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*SANT'AGOSTINO* film tv regia Christian Duguay, RAI/Lux Vide
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Autore Messaggio
marystone



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MessaggioInviato: Gio Ott 04, 2012 19:01    Oggetto: Rispondi citando


Ale......è stata la tua più intensa interpretazione...ricca di spiritualità!!!
S. Agostino....procura tanta emozione!!!
Bravo e...come sempre....sincero nelle tue risposte...da fare tenerezza!!!Smile Smile Smile
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genziana



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MessaggioInviato: Gio Ott 04, 2012 22:39    Oggetto: *SANT'AGOSTINO* in tv: 31/01-01/02/2010 Rai Uno - Raifiction Rispondi citando



"SANT'AGOSTINO" il film tv sul canale 28 di TV2OOO



Sabato 6 - 21.20 e domenica 7 ottobre 2012 - 21.05, per il ciclo Vite alla ricerca di Dio, va in onda il film tv "Sant'Agostino" .Lux Vide. regia di Christian Duguay, protagonisti: Alessandro Preziosi, Monica Guerritore, Franco Nero, Cesare Bocci, Andrea Giordana. (2009)





Il Premio Televisivo "Santa Chiara D'Assisi", giunto alla XII edizione, ha assegnato il riconoscimento a TV 2000 «per aver registrato in pochi anni una costante crescita di telespettatori ottenendo un posto di primissimo piano tra le televisioni non generaliste per la qualità del servizio informativo sereno ed obiettivo, per il quotidiano palinsesto ricco di eventi culturali e religiosi, per la spiccata attenzione ai valori morali e spirituali, per l’efficace sostegno al progetto culturale della Chiesa e al grande ‘cantiere’ della nuova evangelizzazione».

La menzione speciale invece è stata conferita a Lorenza Lei, direttore generale RAI (nel biennio di riferimento del Premio), «per aver traghettato con significativa professionalità l’azienda in uno dei momenti più difficili del Paese e per aver tutelato valori e atteggiamenti con posizioni decise, forti e ‘chiare’. Prima donna ad assumere il ruolo di direttore generale per lasciare tracce indelebili, per stile e sobrietà. Da sempre attenta ai valori cristiani e francescani irrorati attraverso persone e programmi».

La proclamazione del Premio era programmata per il 22 giugno 2012 nella suggestiva cornice di S. Angelo in Panzo, alle pendici del monte Subasio, ovvero nel luogo che fu ultimo rifugio della Santa prima del definitivo trasferimento a S. Damiano nella sua condizione di penitente volontaria. Solitamente il Premio viene assegnato nel mese di febbraio, in concomitanza con la data di proclamazione della Santa a PATRONA DELLA TELEVISIONE, ma in occasione dell’VIII centenario della consacrazione di Chiara erano stati scelti il giorno del 22 giugno, festa del Voto, e il luogo di S. Angelo in Panzo, così da sottolineare l’ultimo itinerario della «giovane nobile assisiate» verso la vita claustrale per seguire il cammino spirituale tracciato da Francesco.

Ma proprio nella notte tra il 21 e 22 giugno è venuto a mancare improvvisamente mons. Sergio Goretti, vescovo emerito di Assisi, tra gli ideatori e sostenitori del Premio, e pertanto la prevista cerimonia è stata rinviata.

Con l’istituzione del PREMIO nel 1988 gli ideatori hanno inteso dare concreta rilevanza alla proclamazione della Santa a patrona della televisione per l’episodio della notte del Natale 1252. Chiara era, infatti, ormai inferma nel suo giaciglio; «all'improvviso, cominciò a risuonare alle sue orecchie il meraviglioso concerto che si faceva nella chiesa di San Francesco. Udiva i frati salmeggiare nel giubilo, seguiva le armonie dei cantori, percepiva perfino il suono degli strumenti. Il luogo non era affatto così vicino da consentire umanamente la percezione di quei suoni: o quella celebrazione solenne fu resa divinamente sonora fino a raggiungerla, oppure il suo udito fu rafforzato oltre ogni umana possibilità.

Anzi, cosa che supera questo prodigio di udito, ella fu degna di vedere perfino il presepio del Signore» (Leggenda di Santa Chiara vergine): miracolo della fede. Il PREMIO biennale assegna riconoscimenti simbolici ad emittenti televisive, autori, registi di programmi, conduttori che nel biennio di riferimento abbiano comunicato al pubblico profondi valori morali e spirituali che promuovano l’arricchimento dell’individuo. La TV è uno strumento al servizio del bene comune e deve innanzitutto servire al benessere della persona e della intera società.

