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Autore Messaggio
silvi494



Registrato: 24/03/09 18:48
Messaggi: 47
Residenza: viterbo

MessaggioInviato: Gio Mar 11, 2010 17:38    Oggetto: ale e vitto Rispondi citando


guardate ke ho trovato su un sito francese......


bello vero!!!?? Shocked Shocked

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nenepdl



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Messaggi: 4052
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MessaggioInviato: Gio Mar 11, 2010 17:38    Oggetto: Rispondi citando


Shocked Shocked FANTASTIQUE!
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Dona



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Messaggi: 365
Residenza: Toscana

MessaggioInviato: Gio Mar 11, 2010 17:53    Oggetto: Rispondi citando


anticlaudia ha scritto:
C'è un articolo sul Corriere della Sera su Mine vaganti...io ce l'ho ma non sò come postarlo...



Eccolo?:




Esagerazioni all'ordine del giorno nella famiglia Cantone, dal padre Fantastichini al figlio Scamarcio
in «mine vaganti» Il regista trasmette entusiasmo ed energia

Finalmente «scorretto»
Özpetek è più intrigante

Esagerazioni all'ordine del giorno nella famiglia Cantone, dal padre Fantastichini al figlio Scamarcio

Probabilmente il complimento più appropriato da fare a Mine vaganti è che è un film contagioso. E non è un complimento da poco perché sa trasmettere allo spettatore l’entusiasmo e l’energia che hanno guidato Özpetek nel dirigerlo e sa catturarlo con qualcosa che non è solo una trama intrigante o un cast indovinato, ma una marcia in più, quella che troppe volte i registi italiani «dimenticano» di ingranare. Non tutto funziona alla perfezione nel film. I professorini della sceneggiatura farebbero notare che forse avrebbe avuto bisogno di una revisione in più, così da non lasciar cadere il «risveglio» professionale della sorella (Bianca Nappi), capace di assumersi le responsabilità che il padre-padrone le ha sempre negato. Oppure rendere più intellegibile la ragione per cui la nonna in abito da sposa (Carolina Crescentini) vuole uccidersi nelle primissime scene.

Ma appunto, sono critiche da accademico della scrittura, di chi mette le regole davanti a tutto. E invece Mine vaganti è un film che quelle regole (soprattutto quelle della compostezza, del perbenismo, dell’equilibrio) le dimentica prestissimo e chiede allo spettatore di abbandonarsi nelle mani del regista e di seguirlo dove lui ha deciso di andare. Anche a costo di scivolare - piacevolissimamente - lungo percorsi che fino a ieri Ozpetek aveva sempre cercato di evitare, per non attirarsi accuse di «cattivo gusto», di «insensibilità», di «gratuiti eccessi». Non che qui diventi all’improvviso un seguace di John Waters, ma per la prima volta sembra liberarsi da tutte quelle paure di scorrettezza (politica e sessuale) che avevano un po’ ingessato i suoi film, levigando gli spigoli, annullando gli eccessi e cancellando le contraddizioni più stridenti. Invece nella famiglia dei Cantone - industriali leccesi della pasta - le esagerazioni sono all’ordine del giorno, dal padre Vincenzo (Ennio Fantastichini) che sembra uscito da una commedia anni 70 appena un po' meno pecoreccia, alla madre Stefania (Lunetta Savino) che porta con l’orgoglio della posizione sociale le sue corna, alla zia Luciana (Elena Sofia Ricci, bravissima) e al suo costante tasso alcolico.

