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SAN FRANCESCO D'ASSISI: UN CUORE SEMPLICE ED UMILE
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Rossana



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MessaggioInviato: Ven Lug 21, 2006 13:20    Oggetto: Rispondi citando


I primi anni a Rivotorto

Posto alle pendici del monte Subasio, il Santuario di Rivotorto, costruzione che ingloba l’omonimo Tugurio , è forse il luogo più famoso, dopo la Porziuncola, al quale sono legati i commoventi inizi del Movimento francescano.
Francesco, insieme ai primi frati, scelse di vivere presso il suddetto Tugurio intorno al 1209. La scelta non fu casuale: limitrofi, erano i lebbrosari di San Lazzaro in Arce (poi Santa Maria Maddalena) e di San Rufino in Arce. Lì si poteva accedere molto comodamente, per mettersi al servizio di questi fratelli bisognosi e abbandonati dagli uomini, e nello stesso tempo vivere ad una certa distanza, per evitare il contagio. La presenza, poi, presso il Tugurio di un serpeggiante torrente (rivo-torto) offriva un contributo enorme, per risolvere tutti quei problemi che la vita umana poteva presentare ogni giorno.
Infine, la preferenza data ad una capanna abbandonata stava a sottolineare il grande desiderio di Francesco di vivere in assoluta povertà, di non dipendere da alcuno e di non usare cose che potessero essere utili per altri. La capanna era quasi confinante con i possedimenti del padre di Francesco, Pietro Bernardone, ed apparteneva come proprietà, almeno in teoria, ai Crociferi di San Salvatore delle Pareti.
San Francesco, insieme ai primi compagni, presso il Tugurio abbandonato trascorse un periodo di circa due anni (dal 1209 al 1211), ma non in un modo continuo e stabile: a lui non piaceva avere una dimora fissa e spesso si spostava sia per annunciare il Vangelo e sia per ritirarsi in contemplazione presso luoghi più isolati.
L’attuale zona di Rivotorto è il luogo dove si sono compiuti alcuni degli episodi più salienti della conversione del Santo assisiate, quali: l’incontro con il lebbroso; il servizio presso l’ospedale dei lebbrosi alla chiesetta di Santa Maria Maddalena; il restauro della cappella di San Pietro della Spina. A breve distanza, poi, vi è San Damiano e la Porziuncola. Questa zona della piana di Assisi è stata, quindi, quella che ha visto, sia il sostare che il passaggio del giovane Francesco alla ricerca di chiarire l’ideale di vita da seguire, e la prima realizzazione di vita comunitaria dopo l’approvazione orale della Regola da parte di Innocenzo III.
Attorno al tugurio venne costruita, nel 1455, una piccola chiesa, poi ampliata nel 1671. Il Santuario che oggi si ammira è un edificio neogotico, eretto dopo il terremoto del 1854, sulle macerie della chiesa del sec. XVII. La facciata si divide in tre sezioni; in quella superiore è riportato un arco ogivale, al cui interno è raffigurato il Carro di fuoco, una delle scene più conosciute tra gli episodi ritenuti prodigiosi nella storia del francescanesimo primitivo: alcuni frati, dimoranti a Rivotorto, furono svegliati nella notte da un grande bagliore, e su di un carro apparve, appunto, San Francesco.
L’annesso Convento, costruito alla fine del XVII secolo, è stato ricostruito anch’esso, dopo il terremoto del 1854.
L’elegante Basilica offre degna custodia al Tugurio: un basso edificio lungo circa 9 metri e largo 6, diviso in tre parti: a destra, è una piccola stanza conosciuta col nome di “Letto di San Francesco”, dove una statua lo ricorda; al centro, è una piccola cappella con una mensa d’altare su un cippo ottagonale, sormontato da una bella immagine della Madonna della Consolazione, lasciata da un pellegrino polacco nel 1700; a sinistra, si trova un’altra piccola stanza, nota come “Stanza del fuoco o della cucina”.
Al tempo del Santo il Tugurio era più piccolo e più povero: il tetto era fatto di frasche, rami e travicelli, e non a tegole, né vi era il piccolo altare al centro, ma solo una grande croce di legno conficcata nel terreno, che serviva da richiamo per la preghiera.
L’attuale forma del Tugurio risale al 1455, quando frate Francesco Saccardo, dopo opportuni consensi, ottenne il permesso di costruire una cappella con altare, per la celebrazione della messa. La struttura primitiva, da allora, iniziò a subire delle trasformazioni. Successivamente fu costruita una prima chiesa, con lo scopo di inglobare e conservare il Tugurio.

