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I SANTI,i nostri custodi
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Nuovo argomento   Rispondi    Indice del forum -> Forum Alessandro Preziosi
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Autore Messaggio
Adry



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Residenza: provincia di Trapani

MessaggioInviato: Dom Ott 04, 2009 09:18    Oggetto: Rispondi citando


http://www.youtube.com/watch?v=CRLwsnwdvaI

grazie Patty...
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M1944



Registrato: 25/08/08 09:55
Messaggi: 1374

MessaggioInviato: Dom Ott 04, 2009 10:01    Oggetto: SAN FRANCESCO Rispondi citando


GRAZIE Patty e grazie Adry
Buona Festa a tutti

Marilena
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sarah72andrea



Registrato: 27/03/08 19:03
Messaggi: 7489

MessaggioInviato: Mar Ott 06, 2009 19:39    Oggetto: Rispondi citando


« Tutto ciò che ho veduto mi induce a confidare nel Creatore per tutto ciò che non ho veduto. »
(Ralph Waldo Emerson)



CIAO A TUTTE... NON HO MAI SCRITTO IN QUESTO TOPIC MA LEGGO SEMPRE E CONTINUAMENTE TUTTO....PREGO IN SILENZIO NELLA MIA STANZA E' NON MI SENTO MAI SOLA...

PRIMA DI RIVOLGERMI A DIO X ME MI RIVOLGO A LUI SEMPRE CON UN PENSIERO X TUTTI...

OGGI MI E' ARRIVATA UNA SPLENDIDA NOTIZIA CH MI HA RIEMPITO IL CUORE DI GIOIA....HO PREGATO TANTO X QUESTA AMICA E OGGI FINALMENTE LA LIETA E MERAVIGLIOSA NOTIZIA...

MI DISPIACE NON POTER DIRE DI COSA SI TRATTA SARA' LEI A SCRIVERLO....MA RINGRAZIO DIO X AVERMI ASCOLTATA COM FA' SEMPRE....



UN GRAZIE ALLA CARA AMICA PATTY CHE COSTANTEMENTE CI RICORDA LE FESTIVITA' E LA PAROLA DI DIO CHE CI AIUTA A SUPERARE I MOMENTI PIU' DIFFICILI DELL NOSTRA VITA....

UN GRAZIE A TUTTE LE RAGAZZE CHE SCRIVONO X ARRICCHIRE QUESTO MAGNIFICO TOPIC....

VI ABBRACCIO SARAH

_________________

GLI AMICI SONO QUELLE RARE PERSONE CHE TI CHIEDONO COME STAI E POI ASCOLTANO PERSINO LA RISPOSTA...
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PattyRose



Registrato: 16/12/04 18:33
Messaggi: 3916
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MessaggioInviato: Mer Ott 07, 2009 05:54    Oggetto: Rispondi citando




SANTO DEL GIORNO

Beata Vergine Maria del Rosario

Questa memoria Mariana di origine devozionale si collega con la vittoria di Lepanto (1571), che arrestò la grande espansione dell'impero ottomano. San Pio V attribuì quello storico evento alla perghiera che il popolo cristiano aveva indirizzato alla Vergine nella forma del Rosario. (Mess. Rom.)

Etimologia: Maria = amata da Dio, dall'egiziano; signora, dall'ebraico


Martirologio Romano: Memoria della beata Maria Vergine del Rosario: in questo giorno con la preghiera del Rosario o corona mariana si invoca la protezione della santa Madre di Dio per meditare sui misteri di Cristo, sotto la guida di lei, che fu associata in modo tutto speciale all’incarnazione, passione e risurrezione del Figlio di Dio.

