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IL SOGNO DI COLOMBO...la scoperta della creazione.
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antonietta



Registrato: 22/04/04 21:16
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MessaggioInviato: Gio Lug 28, 2005 01:11    Oggetto: IL SOGNO DI COLOMBO...la scoperta della creazione. Rispondi citando


Datemi tre caravelle! Mi sono chiesta cosa avesse a che fare la spiritualità con Colombo, con l’uomo di mare! Da alcune interviste rilasciate da Alessandro, sono venute fuori parole come: destino, fede, sogni, segni...e per come presenta questo viaggio sembra quasi che sia egli stesso a doverlo affrontare, ancora oggi, e non solo in senso metaforico. Il suo volto emana una luce come di chi si avvia ad affrontare un’ardua impresa. Certo per l’artista quale si è rivelato fino ad ora, non dovrebbe essere poi tanto difficile, considerando non solo le capacità innate e non, ma anche la passione, l’amore, l’impegno e l’energia che sovrabbonda, e soprattutto l’ambizione di voler continuare a crescere e migliorare. Credo che in questo ci sia anche tanta costruttiva caparbietà. In ogni modo ne comprendo la tensione anche se non nella misura reale...e come potrei? Questo musical su Colombo ci riporta ai banchi di scuola, dove a fatica si ricordavano le date, e spesso per i ragazzi questi racconti erano anche uno spunto per cavalcare lo spirito d’avventura che certi personaggi possedevano; per noi ragazze invece, tra i vari mormorii e pettegolezzi per una cosa che non riusciva ad attirare l’attenzione se non per la prospettiva di un bel voto, ci si trovava ad esclamare sogghignando: “ma chi glielo ha fatto fare”!
Gli anni e il “ senno di poi “ portano la curiosità ad un approfondimento di certe vicissitudini; quel “ perché “ quasi infantile che echeggia nell’animo, si trasforma in voracità di ricercare per comprendere, si percepisce che c’è una profonda verità e che non sempre questa è rivelata nel resoconto di un’impresa, perché i viaggi interiori, le ricerche che spingono e hanno dato forza e temerarietà a questi esploratori del mondo, sono probabilmente da ricercare non solo attraverso i mari, ma nello sguardo del cielo sopra l’uomo. Dio ha voluto dar prova del suo creato! “ Poiché non c’è nulla di nascosto che non debba manifestarsi, né nulla di segreto che non debba essere conosciuto e venire alla luce”. Ho cercato, con estrema fatica, a mettermi nei panni del navigatore ( ho dovuto mettercene di fantasia!)...considerando i tempi, i mezzi, le difficoltà ... avrei sicuramente mollato! Probabilmente, io sono stata chiamata ad esplorare altro. Le imprese, in ogni caso, non sono mai facili se... la nostra nave non ha il GIUSTO comandante!



Continua...


L'ultima modifica di antonietta il Sab Lug 30, 2005 20:46, modificato 1 volta
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genziana



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MessaggioInviato: Gio Lug 28, 2005 18:52    Oggetto: Dio mi destinò... Rispondi citando


Citazione:



Lettera del 1501 di Cristoforo Colombo

riportata nelle Historie di don Fernando
e indirizzata ai serenissimi Re Cattolici

nota come Arte de navegar



“Fui navigatore fin dalla mia prima giovinezza e ho continuato a navigare fino ad oggi; quest’arte inclina chi la segue a desiderare di scoprire i segreti di questo mondo. Sono più di quarant’anni che navigo e tutti i mari che oggi si navigano li ho percorsi; ovunque è possibile navigare quaggiù, io ho navigato.

Ho conversato e discusso con gente saggia, tanto chierici quanto laici, latini, greci, giudei e mori e con molti altri di religioni diverse; Nostro Signore ha in ciò favorito questa mia inclinazione.
Nell’arte del navigare mi fece molto abile, nell’astrologia quanto era necessario, e così nella geometria e nell’astronomia.

L’animo mi donò ingegnoso, e le mani atte a disegnar questa sfera e, in essa le città, i monti, i fiumi, le isole, i porti tutti nel loro convenevole sito. Ho anche visto e studiato tutti i libri, la cosmografia, la storia, le cronache, la filosofia ed altre arti ancora, alle quali Dio stesso mi aprì manifestamente l’intelletto.

