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Autore Messaggio
claudia_napoli



Registrato: 14/02/07 11:47
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Residenza: Roma (ma 'tengo' il cuore napoletano)

MessaggioInviato: Mar Apr 21, 2009 15:12    Oggetto: Rispondi citando


Sai Nanà che l'ho sempre visto passando ma non mi ero mai soffermata più di tanto? La prossima volta lo guarderò di sicuro con altri occhi! Wink
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claudia_napoli



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Residenza: Roma (ma 'tengo' il cuore napoletano)

MessaggioInviato: Mer Apr 22, 2009 12:57    Oggetto: Rispondi citando



Castel Sant'Angelo

La storia di Castel Sant'angelo coincide sostanzialmente con quella di Roma ed è impossibile scindere queste due entità così profondamente compenetrate: i mutamenti, i rivolgimenti, le miserie e le glorie dell'antica Urbe sembrano riflettersi puntualmente nella massiccia mole che da quasi duemila anni si specchia nelle pigre acque del Tevere.
Nasce come sepolcro voluto dall'imperatore Adriano in un'area periferica dell'antica Roma ed assolve questa sua funzione originaria fino al 403 d.C. circa, quando viene incluso nelle mura aureliane per volere dell'imperatore occidentale Onorio. Da questo momento inizia una 'seconda vita' nelle vesti di castellum, baluardo avanzato oltre il Tevere a protezione della città. Numerose famiglie romane se ne contendono il possesso, che sembra garantire una posizione di preminenza nell'ambito del confuso ordinamento dell'Urbe: sarà roccaforte del senatore Teofilatto, dei Crescenzi, dei Pierleoni e degli Orsini. E' proprio un papa Orsini - Niccolò III - a far realizzare il Passetto di Borgo, che collega il Vaticano al Castello, in una continuità fisica ed ideale.
Nel 1367 le chiavi dell'edificio vengono consegnate a papa Urbano V, per sollecitare il rientro della Curia a Roma dall'esilio avignonese. Da questo momento in poi Castel Sant'Angelo lega inscindibilmente le sue sorti a quelle dei pontefici, che lo adattano a residenza in cui rifugiarsi nei momenti di pericolo. Grazie alla sua struttura solida e fortificata ed alla sua fama di imprendibilità il Castello ospita l'Archivio ed il Tesoro Vaticani, ma viene adattato anche a tribunale e prigione.
Con il cambiamento di funzione, l'aspetto e l'impianto del Castello vengono rimodellati attraverso una lunghissima serie di interventi che si snodano nel corso di quattro secoli. Nuove strutture si assommano a quelle preesistenti, alterandole, modificandone la funzione, talvolta cancellandole, in un processo di trasformazioni ininterrotte che sembrano scivolare l'una nell'altra senza soluzione di continuità.
La storia lunghissima e variegata dell'edificio, con le sue mille metamorfosi sembra essersi sedimentata nel complicato intrico di sotterranei, ambienti, logge, scale e cortili che costituiscono l'attuale assetto del Castello.
La struttura originaria e le successive superfetazioni si compenetrano, sovrapponendosi e fondendosi l'una con le altre, e dando vita ad un organismo sfaccettato e complesso, carico di valenze simboliche e di stratificazioni storiche.