Il Rosario è, nato dall'amore dei cristiani per Maria in epoca medioevale, forse al tempo delle crociate in Terrasanta. L'oggetto che serve alla recita di questa preghiera, cioè la corona, è di origine molto antica. Gli anacoreti orientali usavano pietruzze per contare il numero delle preghiere vocali. Nei conventi medioevali i fratelli laici, dispensati dalla recita del salterio per la scarsa familiarità col latino, integravano le loro pratiche di pietà con la recita dei "Paternostri", per il cui conteggio S. Beda il Venerabile aveva suggerito l'adozione di una collana di grani infilati a uno spago. Poi, narra una leggenda, la Madonna stessa, apparendo a S. Domenico, gli indicò nella recita del Rosario un'arma efficace per debellare l'eresia albigese.
Nacque così la devozione alla corona del rosario, che ha il significato di una ghirlanda di rose offerta alla Madonna. Promotori di questa devozione sono stati infatti i domenicani, ai quali va anche la paternità delle confraternita del Rosario. Fu un papa domenicano, S. Pio V, il primo a incoraggiare e a raccomandare ufficialmente la recita del Rosario, che in breve tempo divenne la preghiera popolare per eccellenza, una specie di "breviario del popolo", da recitarsi la sera, in famiglia, poiché si presta benissimo a dare un orientamento spirituale alla liturgia familiare.
Quelle "Ave Maria" recitate in famiglia sono animate da un autentico spirito di preghiera: "E mentre si propaga la dolce e monotona cadenza delle "Ave Maria", il padre o la madre di famiglia pensano alle preoccupazioni familiari, al bambino che attendono o ai problemi che già pongono i figli più grandi. Questo insieme di aspetti della vita familiare subisce allora l'illuminazione del mistero salvifico del Cristo, e viene spontaneo affidarlo con semplicità alla madre del miracolo di Cana e di tutta quanta la redenzione" (Schillebeeckx).
La celebrazione della festività odierna, istituita da S. Pio V per commemorare la vittoria riportata nel 1571 a Lepanto contro la flotta turca (inizialmente si diceva "S. Maria della Vittoria"), il giorno 7 ottobre, che in quell'anno cadeva di domenica, venne estesa nel 1716 alla Chiesa universale, e fissata definitivamente al 7 ottobre da S. Pio X nel 1913. La "festa del santissimo Rosario", com'era chiamata prima della riforma del calendario del 1960, compendia in certo senso tutte le feste della Madonna e insieme i misteri di Gesù, ai quali Maria fu associata, con la meditazione di quindici momenti della vita di Mari
a e di Gesù.


Autore: Piero Bargellini

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PattyRose



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Residenza: Valle Santa

MessaggioInviato: Mer Ott 07, 2009 05:55    Oggetto: Rispondi citando


Rolling Eyes Rolling Eyes Rolling Eyes Laughing CARISSIME RAGAZZE Laughing Razz Rolling Eyes Wink UNA SERENA GIORNATA A TUTTE VOI Wink Laughing Razz Wink

UN ABBRACCIO Wink Wink Wink

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nanà



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MessaggioInviato: Mer Ott 07, 2009 19:12    Oggetto: messaggio Rispondi citando


La bella preghiera di San Bernardino

"Ricordati o piissima Vergine Maria
che non si è mai udito al mondo
che qualcuno abbia fatto ricorso al tuo patrocinio,
implorato il tuo aiuto, chiesto la tua protezione
e sia stato abbandonato.
Animato da tale confidenza, a Te ricorro, o Madre,
o Vergine delle vergini, a Te vengo,
e peccatore contrito, innanzi a te mi prostro.
Non volere, o Madre del Verbo, disprezzare la mia preghiera,
ma ascoltami propizia ed esaudiscimi. Amen"

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PattyRose



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Residenza: Valle Santa

MessaggioInviato: Ven Ott 16, 2009 19:29    Oggetto: Rispondi citando





Santa Margherita Maria Alacoque Vergine
16 ottobre e 17 ottobre - Memoria Facoltativa
Verosvres, Autun, Francia, 1647 - Paray-le-Monial, 17 ottobre 1690

