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il nostro Don Diana
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Nuovo argomento   Rispondi    Indice del forum -> Forum Alessandro Preziosi
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Autore Messaggio
genziana



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MessaggioInviato: Lun Mar 10, 2014 11:58    Oggetto: PER AMORE DEL MIO POPOLO|Don DIANA, regia di Antonio Frazzi Rispondi citando




    ''PER AMORE DEL MIO POPOLO'' - Don DIANA


ALESSANDRO PREZIOSI nella miniserie di RAI Fiction

coprodotta da Aurora Film con regia di Antonio Frazzi

su RAI UNO: martedì 18 e mercoledì 19 MARZO 2014




i 2 video-promo ufficiali RAI e 36 foto di scena di Gianni Fiorito

www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-fa185903-ca6b-4a7e-9723-b6788a6afda5.html







L'anteprima si terrà il 17 marzo a Roma, ore 10.30, nella nuova Aula del Palazzo dei Gruppi della Camera dei Deputati, Via di Campo Marzio 74.






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L'ultima modifica di genziana il Gio Mar 13, 2014 14:32, modificato 2 volte
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CLAUDIA65



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MessaggioInviato: Lun Mar 10, 2014 17:13    Oggetto: Rispondi citando


Una figura che, fa riflettere, visto il promo e.........commovente, sono sicura che avrai fatto un Buon Lavoro, in bocca al lupo fin da ora Ale.
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genziana



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MessaggioInviato: Mar Mar 11, 2014 00:19    Oggetto: DON DIANA per amore del mio popolo / RAI1 18 e 19 marzo 2014 Rispondi citando



ha scritto:



        Don Peppe è più vivo che mai


Sono venti anni che l'anima di Don Giuseppe Diana, parroco della chiesa San Nicola di Bari di Casal di Principe, nel casertano, si è spenta e rivive in coloro che si prodigano per la legalità e che hanno promesso a Don Peppe di vendicarlo nella giustizia, nella verità e nell'amore. Lui, come tanti altri, per la camorra, oltre che ad aver fatto paura da vivo, fa ancor più paura da morto.

Alle 7.30 del 19 marzo 1994 non è stato ammazzato un semplice parroco e scout. Quel giorno è stata ammazzata l'Italia intera. Quattro proiettili sul corpo di Peppino, poco prima della sua celebrazione della santa messa, che hanno segnato simbolicamente il martirio di una terra.

Ogni 19 marzo, oltre a ricordarci della festività di San Giuseppe e della Festa del Papà, viviamo i ricordi e gli insegnamenti di Don Peppe. Nato il 4 luglio 1958 a Casal di Principe da Gennaro e Iolanda, primo di tre figli, Emilio e Marisa. Entrato nell'AGESCI nel 1978, quattro anni dopo ordinato sacerdote e nel 1985 consegue la laurea in Filosofia alla Federico II di Napoli.

Il 18 e 19 marzo prossimi, RAI UNO trasmetterà in prima serata la fiction "PER AMORE DEL MIO POPOLO", in memoria del parroco casalese, con la regia di Antonio Frazzi e l'attore Alessandro Preziosi nel ruolo di Don Peppe.

La miniserie, prodotta da Aurora Film con a capo Giannandrea Pecorelli, è stata girata a Frignano, provincia di Caserta, dopo l'estate scorsa. In quel periodo, Emilio Diana, fratello di Giuseppe, disse: "Mi auguro che questo film possa dare più forza a quelli che si battono per cambiare questa terra. Solo così potremo dire che il suo sacrificio non è stato invano".

Intanto, a Casal di Principe, sono iniziate il 6 marzo le manifestazioni per celebrare il ventennale della morte di Don Diana, e termineranno nel mese di maggio. La cornice di eventi comprende tornei di calcio, dibattiti, concerti, celebrazioni eucaristiche e altri incontri sulla vita del parroco. In particolare, il 12 marzo prossimo verrà assegnato l'XI "Premio artistico letterario Don Peppe Diana - 2014", promosso dall'Associazione "Scuola di Pace Don Peppe Diana", e il 19 marzo stesso, è prevista una marcia per le strade cittadine di Casal di Principe.

