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ANIME NAPOLETANE
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Autore Messaggio
cinzia76



Registrato: 10/07/08 16:50
Messaggi: 8439
Residenza: PROVINCIA DI VENEZIA

MessaggioInviato: Mar Mag 20, 2014 22:30    Oggetto: Rispondi citando


concordo con voi ma permettetemi un appunto.....l'attenzione si è spostata da un pazzo.che di punto in bianco ha deciso di sparare ad altre persone a un capo tifoso che è stato ripreso mentre voleva assicurarsi che il tifoso ferito non fosse in pericolo.di.vita..... qual'è la novità?Da sempre i tifosi 'comandano' era forse una. novità?O . semplicemente perché si trattava del napoli la cosa ha fatto più notizia? Sì perché quando si tratta.di. noi.si calca la mano pesantemente e negativamente!È il sistema che è malato e non funziona, ma . d'altronde come può funzionare in un Italia dove non.funziona.nulla????
Se questo capo tifoso è delinquente perché è libero e non rinchiuso. in una cella?
Trovo molto più grave che si sia sparato ad.un uomo che un processo mediatico a un capo tifoso!
Anto rassicura Simone....sono andata tante volte allo stadio e ho sempre visto tanti bambini....tutti felici e divertiti! Non permettiamo a casi come.questo di allontanare i bambini dal trascorrere due ore spensierate e divertenti....alla fine non si è più sicuri nemmeno dentro la.propria casa. se.ci si pensa....w lo sport sano!
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mari27



Registrato: 17/06/04 17:49
Messaggi: 6094

MessaggioInviato: Lun Mag 26, 2014 21:10    Oggetto: Rispondi citando


cinzia76 ha scritto:
concordo con voi ma permettetemi un appunto.....l'attenzione si è spostata da un pazzo.che di punto in bianco ha deciso di sparare ad altre persone a un capo tifoso che è stato ripreso mentre voleva assicurarsi che il tifoso ferito non fosse in pericolo.di.vita..... qual'è la novità?Da sempre i tifosi 'comandano' era forse una. novità?O . semplicemente perché si trattava del napoli la cosa ha fatto più notizia? Sì perché quando si tratta.di. noi.si calca la mano pesantemente e negativamente!È il sistema che è malato e non funziona, ma . d'altronde come può funzionare in un Italia dove non.funziona.nulla????
Se questo capo tifoso è delinquente perché è libero e non rinchiuso. in una cella?
Trovo molto più grave che si sia sparato ad.un uomo che un processo mediatico a un capo tifoso!
Anto rassicura Simone....sono andata tante volte allo stadio e ho sempre visto tanti bambini....tutti felici e divertiti! Non permettiamo a casi come.questo di allontanare i bambini dal trascorrere due ore spensierate e divertenti....alla fine non si è più sicuri nemmeno dentro la.propria casa. se.ci si pensa....w lo sport sano!




Perdonami, Cinzia!
...... ma credo che questi.. capi tifosi, feriti....o non feriti....certi tipi di tifosi che sono tanti!!!... siano un mucchio di delinquenti, pericolosi per la gente civile che vuole assistere ad uno spettacolo e non solo ma per tutti coloro che credono ancora nell'essere e nel comportarsi da gente civile.

Credo anche che non si debba far passare tutto come .." le solite cose".....ma sì tanto succede sempre... che novità sarà mai.......
banalizzando un evento indecente!

Certe scene sono ed erano disgustose! A questi personaggi andrebbe insegnato con decisione che la guerriglia la vanno a fare tra di loro ed altrove non in uno stadio e che il loro dirsi "tifosi"?!! non li autorizza a spaccare le ossa a chi e a tutto quello che gli capita a tiro per sfogare istinti e frustrazioni loro che non hanno nulla a che fare con lo sport!!

Sono d'accordo che la giustizia in Italia in certi casi non si capisce più come funziona in quanto sono liberi delinquenti colpevoli di svariati reati.

Non sono d'accordo che lo "scalpore" sia dovuto solo al fatto che ci sia stato di mezzo il Napoli: sarebbe stata la stessa cosa se si fosse trattato di qualunque altro luogo!!!!
Del resto mi pare che anche i "romanisti" abbiano fatto la loro parte!
Per quanto mi riguarda avrei manifestato la stessa - uguale indignazione!!!

Non sono d'accordo sul fatto che i bambini - ragazzi assistano a queste scene: quale esempio di comportamento??... quale educazione??....quale fiducia negli adulti???... quale concetto dello sport???.....quello che ci si può abbandonare alla violenza???....tanto è permesso???
.....per non parlare della pericolosità del metterli in certe situazioni!!!




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marystone



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Messaggi: 3744
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MessaggioInviato: Mar Mag 27, 2014 08:45    Oggetto: Rispondi citando


....concordo in pieno con Mari27!

Cinzia...il tifoso è una persona "normale"....(come te....come me....e tanti altri....)....quello lì...... non è normale...è un ultras tra i più pericolosi....soprattutto se indossa una maglia in favore di un assassino!
il fatto che sia del Napoli non c'entra nulla.....perchè ce ne sono...purtroppo...in tutte le città......e non è certamente "normale" che un capo ultras....dia il "permesso" di giocare una partita....e un intero stadio sia in balia di gente pericolosa che non ha niente a che fare con lo sport e il tifo!!!
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margherita79



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Messaggi: 2936
Residenza: napoli

MessaggioInviato: Mar Giu 10, 2014 10:06    Oggetto: Rispondi citando


Anto auguroni x Mattia....e'proprio bellissimo....
Passa quando puoi e deliziaci con i tuoi lavori...
Un abbraccione sorelli Razz Razz
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margherita79
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Marisol



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MessaggioInviato: Ven Giu 13, 2014 10:58    Oggetto: Rispondi citando


Carissima Antò, amica e sorella di mio cuore,

Come stai? Come sta la tua famiglia? Spero bene!!




