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ROBERTO HERLIZTKA

 
Nuovo argomento   Rispondi    Indice del forum -> Forum Alessandro Preziosi
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Adry



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MessaggioInviato: Dom Lug 10, 2005 14:20    Oggetto: ROBERTO HERLIZTKA Rispondi citando


APRO UN NUOVO TOPIC DEDICATO AL GRANDE MAESTRO R.HERLIZTKA.
NON PENSO DI FARE UN ABUSO,UTILIZZANDO IMPROPRIAMENTE IL FORUM,MA SOLO COSA GRADITA AI PIU' CHE COME ME APPREZZANO LE DOTI ATTORIALI DI QUESTO GRANDE ARTISTA....
VOLEVO SEMPLICEM.SEGNALARE IL PROSSIMO GRANDE EVENTO DI CUI R.HERLIZTKA SARA' A GIORNI PROTAGONISTA,E CIOE' IL "381°FESTINO DI SANTA ROSALIA",LA FESTA PIU'IMPORTANTE PER DEVOZIONE E SFARZO PER GLI ABITANTI DELLA CITTA' DI PALERMO...E VE LO DICE UNA PALERMITANA D'ADOZIONE... Wink
LA NOTTE TRA IL 14 DE IL 15 LUGLIO ROBERTO HERLIZTKA INSIEME A TRE ALTRI GRANDI ATTORI(REMO GIRONE,JEAN SOREL.MARCO FOSCHI)FARA' RIVIVERE A PALERMITANI E TURISTI IL MIRACOLO CHE SALVO' LA CITTA' DI PALERMO DALLA PESTE E DI CUI FU PROTAGONISTA "LA SANTUZZA".
E TUTTO QUESTO NELLO SPLENDIDO SCENARIO DI PALAZZO DEI NORMANNI,DELLA CATTEDRALE E DI PIAZZA MARINA.
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Adry



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MessaggioInviato: Dom Lug 10, 2005 14:23    Oggetto: Rispondi citando


DAL SITO www.palermoweb.com/santarosalia


Programma religioso del 381° Festino in onore di Santa Rosalia
L'urna di Santa Rosalia sarà nella parrocchia di San Francesco di Sales.

Domenica 10 luglio 2005
ore 18 - Accoglienza dell’urna presso la chiesa di San Francesco di Sales in piazza Ottavio Ziino e processione per le vie Serradifalco, Lulli, Malaspina, piazza Tosti, Arrigo Boito;
ore 19 - Celebrazione Eucaristica sul sagrato della chiesa;
Ore 20 – Processione per le vie Notarbartolo, Terrasanta, piazza Diodoro Siculo;
Ore 21 - Ritorno verso la Cattedrale e sosta a piazza Monte di Pietà. Liturgia della Parola e fiaccolata verso la Cattedrale per le vie Monte di Pietà, piazza Ss. Cosma e Damiano, via Beati Paoli, via Gioeni, via Matteo Bonello;



Lunedì 11 luglio 2005
ore 19 - Liturgia Eucaristica presieduta da don Antonino Massaro, partecipa la Comunità di Santo Stefano di Quisquina;



Martedì 12 luglio 2005
ore 19 - Liturgia Eucaristica presieduta da don Francesco Lo Bianco partecipa la Parrocchia di Santa Rosalia della Comunità di Campofelice di Roccella;



Mercoledì 13 luglio 2005
ore 11 - Liturgia Eucaristica al Municipio presieduta dal Cardinale Arcivescovo Salvatore De Giorgi;
ore 19 - Liturgia Eucaristica presieduta da don Sebastiano Conticelli, partecipa la Parrocchia Spirito Santo;



Giovedì 14 luglio 2005
ore 19 – Celebrazione dei Vespri solenni presieduti da S. Em.za Rev.ma il Cardinale Salvatore De Giorgi, Arcivescovo Metropolita di Palermo con la partecipazione delle Autorità civili e militari;



