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LIBRERIA 'MIGLIORIAMOCI' dal 2004 a OGGI consigli di lettura
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Nuovo argomento   Rispondi    Indice del forum -> Forum Alessandro Preziosi
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Autore Messaggio
genziana



Registrato: 22/03/04 13:40
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MessaggioInviato: Mer Mag 27, 2015 08:51    Oggetto: PREZIOSI legge Il profumo della neve antica UGO DEL CASTELLO Rispondi citando



** "IL PROFUMO DELLA SOLIDARIETA' STELLATA" **

22 febbraio 2015, Evento di Beneficenza in favore del

Progetto "Un Lettino Per La CHIRURGIA PEDIATRICA"

dell'ADRICESTA Onlus presso O.C. Pescara ABRUZZO






    ... " Chi salva un Bambino... salva il Mondo intero

    ... non è una frase fatta, è una frase che dà senso alla Vita "


diffondi e regala questo libro/fiaba, aiuterai i Bambini

lo distribuisce in esclusiva ADRICESTA e le volontarie






    Alessandro Preziosi introduce il racconto: la fiaba

    "Il profumo della neve antica" di Ugo Del Castello

    scritta e donata in aiuto dei Bambini ospedalizzati



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ominoturchino



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MessaggioInviato: Mer Mag 27, 2015 10:21    Oggetto: LA BELLA E LA BESTIA - backstage; DVD in uscita da marzo '15 Rispondi citando



ALESSANDRO PREZIOSI IN ''LA BELLA E LA BESTIA''

Con BLANCA SUAREZ e la Regia di FABRIZIO COSTA

coproduzione LuxVide, Rai Fiction, TeleCinco Cinema



-> 2 DVD dal 18 marzo 2015


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genziana



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MessaggioInviato: Mar Set 01, 2015 11:46    Oggetto: SANT'AGOSTINO, il Santo - 28/08/2015 su Famigliacristiana.it Rispondi citando



ha scritto:





      SANT'AGOSTINO

      Un faro spirituale per milioni di credenti


È sempre straordinariamente attuale la figura di questo santo, di cui la liturgia fa memoria il 28 agosto. Poche altre personalità dell'universo cristiano hanno lasciato nei secoli un'eredità paragonabile alla sua. E ancora oggi le sue "Confessioni" sono una bussola per tanti uomini e donne in ricerca.



Lorenzo Montanaro

Un Dottore della Chiesa, un Vescovo, un filosofo, ma prima di tutto un uomo, con le sue fragilità, le sue contraddizioni e la sua continua ricerca di un senso profondo del vivere. E' sempre straordinariamente attuale la figura di Sant'Agostino (di cui la liturgia fa memoria il 28 agosto), un faro spirituale che ha orientato la vita di migliaia di credenti (e non solo) di tutte le epoche e le latitudini. Poche altre personalità dell'universo cristiano hanno lasciato nei secoli un'eredità paragonabile alla sua. «Ci hai creati per Te, Signore, e inquieto è il nostro cuore finché non trova riposo in Te». Questa celebre frase, contenuta nelle Confessioni, può in un certo senso esemplificare tutta la vita di questo santo, animata da un incessante anelito alla verità.

Agostino nacque a Tagaste (nell'attuale Algeria) nel 354. Suo padre, Patrizio, apparteneva a una famiglia pagana, mentre la madre Monica era fervente cristiana: la Chiesa cattolica la venera come santa. La figura materna ebbe un'importanza centrale nella formazione di Agostino: egli stesso nei suoi scritti afferma di aver bevuto il nome di Gesù con il latte e di essere stato inserito, fin da bambino, tra i catecumeni. Ma con l'adolescenza il suo animo insaziabile, irrequieto e un po' ribelle lo portò su ben altre strade. Durante un lungo periodo di studio fra la sua città natale e Cartagine, divenne un cultore della filosofia e della retorica, sperimentando il piacere di primeggiare sugli altri grazie a una formidabile prontezza intellettiva, ai limiti della genialità. In quegli anni intraprese anche una condotta di vita sregolata, dedita ai piaceri del corpo.

I suoi studi lo portarono a conoscere il manicheismo, una corrente religiosa di derivazione persiana che predicava la presenza nel mondo di due opposti princìpi di bene e di male, entrambi divini. Il giovane ne fu stregato: divenne assiduo frequentatore della setta, prima a Cartagine, poi a Roma, dove si trasferì all'età di 29 anni. Col tempo però quell'iniziale infatuazione lasciò il posto al disincanto: la dottrina manichea non soddisfaceva la curiosità scientifica di Agostino, né tanto meno dava risposte agli interrogativi del suo animo, divenuti sempre più pressanti. Così, progressivamente, se ne discostò.