Egli mi destinò al mare e mi die' l’ardore e l’azione”



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rosella



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MessaggioInviato: Gio Lug 28, 2005 21:33    Oggetto: Re: IL SOGNO DI COLOMBO...la scoperta della creazione. Rispondi citando


Antonietta ha scritto: "Le imprese, in ogni caso, non sono mai facili se... la nostra nave non ha il GIUSTO comandante!".
Non sono molto esperta di navi, però mi hanno spiegato che nei grandi porti marittimi è obbligatorio che un pilota locale prenda il timone per attraccare alla banchina, perchè lui conosce tutti i particolari del porto. Il capitano della nave ha tutto l'interesse di lasciare a quest'ultimo la guida perchè evita problemi e rischi per la sua nave. Così è nella nostra vita c'è un grande Timoniere che desidera guidarci al porto in sicurezza, ma dobbiamo permettere al timone di cambiare mano. Allora, quando abbandoniamo le esigenze del nostro io, la nostra vita può diventare un timone utile, maneggiato con grande amore dal Giusto Comandante.
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Baglioni



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Residenza: Imperia

MessaggioInviato: Ven Lug 29, 2005 09:16    Oggetto: Rispondi citando


CIAO RAGAZZE..BELLISSIMO IL TOPIC APERTO DA ANTONIETTA E INTERESSANTI LE SUE RIFLESSIONI..SONO COMUNQUE D'ACCORDO CON ROSELLA CHE NELLA VITA SI DEBBA SEGUIRE IL PROPRIO ISTINTO LE PROPRIE PASSIONI, VIVERE LE SENSAZIONI E LE EMOZIONI DI OGNI GIORNO, MA DOBBIAMO ANCHE ESSERE CAPACI, QUANDO E' NECESSARIO, DI LASCIARE DA PARTE IL NOSTRO IO FARCI GUIDARE O ALMENO CONSIGLIARE DA UN " BUON COMANDANTE "
CAPITA INFATTI DI" NAVIGARE E NAVIGARE "LE NOSTRE GIORNATE SENZA FERMARCI UN ATTIMO A RIFLETTERE , A PARLARE CON QUALCUNO, A CONFRONTARCI.
COME DICE ALESSANDRO IN ALCUNE INTERVISTE, VIAGGIARE E' SEMPRE STATO UN BISOGNO DELL'UOMO PER EVADERE DALLA REALTA', PER SOGNARE ,MA ANCHE E PENSO MOLTO DI PIU' , PER PRENDERE COSCIENZA DI CIò CHE ABBIAMO INTORNO, DI CIO' CHE LA VITA CI HA RISERVATO, DELLA FORTUNA O SFORTUNA DI "VIVERE" E DI POTER CONDIVIDERE TUTTO QUESTO CON ALTRI.
UN BACIO E A PRESTO...PAOLA
BUONE VACANZE O BUON LAVORO !
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antonietta



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Residenza: lesina

MessaggioInviato: Sab Lug 30, 2005 01:48    Oggetto: Rispondi citando


...così parla il Signore che ha creato i cieli,
il Dio che ha formato la terra, l’ha fatta, l’ha stabilita...

Platone, uno dei più grandi filosofi del mondo,pensava che la terra fosse un enorme animale visibile, e i suoi contemporanei credevano che i terremoti si verificavano ogni qual volta che il mostruoso essere si muoveva.

Aristotele, sebbene avesse una vasta ed esatta conoscenza di molte cose, tuttavia fece alcuni errori piuttosto madornali. Credeva che la terra fosse il centro del sistema solare.

Gli antichi greci, credevano che un gigante, Atlante, stesse in piedi ai confini della terra e reggesse la distesa con la testa e le braccia,instancabilmente.

Gli indù invece, avevano la convinzione che la terra fosse adagiata sul dorso di alcuni elefanti, i quali si reggevano in piedi sul guscio di una grande tartaruga.

Fino al 1492 si credeva che la terra fosse piatta, infatti, Colombo fu avvertito di non tentare nuove rotte di navigazione per non incorrere nel pericolo di cadere giù dai confini della terra.
Sembra che sia stato l’astronomo e geografo Toscanelli a suggerire Colombo di raggiungere le coste cinesi attraversando l’atlantico. In base alle teorie appunto di Toscanelli, Colombo maturò l’idea che la terra fosse tonda.