Venerdì 15 luglio 2005
Sante Messe: ore 8 - 9 -10
ore 11 - Solenne Pontificale presieduto da Sua Em.za Rev.ma il Cardinale Salvatore De Giorgi, Arcivescovo Metropolita di Palermo con la partecipazione delle Autorità civili e militari;
ore 17,30 - Liturgia Eucaristica presieduta dal Parroco della Cattedrale mons. Gino Lo Galbo; Solenne Processione con l'Urna argentea di S. Rosalia
ore 19 Percorso andata: Chiesa Cattedrale, Via Matteo Bonello, Corso Vittorio Emanuele, Piazza Marina. Discorso del Cardinale Arcivescovo. Percorso ritorno: Piazza Marina, Corso Vittorio Emanuele, Via Matteo Bonello, Chiesa Cattedrale.
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MessaggioInviato: Dom Lug 10, 2005 14:28    Oggetto: Rispondi citando


381° FESTINO DI SANTA ROSALIA

UNO SPETTACOLO TOTALE
FRA TEATRO, MUSICA E DANZA
Un corpo di ballo di 25 elementi sulle coreografie di un maestro della danza internazionale, l’americano Daniel Ezralow, darà al 381° Festino di Santa Rosalia la definitiva consacrazione di “spettacolo totale”, in aggiunta ai 15 cantanti, ai quattro attori protagonisti della vicenda e numerose comparse che movimenteranno la notte del 14 luglio.
Se l’anno scorso, infatti, molto si era puntato sulla caratteristica di opera musicale dal vivo, quest’anno l’inserimento di originali movimenti coreografici conferiranno alla notte del 14 luglio una maturità espressiva giocata tra la magia del linguaggio del corpo e la vivacità spettacolare di tipo acrobatico.
Ma non sarà solo questa la novità del 381° Festino, diretto da Davide Rampello: il racconto della peste del 1624 vedrà tra i protagonisti l’inserimento di un personaggio storico inedito, don Marco Gezio; dal Carro trionfale si effonderanno le note barocche emesse da un organo suonato dal vivo da un musicista; archi di luminarie verranno installati lungo il Foro Italico per accogliere il Carro, prima della fine della sua corsa; lo stesso Carro, sottoposto ad un accurato restyling, avrà uno scafo tutto nuovo, color oro; e nuova sarà anche la statua di Santa Rosalia, per la cui immagine ci si è ispirati ad un celebre busto seicentesco di Giovan Battista Ragusa.
Fermo restando, insomma, l’impianto dello scorso Festino, che aveva incantato gli spettatori, quest’anno la Direzione artistica dell’Ufficio Grandi Eventi cercherà soprattutto di perfezionarne ogni aspetto, rendendolo una macchina scenica completa. Parola, musica, danza, gestualità, scenografie, costumi, decorazioni e luci si fonderanno armoniosamente in uno spettacolo dove la cura del dettaglio si unirà al disegno generale, la sensibilità alla sorpresa, dove la ritualità religiosa diventerà emozione contemporanea e dove l’elemento popolare troverà una dimensione perfino più ampia, capace di cogliere una lettura internazionale di una delle feste tradizionali più importanti del Mediterraneo.
Il racconto drammaturgico, opera di Luca Masia, avrà la collaudata struttura di quello dell’anno scorso, centrato sulla figura del celebre pittore Anton Van Dyck, che giunse nell’anno della peste a Palermo, dove dipinse alcuni capolavori. Con lui, rivedremo il viceré Emanuele Filiberto di Savoia, colpito dal contagio, cui l’artista fiammingo farà il ritratto, poco prima della morte; e il cardinale Giannettino Doria, successore di Emanuele Filiberto, che guiderà la città in agonia e chiederà l’intercessione di Santa Rosalia per la liberazione di Palermo. Il nuovo personaggio storico, che fungerà da Narratore, è quello di don Marco Gezio, un’interessante figura emersa da recenti ricerche d’archivio. Cappellano della Cattedrale e collaboratore del cardinale Doria, don Gezio fu appassionato cultore d’arte e membro influente della Compagnia del Rosario in San Domenico che commissionò a Van Dyck la celebre pala d’altare con la Madonna del Rosario, oggi nel Museo di Palazzo Abatellis.
Di grande notorietà e prestigio il cast: Roberto Herlitzka (Marco Gezio) è uno degli interpreti più sensibili e moderni del teatro italiano contemporaneo; Remo Girone (il Viceré), attore versatile e di notevolissimo temperamento, è volto conosciutissimo anche dal pubblico della tv; Jean Sorel (il Cardinale) è un’icona del cinema e dei palcoscenici europei; mentre di Marco Foschi (Van Dyck) la critica parla come di uno dei più duttili e promettenti giovani attori della scena italiana.
I due “quadri” principali si svolgeranno nel piano del Palazzo Reale e alla Cattedrale: la città della gioia (quella che trova Van Dyck) e la città del dolore (quella dilaniata dalla peste) saranno accompagnate dalla stessa partitura musicale dell’anno scorso, in gran parte dal vivo, di Mario Saroglia: motivi colti e popolareschi, fra Oriente e Occidente, melodie seicentesche e ritmi magrebini, echi arabeggianti e mediterranei saranno eseguiti da 15 cantanti in scena, che si destreggeranno tra i movimenti dei danzatori. Grande attenzione avrà anche l’elemento scenografico, curato da Luigi Marchione che, nel rispetto di quello del 2004, opera di Giantito Burchiellaro, introdurrà alcuni nuovi elementi architettonici decorativi, in un’ottica di accurato recupero filologico.
Durante la discesa del Carro dopo i Quattro Canti, il Cassaro godrà di una doppia suggestione: risuonerà delle musiche emesse da accuratissimi impianti di diffusione e verrà rischiarato da fiaccole e “torce romane”.
Accolto da una Marina sontuosamente illuminata, il Carro di Santa Rosalia si fermerà dinanzi a palazzo De Seta, sotto un gazebo di luce, dove, al riparo di una struttura scenografica coperta, resterà all’ammirazione di palermitani e turisti fino a metà settembre, per tutto il periodo di Kals’art. A sottolineare la continuità tra il Festino e l’estate di cultura e spettacoli programmata dal Comune.
Subito dopo, al Foro Italico inizieranno i giochi pirotecnici, a suggellare la notte del Festino: anche quest’anno, verrà organizzato il “Palio di Santa Rosalia” di arti pirotecniche, al quale parteciperanno scuole di fuochisti siciliani e di altre parti d’Italia.
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MessaggioInviato: Dom Lug 10, 2005 14:32    Oggetto: Rispondi citando