Nel 384 si stabilì a Milano e fu lì che avvenne la grande trasformazione, quella della vita: l'incontro con il vescovo sant'Ambrogio risvegliò in lui la fede cristiana per tanti anni sopita. E capì di aver finalmente incontrato ciò che il suo spirito cercava da sempre: da Ambrogio ricevette il battesimo. In quel periodo riallacciò i legami con la madre, inesauribile fonte di ricchezza interiore. Memorabili i colloqui, alcuni dei quali poi trascritti nelle Confessioni, che i due ebbero a Cassiciaco (presso Milano), poi a Ostia: furono momenti di profonda intensità e sintonia spirituale. Dopo la morte di Monica, avvenuta improvvisamente nel 387, Agostino ritornò in Africa, deciso a intraprendere una vita monastica. Venduti i suoi beni, fondò una piccola comunità, vivendo inizialmente nella nativa Tagaste, poi a Ippona.

Ma ancora una volta la sua vita prese un corso inaspettato. Fu infatti proclamato vescovo per acclamazione popolare (una prassi piuttosto frequente a quei tempi: la vox populi era tenuta in gran considerazione perché considerata voce di Dio). Così, benché non fosse stata la sua scelta, Agostino accettò, dimostrandosi un vescovo illuminato e divenendo punto di riferimento per le chiese africane. Trascorsi molti anni di assidua e instancabile cura delle anime, si ammalò gravemente e dopo alcuni mesi, mentre la sua terra era assediata dalle orde dei Vandali, si spense. Era il 430. La sua regola di vita è stata il modello per varie esperienze religiose, tra cui spicca l'Ordine degli Agostiniani, diffuso in tutto il mondo.

Il corpus degli scritti di questo dottore della Chiesa è molto vasto e articolato: spazia dalle opere filosofiche a quelle apologetiche in difesa del cristianesimo, come il De Civitate Dei (La città di Dio), dalle dogmatiche alle morali, dalle bibliche alle pastorali. Particolare impegno è stato poi profuso dal Vescovo di Ippona nella confutazione delle eresie, cui ha dedicato molti testi e gran parte della sua vita. C'è però un'opera che, più di tutte le altre, ha saputo imprimersi nella coscienza collettiva: si tratta delle Confessioni, scritte intorno al 400. In questo lavoro Agostino ripercorre la storia del suo lungo travaglio interiore e scandaglia a fondo la sua vita, con acutezza ma anche con uno stile schietto, senza timore di svelare errori, cadute e sviamenti giovanili. Il carattere autobiografico di questo testo lo rende accessibile a tutti e non solo ai teologi.

E ancora oggi Le Confessioni sono una bussola per tanti uomini e donne in ricerca. « Tardi ti ho amato, Bellezza così antica e tanto nuova, tardi ti ho amato - si legge tra le pagine del libro - Sì, perché tu eri dentro di me ed io fuori: lì ti cercavo. Deforme, mi gettavo sulle belle sembianze delle tue creature. Eri con me, ma io non ero con te. Mi tenevano lontano da te le tue creature, inesistenti se non esistessero in te. Mi chiamasti, e il tuo grido sfondò la mia sordità; balenasti, e il tuo splendore dissipò la mia cecità; diffondesti la tua fragranza, respirai ed ora anelo verso di te; ti gustai ed ora ho fame e sete di te; mi toccasti, e arsi dal desiderio della tua pace».

28/08/2015 - pubblicato via
www.famigliacristiana.it/articolo/un-faro-spirituale-per-milioni-di-credenti.aspx





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mayte



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MessaggioInviato: Ven Apr 08, 2016 22:44    Oggetto: Rispondi citando


Ciao amici,
io sono mayte,no sono nuova nel foro ma se mi inauguro qui con voi.
Impicciando vi ho scoperti e ho pensato che il giorno 23 di aprile si celebra come ogni anno il giorno del libro che qui dove io vivo a Barcellona (Catalogna) è una festività molto indicata e di molta tradizione.
La tradizione istoria cavalleresca a parte, poiché si celebra sant Jordi, indica che il ragazzo innamorato regala alla sua ragazza una bella rosa ed ella gli regala a sua volta un libro. Questo anno ho detto ai miei ragazzi(marito e figli)che non voglio rosa che migliore io atto regalo un libro.
non so se sono molto audace o molto pazza ma ho deciso che sia in italiano, vi conterò già se sono stato capace di finirlo, è il mio primo libro nella vostra lingua e è uno che raffigura qui e che potrei piacermi.
Il libro in questione è



'Il giorno prima della felicità' di Erri De Luca.