Poiché, come si è detto, la cerimonia di proclamazione non ha avuto luogo nella data e nella cornice individuate, una rappresentanza del Comitato del Premio (la presidente Daniela Fanelli Frascarelli, il presidente onorario mons. Vittorio Peri e il vice-presidente della FIA Giulio Franceschini) si è appositamente recata a Roma nella sede di TV 2000 [ www.tv2000.it ] in via Aurelia, per la proclamazione della XII edizione. Oltre alla targa (premio simbolico), proprio per sottolineare l’evento dell’VIII centenario clariano − Chiara fugge di casa nella notte della domenica delle Palme −, è stato donato anche un rametto di ulivo bagnato nell’argento.

Il PREMIO, consegnato alla presenza di una vasta rappresentanza di collaboratori di TV 2000, è stato ritirato dal direttore Dino Boffo che ha sottolineato l’importanza del riconoscimento definendolo «prestigioso e con un curriculum notevole , intitolato ad una Santa contemplativa e che venendo dalla Città di Assisi, luogo simbolo per tutti i cattolici, ha un fascino particolare»; ha inoltre ben evidenziato che è «nella logica del premio essere affidato a tutta la SQUADRA di TV 2000». Nella stessa giornata, dalle ore 17 alle 18, la medesima TV ha dedicato all’evento una trasmissione dal titolo Nel cuore dei giorni.

La menzione speciale che in ogni edizione viene assegnata a un personaggio che abbia valorizzato, stimolato, diffuso e difeso messaggi di speranza veicolando valori umani e cristiani, è stata assegnata –come innanzi specificato- ; a Lorenza Lei, direttore generale della RAI nel biennio di riferimento.

Il PREMIO intende riproporre all’attenzione del grande pubblico televisivo l’attualità dei valori di Santa Chiara, donna decisa e fiduciosa, di straordinaria forza d’animo e incondizionata coerenza. La vita della Santa, dal momento della rigorosa scelta, è strettamente intrecciata con quella di San Francesco; il suo carisma si manifesta palesemente entro le mura di S. Damiano ove è in perenne contemplazione e difende con fermezza e coraggio, nonostante i lunghi anni di infermità, il “privilegio della povertà”, tema centrale di tutta la sua mistica esperienza.

Alla XII edizione del PREMIO TELEVISIVO S. CHIARA hanno collaborato, con il Comitato di Presidenza, le famiglie francescane, la FIA (Fondazione Internazionale Assisi) e il Comune di Assisi.

Testo pubblicato da sanfrancescopatronoditalia.it

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genziana



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MessaggioInviato: Ven Ott 05, 2012 10:53    Oggetto: *SANT'AGOSTINO* 6-7 ottobre in prima serata su TV2OOO can.28 Rispondi citando



ha scritto:
31/01/2010



SANT'AGOSTINO - la fiction punta sulla cultura

      Il protagonista PREZIOSI: «Una figura
      rivoluzionaria alla ricerca della verità
      »