Nata in Borgogna nel 1647, Margherita ebbe una giovinezza difficile, soprattutto perché dovette vincere la resistenza dei genitori per entrare, a ventiquattro anni, neII'Ordine della Visitazione, fondato da san Francesco di Sales. Margherita, diventata suor Maria, restò vent'anni tra le Visitandine, e fin dall'inizio si offrì «vittima al Cuore di Gesù». Fu incompresa dalle consorelle, malgiudicata dai superiori. Anche i direttori spirituali dapprima diffidarono di lei, giudicandola una fanatica visionaria. Il beato Claudio La Colombière divenne preziosa guida della mistica suora della Visitazione, ordinandole di narrare, nell'autobiografia, le sue esperienze ascetiche. Per ispirazione della santa, nacque la festa del Sacro Cuore, ed ebbe origine la pratica dei primi Nove Venerdì del mese. Morì il 17 ottobre 1690. (Avvenire)


Etimologia: Margherita = perla, dal greco e latino

Emblema: Giglio

Martirologio Romano: Santa Margherita Maria Alacoque, vergine, che, entrata tra le monache dell’Ordine della Visitazione della beata Maria, corse in modo mirabile lungo la via della perfezione; dotata di mistici doni e particolarmente devota al Sacratissimo Cuore di Gesù, fece molto per promuoverne il culto nella Chiesa. A Paray-le-Monial nei pressi di Autun in Francia, il 17 ottobre, si addormentò nel Signore.
(17 ottobre: A Paray-le-Monial nel territorio di Autun in Francia, transito di santa Margherita Maria Alacoque, vergine, la cui memoria si celebra il giorno precedente a questo).

La memoria di Santa Margherita Maria Alacoque, francese, è legata alla diffusione della devozione del Sacro Cuore, una devozione tipica dei tempi moderni, e promossa infatti soltanto tre secoli fa, quando soffiò sulla Francia il vento gelido del Giansenismo, foriero della tormenta dell'Illuminismo.
All'origine della devozione al Cuore di Gesù si trovano due grandi Santi: Giovanni Eudes e Margherita Maria Alacoque. Del primo abbiamo già parlato il 19 agosto. dicendo come questo moschettiere dell'amore di Gesù e Maria fosse il primo e più fervido propagatore del nuovo culto.
Santa Margherita Maria Alacoque, da parte sua, fu colei che rivelò in tutta la loro mirabile profondità i doni d'amore dei cuore di Gesù, traendone grazie strepitose per la propria santità, e la promessa che i soprannaturali carismi sarebbero stati estesi a tutti i devoti del Sacro Cuore.
Nata in Borgogna nel 1647, Margherita ebbe una giovinezza difficile, soprattutto perché non le fu facile sottrarsi all'affetto dei genitori, e alle loro ambizioni mondane per la figlia, ed entrare, a ventiquattro anni, neII'Ordine della Visitazione, fondato da San Francesco di Sales. Margherita, diventata suor Maria, restò vent'anni tra le Visitandine, e fin dall'inizio si offrì " vittima al Cuore di Gesù ". In cambio ricevette grazie straordinarie, come fuor dell'ordinario furono le sue continue penitenze e mortificazioni sopportate con dolorosa gioia. Fu incompresa dalle consorelle, malgiudicata dai Superiori. Anche i direttori spirituali dapprima diffidarono di lei, giudicandola una fanatica visionaria. " Ha bisogno di minestra ", dicevano, non per scherno, ma per troppo umana prudenza.
Ci voleva un Santo, per avvertire il rombo della santità. E fu il Beato Claudio La Colombière, che divenne preziosa e autorevole guida della mistica suora della Visitazione, ordinandole di narrare, nella Autobiografia, le sue esperienze ascetiche, rendendo pubbliche le rivelazioni da lei avute.
" Ecco quel cuore che ha tanto amato gli uomini ", le venne detto un giorno, nel rapimento di una visione. t una frase restata quale luminoso motto della devozione al Sacro Cuore. E poi, le promesse: " Il mio cuore si dilaterà per spandere con abbondanza i frutti del suo amore su quelli che mi onorano ". E ancora: " I preziosi tesori che a te discopro, contengono le grazie santificanti per trarre gli uomini dall'abisso di perdizione ".
Per ispirazione della Santa, nacque così la festa del Sacro Cuore, ed ebbe origine la pratica pia dei primi Nove Venerdì del mese. Vinta la diffidenza, abbattuta l'ostilità, scossa la indifferenza, si diffuse nel mondo la devozione a quel Cuore che a Santa Margherita Alacoque era apparso " su di un trono di fiamme, raggiante come sole, con la piaga adorabile, circondato di spine e sormontato da una croce ". E’ l'immagine che appare ancora in tante case, e che ancora protegge, in tutto il mondo, le famiglie cristiane.