Citazione:
La trasformazione dell'edificio da monumento funerario ad avamposto fortificato ha inizio già intorno al 271 d.C. quando, sotto l'imperatore Aureliano, viene adattato a fortezza; tale processo riceve un impulso decisivo ed irreversibile con l'inclusione dell'edificio - nel 403 -nel tracciato delle mura Aureliane: l'antico sepolcro adrianeo si trasforma definitivamente in un avamposto fortificato a difesa della città. L'assunzione di tale funzione è determinata innanzitutto dalla posizione 'strategica' del Castello - che controlla l'accesso settentrionale alla città - e dalla sua prossimità alla basilica Vaticana ed all'attiguo quartiere di Borgo.
Lungo un arco di circa dieci secoli, dunque, gli interventi volti a migliorare e ad adeguare la struttura dell'edificio alle esigenze difensive si susseguono senza soluzione di continuità, per culminare nelle trasformazioni volute da Antonio da Sangallo il Vecchio sotto il pontificato di papa Alessandro VI (1492 - 1503), che sanciscono la definitiva consacrazione dell'antico edificio in avamposto fortificato. Degli antichi sistemi difensivi - resi completamente inutili nel XVII secolo con l'avvento delle armi da fuoco - sopravvivono oggi l'antica Marcia Ronda - il camminamento che corre lungo le mura merlate del Castello; i quattro bastioni angolari dedicati agli Evangelisti; Il Giretto Coperto ed il Giretto Scoperto, la cinta bastionata pentagonale esterna ed il Passetto di Borgo, che collega i Palazzi Vaticani al castello. Hanno svolto un ruolo cruciale in caso di assedio, anche i localo adibiti a depositi per l'olio ed il grano, voluti da papa Borgia ed oggi non accessibili.



QUANTE COSE HO DA IMPARARE, MAMMA MIA... Surprised
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nanà



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MessaggioInviato: Mer Apr 22, 2009 14:34    Oggetto: messaggio Rispondi citando


X Claudia: sicuramente con gli occhi della tua bimba...Ora è ancora piccola, quanto ha Question Ma un domani..... Wink
E hai ragione nel dire che c'è da imparare, Roma è un pozzo senza fondo.

Quando si parla di Roma, si devono anche considerare molti "personaggi"; come si può parlare di Roma e non parlare di ADRIANO?
Fu il primo imperatore ad avere i ritratti scultorei con la barba.
Era figlio adottivo del suo predecessore, Tiziano, che quando morì, nel 117, avendolo amato tantissimo (il merito fu anche di Adriano, che adorava quest'uomo come un vero padre), gli lasciò in eredità un ampio impero, che arrivava dalla Scozia all'Asia. Nacque in Spagna nel 76, ma crebbe sulle sponde del Tevere, e appena diventò imperatore iniziò a viaggiare in lungo e largo nel suo impero. Fu uomo molto intelligente, non era un guerrafondaio, amava la poesia, l'architettura e i bei govani.
Aveva capito che la Mesopotamia (Iraq) era un calderone e decise di riportare tutte le truppe a Roma. Si innamorò perdutamente di Antinoo, adolescente e bellissimo greco, e quando questi annegò, perdendo l'equlibrio da una nave che solcava il Nilo, impazzì di dolore e fondò in Egitto, per ricordarlo, la città di Antinopolis.
Aveva viaggiato in Siria e arrivò fino a Gerusalemme dove si oppose agli ebrei che circoncidevano i figli, lo riteneva una mutilazione; giustamente gli ebrrei si ribellarono e iniziò una rivolta. Incapace di trattenerli richiamò dalla Britannia il generale Sesto Giulio Severo(noto per la sua ferocia) che, purtroppo decimò gli ebrei (si stima 580mila Rolling Eyes , rase al suolo 58 capuologhi). Ma Adriano, nei suoi vent'anni di impero non fece mai più una guerra, al massimo piccole scamuccie.
Fece grandi opere architettoniche: il vallo di Bretannia, a Roma la prima fu il Pantheon che ancora oggi lascia esterefatti, la splendita Villa Adriana di Tivoli, la bellissima Villa di Baia nel Golfo di Napoli, dove si rifuggiava quando aveva attacchi di tristezza pensando al suo giovane Antinoo morto anni prima.
Quando esausto della vita decise di abdicare il cognato provò in tutti i modi a circuirlo, si dice anche provando a farlo morire, ma non ci riuscì. Scelse come successore Antoninus Pius.
Adriano morì tra atroci e lunghe sofferenze il 10 Luglio del 138 a sessantadue anni.
Adriano amava scrivere anche dolcissime poesie.
"Piccola anima, girovaga e affascinante
Ospite del corpo e sua compagna
Che presto partirà verso luoghi
Bui, freddi e nebiosi
E non si diletterà più nei consueti svaghi"