"Se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto".

10 marzo 2014



Il labirinto di Cnosso Blog di Luca De Cristofaro
pubblicato su
LINKiesta.it - giornale digitale indipendente





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genziana



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MessaggioInviato: Mar Mar 11, 2014 14:39    Oggetto: 'Non Tacerò' la storia di Don PEPPE DIANA 12/3/14 RAI STORIA Rispondi citando



    Non tacerò, la storia di Don Peppe Diana : RAI STORIA

    merc. 12: ore 21.15 e 02.40; giov. 13 marzo: ore 09.40


ha scritto:



      I protagonisti dell'impegno per la legalità


Sarà il Procuratore Nazionale Antimafia Franco Roberti ad introdurre i temi del nuovo programma di Rai Educational "Diario Civile", tracciando i passaggi più significativi della lotta alla criminalità organizzata. Si comincia il 12 marzo con Don Diana e si prosegue con il Generale Dalla Chiesa. Puntate anche sui detenuti dell'Ucciardone, "L'Ora" di Palermo, l'antiraket di Tano Grasso e una serie di documenti di Giuseppe Marrazzo.

Si chiama "Diario Civile" la nuova proposta editoriale del direttore Silvia Calandrelli sui temi della giustizia, dei diritti e del rispetto delle leggi, a cura di Alessandro Chiappetta, con la regia di Graziano Conversano. Il programma, in onda dal 12 marzo ogni mercoledì alle 21.15 su Rai Storia. Un appuntamento settimanale che vede la partecipazione del Procuratore Nazionale Antimafia Franco Roberti. A lui il compito di introdurre l'argomento di ogni puntata e tracciare i passaggi più significativi di un racconto unico della lotta alla criminalità organizzata, compiuta ogni giorno dalle Istituzioni e dai cittadini. I grandi documentari d'autore, le storie degli uomini e delle donne impegnati a combattere le mafie, il sacrificio degli agenti delle forze dell'ordine, dei magistrati, dei giornalisti che lottano in nome della legalità, i fatti e le iniziative giudiziarie e della società civile, costituiscono il fil rouge di una narrazione necessaria a comprendere appieno il valore della legalità nell'Italia di oggi. In un periodo in cui le mafie si nascondono scegliendo strade sommerse come l'economia attraverso il riciclaggio dei capitali illeciti, l'attenzione ai fenomeni criminali deve essere ancora più grande, per non abbassare la guardia e non dimenticare storie e personaggi che hanno permesso di conoscere il fenomeno mafioso.



Si comincia il 12 marzo con "Non Tacerò", la storia di Don PEPPE DIANA, il parroco di Casal di Principe ucciso il 19 marzo del 1994 per mano della camorra. Nel documentario proposto da "Diario Civile", la vicenda umana e il contesto in cui ha operato il sacerdote. La sua eredità è nel lavoro di "Libera", che nelle terre confiscate ai clan nel casertano oggi opera con cooperative agricole che promuovono prodotti tipici locali proprio nel nome di Don Diana. A ricostruire la vicenda, saranno i familiari e gli amici del sacerdote, giornalisti ed esperti di camorra, oltre ai giudici Franco Roberti, Francesco Curcio e Raffaele Cantone.

[…] (Mari.Co.)