Autore: Piero Bargellini


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PattyRose



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MessaggioInviato: Dom Nov 01, 2009 18:43    Oggetto: Rispondi citando


OGGI GIORNO DI TUTTI I SANTI E' SALITA IN CIELO NATUZZA EVOLO LA MISTICA DI PARAVATI...

KLIKKA:
http://www.youtube.com/watch?v=sIN71-J91wo&feature=related
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Adry



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MessaggioInviato: Dom Nov 01, 2009 23:09    Oggetto: Rispondi citando


PattyRose ha scritto:
OGGI GIORNO DI TUTTI I SANTI E' SALITA IN CIELO NATUZZA EVOLO LA MISTICA DI PARAVATI...

KLIKKA:
http://www.youtube.com/watch?v=sIN71-J91wo&feature=related


GRAZIE PATTY...
IO L'HO CONOSCIUTA PERSONALMENTE.

HO MESSO IL TESTAMENTO SPIRITUALE SUL TOPIC DEI SOGNI.
GRAZIE, UN BACIO GRANDE.
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Adry



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MessaggioInviato: Lun Nov 02, 2009 23:07    Oggetto: Rispondi citando


DA IL MESSAGGERO.IT

«Natuzza Evolo santa subito». Martedì
funerali a Mileto, attese 30mila persone



CITTA’ DEL VATICANO (2 novembre) - Su Facebook è già partita la raccolta di firme di chi la vorrebbe vedere «santa subito». Non appena si è diffusa la notizia della morte di Natuzza Evolo, l’anziana scomparsa in odore di santità il giorno di Ognissanti, il popolo della rete si è immediatamente mobilitato.

Domani, a Mileto, piccolo centro della Calabria il vescovo celebrerà i funerali, mentre cresce l’attesa di conoscere quale sarà l’orientamento della Chiesa, se vorrà o meno aprire (a livello diocesano) il processo di beatificazione.

Monsignor Luigi Renzo è costretto a dire messa all’aperto perché 30 mila persone, tante ne sono attese, non potevano stare tutte in chiesa e così d’accordo col sindaco (che ha proclamato il lutto cittadino) ha suggerito di allestire il funerale nella spianata che dovrebbe ospitare Villa della Gioia, la grande struttura religiosa voluta da Natuzza.

I devoti di Natuzza Evolo sono tantissimi e non solo in Italia. Paragonata a padre Pio da Pietrelcina è sempre stata conosciuta per le sue capacità di predire il futuro, per le stimmate che riceveva durante la Pasqua. Un caso che ha fatto parlare spesso di sè e ha indotto le autorità ecclesiastiche ad essere prudenti.

Si diceva che parlasse coi santi, con gli angeli e con le anime dei defunti, e che riuscisse a pure prevedere le cose prima che accadessero. La fama non poteva che oltrepassare il confine della regione Calabria. Durante il periodo della quaresima le si arrossavano le mani fino a sanguinare. Il fenomeno delle stigmate terminava subito dopo Pasqua. La prima volta che le apparvero aveva solo 10 anni e da allora i "miracoli" attorno a lei si sono moltiplicati. Non sapeva né leggere, né scrivere ma riusciva a parlare con coi santi, con la Madonna e dare risposte complesse, che solo una persona colta poteva dare.