Busto dei Musei vaticani
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claudia_napoli



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Residenza: Roma (ma 'tengo' il cuore napoletano)

MessaggioInviato: Mer Apr 22, 2009 14:56    Oggetto: Rispondi citando


Sicuramente da quando sono diventata mamma mi si è aperto un mondo colorato e pieno di sorrisi e guanciotte rosse e lacrimoni e giocattoli e pappine e biberon... etc etc Laughing che prima non avevo mai considerato Wink
E' un maschietto Nanà e proprio oggi compie 8 mesi Razz
Se vuoi conoscerlo nel topic su Napoli ci sono 2 o 3 foto dello scugniziello Wink
Il vecchio topic ROMA AMOR ora lo sto usando come guida x andare a visitare i più bei parchi di Roma, alcuni dei quali non li conoscevo proprio!!
Ad es. la prox. meta sarà villa Doria Pamphili, solo che è enorme... ci vorrà un'intera giornata con pic nic incluso Laughing Razz




Villa Pamphili – Cenni storici

Sebbene conservi ancora traccia di un passato d’epoca romana e medievale, fu sotto il pontificato d’Innocenzo X, Giovan Battista Pamphili, che la struttura della villa assunse parte dei tratti che ancora oggi la caratterizzano. Si deve infatti proprio ad Innocenzo X la costruzione del Casino del Bel Respiro con relativi giardini, la ristrutturazione della Villa Vecchia e la progettazione di alcune tra le più belle fontane della villa. Alcuni tra i più importanti artisti dell’epoca si sono dedicati a rendere Villa Pamphili a Roma quella splendida residenza estiva che oggi è la delizia dei cittadini di Roma e non solo. Tra questi è d’obbligo ricordare il Bernini, la cui magnifica scultura d’Innocenzo X è attualmente esposta a Palazzo Doria Pamphili di via del Corso. Nel Settecento la villa venne ampliata grazie all’acquisto di terreni circostanti. Fu in questo periodo che vennero realizzati alcuni importanti interventi, tra cui significativo quello ai Giardini dei Cedrati e alla fontana del Giglio, mentre veniva realizzata, per opera del Nicoletti, la Stanza dell’Organo, nell’esedra del Giardino del Teatro. Nel 1856 Villa Pamphili venne ulteriormente ampliata per opera dell’acquisizione di Villa Corsini da parte del principe Filippo Andrea V Doria Pamphili. Fu in questo periodo che venne realizzato lo splendido ingresso della Villa, l’Arco dei Quattro Venti. La Villa restò di proprietà dei Doria Pamphili fino ai primi del ‘900, ma a partire dal 1939 il Comune di Roma operò una serie d’espropri che portarono in fine all’apertura al pubblico del parco, nel 1965, per la parte occidentale della villa e nel 1971 per quella orientale.

Villa Pamphili – Descrizione
Pur avendo sulle spalle qualche centinaio di anni, Villa Pamphili di Roma è una tra le ville meglio conservate. L’unico vero e proprio “affronto” del tempo, lo deve infatti alla forzata separazione dell’ala occidentale e orientale della villa per opera dell’apertura della Via Olimpica, che la taglia letteralmente in due. Nonostante questo, la magnificenza dei suoi edifici e dei suoi giardini l’hanno eletta a sede di rappresentanza del Governo Italiano. La Villa è divisa in tre parti: pars urbana,comprendente gli edifici e giardini,di cui potete avere dettagliatissime informazioni accedendo alla Home page del sito del comune di Roma e successivamente cliccando "Dipartimenti e altri uffici", "Sovraintendenza comunale", "I Luoghi", "Ville e Parchi storici", "ville dei nobili", "villa Doria Pamphilj", "Edifici" oppure “Giardini”; pars fructuaria, ossia la pineta e pars rustica, con la tenuta agricola.
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claudia_napoli



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MessaggioInviato: Gio Apr 23, 2009 19:24    Oggetto: Rispondi citando