TANTIIIIIIIIIIIIIIIIIII BACIIIIIIIIIIIIIIII.......................

VVTB





Marisol

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La vera ricchezza è prendere la vita con amore, donando amore.



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Antonietta68



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Messaggi: 2388
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MessaggioInviato: Mar Giu 24, 2014 16:56    Oggetto: Rispondi citando


Carissimo forum,da quando tempooooo!!!!!!!!
Ragazze care il tempo è sempre troppo poco e non mi piace passare sul forum di fretta,un piccolo saluto è gradito ma penso che ad ogni cosa vada dedicato il tempo giusto.
Vi ringrazio infinitamente perchè anche se non scrivo spesso voi passate sempre per i saluti,per chiedermi come sto,per gli auguri ai miei figli.Presto vi farò vedere come sono cresciuti.Purtroppo in questo periodo non sono mancate le brutte notizie,ognuno di noi ha i propri problemi da risolvere e i dolori da sopportare,ma pensare q voi mi mette ottimismo.
Marisol cara,quando sei affettuosa,io e la mia famiglia stiamo bene come spero anche tu.Quando mi piacerebbe venire a trovarti a Madrid Very Happy Com'è la temperatura?Fa caldo?
Mariella la mia siciliana,lo sai che ti penso sempre e non devi pensare che mi sono dimenticata di te,anche se volessi sarebbe impossibile Laughing Laughing Laughing
Mari e a te le cose come vanno?
Vi lascio qualche foto per farvci capire qual'è il mio lavoro:


le bambole e i fermaporte sono opera mia













Spero vi abbia fatto piacere vedere alcune delle mie creazioni e sono contenta che amiche come Marisol,Giuli,Mari e altre che non hanno facebook possano vederle Very Happy
Carissime alla prossima,ho 6 diavoletti in casa che si accingono a vedere la partita del mondiale e non posso permettermi di distrarmi,è in gioco l'incolumità mia e della mia casa Razz Laughing Laughing Laughing

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Antonietta68



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Residenza: S.Maria C. V. CASERTA

MessaggioInviato: Mar Giu 24, 2014 16:58    Oggetto: Rispondi citando


Carissimo forum,da quando tempooooo!!!!!!!!
Ragazze care il tempo è sempre troppo poco e non mi piace passare sul forum di fretta,un piccolo saluto è gradito ma penso che ad ogni cosa vada dedicato il tempo giusto.
Vi ringrazio infinitamente perchè anche se non scrivo spesso voi passate sempre per i saluti,per chiedermi come sto,per gli auguri ai miei figli.Presto vi farò vedere come sono cresciuti.Purtroppo in questo periodo non sono mancate le brutte notizie,ognuno di noi ha i propri problemi da risolvere e i dolori da sopportare,ma pensare q voi mi mette ottimismo.
Marisol cara,quando sei affettuosa,io e la mia famiglia stiamo bene come spero anche tu.Quando mi piacerebbe venire a trovarti a Madrid Very Happy Com'è la temperatura?Fa caldo?
Mariella la mia siciliana,lo sai che ti penso sempre e non devi pensare che mi sono dimenticata di te,anche se volessi sarebbe impossibile Laughing Laughing Laughing
Mari e a te le cose come vanno?
Vi lascio qualche foto per farvci capire qual'è il mio lavoro:


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Carissime alla prossima,ho 6 diavoletti in casa che si accingono a vedere la partita del mondiale e non posso permettermi di distrarmi,è in gioco l'incolumità mia e della mia casa Razz Laughing Laughing Laughing

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mari27



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MessaggioInviato: Mar Giu 24, 2014 18:06    Oggetto: Rispondi citando


-

Ciao Antonietta! Ben trovata!! Very Happy Very Happy

.........ma hai veramente ... come si dice... le mani d'oro!! Fai lavori bellissimi, delicati...magici! Complimenti!

Sì ognuno di noi ha i suoi problemi ed i suoi dolori ma passare sul forum distrae e solleva.......
Per me le cose sono ... stazionarie e faticose, ma so che è necessario vedere il bicchiere mezzo pieno e affrontare la realtà con un poco di ottimismo e fiducia, fare il contrario peggiora solo le cose.......

Mando un pensiero positivo a te e famiglia. Ciao!




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Antonietta68



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MessaggioInviato: Mar Ott 07, 2014 09:46    Oggetto: Rispondi citando


Oggi si festeggia la Madonna del Rosario di Pompei,tutte coloro che si chiamano Maria Rosaria come mia sorella.Mia mamma promise alla Madonna del Rosario che avrebbe chiamato mia sorella in suo onore se la gravidanza fosse andata a buon termine.Anche io ho un debito con la Madonna di Pompei ,ma ve lo racconterò un'altra volta.
Per chi di voi avesse l'opportunità di venire in Campania non lasciatevi sfuggire questo luogo,le parole e le immagini sono ben poco rispetto a quello che i vostri occhi e il vostro animo proveranno.