RIVOTORTO





IL "TUGURIO"






(dal sito http://www.sanfrancescoassisi.org)

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Jane



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MessaggioInviato: Sab Lug 22, 2006 21:16    Oggetto: Rispondi citando


"Beato l'uomo che
sostiene il prossimo
nella sua fragilità,
come, in casi simili,
egli stesso vorrebbe
essere da lui aiutato."



dagli scritti di San Franceso

mi sembra ci possa stare anche in questo Forum
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Jane
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Rossana



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MessaggioInviato: Mer Lug 26, 2006 12:18    Oggetto: Rispondi citando


ABBIAMO BISOGNO DI PACE, CARO FRANCESCO: PREGA ANCHE TU PER LA NOSTRA UMANITA', TU SIMBOLO DELLA PACE! Laughing Laughing
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Rossana



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MessaggioInviato: Lun Lug 31, 2006 13:46    Oggetto: Rispondi citando



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PattyRose



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MessaggioInviato: Mar Ago 01, 2006 17:34    Oggetto: Rispondi citando


AL VOLO Rolling Eyes Rolling Eyes Rolling Eyes VISTO CHE DOMANI STO IN VOLO Razz Laughing Rolling Eyes MA COME NON RICORDARE IN QUESTO TOPIC IL PERDONO DI ASSISI????????



PERDONO DI ASSISI (2 AGOSTO)

SANTA MARIA DEGLI ANGELI ALLA PORZIUNCOLA


Quella notte in cui Cristo apparve a san Francesco
che pregava in Porziuncola

All'origine della «Festa del Perdono» c'é un episodio della vita di san Francesco. Una notte del 1216, era immerso nella preghiera alla Porziuncola. All'improvviso entrò una luce fortissima e Francesco vide sopra l'altare il Cristo e alla sua destra la Madonna e gli Angeli. Gli chiesero che cosa desiderasse per la salvezza delle anime. La risposta fu immediata: «Santissimo Padre, benché io sia misero e peccatore, ti prego di concedere ampio e generoso perdono». La sua richiesta fu esaudita così da quell'anno, dopo aver ricevuto il permesso dal Pontefice Onorio III, il 2 Agosto si celebra la «Festa del Perdono» a Santa Maria degli Angeli ma anche in tutte le parrocchie e le chiese francescane. E' concessa l'indulgenza a chi si comunica, si confessa e prega per il Papa.


Dal mezzogiorno del 1° Agosto alla mezzanotte del giorno seguente si può ottenere, una sola volta l’indulgenza plenaria della Porziuncola.


CONDIZIONI PER RICEVERE
L'INDULGENZA PLENARIA DEL PERDONO DI ASSISI,
(per sé o per i defunti)

Confessione sacramentale per essere in grazia di Dio (negli otto giorni precedenti o seguenti);

Partecipazione alla Messa e Comunione eucaristica;

Visita alla chiesa della Porziuncola in Assisi, o ad una chiesa parrocchiale, o ad una chiesa francescana dove si rinnova la professione di fede, mediante la recita del CREDO, per riaffermare la propria identità cristiana;

La recita del PADRE NOSTRO, per riaffermare la propria dignità di figli di Dio, ricevuta nel Battesimo;

Una preghiera secondo le intenzioni del Papa, per riaffermare la propria appartenenza alla Chiesa, il cui fondamento e centro visibile di unità è il Romano Pontefice.

Una preghiera per il Papa.