Forse non è il posto adeguato per commentarlo ma ho pensato che non mi sbagliavo se al contrario non fosse dovuto entrare con questo tema ringrazierò per voi che mi scusiate e me l'indichiate. grazie.

Un affettuoso saluto da barcelona,

Mayte


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marystone



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Residenza: Palermo

MessaggioInviato: Lun Apr 11, 2016 15:13    Oggetto: Rispondi citando


Brava Mayte!!!!
Hai scelto un bellissimo racconto di questo bravo autore napoletano molto amato dal nostro Capitano! Comprane altri perchè sono tutti belli!!! Laughing

un besito
mariella
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genziana



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MessaggioInviato: Ven Apr 15, 2016 14:33    Oggetto: TANGO PER LA LIBERTA' di Negrin DVD in uscita da giugno 2016 Rispondi citando



segnalo che Very Happy a partire dal 16 giugno prossimo sarà disponibile



< il DVD - RAI Cinema e 01 Distribution

Con Alessandro Preziosi protagonista della miniserie

''TANGO PER LA LIBERTA’'' diretta da Alberto Negrin

e liberamente ispirata all'opera letteraria

-"Niente asilo politico" di Enrico Calamai




per commenti e foto topic! il tango per la libertà aperto da Alessandro




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genziana



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MessaggioInviato: Mar Mag 03, 2016 15:51    Oggetto: Pontecagnano Faiano -SA- inaugura Biblioteca 'Alfonso Gatto' Rispondi citando



Inaugurazione della Biblioteca Civica "Alfonso Gatto"

Museo Archeologico Nazion. 'Gli Etruschi di Frontiera'

a Pontecagnano Faiano (Sa) - sabato, 30 aprile 2016

staffetta di 150 scolari; letture di Alessandro Preziosi





ha scritto:



    La memoria recuperata

    GATTO NEL MUSEO : versi tra reperti e scaffali


La biblioteca di Pontecagnano nello spazio degli 'Etruschi di Frontiera' Preziosi testimonial: bellissima l'idea di intitolarla al poeta salernitano



Alessandro Mazzaro

Una nuova «casa» ed un'intitolazione di assoluto prestigio. È ricominciata ieri mattina, con l'inaugurazione ufficiale, la storia della biblioteca comunale di Pontecagnano Faiano, trasferita all'interno del museo archeologico di via Lucania dopo un lungo peregrinare e dedicata al grande poeta salernitano Alfonso Gatto. Testimonial d'eccezione della riapertura, oltre alle autorità istituzionali ed alla famiglia dell'intellettuale (la figlia Paola ed il nipote Filippo Trotta), l'attore Alessandro Preziosi, che per l'occasione ha interpretato alcune fra le più belle liriche del poeta con la valigia, che ha composto, tra l'altro, numerosi versi e filastrocche a misura di bambino dal «Sigaro di Fuoco» al «Vaporetto» E sono stati proprio i ragazzini delle scuole locali a dare lo start alla cerimonia con la «staffetta della cultura» partita da via Europa e giunta al Museo degli Etruschi di Frontiera grazie ad un serie di passaggi del testimone (un libro di Alfonso Gatto), e la visita alla sala nella quale è stata sistemata la biblioteca.