Diventa così immediatamente comprensibile perché il figlio Tommaso (Riccardo Scamarcio), «fuggito» a Roma e richiamato per la cena in cui il capofamiglia vuole ratificare l’alleanza economica con un facoltoso amico, abbia deciso di svelare che non sta studiando legge ma lettere (vuole fare lo scrittore) e soprattutto che è felicemente innamorato di Marco (Carmine Recano). È pronto a sfidare ogni cosa per sentirsi libero di fare ciò che desidera, anche sopportare lo scandalo. Ma quando sta per prendere la parola... Anche se il film è agli inizi lasciamo allo spettatore il piacere di questa scoperta, che innescherà una serie di situazioni sempre meno gestibili, che costringono Tommaso a rimandare giorno dopo giorno il ritorno a Roma e a scoprire cosa si nasconde dietro il conformismo del fratello Antonio (Alessandro Preziosi), la rabbia dell’amica Alba (Nicole Grimaudo), la rassegnazione della nonna (Ilaria Occhini). Mentre l’improvviso arrivo per un weekend leccese degli «amici» romani otterrà l’effetto che suggerisce il titolo: dinamitare le convenzioni piccole e grandi su cui si regge l’immagine della famiglia.

Per la prima volta, però, Özpetek lo fa senza preoccuparsi troppo di cadere nell’eccesso (merito del nuovo cosceneggiatore Ivan Cotroneo?): accentua i caratteri, sfiora la farsa, scherza con gli stereotipi, offrendo volutamente il destro a possibili accuse di misoginia (l’esilarante scena nella boutique) o di «frociaggine» (il balletto gay al mare è tanto implausibile quanto liberatorio) per arrivare a recuperare una libertà che mandi a quel paese le preoccupazioni di correttezza e di buon gusto rivendicando così in maniera diretta e «sfacciata» quello che nei suoi film precedenti affidava più alla testa che alla pancia. In questo modo finiscono per sembrare meno artificiose anche le «solite» riprese circolari intorno alla tavola mentre l’invito a difendere con orgoglio i propri desideri (sessuali e non) prende forza maggiore proprio dalla minor esemplarità dei personaggi. In fondo, se «mine vaganti» devono essere, che lo siano soprattutto per forza di stile e di recitazione!



Paolo Mereghetti
11 marzo 2010
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Dona



Registrato: 23/08/06 13:12
Messaggi: 365
Residenza: Toscana

MessaggioInviato: Gio Mar 11, 2010 17:58    Oggetto: Rispondi citando


Stasera Ozpetek dovrebbe essere ospite di "Parla con me"
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anticlaudia



Registrato: 19/11/09 09:46
Messaggi: 1531
Residenza: francavilla fontana (BR)

MessaggioInviato: Gio Mar 11, 2010 17:59    Oggetto: Rispondi citando


Dona ha scritto:
anticlaudia ha scritto:
C'è un articolo sul Corriere della Sera su Mine vaganti...io ce l'ho ma non sò come postarlo...



Eccolo?:




Esagerazioni all'ordine del giorno nella famiglia Cantone, dal padre Fantastichini al figlio Scamarcio
in «mine vaganti» Il regista trasmette entusiasmo ed energia

Finalmente «scorretto»
Özpetek è più intrigante

Esagerazioni all'ordine del giorno nella famiglia Cantone, dal padre Fantastichini al figlio Scamarcio

Probabilmente il complimento più appropriato da fare a Mine vaganti è che è un film contagioso. E non è un complimento da poco perché sa trasmettere allo spettatore l’entusiasmo e l’energia che hanno guidato Özpetek nel dirigerlo e sa catturarlo con qualcosa che non è solo una trama intrigante o un cast indovinato, ma una marcia in più, quella che troppe volte i registi italiani «dimenticano» di ingranare. Non tutto funziona alla perfezione nel film. I professorini della sceneggiatura farebbero notare che forse avrebbe avuto bisogno di una revisione in più, così da non lasciar cadere il «risveglio» professionale della sorella (Bianca Nappi), capace di assumersi le responsabilità che il padre-padrone le ha sempre negato. Oppure rendere più intellegibile la ragione per cui la nonna in abito da sposa (Carolina Crescentini) vuole uccidersi nelle primissime scene.