RADIOCORRIERE TV - settimanale della RAI; n. 10 - 10/3/2014






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genziana



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MessaggioInviato: Mar Mar 11, 2014 15:19    Oggetto: PER AMORE DEL MIO POPOLO|Don DIANA, regia di Antonio Frazzi Rispondi citando


Carissime utenti e cortesi lettori,

segnalo in edicola da oggi, con interviste ad Alessandro Preziosi

Sorrisi e Canzoni Tv, TelePIU', TeleSETTE, TUstyle, VANITY Fair

FAMIGLIA CRISTIANA, CREDERE, GIOIA

sulla fiction "Per amore del mio popolo" 18-19/3 RAI UNO 21.15



    sto collezionando insieme a voi, scansionerò e inserirò un po' per volta,

    vorrei mantenere fino a stasera l'attenzione sul documentario di un'ora

    Rai Storia 21.15 Diario Civile "Non tacerò" la storia di Don Peppe Diana

    pensando ci sarà utile, per comprendere l'interpretazione di Alessandro

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L'ultima modifica di genziana il Gio Mar 13, 2014 14:28, modificato 2 volte
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pattyFI



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MessaggioInviato: Mar Mar 11, 2014 19:58    Oggetto: Rispondi citando


Grazie Giuly!
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Donare un sorriso ad un bambino malato è un atto d'amore!



Io e te che facemmo invidia al mondo, avremmo vinto mai contro un miliardo di persone! [Mille giorni di te e di me]
C.Baglioni
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genziana



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MessaggioInviato: Mer Mar 12, 2014 15:06    Oggetto: 'Non Tacerò' la storia di Don PEPPE DIANA 12/3/14 RAI STORIA Rispondi citando



ha scritto:










DIARIO CIVILE : RAI Educational - RAI Storia




Un nuovo programma di Rai Educational sui temi della giustizia, dei diritti, della legalità. Un appuntamento settimanale con la partecipazione del Procuratore Nazionale Antimafia Franco Roberti, in onda dal 12 marzo su Rai Storia, ogni mercoledì alle 21.15. La prima puntata è dedicata, a vent’anni dall’assassinio di Don Diana, al parroco di Casal di Principe ucciso dalla camorra casalese il 19 marzo 1994.
Diario Civile è il nuovo programma di Rai Educational sui temi della giustizia, dei diritti, del rispetto delle leggi, in onda dal 12 marzo, ogni mercoledì alle 21.15, su Rai Storia, ch. 54 del Digitale Terrestre e ch. 23 Tivù Sat.

Un appuntamento settimanale che vedrà la partecipazione del Procuratore Nazionale Antimafia Franco Roberti. A lui il compito di introdurre l’argomento di ogni puntata e tracciare i passaggi più significativi di un racconto unico della lotta alla criminalità organizzata, compiuta ogni giorno dalle Istituzioni e dai cittadini. I grandi documentari d’autore, le storie degli uomini e delle donne impegnati a combattere le mafie, il sacrificio degli agenti delle forze dell’ordine, dei magistrati, dei giornalisti che lottano in nome della legalità, i fatti e le iniziative giudiziarie e della società civile, saranno il filo rosso di una narrazione necessaria a comprendere appieno il valore della legalità nell’Italia di oggi. In un periodo in cui le mafie si nascondono scegliendo strade sommerse come l’economia attraverso il riciclaggio dei capitali illeciti, l’attenzione ai fenomeni criminali deve essere ancora più grande, per non abbassare la guardia e non dimenticare storie e personaggi che hanno permesso di conoscere il fenomeno mafioso.Diario Civile è un programma a cura di Alessandro Chiappetta, con la regia di Graziano Conversano.





DIARIO CIVILE : la prima puntata (12/03/14)

NON TACERÒ - La storia di DON PEPPE DIANA





A vent’anni dall’assassinio di Don Diana, Rai Storia dedica la prima puntata di Diario Civile, in onda mercoledì 12 marzo, al parroco di Casal di Principe ucciso dalla camorra casalese il 19 marzo 1994. Il documentario ricostruisce la vicenda umana di un parroco divenuto il simbolo della lotta alle mafie attraverso le testimonianze dei familiari, di chi lo ha conosciuto, dei parroci impegnati come lui per la legalità e dei magistrati, che insieme al Procuratore Nazionale antimafia Franco Roberti ne ripercorrono anche la complicata vicenda giudiziaria.