Francesca Bellino

ROMA - Raiuno punta ancora sulle fiction religiose e questa volta lo fa ricostruendo la storia di Sant’Agostino in una miniserie in onda oggi e domani in prima serata, dopo il benestare in settembre di Papa Benedetto XVI per cui fu organizzata un’anteprima privata a Castel Gandolfo. Le due puntate, dirette dal canadese Christian Duguay, sono una coproduzione della Lux Vide, di Rai Fiction, della tedesca Eos Entertainment, la polacca Grupa Filmowa Baltemia e di Rai Trade. I set principali, Ippona, Cartagine e Tagaste, sono stati ricostruiti in Tunisia, negli studi Imperium di Hammamet. Nessun dettaglio è stato lasciato al caso: gioielli, dipinti, scrivanie, troni sono stati riprodotti con massimo rigore storico. Tremila i costumi realizzati per l’occasione. Tre gli attori che interpretano Agostino nel corso della sua vita: Matteo Urzia, da ragazzo, il napoletano Alessandro Preziosi negli anni della giovinezza fino all’età della conversione e Franco Nero nel periodo della maturità e della maggior saggezza. Nel cast ci sono anche Monica Guerritore, nei panni di Monica, la madre del santo, Katy Louise Saunders, la nipote Lucilla, Johannes Brandrup, il tribuno imperiale Valerio, ancora un’attrice partenopea come Serena Rossi, la schiava etiope Khalidà, e Andrea Giordana, nel ruolo di sant’Ambrogio, figura cruciale per l’evoluzione spirituale di Agostino. Siamo alla fine del IV secolo d.C., sullo sfondo c’è la caduta dell’Impero Romano. Proprio nella basilica di sant’Ambrogio di Milano (ricostruita in Tunisia), il vescovo cristiano Ambrogio incontrerà l’ambizioso e manicheo Agostino che nel 387, dopo la chiamata di Dio, battezzerà all’età di 29 anni. «Questa miniserie rientra nelle fiction culturali del servizio pubblico», teorizza Fabrizio Del Noce, direttore di Rai Fiction, alla presentazione nella chiesa di Sant’Agostino a Roma, «ma è accessibile a tutti, anche a chi non ha i fondamenti della filosofia». Gli fa eco il produttore Ettore Bernabei, fondatore della Lux Vide: «Il pubblico guarda la televisione da 50 anni, è ormai maturo. Non ha bisogno di prodotti banali e narcotizzanti, ma chiede anche film più colti. La vita di Agostino, inoltre, oltre a far conoscere a molti un periodo della storia della nostra umanità, è anche molto moderna. Agostino è un uomo che potrebbe essere vissuto anche ai nostri giorni. È un uomo che si tormenta per trovare la verità. Solo dopo capirà che è la verità che troverà lui». Nel raccontare il loro rapporto con la figura del filosofo, vescovo e teologo di origini africane, anche gli attori toccano temi di solito tabù: la ricerca della verità, della fede, di Dio. «Della figura di Agostino mi ha affascinato la ricerca della verità attraverso le parole», assicura Preziosi, che si dichiara fan di «Le Confessioni»: «Il suo rapporto con la parola è l’aspetto più rivoluzionario del santo. La sua storia non poteva non colpirmi, sono un uomo ancora alla ricerca della verità. Con ”Amleto” a teatro mi sto facendo le domande, con Agostino in tv do le risposte. Questo santo mostra una strada possibile per tutti noi, peccatori ancora in tempo per diventare spiriti guida». Anche Franco Nero elogia la figura di Agostino: «È il santo più completo che ci sia, perché si è convertito a 29 anni, e il più moderno, per il grande uso che ha fatto della parola. Anche oggi potrebbe parlare ai giovani con precisione e saggezza». Per Andrea Giordana «questo film può far crescere tutti quelli che lo vedranno. È un’opera coraggiosa. E io provo anche un po’ d’invidia, sia verso il mio personaggio che si è scontrato con Dio come contro un tir, che gli ha tirato fuori la sua integrità, il senso di giustizia, la sensibilità sociale, sia per Sant’Agostino che si scontrato con Sant’Ambrogio e subito dopo ha aperto le orecchie e il cuore a Dio».



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genziana



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MessaggioInviato: Ven Ott 05, 2012 11:19    Oggetto: *SANT'AGOSTINO* in tv: 31/01-01/02/2010 Rai Uno - Raifiction Rispondi citando




- 31 gennaio - 1° febbraio 2010 - ha scritto:




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genziana



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MessaggioInviato: Sab Ott 06, 2012 16:46    Oggetto: *SANT'AGOSTINO* in tv: 31/01-01/02/2010 Rai Uno - Raifiction Rispondi citando



2010 ha scritto:


        . L’uomo giusto nel momento giusto


di Emilio Ranzato

La miniserie televisiva della Lux Vide su Sant’Agostino che andrà in onda in Italia domenica 31 gennaio e lunedì 1° febbraio su Rai Uno, è un prodotto confezionato con il tratto stilisticamente poco personale tipico di queste occasioni dal respiro internazionale, ma anche con grande cura. Tanto da potersi sistemare nettamente al di sopra della media corrente dei film dedicati al piccolo schermo. Il regista francese Christian Duguay, già autore di una convincente miniserie su Coco Chanel con Barbora Bobulova, sembra voler strizzare l’occhio al rinato genere peplum visto al cinema negli ultimi anni attraverso movimenti di macchina visto al cinema negli ultimi anni attraverso movimenti di macchina ariosi e quasi ininterrotti, una fotografia molto contrastata, un montaggio dal ritmo persino troppo solenne per il mezzo televisivo.
Ma lo sfondo epico che ne deriva, apparentemente modaiolo, non stride affatto invece con la vicenda del grande pensatore africano. Agostino infatti emerge da questa ricostruzione più nella sua dimensione di politico che di teologo, più in quella di uomo che di sacerdote. Un taglio coraggioso, ma basato sul presupposto che il grande pubblico già conosca gli aspetti più spirituali di questa figura così amata.
Forgiato da una giovinezza vissuta fra manicheismo e abitudini dissolute, divenuto brillante oratore giuridico alla corte milanese del giovassimo imperatore Valentiniano II – simbolo tanto di un potere in inesorabile declino quanto di un suo imminente rinnovamento – anche grazie ai precetti relativisti impartirgli da Macrobio, infine illuminato da quello stesso Ambrogio che fino a poco prima avversava in nome di un’autonomia da verità dogmatiche, Agostino rappresenta in quest’ottica il traghettatore della civiltà occidentale oltre la cesura epocale e traumatica della caduta dell’impero romano. Anche perché nella sua vita ha vissuto la conversione senza dimenticare il proprio passato, assimilandolo al contrario alla successiva esperienza di fede. E pervenendo in tal modo a un’idea di verità rivelata che assume anche una preziosissima valenza terrena, quella di strumento utile all’uomo per uscire dalle pastoie di una storia involutasi attorno al cardine perverso della violenza e della sopraffazione.
Il film di conseguenza non indugia in crisi mistiche, pur rendendoci ovviamente partecipi della conversione che cambiò per sempre la vita di Agostino in una suggestiva sequenza di immagini. Preferendo invece sottolineare come i protagonista, oltre a essere uno dei maggiori pensatori di tutti i tempi, sia stato anche l’uomo giusto nel momento giusto. Un crocevia sulle linee evolutive tanto della storia, quanto della spiritualità. Dietro all’eleganza dei suoi scritti, la genialità e la profondità del suo pensiero. Agostino appare nel film come un uomo che vissuto i lati più terreni dell’esistenza, e anche per questo è stato pronto a sporcarsi le mani nella storia per eternarne il corso, non enfatizzando, nella vita di tutti i giorni, quella dimensione spirituale che invece ha profuso in testi arrivati senza invecchiare fino ai giorni nostri.
Allora non è un caso che i momenti migliori del film si debbano a una raffinata costruzione drammaturgica che vede Agostino finire per assomigliare sempre di più al rivale Ambrogio, altro grande politico e vescovo, lungimirante interprete di un’era, considerato invece come un ostacolo da un impero di fatto già finito. La loro è una dialettica che ha per argomento la fede, ma che si sviluppa lungo gli strumenti della ragione. E il film ha l’abilità di mostrare come il loro graduale avvicinamento abbia a che fare anche con il tramonto di un’epoca: solo unendo le proprie forze a quelle di Ambrogio, Agostino saprà mettere al riparo la spiritualità di un popolo destinato a essere invaso e sconfitto, e con essa la sua sopravvivenza. Qualche limite della produzione, alla lunga, si riconosce nella sua predisposizione caparbiamente descrittiva, se non addirittura didattica, per cui si cerca di rendere conto allo spettatore di ogni momento saliente della vita del santo, finendo inevitabilmente per trattare con rapidità argomenti che la riduzione cinematografica non ha permesso di approfondire, come il dissidio fra cattolici e donatisti, risolto in favore dei primi durante il concilio di Cartagine. Un episodio importante per capire coma la storia del cristianesimo sia stata segnata non solo da contrasti con il potere politico ma anche da lotte intestine tanto aspre e talvolta cruente. Un’occasione dove fra l’altro la retorica da grande oratore di Agostino riemerge dal passato vissuto nella giurisprudenza cartaginese, a conferma ancora di come il vescovo non avesse dimenticato l’avvocato. E di come la storia della spiritualità sia fatta anche di piccole grandi doti terrene.
Altra nota di merito riguarda la scelta degli attori. Per quanto non credibilissimo con i suoi occhi azzurri, Alessandro Preziosi nei panni del giovane Agostino unisce un’espressione riflessiva a una bellezza vagamente dionisiaca che ben rappresenta il marchio di un propedeutico passato da peccatore. Maggiore physique e du role esibisce Franco Nero nella parte di un Agostino maturo che allo spirito del combattente ha aggiunto lo sguardo del saggio. Sorprende Monica Guerritore nela parte di una madre, tanto umana quanto protesa verso il sacro ben prima del figlio. Mentre Andrea Giordana risulta perfetto nei panni di un pragmatico e spiritualmente profondo Ambrogio.




