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GIORNO DELLA MEMORIA
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mari27



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MessaggioInviato: Dom Gen 27, 2013 17:17    Oggetto: Rispondi citando


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LETTERA ALLA MADRE


.....fili elettrici, alti e doppi,
non ti lasceranno mai più rivedere tua figlia, Mamma.
Non credere alle mie lettere censurate,
ben diversa è la verità; ma non piangere, Mamma.

E se vuoi seguire le tracce di tua figlia
non chiedere a nessuno, non bussare a nessuna porta:
cerca le ceneri nei campi di Auschwitz,
le troverai lì. Ma non piangere — qui c’è già troppa amarezza.

E se vuoi scoprire le tracce di tua figlia
cerca le ceneri nei campi di Birkenau:
saranno lì — Cerca, cerca le ceneri
nei campi di Auschwitz, nei boschi di Birkenau.

Cerca le ceneri, Mamma — io sarò lì!

Monika Dombke, Birkenau, 1943



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MessaggioInviato: Lun Gen 28, 2013 16:59    Oggetto: Non ci sono parole Rispondi citando


Non ci sono parole per descrivere la rabbia l'ingiustizia che ho provato a vedere tutti quelli ebrei uccisi nel campo maledetto ad Auschwiz lo scrivo così poi se mai mi correggerete,perchè è stata una incredibile e ingiusta barbaria,tutta quella gente deportata come carne macellata è stato un dolore immenso per me,un'ingiustizia che ancora oggi fa male nel vedere che chi è anche sopravvissuto ricorda con orrore e rabbia e non può perdonare questo ingiisto gesto che a quell'epoca i tedeschi fecero agli ebrei,ma a tutti anche agli italiani,perchè è stato ed è un comportamento irreprorevole e io ho nel cuore tutte quelle persone che sono morte per sacrificarsi la loro vita morendo così ingiustamente,ma ci sono due uomini che stanno diffondendo la loro esperienza ai ragazzi in tutte le scuole italiane e fanno le gite portandoli in quel campo maledetto dove vennero uccisi tanti ebrei,Sami Modiani ha scritto un libro proprio raccontando la sua esperienza assieme ad un'altro amico sopravvissuto ed è questo il modo giusto per raccontare e far capire alle generazioni di oggi cosa volle dire allora soffrire barbariamente in quel modo così atroce e duro ma in fondo come dice anche benigni laVita è bella un film divertente ma sull'ultimo emozionantissimo da strappalacrime perchè sono cose realmente accadute e grazie al grande roberto Benigni che si è potuto riaprire questo dibattito sulla shoah e cosa successe allora grazie a questo film che meritatamente ha vinto un'oscar grandioso
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Adriana
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genziana



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MessaggioInviato: Dom Gen 26, 2014 13:06    Oggetto: 27 gennaio 2014 - GIORNATA DELLA MEMORIA - Shoah Rispondi citando






Il messaggio, vergato a mano in spagnolo dal Pontefice, sarà letto il 27 gennaio 2014 in occasione del Concerto «I violini della speranza» che si terrà nella Giornata della Memoria, al Parco della Musica ( trasmesso in diretta su Rai5 a partire dalle 19.55).

Scrive Papa Francesco al rabbino Avraham Skorka di Buenos Aires, insieme al quale pubblicò nel 2010 il libro Il cielo e la terra.

«Chiunque parteciperà a questo evento possa immedesimarsi in quelle lacrime storiche, che oggi giungono a noi attraverso i violini, e senta il forte desiderio di impegnarsi perché mai più si ripetano tali orrori che costituiscono una vergogna per l'umanità. Vi accompagno spiritualmente in questo evento che costituisce di per sé un messaggio. Dodici violini sopravvissuti alla Shoah suoneranno insieme, il pubblico ascolterà musiche di Barber, Bloch, Sarasate, Vivaldi, Beethoven, ma il cuore di ciascuno dei presenti sentirà che dietro il suono della musica vive il suono silenzioso delle lacrime storiche, lacrime di quelle che lasciano traccia nell'anima e nel corpo dei popoli».

«Ringraziamo il Papa per le sue parole», commenta Renzo Gattegna, il presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, auspicando che «il dialogo tra ebrei e cristiani possa continuare a svilupparsi e dare i suoi frutti, in un clima di rispetto delle reciproche culture e tradizioni con l'amicizia di cui le parole del Pontefice sono testimonianza». [da vaticaninsider.lastampa.it]

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PattyRose



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MessaggioInviato: Lun Gen 27, 2014 13:33    Oggetto: Rispondi citando



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claudia_napoli



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MessaggioInviato: Mar Gen 28, 2014 15:52    Oggetto: Rispondi citando


Per non dimenticare


Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per un pezzo di pane
Che muore per un si o per un no.

Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d'inverno.

Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.

Primo Levi



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Con tutto l'oro del mondo non si può comprare il battito del cuore, nè un lampo di tenerezza-de Lamartine
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mari27



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MessaggioInviato: Mer Gen 29, 2014 16:04    Oggetto: Rispondi citando


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« Una dittatura non sarebbe più possibile? »

Ho trovato sconvolgente il film " L'onda", la manipolazione delle menti, il plagio sono sempre possibili........nei momenti di grande crisi sociale, economica e culturale!....come quella attuale possono trovare terreno fertile su cui svilupparsi.

Il film è tratto da un romanzo, la vicenda nel libro si svolge nel 1969 nella Gordon High School, una scuola immaginaria degli Stati Uniti,
e si basa su un evento realmente accaduto nella Cubberley High School di Palo Alto, California e sfuggito tragicamente di mano.

Il film invece è ambientato nel 2008 in un liceo tedesco.
E' davvero impossibile, oggi, il formarsi di un nuovo nazismo?
Dopo le atrocità ormai ben note dell'Olocausto e la cecità inspiegabile di una generazione che ha accettato le follie del Führer, sarebbe possibile il formarsi di una nuova simile dittatura?
Potrebbe accadere anche oggi, soprattutto in Germania? E come potremmo essere ancora fuorviati? Questo si chiede l'inquietante film L'Onda.

La terribile risposta è contenuta nella rivisitazione in chiave moderna di un esperimento di obbedienza cieca realmente avvenuto in California, nel 1967. Allora lo condusse Ron Jones , insegnante di storia al Cubberley High School di Palo Alto che, per spiegare la genesi del nazismo, indusse una classe di una trentina di studenti a forme di cameratismo attraverso l'uso della disciplina, dell'uniforme, di un gesto di riconoscimento (l'onda, appunto).

L'esperimento, che doveva durare solo un giorno, finì per estendersi a tutta la scuola e per sfuggirgli tragicamente di mano quando il movimento acquistò vita propria: gli studenti non aderenti furono picchiati, mentre gli stessi membri si spiavano a vicenda. Nel quinto giorno il docente si vide costretto a sospendere la prova.
A questo episodio si è ispirato anche il romanzo di Morton Ruhe Die Welle (L'Onda), diventato classico della letteratura tedesca per ragazzi.

L'esperimento nella finzione cinematografica va però in scena in una scuola tedesca dei giorni nostri, in una città di fantasia, e non si parla subito di nazismo, come accadde nel 1967, ma si passa prima per il concetto di autocrazia.

Nato quasi come un gioco, l'esperimento di autocrazia cresce su se stesso come una valanga.

Gli studenti emarginati si uniscono ai bulli sotto il comando dittatoriale del professore, i più disadattati si sentono finalmente parte di un gruppo che diventa sempre più una sorta di squadrismo, mentre una colonna sonora che pompa musica rock accompagna l'escalation di fanatismo.

"Un'esperienza che non rifarei mai" dice l'insegnante della scuola di Palo Alto "Mi sono imbattuto in un lato primordiale della psiche umana che potrebbe essere utile conoscere".

La dittatura trova terreno su cui crescere tra insoddisfazioni, paure, disagi. "L'esperimento ha funzionato perché molti di quei ragazzi - molti di noi, anche - erano smarriti, non avevano una famiglia, non avevano una comunità, non avevano un senso di appartenenza. E a un certo punto è arrivato un insegnante a dirgli: 'Io posso darvi tutto questo'".

"Io cosa avrei fatto o cosa farei?".


La vera essenza dell'Onda è lo smantellamento dell'immagine dell'individuo, sostituita dall'immagine del collettivo ;
ed è proprio quest'idea che dà nuova vita agli ultimi della classe.

L'annullamento dell'individuo e l'uguaglianza comune sono due concetti che diventano fondamentali.
" La forza è disciplina, la forza è comunità", sono due frasi
tratte dal libro che tornano anche nel film, e nella situazione generale della classe nessuno si accorge che in realtà quelle siano gli stessi insegnamenti forniti alla gioventù hitleriana.

Nella classe tutti sembrano essersi dimenticati dell'obiettivo
iniziale , ovvero quello di dimostrare come gli episodi nazisti si sarebbero in un futuro potuti ripetere.


Consiglio di vedere!!!