In esclusiva per Rai Storia Roberto Saviano racconta il percorso anticamorra di questo grande sacerdote, il contesto in cui ha operato, i depistaggi e le falsità che infangarono la figura di Don Diana, il cui esempio è sempre stato al centro dei racconti dello scrittore napoletano. “Quando mi capita di scrivere in Gomorra di Don Peppe sono dieci anni che su di lui c’è il silenzio – dice Saviano - Un silenzio custodito e rotto, allo stesso tempo, soltanto da pochi. Ma sostanzialmente Don Peppe è dimenticato”. “Lui è un prete sui generis per quel territorio – racconta ancora Saviano - Non indossa spesso la tonaca, ma soltanto il collarino. Ogni tanto si concede un sigaro. E inizia una vera e propria strategia pastorale, davvero unica”. Che si compie in un contesto di “piena guerra civile”, dice ancora lo scrittore, “un carosello armato con morti e morti da una parte e dall’altra. E Don Peppe inizia a dire questo: non posso dare i Sacramenti a chi fa camorra, a chi è camorrista. No alla comunione, non faccio più cresime quando intuisco che la cresima non è un sacramento ma diventa una modalità militare per legare un giovane ad un affiliato. Don Peppe dice basta. E non solo. Don Peppe utilizza la domenica, l’altare, l’omelia, la messa per iniziare a dire quello che sta accadendo in paese”.
La lettera aperta che Don Diana scriverà nel ’91 insieme ad altri parroci della zona contro la camorra è, per Saviano “il messaggio rivoluzionario teologico e politico di Don Peppe, che dice: Io sono un prete. Non posso tacere”.
“La camorra - continua a raccontare Saviano – tentò di delegittimarlo dicendo che era stato ucciso per non aver celebrato un funerale; la camorra voleva far passare questo suo impegno pastorale antimafia come una mancanza”.

La storia di Don Diana, come quella di Don Puglisi a Palermo, è la chiave per raccontare la camorra casalese, l’evoluzione e la sconfitta culminata nel processo Spartacus nel 2004. Ma anche per scoprire tante storie meno note. Nel documentario, le testimonianze della madre Iolanda e dei fratelli Emilio e Marisa Diana, le parole di chi lo ha conosciuto, come l’ex sindaco Renato Natale e il giornalista Raffaele Sardo, quelle dei suoi amici sacerdoti come Don Tonino Palmese e Don Carlo Aversana e della giornalista Conchita Sannino. Gli anni della formazione, il suo passato scout, e l’impegno anticamorra, culminato in quel manifesto pubblico dal titolo “Per amore del mio popolo non tacerò”.

“Don Diana, così come Don Puglisi - sottolinea il Procuratore Nazionale antimafia Franco Roberti - erano nati, vivevano e lavoravano in territori ad alta densità criminale e lo facevano alla luce del sole, occupandosi del recupero dei ragazzi che i clan criminali reclutano nei quartieri a rischio offrendo loro una possibilità di lavoro, di istruzione, di impegno sociale. E proprio per il loro lavoro di “preti di strada” sono entrati nel mirino delle cosche criminali. Nella logica tipicamente mafiosa – aggiunge Roberti - uccidere un uomo come Don Diana ha un doppio obiettivo: eliminare un uomo simbolo, portatore di valori positivi, e far ricadere la colpa sulla fazione avversa, quindi determinare un intervento giudiziario contro questa fazione. L’azione dello Stato ha dato i suoi frutti grazie all’abnegazione di tanti magistrati, esponenti delle Forze dell’Ordine, ma forse anche grazie a qualche cosa che sta cambiando nella realtà casertana, che sta mutando in meglio”.