«Sono rimasto impressionato - ha detto il vescovo - dalla profonda spiritualità di questa donna. Quello che mi ha sempre attratto in lei è stata la sua semplicità e il suo senso dell’obbedienza all’autorità ecclesiastica. Natuzza non ha mai fatto niente che potesse mettere in difficoltà la Chiesa. È stata sempre fedele alle indicazioni che i vescovi, che l’hanno conosciuta, le davano. Le è stato imposto agli inizi della sua missione pubblica di non ricevere la gente e lei, senza battere ciglio, ha ubbidito. Solo quando le hanno dato il via ha ricominciato a ricevere gente per dare loro conforto».

Monsignor Renzo, che ha conosciuto Natuzza per vari anni, è rimasto impressionato dalla sua profonda fede. «Quella di Natuzza è un’esperienza mistica che tocca quegli aspetti legati al rapporto intimo con Gesù Cristo. La sofferenza, che ha sempre accettato in silenzio, è la riprova del suo legame con la passione di Cristo. I fenomeni che lei avvertiva durante la settimana santa sono il segno del dono che Dio stesso le ha fatto. Natuzza con la sua forza spirituale è riuscita a comunicare con tutti».

Solo dopo che arriverà l’autorizzazione alla Conferenza episcopale calabra si potrà avviare la procedura della beatificazione. Saranno raccolte testimonianze e messi nella giusta luce gli aspetti più complessi della sua vita.

Natuzza nasce il 23 agosto 1924 a Paravati e a 10 anni riceve le stimmate per la prima volta. A 20 anni va in sposa a un compaesano, Pasquale Nicolace dal quale ha avuto 5 figli. Anche da sposata le visioni continuarono e la sua casa fu meta di continui pellegrinaggi da parte di persone che invocavano conforto. Lei si è sempre presentata come «l’umile serva del Signore».


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Adry



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MessaggioInviato: Mar Nov 03, 2009 00:10    Oggetto: Rispondi citando


http://www.youtube.com/watch?v=vJdDsHhSuPI&feature=related

ALTRO BELLISSIMO VIDEO SU NATUZZA...
RISALE A GIUGNO SCORSO...
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nanà



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MessaggioInviato: Mar Nov 03, 2009 08:52    Oggetto: messaggio Rispondi citando


Grazie adri e Patty per averla ricordata.....
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nanà



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MessaggioInviato: Mar Nov 03, 2009 08:55    Oggetto: messaggio Rispondi citando


Mi sono ricordata che circa dieci anni fa anche i miei suoceri fecero un pellegrinaggio in Calabria ed ebbero modo di conoscere la "mistica"; in particolar modo mia suocera rimase colpita e dalla donna e dal luogo impervio da dove si accedeva e dalla moltitudine di gente che vi arrivava.
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nanà



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MessaggioInviato: Mer Nov 11, 2009 23:14    Oggetto: messaggio Rispondi citando


Oggi la chiesa ricorda SAN MARTINO.
San Martino aveva appena dodici anni quando, contro la volontà dei suoi genitori, che credevano negli dei di Roma, si fece battezzare e divenne cristiano. La legge romana lo obbligava a entrare nell' esercito come suo padre, così, malgrado fosse un tipo molto pacifico, dovette diventare soldato. Su di lui si raccontano molte leggende. La più famosa è questa. Un giorno d'autunno, mentre usciva da una delle porte della città francese di Amiens, dove viveva, vide un povero vecchio, mezzo nudo e tremante per il freddo. Martino si impietosì e sguainò la spada, tagliò il suo bel mantello di lana e ne diede la metà al povero. Immediatamente il sole si mise a scaldare come in estate. Per questo, si chiama l'estate di San Martino quel periodo agli inizi di novembre in cui spesso accade che la temperatura si faccia più mite.
Si dice che Martino parlasse con gli animali. Anche gli alberi gli volevano bene. Una volta, volle che fosse abbattuto un albero che i pagani avevano trasformato in un idolo. "Mettiti sotto l'albero mentre cade", lo sfidò uno di coloro che non volevano che fosse abbattuto, "e vedremo se il 'tuo' Dio ti salverà". Martino rimase in piedi sotto l'albero mentre le scuri dei boscaioli incidevano il tronco, proprio nella direzione in cui sarebbe dovuto cadere; al momento dello schianto, l'albero si drizzò su se stesso e cadde dalla parte opposta...