2 AGOSTO
SANTA MARIA DEGLI ANGELI
ALLA PORZIUNCOLA
Solennità

LETTURE: Sir 24, 1-4. 22-31; Lc 1,46-55; Gal 4, 3-7; Lc 1,26-33


Il serafico Padre Francesco, per il suo singolare amore verso la Beatissima Vergine, ebbe sempre particolare cura della chiesetta dedicata a Santa Maria degli Angeli, chiamata anche Porziuncola. Qui egli prese stabile dimora con i suoi frati, qui diede inizio con santa Chiara all’Ordine delle Clarisse, qui concluse il corso della sua mirabile vita.
Per questa Cappella il santo Fondatore ottenne da papa Onorio III la storica indulgenza, che i Sommi Pontefici confermarono successivamente ed estesero a numerose altre chiese.
Per questi gloriosi ricordi l’Ordine serafico celebra con gioia la festa di Santa Maria degli Angeli.


Questo luogo è veramente santo e abitato da Dio

Dagli scritti di Fra Tommaso da Celano (Le due Vite, Ed. A. Signorelli, Roma 1954, L. Macali o.f.m. conv., pp. 207-208; 137)
Il servo di Dio Francesco, di statura piccola, di mente umile, di professione minore, nel tempo che visse quaggiù, per sé e per la sua fraternità scelse una particella di mondo, per il solo fatto che non gli fu assolutamente possibile servire Cristo altrimenti, che avendo qualche cosa dal mondo.
E non senza una rivelazione e predisposizione divina, già in antico, fu chiamato Porziuncola quel luogo che doveva toccare in sorte a coloro che desideravano di non avere nulla di proprio in questo mondo.
Vi sorgeva una chiesetta dedicata alla Vergine Madre, la quale per la sua singolare umiltà meritò di essere elevata, dopo il Figlio, alla dignità di capo di tutti gli eletti.
In essa ebbe inizio l’Ordine dei Minori, e come sopra un saldo fondamento, crebbe e si moltiplicò il loro nobile edificio. Il Santo amava questo luogo più di ogni altro, comandò ai frati di venerarlo con rispetto speciale e volle che lo custodissero sempre come specchio di vita religiosa, in umiltà e altissima povertà, riservandone però la proprietà agli altri, e ritenendone per sé e per i suoi soltanto l’uso.
Vi si osservava una rigidissima disciplina in tutto, nel silenzio e ne lavoro e in tutte le altre prescrizioni della regola. Senza tregua, giorno e notte, la fraternità dei Minori di quel luogo era occupata nel lodare Dio e, tutti soffusi di una mirabile fragranza, vi conducevano una vita veramente angelica.
Frate Francesco infatti, pur sapendo che il regno del cielo si può raggiungere ovunque e che la grazia divina non trova difficoltà a scendere sugli eletti ovunque si trovino, tuttavia si era accorto per propria esperienza che il luogo della chiesa di S. Maria della Porziuncola godeva di una maggiore abbondanza di grazia, ed era frequentemente visitato da spiriti celesti.

Spesso quindi diceva ai frati: «Guardatevi, figli, dall’abbandonare mai questo luogo. Se ve ne cacciassero fuori da una parte, rientratevi dall’altra. Questo luogo infatti è veramente santo e abitato da Dio. Qui il Signore moltiplicò il nostro piccolo numero; qui illuminò i cuori dei suoi poveri con la luce della sua divina sapienza; qui accese le nostre volontà con il fuoco del suo amore; qui, chi avrà pregato con devozione, otterrà quello che chiederà, e chi mancherà sarà punito più gravemente. Perciò, figli, ritenete degno di ogni onore il luogo della dimora di Dio, e con tutto il trasporto del vostro cuore rendete in esso lode al Signore».


BACI...BACI....BACI.... E PREGATE...PREGATE...PREGATE....TUTTI ABBIAMO BISOGNO DI PREGARE PER NOI STESSI....PER GLI ALTRI....PER IL MONDO....PER LA PACE IN PARTICOLARE....

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Rossana



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MessaggioInviato: Mar Ago 01, 2006 18:45    Oggetto: Rispondi citando


HAI RAGIONE PATTY E COME VORREI ESSERE LI' DOMANI...C'E' BISOGNO DI PREGARE, MA ANCHE DI PERDONARE, MOLTO...
NN E' FACILE, EPPURE IL SIGNORE CI INVITA A FARLO...RICORDI?
"NON SETTE, MA SETTANTA VOLTE SETTE..."...CHE S. FRANCESCO, INSIEME A TUTTI GLI ALTRI SANTI, INTERCEDA PER NOI E PER LA PACE NEL MONDO.
MI AFFIDO ALLE TUE PREGHIERE, UN ABBRACCIO E BUON RIENTRO A CASA! Laughing Wink

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Rossana



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MessaggioInviato: Gio Ago 03, 2006 15:14    Oggetto: Rispondi citando




San Francesco preferì allontanarsi per un certo periodo da Assisi.