Ma appunto, sono critiche da accademico della scrittura, di chi mette le regole davanti a tutto. E invece Mine vaganti è un film che quelle regole (soprattutto quelle della compostezza, del perbenismo, dell’equilibrio) le dimentica prestissimo e chiede allo spettatore di abbandonarsi nelle mani del regista e di seguirlo dove lui ha deciso di andare. Anche a costo di scivolare - piacevolissimamente - lungo percorsi che fino a ieri Ozpetek aveva sempre cercato di evitare, per non attirarsi accuse di «cattivo gusto», di «insensibilità», di «gratuiti eccessi». Non che qui diventi all’improvviso un seguace di John Waters, ma per la prima volta sembra liberarsi da tutte quelle paure di scorrettezza (politica e sessuale) che avevano un po’ ingessato i suoi film, levigando gli spigoli, annullando gli eccessi e cancellando le contraddizioni più stridenti. Invece nella famiglia dei Cantone - industriali leccesi della pasta - le esagerazioni sono all’ordine del giorno, dal padre Vincenzo (Ennio Fantastichini) che sembra uscito da una commedia anni 70 appena un po' meno pecoreccia, alla madre Stefania (Lunetta Savino) che porta con l’orgoglio della posizione sociale le sue corna, alla zia Luciana (Elena Sofia Ricci, bravissima) e al suo costante tasso alcolico.

Diventa così immediatamente comprensibile perché il figlio Tommaso (Riccardo Scamarcio), «fuggito» a Roma e richiamato per la cena in cui il capofamiglia vuole ratificare l’alleanza economica con un facoltoso amico, abbia deciso di svelare che non sta studiando legge ma lettere (vuole fare lo scrittore) e soprattutto che è felicemente innamorato di Marco (Carmine Recano). È pronto a sfidare ogni cosa per sentirsi libero di fare ciò che desidera, anche sopportare lo scandalo. Ma quando sta per prendere la parola... Anche se il film è agli inizi lasciamo allo spettatore il piacere di questa scoperta, che innescherà una serie di situazioni sempre meno gestibili, che costringono Tommaso a rimandare giorno dopo giorno il ritorno a Roma e a scoprire cosa si nasconde dietro il conformismo del fratello Antonio (Alessandro Preziosi), la rabbia dell’amica Alba (Nicole Grimaudo), la rassegnazione della nonna (Ilaria Occhini). Mentre l’improvviso arrivo per un weekend leccese degli «amici» romani otterrà l’effetto che suggerisce il titolo: dinamitare le convenzioni piccole e grandi su cui si regge l’immagine della famiglia.

Per la prima volta, però, Özpetek lo fa senza preoccuparsi troppo di cadere nell’eccesso (merito del nuovo cosceneggiatore Ivan Cotroneo?): accentua i caratteri, sfiora la farsa, scherza con gli stereotipi, offrendo volutamente il destro a possibili accuse di misoginia (l’esilarante scena nella boutique) o di «frociaggine» (il balletto gay al mare è tanto implausibile quanto liberatorio) per arrivare a recuperare una libertà che mandi a quel paese le preoccupazioni di correttezza e di buon gusto rivendicando così in maniera diretta e «sfacciata» quello che nei suoi film precedenti affidava più alla testa che alla pancia. In questo modo finiscono per sembrare meno artificiose anche le «solite» riprese circolari intorno alla tavola mentre l’invito a difendere con orgoglio i propri desideri (sessuali e non) prende forza maggiore proprio dalla minor esemplarità dei personaggi. In fondo, se «mine vaganti» devono essere, che lo siano soprattutto per forza di stile e di recitazione!



Paolo Mereghetti
11 marzo 2010


Esatto,è proprio questo,grazie! Wink
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ALE IO CREDO IN TE

...<Gli angeli vengono se tu li preghi,e quando arrivano ti guardano,ti sorridono e se ne vanno....per lasciarti un sogno lungo una notte ma che vale una vita...vivilo a fondo perchè lui non torna più!>...(T.F.)