Checco er Carrettiere

Nella splendida cornice di Trastevere, uno dei quartieri più belli e caratteristici della Roma antica, si distingue Checco er Carrettiere, un ristorante dove tradizione e cultura del cibo si uniscono in un ambiente schietto e familiare.
Nei locali del ristorante, traspare l'esperienza delle tre generazioni che si sono tramandate quelle specialità culinarie che potete ritrovare e gustare nei piatti serviti. Una cucina definita "povera" ma piena di sapori, che nell'epoca Papalina sfamava intere famiglie dei ceti più popolari che veniva caratterizzata dal cosiddetto "quinto quarto", l'equivalente delle parti meno pregiate dell'animale, come interiora, trippa, paiata, coda..
Piatti poveri che per poter essere gustati a dovere necessitano di una preparazione lunga e laboriosa. Una prassi che oggi sta scomparendo e che da Checco si conserva gelosamente per il cliente romano, maggior consumatore di queste specialità, ma anche per quel turista "non saltuario" che sceglie Roma da quarant'anni per la sua storia, la sua arte e i suoi indimenticabili sapori.
Oltre alla cucina tradizionale un'altra specialità di Checco è il pesce di paranza condito con estrema semplicità, per evitare di nascondere la sua freschezza e la sua qualità.
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MessaggioInviato: Ven Apr 24, 2009 18:55    Oggetto: Rispondi citando


CHE BELLE IMMAGINIIIII!!

CLA CERTO CHE SE VERRO' A ROMA TI CHIAMERO'!!!!!!! Very Happy Very Happy

GRAZIE A TE E NANA'!!

TI VOGLIO BENE!!
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claudia_napoli



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MessaggioInviato: Ven Apr 24, 2009 19:09    Oggetto: Rispondi citando


E perchè non organizzi Serenina?
Anche io TVTB!!

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sere91



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MessaggioInviato: Ven Apr 24, 2009 19:46    Oggetto: Rispondi citando


claudia_napoli ha scritto:
E perchè non organizzi Serenina?
Anche io TVTB!!


vediamo.... Smile
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SERENA

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claudia_napoli



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MessaggioInviato: Ven Apr 24, 2009 23:07    Oggetto: Rispondi citando


sere91 ha scritto:
claudia_napoli ha scritto:
E perchè non organizzi Serenina?
Anche io TVTB!!


vediamo.... Smile


HIHIHI!!! MAGARI!!!
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sere91



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MessaggioInviato: Sab Apr 25, 2009 13:31    Oggetto: Rispondi citando


claudia_napoli ha scritto:
sere91 ha scritto:
claudia_napoli ha scritto:
E perchè non organizzi Serenina?
Anche io TVTB!!


vediamo.... Smile


HIHIHI!!! MAGARI!!!


GIà!!! Embarassed
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claudia_napoli



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MessaggioInviato: Sab Apr 25, 2009 14:47    Oggetto: Rispondi citando


sere91 ha scritto:
claudia_napoli ha scritto:
sere91 ha scritto:
claudia_napoli ha scritto:
E perchè non organizzi Serenina?
Anche io TVTB!!


vediamo.... Smile


HIHIHI!!! MAGARI!!!


GIà!!! Embarassed


Wink
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nanà



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MessaggioInviato: Mer Apr 29, 2009 19:29    Oggetto: Messaggio Rispondi citando


Mi associo all'invito di Claudia, cara Sere: vieni Very Happy Roma ti affascinerà, malgrado il suo caos Wink

E non si può parlare di questa se non si conosce una grande figura femminile dell'antica Roma: AGRIPPINA MINORE.

