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BENEDETTO XVI, Papa, 19/4/2005; Pontefice emerito, 28/2/2013
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Conte Francesco Gabriele



Registrato: 18/04/06 22:44
Messaggi: 243
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MessaggioInviato: Mer Apr 19, 2006 19:08    Oggetto: Rispondi citando



CITTA' DEL VATICANO - Nel primo anno di pontificato, che cadrà domani, Benedetto XVI ha incontrato più di quattro milioni di persone tra pellegrini giunti per udienze generali o speciali, per gli Angelus domenicali e per le celebrazioni liturgiche presiedute dal Papa. Per la precisione, secondo i dati forniti dalla Prefettura della casa pontificia, i pellegrini sono stati 4.078.600 (il dato comprende anche le persone iscritte alla udienza generale di domani, 19 aprile 2006).Agli oltre quattro milioni di presenze si arriva sommando 1.121.500 persone che hanno partecipato alle udienze generali, i 384.900 delle udienze speciali, i 697.200 delle celebrazioni liturgiche e il milione e 875.000 degli Angelus.I picchi di presenze si sono registrati in ottobre per le udienze generali, con 190.000 presenti; ancora in ottobre, con 132.400 persone, per le udienze speciali; in aprile 2005, con 220.000 persone, per le celebrazioni liturgiche presiedute dal Papa e in dicembre, con 350.000 persone per gli angelus.Nel 1978 duecentomila fedeli parteciparono alle udienze generali di Giovanni Paolo II, eletto il 16 ottobre 1978, e nel '79 i partecipanti alle udienze generali furono 1.585.700.Non si hanno dati relativi alle udienze speciali, alle celebrazioni liturgiche e agli Angelus per i primi anni del pontificato di Karol Wojtyla.
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Conte Francesco Gabriele



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MessaggioInviato: Mer Apr 19, 2006 19:13    Oggetto: Rispondi citando


Sua Santità
Benedetto XVI


VESCOVO DI ROMA

VICARIO DI GESÙ CRISTO

SUCCESSORE DEL PRINCIPE DEGLI APOSTOLI
SOMMO PONTEFICE DELLA CHIESA UNIVERSALE
PATRIARCA DELL’OCCIDENTE
PRIMATE D’ITALIA
ARCIVESCOVO E METROPOLITA DELLA PROVINCIA ROMANA
SOVRANO DELLO STATO DELLA CITTÀ DEL VATICANO

SERVO DEI SERVI DI DIO

JOSEPH RATZINGER

nato in Marktl am Inn, Diocesi di Passau (Germania), il 16 aprile 1927;

ordinato Sacerdote il 29 giugno 1951;

eletto a München und Freising il 25 marzo 1977
e consacrato il 28 maggio 1977;

creato e pubblicato Cardinale nel Concistoro del 27 giugno 1977.

Seguirono in Roma, nel 2005

la Sua elezione al Pontificato: 19 aprile

l'inizio solenne del Suo ministero
di Pastore Universale della Chiesa: 24 aprile
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Conte Francesco Gabriele



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MessaggioInviato: Mer Apr 19, 2006 19:15    Oggetto: Rispondi citando



La prima settimana santa di Benedetto XVI si concluderà con il suo 79° compleanno e coinciderà con la conclusione del suo primo anno di ministero papale. Come si ricorderà, Joseph Ratzinger venne festeggiato dai suoi colleghi cardinali il 16 aprile per i suoi 78 anni nell’ultima Congregazione generale prima del conclave. E, proprio tre giorni dopo, nel secondo di conclave e al quarto scrutinio, il cardinale decano venne eletto Papa.
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Conte Francesco Gabriele



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MessaggioInviato: Mer Apr 19, 2006 19:17    Oggetto: Rispondi citando


AUGURI SANTO PADRE. CHE IL SIGNORE TI BENEDICA E TI CUSTODISCA SEMPRE NELLA PACE E NELLA TRANQUILLITA' DI OGNI GIORNO. CHE QUESTO SIA DAVVERO UN MONDO DI PACE, SANTO PADRE, DOVE LA PACE TRIONFERA' CON LEI E CON IL SIGNORE GESU' CRISTO. AMEN
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Jane



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Messaggi: 1749
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MessaggioInviato: Mer Apr 19, 2006 21:01    Oggetto: Rispondi citando


Auguri a Sua Santità
_________________
Jane
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Ais



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MessaggioInviato: Gio Apr 20, 2006 01:17    Oggetto: Rispondi citando


Grazie Giuly,
per aver aperto questo topic!
Ho trovato quanto c'è in esso interessantissimo da leggere...

