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"IL GIUDICE"- Gli Anni Spezzati e un abbraccio
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Autore Messaggio
genziana



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MessaggioInviato: Gio Set 12, 2013 15:45    Oggetto: Autoritratti - 00.55 RAI PREMIUM - sabato 14/09/13 canale 25 Rispondi citando







        UN ABBRACCIO...IN TV canale 25 dgtv/TivùSat

        sabato 14 settembre 2013: RAI PREMIUM 00.55

        "Autoritratti" intervista ALESSANDRO PREZIOSI





      Viaggio alla scoperta dei protagonisti della Fiction. Magazine realizzato da Rai Premium.

      Alessandro Preziosi racconta la sua intensa carriera d'attore in teatro cinema televisione
      tra i più conosciuti nelle miniserie tv RAI :
      ''Il Commissario De Luca'' di Antonio FRAZZI.






Premio Efebo d'Argento ad Alessandro Preziosi: per la magistrale interpretazione.


Efebo d'Oro 2008 ad Antonio Frazzi: utilizzando gli strumenti canonici del poliziesco mette a frutto una costruzione narrativa intrigante ed originale ponendo una particolare cura sulle atmosfere, i percorsi emotivi dei personaggi, le tensioni drammatiche all’interno di un’opera che esalta gli attori seducendo al contempo il pubblico che ha giudicato il tv-movie una delle opere televisive più significative ed importanti dell’anno.


Efebo d'Argento 2008 a Carlo Lucarelli, autore dei romanzi: Il commissario De Luca.


Riconoscimento a Francesco Bruni, sceneggiatore del tv-movie Il commissario De Luca.



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L'ultima modifica di genziana il Sab Set 21, 2013 16:44, modificato 1 volta
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marystone



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MessaggioInviato: Gio Set 12, 2013 19:14    Oggetto: Rispondi citando


....premi più che meritati!!!! Laughing Laughing
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Marisol



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MessaggioInviato: Lun Set 16, 2013 12:56    Oggetto: Rispondi citando


Caro Ale,



Baci enormeeee,

Marisol

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La vera ricchezza è prendere la vita con amore, donando amore.



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Beate-1969



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MessaggioInviato: Lun Set 16, 2013 17:29    Oggetto: Rispondi citando


Nessuno lo merita più che il nostro caro capitano Alessandro!

Congratulazioni.

Tanti baci

Bea Smile Smile Smile Smile Smile Smile Smile


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Mi dispiace per il mio cattivo italiano

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genziana



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MessaggioInviato: Sab Set 21, 2013 16:37    Oggetto: MINE VAGANTI - 21.15 RAI MOVIE - martedì 24/09/13 - canale24 Rispondi citando







        UN ABBRACCIO ...IN TV RAI MOVIE - Canale 24

        martedì 24 settembre 2013 - prima serata 21.15

        PREZIOSI nel film ''MINE VAGANTI'' di OZPETEK


diretta web www.rai.tv/dl/RaiTV/dirette/PublishingBlock-1dc5af18-ecc2-497f-be49-8e2989cbcc2a.html?channel=Rai%20Movie


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genziana



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MessaggioInviato: Lun Set 23, 2013 18:26    Oggetto: Regia Graziano Diana GLI ANNI SPEZZATI - IL GIUDICE |RaiUno Rispondi citando



'Gli anni spezzati' miniserie Rai1 regia:Graziano Diana






film tv 'Il giudice' |2012 Rassegna stampa del Forum di Alessandro



ha scritto:

    “TRILOGIA ANNI 70” ••• Le riprese a settembre

        Il rapimento Sossi e l’omicidio Coco
        in un film per la tv girato a Genova
        Con Alessandro Preziosi e la Rocca