Storia del santuario

La storia del santuario è legata a quella del beato Bartolo Longo, suo fondatore e della contessa Marianna de Fusco (moglie del conte Albenzio de Fusco), con la quale condivise una vita al servizio dei più bisognosi. Il santuario è stato eretto con le offerte spontanee dei fedeli di ogni parte del mondo. La sua costruzione ebbe inizio l’8 maggio 1876, con la raccolta dell’offerta di “un soldo al mese”. Primo a seguirne i lavori fu Antonio Cua, docente dell’Università di Napoli, che diresse gratuitamente la costruzione della parte rustica. Giovanni Rispoli in seguito si occupò della decorazione e della monumentale facciata inaugurata nel 1901. Il santuario fu eretto in basilica pontificia maggiore da papa Leone XIII il 4 maggio 1901. A croce latina, inizialmente aveva una sola navata, con abside, cupola, quattro cappelle laterali e due cappelle nella crociera. Ai due lati del santuario vi erano altre due cappelle con ingressi distinti, ma intercomunicanti con la navata centrale: a sinistra, la cappella di Santa Caterina da Siena, ove fu esposto inizialmente il quadro della Madonna durante la costruzione del santuario; a destra, la cappella del SS. Salvatore, così chiamata perché fu sede dell’omonima parrocchia fino al 1898, quando fu costruita la nuova parrocchia a poche decine di metri di distanza. Nel 1925 fu ultimata la costruzione del campanile alto ben 88 metri

Col passare del tempo e il sensibile aumento delle folle di fedeli fu necessario ampliare il santuario. Tale ampliamento fu eseguito dal 1934 al 1938, su progetto del Chiappetta. Il santuario ebbe così tre navate (quella centrale non fu modificata), abside e cupola di maggiori dimensioni. L’esterno fu rivestito in armonia con la monumentale facciata, facendole acquistare l’aspetto di una grande Basilica romana. Negli anni successivi il santuario sopravvisse a prove molto impegnative quali l’eruzione del Vesuvio del 1944 e l'arrivo delle truppe naziste che arrivarono a minacciarne la distruzione. È stato meta di pellegrinaggi da parte di papa Giovanni Paolo II, il 21 ottobre 1979 e il 7 ottobre 2003, e di papa Benedetto XVI, il 19 ottobre 2008. L'11 novembre 1962 nella piazza antistante il santuario fu collocato il monumento a Bartolo Longo, opera dello scultore ravegnano Domenico Ponzi. Alla solenne cerimonia inaugurale intervenne l'allora presidente della Repubblica, Antonio Segni. Il santuario è oggi meta di pellegrinaggi religiosi, ma anche di molti turisti affascinati dalla sua maestosità. Ogni anno oltre quattro milioni di persone si recano in visita al santuario che risulta pertanto tra i più visitati d'Italia. In particolare, l'8 maggio e la prima domenica di ottobre, decine di migliaia di pellegrini affollano la città di Pompei, per assistere alla pratica devozionale della Supplica alla madonna di Pompei (l'ora del Mondo) scritta dal Beato Bartolo Longo che viene trasmessa tramite la televisione e la radio in tutto il Mondo.




Storia del dipinto della Madonna
Il dipinto della Madonna di Pompei

Bartolo Longo, nel suo intento di propagandare la pratica del Rosario tra i Pompeiani, si recò a Napoli per acquistare un dipinto della Madonna del Rosario. L’idea era quella di acquistarne uno già visto in un negozio, ma le cose non andarono così. Per puro caso infatti incontrò in via Toledo Padre Radente (suo confessore) che allo scopo gli suggerì di andare al Conservatorio del Rosario di Portamedina e di chiedere, in suo nome, a suor maria Concetta De Litala un vecchio dipinto del Rosario che egli stesso le aveva affidato dieci anni prima. Bartolo seguì tale suggerimento, ma fu presto preso da sgomento quando la suora gli mostrò il dipinto: una tela corrosa dalle tarme e logorata dal tempo, mancante di pezzi di colore, con la Madonna in atteggiamento antistorico, cioè con la Vergine che porge la corona a santa Rosa, anziché a santa Caterina da Siena, come nella tradizione domenicana. Bartolo fu sul punto di declinare l’offerta, ma ritirò comunque il dono per l’insistenza della Suora. Nel tardo pomeriggio del 13 novembre 1875, l’immagine della Madonna giunse così a Pompei, su un carretto guidato dal carrettiere Angelo Tortora e adibito al trasporto di letame. Fu scaricata con la sua consunta copertura di fronte alla fatiscente Parrocchia del SS. Salvatore, ove ad aspettarla c’erano l’anziano parroco Cirillo, Bartolo e altri abitanti. Lo sgomento che inizialmente aveva colto Bartolo, colse anche tutti gli altri presenti, quando tolta la coperta, fu mostrato il dipinto. Furono tutti d’accordo che il dipinto non si potesse esporre per timore di interdetto, prima di un restauro anche solo parziale.

Il primo restauro fu opera di Guglielmo Galella, un pittore riproduttore delle immagini dipinte negli scavi dell'antica Pompei. La vecchia tela, esposta nella parrocchia del SS. Salvatore, nei successivi tre anni, subì ulteriori deterioramenti. Essa fu così restaurata per la seconda volta e sempre gratuitamente dal pittore napoletano Federico Maldarelli, che si occupò anche di trasformare la figura di santa Rosa in Santa Caterina da Siena. Un altro artista napoletano, Francesco Chiariello, sostituì la malandata tela, allungandola di un palmo, prima che il Maldarelli facesse il secondo vero restauro.

Il dipinto non fu più posto nella parrocchia del SS. Salvatore, ma su di un altare provvisorio, in una cappella (detta poi di Santa Caterina) nel santuario in costruzione. L’immagine della Madonna si coprì ben presto di pietre preziose, offerte quali attestazioni di grazie ricevute. Papa Leone XIII nel 1887 benedisse il meraviglioso diadema che cinse la fronte della Vergine. E tra i diamanti e gli zaffiri che formavano le aureole sul capo della Madonna e del Bambino si potevano notare quattro rarissimi smeraldi, dono di due ebrei beneficati.

L’ultimo restauro fu effettuato nel 1965, al Pontificio istituto dei padri benedettini olivetani di Roma, un restauro altamente scientifico, durante il quale, sotto i colori sovrapposti nei precedenti interventi, furono scoperti i colori originali che svelarono la mano di un valente artista della scuola di Luca Giordano (XVII secolo). In tale restauro furono eliminate quasi tutte le pietre preziose, onde evitare danni e perforazioni alla tela. In quell’occasione l’immagine della Madonna rimase esposta alla venerazione dei fedeli per alcuni giorni nella basilica di San Pietro e, il 23 aprile, il dipinto fu incoronato da papa Paolo VI.