Riprovo a mettermi nei panni del nostro navigatore.
Sapeva bene che affermare una tale ipotesi, equivaleva ad avere dei seri grattacapi.
Ancora dopo, la teoria di Copernico, incontrò forti opposizioni perché contrastava con le interpretazioni bibliche e il pensiero teologico e filosofico del suo tempo fortemente influenzato dalla filosofia aristotelica.
Galilei, poi, demolì la teoria di Aristotele, e facendo aperta professione sulla teoria di Copernico, trovò notevoli disapprovazioni; la reazione dei teologi contro tale teoria fu di considerarla eretica perché in contrapposizione con quanto si afferma nelle Sacre Scritture. Questo proietta la nostra mente il tempo dell’inquisizione, quando non si aveva la libertà di affermare una propria idea o ipotesi che non fosse in contrasto con le dottrine ufficiali.
So cosa vuol dire avere un’idea, e non solo in testa, ma che preme ininterrottamente sul cuore al punto di addormentarsi e svegliarsi insieme, con la differenza che il pensiero non esce a far la spesa, ma diventa un'edera dal colore della prepotenza, al punto, che torturandone l’animo, ne subentra una specie di fibrillazione, un moto ansioso tra cuore e stomaco. Sì, difficile trattenere le proprie convinzioni; esse prendono pian piano forma e consistenza fino a sentire come un’approvazione divina, un invito oserei dire,e allora diventa ancora più difficile estraniarsi, perchè qui nasce anche la convinzione, che forse...qualcuno vuole che tu faccia qualcosa.

Come si fa a convincere qualcuno, che ciò che realmente credi è dimostrabile prima che si possa dimostrare?
Credo, in passato, di aver amato più il mare che il cielo!
Spesso mi sono ritrovata sulla sponda, ne fissavo la possanza, e speravo ingenuamente mi giungesse una voce che venisse a chiarirmi i vari dubbi esistenziali creati dall’età adolescenziale. Guardavo l’infinita massa d’acqua, per certi versi m’incuteva timore, anche se mi affascinava il fatto che quella forza gigantesca non uscisse dai suoi confini infuriandosi contro occhi curiosi; forse la vanità gli permetteva di essere clemente quando non aveva le onde arruffate, nel benevolo umore ancheggiava come una dama ottocentesca e si divertiva con imposta dolcezza a bagnarmi i piedi, quasi a volermi indispettire o ad invitarmi in qualche modo....dipendeva a volte anche dall’umore mio, spesso in simbiosi con i suoi frequenti capricci. Lusinghiero per il mio animo tempestoso, il mare!
Non ho mai imparato a nuotare, benché lo amassi ...non mi fidavo del tutto. Che
controsenso! Però in fondo, non avevo tutti i torti. Non si può amare totalmemnte qualcosa che non si conosce " a fondo"...rischiai di fare la fine delle sardine! Parlo di quelle sotto sale!
Immagino per un navigatore...il mare! Tutto il suo mondo! Immenso, affascinante e con tanta voglia di conoscerlo appieno,desideroso di esplorarlo fino in fondo come in un intimo rapporto, e mettere così a nudo l’oltre l’orizzonte.
Si può dire di aver trovato un tesoro se non si dimostra di averlo appunto trovato? E per trovarlo non bisognerebbe appunto cercarlo?
E’ facile partire quando non si ha bisogno di nessuno e ancora meno, dell’approvazione di qualcuno. La libertà, in alcuni casi... per certi versi, ha fatto regredire, ma ha donato tante opportunità! Oggi, i ricercatori, hanno vita facile se la confrontiamo con i vari secoli addietro.
Colombo aveva un bel problema da risolvere, ma le domande non cessano di esistere, almeno fino a quando non s’imbattono nelle risposte.


continua...


L'ultima modifica di antonietta il Lun Set 05, 2005 22:48, modificato 2 volte
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antonietta



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MessaggioInviato: Mer Ago 03, 2005 02:05    Oggetto: Rispondi citando


... Ma non lo sapete? Non l’avete sentito?
Non v’è stato annunziato fin da principio?
Non avete riflettuto alla fondazione della terra?
Egli è colui che sta assiso sul globo della terra....



La certezza è un dato di fatto, una convinzione certa dell’animo umano, l’urlo interiore che esclama: “ sento che è così “; questo, però, di certo non basta a convincere gli altri per avere credibilità, maggiormente quando l’affidabilità deve poi cadere nel concreto dei fatti, in quel “ ti sia concesso”.
Colombo aveva in mano una teoria, delle carte nautiche, ma dentro se stesso c’era una qualche... certezza?