E' inquietante!! ... ma è anche giusto essere consapevoli di ciò che possono fare le manipolazioni delle menti e su quali meccanismi poggiano.

Questo film viene mostrato nelle scuole.



http://www.youtube.com/watch?v=Bi_mRyv6qKk

http://www.youtube.com/watch?v=Bi_mRyv6qKk

http://www.youtube.com/watch?v=PLNcImO5v1w


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genziana



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MessaggioInviato: Sab Feb 08, 2014 12:33    Oggetto: 10/02/2014 GIORNO DEL RICORDO vittime foibe e esodo giuliano Rispondi citando






<<La Repubblica riconosce il 10 febbraio quale "Giorno del Ricordo" al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale. Nella giornata [...] sono previste iniziative per diffondere la conoscenza dei tragici eventi presso i giovani delle scuole di ogni ordine e grado. E’ altresì favorita, da parte di istituzioni ed enti, la realizzazione di studi, convegni, incontri e dibattiti in modo da conservare la memoria di quelle vicende. Tali iniziative sono, inoltre, volte a valorizzare il patrimonio culturale, storico, letterario e artistico degli italiani dell'Istria, di Fiume e delle coste dalmate, in particolare ponendo in rilievo il contributo degli stessi, negli anni trascorsi e negli anni presenti, allo sviluppo sociale e culturale del territorio della costa nord-orientale adriatica ed altresì a preservare le tradizioni delle comunità istriano-dalmate residenti nel territorio nazionale e all'estero>>. Legge n. 92 del 30 marzo 2004.

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genziana



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MessaggioInviato: Lun Gen 26, 2015 17:01    Oggetto: 27 gennaio 2015 - GIORNATA DELLA MEMORIA - Shoah Rispondi citando






La memoria si costruisce anche attraverso le parole e i ricordi di coloro che hanno vissuto in prima persona il dramma dell’Olocausto; riportiamo qui di seguito un estratto da “Se questo è un uomo” del torinese Primo Levi (1919-1987):

“La persuasione che la vita ha uno scopo è radicata in ogni fibra di uomo, è proprietà della sostanza umana. Gli uomini liberi danno a questo scopo molti nomi, e sulla sua natura molto pensano e discutono, ma per noi la questione è più semplice. Oggi e qui, il nostro scopo è di arrivare a primavera”.



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PattyRose



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MessaggioInviato: Lun Gen 26, 2015 17:53    Oggetto: Rispondi citando



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PattyRose



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MessaggioInviato: Lun Gen 26, 2015 17:54    Oggetto: Rispondi citando



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mari27



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MessaggioInviato: Mar Gen 27, 2015 10:34    Oggetto: Rispondi citando


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UN PAIO DI SCARPETTE ROSSE

C'è un paio di scarpette rosse
numero ventiquattro
quasi nuove:
sulla suola interna si vede ancora la marca di fabbrica
"Schulze Monaco".

C'è un paio di scarpette rosse
in cima a un mucchio di scarpette infantili
a Buckenwald
erano di un bambino di tre anni e mezzo
chi sa di che colore erano gli occhi
bruciati nei forni
ma il suo pianto lo possiamo immaginare
si sa come piangono i bambini
anche i suoi piedini li possiamo immaginare
scarpa numero ventiquattro
per l' eternità
perché i piedini dei bambini morti non crescono.

C'è un paio di scarpette rosse
a Buckenwald
quasi nuove
perché i piedini dei bambini morti
non consumano le suole.


- Joyce Lussu


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marystone



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MessaggioInviato: Mar Gen 27, 2015 12:31    Oggetto: Rispondi citando


Non bisogna mai dimenticare .......
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Doni



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MessaggioInviato: Mar Gen 27, 2015 14:04    Oggetto: Rispondi citando


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claudia_napoli



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MessaggioInviato: Mer Gen 28, 2015 11:18    Oggetto: Rispondi citando


Ogni anno riscrivo o riporto questo messaggio, e ogni anno mi emoziono e non credo ai miei occhi, non credo di essere entrata in quelle baracche, aver visto quei letti, aver rabbrividito davanti ai forni crematori, nascosti, in fondo ad un giardino, in un edificio. Sembrava di essere in un racconto di favole per bambini. E invece no invece è tutto vero. Raccontiamolo ai nostri figli, per non dimenticare MAI!!!