1° QUADRO - Piano del Palazzo Reale
La scena è buia. Un canto struggente si leva dall’oscurità. La voce del Narratore, don Marco Gezio – all’epoca cappellano della Cattedrale e collaboratore del cardinale Giannettino Doria – presenta Palermo nel 1624: una città vivace e cosmopolita, che attende l’arrivo dal mare del giovane, ma già celebre pittore fiammingo Anton Van Dyck.

La città si rivela agli occhi dell’artista in tutta la sua bellezza. E Van Dyck la guarda come se dovesse farle un ritratto. Vede uomini che lavorano, donne che lavano i panni alla fontana, bambini che corrono e giocano, saltimbanchi che fanno acrobazie in strada.

Poi, le luci si abbassano. In sottofondo si sentono lenti rintocchi di campana. Un drappello di ufficiali annuncia l’arrivo del Viceré: Emanuele Filiberto di Savoia appare stanco e affaticato, con la mente affollata di cattivi pensieri; le notizie che riguardano il dilagare della peste gli giungono ormai da ogni parte della città. Si attarda nei pressi di una fontana e riflette sul senso dell’esistenza, sull’impotenza degli uomini di fronte alla morte. Infine, sale le scale del Palazzo Reale e si ritira nei propri appartamenti.

Il mattino seguente, Palermo appare una città spettrale, soffocata dal contagio. Gruppi di persone vagano senza meta, mentre i monatti segnano le case infette. In mezzo a loro, Van Dyck procede verso il palazzo del Viceré.

Emanuele Filiberto, colpito dal morbo e sempre più vicino all’ultimo respiro, indossa l’armatura e si prepara a posare per il maestro fiammingo. Nella sala del trono, i due s’interrogano sul destino degli uomini. Il Viceré invoca l’aiuto della Vergine Maria; la supplica di guidare la mano di Santa Rosalia, le cui spoglie, che si dicono miracolose, sono state rinvenute su monte Pellegrino.