Ricordo la prima volta che presi l’aereo!
Tra il dire e il fare...i vari preparativi. Solo quando mi trovai imprigionata nel sedile, presi coscienza della mia incoscienza! Il momento era arrivato...e anche il panico! A dirla sembra piccola e breve questa parolina, ma spesso assume misure fantasiose gigantesche al ritmo di una valanga. All’inizio comincia a solleticare lo stomaco prima che molteplici pensieri funesti si scontrano a vicenda, mandando in confusione il cervello che invano tenta di mantenere la propria posizione affidatagli: mantenere la calma! Ma quando i miei occhi incontrarono le nuvole faccia a faccia... compresi che le cose vanno vissute per poi poterle raccontare. Nell’azzurro cielo i miei pensieri rivolti verso l’immensità divina ne percepirono la presenza...mi accovacciai nella Sua mano.

Fin dove arrivarono i pensieri di Colombo?
Non in un viaggio solitario a rischio e pericolo della sua sola vita, ma con la consapevolezza della responsabilità della vita altrui, uomini che si aggregarono all’impresa forse illusoria di un pazzo avventuriero.
Chissà quali pensieri aggredirono i suoi uomini quando gli uragani infuriavano contro le caravelle...e il panico come un danza lugubre comincia a dar spettacolo. Mormorii, imprecazioni contro tutto e tutti e contro l’ideatore. Sto ipotizzando.
Nel salpare, probabilmente, tutti speravano avesse ragione...ma la paura non ammette ragioni.

Di solito non funziona così...quando le cose vanno male? La colpa è sempre di chi chiama e mai di chi risponde!

Sopra il mare, il cielo!
E lì che l’animo umano attinge quando non ha più certezze e quando ci si rende conto che non si è cosi grandi come vogliono farci credere o vogliamo far credere, l’uomo, in un’illimitata pianura d’acqua comprende chi e cosa è realmente grande; basterebbe il solo soffio di Dio per far scomparire ogni cosa, oppure la sua sola approvazione per arrivare al traguardo.
Colombo sapeva come accreditarsi le attenzioni del cielo, lasciare che si mostrasse come realmente era, un uomo, un uomo con le proprie paure ed incertezze, ma con la piena fiducia che se quel viaggio era voluto da Dio, Egli stesso lo avrebbe portato a destinazione.

Questo viaggio era un sogno presentato da Colombo a Dio o una meta prestabilita da Dio a Colombo?

IL mio pensiero... basato su altre carte: le Sacre Scritture; il viaggio dell’uomo verso Dio! Solo quelli che saliranno sulla nave si ritroveranno nel giusto porto.




continua...


L'ultima modifica di antonietta il Ven Set 09, 2005 19:52, modificato 1 volta
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genziana



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MessaggioInviato: Gio Ago 18, 2005 14:24    Oggetto: e nell'attesa che Antonietta prosegua Rispondi citando


Un contributo storico: tutto sulla storia di Cristoforo Colombo

http://www.storiaonline.org/mi/nacher.colombo.pdf

personale e pubblica, per conoscere il navigatore più da vicino



Antonietta, quando puoi, torna a scrivere,

Un abbraccio affettuoso da Piero e Giuliana

_________________
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antonietta



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MessaggioInviato: Mar Ago 30, 2005 00:34    Oggetto: Rispondi citando


“ le acque che sono sotto il cielo
siano raccolte in un unico luogo e appaia l’asciutto”.
E così fu.
Dio chiamò l’asciutto “ terra “ e chiamò
la raccolta delle acque “ mari “.






Il mare in tempesta!
I flutti si ingrossano e si ergono come mostri marini nascosti tra le tenebre che disturbati infieriscono contro gli intrusi.
Onde che sembrano bocche spalancate pronte ad ingoiare gli ospiti indesiderati.
Il cielo, il suo tetro colore sembra presagire qualcosa di funesto; ha l’aria di voler cascare sul mare, pronto a chiudersi come una conchiglia per intrappolarne le vite.

Colombo avrà sicuramente vissuto questo stato di smarrimento, definendolo, forse, un abbandono da parte di Dio.