A parte le leggende io credo che San Martino è stato un dono grande nella Chiesa.
Un pagano diventato cristiano e che ha lottatto sempre per abbattere l'eresia.
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PattyRose



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MessaggioInviato: Dom Dic 13, 2009 08:46    Oggetto: Rispondi citando





SANTO DEL GIORNO


Santa Lucia Vergine e martire
Siracusa, III secolo - Siracusa, 13 dicembre 304


La vergine e martire Lucia è una delle figure più care alla devozione cristiana. Come ricorda il Messale Romano è una delle sette donne menzionate nel Canone Romano. Vissuta a Siracusa, sarebbe morta martire sotto la persecuzione di Diocleziano (intorno all'anno 304). Gli atti del suo martirio raccontano di torture atroci inflittele dal prefetto Pascasio, che non voleva piegarsi ai segni straordinari che attraverso di lei Dio stava mostrando. Proprio nelle catacombe di Siracusa, le più estese al mondo dopo quelle di Roma, è stata ritrovata un'epigrafe marmorea del IV secolo che è la testimonianza più antica del culto di Lucia. Una devozione diffusasi molto rapidamente: già nel 384 sant'Orso le dedicava una chiesa a Ravenna, papa Onorio I poco dopo un'altra a Roma. Oggi in tutto il mondo si trovano reliquie di Lucia e opere d'arte a lei ispirate. (Avvenire)

Patronato: Siracusa, ciechi, oculisti, elettricisti, contro le malattie degli occhi.

Etimologia: Lucia = luminosa, splendente, dal latino

Emblema: Occhi su un piatto, Giglio, Palma, Libro

Martirologio Romano: Memoria di santa Lucia, vergine e martire, che custodì, finché visse, la lampada accesa per andare incontro allo Sposo e, a Siracusa in Sicilia condotta alla morte per Cristo, meritò di accedere con lui alle nozze del cielo e di possedere la luce che non conosce tramonto.