          ... " Un corpus di alto livello "

La produzione Lux Vide, fondata nel 1992 dallo storico direttore generale della Rai Ettore Bernabei, continua con Agostino l’ormai lunga serie dedicata alle figure del cristianesimo, inaugurata nel 1993 dal bell’episodio su Abramo che vedeva protagonista il grande Richard Harris. La serie è infatti riuscita a trovare un buon compromesso fra prodotto popolare – com’è giusto che sia in questi casi – e una confezione di alto profilo capace di coinvolgere personalità importanti del cinema internazionale. Altri momenti da ricordare di un corpus peraltro tutto di alto livello, sono quelli dedicati a Mosè (1995), interpretato da Ben Kingsley e con Christopher Lee nei panni di Ramsete, e a un Giacobbe (1994) impersonato da Matthew Modine.
L’attenzione per il cotè storico presente in tutti questi film, sotteso da uno studio filologico non comune per prodotti destinati alla televisione, ha fatto sì che la Lux Vide si specializzasse più di recente anche in grandi figure storiche parallele alla nascita e alla diffusione del cristianesimo, fra cui un Augusto (2003) interpretato da Peter O’Toole”

27 gennaio 2010






Da "L'Osservatore Romano" del 4 settembre 2009 :


"Noi non possiamo trovare da soli la Verità, ma la Verità, che è Persona, ci trova".

Lo ha ricordato Benedetto XVI al termine della proiezione del film "Sant'Agostino" svoltasi nel pomeriggio di mercoledì 2 settembre, nel Palazzo Pontificio di Castel Gandolfo.




"Cari amici,

alla fine di questo grande viaggio spirituale, che si è realizzato nel film che abbiamo visto, sento il dovere di dire grazie a tutti coloro che ci hanno offerto questa visione.
Grazie alla Televisione Bavarese per l'impegno profuso - ed è una grande gioia che un'osservazione piuttosto casuale fatta tre anni fa, sia stata l'inizio di un cammino che ha portato a questa grandiosa rappresentazione della vita di Sant'Agostino. Grazie a Lux Vide e grazie alla Rai per questa realizzazione.
In realtà, mi sembra che il film sia un viaggio spirituale in un continente spirituale molto distante da noi e tuttavia molto vicino a noi, perché il dramma umano è sempre lo stesso. Abbiamo visto come, in un contesto per noi molto lontano, si rappresenta tutta la realtà della vita umana, con tutti i problemi, le tristezze, gli insuccessi, come pure il fatto che, alla fine, la Verità è più forte di qualunque ostacolo e trova l'uomo. Questa è la grande speranza che rimane alla fine: noi non possiamo trovare da soli la Verità, ma la Verità, che è Persona, ci trova. Esternamente la vita di sant'Agostino sembra finire in modo tragico: il mondo per il quale e nel quale è vissuto finisce, viene distrutto. Ma come è stato qui affermato, il suo messaggio è rimasto e, anche nei cambiamenti del mondo, esso perdura, perché viene dalla Verità e guida alla Carità, che è la nostra comune destinazione.
Grazie a tutti. Speriamo che molti, vedendo questo dramma umano, possano essere trovati dalla Verità e trovare la Carità.
"







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genziana



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MessaggioInviato: Sab Ott 06, 2012 17:10    Oggetto: *SANT'AGOSTINO* in tv: 31/01-01/02/2010 Rai Uno - Raifiction Rispondi citando



2010 ha scritto:


      ."Un Sant'Agostino tv per i confusi d'oggi"


