fare senza indossare il naso finto, che ritengo inutile da esibire, per evitare che gli spettatori si attacchino a uno stereotipo».
Dalla conversazione con le fan, due delle quali, Simona e Rossella gli hanno tratteggiato un ritratto che gli hanno fatto arrivare al volo sul palco, è quindi emersa la passione di Preziosi per la nostra città dove ha recitato in Re Lear, Amleto e La dodicesima notte.
«Non c'è testo nel bacino cosmico teatrale che non contenga contemporaneità», ha continuato, «e, in particolare per quanto riguarda il Cyrano, la sento una storia che parla di sentimenti, di amicizia, lealtà, paura, onore, verità e ci mette anche in difficoltà perché non è facile rappresentare un'inadeguatezza. Ogni volta che si recita perciò si ricomincia sempre daccapo e non c'è stereotipo di bellezza che tenga. Io non mi guardo allo specchio. Sono un uomo che ha sempre volato basso guardando in alto. Ci tengo oltretutto a dire che il rapporto col pubblico è una sorta di simbiosi, un patto d'amore. Il Cyrano non è una storia che si improvvisa, ma bisogna prepararsi bene perché quando si alza il sipario si prova una reale commozione, mista anche agli stessi sentimenti di rabbia, esaltazione, paura o estasi che hai vissuto nella giornata». Sceso in platea, infine, Preziosi si è concesso con disinvoltura all'assalto rigorosamente femminile per gli autografi.
Michela Pezzani




    L'ARENA - Venerdì 23 marzo 2012 - Spettacoli - Pagina 59





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L'ultima modifica di genziana il Mar Mar 27, 2012 15:45, modificato 1 volta
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genziana



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MessaggioInviato: Ven Mar 23, 2012 14:45    Oggetto: dal 20 al 25/03/2012 CYRANO DE BERGERAC Teatro Nuovo, VERONA Rispondi citando



ha scritto:



        L'INTERVISTA di Daniela Bruna Adami



    ALESSANDRO PREZIOSI . «Cyrano è un brutto?

    No, il suo disagio non è nel naso ma nel cuore
    »


Per molti è ancora e sempre Fabrizio Ristori della televisiva Elisa di Rivombrosa. Ma per il pubblico di Verona Alessandro Preziosi è innanzitutto un grande attore teatrale, che abbiamo avuto modo di apprezzare in Re Lear, Amleto, La dodicesima notte, al Teatro Romano. E, nonostante i successi cinematografici (da Mine vaganti a Maschi contro femmine) e televisivi (da Sant’Agostino al recente Un amore e una vendetta sul Conte di Montecristo), il teatro resta la sua casa.

E proprio in teatro lo rivedremo, da questa sera alle 20,45 a domenica, al Nuovo per Il Grande Teatro, con Cyrano de Bergerac, nella traduzione e adattamento da Rostand di Tommaso Mattei, e prodotto dalla loro società KHORA. È la storia di uno spadaccino abile e sbruffone, sempre in bolletta, dal lungo naso e dalla grande passione per la poesia e in generale per la parola, con la quale gioca quasi con la stessa abilità che con la spada, per deridere i nemici. La bruttezza gli impedisce di manifestare il suo amore alla cugina Rossana, di cui è innamorato anche il bellissimo Cristiano, che chiede all’amico Cyrano la sua maestria poetica per scrivere alla ragazza. Spediti in guerra, i due continuano la finzione amorosa, ma Cristiano muore e Rossana si ritira in convento. Solo in punto di morte, Cyrano si lascerà sfuggire la verità. Preziosi ci parla del suo spettacolo, di cui è regista e interprete principale.

Come ha evidenziato i due aspetti del personaggio di Cyrano, coraggioso con la spada e fragile nei sentimenti?
Sono due aspetti apparentemente distanti, ma entrambi poetici e registicamente molto interessanti.
È un personaggio che non possiamo vedere fumettisticamente, ma poeticamente. Il suo coraggio nei duelli, che noi raccontiamo con scientifica ricostruzione tenuto conto dello spazio teatrale, compensa l’incapacità di amare, che non significa incapacità di essere un amico vero, cui dire le cose sinceramente, da cui avere anche rimproveri. In realtà Cyrano ha paura di essere respinto perché è brutto, e nel prendere distanza dalla realtà, tiene distante la donna amata. È proprio questa duplicità di uomo di spada e poeta che lo rende unico.


Lei in scena non mette il nasone finto, né altro. Come fa uno bello come lei a sembrare brutto come Cyrano?
Il naso è un’illustrazione, come la gobba per Riccardo III o il teschio per Amleto. Io, parlo ora da regista, volevo raccontare questo naso, raccontare che lui si vede così ma non è detto che tutti lo vedano allo stesso modo. Lo capisce solo alla fine, quando Rossana dice che amerebbe Cristiano anche se fosse brutto. Ho usato Cyrano senza farmi usare da lui: voglio far andare lo spettatore oltre il naso, farlo ridere delle difficoltà altrui. Insomma, il disagio non viene dall’aspetto fisico ma da dentro. E di questi tempi è un messaggio forte.

E come avete affrontato, lei e Mattei, il testo poetico?
L’abbiamo adattato, ma lasciando delle parti in versi. Le rime servono per risolvere alcune situazioni, creano suggestioni d’amore, ma quando si è se stessi si torna alla prosa. È una lingua molto interessante, anche questa è un’arma per Cyrano, che la usa per prendersi gioco dei nemici. Solo che l’unico vero nemico è la morte e lì la parola non basta più.

Perché ha scelto questo testo per il suo debutto alla regia?
Perché è un testo popolare, molto conosciuto e amato. E perché il personaggio ha una tempra caratteriale filologica, poetica, umana, che mi è sempre piaciuta. Filologica, perché amo la lingua recitata in un certo modo poetico, come ho fatto anche per Amleto; poetica, e io amo da sempre la poesia, ho fatto molti reading di Pessoa, Pavese, Sant’Agostino; e umana, per le sue contraddizioni e il suo traboccare di sentimenti che non gli permettono di amare, perché si sente inadeguato.

La tournée di questo spettacolo si concluderà a fine aprile alL’Aquila, dove lei dirige il Teatro Stabile d’Abruzzo. In questi giorni sentiamo il premier Monti parlare di ricostruzione,a tre anni dal terremoto. Ma a che punto siamo, con il teatro?
La ricostruzione è in moto, si spera finalmente in una continuità di lavoro. Ci sono stati momenti di panico sui fondi, gli appalti, i lavori, ora la ripartenza è avvenuta. Il teatro è importante non solo come spazio fisico, ma come luogo di riferimento culturale, parte integrante della società. Deve rinascere insieme alla città.

È vero che lei è laureato in legge con 110 e lode?
Ha mai pensato di fare l’avvocato?
Rispondo sì alla prima domanda e no, evidentemente, alla seconda, anche se in realtà ho fatto l’avvocato per poco tempo. Non facevo ancora l’attore, allora, ma il teatro mi ha sempre interessato, è lì che dovevo arrivare.




    L'ARENA - Spettacoli - Pagina 59 - Martedì 20 Marzo 2012





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