Le fonti sulla vita di S.Lucia sono la Passio latina ed il più antico Martyrion greco, detto Codice Papadopulo. S.Lucia nacque a Siracusa sul finire del III secolo da una nobile famiglia cristiana: rimasta orfana di padre sin da bambina, fu educata con dedizione dalla madre Eutichia, dalla quale apprese le verità del cristianesimo. Lucia, fanciulla bella, intelligente e virtuosa, meditava assiduamente le S.Scritture e si recava ai riti cristiani nelle catacombe di Siracusa: spinta dal suo amore per Gesù e dall’esempio delle prime vergini martiri, decise di consacrarsi a Dio con voto di perpetua verginità. La madre soffriva da molti anni di un flusso di sangue ritenuto incurabile dopo innumerevoli e costosi tentativi dei migliori medici. Lucia, che si prendeva cura di lei, un giorno le suggerì d’andare in pellegrinaggio a Catania presso il sepolcro della vergine e martire S.Agata per implorare il miracolo della guarigione. La madre acconsentì e vi si recarono insieme: lì, durante la Messa, fu letto l’episodio del Vangelo in cui un’emorroissa guarì toccando la veste di Gesù. Ispirata da quelle parole, Lucia disse alla madre: “Se credi in ciò che è stato appena proclamato, crederai anche che S.Agata, che ha patito per Cristo, abbia confidente accesso al Suo tribunale. Tocca con fede il suo sepolcro, se vuoi, e sarai guarita”. Allora Lucia ebbe in apparizione S.Agata che le disse: “Sorella mia Lucia, vergine devota a Dio, perché chiedi a me ciò che puoi tu stessa ottenere per tua madre? Ecco che ella è già guarita per la tua fede. Con la tua verginità tu hai costruito un santuario gradito a Dio, ed io ti dico che come grazie a me è sublimata la città di Catania, così per te avrà decoro dal Signore Gesù Cristo la città di Siracusa”. Dopo quella visione, Lucia esclamò alla madre: “Per l’intercessione della Sua Sposa Agata, Gesù ti ha guarita”, e sùbito Eutichia constatò di essere del tutto risanata. Lucia continuò: “A questo punto desidero che tu non mi parli più di sposo terreno, perché da tempo mi sono consacrata a Gesù. Piuttosto dammi quello che avevi pensato come mia dote perché possa distribuirlo ai poveri”. Eutichia: “Se non ti rincresce, farai dei beni miei e di tuo padre l’uso che vorrai dopo la mia morte”. Lucia: “La tua offerta non è la più gradita a Gesù. Dona adesso, a Lui nei poveri, ciò di cui dovrai forzatamente disfarti nella tomba”. Eutichia fu convinta, e da quel momento Lucia donò tutte le sue ricchezze ai poveri e si fece povera per Cristo. Ma un giovane innamorato di lei si vendicò del suo rifiuto alle nozze denunciandola come cristiana: vigeva la feroce persecuzione dell’imperatore Diocleziano. Lucia fu arrestata e condotta dinanzi al prefetto di Siracusa, di nome Pascasio, che le ordinò di sacrificare agli dèi. Ma Lucia disse: “Sacrificio puro presso Dio è curare chi soffre. Ho donato a Dio tutte le mie sostanze, e poiché ora non ho più nulla da offrire, offro in sacrificio me stessa”. Pascasio: “Di’ tali sciocchezze agli stolti come te. Io eseguo gli ordini degli imperatori”. Lucia: “Tu osservi i comandi degli imperatori ed io i comandamenti del mio Dio; tu temi gli imperatori ed io il mio Dio; tu vuoi piacere agli imperatori ed io al mio Dio; tu non disobbedisci agli imperatori ed io come potrei disobbedire al mio Dio? Fai ciò che vuoi: anch’io agirò secondo il mio cuore”. Pascasio: “Tu hai dissipato i tuoi beni con uomini dissoluti”. Lucia: “Io ho riposto al sicuro il mio patrimonio ed il mio corpo non ha conosciuto l’impurità”. Pascasio: “Tu sei la disonestà in persona”. Lucia: “La disonestà siete voi, di cui l’Apostolo dice: corrompete le anime degli uomini affinchè fornifichino contro Dio vivente e servano al diavolo ed ai suoi angeli che sono nella corruzione. Anteponendo i piaceri effimeri ai beni eterni, perdete l’eterna beatitudine”. Pascasio: “Queste parole cesseranno quando inizieranno i tormenti”. Lucia: “E’ impossibile far cessare le parole di Dio”. Pascasio: “Tu dunque sei Dio?”. Lucia: “Io sono serva del Dio eterno, che ha detto: quando sarete condotti davanti ai potenti non preoccupatevi di cosa dire perché non sarete voi a parlare ma lo Spirito Santo che è in voi”. Pascasio: “In te c’è lo Spirito Santo?”. Lucia: “L’Apostolo dice: coloro che vivono castamente sono tempio di Dio e lo Spirito Santo dimora in essi”. Pascasio: “Allora ti farò condurre in un luogo infame dove sarai costretta a vivere nel disonore, così lo Spirito Santo fuggirà da te”. Lucia: “Il corpo non viene deturpato se non dal consenso dell’anima: anche se tu mettessi nelle mie mani l’incenso per un sacrificio, Dio sa la mia intenzione. Egli scruta le coscienze ed aborrisce il violentatore della purezza. Se tu comandi che io subisca violenza contro la mia volontà, la mia castità meriterà una doppia corona”. Pascasio: “Se non mi obbedisci t’infliggerò crudelissime torture”. Lucia: “Tu non potrai mai convincermi a peccare: sono pronta ad ogni tortura”. Allora Pascasio ordinò di farla condurre in un postribolo perché le fosse fatta violenza, ma lo Spirito Santo la rese immobile: invano i soldati la spingevano cadendo sfiniti a terra, invano la trascinavano legata a mani e piedi o trainata da molti buoi. Pensandola una strega, Pascasio la fece cospargere d’urina ed i maghi iniziarono ad invocare gli dèi. Pascasio infuriato le disse: “Lucia, quali sono le tue arti magiche?”. Lucia: “Queste non sono arti magiche: è la potenza di Dio”. Pascasio: “Perché pur tirandoti a forza in mille non ti sei mossa?”. Lucia: “Anche se tu ne aggiungessi altre migliaia, si avvererebbe in me la Parola di Dio: cadranno mille alla tua sinistra e diecimila alla tua destra, ma nessuno potrà accostarsi a te”. Pascasio era disperato, e Lucia gli disse: “Misero Pascasio, perché ti affliggi, impallidisci, ti struggi? Hai avuto la prova che sono tempio di Dio: credi anche tu in Lui”. Pascasio allora le fece accendere attorno un rogo, ma le fiamme la lasciarono illesa. E Lucia: “Ho pregato il mio Signore Gesù Cristo affinchè questo fuoco non mi molestasse, perché dare ai credenti il coraggio del martirio ed i non credenti l’accecamento della loro superbia”. Gli amici di Pascasio, per farla tacere, le conficcarono un pugnale in gola. Ma prima di morire Lucia riuscì a dire questa profezia: “Vi annuncio che presto sarà data pace alla Chiesa di Dio. Diocleziano e Massimiano decadranno. E come la città di Catania venera come protettrice S.Agata, così anche voi onorerete me per grazia del Signore nostro Gesù Cristo osservando di cuore i Suoi comandamenti”. Poi s’inginocchiò, ricevette l’Eucarestia e spirò: era il 13 dicembre 304. Nello stesso luogo dove subì il martirio ebbe sepoltura e nel 313 fu edificato un santuario per accogliere il continuo flusso di pellegrini giunti per venerare le sue reliquie ottenendo numerose grazie per sua intercessione. Nel 1039 il suo corpo fu portato dal generale bizantino Giorgio Maniace a Costantinopoli e nella quarta crociata del 1204 dal doge Enrico Dandolo a Venezia, dove si venera tuttora. Il patrocinio di S.Lucia si è manifestato tante volte sia a Siracusa, salvata in più momenti della sua storia (carestie, terremoti, guerre), che in altre città, come Belpasso (presso Catania) e Brescia: per l’ennesima liberazione attribuita alla sua intercessione da una grave carestia, nel 1646 fu istituita a Siracusa una festa solenne in suo onore che si celebra tuttora la prima domenica di maggio, oltre a quella del 13 dicembre.