Risalito il Chiascio punto prima sul monastero di San Verecondo a Vallingegno e poi su Gubbio.

Gubbio era in quel periodo "assediata" da un feroce lupo!

L'animale che incuteva terrore e morte tra gli Eugubini.

Il santo lo affrontò appena fuori dalle mura di Gubbio nei pressi della chiesa della Vittorina.

E solo con le Sue parole San Francesco ammansì il lupo rendendolo docile e domestico.

Questo è considerato il primo miracolo di San Francesco.

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Rossana



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MessaggioInviato: Mer Ago 09, 2006 14:00    Oggetto: Rispondi citando


Arrow Arrow Arrow Arrow Arrow Arrow Arrow Razz Razz Razz Razz Razz Razz Wink Wink Wink Wink
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MessaggioInviato: Mer Ago 09, 2006 18:23    Oggetto: Rispondi citando



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Rossana



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MessaggioInviato: Gio Ago 10, 2006 07:40    Oggetto: Rispondi citando


GRAZIE ALESSANDRA: UN ABBRACCIO! Laughing Razz Wink
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PattyRose



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MessaggioInviato: Ven Ago 11, 2006 16:53    Oggetto: Rispondi citando


OGGI E' SANTA CHIARA...COME NON RICORDARLA IN QUESTO TOPIC Question Question Question Question



Chiara nacque in Assisi nell’anno 1192, in seno ad una famiglia tra le più potenti e nobili della città, dai coniugi Favarone di Offreduccio e Ortolana Fiumi , donna di carità e pietà non comuni.

Chiara crebbe alla scuola di una madre che l’abituò all’amore di Dio e la dedizione al prossimo in attesa di essere poi folgorata da Francesco di Bernardone, che come scrive la stessa Chiara nel capitolo VI della sua Regola, con l’esempio di un modello di vita estremamente ispirato al Vangelo, l’aiutò nella consacrazione della sua vita all’Altissimo.

La notte della domenica delle Palme del 1211, la diciottenne Chiara fuggì dalla casa paterna e, nella chiesina di S.Maria degli Angeli , lo stesso Francesco, circondato dai suoi primi compagni, le recise i biondi capelli, velò il suo capo e la rivestì di un rozzo saio con la ruvida corda dei suoi frati.

Ormai consacrata, Chiara trascorre un breve periodo presso le monache benedettine, sul monte Subasio di Assisi, dove fu raggiunta dalla sorella Agnese, desiderosa di condividerne ideale e vita .
Poi Francesco la condusse a S.Damiano nel luogo dove gli aveva parlato il crocefisso e lì Chiara visse per quarant’anni una straordinaria esperienza di consacrata , fondatrice di una numerosa famiglia religiosa e guida esemplare della prima fraternità delle Sorelle Povere.

Questo mirabile esempio di santità raggiunse le più alte vette di contemplazione ed esperienza mistica.

Da S.Damiano, dopo aver ottenuto dal Papa Innocenzo IV l’approvazione della sua forma di vita, sospirata e attesa per oltre 30 anni, passò da questa vita, l’11 agosto del 1253 in grazia di Dio.

Alla sua morte , le “ figlie “ sparse per il mondo riempivano già 120 monasteri , tra cui quello delle Damianite di Atri .

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MessaggioInviato: Sab Ago 12, 2006 07:26    Oggetto: Rispondi citando