La vicenda giudiziaria legata a Don Diana è un caso molto complicato che il documentario ricostruisce con gli interventi, insieme a quello di Franco Roberti, del Procuratore di Reggio Calabria Federico Cafiero De Raho, dei giudici Raffaele Cantone e Francesco Curcio, i magistrati che si sono occupati a più riprese dei Casalesi e che, come Francesco Curcio, hanno seguito i due processi di primo grado per il delitto di Don Peppino.

L’eredità del sacerdote è anche nel lavoro di Libera, che nelle terre confiscate ai clan nel casertano opera tutt’oggi con le cooperative agricole per promuovono i prodotti tipici del luogo nel nome di Don Diana. “Un prete – commenta Don Ciotti – che rifiutava quelle facili etichette che dovremmo rifiutare sempre tutti noi sacerdoti, quelle di preti-coraggio, preti-antidroga, preti-anticamorra, antimafia. Lui si definiva semplicemente un prete. Perché preti tutti dovremmo essere contro le forme di violenza, di arroganza, d’illegalità quando viene calpestata la libertà e la dignità delle persone. La camorra – dice ancora Don Ciotti - ha assassinato il nostro Paese, noi lo si deve far risorgere. Bisogna risalire sui tetti e riannunciare la parola di vita. Lo ha detto allora alla sua gente, e io credo che il miglior modo per fare memoria del nostro don Peppe è risalire sui tetti, oggi, più che mai, tutti. Perché dai tetti si guarda lontano, si guarda oltre”.

La voce narrante di Non Tacerò. La storia di Don Peppe Diana è quella dell’attore Andrea Renzi che ha lavorato con alcuni dei più importanti registi napoletani del cinema e del teatro, come Mario Martone e Paolo Sorrentino.


11 marzo 2014 - pubblicato su NewsRAI - UFFICIOSTAMPA.RAI.IT








    Non tacerò, la storia di Don Peppe Diana : RAI STORIA

    merc. 12: ore 21.15 e 02.40; giov. 13 marzo: ore 09.40

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genziana



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MessaggioInviato: Mer Mar 12, 2014 15:43    Oggetto: 'Non Tacerò' la storia di Don PEPPE DIANA 12/3/14 RAI STORIA Rispondi citando



ha scritto:


        .. «Non tacerò», docufilm Rai
        .. Roberti racconta Don Diana

Fabrizio Corallo

«Tutti i capi sono stati arrestati, quell’organizzazione non esiste più anche se resta sempre alta l’attenzione affinché non si riformi». Così il Procuratore Nazionale antimafia Franco Roberti, a proposito dei casalesi. Il magistrato ne ha parlato a margine della presentazione del documentario «Non tacerò» - dedicato a vent’anni dal suo assassinio a Don Peppino Diana, il parroco di Casal di Principe ucciso dalla camorra il 19 marzo 1994 - in onda stasera alle 21.15. Prima di dieci puntate previste ogni mercoledì su Rai Storia (canale 54 del Digitale Terrestre) di «Diario civile», il nuovo programma di Rai Educational di cui Roberti sarà protagonista con i suoi racconti introduttivi. Ultima puntata il 14 maggio con «N.U. Nettezza urbana - Piovono fiori su Napoli e Scampia», un documentario di Nevio Casadio.
Annunciato come «un viaggio nella legalità, nella giustizia, nei diritti» ieri a Viale Mazzini dove è stato presentato dal magistrato insieme al direttore generale della Rai Luigi Gubitosi e al direttore di Rai Educational Silvia Calandrelli il programma ha come location Castel Capuano, l’ex palazzo di giustizia di Napoli perché, ha spiegato Roberti, «è un luogo in cui ho passato oltre 20 anni della mia carriera e al quale sono molto legato. Ero lì nel 1984, quando arrivò una telefonata da parte di Giovanni Falcone che mi chiedeva informazioni nell’ambito dell’indagine che portò al primo maxi-processo e che dette vita ad un rapporto di amicizia interrotto solo il giorno del suo assassinio, il 23 maggio 1992». Il procuratore ha anche fatto il punto sui grandi latitanti: «sono stati tutti assicurati alla giustizia e quello che manca sono certo che verrà preso», ha detto riferendosi a Matteo Messina Denaro. «Quando un boss è latitante da così tanto tempo significa che può godere di protezioni e coperture che ne attestano il suo potere», ha aggiunto spiegando che in Sicilia «il potere della mafia è vivo e vegeto e «se non ammazza è solo perché fa affari e può godere di una sorta di equilibrio». Roberti, sulla scia di quanto sosteneva Falcone, è convinto che, per sconfiggere la criminalità, serva un’azione a 360 gradi e che informare sia importante quanto agire. Più che nuove norme, «che pure vanno perfezionate», chiede «strumenti organizzativi e finanziari» finora mancati.
«Falcone era convinto che l’impegno dei media fosse decisivo nella lotta alla criminalità - ha detto la Calandrelli - e per questo aveva proposto ad Alberto La Volpe un programma, dal titolo Lezioni di mafia, un viaggio nel diritto e nella società teso ad informare i cittadini. E quando due anni fa, mi confrontai con l’allora capo dell’antimafia Pietro Grasso scegliemmo proprio quel titolo per una trasmissione attraverso cui portare avanti l’idea del giudice ucciso a Capaci».