Parte da Genova la “Trilogia anni 70”, una miniserie in sei puntate che andrà in onda sulla Rai nel 2013. Tre storie autonome per raccontare tre città e tre momenti diversi. L’episodio genovese si svolge tra il 1974 e il 1976. Per sottotitolo ha “Il magistrato”, con riferimento al giudice Mario Sossi, rapito dalle Brigate Rosse il 18 aprile 1974. A interpretarlo sarà Alessandro Preziosi, sua moglie avrà il volto di Stefania Rocca, Alessio Vassallo avrà il ruolo di un giovane magistrato collaboratore di Sossi. Il terrorismo è dunque al centro della rievocazione che sarà girata a Genova la seconda settimana di settembre, per una decina di giorni, con l’appoggio della Genova-Liguria Film Commission, che fornirà maestranze locali e anche alcuni attori per le parti minori. I luoghi delle riprese saranno quelli dove si sono svolti i fatti, per esempio salita Santa Brigida dove fu assassinato Francesco Coco, procuratore della Repubblica, l’8 giugno 1976, ma anche piazza Matteotti e via Garibaldi. La produzione ha cominciato proprio ieri a organizzare le riprese e pare che, pur non essendo teatro dei fatti a copione, Boccadasse possa rientrare fra i luoghi dove ambientare una scena.
L’obiettivo della “Trilogia” è raccontare dieci anni cruciali della storia d’Italia, dalla strage di Piazza Fontana (1969) alla marcia dei 40 mila a Torino (1980), attraverso le storie di tre protagonisti: un commissario, un magistrato e un ingegnere, e tre città diverse, Milano, Genova e Torino. È l’ambizioso progetto della Albatross di Alessandro Jacchia e Maurizio Momi che produce la miniserie. Nel maxi cast, oltre a Preziosi e Rocca, compaiono Emilio Solfrizzi (il commissario Calabresi), Alessio Boni e Luisa Ranieri.
Il primo ciak è quindi previsto a Genova con l’episodio dedicato al rapimento del giudice Sossi. La regia è affidata a Graziano Diana che per la Rai ha già realizzato “Edda Ciano e il comunista” nel 2011 e “La vita rubata” con Beppe Fiorello. Saranno tre “atti” per sei serate complessive, collegate tra loro: Milano ‘69-’72; Genova ‘74-’76; Torino ‘79-’81. Un’impresa non facile, una vera sfida (basti pensare alle polemiche scatenate dal film di Marco Tullio Giordana “Romanzo di una strage”) ma sarà un prodotto diverso dalle fiction, perché ogni capitolo avrà una sua cifra autonoma, pur facendo parte di un unico corpus. Il titolo è unico, ma tre sono i sottotitoli (il commissario; il magistrato; l’ingegnere).
Preziosi sarà Sossi, il sostituto procuratore rapito da un’organizzazione terroristica, fino ad allora poco conosciuta, che si firma col nome di Brigate Rosse. Titolare di diverse inchieste sulle ali eversive della sinistra extraparlamentare e Pubblico ministero nel processo al Gruppo XXII Ottobre, fu rilasciato a Milano il 23 maggio 1974. Per le BR si tratta del primo attacco al cuore dello Stato, un colpo diretto contro i rappresentanti delle istituzioni, che inaugura una tristemente lunga serie di attentati e che può essere considerato come un’anticipazione del rapimento di Aldo Moro.
A liberazione avvenuta, il procuratore della Repubblica Francesco Coco verrà ucciso l’8 giugno 1976, insieme a due uomini della scorta. Le BR concepirono l’assassinio come rappresaglia, perché Coco si era rifiutato di scarcerare alcuni terroristi in cambio di Sossi. A prestare il volto alla moglie del giudice sarà Stefania Rocca, la quale ha da poco finito di girare per la Rai “Altri tempi” di Marco Turco e che prenderà parte dopo l’estate alla fiction su Adriano Olivetti per la regia di Michele Soavi. Ad affiancarli anche l’attore Alessio Vassallo (“Il Giovane Montalbano”, “La vita Rubata”) che con Preziosi e Rocca ha già girato “Edda Ciano e il comunista”, e che qui veste i panni di un giovane magistrato stretto collaboratore di Sossi.
Emilio Solfrizzi sarà Luigi Calabresi nell’episodio “Il commissario”. L’attore pugliese è impegnato in questi giorni sul set di “Mi rifaccio vivo”, il nuovo film di Sergio Rubini. L’anarchico Pinelli avrà invece il volto dell’attore Paolo Calabresi (il pubblico lo ha conosciuto nei travestimenti del programma “Italian Job” su La7). Infine, Alessio Boni sarà l’ingegnere Mario Venuti, un personaggio di fantasia creato dagli sceneggiatori per arrivare alla marcia dei 40 mila a Torino, che vide protagonisti i colletti bianchi della Fiat. Ebbe luogo il 14 ottobre 1980 ed è stata considerata un punto di rottura nella storia delle lotte sindacali in Italia. Per la prima volta, infatti, la maggioranza silenziosa dell’industria più importante d’Italia alza la voce e dà luogo ad una manifestazione che cambierà per sempre i rapporti tra lavoratori, sindacati e azienda. Oltre a Genova, le riprese di “Trilogia” si svolgeranno a Roma, Torino e Belgrado.