«I libri e gli spazi che li contengono sono un qualcosa di profondamente bello - ha detto l'attore irpino prima di leggere «Ogni uomo è stato un bambino» - solo in questi luoghi è possibile porre le basi di una conoscenza comune. La poesia, poi, è come sognare, ci permette di staccarci dalla realtà e di renderla migliore, più onirica o più triste: può essere, per dirla in breve, la sintesi letterale dell'anima. È lei che riesce ad accenderci qualcosa dentro». A chiudere l'intervento di Preziosi i meravigliosi versi de «Le grandi notti d'estate» ed una dedica al suo autore: «La qualifica di poeta è quanto di più pertinente si possa attribuire ad Alfonso Gatto. È come se si potesse scrivere su un documento di identità stato: poeta. Una simile ispirazione nasce da un'attenzione nei confronti della bellezza e del creato, e Gatto è riuscito a dare voce a tutto ciò riuscendo a diventare un esempio di umanità e poetica».
Emozionato per l'intitolazione della biblioteca il presidente della Fondazione Gatto, Filippo Trotta: «Un gesto di civiltà che rende giustizia ad uno dei più grandi poeti del Novecento.
Sono sicuro che un luogo del genere sarebbe piaciuto anche a lui, uomo lineare e non conformista». Un connubio importante, quello fra biblioteca e museo (frutto di un accordo fra Soprintendenza e Comune) che mira a creare un centro di aggregazione culturale che unisca l'enorme potenziale del patrimonio archeologico, proveniente da oltre novemila sepolture scavate nella necropoli dell'antica Picentia, insediamento etrusco più a sud d'Italia, ed il flusso di lettori e studenti che si spera potrà avere la stessa biblioteca. Il tutto in vista dell'ingresso del museo nel Polo Museale della Campania, già concretizzatosi dal punto di vista normativo (il decreto è stato approvato nelle scorse settimane) ma non da quello formale. «Uno degli intenti della riforma Franceschini - spiega la direttrice del museo archeologico, Gina Tomay - è quello di rendere sempre più incisiva l'azione di promozione e valorizzazione di queste strutture, che prima rimaneva in secondo piano rispetto alla tutela sul territorio, lavoro estremamente impegnativo che assorbiva la gran parte delle energie degli uffici. Davanti abbiamo delle scommesse importanti, ma gli elementi positivi in nostro possesso ci fanno ben sperare. L'obiettivo che abbiamo è chiaro: affermare l'identità culturale della comunità e fidelizzarne i componenti». In ogni caso, per la biblioteca è un nuovo inizio dopo una lunga «via crucis» cominciata con l'addio alla struttura di via Sanzio, ora adibita a caserma dei carabinieri, ed il trasloco presso la sede comunale distaccata di villa Crudele (inadeguata sotto tutti gli aspetti). Primo banco di prova del sodalizio museo-biblioteca il «Maggio dei Libri», che si svolgerà nell'edificio di via Lucania e che vedrà la partecipazione di numerosi scrittori.


© RIPRODUZIONE RISERVATA


La curiosità: le pareti affrescate da GreenPino con le rime gattiane


Frasi, versi, frammenti di poesie: non c'è parete della biblioteca che non sia affrescata con le parole di Alfonso Gatto, complice l'arte di GreePino. Una scelta, che riprende quanto già avvenuto nella biblioteca della scuola media Lanzalone di Salerno (intitolata anch'essa al grande poeta)."Più che murales sono interventi legati alla poesia come mezzo trasversale di riqualificazione dello spazio - spiega Filippo Trotta - Se in una biblioteca lasciamo mura bianche la fruizione e la funzione della stessa sarà assolutamente diversa. Leggere sin da subito questi meravigliosi versi permette di entrare in un luogo immersivo che parla di cultura, di poesia e di partecipazione. Ed è un po' quello che stiamo facendo nel quartiere Fornelle".



IL MATTINO - edizione Salerno - Girocittà, pag. 36 - 01/05/2016






per info e commenti rimando al topic I NOSTRI INCONTRI di Alessandro

www.alessandropreziosi.tv/forum/viewtopic.php?t=7582&start=1815


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genziana



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MessaggioInviato: Lun Lug 11, 2016 19:43    Oggetto: PREZIOSI legge dal libro LA CUOCA di D'ANNUNZIO Rm, 10/07/16 Rispondi citando



ha scritto:



La cuoca di D'Annunzio.


Albina Lucarelli Becevello era la cuoca personale di Gabriele D'Annunzio, l'aveva seguito da Venezia al Vittoriale di Gardone Riviera e lì era rimasta, fedele per quasi vent'anni. Sono andata a cercare la sua immagine in rete dopo aver ascoltato una lettura di Alessandro Preziosi, a La Galleria Nazionale d'Arte moderna e contemporanea di Roma, di brani tratti da "La cuoca di D'Annunzio" di Maddalena Santeroni e Donatella Miliani (Utet) e ho trovato l'immagine di una donna dal fisico imponente, le mani sui fianchi, un vestito chiaro semplice fermato in vita da una cintura, che guarda l'obiettivo senza sorridere.

Il rapporto del poeta con il cibo e con chi ne era la dispensatrice mi ha colpito e mostrato un lato che non conoscevo. D'Annunzio era salutista e sapeva apprezzare i piatti raffinati. Passava per essere inappetente, in realtà mangiava a casa prima di presenziare ad eventi pubblici. Ma nutrirsi non rispondeva solo a scelte estetiche o funzionali. Il cibo in qualche modo aveva un legame con la sua "malinconia cupa e tormentosa", diventava strumento per stabilire e mantenere e ritrovare rassicurazioni in un legame affettivo. Come quello che ebbe con l'amata Albina, pronta a esaudire le sue richieste a qualsiasi ora.