claudia_napoli ha scritto:
Ciao Irene grazie di questo topic

Nel 2003 durante un viaggio a Monaco abbiamo visitato il campo di concentramento di Dachau...
è stata un'esperienza importantissima che personalemente mi ha SEGNATO per gli anni a venire Crying or Very sad
Visitandolo mi sentii come in un incubo ero improvvisamente proiettata nella storia ma stavolta non era più in bianco e nero ma a colori...
La prima cosa che mi ha colpito atrocemente è stato entrare nelle loro camerate con i letti e i bagni e vederle lì, reali, davanti a me... mi ha lacerato dentro Embarassed Embarassed
Abbiamo visitato il museo, con le armi di tortura usate durante gli esperimenti... i vestiti a righe che venivano usati dai prigionieri, le foto di tanti visi tutti uguali scavati dalla fame e dai soprusi Crying or Very sad
Infine non scorderà mai la visita ai forni crematori, per arrivarci siamo passati in un piccolo bosco che mi fece sentire come di essere in un libro di favole e speravo che fosse tutto frutto della mia fantasia, per le atrocità che ho visto e che posso testimoniare Crying or Very sad



http://www.youtube.com/watch?v=77XPy6WqBjQ&feature=related

http://www.youtube.com/watch?v=AiQsptKV7ho


Citazione:
Dachau fu il primo campo di concentramento nazista e fu fatto costruire da Heinrich Himmler nel marzo del 1933. Vi furono internati più di 200.000 prigionieri e ne vennero uccisi 31.531. Nel 1933 Monaco aveva 10.000 Ebrei; solo 200 di essi sopravvissero alla guerra.

Fuori dalla sala principale c'è un monumento con l'iscrizione "Mai più" in inglese, francese, ebraico, tedesco e russo. Nei pressi ci sono dei pali ai quali i prigionieri venivano appesi con le mani legate dietro la schiena e lasciati talvolta per giorni e giorni.

Ci colpisce e ci commuove molto la grande scultura in bronzo che si staglia contro il cielo grigio con il suo intrico di filo spinato e di corpi contorti dalla sofferenza.

Entrando nella sala principale vediamo una grande cartina che mostra i campi di concentramento situati in Germania e in Europa centrale, con indicazioni specifiche per i campi di sterminio. La mostra all'interno consiste in modelli e fotografIe del campo, degli ufficiali e dei prigionieri e degli orribili "esperimenti scientifici" eseguiti dai medici nazisti; vi sono anche il blocco delle fustigazioni, una tabella che illustra il sistema della divisione dei prigionieri per categorie (Ebrei, omosessuali, testimoni di Geova, polacchi, Rom e altri "asociali"); documenti relativi al campo e alla persecuzione di autori "degenerati" banditi dal partito e infine una mostra sull'ascesa del partito nazista e sulla creazione del sistema dei campi di concentramento.

Entriamo nelle baracche (ce ne sono due ricostruite) e ci è penoso pen­sare a tutto quello che in questi luoghi avveniva, alla sofferenza, alla paura, al dubbio.

Vediamo anche le ricostruzioni dei bunker, di un forno crematorio (che non fecero in tempo ad utilizzare) e delle camere a gas, fatte come docce. Davanti all'edificio delle camere a gas vi è una statua eretta "per onorare i morti e tenere in guardia i vivi" e una cappella ortodossa russa. Nei pressi sorgono alcune chiese e un monumento ebreo. Molto bella e molto spirituale la chiesa evangelica, che vuole quasi simboleggiare un cammino che lentamente conduce verso la profondità, simbolo di dolore e di morte ma anche di contraddizione e resistenza.

Durante il giro per il campo incontriamo un vecchio signore che parla con le persone in uno strano inglese; è un sopravvissuto del campo di Dachau, che ogni giorno, da 52 anni, viene qui.

Alla fine del giro assistiamo nel cineforum alla proiezione di un docu­mentario in inglese con le immagini originali agghiaccianti della vita nel campo di concentramento e, soprattutto, con le immagini girate dagli americani al loro arrivo nel campo.





il lavoro rende liberi


entrata ai forni crematori


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Antonietta68



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Residenza: S.Maria C. V. CASERTA

MessaggioInviato: Mer Gen 28, 2015 13:02    Oggetto: Rispondi citando


Questa sera un film straordinario "Il pianista" da vedere su iris.L'ho visto due volte,lo vedrò e lo rivedrò ancora,non perdetevelo.
E' terribile pensarlo ma ciò che è successo potrebbe riaccadere,va combattuto qualsiasi accanimento contro le minoranze.Possiamo farlo ricordando ogni giorno che la libertà fa parte di noi,difendiamola sempre per noi e per gli altri!

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"LE MANI CHE AIUTANO SONO PIù SACRE DELLE BOCCHE CHE PREGANO"
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