    La regia di Graziano Diana /// Tre “atti” per sei serate RAI


IN SALITA SANTA BRIGIDA
La storia di Genova è insanguinata e questa foto storica è scolpita nella memoria di molti. L’8 giugno del 1976 il procuratore generale presso la Corte d’appello di Genova, Francesco Coco viene brutalmente assassinato dalle Brigate Rosse. Nel maggio 1974 Coco si era opposto al rilascio degli otto detenuti ex-militanti del gruppo XXII Ottobre per la liberazione del giudice e amico Mario Sossi. Questa terribile pagina non poteva mancare nella trilogia televisiva in sei puntate dedicata agli anni Settanta in Italia. Le riprese inizieranno a Genova la seconda settimana di settembre


IL DOCUMENTO
L’immagine del giudice Mario Sossi durante il rapimento da parte delle Brigate Rosse avvenuto il 18 aprile 1974 a Genova. Sossi fu rilasciato il 23 maggio dello stesso anno a Milano. Nella finzione televisiva il magistrato sarà interpretato da Alessandro Preziosi




CORRIERE MERCANTILE – Cultura & Spettacoli – mercoledì 22 agosto 2012 – pag. 17





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genziana



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MessaggioInviato: Lun Set 23, 2013 18:28    Oggetto: Regia Graziano Diana GLI ANNI SPEZZATI - IL GIUDICE |RaiUno Rispondi citando



ha scritto:

      Preziosi sul set diventa Sossi a De Ferrari
      Atmosfera e cimeli anni Settanta, in centro
      L’attore: Genova? Ho un ricordo bellissimo


DIEGO CURCIO

«Genova? Purtroppo non me la sono potuta ancora gustare, perché sono arrivato solo ieri sera. Ma ho un ricordo bellissimo di quando, sette anni fa, ho portato in scena qui da voi il musical “Datemi tre caravelle”». Alessandro Preziosi, il bello di “Elisa di Rivombrosa”, esce dal suo hotel di via XX Settembre alle 17,15.
E si dirige velocemente - occhialoni scuri, barba sale e pepe e polo verde - in piazza De Ferrari. Non ha molto tempo per chiacchiere, perché nel giro di pochi minuti dovrà essere vestito e truccato per calarsi nei panni del magistrato Mario Sossi, per la fiction di Raiuno dedicata agli anni Settanta il cui titolo provvisorio è “Il giudice”. Il lavoro fa parte di una trilogia che andrà in onda la prossima stagione sulla rete ammiraglia della televisione di Stato e che avrà come tema gli anni Settanta. Un decennio ricco di violenza, stragi e trame nere, che nella ricostruzione televisiva prenderà in esame tre luoghi simbolo di quel periodo: Milano, Torino e appunto Genova. Per la nostra città è stato scelto un episodio centrale di quella stagione di violenza: il rapimento del giudice Sossi messo in atto dalle Brigate rosse il 18 aprile del 1974. La vicenda segnò un punto di svolta per la storia criminale del gruppo terroristico. E anche se le Br rilasciarono il magistrato un mese dopo, quell’episodio fu il preludio di una serie di fatti di sangue che vide protagonista la nostra città.
L’intera trilogia degli anni Settanta è diretta da Graziano Diana e prodotta dalla Albatross di Alessandro Jacchia e Maurizi Momi per Rai Fiction. Fra gli altri interpreti di questo episodio genovese spiccano Stefania Rocca, nei panni della moglie del giudice e Alessio Vassallo, che interpreta un giovane magistrato che collabora con Sossi. Nel cast figurano anche Ennio Fantastichini, Alessio Vassallo, Simone Gandolfo, Lucia Batassa e l’affascinante Anna Safroncik, che proprio ieri si trovava a Palazzo Tursi per girare alcune scene. La troupe resterà in città tutta la settimana (oggi si girerà di nuovo fra piazza Matteotti, via Garibaldi e piazza De Ferrari). Mentre dalla prossima settimana la produzione volerà in Serbia.
Com’era facile prevedere le riprese di ieri pomeriggio hanno raccolto l’attenzione di parecchi curiosi che, con telefonini e macchine fotografiche alla mano, sono rimasti subito conquistati dall’atmosfera e dai simboli della Genova del 1974. Passeggiando fra De Ferrari e Matteotti, infatti, sembrava proprio di essere tornati indietro nel tempo. Su alcuni muri campeggiavano vecchi manifesti elettorali ingialliti, compresi quelli della campagna referendaria sul divorzio (era proprio il maggio del ‘74) con slogan come “La legge sul divorzio protegge i più deboli: al referendum rispondi No”. Mentre a due passi da Palazzo Ducale spiccava la ricostruzione di una vecchia edicola anni Settanta con le riproduzioni di riviste e quotidiani d’epoca: “La Stampa”, il “Corriere della sera”, “L’Espresso”, “Stop” e naturalmente il “Corriere Mercantile” con in prima pagina una notizia fra cronaca nera e sport dal titolo “Ecco, minuto per minuto, il resoconto della ‘notte dei coltelli’ dei tifosi esasperati”.
A questa carrellata di cimeli e memorabilia bisogna poi aggiungere una splendida 128 verde acqua parcheggiata in piazza Matteotti, un vecchio autobus giallo e una “gazzella” e una camionetta dei carabinieri. Lungo piazza De Ferrari, in attesa di girare qualche scena, si potevano incrociare strani personaggi con pantaloni a zampa d’elefante e giacche marroni, basette folte e cravatte démodé. Tutti segni di mondo che non c’è più, senza computer e cellulari, in cui si scriveva a macchina e si telefonava con i gettoni: un periodo che sembra lontano anni luce. Anche se si tratta di appena quarant’anni fa. Un momento piuttosto buio della nostra storia, sul quale aleggiano ancora tante ombre, come dimostra anche la vicenda del rapimento Sossi. Rivivere quei giorni terribile grazie al racconto di una fiction potrebbe forse aiutarci a capire di più. O quantomeno a non dimenticare.