Don Diana sarà ricordato attraverso le testimonianze di Roberto Saviano - che racconta il percorso anticamorra di don Peppe, il contesto in cui ha operato, i depistaggi e le falsità che infangarono la sua figura – e i ricordi di amici e familiari: la madre Iolanda e i fratelli Emilio e Marisa Diana, l’ex sindaco Renato Natale, i giornalisti Raffaele Sardo e Conchita Sannino, gli amici sacerdoti come Don Tonino Palmese e Don Carlo Aversana
.

Per ricordare il sacerdote diventato il simbolo della lotta alle mafie è prevista una serie di iniziative tra cui anche una fiction, «Per amore del mio popolo» di Antonio Frazzi con Alessandro Preziosi, in onda su Raiuno il 18 e 19 marzo.


© RIPRODUZIONE RISERVATA


IL MATTINO nazionale - merc. 12 marzo 2014 - pag. 37






    è possibile vedere Rai Storia sul canale 54 del digitale terrestre, sul canale 23 di Tivùsat, sul canale 805 della piattaforma satellitare Sky e su www.raistoria.rai.it

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genziana



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MessaggioInviato: Mer Mar 12, 2014 17:39    Oggetto: PER AMORE DEL MIO POPOLO con Alessandro Preziosi | Don DIANA Rispondi citando



ha scritto:


      CultureClub :anteprima uomini contro

      Guardiamo il volto della criminalità


Il 22 marzo è la GIORNATA IN MEMORIA DELLE VITTIME DELLE MAFIE - fiction raccontano le storie vere di chi si oppone al crimine organizzato


Testo di Elena Goretti

Tu per spezzarmi le cosce devi chiedere il permesso a qualcun altro, io per denunciarti ai Carabinieri no”. La frase è di Don Peppe Diana, il prete di Casal di Principe (in provincia di Caserta, Terra dei Fuochi) ucciso il 19 marzo 1994 dalla camorra sul sagrato della chiesa, San Nicola di Bari. RAI UNO lo ricorda a vent’anni dalla morte con “Per amore del mio popolo”, mini fiction che andrà in onda il 18 e il 19 marzo, pochi giorni prima della Giornata della Memoria dedicata a tutte le Vittime delle mafie, il 22 marzo.