Perciò scrivo qui due righette veloci, per condividere con voi la giornata che si è appena conclusa..sono stata in piazza San Pietro, all'udienza del mercoledì del Santo Padre: una bellissima circostanza, dato che - come ricordiamo tutti - ricorreva proprio l'anniversario della sua elezione.
Ha speso per noi fedeli - presenti e non - parole piene di riconoscenza e di affetto, e la sua non era una gratitudine 'di facciata'; ha ricordato ancora una volta Giovanni Paolo II, nel solco del cui esempio s'ispira; ha condannato fermamente ogni attentato terroristico, in riferimento all'ultimo, tragico, di Tel Aviv. Ma più di tutto, si è raccomandato alle nostre preghiere, alle nostre intenzioni: con umiltà e obbedienza, senza perdere la fermezza della 'guida' che lo contraddistingue.
Una bella giornata davvero, nonostante il caldo (già si soffre!!) e la folla pressante (hanno parlato di circa 70.000 persone)..


Scusate per essermi dilungata: mi piaceva condividere con voi questa giornata, avendo trovato lo spazio adatto...!!

Sperando di non avervi annoiato,
un grande abbraccio_

Aida
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Ais



Registrato: 03/12/04 00:51
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Residenza: Roma

MessaggioInviato: Gio Apr 20, 2006 01:18    Oggetto: Rispondi citando


Grazie Giuly,
per aver aperto questo topic!
Ho trovato quanto c'è in esso interessantissimo da leggere...

Perciò scrivo qui due righette veloci, per condividere con voi la giornata che si è appena conclusa..sono stata in piazza San Pietro, all'udienza del mercoledì del Santo Padre: una bellissima circostanza, dato che - come ricordiamo tutti - ricorreva proprio l'anniversario della sua elezione.
Ha speso per noi fedeli - presenti e non - parole piene di riconoscenza e di affetto, e la sua non era una gratitudine 'di facciata'; ha ricordato ancora una volta Giovanni Paolo II, nel solco del cui esempio s'ispira; ha condannato fermamente ogni attentato terroristico, in riferimento all'ultimo, tragico, di Tel Aviv. Ma più di tutto, si è raccomandato alle nostre preghiere, alle nostre intenzioni: con umiltà e obbedienza, senza perdere la fermezza della 'guida' che lo contraddistingue.
Una bella giornata davvero, nonostante il caldo (già si soffre!!) e la folla pressante (hanno parlato di circa 70.000 persone)..


Scusate per essermi dilungata: mi piaceva condividere con voi questa giornata, avendo trovato lo spazio adatto...!!

Sperando di non avervi annoiato,
un grande abbraccio_

Aida
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PattyRose



Registrato: 16/12/04 18:33
Messaggi: 3916
Residenza: Valle Santa

MessaggioInviato: Gio Apr 20, 2006 08:51    Oggetto: Rispondi citando


GRAZIE MIA DOLCE GIULY Wink PER IL NUOVO TOPIC Wink Wink Wink


Succedeva nell'aprile 2005: papa Wojtyla concludeva la sua lunga, intensa vita, rimpianto e venerato come un santo; a succedergli il cardinale Ratzinger, per un pontificato che si è aperto nel segno dell'amore: "Deus caritas est".