Con lei D'Annunzio comunicava tramite bigliettini firmandosi spesso "Padre Priore", rivolgendosi a lei come a "Suor Intingola" o "Suor Ghiottizia". Le chiedeva "can-nel-lo-ni", scanditi così, in un impeto di desiderio. Ma anche mele cotte, minestra quasi fredda come piaceva a lui, biscotti. Le scriveva della sopraggiunta voglia di costolette come solo lei sapeva fare, riducendo la carne "più sottile di una buccia di banana, di una crosticina di pane sfornato, di una fetta di patata fritta, e magari di un'ostia consacrata", battuta e non pestata, secca e non unta. Soprattutto uova, le chiedeva, che adorava tanto da pensare a un pollaio per averle fresche ogni giorno. Uova tagliate in quattro e sublimate dalla salsa di acciughe, capaci di regalargli un'"estasi divina". Le faceva sapere che dopo tante frittate mediocri ne aveva assaggiata una sublime. Era prodigo di complimenti con la sua cuoca che forse non si rese mai conto del valore anche affettuoso di questi biglietti dallo stile alato, un po' ironici un po' confidenziali, tanto che lei non se li portò via dalla casa del poeta quando lui morì. D'Annunzio chiedeva di preparare pranzetti per le sue ospiti ("Cara Albina, ti prego di preparare un pranzetto - non un pranzone - per la mia ospite che merita le tue cure più squisite. Io ho già mangiato i miei scampi. Grazie e buona cottura"), rifiutava zabaioni dal momento che da tempo non aveva incontri amorosi. Commissionava ad Albina torte per 12 persone e le chiedeva di far trovare sempre pronto in cucina vitello. Nulla era più squisito di una pernice fredda, le faceva sapere. Traspariva un divertimento a scrivere alla sua cuoca e dei suoi dolci.

Albina riportava antichi sapori, dispensava piaceri della tavola.

Lui, in cambio, la trattava con affetto, le mandava generose somme di denaro. Riconosceva di non essere stato mai savio né regolato. L'esaltazione e la malinconia parevano riflettersi nel suo rapporto con il cibo, con digiuni alternati a scorpacciate. La ringraziava, come un commiato, di avere servito la trattoria di tutte le ore del Vittoriale.

Ne emerge un legame quasi materno, il bisogno e la certezza di poter contare su qualcuno pronto ad accendere il focolare e a preparare da mangiare a qualsiasi ora del giorno e della notte. Il cibo come rifugio, stabilità, ricordo, coinvolgimento emotivo, affetto profondo.

8 luglio 2016, pubblicato via
biancomangiare.blogautore.repubblica.it






il recital, 10/07/ www.alessandropreziosi.tv/forum/viewtopic.php?t=7582&start=1905

i biglietti del poeta esposti a Expo 2015: www.expo.rai.it/cucina-con-dannunzio-expo/



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genziana



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MessaggioInviato: Mer Set 14, 2016 12:38    Oggetto: L'AMORE RUBATO film tratto da libro omonimo di DACIA MARAINI Rispondi citando



DACIA MARAINI è autrice di romanzi, racconti, opere tea-trali, poesie, narrazioni autobiografiche e saggi, editi da Rizzoli e tradotti in venti Paesi. Nel 1990 ha vinto il premio Campiello con La lunga vita di Marianna Ucrìa, nel 1999 il premio Strega con Buio, nel 2012 il premio Campiello alla carriera.






Sono tutte qui le donne raccontate da Dacia Maraini, in questo piccolo libro importante. Sono qui a mostrarci qualcosa di intimo, qualcosa di necessario e doloroso. Le donne di Dacia sono forti, hanno lottato, a volte hanno perso ma non si sono mai arrese. Le protagoniste de L’amore rubato combattono una battaglia antica e sempre attuale, contro gli uomini amati che sempre più spesso si dimostrano incapaci di ricambiarle, di confrontarsi con il rifiuto, il desiderio. Davanti a queste donne, mariti, amanti, compagni si rivelano ragazzini che stentano a crescere e confondono la passione con il possesso e, per questo, l’amore lo rubano: alle bambine che non sanno, alle donne che si donano troppo. Come Marina, che si ostina a cadere dalle scale, come Ale, che sceglie con sofferta determinazione di non far nascere il frutto di una violenza o ancora come Angela, che si addossa, aderendo alle parole della Chiesa, le colpe che una antica misoginia attribuisce alla prima disobbedienza femminile. In tutte queste otto storie affilate e perfette, dure e capaci di emozionare e indignare, Dacia Maraini racconta di un mondo diviso fra coloro che vedono nell’altro una persona da rispettare e coloro che, con antica testardaggine, considerano l’altro un oggetto da possedere e schiavizzare.