Il ritorno dell’icona a Pompei avvenne in maniera solenne, con un corteo di ecclesiastici e di fedeli che si ingigantiva man mano che si attraversavano le città, lungo il tragitto Roma-Pompei. A sera inoltrata, il dipinto giunse a Napoli ove fu accolto con luminarie e fiaccolate, per poi proseguire con un largo seguito di Napoletani fino a Pompei, ove il viaggio si concluse in modo trionfale con una grande manifestazione.

Nel 2000, per il 125º anniversario, il dipinto ha sostato per cinque giorni nel Duomo di Napoli, dove è stato venerato da migliaia di fedeli. Il ritorno a Pompei è stato fatto a piedi, seguendo il tracciato del 1875, con diverse soste nelle città della provincia. Per tutto il giorno centinaia di migliaia di persone hanno affollato il percorso di trenta chilometri che separa Pompei dal capoluogo.

Il 16 ottobre 2002, il dipinto è tornato a piazza San Pietro, per esplicita richiesta del papa Giovanni Paolo II che, accanto alla “bella immagine venerata a Pompei”, ha firmato la Lettera Apostolica Rosarium Virginis Mariae.




La Madonna del Rosario ha un culto molto antico, risale all’epoca dell’istituzione dei domenicani (XIII secolo), i quali ne furono i maggiori propagatori. La devozione della recita del rosario, chiamato anche salterio, ebbe larga diffusione per la facilità con cui si poteva pregare; fu chiamato il vangelo dei poveri, che in massima parte non sapevano leggere, perché faceva in modo di poter pregare e nello stesso tempo meditare i misteri cristiani senza la necessità di leggere su un testo.
I misteri contemplati nella recita del rosario sono quindici, cinque gaudiosi, cinque dolorosi, cinque gloriosi. A questi nel 2002 Papa Giovanni Paolo II ha aggiunto i cinque misteri della Luce, che fanno meditare su alcuni momenti particolarmente significativi della vita pubblica di Gesù Cristo.
Alla protezione della Vergine del S. Rosario, fu attribuita la vittoria della flotta cristiana sui turchi musulmani, avvenuta a Lepanto nel 1571. A seguito di ciò il papa s. Pio V (1504-1572), istituì dal 1572 la festa del S. Rosario, alla prima domenica di ottobre, che poi dal 1913 è stata spostata al 7 ottobre.
Il culto per il s. Rosario ebbe un’ulteriore diffusione dopo le apparizioni di Lourdes del 1858, dove la Vergine raccomandò la pratica di questa devozione. La Madonna del Rosario, ebbe nei secoli una vasta gamma di raffigurazioni artistiche, quadri, affreschi, statue, di solito seduta in trono con il Bambino in braccio, in atto di mostrare o dare la corona del rosario; la più conosciuta è quella in cui la corona viene data a s. Caterina da Siena e a s. Domenico di Guzman, inginocchiati ai lati del trono.
Ed è uno di questi quadri che ha dato vita alla devozione tutta mariana di Pompei; a questo punto bisogna parlare dell’iniziatore di questo culto, il beato Bartolo Longo.
L’avvocato Bartolo Longo nacque a Latiano (Brindisi) il 10 febbraio 1841, di temperamento esuberante, da giovane si dedicò al ballo, alla scherma e alla musica; intraprese gli studi superiori in forma privata a Lecce; dopo l’Unità d’Italia, nel 1863, si iscrisse alla Facoltà di Giurisprudenza nell’Università di Napoli.
Fu conquistato dallo spirito anticlericale che in quegli anni dominava nell’Ateneo napoletano, al punto da partecipare a manifestazioni contro il clero e il papa. Dubbioso sulla religione, si lasciò attrarre dallo spiritismo, allora molto praticato a Napoli, fino a diventarne un celebrante dei riti.
In seguito, ebbe contatti con il dotto domenicano padre Radente, che con i suoi consigli e la sua dottrina, lo ricondusse alla fede cattolica e alle pratiche religiose.
Intanto il 12 dicembre 1864 si era laureato in Diritto, ritornò al paese natío e prese a dedicarsi ad una vita piena di carità e opere assistenziali; rinunziò al matrimonio, ricordando le parole del venerabile Emanuele Ribera redentorista: “Il Signore vuole da te grandi cose, sei destinato a compiere un’alta missione”.
Superati gli indugi, abbandonò la professione di avvocato, facendo voto di castità e ritornò a Napoli per dedicarsi in un campo più vasto alle opere di beneficenza; qui incontrò il beato padre Ludovico da Casoria e la beata Caterina Volpicelli, due figure eminenti della santità cattolica dell’800 napoletano, i quali lo consigliarono e indirizzarono ad una santa amicizia con la contessa Marianna De Fusco.
Da qui, il beato Bartolo Longo ebbe una svolta decisiva per la sua vita; divenne compagno inseparabile nelle opere caritatevoli, della contessa che era vedova, inoltre divenne istitutore dei suoi figli e amministratore dei beni. La loro convivenza diede adito a parecchi pettegolezzi, pur avendo il beneplacito dell’arcivescovo di Napoli cardinale Sanfelice; alla fine decisero di sposarsi nell’aprile 1885, con il proposito però di vivere come buoni amici, in amore fraterno, come avevano fatto fino allora.
La contessa De Fusco era proprietaria di terreni ed abitazioni nel territorio di Pompei e Bartolo Longo come amministratore si recava spesso nella Valle; vedendo l’ignoranza religiosa in cui vivevano i contadini sparsi nelle campagne, prese ad insegnare loro il catechismo, a pregare e specialmente a recitare il rosario.
Una pia suora Maria Concetta de Litala, gli donò una vecchia tela raffigurante la Madonna del Rosario, molto rovinata; restauratala alla meglio, Bartolo Longo decise di portarla nella Valle di Pompei e lui stesso racconta, che nel tratto finale, poggiò il quadro per trasportarlo, su un carro, che faceva la spola dalla periferia della città alla campagna, trasportando letame, che allora veniva usato come concime nei campi.
Il 13 febbraio 1876, il quadro venne esposto nella piccola chiesetta parrocchiale, da quel giorno la Madonna elargì con abbondanza grazie e miracoli; la folla di pellegrini e devoti aumentò a tal punto che si rendeva necessario costruire una chiesa più grande.
Bartolo Longo su consiglio anche del vescovo di Nola, Formisano che era l’Ordinario del luogo, iniziò il 9 maggio 1876 la costruzione del tempio che terminò nel 1887. Il quadro della Madonna, dopo essere stato opportunamente restaurato, venne sistemato su un trono splendido; l’immagine poi verrà anche incoronata con un diadema d’oro, ornato da più di 700 pietre preziose, benedetto da papa Leone XIII.
La costruzione venne finanziata da innumerevoli offerte di denaro, proveniente dalle tante Associazioni del Rosario, sparse in tutta Italia, in breve divenne centro di grande spiritualità come lo è tuttora, fu elevata al grado di Santuario, centro del sacramento della confessione di milioni di fedeli, che si accostano alla Santa Comunione tutto l’anno.
Il beato Bartolo Longo istituì per le opere sociali, un orfanotrofio femminile, affidandone la cura alle suore Domenicane Figlie del Rosario di Pompei, da lui fondate; ancora fondò l’Istituto dei Figli dei Carcerati in controtendenza alle teorie di Lombroso, secondo cui i figli dei criminali sono per istinto destinati a delinquere; chiamò a dirigerli i Fratelli delle Scuole Cristiane.
Fondò nel 1884 il periodico “Il Rosario e la Nuova Pompei” che ancora oggi si stampa in centinaia di migliaia di copie, diffuse in tutto il mondo; la stampa era affidata alla tipografia da lui fondata per dare un’avvenire ai suoi orfanelli; altre opere annesse sono asili, scuole, ospizi per anziani, ospedale, laboratori, casa del pellegrino.
Il santuario fu ampliato nel 1933-39, con la costruzione di un massiccio campanile alto 80 metri, un poco isolato dal tempio, Nel 1893 Bartolo Longo offrì a papa Leone XIII la proprietà del santuario con tutte le opere pompeiane, qualche anno più tardi rinunziò anche all’amministrazione che il papa gli aveva lasciato; l’interno è a croce latina, tutta lavorata in marmo, ori, mosaici dorati, quadri ottocenteschi, con immensa cripta, il trono circondato da colonne, sulla crociera vi è l’enorme cupola di 57 metri tutta affrescata.
Il fondatore, morì il 5 ottobre del 1926 e come da suo desiderio fu sepolto nella cripta, in cui riposa anche la contessa De Fusco.
Aveva trovato una zona paludosa e malsana, a causa dello straripamento del vicino fiume Sarno, abbandonata praticamente dal 1659. Alla sua morte lasciò una città ripopolata, salubre, tutta ruotante attorno al Santuario e alle sue numerose opere, a cui poi si affiancò il turismo per i ritrovati scavi della città sepolta dall’eruzione del Vesuvio.
È sua l’iniziativa della supplica, da lui compilata, alla Madonna del Rosario di Pompei che si recita solennemente e con gran concorso di fedeli, l’8 maggio e la prima domenica di ottobre.
Bartolo Longo è stato beatificato il 26 ottobre 1980 da papa Giovanni Paolo II. Il santuario è basilica pontificia e come Loreto è sede di un vescovo (prelatura) con giurisdizione su Pompei.