Antonella
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cinzia76



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MessaggioInviato: Gio Mar 11, 2010 18:04    Oggetto: Rispondi citando


Grazie Antonella per avercelo segnalato e grazie Dona per avercelo postato Very Happy !Bello ed interessante questo articolo Wink !
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Dona



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Residenza: Toscana

MessaggioInviato: Gio Mar 11, 2010 18:13    Oggetto: Rispondi citando


http://www.c6.tv/archivio?id=8401

Il video della prima a Roma, scusate ma non so se era già stato postato!
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pascale61



Registrato: 18/11/09 12:05
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Residenza: Francia

MessaggioInviato: Gio Mar 11, 2010 18:44    Oggetto: Rispondi citando


Buongiorno Dona come vai tu? hai visto il foto nudo di Alessandro davanti a questa donna io amo non tutto, che cosa deve pensare la sua compagna? BACI.
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iris1



Registrato: 28/11/09 15:07
Messaggi: 184

MessaggioInviato: Gio Mar 11, 2010 19:28    Oggetto: Rispondi citando


ENZO+ANTO ha scritto:
http://www.video.mediaset.it/video/iene/interviste/158677/intervista-preziosi-vs-scamarcio.html

Bravissimo Alessandro
Intervista bella ,simpatica, ironicai,
Ci sei veramente piaciuto!

Enzo e Antonia.


Bravo Alessandro hai visto che si può risultare simpatici e ironici senza eccessi.
Laughing Laughing Laughing Laughing
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torinesenon.doc



Registrato: 13/03/09 21:02
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Residenza: TORINO

MessaggioInviato: Gio Mar 11, 2010 19:56    Oggetto: Rispondi citando


INTERVISTA DI ALE SU GIOIA ,NON PERDETEVELA...................
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VIVA LE ONLUS COME ADRICESTA
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paola78



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Residenza: firenze

MessaggioInviato: Gio Mar 11, 2010 20:12    Oggetto: Rispondi citando


Simpaticissima l'intervista delle Iene Laughing
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"Per quanto sia lungo il temporale,il sole torna sempre a brillare fra le nuvole".K.Gibran
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Dona



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Residenza: Toscana

MessaggioInviato: Gio Mar 11, 2010 20:25    Oggetto: Rispondi citando


pascale61 ha scritto:
Buongiorno Dona come vai tu? hai visto il foto nudo di Alessandro davanti a questa donna io amo non tutto, che cosa deve pensare la sua compagna? BACI.


La sua compagna è molto intelligente e sa che questo per Alessandro è solo lavoro, che ci paccia o no! Wink
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anticlaudia



Registrato: 19/11/09 09:46
Messaggi: 1531
Residenza: francavilla fontana (BR)

MessaggioInviato: Gio Mar 11, 2010 20:36    Oggetto: Rispondi citando


Ho visto l'intervista ad Alessandro e a Scamarcio alle Iene...molto divertente e simpatica...e anche tenro e romantico in alcune risposte Embarassed ...grazie per averla postata! Wink
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...<Gli angeli vengono se tu li preghi,e quando arrivano ti guardano,ti sorridono e se ne vanno....per lasciarti un sogno lungo una notte ma che vale una vita...vivilo a fondo perchè lui non torna più!>...(T.F.)

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franca3



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MessaggioInviato: Gio Mar 11, 2010 20:44    Oggetto: Rispondi citando


prego..sono stata io.. Very Happy
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Jane



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MessaggioInviato: Gio Mar 11, 2010 21:21    Oggetto: news? Rispondi citando


(ANSA) - ROMA, 11 MAR - Mine vaganti di Ferzan Ozpetek, da domani nelle sale, sara' l'unico film italiano in concorso al Tribeca Film Festival di New York.

Dopo il successo al festival di Berlino, dove e' stato venduto in 15 Paesi, il nuovo film di Ozpetek sara' in lizza per i premi al migliore film, al migliore attore e alla migliore attrice.
-----------

In bocca al lupo .
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Jane


L'ultima modifica di Jane il Gio Mar 11, 2010 21:32, modificato 1 volta
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