I disegni degli uomini sono fragili, non sempre ciò che ci proponiamo di fare si realizza con le nostre sole forze; i progetti di Dio sono stabili e immutabili. Egli non indugia nel mandare ad effetto il suo disegno e, come sempre, usa la sua creatura, l’uomo, come mezzo per i suoi propositi.
Colombo non poteva far tacere la voce che lo incitava a persistere nell’adempimento dell’impresa. Dio non si arrende, nemmeno, quando l’uomo è tentato a cedere; Egli sgrida i venti e calma il mare ed essi ubbidiscono...e finalmente all’orizzonte, la terra!
Dio l’ha posta lì fin dalla fondazione del mondo, ha poi permesso di cercane l’esistenza...il disegno divino è arrivato al suo porto; un altro pezzo del creato è affiorato alla conoscenza umana, gli occhi guardano e si interrogano...e Dio ritorna ben presto a diventare l’IO!

Ogni giorno noi siamo messi di fronte al miracolo della vita ed al mistero della morte, alla gloria degli alberi in fiore, alla magnificenza del cielo stellato, alla maestà dei monti e dei mari.
Chi ha fatto tutto questo? Chi ha concepito la legge della gravità? Chi regola il giorno e la notte e l’alternarsi delle stagioni?
Non possiamo guardare il mondo che ci circonda senza meravigliarci della creazione e del suo Creatore.

“Poiché non c’è nulla di nascosto che non debba manifestarsi, né nulla di segreto che non debba essere conosciuto...”.
In tutto questo è e deve essere incluso Dio per primo...sondare i cieli!
“Alla scoperta di Dio”
Riuscirò a trascinarvi nel viaggio che sto per intraprendere?





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antonietta



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MessaggioInviato: Sab Set 17, 2005 00:08    Oggetto: Rispondi citando


“ Con la saggezza l’Eterno fondò
la terra, e con l’ intelligenza rese
stabili i mari”

Sondare i cieli!

S.G. Mayling, faceva parte del corpo di spedizione britannico che nel 1940 si trovò assediato contro il mare, a Dunkerque, a causa della rapida avanzata dell’esercito tedesco. Non c’era modo di fuggire. Il suo grido d’aiuto si levò verso il cielo, i suoi occhi si staccarono dalle acque...dalla terra, e seguirono il percorso delle suppliche, in alto,verso la dimora dell’ Eterno.
Il mare si calmò e molte navi e imbarcazioni potettero arrivare dall’Inghilterra per rimpatriare più di trecentomila uomini.
Mayling non smise più di guardare il cielo e al cielo; i suoi occhi, il suo cuore e la sua anima ne sondarono la vastità e il suo spirito incontrò lo Spirito di Dio!


Mi sono chiesta del perché della quarta caravella.
Colombo precedentemente, come qualcuno ha insinuato, aveva forse gia percorso quella rotta?
Forse rappresenta il sogno di Colombo, partire per scoprire per poi rivelare quanto Dio gli ha spinto a fare?
Un sogno o un segno?
Oppure, l’ultimo suo viaggio verso... l’ultima destinazione?
Mi chiedo se conosceva dove avrebbe attraccato.



“I cieli raccontano la gloria di Dio e il
firmamento annunzia l’opera delle sue mani”.


Un astronauta di ritorno dallo spazio esclamò di non aver incontrato Dio.
Un filosofo dichiarò che Dio è morto.
Lo scienziato Einstein, più modesto: “Per mezzo della matematica so che Dio esiste, ma non posso trovare Dio con la matematica”.
Diceva di credere in un Dio rivelatosi all’uomo per mezzo dell’armonia di tutto quello che esiste.

Paul Davies, fisico dell’università di Adelaide che ha scritto una serie di libri spiegando le complessità della fisica, espone : “ il fatto stesso che l’universo è creativo e che le leggi fisiche hanno permesso il sorgere e lo svilupparsi di strutture complesse è per me chiara evidenza che c’è qualcosa alle spalle. L’ espressione di un disegno è dominante. ( Il cosmo intelligente,Mondatori)

Il professore De Laeter,docente di fisica alla Curtin University of Tecnology in Australia (un pianeta minore è stato battezzato con il suo nome) dichiarò. “ Nella mia area di ricerca di astrofisica nucleare sono rimasto colpito dal numero elevato di “COINCIDENZE” cosmiche che si sono verificate per permettere all’universo di essere com’è e alla vita di esistere sul pianeta terra. Invece di far vacillare la mia fede, la scienza l’ha in realtà rafforzata.