«Habemus Papam»: Benedetto XVI

Il 19 aprile 2005 il cardinale Joseph Ratzinger, accettando l'elezione in Conclave, sapeva di raccogliere un'eredità ricca e, al tempo stesso, impegnativa. Una chiamata che, con il nome di Benedetto XVI, non ha accolto come una sfida, per quanto mass media e opinione pubblica abbiano da subito accentuato il confronto con Giovanni Paolo II. Dichiaratosi «semplice e umile lavoratore» nella vigna del Signore, il nuovo Papa tedesco fin da subito si è richiamato al suo venerato e amato predecessore, ma non ha fatto nulla per imitarlo. Si è presentato per quello che è: un uomo umile, timido, dolce, che non vuole attirare l'attenzione sulla sua persona, ma sul messaggio derivante dal suo ruolo.
Nella celebrazione inaugurale del Pontificato, il 24 aprile, ha spiegato: «Il mio vero programma di governo è quello di non fare la mia volontà, di non perseguire le mie idee, ma mettermi in ascolto, con tutta quanta la Chiesa, della volontà e della Parola del Signore e di lasciarmi guidare da Lui, cosicché sia egli a guidare la Chiesa in questa ora della nostra storia».
Benedetto XVI ha scelto di comunicare con un linguaggio profondo ma chiaro, segnato alla radice dalla Parola di Dio. Non si è presentato come un «inquisitore» o un «professore di teologia», come molti paventavano, ma come un Pastore, colto sì, ma capace di parlare al cuore. Concentrandosi sull'essenziale, sul Vangelo come «buona notizia», nei suoi interventi va oltre le domande, non di rado superficiali, che giungono oggi alla Chiesa, andando al cuore delle questioni. Ma pur nella profondità dei richiami, ai credenti non si stanca di ripetere che essere cristiani è una gioia. Evidentemente è un messaggio che funziona, se alle sue udienze e agli Angelus partecipano folle di fedeli che non si vedevano da tempo in piazza San Pietro.

Ora, a distanza di un anno, benedetto sia il nostro amato Pastore Benedetto XVI!!!!!

Tutta l'unità e sostegno nella preghiera.

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Conte Francesco Gabriele



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MessaggioInviato: Gio Apr 20, 2006 09:39    Oggetto: Rispondi citando


grazie, grazie e ancora grazie
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PattyRose



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MessaggioInviato: Sab Apr 22, 2006 17:07    Oggetto: Rispondi citando



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PattyRose



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Residenza: Valle Santa

MessaggioInviato: Mer Apr 26, 2006 08:54    Oggetto: Rispondi citando


IERI, AL RITORNO DA UN CONGRESSO, HO AVUTO IL PROGRAMMA:

BENEDETTO XVI INCONTRA I MOVIMENTI ECCLESIALI E LE NUOVE COMUNITA'

PENTECOSTE 2006 "LA BELLEZZA DI ESSERE CRISTIANI E LA GIOIA DI COMUNICARLO"


PIAZZA SAN PIETRO DALLE ORE 16.00 ALLE ORE 20.00 DEL 3 GIUGNO 2006

L'ACCESSO ALLA PIAZZA (CONSIGLIABILE ALLE ORE 13.30) SARA' POSSIBILE SOLAMENTE CON UN INVITO CHE VA RICHIESTO NELLA PROPRIA DIOCESI AD UN MOVIMENTO ECCLESIALE

(SARA', PER CHI HA GIA' FATTO L'ESPERIENZA, SIMILE ALL'INCONTRO DI PENTECOSTE CON GIOVANNI PAOLO II DEL 30 MAGGIO 1998)

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genziana



Registrato: 22/03/04 13:40
Messaggi: 37353

MessaggioInviato: Sab Apr 29, 2006 20:16    Oggetto: PAPA BENEDETTO XVI Rispondi citando





Si possono scaricare i file .pdf dell'Edizione Speciale di Avvenire per il nuovo Papa, all'indirizzo

http://www.avvenireonline.it/papa/Extra/Lo+speciale+di+Avvenire+in+Piazza+San+Pietro/pdfpapa.htm



Serena Domenica a tutto il Forum, Piero e Giuliana

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Rossana



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MessaggioInviato: Dom Apr 30, 2006 09:17    Oggetto: Rispondi citando


GRAZIE GIULY!
VOLEVO ANCHE SEGNALARE UN ULTERIORE SPECIALE DI "FAMIGLIA CRISTIANA" SUL 1° ANNO DI PONTIFICATO DI PAPA RATZINGER, DA POTER RICHIEDERE ANCHE ALLA PROPRIA PARROCCHIA O PRESSO IL SITO DELLA RIVISTA.
CHI VOLESSE ULTERIORI INFORMAZIONI PUO' SCRIVERMI IN MP, PER EVITARE DI SCRIVERE LINK AD ALTRI SITI O RIPORTARE NUMERI DI TELEFONO.
BUONA DOMENICA E BUON 1° MAGGIO A TUTTI