Culto

Fin dall’antichità il suo culto si è diffuso universalmente e si è tramandato sino ad oggi. La testimonianza più antica è un’epigrafe marmorea in greco risalente al IV sec., rinvenuta nel 1894 nelle catacombe di Siracusa, le più estese al mondo dopo quelle di Roma. Nel 384 S.Orso le dedicò una chiesa a Ravenna. Papa Onorio I ne dedicò una a Roma. S. Gregorio Magno compose l’Ufficio e la Messa di S.Lucia, inserì il suo nome nel Canone Romano e le consacrò una cappella nella basilica di S.Pietro. Compare nel Martirologio Gerominiano, nel Sacramentario Gelasiano di S.Gallo, nel Breviario Gallo-Siculo, nel Canone di Milano e Ravenna. S.Adelmo le dedicò un poema. S.Tommaso d’Aquino la citò nella Summa Teologiae. S.Giovanni Damasceno compose l’Ufficio greco in suo onore. Tra i suoi devoti vi sono pure S. Caterina da Siena, S.Leone Magno, S.Ambrogio e Dante, che la elogiò nella Divina Commedia. In tutto il mondo le sono dedicate numerose chiese, si venerano sue reliquie, vi si ispirano opere d’arte. Nel nord Italia è popolarissima la tradizione di S.Lucia che ogni anno porta i doni natalizi ai bambini. In Svezia è molto venerata persino dalla Chiesa luterana, che le riserva un grande onore ed addirittura un rito liturgico.


Autore: Carlo Fatuzzo


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