La Giornata mondiale per l’eliminazione della violenza contro le Donne, che si celebra il 25 novembre, è stata istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.


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genziana



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MessaggioInviato: Mer Dic 14, 2016 14:07    Oggetto: ANIMA\Preziosi legge Cazzullo LE DONNE EREDITERANNO LA TERRA Rispondi citando





Lo scorso 29 novembre, ANIMA ha organizzato in collaborazione con Shenker, la presentazione del libro “Le donne erediteranno la terra” di Aldo Cazzullo.

Sono intervenuti con l’autore, Sabrina Florio, Presidente di ANIMA per il sociale nei valori d’impresa e Barbara Santoro, Innovation & Strategic Marketing Manager Shenker. Ha moderato la scrittrice Mirella Serri e l’attore Alessandro Preziosi ha letto alcuni brani del libro.
[foto di Maurizio Riccardi – AGRPress]









«Voi donne siete meglio di noi. Non pensiate che gli uomini non lo sappiano; lo sappiamo
benissimo, e sono millenni che ci organizziamo per sottomettervi, spesso con il vostro aiuto.
Ma quel tempo sta finendo. È finito. Comincia il tempo in cui le donne prenderanno il potere.
»










Aldo Cazzullo racconta perché il nostro sarà il secolo del sorpasso della donna sull’uomo. L’Italia resta un Paese maschilista; eppure sono donne la sindaca della capitale, la presidente della Camera, le direttrici delle principali carceri, l’astronauta più nota, la scienziata più importante. Ed è solo l’inizio. Le donne erediteranno la terra perché sono più dotate per affrontare l’epoca grandiosa e terribile che ci è data in sorte. Perché sanno sacrificarsi, guardare lontano, prendersi cura; ed è il momento di prendersi cura della terra e dell’uomo, che non sono immortali.

L’autore evoca il genio femminile, attraverso figure del passato e del presente, storie di grandi artiste e di figlie che salvano i padri o ne custodiscono la memoria. Racconta le battaglie che le donne conducono nel mondo e in Italia contro le ingiustizie che ancora le penalizzano, contro il masochismo che ancora le mette l’una contro l’altra o le induce a innamorarsi della persona sbagliata.

E ricostruisce i mezzi con cui i maschi hanno imposto la loro egemonia per secoli, quando una femmina per rivendicare la propria libertà doveva diventare come un uomo, o almeno sembrarlo: da Giovanna d’Arco, arsa viva per non aver rinunciato all’abito maschile, alle «soldate» che si travestirono per combattere tutte le guerre.

Il racconto di Cazzullo arriva sino all’ultima generazione, le adolescenti nate nel 2000: abituate a essere le migliori a scuola, a leggere romanzi dove il pianeta è salvato da una ragazzina, ad abitare regni fantastici dove non comandano più i principi azzurri, ma le principesse.

Anche per questo costruiranno un mondo dove non si farà più caso se il capufficio o il capo dello Stato è una donna.




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Marisol



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MessaggioInviato: Mer Dic 14, 2016 15:57    Oggetto: Re: ANIMA\Preziosi legge Cazzullo LE DONNE EREDITERANNO LA T Rispondi citando


genziana ha scritto:



Lo scorso 29 novembre, ANIMA ha organizzato in collaborazione con Shenker, la presentazione del libro “Le donne erediteranno la terra” di Aldo Cazzullo.

Sono intervenuti con l’autore, Sabrina Florio, Presidente di ANIMA per il sociale nei valori d’impresa e Barbara Santoro, Innovation & Strategic Marketing Manager Shenker. Ha moderato la scrittrice Mirella Serri e l’attore Alessandro Preziosi ha letto alcuni brani del libro.
[foto di Maurizio Riccardi – AGRPress]









«Voi donne siete meglio di noi. Non pensiate che gli uomini non lo sappiano; lo sappiamo
benissimo, e sono millenni che ci organizziamo per sottomettervi, spesso con il vostro aiuto.
Ma quel tempo sta finendo. È finito. Comincia il tempo in cui le donne prenderanno il potere.
»










Aldo Cazzullo racconta perché il nostro sarà il secolo del sorpasso della donna sull’uomo. L’Italia resta un Paese maschilista; eppure sono donne la sindaca della capitale, la presidente della Camera, le direttrici delle principali carceri, l’astronauta più nota, la scienziata più importante. Ed è solo l’inizio. Le donne erediteranno la terra perché sono più dotate per affrontare l’epoca grandiosa e terribile che ci è data in sorte. Perché sanno sacrificarsi, guardare lontano, prendersi cura; ed è il momento di prendersi cura della terra e dell’uomo, che non sono immortali.