di Tiziana Lupi

Su una cosa sono unanime­mente d’accordo tutti coloro che, a vario titolo, hanno lavorato alla miniserie Sant’Agostino (Raiuno, domenica 31 gennaio e lu­nedì 1 febbraio in prima serata): la modernità del pen­siero del Santo. E, insieme, «la speran­za che, proprio in virtù di questa mo­dernità, la sua storia possa lasciare nel pubblico qualcosa in più della sensa­zione di avere visto un bel film». Sant’Agostino (realizzata dalla Lux Vide e in­terpretata da Alessandro Preziosi, Monica Guerritore, Franco Nero e Andrea Giordana, con la regia di Christian Duguay) ripercorre la vicenda umana e spirituale dell’autore de Le Confessioni, dall’inquieta adolescenza a Tagaste, paesino dell’entroterra nordafricano, fino alla morte, avvenuto nel 430 ad Ippona, durante l’assedio della città da parte dei Vandali di Genserico.
Sono gli anni confusi e difficili del­la caduta dell’Impero Romano e, per Agostino, sono, prima, gli anni tormentati del lusso e della spregiudicatezza che precedono l’incontro con Dio e, poi, quelli della conversione, fortemente voluta e incorag­giata dalla madre Monica, e di una vita al servizio del Signore e della pace.
Il presidente della Lux Vide Ettore Bernabei osserva: «Questa fiction fa conoscere al pubblico non solo un periodo della storia dell’umanità ma anche il percorso di un uomo che sarebbe potuto benissimo vivere ai giorni nostri. Sono in molti oggi a potersi riconoscere nella sua vicenda di uomo che, in tutte le sue esperienze, anche le più trasgressive, ha sempre avvertito la sensazione di qualcosa che gli mancava. Fino al momento in cui Sant’Ambrogio, allora Vescovo di Milano, non gli disse di non cercare la verità ma di lasciarsi trovare da essa. Quando, lo scorso settembre, abbiamo mostrato in anteprima una parte di questa fiction a Papa Benedetto XVI a Castel Gandolfo, lui ci ha detto: 'Speriamo che qualcuno si faccia trova­re dalla verità e poi trovi la carità'». «Proporre un film tv come Sant’Agostino oggi è un atto coraggioso» aggiunge Andrea Giordana che rivela con un sorriso di essere «un po’ invidioso del personaggio che interpreto, Sant’Am­brogio. Dio è entrato nella sua vita con vio­lenza, come un Tir. A­veva bisogno della sua intelligenza e del suo senso di giustizia e lo ha cercato. Così come sono un po’ invidioso di Sant’Agostino che, a sua volta, ha incontrato un ’Tir’ come Sant’Ambrogio. Tutt’altro percorso, insomma, rispetto al nostro che, ogni giorno, cerchiamo di fare un pas­setto alla volta e non sempre ci riusciamo». A dare il volto a Sant’Agostino sono, negli anni della maturità e in quelli della vecchiaia, rispettivamente A­lessandro Preziosi e Franco Nero. Entrambi sottolineano l’importan­za della parola: «La cosa che mi ha affascinato di più di Sant’Agostino è la ricerca della verità legata alla parola – osserva Preziosi –. Oggi che le parole vogliono dire tutto e niente a seconda di come le interpretiamo, il rapporto di Sant’Agostino con la pa­rola è, senza dubbio, il suo aspetto più moderno». Franco Nero aggiunge: «La sua modernità è nell’importanza data alla parola. Oggi potrebbe parlare molto ai giovani, insegnando loro ad essere meno su­perficiali e meno pressappochisti». E, probabilmente, non solo ai gio­vani. Perché, come sottolineano i produttori Luca e Matilde Bernabei, «l’ansia, il disagio e il disorientamento di Agostino e dei suoi contemporanei sono gli stessi di noi, uomini e donne di oggi. E fu attraverso queste esperienze nella sua e­sistenza piena di cambiamenti che Agostino giunse a scrivere, rivolto a Dio: il nostro cuore è inquieto finché non riposa in te».
Ettore Bernabei della Lux Vide: «Molti si riconosceranno nella sua vicenda di uomo passato dalla trasgressività alla fede più vera»

Venerdì 29 Gennaio 2010







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margherita79



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MessaggioInviato: Dom Ott 07, 2012 09:06    Oggetto: Rispondi citando


Sarà un piacere rivederti stasera in tv,trovo questo tuo lavoro il più intenso di tutti
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bonar74



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MessaggioInviato: Dom Ott 07, 2012 13:18    Oggetto: Rispondi citando


Sto rivedendo la puntata di ieri e stasera non manchero' ....
Anche io trovo questo tuo ruolo il piu' intenso di tutti.
Bacio
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genziana



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MessaggioInviato: Dom Ott 07, 2012 17:03    Oggetto: *SANT'AGOSTINO* in tv: 31/01-01/02/2010 Rai Uno - Raifiction Rispondi citando



ha scritto:



            Agostino, l'uomo e il santo


di Micaela Urbano

ROMA «Nacqui dalla carne di mia madre», racconta quando è già oltre metà della vita. E carne e carnalità, passione, ambizione, sono state inseparabili compagne di Agostino, venuto al mondo a Tagaste (in quella Numidia che oggi è Algeria), diventato vescovo d’Ippona e quindi Santo. Il più grande teologo del primo Millennio.
370 D.C. Agostino è un ragazzino come tanti, ruba non perché ne abbia bisogno, ma per il piacere che gli procura. Ha l’età in cui si è malvagi per sentire che effetto fa e perché non si ha alcuna intenzione di distinguere il bene dal male. La gioventù, la trascorre a Cartagine, tra la casa di un ricco ragazzo che diventa suo amico e un avvocato che gli insegna l’arte oratoria. Là impara a prendere le cose che desidera senza chiederle, comprese le donne, e scopre i trucchi dell’affabulazione. Arte in cui non basta l’abile uso della parola: il corpo deve essere agile quanto la mente. Così diventa oratore di successo e amante molto richiesto. Ma è dalla sua schiava che ha un figlio...
Questo San’Agostino giunge dopo l’opera destinata alla tv di Roberto Rossellini (Agostino d’Ippona, 1972), uno dei rari lavori del grande autore non applaudito all’epoca dalla critica di sinistra. Questo Sant’Agostino, un kolossal che ricostruisce alla perfezione ambienti, costumi, epoca, non è certo diretto da un nome illustre come quello di Rossellini. Ma Christian Duguay ha trovato il passo giusto (buon ritmo e mano salda) per raccontare, grazie anche alla sceneggiatura, una figura così complessa (efficace, semplice, ma non semplicistica).
Questo San’Agostino coinvolge specie nella parte in cui Agostino è solo Agostino. Un uomo. Con le pulsioni di un uomo. Un uomo che vuole stupire il tribunale, e per farlo si allena giorno dopo giorno, come un soldato, perché quella che combatterà in aula è una vera e propria guerra: studio-corsa-causa-effetto-velocità di movimento-e-di-mente-destrezza. Agostino è un uomo che non sa resistere al piacere dell’alcova, o a quelli che crede sentimenti, ma si rivelano fuochi di paglia.
Ma Agostino è anche un Giusto. Colui che, affidandosi a Dio, riesce a trovare l’equilibrio tra il Bene e il Male.
Un film moderno, questo Sant’Agostino, prodotto con grande cura da Matilde e Luca Bernabei della Lux Vide (in collaborazione con altre tv europee) per Raifiction. E ben interpretato da Alessandro Preziosi (Agostino giovane) e Franco Nero (Agostino vescovo), Monica Guerritore, nel ruolo della madre di Agostino, Andrea Giordana (il vescovo Ambrogio), Alexander Held, Johannes Brandrup, Cesare Bocci.
Il film andrà in onda dopodomani e lunedì in prima serata su Raiuno.

Venerdì 29 Gennaio 2010
(Riproduzione riservata)



          ..Quella strada verso la Verità

          Tra dubbio, intelligenza, grazia


di Fernando Acitelli

L'umanità dei santi. Agostino e suo figlio Adeodato. Agostino, l’inquieto retore, grammatico che pur ascolta sua madre Monica, fervente del Cristo. Agostino che è in marcia perché l’inquietudine soltanto così può placarsi; e s’è in marcia non soltanto lasciando Tagaste, in Africa, e giungendo a Roma e poi a Milano ma s’è in marcia anche leggendo l’Ortensio di Cicerone e ascoltando le intense prediche di Ambrogio. E ancora: s’è in marcia se da Platone a Plotino molte cose si sono chiarite e gli strumenti neoplatonici hanno ormai forza nella sua mente. E’ con la mente che s’è in marcia e allora gli scenari si dilatano e ci si accorge che la Verità è immutabile e eterna mentre la mente che coglie la Verità è limitata, soggetta al divenire. Dubbio, ragione, intelligenza: il capire implica il credere: “nisi credideritis, non intelligetis”. E la fede divampa quando s’è avuta la grazia di capire. Analogo “girovagare” per Paolo di Tarso, immerso in una fede impetuosa. Arrivato a Roma prima di Pietro, venne imprigionato; quindi, da civis romanus, fu liberato e riprese la predicazione del Cristo. Il suo martirio avvenne nel 67 d.C., tre anni dopo quello di Pietro. Due figure immense del Cristianesimo: Agostino rivolto in se stesso per accogliere l’essentia di Dio; egli interpretò Paolo soprattutto sulla dottrina della grazia, sul peccato originale e sulla predestinazione. Paolo, inesausto propagatore di fede, è stato il grande costruttore dell’ordo gerarchico. Scrive il filosofo e teologo Klaus Berger: “La comunità è per Paolo un tempio, consacrato dallo Spirito Santo di Dio. Per tale consacrazione essa si caratterizza esplicitamente come casa del Signore, non però nel senso di luogo chiuso e in se stesso autosufficiente, ma in quello spazio aperto, teso a dimostrare l´interesse di Dio per gli uomini.” Almeno come architettura spirituale, la chiesa stava nascendo.