Dall’esterno del palazzo giunge il canto dell’Ave Maria. A fatica, Emanuele Filiberto si solleva dal trono e, con un gesto disperato, si slaccia l’armatura; poi crolla, mentre Van Dyck termina il quadro che renderà immortale la sua figura.

Il Narratore, don Marco Gezio, annuncia la morte del Viceré e lo smarrimento della città rimasta senza guida. «Ci vorrebbe un miracolo!», esclama Van Dyck. «Bisognerebbe che qualcuno, dal cielo, guardasse in terra e vedesse i cumuli di morte e miseria che hanno sepolto Palermo».

Il coro intona la canzone di Santa Rosalia. Dall’alto del Palazzo Reale s’accende una striscia di fuoco che attraversa la piazza e raggiunge il Carro trionfale, posto in corso Vittorio Emanuele, che si mette in moto ed inizia il lento tragitto verso la Cattedrale.



2° QUADRO - Piano della Cattedrale
Il Carro trionfale giunge nei pressi della Cattedrale e si posiziona al centro della cancellata, di fronte alla scena che rappresenta un lazzaretto.

Il cardinale Giannettino Doria prega, inginocchiato ai piedi del crocefisso. Dopo il ritrovamento delle ossa di Santa Rosalia su monte Pellegrino, si moltiplicano le voci di miracolose guarigioni in città. La folla ha fiducia nella santa normanna e vorrebbe portarne le spoglie in processione; ma i medici tacciono, convinti che il corteo diffonderebbe il contagio.

Il Cardinale cerca nel sacramento dell’Eucaristia la forza che gli manca per affrontare la peste; al suo fianco c’è don Marco Gezio, nella duplice veste di Narratore e collaboratore dell’Arcivescovo. Ancora tormentato dai dubbi, Giannettino Doria si rivolge alla città; invoca Dio ed il coro risponde intonando il canto del Pater Noster.

Allora il cardinale Doria scende dal pulpito e raggiunge il Carro. A Rosalia e alle altre quattro patrone di Palermo chiede un segno che indichi la via verso la vita. Ed ecco che dal Carro emerge la statua imponente di Santa Rosalia, circondata dalle figure di Sant’Agata, Santa Ninfa, Santa Oliva e Santa Cristina.

Dopo aver ricevuto dal cielo l’atteso segnale, il cardinale Doria e don Gezio offrono a Rosalia e alle sue sante compagne un dono: la Madonna del Rosario di Van Dyck, il quadro più intenso e sublime che si potesse realizzare.

Il Cardinale chiede, infine, a tutti i palermitani di unirsi in un abbraccio di pace, fratellanza e solidarietà. Quindi, esce dal lazzaretto e si pone alla testa della processione, davanti al Carro di Santa Rosalia. La musica ed il clamore della folla lo accompagnano lungo il Cassaro, verso i Quattro Canti di piazza Vigliena.

Al centro del corteo, il Carro, preceduto dai suonatori di tamburo in costume d’epoca, che eseguono ritmi tradizionali.



IL CARRO AI QUATTRO CANTI E VERSO IL MARE
La musica ed il clamore della folla accompagnano il corteo verso i Quattro Canti: qui il Sindaco, salito sul Carro, depone l’omaggio floreale ai suoi piedi e grida la frase rituale “Viva Palermo e Santa Rosalia”.

Dai Quattro Canti, il corteo riprende il suo percorso lungo il Cassaro, illuminato da torce e “padelle” romane, e decorato da drappi rossi che scendono dai balconi. Il Carro viene accolto anche con luminarie tradizionali in bianco e oro che, spente fino al suo passaggio, si accenderanno in segno d’esultanza man mano che sarà passato oltre, nella sua discesa verso il mare. Quindi, il Carro passa sotto Porta Felice, i cui bastioni sono chiusi da un arco luminoso e ferma definitivamente la sua corsa davanti a palazzo De Seta, sotto ad un apposito gazebo di luce. Qui resterà anche dopo il Festino, durante tutto il periodo di Kals’art.