L’autore evoca il genio femminile, attraverso figure del passato e del presente, storie di grandi artiste e di figlie che salvano i padri o ne custodiscono la memoria. Racconta le battaglie che le donne conducono nel mondo e in Italia contro le ingiustizie che ancora le penalizzano, contro il masochismo che ancora le mette l’una contro l’altra o le induce a innamorarsi della persona sbagliata.

E ricostruisce i mezzi con cui i maschi hanno imposto la loro egemonia per secoli, quando una femmina per rivendicare la propria libertà doveva diventare come un uomo, o almeno sembrarlo: da Giovanna d’Arco, arsa viva per non aver rinunciato all’abito maschile, alle «soldate» che si travestirono per combattere tutte le guerre.

Il racconto di Cazzullo arriva sino all’ultima generazione, le adolescenti nate nel 2000: abituate a essere le migliori a scuola, a leggere romanzi dove il pianeta è salvato da una ragazzina, ad abitare regni fantastici dove non comandano più i principi azzurri, ma le principesse.

Anche per questo costruiranno un mondo dove non si farà più caso se il capufficio o il capo dello Stato è una donna.






Carissima Giuly,

Ancora una volta, grazie mille per tutta questa informazione bella e interessante.

E 'molto bene, è un diritto ed è tempo che le donne cessano di essere trattate come schiave e di essere oppresse, solo per il fatto di essere una donna, ma penso che nessuno è migliore, o più di chiunque altro, per la condizione della sua razza, religione, e tanto meno, a causa del loro sesso.

Ecco perché penso che una una società si costruisce insieme, uniti, nell'armonia di entrambi i sessi, uomini e donne, portando il meglio di ciascuno.

A prescindere dal fatto che siano maschi o femmine, lo primordiale ed essenziale è, essere persona.

Abbiamo iniziato, le donne, questo cambiamento prendendo il potere, per dopo condividerlo con gli uomini e essere "esseri umani"? In quel caso...va bene!

Questo mondo sarà migliore quando non si parli di uomini e donne, se non di "esseri umani"….. E tutt@ lor@ con gli stessi diritti e doveri.

Tanti baci con grande affetto da Madrid.

Marisol

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genziana



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MessaggioInviato: Mar Feb 14, 2017 18:27    Oggetto: PREZIOSI legge dal libro LA CUOCA di D'ANNUNZIO, 6/7/16 ROMA Rispondi citando




Irrequieto, geniale e sempre sull’orlo tra rovina e apoteosi, amante della vita e malinconico, eroe senza paura e ma con qualche macchia, conquistatore e conquistato sempre.
Troppe le cose che si possono ancora scrivere su Gabriele d’Annunzio. Ammirato e odiato alla stessa maniera, tra realtà e favole.
In un’interpretazione carica di emozioni e significati, frutto di un originale adattamento dal libro: “La cuoca di d’Annunzio, con lettere, pensieri e ricordi di Ariel”, Alessandro Preziosi è un Gabriele d’Annunzio malinconico e ironico in un singolare intreccio di lettere che vede momenti vissuti al Vittoriale proprio con il singolare ed affettuoso rapporto la sua cuoca negli ultimi anni di vita.
Il 6 luglio 2016 alle ore 21:00 nell’insolita e particolare cornice del Cortile Kosuth della Galleria Nazionale di Arte moderna e contemporanea di ROMA l’attore ha dato voce e corpo ad uno dei personaggi più controversi ed amati della letteratura italiana.
Organizzata dall’Associazione Amici dell’arte moderna (a3m) una serata di grande teatro alla scoperta di un d’Annunzio dalle mille sfaccettature e che ancora oggi riesce a stupire.
Da un’idea del critico d'arte Angelo Bucarelli, Alessandro Preziosi legge d’Annunzio attraverso le lettere alla sua cuoca e i suoi pensieri nascosti.



il recital 6/7/16 www.alessandropreziosi.tv/forum/viewtopic.php?t=7582&start=1905

i biglietti del poeta esposti a Expo 2015: www.expo.rai.it/cucina-con-dannunzio-expo/