(02/08/2006)
Il perdono di Assisi: il dono di San Francesco alla Chiesa


Si celebra oggi nelle chiese di tutto il mondo la festa del Perdono di Assisi, in ricordo del dono ottenuto da San Francesco da papa Onorio III. Una notte del 1216, Francesco d'Assisi era immerso nella preghiera e nella contemplazione nella chiesetta della Porziuncola. Improvvisamente vi dilagò una vivissima luce e Francesco vide sopra l'altare il Cristo rivestito di luce e alla sua destra la Madonna, circondati da una moltitudine di Angeli. Francesco adorò in silenzio con la faccia a terra il suo Signore. Gli chiesero allora che cosa desiderasse per la salvezza della anime. La risposta di Francesco fu immediata: «Santissimo Padre, benché io sia misero e peccatore, ti prego di concedere ampio e generoso perdono, con una completa remissione di tutte le colpe, a tutti coloro che, pentiti e confessati, verranno a visitare questa chiesa».Gli disse il Signore: «Quello che tu chiedi, o Frate Francesco, è grande, ma di maggiori cose sei degno e di maggiori ne avrai. Accolgo quindi la tua preghiera, ma a patto che tu domandi al mio vicario in terra, da parte mia, questa indulgenza». Francesco si presentò subito dal Pontefice Onorio III, che in quei giorni si trovava a Perugia, e con candore gli raccontò la visione avuta. Il Papa lo ascoltò con attenzione e, dopo qualche difficoltà, diede la sua approvazione, poi disse: «Per quanti anni vuoi questa indulgenza?». Francesco rispose: «Padre Santo, non domando anni, ma anime». E felice si avviò verso la porta, ma il Pontefice lo richiamò: «Come, non vuoi nessun documento?». E Francesco: «Santo Padre, a me basta la vostra parola! Se questa indulgenza è opera di Dio, egli penserà a manifestare l'opera sua; io non ho bisogno di alcun documento, questa carta deve essere la Santissima Vergine Maria, Cristo il notaio e gli Angeli i testimoni». E qualche giorno più tardi, insieme ai Vescovi dell'Umbria, disse, tra le lacrime, al popolo convenuto alla Porziuncola: «Fratelli miei, voglio mandarvi tutti in Paradiso!».Questo è il racconto della nascita del cosiddetto Perdono d’Assisi o Indulgenza della Porziuncola. Un dono grande, quello ottenuto da Francesco, che continua a perpetuarsi anche oggi. Possono ricevere l’indulgenza del Perdono d'Assisi tutti coloro che confessati e comunicati, visiteranno da mezzogiorno del 1° agosto alla mezzanotte del 2 agosto una chiesa parrocchiale o francescana, fermandosi a pregare il Padre nostro, il Credo, e formulando una preghiera secondo le intenzioni del Papa.

di Nina Serago
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MessaggioInviato: Lun Ago 14, 2006 08:42    Oggetto: Rispondi citando


SIGNORE,
fa’ di me uno strumento della tua pace.


Dove c’è odio, io porti amore.

Dove c’è discordia, io porti l’unione.

Dove c’è errore, io porti la verità.

Dove c’è dubbio, io porti la fede.

Dove c’è disperazione, io porti la speranza.

O Divino Maestro,

che io non cerchi tanto di essere consolato quanto di consolare.

Non di essere compreso quanto di comprendere.

Non di essere amato, quanto di amare.

Infatti: donando si riceve.

Dimenticandosi si trova comprensione.

Perdonando si è perdonati.

Morendo si risuscita alla vera Vita.


San Francesco d’Assisi

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MessaggioInviato: Lun Ago 21, 2006 21:09    Oggetto: Rispondi citando




La chiesa di S.Francesco sorge oggi là dove il Santo aveva scelto di essere sepolto, nella zona di Assisi che nel medioevo era nota come "colle dell'inferno", ovvero il luogo che in quell'epoca era destinato alle esecuzioni pubbliche.