DON DIANA, PRETE CORAGGIO

Sarà Alessandro Preziosi a vestire i panni del coraggioso sacerdote.
La vita di Don Diana mi ha toccato profondamente” ci racconta Preziosi. “Ogni giorno fuori dal set a Frignano, vicino a Casal di Principe, si raccoglievano centinaia di persone, soprattutto ragazzi. Una mattina dovevo interpretare Don Peppe che sul sagrato della chiesa respingeva il figlio di un boss venuto a prendere con la forza una ragazza. Figlia di un altro camorrista avversario. Ho girato quella scena come avrebbe fatto Diana, con aggressività, rabbia, sfida, non certo da prete, e tutti sono rimasti a lungo in silenzio. Ecco perché i clan hanno avuto timore di un uomo come lui: perché si contrapponeva con coraggio, mostrando ai giovani della zona un’alternativa. E le mafie possono proliferare solo finché la gente crede di non avercela, un’alternativa”.
[…]



dal settimanale TUstyle - n. 11/marzo 2014 - pagina 116







L'anteprima si terrà il 17 marzo a Roma, ore 10.30, nella nuova Aula del Palazzo dei Gruppi della Camera dei Deputati, Via di Campo Marzio 74.


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genziana



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MessaggioInviato: Mer Mar 12, 2014 20:21    Oggetto: PER AMORE DEL MIO POPOLO - RAI.TV 2 promo e 36 foto di scena Rispondi citando



      Alessandro PREZIOSI nel ruolo di Don Diana

      miniserie PER AMORE DEL MIO POPOLO Rai1

      martedì 18 e mercoledì 19 MARZO ore 21.10




i 2 video-promo ufficiali RAI e 36 foto di scena di Gianni Fiorito

www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-fa185903-ca6b-4a7e-9723-b6788a6afda5.html

le foto sono visibili e salvabili sul pc nel formato originale, cliccando in basso a destra su ESPANDI
Smile


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marystone



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MessaggioInviato: Gio Mar 13, 2014 09:30    Oggetto: Rispondi citando


grazieeeeeeeeeeee Giuly!!!!!!!!!!!!!!! Laughing
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margherita79



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MessaggioInviato: Gio Mar 13, 2014 10:46    Oggetto: Rispondi citando


Sono bellissimi questi video....grazie Giuly....
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margherita79
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genziana



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MessaggioInviato: Ven Mar 14, 2014 12:57    Oggetto: PER AMORE DEL MIO POPOLO|Don DIANA - regia di Antonio Frazzi Rispondi citando



ha scritto:












I consigli di SORRISI: cosa non vi dovete perdere e perché

PER AMORE DEL MIO POPOLO, DON DIANA - Raiuno 21.10




Alessandro Preziosi torna su Raiuno con una fiction su un sacerdote ucciso dalla camorra.



      DON DIANA MI HA INSEGNATO TANTO


Avevo paura di questo ruolo, ma ora ne sono fiero: è la cosa migliore che abbia mai fatto



di Stefania Zizzari
foto di Gianni Fiorito


Al telefono ha una voce un po’ affaticata. “Sto camminando” spiega Alessandro Preziosi, che torna su Raiuno conPer amore del mio popolo”, la fiction che lo vede nei panni di Don Giuseppe Diana, il sacerdote ucciso dalla camorra vent’anni fa. “Sono a Roma, e sto andando a trovare il mio amico Don Giuseppe nella chiesa di Sant’Agostino”.

E’ il suo padre spirituale?
Oddio, che parolone! Diciamo che grazie al mio lavoro ho tante finestre aperte sul mondo e parlarne con lui mi fa bene, mi aiuta a ricaricare le pile”.

Da quando ha interpretato questo personaggio avverte un maggior bisogno di spiritualità?
Non so… In realtà il mio incontro con Don Giuseppe è precedente all’inizio delle riprese”.

Che sensazioni le ha lasciato questa esperienza professionale?
E’ la cosa più bella e importante che ho fatto finora. Un progetto unico, che ha dato nobiltà al lavoro di tutti: vedrà è un prodotto di fortissimo impatto”.