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MessaggioInviato: Sab Apr 01, 2017 18:54    Oggetto: 90° compleanno Papa Emerito BENEDETTO XVI - Joseph Ratzinger Rispondi citando



ha scritto:




"Joseph Ratzinger-Benedetto XVI, immagini di

una vita" biografia ufficiale e illustrata - 04/17




Il prossimo 16 aprile il Papa emerito Benedetto XVI compirà 90 anni. In occasione di questo importante appuntamento, due giornalisti, Luca Caruso, responsabile dell’ufficio stampa della Fondazione Vaticana Joseph Ratzinger - Benedetto XVI, e Maria Giuseppina Buonanno, che si occupa di “Chiesa” per il settimanale Oggi, raccontano e illustrano la ricca e complessa vicenda personale, pastorale e teologica di Benedetto XVI a quanti conoscono poco questo Papa.

In 9 capitoli e 90 foto, molte delle quali inedite, il volume si prefigge di accendere una luce nuova sulla figura e la persona del Papa emerito, “filmando” (con le foto) e soffermandosi sui diversi momenti della vita di Benedetto XVI: l’infanzia, la formazione, gli incarichi episcopali e vaticani, l’elezione a pontefice, la rinuncia, il ritiro come papa emerito.
Volume ufficiale realizzato in collaborazione con la Fondazione Vaticana Joseph Ratzinger – Benedetto XVI.

Prefazione di padre Federico Lombardi, già direttore della Radio Vaticana e della Sala stampa vaticana.

Contiene il biglietto di auguri del fratello Georg. (www.edicolasanpaolo.it)




FAMIGLIA CRISTIANA n. 14|2017 pagine 12 e 13 --- 16 APRILE






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MessaggioInviato: Gio Apr 20, 2017 12:59    Oggetto: 24/04/17 Roma, IL TEATRO DI ANTONIO CALENDA, foto di LE PERA Rispondi citando




Alessandro Preziosi conferma dal suo Forum la partecipazione

alla vigilia del 25 aprile 2017/
un Evento teatrale A ROMA



        "IL TEATRO DI ANTONIO CALENDA"

        nelle fotografie di Tommaso Le Pera

        invito al Quirino lun. 24 aprile 18:30


ha scritto:



      Un libro su CALENDA, il regista stabile


Antonio di Muzio - ©RIPRODUZIONE RISERVATA


IL MESSAGGERO ediz. Abruzzo - L'AQUILA pag. 41 - 21/04/2017






    per rassegna stampa e resoconti rimando al topic I nostri INCONTRI



    e qui! LIBRERIA 'MIGLIORIAMOCI' dal 2004 a OGGI consigli di lettura


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L'ultima modifica di genziana il Sab Apr 22, 2017 02:39, modificato 1 volta
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MessaggioInviato: Gio Apr 20, 2017 20:53    Oggetto: LA STAMPA 150 ANNI - documentario di Ferrario - con Preziosi Rispondi citando






Sky Arte HD presenta “La Stampa, 150 anni”, il documentario che Davide Ferrario (Dopo Mezzanotte, Tutta colpa di Giuda, il romanzo Dissolvenza al nero) ha ideato e diretto per celebrare la storia del quotidiano di Torino, in onda mercoledì 19 aprile alle 20.45 (e in replica giovedì 20 aprile alle 19.25) su Sky Arte HD.

Nell’opera alla narrazione documentaria di una giornata qualunque della redazione e alle immagini della cucina del giornale fanno da contrappunto otto brani tratti da articoli di collaboratori storici del giornale: Primo Levi, Norberto Bobbio, ma anche il vicedirettore Carlo Casalegno, ucciso dalle Brigate Rosse nel novembre 1977, Fruttero & Lucentini, Lietta Tornabuoni. E ancora Michail Gorbaciov, la traversata di Domenico Quirico su uno dei barconi dei viaggi della speranza per il Mediterraneo, Massimo Gramellini. I brani, ambientati in suggestive location torinesi, sono interpretati da grandi attori del cinema e del teatro italiano: Alessandro Preziosi, Giacomo Poretti, Giuseppe Cederna, Teresa Mannino, Lunetta Savino, Fabio Troiano, Marco Paolini e Neri Marcorè.

Nelle celebrazioni tenutesi presso l’Auditorium del Lingotto di Torino nel febbraio 2017 in occasione dell’anniversario, l’omaggio in immagini di Ferrario è stato proiettato in anteprima alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella; sono seguite altre proiezioni in importanti città italiane.









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