Il cantiere della Basilica di San Francesco fu aperto nel 1228 per volontà di Papa Gregorio IX e grazie all'attività di frate Elia, vicario dell' ordine scelto dallo stesso San Francesco.
Furono sufficienti solo due anni per terminare la struttura architettonica della Basilica inferiore di Assisi e solo altri sei per inaugurare la Basilica superiore di San Francesco.
L'aspetto attuale della basilica di San Francesco è tuttavia il frutto di vari interventi fra cui è bene ricordare la realizzazione del campanile con cuspidi (1239), la costruzione di un portico antistante la Basilica inferiore ('400) e di un atrio in pietra ancora per il portale della Basilica inferiore (1445), l'eliminazione delle cuspidi dal campanile (1518).
L'edificio è oggi composto da due chiese sovrapposte, quella superiore ha aspetto gotico, luminoso e slanciato , quella inferiore invece, a cui si accede attraverso un portale gotico del 200, è bassa ed austera. Qui l'interno ad una navata con transetto ospita gli straordinari "affreschi allegorici" di Giotto, la "Madonna Angeli e San Francesco" e i "Cinque Santi" di Simone Martini, gli "Episodi della vita e della passione di Cristo", la "Madonna e Santi" e le "Stigmate" di Lorenzetti.
Ancora opere di Simone Martini e Giotto sono rispettivamente nella prima cappella destra con la "Vita di San Martino" e nella terza con "Santi e storie della Madonna". Nel 1818 in seguito agli scavi sotto l'altare furono riportate alla luce e, dopo attento esame ufficialmente riconosciute, le spoglia del Santo; solo due anni più tardi, per volontà del Papa Pio IX, fu avviata la costruzione della cripta in stile neoclassico nella Basilica inferiore.
L'aspetto attuale è tuttavia il frutto di un'opera di semplificazione avvenuta intorno al 1920. La chiesa superiore ad una sola navata con abside e raffinate vetrate del 1200 è affrescata con il ciclo "La vita del Santo" di Giotto realizzato fra il 1296 e il 1300, con le "Storie del Vecchio e Nuovo Testamento" della scuola del Cimabue e nel transetto, nella crociera e nell' abside con affreschi dello stesso Cimabue risalenti al 1277 oltre ad opere di altri maestri quali Cavallini e Torriti.

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PattyRose



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MessaggioInviato: Dom Ago 27, 2006 16:07    Oggetto: Rispondi citando


Altissimo, onnipotente, bon Signore,
tue so le laude, la gloria e l’onore et onne benedizione.

A te solo, Altissimo, se confano,
e nullo omo è digno te mentovare.

Laudato sie, mi Signore, cun tutte le tue creature,
spezialmente messer lo frate Sole,
lo quale è iorno, e allumini noi per lui.

Ed ello è bello e radiante cun grande splendore:
de te, Altissimo, porta significazione.

Laudato si, mi Signore, per sora Luna e le Stelle:
in cielo l’hai formate clarite e preziose e belle.

Laudato si, mi Signore, per frate Vento,
e per Aere e Nubilo e Sereno e onne tempo,
per lo quale a le tue creature dai sustentamento.

Laudato si, mi Signore, per sor Acqua,
la quale è molto utile e umile e preziosa e casta.

Laudato si, mi Signore, per frate Foco,
per lo quale enn’allumini la nocte:
ed ello è bello et iocondo e robustoso e forte.

Laudato si, mi Signore, per sora nostra matre Terra,
la quale ne sostenta e governa,
e produce diversi fructi con coloriti fiori ed erba.

Laudato si, mi Signore, per quelli che perdonano
per lo tuo amore
e sostengo infirmitate e tribulazione.

Beati quelli che ’l sosterrano in pace,
ca da te, Altissimo, sirano incoronati.

Laudato si, mi Signore, per sora nostra Morte corporale,
da la quale nullo omo vivente po’ scampare.

Guai a quelli che morrano ne le peccata mortali!

Beati quelli che troverà ne le tue sanctissime voluntati,
ca la morte seconda no li farrà male.

Laudate e benedicite mi Signore,
e rengraziate e serviteli cun grande umiltate.




(ll Cantico delle Creature fu composto da Francesco durante la sua permanenza presso il Convento “La Foresta” a pochi chilometri da Rieti. E’ un testo vigoroso ed intenso, un inno alla vita e alla natura, oltre che un’altissima preghiera a Dio. Al contrario di molti altri componimenti spirituali del tempo, il Cantico non tralascia di esaltare la pura essenza terrena della realtà, non più fonte di male e sofferenza, ma mezzo per esaltare la bellezza e la bontà di Dio. Composto in dialetto umbro con vari latinismi, il Cantico è diviso in strofe di due versi lunghi e non ha rime regolari: la semplicità e la purezza del sentimento è esaltata dall’uso di una sintassi altrettanto semplice, in cui hanno grande rilievo i polisindeti (ripetizione di preposizioni: es. “ed ello è bello et iocondo e robustoso e forte”, verso 19), e l’uso di numerosi aggettivi rafforzativi).


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