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Antonietta68



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MessaggioInviato: Mar Ott 07, 2014 09:47    Oggetto: Rispondi citando


Oggi si festeggia la Madonna del Rosario di Pompei,tutte coloro che si chiamano Maria Rosaria come mia sorella.Mia mamma promise alla Madonna del Rosario che avrebbe chiamato mia sorella in suo onore se la gravidanza fosse andata a buon termine.Anche io ho un debito con la Madonna di Pompei ,ma ve lo racconterò un'altra volta.
Per chi di voi avesse l'opportunità di venire in Campania non lasciatevi sfuggire questo luogo,le parole e le immagini sono ben poco rispetto a quello che i vostri occhi e il vostro animo proveranno.





Storia del santuario

La storia del santuario è legata a quella del beato Bartolo Longo, suo fondatore e della contessa Marianna de Fusco (moglie del conte Albenzio de Fusco), con la quale condivise una vita al servizio dei più bisognosi. Il santuario è stato eretto con le offerte spontanee dei fedeli di ogni parte del mondo. La sua costruzione ebbe inizio l’8 maggio 1876, con la raccolta dell’offerta di “un soldo al mese”. Primo a seguirne i lavori fu Antonio Cua, docente dell’Università di Napoli, che diresse gratuitamente la costruzione della parte rustica. Giovanni Rispoli in seguito si occupò della decorazione e della monumentale facciata inaugurata nel 1901. Il santuario fu eretto in basilica pontificia maggiore da papa Leone XIII il 4 maggio 1901. A croce latina, inizialmente aveva una sola navata, con abside, cupola, quattro cappelle laterali e due cappelle nella crociera. Ai due lati del santuario vi erano altre due cappelle con ingressi distinti, ma intercomunicanti con la navata centrale: a sinistra, la cappella di Santa Caterina da Siena, ove fu esposto inizialmente il quadro della Madonna durante la costruzione del santuario; a destra, la cappella del SS. Salvatore, così chiamata perché fu sede dell’omonima parrocchia fino al 1898, quando fu costruita la nuova parrocchia a poche decine di metri di distanza. Nel 1925 fu ultimata la costruzione del campanile alto ben 88 metri