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Rossana



Registrato: 09/03/04 22:17
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MessaggioInviato: Mer Mag 03, 2006 18:55    Oggetto: Rispondi citando


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genziana



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Messaggi: 37353

MessaggioInviato: Ven Mag 05, 2006 14:12    Oggetto: PAPA BENEDETTO XVI Rispondi citando


Giovedì, 04 Maggio 2006 ha scritto:



CATECHESI DEL PAPA
Nella catechesi di ieri Benedetto XVI ha
continuato la sua riflessione sulla Chiesa



Udienza del mercoledì (03 maggio 2006)

«Cristo non è distante duemila anni,
ma è realmente sempre con noi»



Cari fratelli e sorelle,

in queste Catechesi vogliamo un po’ capire che cosa sia la Chiesa. L’ultima volta abbiamo meditato sul tema della Tradizione apostolica. Abbiamo visto che essa non è una collezione di cose, di parole, come una scatola di cose morte; la Tradizione è il fiume della vita nuova che viene dalle origini, da Cristo fino a noi, e ci coinvolge nella storia di Dio con l’umanità. Questo tema della Tradizione è così importante che vorrei ancora oggi soffermarmi su di esso: è infatti di grande rilievo per la vita della Chiesa. Il Concilio Vaticano II ha rilevato, al riguardo, che la Tradizione è apostolica anzitutto nelle sue origini: "Dio, con somma benignità, dispose che quanto egli aveva rivelato per la salvezza di tutte le genti, rimanesse per sempre integro e venisse trasmesso a tutte le generazioni. Perciò Cristo Signore, nel quale trova compimento tutta la rivelazione del sommo Dio (cfr 2 Cor 1,20 e 3,16-4,6), ordinò agli Apostoli di predicare a tutti, comunicando loro i doni divini, il Vangelo come fonte di ogni verità salutare e di ogni regola morale" (Cost. dogm. Dei Verbum, 7). Il Concilio prosegue annotando come tale impegno sia stato fedelmente eseguito "dagli Apostoli, i quali nella predicazione orale, con gli esempi e le istituzioni trasmisero sia ciò che avevano ricevuto dalle labbra di Cristo, dal vivere insieme con Lui e dalle sue opere, sia ciò che avevano imparato per suggerimento dello Spirito Santo" (ibid.). Con gli Apostoli, aggiunge il Concilio, collaborarono anche "uomini della loro cerchia, i quali, sotto l'ispirazione dello Spirito Santo, misero in iscritto l'annunzio della salvezza" (ibid.).

Capi dell'Israele escatologico, anch’essi dodici quante erano le tribù del popolo eletto, gli Apostoli continuano la "raccolta" iniziata dal Signore, e lo fanno anzitutto trasmettendo fedelmente il dono ricevuto, la buona novella del Regno venuto agli uomini in Gesù Cristo. Il loro numero esprime non solo la continuità con la santa radice, l’Israele delle dodici tribù, ma anche la destinazione universale del loro ministero, apportatore di salvezza fino agli estremi confini della terra. Lo si può cogliere dal valore simbolico che hanno i numeri nel mondo semitico: dodici risulta dalla moltiplicazione di tre, numero perfetto, e quattro, numero che rinvia ai quattro punti cardinali, e dunque al mondo intero.