Subito dopo, iniziano i giochi pirotecnici dal mare, che chiudono la notte di festa e di ringraziamento.
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MessaggioInviato: Dom Lug 10, 2005 14:34    Oggetto: Rispondi citando


QUATTRO ATTORI D’ECCEZIONE


PER LA DRAMMATURGIA DEL 381° FESTINO


Remo Girone (Il viceré Emanuele Filiberto di Savoia)Nato nel 1948 ad Asmara, in Eritrea, è attore teatrale di forte presenza scenica, in grado di padroneggiare sia il repertorio classico che testi moderni. Tra le sue interpretazioni, ricordiamo: Romeo e Giulietta (1973), diretto da Enrico D’Amato; Mirra di Vittorio Alfieri, regia di Luca Ronconi (1988); Oreste di Alfieri, regia di Giuseppe Patroni Griffi (1993); Morte di un commesso viaggiatore di Arthur Miller, regia di Orazio Costa (1993); Zio Vanja di Cechov, regia di Peter Stein, vincitore del Festival di Edimburgo (1996). Nel 2000 ha preso parte anche ad una produzione del Teatro stabile di Palermo, Rappresentazione della Croce di Giovanni Raboni, scena e regia di Pietro Carriglio (al Teatro Biondo).

Nel cinema ha debuttato nel 1973 in Roma rivuole Cesare di Miklos Jancsó; due anni dopo, Marco Bellocchio gli affida il ruolo di protagonista ne Il gabbiano. Da allora gli impegni cinematografici si susseguono numerosi; fra gli altri, Corleone di Pasquale Squitieri (1978), Diceria dell’untore di Beppe Cino (1990), Il viaggio di Capitan Fracassa di Ettore Scola (1990), Marquise di Vera Belmont (accanto a Sophie Marceau, 1997).

Ma la sua popolarità si è affermata grazie alla partecipazione alla fortunata serie televisiva La Piovra, di cui è diventato personaggio fisso, dalla terza alla settima serie, nel ruolo di Tano Cariddi. Ha preso parte, poi, alle serie televisive Dio vede e provvede di Enrico Oldoini e Fantaghirò 5 di Lamberto Bava, entrambe del 1996; e alle fiction L’elefante bianco di Gianfranco Albano (RaiUno 1998) e Morte di una ragazza perbene (RaiUno, ’99). Ha ricevuto numerosi riconoscimenti, fra i quali il Premio Flaiano, il Telegatto (per due volte), l’Efebo d’argento, il Premio Cinema e Società ed altri ancora.



Jean Sorel (Il cardinale Giannettino Doria)Tra i più raffinati ed intensi attori francesi sia al cinema che a teatro, sia in ruoli drammatici che brillanti, è nato a Marsiglia nel 1934. È uno di quegli interpreti provenienti d’Oltralpe che hanno lasciato un segno indelebile in una delle migliori stagioni del cinema italiano. Ha esordito nel cinema nel 1959 e dall’anno successivo ha lavorato in Italia a fianco dei più importanti registi: Mauro Bolognini ne La giornata balorda (1960), Nanni Loy ne Le quattro giornate di Napoli (1962), Alberto Lattuada ne I dolci inganni (1960), Luchino Visconti ne L’oro di Roma (1960) e in Vaghe stelle dell’Orsa (1965). Nel 1966 viene chiamato da Buñuel a recitare al fianco di Catherine Deneuve in Bella di giorno. Tra gli altri film, ricordiamo Le sorelle Brontë di Téchine (1978), Storia di donne di Jacquot (1980) e Aspern (tratto dal romanzo di Henry James).



[b]Roberto Herlitzka (Il narratore, Don Marco Gezio)[/b]Nato a Torino nel 1937, è fra i gli attori più moderni del teatro italiano, per la sua recitazione anticanonica, aspra e nervosa. Questi alcuni spettacoli nei quali è stato protagonista: Zio Vanja di Cechov, per la regia di Gabriele Lavia; Il ventaglio di Goldoni e Misura per misura di Shakespeare, regia di Luigi Squarzina; La locandiera di Goldoni, regia di Giancarlo Nanni; Nathan il saggio di Lessing e Broken glass di Miller, regie di Mario Missiroli; Il misantropo di Molière, per la regia di Walter Pagliaro; ancora Zio Vanja di Cechov, ma con la regia di Peter Stein; Gelo di Bernhard, regia di Teresa Pedroni (2000).