Venerdì 29 Gennaio 2010
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MessaggioInviato: Gio Nov 08, 2012 02:09    Oggetto: *SANT'AGOSTINO* 9 novembre in prima serata su RAI PREMIUM|25 Rispondi citando



      ALESSANDRO PREZIOSI protagonista In TV

      "SANT'AGOSTINO" una serata RAI Premium

      venerdi' 9 novembre 2012 da 21.10 a 00.35


      1ª e 2ª parte in successione: film Tv di 200'


MINISERIE - La travagliata vita di Sant'Agostino, dall'adolescenza a Tagaste, alla conversione all'età di 33 anni al Cristianesimo, fino alla sua elezione a vescovo di Ippona, città sulle coste dell'Africa.



• anteprima mondiale a Castelgandolfo della miniserie dedicata a Sant'Agostino: visione privata per Papa Benedetto XVI - 2/9/2009





www.youtube.com/watch?v=YIw2BDsPotU Caricato da luxvideproduzioni 03/09/2009

Servizio del Tg1 sull'anteprima della fiction "Sant'Agostino" presentata in anteprima a Papa Benedetto XVI, nella residenza estiva di Castel Gandolfo.


CITTA' DEL VATICANO, 3 settembre 2009 (VIS). Alle 17:30 di mercoledì 2 settembre, nella Sala degli Svizzeri del Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo, il Santo Padre Benedetto XVI ha assistito alla proiezione di una sintesi del film "Sant'Agostino", dedicato alla vita del Vescovo di Ippona. Il film, una coproduzione Italia, Germania e Polonia, è stato realizzato da Lux Vide/Rai Fiction, Bayerischer Rundfunk/Tellux Film, Eos Entertainment Rai Trade e Grupa Filmova Baltmedia e diretto dal regista Christian Duguay.
Al termine della proiezione il Santo Padre ha ringraziato tutti i responsabili del progetto ed ha detto: "In realtà, mi sembra che il film sia un viaggio spirituale in un continente spirituale molto distante da noi e tuttavia molto vicino a noi, perché il dramma umano è sempre lo stesso. Abbiamo visto come, in un contesto per noi molto lontano, si rappresenta tutta la realtà della vita umana, con tutti i problemi, le tristezze, gli insuccessi, come pure il fatto che, alla fine, la Verità è più forte di qualunque ostacolo e trova l'uomo. Questa è la grande speranza che rimane alla fine: noi non possiamo trovare da soli la Verità, ma la Verità, che è Persona, ci trova. Esternamente la vita di sant'Agostino sembra finire in modo tragico: il mondo per il quale e nel quale è vissuto finisce, viene distrutto. Ma come è stato qui affermato, il suo messaggio è rimasto e, anche nei cambiamenti del mondo, esso perdura, perché viene dalla Verità e guida alla Carità, che è la nostra comune destinazione". "Grazie a tutti" - ha concluso il Papa - "Speriamo che molti, vedendo questo dramma umano, possano essere trovati dalla Verità e trovare la Carità".



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marystone



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MessaggioInviato: Gio Nov 08, 2012 19:14    Oggetto: Rispondi citando


Da rivedere assolutamente!!!! Laughing Laughing Laughing
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genziana



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MessaggioInviato: Ven Nov 09, 2012 15:17    Oggetto: *SANT'AGOSTINO* 9 novembre in prima serata su RAI PREMIUM|25 Rispondi citando


Rassegna stampa 31/01-01/02/2010 ha scritto:










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genziana



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MessaggioInviato: Ven Nov 09, 2012 15:18    Oggetto: *SANT'AGOSTINO* 9 novembre in prima serata su RAI PREMIUM|25 Rispondi citando


Rassegna stampa 31/01-01/02/2010 ha scritto:










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margherita79



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MessaggioInviato: Ven Nov 09, 2012 15:48    Oggetto: Rispondi citando


Sicuramente stasera vedrò questo film molto toccante,lo trovo così xche' ti incita a riflettere,a cercare dentro di te,a farti capire fin dove arriva il tuo credo.Un ruolo decisamente unico per Ale ma che ha saputo interpretare con maestria.Bravo Ale sarà un piacere rivederlo.......
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margherita79
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genziana



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MessaggioInviato: Ven Nov 09, 2012 20:22    Oggetto: *SANT'AGOSTINO* in tv: 31/01-01/02/2010 Rai Uno - Raifiction Rispondi citando



Rassegna Stampa 2010 ha scritto:





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