Chi e che cosa è Dio? A che cosa assomiglia? Come possiamo essere sicuri della sua esistenza? Ha Egli un principio? Possiamo conoscerlo? Dov’è? L’uomo si pone e pone queste domande; la sola risposta è che come un orologio ha il suo costruttore, così il nostro universo ha il suo creatore che noi chiamiamo Dio.
Questa parola è un nome familiare, tutti dalla nostra più tenera infanzia lo abbiamo pronunciato.
Lo invochiamo nelle difficoltà, qualcuno cerca di impregnare la propria vita del Suo pensiero, qualcun altro dichiara di non credere alla sua esistenza, e ancora chi ne cerca le prove per essere disposti a crederci.
Domande domande domande...peccato che non si cerca di trovar le risposte!






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L'ultima modifica di antonietta il Lun Nov 21, 2005 23:22, modificato 1 volta
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LINDA



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MessaggioInviato: Mer Set 21, 2005 18:20    Oggetto: Rispondi citando


ciao atutto il forum sono troppo felice di essere tornata scusa antonietta che non ti ho piu scritto ma non avevo piu un compiuter e scusaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa tanto alessandro che non mi sono piu presentata all appello baciiiiiii :P :-D :-D :lol:
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LINDA



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MessaggioInviato: Mer Set 21, 2005 18:22    Oggetto: Rispondi citando


ciao atutto il forum sono troppo felice di essere tornata scusa antonietta che non ti ho piu scritto ma non avevo piu un compiuter e scusaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa tanto alessandro che non mi sono piu presentata all appello baciiiiiii :P :-D :-D :lol:
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antonietta



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MessaggioInviato: Gio Set 22, 2005 21:56    Oggetto: Rispondi citando


CIAO LINDA, CHE PIACERE !!!!

NUOVO COMPUTER ALLORA?!
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rosella



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MessaggioInviato: Ven Set 23, 2005 22:31    Oggetto: Rispondi citando


Io nel passato mi sono posta diverse domande attinenti gli interrogativi proposti da Antonietta, per questo motivo ho cercato fino a quando ho trovato le risposte.
"Dove è Dio?". La risposta mi è stata data in maniera chiara meditando su un libro che è il più ricco in materia. In questo libro si parla di una persona di grande cultura e levatura sociale che avendo avuto un incontro speciale poteva affermare: "L'Iddio che ha fatto il mondo e tutte le cose che si trovano in esso, essendo Signore del cielo e della terra, non abita in templi costruiti da mano d'uomo........Lui dà a tutti la vita, il respiro e ogni cosa " (Atti 17:24-25). Da questa affermazione è nata in me un'altra domanda: "Ma Dio dovrà pur avere una dimora?". Continuando a meditare su quel libro ho compreso che la casa di Dio è un tempio spirituale e vivente. Questo è il motivo per il quale Egli ha donato agli uomini il Suo Figlio, per permettere a tutti coloro che lo accettano come il Cristo di diventare parte della dimora di Dio. "Allora dove lo incontro?", dovunque riesco a creare un'armoniosa relazione con Lui, sia questo luogo la mia stanza o un prato o la riva del mare, lì dove ho speso del tempo in un rapporto di benedizione con Lui. In questo luogo quando le tensioni della vita mi creano problemi, per mantenere la rotta in mezzo ad un mare in tempesta, che mi vuole trascinare via, trovo riposo e conforto, perchè Dio desidera essere questo per l'uomo.
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genziana



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MessaggioInviato: Dom Ott 09, 2005 16:06    Oggetto: DOMANDA PER ALESSANDRO Rispondi citando


antonietta ha scritto:



Caro Alessandro,

mi spieghi la "quarta caravella" per cortesia.

Un abbraccio, che le stelle splendano sul tuo cammino

Antonietta



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Carla



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MessaggioInviato: Dom Ott 09, 2005 17:32    Oggetto: Rispondi citando


gli chiederemo il significato della quarta caravella...peròm potresti farlo tu stessa di persona, oppure pensi di svignartela pe ri desk del musical? Anzi, ti ricatto (sono perfida e cattiva!!) : lo saprai solo di persona, a tu per tu con il nostro Capitano/ammiraglio.... Un abbraccio
_________________
Carla -
Adricesta
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