È stato uno splendido Prometeo nell’omonima tragedia di Eschilo, messa in scena da Antonio Calenda nel corso delle rappresentazioni classiche di Siracusa del 1994. E sempre al teatro antico di Siracusa ha recitato in Agamennone (2001) e ne I Persiani (2003) di Eschilo.

Nella stagione 2004-05, il pubblico di Palermo ha potuto ammirarlo in Re Lear di Shakespeare, regia di Calenda, al Teatro Biondo, e in Lasciami andare, madre, diretto da Lina Wertmuller, al Teatro Bellini (entrambi per la stagione dello Stabile).

Per quanto riguarda l’attività cinematografica, ha lavorato con registi quali Roberto Faenza, Salvatore Piscitelli, Luigi Magni, Paolo Rosa, Peter Del Monte, Fabio Rosi, Marco Bellocchio, Lina Wertmüller, Luigi Comencini. Ha ricevuto numerosi premi per il suo ultimo importante impegno, Buongiorno notte di Bellocchio, nel quale interpreta la figura di Aldo Moro.


Marco Foschi (Anton Van Dick)
È considerato uno dei giovani attori più interessanti della scena teatrale. Nel 2003 ha vinto il Premio Ubu come “nuovo attore”. Ha interpretato, fra gli altri, Bestia da stile di Pier Paolo Pasolini, per la regia di Antonio Latella (2004).

Ha affiancato l’attività teatrale a quella cinematografica, partecipando ai film Tartarughe dal becco d’ascia di Antonio Syxty & Raul Montanari (1999), Fame chimica di Paolo Vari e Antonio Bocola (2003), Le intermittenze del cuore di Fabio Carpi (2003) e Virginia, la Monaca di Monza di Alberto Sironi (2004).
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Adry



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MessaggioInviato: Dom Lug 10, 2005 14:46    Oggetto: Rispondi citando


PER MAGGIORI NOTIZIE QUESTO E' IL LINK: Very Happy Wink
http://www.comune.palermo.it/Eventi/Il%20Festino/Festino2005/festino2005.htm


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Rossana



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MessaggioInviato: Dom Lug 10, 2005 16:20    Oggetto: Rispondi citando


BRAVA ADRY, INTERESSANTE TOPIC! Laughing Wink Laughing Wink
A me fa molta simpatia Remo Girone, è un bravissimo attore anche se, per esigenze di scena, spesse volte ha dovuto ricoprire ruoli da "antipatico" e "cattivo"...
Non sapevo di quest'evento che coinvolge Palermo e Santa Rosalia: grazie, sicula!

P.S.: In che senso sei palermitana" di adozione? Rolling Eyes Question Rolling Eyes
Wink Wink
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MessaggioInviato: Dom Lug 10, 2005 21:38    Oggetto: Rispondi citando


Palermitana d'adozione perche' studio a Palermo e qui ho abitato..... Wink
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Adry



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MessaggioInviato: Ven Lug 15, 2005 14:41    Oggetto: Rispondi citando


IERI PURTROPPO NON SONO POTUTA ANDARE A PALERMO PER ASSISTERE AL "FESTINO DI S.ROSALIA"ANCHE SE CI TENEVO TANTO....MA L'HO SEGUITO SU UNA TV LOCALE....LO SPETTACOLO E' STATO SEMPLICEMENTE MERAVIGLIOSO CON UNA MESSINSCENA GRANDIOSA CON NUMEROSI BALLERINI ACROBATI(I MOMIX),CANTANTI,COMPARSE E NATURALMENTE I QUATTRO ATTORI PRINCIPALI.
SPLENDIDA L'INTERPRETAZIONE DI ROBERTO HERLIZTKA ...IL RE ANCORA UNA VOLTA NON MI HA DELUSO....CON LA SUA PERFETTA DIZIONE E LA VOCE COSI' VIBRANTE QUASI MUSICALE(HA PROPRIO RAGIONE ALE QUANDO DA' QUESTO GIUDIZIO DI R.HERLIZTKA....).


(P.S.MI AUGURO PROPRIO CHE IL PROSSIMO ANNO IL PROTAGONISTA DEL FESTINO SIA PROPRIO ALESSANDRO...E' UN'ESPERIENZA CHE NON PUO' MANCARE....)
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