Col passare del tempo e il sensibile aumento delle folle di fedeli fu necessario ampliare il santuario. Tale ampliamento fu eseguito dal 1934 al 1938, su progetto del Chiappetta. Il santuario ebbe così tre navate (quella centrale non fu modificata), abside e cupola di maggiori dimensioni. L’esterno fu rivestito in armonia con la monumentale facciata, facendole acquistare l’aspetto di una grande Basilica romana. Negli anni successivi il santuario sopravvisse a prove molto impegnative quali l’eruzione del Vesuvio del 1944 e l'arrivo delle truppe naziste che arrivarono a minacciarne la distruzione. È stato meta di pellegrinaggi da parte di papa Giovanni Paolo II, il 21 ottobre 1979 e il 7 ottobre 2003, e di papa Benedetto XVI, il 19 ottobre 2008. L'11 novembre 1962 nella piazza antistante il santuario fu collocato il monumento a Bartolo Longo, opera dello scultore ravegnano Domenico Ponzi. Alla solenne cerimonia inaugurale intervenne l'allora presidente della Repubblica, Antonio Segni. Il santuario è oggi meta di pellegrinaggi religiosi, ma anche di molti turisti affascinati dalla sua maestosità. Ogni anno oltre quattro milioni di persone si recano in visita al santuario che risulta pertanto tra i più visitati d'Italia. In particolare, l'8 maggio e la prima domenica di ottobre, decine di migliaia di pellegrini affollano la città di Pompei, per assistere alla pratica devozionale della Supplica alla madonna di Pompei (l'ora del Mondo) scritta dal Beato Bartolo Longo che viene trasmessa tramite la televisione e la radio in tutto il Mondo.




Storia del dipinto della Madonna
Il dipinto della Madonna di Pompei

Bartolo Longo, nel suo intento di propagandare la pratica del Rosario tra i Pompeiani, si recò a Napoli per acquistare un dipinto della Madonna del Rosario. L’idea era quella di acquistarne uno già visto in un negozio, ma le cose non andarono così. Per puro caso infatti incontrò in via Toledo Padre Radente (suo confessore) che allo scopo gli suggerì di andare al Conservatorio del Rosario di Portamedina e di chiedere, in suo nome, a suor maria Concetta De Litala un vecchio dipinto del Rosario che egli stesso le aveva affidato dieci anni prima. Bartolo seguì tale suggerimento, ma fu presto preso da sgomento quando la suora gli mostrò il dipinto: una tela corrosa dalle tarme e logorata dal tempo, mancante di pezzi di colore, con la Madonna in atteggiamento antistorico, cioè con la Vergine che porge la corona a santa Rosa, anziché a santa Caterina da Siena, come nella tradizione domenicana. Bartolo fu sul punto di declinare l’offerta, ma ritirò comunque il dono per l’insistenza della Suora. Nel tardo pomeriggio del 13 novembre 1875, l’immagine della Madonna giunse così a Pompei, su un carretto guidato dal carrettiere Angelo Tortora e adibito al trasporto di letame. Fu scaricata con la sua consunta copertura di fronte alla fatiscente Parrocchia del SS. Salvatore, ove ad aspettarla c’erano l’anziano parroco Cirillo, Bartolo e altri abitanti. Lo sgomento che inizialmente aveva colto Bartolo, colse anche tutti gli altri presenti, quando tolta la coperta, fu mostrato il dipinto. Furono tutti d’accordo che il dipinto non si potesse esporre per timore di interdetto, prima di un restauro anche solo parziale.

Il primo restauro fu opera di Guglielmo Galella, un pittore riproduttore delle immagini dipinte negli scavi dell'antica Pompei. La vecchia tela, esposta nella parrocchia del SS. Salvatore, nei successivi tre anni, subì ulteriori deterioramenti. Essa fu così restaurata per la seconda volta e sempre gratuitamente dal pittore napoletano Federico Maldarelli, che si occupò anche di trasformare la figura di santa Rosa in Santa Caterina da Siena. Un altro artista napoletano, Francesco Chiariello, sostituì la malandata tela, allungandola di un palmo, prima che il Maldarelli facesse il secondo vero restauro.

Il dipinto non fu più posto nella parrocchia del SS. Salvatore, ma su di un altare provvisorio, in una cappella (detta poi di Santa Caterina) nel santuario in costruzione. L’immagine della Madonna si coprì ben presto di pietre preziose, offerte quali attestazioni di grazie ricevute. Papa Leone XIII nel 1887 benedisse il meraviglioso diadema che cinse la fronte della Vergine. E tra i diamanti e gli zaffiri che formavano le aureole sul capo della Madonna e del Bambino si potevano notare quattro rarissimi smeraldi, dono di due ebrei beneficati.

L’ultimo restauro fu effettuato nel 1965, al Pontificio istituto dei padri benedettini olivetani di Roma, un restauro altamente scientifico, durante il quale, sotto i colori sovrapposti nei precedenti interventi, furono scoperti i colori originali che svelarono la mano di un valente artista della scuola di Luca Giordano (XVII secolo). In tale restauro furono eliminate quasi tutte le pietre preziose, onde evitare danni e perforazioni alla tela. In quell’occasione l’immagine della Madonna rimase esposta alla venerazione dei fedeli per alcuni giorni nella basilica di San Pietro e, il 23 aprile, il dipinto fu incoronato da papa Paolo VI.