Chi era il vero Don Diana e chi è il “suo” Don Diana?
Era un uomo che ha vissuto in maniera intensa la sua vita, dedicandola totalmente ai ragazzi. Con grande semplicità e un’infinita capacità di ascolto. Era un uomo esuberante, con un forte senso di libertà e di meraviglia verso le cose e le anime belle. Era più uomo che prete. Aveva un’umanità che lo rendeva parte della società nella quale viveva. Ed è proprio questo che ho cercato di rendere nella mia interpretazione”.

Qual è stato l’insegnamento più importante che ha lasciato?
“Con il suo esempio e la sua parola ha mostrato l’importanza di non avere paura. Non solo nel combattere la criminalità organizzata, ma anche per superare i propri limiti e le insicurezze di tutti i giorni”.

Lei è nato a Napoli. Essere figlio di quella terra che cosa ha aggiunto?
Quando mi è stato proposto questo ruolo ero atterrito. Avevo paura di non essere all’altezza, per il tipo di vita che faccio e tutte le contraddizioni che vivo da cristiano. Poi però ho superato la paura e questo lavoro è stata l’occasione per riappropriarmi del mio essere campano. Mio padre è di Avellino, mio figlio vive a Salerno, ho amici a Caserta, ho recitato tante volte ad Aversa… Sono rientrato nella mia dimensione “regionale”, tra dialetto, comportamenti e mentalità”.

E’ stato difficile?
Vivo a Roma da tempo e quella dimensione era un po’ sopita: la napoletanità è una musica. Dopo pochi giorni, però, è tornato tutto naturale”.

Dalla morte di Don Diana è cambiato qualcosa?
Non lo so, ma di certo nella sua terra c’è tanta gente onesta che è rimasta a lottare. Persone che provano a togliere la sporcizia che soffoca una terra bellissima, che potrebbe splendere e vivere di turismo. E’ quella gente che ogni giorno pianta un fiore nuovo”.

E lei, in questo periodo della sua vita come si sente?
Sono fidanzato, mi sento felice e ho imparato a vivere un po’ meno di corsa. E sa una cosa? Funziona…”.




SORRISI E CANZONI TV - n. 11/marzo 2014 - pag. 32-33





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genziana



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MessaggioInviato: Ven Mar 14, 2014 13:51    Oggetto: PER AMORE DEL MIO POPOLO|Don DIANA - regia di Antonio Frazzi Rispondi citando



ha scritto:



              EROI PREZIOSI

      Don Peppe Diana e la sua lotta contro
      la camorra nel ventennale della morte


Rai Uno torna a raccontare la figura di un eroe quotidiano in lotta contro la malavita e a puntare i riflettori sui temi più delicati dell’attualità con la miniserie “Per amore del mio popolo Don Dianadiretta da Antonio Frazzi, in onda in prima serata martedì e mercoledì. […] L’ammiraglia Rai celebra, proprio in occasione del ventennale della morte, Don Peppe, meglio noto come “Don Peppino” Diana, il sacerdote ucciso dalla camorra, il 19 marzo del 1994, all’interno della sagrestia della sua parrocchia di San Nicola di Bari a Casal di Principe (Caserta), a causa del suo impegno civile e religioso contro l’organizzazione criminale campana. A vestire i panni del prete è l’attore napoletano Alessandro Preziosi, che torna protagonista su Rai Uno dopo le recenti partecipazioni a “Gli anni spezzati – Il Giudice” e “La mia bella famiglia italiana”.



La Provincia di Varese – L’inserto Tv – dal 16 al 22 marzo





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genziana



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MessaggioInviato: Ven Mar 14, 2014 13:58    Oggetto: 18-19/03 RAI Uno 21.10 PER AMORE DEL MIO POPOLO su Don DIANA Rispondi citando



ha scritto:


DIVA e Donna n. 11/2014



ha scritto:

DI PIU' TV n. 11/2014


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L'ultima modifica di genziana il Mar Mar 18, 2014 06:53, modificato 2 volte
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