Discendente d'Augusto, aveva soltanto uno scopo: la missione imperiale della sua famiglia: ecco la molla di tutte le azioni, il motivo dominante di tutta la a vita di Iulia Agrippina.
Sposò lo zio Claudio, dal momento che era imperatore, non indietreggiò dinanzi a nulla pur di rimanere la first lady nella famiglia Cesare da cui esce. E' figlia di Germanico e di Vipsania Agrippina (Agrippina Maggiore)
nata il 15 o 16 d.C. e morta ammazzata nel 59. Per Agrippina Minore essere la figlia di Germanico fu un titolo di gloria. Lo ripeteva spesso durante le sue risapute sfuriate, era un tipo collerico. Aveva uno oscuro sentimento di rivincita per il padre morto prima di essere imperatore, come avrebbe dovuto. Era sua ambizione diventare, prima la moglie e poi la madre di un Cesare, a qualsiasi costo (compreso sopprimere il marito quando le fu d'impaccio). Aveva un fratello, l'ImperatoreCaligola.
A 20 anni, iniziò le sue trame volendo toglierlo di mezzo, ma fallì e solo grazie all'affetto morboso che Caligola nutriva per le sorelle, ebbe l'esilio.
La fortuna tempo dopo si schierò dalla sua parte; non passa molto tempo
che Caligola (21 febbraio del 41)viene ucciso a palazzo. Si interessa così a suo zio Claudio, figlio di Druso il Maggiore e di Antonia Minore, nato a Lione nel 10 a.C. Vuole sposarlo, ma c'è un'ostacolo: Claudio è sposato con Messalina. Poco dopo il loro incontro, questa viene pugnalata dai pretoriani, si dice per un disguido. Un'altro ostacolo è il fatto che lo zio sposi la nipote, il che per i benpensanti ha qualcosa di incestuoso. Ma Claudio modifica una legge che proibisce ciò ai comuni mortali ma non ai Cesari. Agrippina si fà subito conoscere come è veramente; è intenzionata a riempire le casse dello stato e a mettere al potere il suo
sangue. Infatti pensa a Nerone, suo figlio, nato dal matrimonio contratto a tredici anni con Domizio Enobarbo. Nerone nacque nel 37 col nome di Lucio Domizio Enobarbo, poi adottato nel 50 da Claudio col nome di Nerone. In dialetto sabino Nerone significa "forte". Agrippinia fa fidanzare Nerone, 16cenne, con la piccola Ottavia, figlia di Claudio e fa celebrare le
nozze anche se Ottavia ha solo nove anni.
Agrippina ottiene anche che, dal Pontefice il figlio riceva la tunica candida a 14 anni invece che a 18. Nerone la teme, ma se ne innamora.
Claudio comincia a preoccuparsi per la crescente ascesa di sua moglie. Claudio muore a 64 anni, la notte del 12 ottobre del 54. La versione più accreditata è che Agrippina lo abbia avvelenato nella sua ultima cena, servendogli un piatto di funghi. Nerone diventa imperatore e fa uccidere Agrippina dai suoi sicari nel marzo del 59.
A detta degli storici e del figlio stesso, fu una donna malvagia, falsa e seduttrice.
Fù l'ultima donna dei Cesari della famiglia di Augusto.

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claudia_napoli



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MessaggioInviato: Ven Mag 15, 2009 00:07    Oggetto: Rispondi citando


grazie Nanà!! Razz
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nanà



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MessaggioInviato: Lun Mag 18, 2009 23:22    Oggetto: messaggio Rispondi citando


ER SERCIAROLO ROMANO

"La strada è pronta già p'er battitore
nun c'è un difetto 'n tutte le filare,
'gni sercio cià' 'na goccia de sudore...."

Lombardi

Troppo bella!!!!!