Il ritorno dell’icona a Pompei avvenne in maniera solenne, con un corteo di ecclesiastici e di fedeli che si ingigantiva man mano che si attraversavano le città, lungo il tragitto Roma-Pompei. A sera inoltrata, il dipinto giunse a Napoli ove fu accolto con luminarie e fiaccolate, per poi proseguire con un largo seguito di Napoletani fino a Pompei, ove il viaggio si concluse in modo trionfale con una grande manifestazione.

Nel 2000, per il 125º anniversario, il dipinto ha sostato per cinque giorni nel Duomo di Napoli, dove è stato venerato da migliaia di fedeli. Il ritorno a Pompei è stato fatto a piedi, seguendo il tracciato del 1875, con diverse soste nelle città della provincia. Per tutto il giorno centinaia di migliaia di persone hanno affollato il percorso di trenta chilometri che separa Pompei dal capoluogo.

Il 16 ottobre 2002, il dipinto è tornato a piazza San Pietro, per esplicita richiesta del papa Giovanni Paolo II che, accanto alla “bella immagine venerata a Pompei”, ha firmato la Lettera Apostolica Rosarium Virginis Mariae.




La Madonna del Rosario ha un culto molto antico, risale all’epoca dell’istituzione dei domenicani (XIII secolo), i quali ne furono i maggiori propagatori. La devozione della recita del rosario, chiamato anche salterio, ebbe larga diffusione per la facilità con cui si poteva pregare; fu chiamato il vangelo dei poveri, che in massima parte non sapevano leggere, perché faceva in modo di poter pregare e nello stesso tempo meditare i misteri cristiani senza la necessità di leggere su un testo.
I misteri contemplati nella recita del rosario sono quindici, cinque gaudiosi, cinque dolorosi, cinque gloriosi. A questi nel 2002 Papa Giovanni Paolo II ha aggiunto i cinque misteri della Luce, che fanno meditare su alcuni momenti particolarmente significativi della vita pubblica di Gesù Cristo.
Alla protezione della Vergine del S. Rosario, fu attribuita la vittoria della flotta cristiana sui turchi musulmani, avvenuta a Lepanto nel 1571. A seguito di ciò il papa s. Pio V (1504-1572), istituì dal 1572 la festa del S. Rosario, alla prima domenica di ottobre, che poi dal 1913 è stata spostata al 7 ottobre.
Il culto per il s. Rosario ebbe un’ulteriore diffusione dopo le apparizioni di Lourdes del 1858, dove la Vergine raccomandò la pratica di questa devozione. La Madonna del Rosario, ebbe nei secoli una vasta gamma di raffigurazioni artistiche, quadri, affreschi, statue, di solito seduta in trono con il Bambino in braccio, in atto di mostrare o dare la corona del rosario; la più conosciuta è quella in cui la corona viene data a s. Caterina da Siena e a s. Domenico di Guzman, inginocchiati ai lati del trono.
Ed è uno di questi quadri che ha dato vita alla devozione tutta mariana di Pompei; a questo punto bisogna parlare dell’iniziatore di questo culto, il beato Bartolo Longo.
L’avvocato Bartolo Longo nacque a Latiano (Brindisi) il 10 febbraio 1841, di temperamento esuberante, da giovane si dedicò al ballo, alla scherma e alla musica; intraprese gli studi superiori in forma privata a Lecce; dopo l’Unità d’Italia, nel 1863, si iscrisse alla Facoltà di Giurisprudenza nell’Università di Napoli.
Fu conquistato dallo spirito anticlericale che in quegli anni dominava nell’Ateneo napoletano, al punto da partecipare a manifestazioni contro il clero e il papa. Dubbioso sulla religione, si lasciò attrarre dallo spiritismo, allora molto praticato a Napoli, fino a diventarne un celebrante dei riti.
In seguito, ebbe contatti con il dotto domenicano padre Radente, che con i suoi consigli e la sua dottrina, lo ricondusse alla fede cattolica e alle pratiche religiose.
Intanto il 12 dicembre 1864 si era laureato in Diritto, ritornò al paese natío e prese a dedicarsi ad una vita piena di carità e opere assistenziali; rinunziò al matrimonio, ricordando le parole del venerabile Emanuele Ribera redentorista: “Il Signore vuole da te grandi cose, sei destinato a compiere un’alta missione”.
Superati gli indugi, abbandonò la professione di avvocato, facendo voto di castità e ritornò a Napoli per dedicarsi in un campo più vasto alle opere di beneficenza; qui incontrò il beato padre Ludovico da Casoria e la beata Caterina Volpicelli, due figure eminenti della santità cattolica dell’800 napoletano, i quali lo consigliarono e indirizzarono ad una santa amicizia con la contessa Marianna De Fusco.
Da qui, il beato Bartolo Longo ebbe una svolta decisiva per la sua vita; divenne compagno inseparabile nelle opere caritatevoli, della contessa che era vedova, inoltre divenne istitutore dei suoi figli e amministratore dei beni. La loro convivenza diede adito a parecchi pettegolezzi, pur avendo il beneplacito dell’arcivescovo di Napoli cardinale Sanfelice; alla fine decisero di sposarsi nell’aprile 1885, con il proposito però di vivere come buoni amici, in amore fraterno, come avevano fatto fino allora.
La contessa De Fusco era proprietaria di terreni ed abitazioni nel territorio di Pompei e Bartolo Longo come amministratore si recava spesso nella Valle; vedendo l’ignoranza religiosa in cui vivevano i contadini sparsi nelle campagne, prese ad insegnare loro il catechismo, a pregare e specialmente a recitare il rosario.
Una pia suora Maria Concetta de Litala, gli donò una vecchia tela raffigurante la Madonna del Rosario, molto rovinata; restauratala alla meglio, Bartolo Longo decise di portarla nella Valle di Pompei e lui stesso racconta, che nel tratto finale, poggiò il quadro per trasportarlo, su un carro, che faceva la spola dalla periferia della città alla campagna, trasportando letame, che allora veniva usato come concime nei campi.
Il 13 febbraio 1876, il quadro venne esposto nella piccola chiesetta parrocchiale, da quel giorno la Madonna elargì con abbondanza grazie e miracoli; la folla di pellegrini e devoti aumentò a tal punto che si rendeva necessario costruire una chiesa più grande.
Bartolo Longo su consiglio anche del vescovo di Nola, Formisano che era l’Ordinario del luogo, iniziò il 9 maggio 1876 la costruzione del tempio che terminò nel 1887. Il quadro della Madonna, dopo essere stato opportunamente restaurato, venne sistemato su un trono splendido; l’immagine poi verrà anche incoronata con un diadema d’oro, ornato da più di 700 pietre preziose, benedetto da papa Leone XIII.
La costruzione venne finanziata da innumerevoli offerte di denaro, proveniente dalle tante Associazioni del Rosario, sparse in tutta Italia, in breve divenne centro di grande spiritualità come lo è tuttora, fu elevata al grado di Santuario, centro del sacramento della confessione di milioni di fedeli, che si accostano alla Santa Comunione tutto l’anno.
Il beato Bartolo Longo istituì per le opere sociali, un orfanotrofio femminile, affidandone la cura alle suore Domenicane Figlie del Rosario di Pompei, da lui fondate; ancora fondò l’Istituto dei Figli dei Carcerati in controtendenza alle teorie di Lombroso, secondo cui i figli dei criminali sono per istinto destinati a delinquere; chiamò a dirigerli i Fratelli delle Scuole Cristiane.
Fondò nel 1884 il periodico “Il Rosario e la Nuova Pompei” che ancora oggi si stampa in centinaia di migliaia di copie, diffuse in tutto il mondo; la stampa era affidata alla tipografia da lui fondata per dare un’avvenire ai suoi orfanelli; altre opere annesse sono asili, scuole, ospizi per anziani, ospedale, laboratori, casa del pellegrino.
Il santuario fu ampliato nel 1933-39, con la costruzione di un massiccio campanile alto 80 metri, un poco isolato dal tempio, Nel 1893 Bartolo Longo offrì a papa Leone XIII la proprietà del santuario con tutte le opere pompeiane, qualche anno più tardi rinunziò anche all’amministrazione che il papa gli aveva lasciato; l’interno è a croce latina, tutta lavorata in marmo, ori, mosaici dorati, quadri ottocenteschi, con immensa cripta, il trono circondato da colonne, sulla crociera vi è l’enorme cupola di 57 metri tutta affrescata.
Il fondatore, morì il 5 ottobre del 1926 e come da suo desiderio fu sepolto nella cripta, in cui riposa anche la contessa De Fusco.
Aveva trovato una zona paludosa e malsana, a causa dello straripamento del vicino fiume Sarno, abbandonata praticamente dal 1659. Alla sua morte lasciò una città ripopolata, salubre, tutta ruotante attorno al Santuario e alle sue numerose opere, a cui poi si affiancò il turismo per i ritrovati scavi della città sepolta dall’eruzione del Vesuvio.
È sua l’iniziativa della supplica, da lui compilata, alla Madonna del Rosario di Pompei che si recita solennemente e con gran concorso di fedeli, l’8 maggio e la prima domenica di ottobre.
Bartolo Longo è stato beatificato il 26 ottobre 1980 da papa Giovanni Paolo II. Il santuario è basilica pontificia e come Loreto è sede di un vescovo (prelatura) con giurisdizione su Pompei.