La comunità, nata dall’annuncio evangelico, si riconosce convocata dalla parola di coloro che per primi hanno fatto esperienza del Signore e da Lui sono stati inviati. Essa sa di poter contare sulla guida dei Dodici, come anche su quella di coloro che essi via via si associano come successori nel ministero della Parola e nel servizio alla comunione. Di conseguenza, la comunità si sente impegnata a trasmettere ad altri la "lieta notizia" della presenza attuale del Signore e del suo mistero pasquale, operante nello Spirito. Lo si vede ben evidenziato in alcuni passi dell’epistolario paolino: "Vi ho trasmesso quello che anch’io ho ricevuto" (1 Cor 15,3). E questo è importante. San Paolo, si sa, originariamente chiamato da Cristo con una vocazione personale, è un vero Apostolo e tuttavia anche per lui conta fondamentalmente la fedeltà a quanto ha ricevuto. Egli non voleva "inventare" un nuovo cristianesimo, per così dire, "paolino". Insiste perciò: "Vi ho trasmesso quello che anch’io ho ricevuto". Ha trasmesso il dono iniziale che viene dal Signore ed è la verità che salva. Poi, verso la fine della vita, scrive a Timoteo: "Custodisci il buon deposito con l’aiuto dello Spirito Santo che abita in noi" (2 Tm 1,14). Lo mostra con efficacia anche questa antica testimonianza della fede cristiana, scritta da Tertulliano verso l’anno 200: "(Gli Apostoli) sul principio affermarono la fede in Gesù Cristo e stabilirono Chiese per la Giudea e subito dopo, sparsi per il mondo, annunziarono la medesima dottrina e una medesima fede alle nazioni e quindi fondarono Chiese presso ogni città. Da queste poi le altre Chiese mutuarono la propaggine della loro fede e i semi della dottrina, e continuamente la mutuano per essere appunto Chiese. In questa maniera anche esse sono ritenute apostoliche come discendenza delle Chiese degli apostoli" (De praescriptione haereticorum, 20: PL 2,32).

Il Concilio Vaticano II commenta: "Ciò che fu trasmesso dagli Apostoli comprende tutto quanto contribuisce alla condotta santa e all'incremento della fede del Popolo di Dio. Così la Chiesa, nella sua dottrina, nella sua vita e nel suo culto, perpetua e trasmette a tutte le generazioni tutto ciò che essa è, tutto ciò che essa crede" (Cost. Dei Verbum, 8 ). La Chiesa trasmette tutto ciò che è e che crede, lo trasmette nel culto, nella vita, nella dottrina. La Tradizione è dunque il Vangelo vivo, annunciato dagli Apostoli nella sua integrità, in base alla pienezza della loro esperienza unica e irripetibile: per opera loro la fede viene comunicata agli altri, fino a noi, fino alla fine del mondo. La Tradizione, pertanto, è la storia dello Spirito che agisce nella storia della Chiesa attraverso la mediazione degli Apostoli e dei loro successori, in fedele continuità con l’esperienza delle origini. E’ quanto precisa il Papa san Clemente Romano verso la fine del I secolo: "Gli Apostoli - egli scrive - ci annunziarono il Vangelo inviati dal Signore Gesù Cristo, Gesù Cristo fu mandato da Dio. Cristo viene dunque da Dio, gli Apostoli da Cristo: entrambi procedono ordinatamente dalla volontà di Dio… I nostri Apostoli vennero a conoscenza per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo che sarebbero sorte contese intorno alla funzione episcopale. Perciò, prevedendo perfettamente l'avvenire, stabilirono gli eletti e diedero quindi loro l'ordine, affinché alla loro morte altri uomini provati assumessero il loro servizio" (Ad Corinthios, 42.44: PG 1,292.296).

Questa catena del servizio continua fino ad oggi, continuerà fino alla fine del mondo. Infatti il mandato conferito da Gesù agli Apostoli è stato da essi trasmesso ai loro successori. Al di là dell'esperienza del contatto personale col Cristo, esperienza unica e irripetibile, gli Apostoli hanno trasmesso ai successori l’invio solenne nel mondo ricevuto dal Maestro. Apostolo viene precisamente dal termine greco "apostéllein", che vuol dire inviare. L’invio apostolico - come mostra il testo di Mt 28,19s - implica un servizio pastorale ("fate discepole tutte le nazioni..."), liturgico ("battezzandole...") e profetico ("insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato"), garantito dalla vicinanza del Signore fino alla consumazione del tempo ("ecco, io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo"). Così, in un modo diverso dagli Apostoli, abbiamo anche noi una vera e personale esperienza della presenza del Signore risorto. Attraverso il ministero apostolico è così Cristo stesso a raggiungere chi è chiamato alla fede. La distanza dei secoli è superata e il Risorto si offre vivo e operante per noi, nell’oggi della Chiesa e del mondo. Questa è la nostra grande gioia. Nel fiume vivo della Tradizione Cristo non è distante duemila anni, ma è realmente presente tra noi e ci dona la Verità, ci dona la luce che ci fa vivere e trovare la strada verso il futuro.




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