Chi era er serciarolo?
SANPIETRINI O SAMPIETRINO: è il nome dell'operaio che si occupa della manutenzione della basilica di San Pietro e anche per i custodi della basilica medesima, mentre con il nome di selciarolo o come dicono a Roma SERCIAROLO, si indica colui che lavora sulla messa in posa dei sampietrini.
La denominazione dell'attuale sanpietrino nasce c.a. nel 1725, dopo che valutate pessime le condizione in cui versava Piazza San Pietro e dopo che il papa si era quasi….. "arivortato" (come si dice a Roma) con la sua carrozza ,si decise (visto che al Papa ci tenevano...) di lastricarla con i caratteristici blocchetti di basalto. Il termine di sanpietrino corrisponde quindi a un preciso taglio a quadruccio.Tutte le pavimentazioni di Roma antica sono fatte a quadruccio ,ma la gente preferisce utilizzare il termine più popolare sanpietrini. Fu durante il Papato di Sisto V che fù utilizzato maggiormente. Questa pavimentazione ha il pregio di "lasciar respirare il terreno" grazie agli spazi tra un quadruccio e l'altro; inoltre si adatta molto facilmente all'irregolarità del terreno è molto resistente ed è permeabile all’acqua. I suoi lati negativi sono che non è uniforme e, se bagnato è scivolosa, rumorosa e inadatto a velocità sostenute ( ma all'epoca stì problemi non c'erano). Oggi si usa ancora per luoghi caratteristici del centro storico di Roma nei vecchi rioni: Borgo Pio Ponte, Regola, Campitelli Campo Marzio, Trevi Monti, nei vicoli del Ghetto in Trastevere e anche in vie importanti, esempio: Via Nazionale, Piazza Venezia.....Io adoro passarci sopra con l'automobile, Meli proprio no!! Te credo, è nata a Roma, ma non lo è al 100% Wink
Curiosità: si dice che, all'epoca, le "lucciole" versavano una "marchetta" alla fabbrica di San Pietro per ogni buon cliente, per la pavimentazione....
Sarà vero Exclamation

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nanà



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MessaggioInviato: Sab Mag 23, 2009 01:27    Oggetto: messaggio Rispondi citando


Non so se avete mai sentito parlare della "lupa de' Roma"; ne sono state date diverse interpretazioni. A Roma c'è anche una Via che un tempo era stata intitolata a questa figura mitologica romana: Acca Larentia.
Si tratterebbe di una figura semidivina ereditata dagli Etruschi come prostituta protettrice del popolo umile.
Secondo la mitologia romana, dopo aver trascorso una notte di preghiere nel tempio di Eracle, fu compensata dal dio facendole incontrare e sposare un uomo ricchissimo di origine etrusca, Taruzio. Alla morte di quest'ultimo la donna ereditò una grande fortuna che a sua volta donò al popolo romano, che per gratitudine istituì in suo onore le festività dette Accalia o Larentalia, che si svolgevano il 23 del mese di dicembre nei pressi della sua tomba, si dice posta presso il Velabro.
Secondo una ulteriore versione, Acca Larenzia è moglie del pastore Faustolo, che soccorse i gemelli Romolo e Remo, fondatori di Roma. In questa versione assume anche i nomi di Faula o Fabula, e viene detta "lupa" (termine con il quale i Romani indicavano le prostitute e dal quale viene il termine "lupanare", i lupanari erano, nel corso di tutta l'epoca romana, i luoghi deputati al piacere sessuale mercenario, ovvero delle vere e proprie case d'appuntamento, o bordelli. Alcuni sono tuttora visibili nelle rovine dell'antica Pompei; resti di lupanari si trovano presenti anche nel comune di Forio nell'isola partenopea di Ischia).
Già madre di dodici figli, alla morte di uno di questi, Romolo ne prese il posto ed insieme agli altri diede vita alla confraternita dei cosiddetti Fratres Arvales (Arvali). Acca Larenzia si curò di allattare anche Romolo e Remo, che crebbero, ed una volta venuti a conoscenza della loro origine reale, decisero di vendicarsi: uccisero lo zio Amulio, e Numitore ritornò re di Alba Longa. Secondo alcuni, la lupa che allattò Romolo e Remo è identificabile con costei, dato che aveva avuto un passato come prostituta
La tomba di Acca Larenzia veniva indicata nella zona di transizione fra Foro Romano e Palatino, dietro il tempio di Vesta. Probabilmente si trattava di un sepolcro arcaico, resto dell'antica necropoli che un tempo occupava gran parte della valle del Foro.


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