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margherita79



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MessaggioInviato: Mar Ott 07, 2014 11:04    Oggetto: Rispondi citando


Grande sorelli....bentornata Razz Razz
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marystone



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MessaggioInviato: Mar Ott 07, 2014 18:42    Oggetto: Rispondi citando


ciaooooooooooo Antò....come stai? Smile Smile

...che bello il Santuario di Pompei e la sua storia!!! Smile

....ci sono stata qualche anno fa quando sono andata a visitare gli scavi di Pompei e ho visto anche il Santuario.....era gremito di gente all'inverosimile....quasi da non poterci entrare!!! E' molto bello!!! Smile Smile Smile

ciaooooooooo bellella....statte bbuona!!! Laughing Laughing
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Marisol



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MessaggioInviato: Mar Ott 07, 2014 19:14    Oggetto: Rispondi citando


Eh........carissima sorella Antò Razz Razz Razz !!!

Che gioia vedere la lettera rossa ..........la tua identificazione personale Wink Wink Wink !!!

Come stai cara? Come stanno tutta la famiglia? Spero bene Razz Razz Razz !!!

Bellissima la storia e bellissimo il Santuario................Grazie mille Very Happy Very Happy Very Happy !!!

Si prega di scrivere più spesso.......................... mi manchi Confused Confused Confused !!!

Tanti baciiiiiiiiiiiiiiiii

TVTB

Marisol

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Beate-1969



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MessaggioInviato: Mar Ott 07, 2014 19:36    Oggetto: Rispondi citando


Ciao cara Anto,

bentornata!

come stai? Spero bene. Tutto va bene?

Grazie per la bellissima lettera rossa! Che una bellissima storia.

Ti abbraccio forte

Baci

Bea Laughing Laughing Laughing Laughing Laughing
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Mi dispiace per il mio cattivo italiano

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margherita79



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MessaggioInviato: Mer Ott 08, 2014 09:46    Oggetto: Rispondi citando


Ciao ragazze....
Anto mio nonno era molto devoto alla Madonna del Rosario,infatti si recava ogni mese al santuario x portare le offerte ai bimbi che erano lì.Ricordo che da piccola ci portava con lui,e x noi essere lì era una grande emozione....
Un bacione sorelli e bentornata Wink Wink Wink Wink
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margherita79
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