      Oggi si gira di nuovo / In onda la prossima stagione




IL PROTAGONISTA

Alessandro Preziosi (nella foto grande) è il protagonista dell’episodio in due puntate, uno dei tre di cui è costituita la miniserie televisiva “Trilogia anni ’70”. Il titolo è ancora provvisorio, ma le scelte del regista Graziano Diana sono già note. Preziosi darà il volto al magistrato Mario Sossi, che fu rapito dalle Brigate Rosse nell’aprile del 1974. Un pezzo di storia italiana, accaduto fra le strade delle città, che ora sono teatro della sua ricostruzione. Andrà in onda su Raiuno.




CORRIERE MERCANTILE – Cultura & Spettacoli – martedì 11 settembre 2012 – pag. 17





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genziana



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MessaggioInviato: Lun Set 23, 2013 18:30    Oggetto: Regia Graziano Diana GLI ANNI SPEZZATI - IL GIUDICE |RaiUno Rispondi citando



ha scritto:

    Le riprese – L’attore a Genova per la miniserie Rai

      «Com’è difficile interpretare il giudice Sossi»

        Alessandro Preziosi: «Lavoro cercando
        di non cadere nella trappola ideologica
        »


DIEGO CURCIO

«L’unico modo per interpretare il giudice Mario Sossi e non cadere nella trappola dell’ideologia era quello di raccontare un uomo dedito al suo mestiere. Una figura controversa, che ha scatenato tanto odio. Ma che fu messa in croce soprattutto perché face il suo lavoro. È un po’ quello che accade oggi, con tutte le differenze del caso, ad Antonio Ingroia. Non è facile fare i magistrati in Italia». Alessandro Preziosi è a Genova da due giorni per interpretare Il giudice (titolo provvisorio), la fiction Rai girata da Graziano Diana nel centro storico cittadino e inserita nella trilogia sugli anni Settanta, che la televisione di Stato manderà in onda nel corso della prossima stagione. Le riprese dureranno fino a venerdì. E poi la produzione andrà in Bosnia per girare gli interni. L’episodio genovese racconta del rapimento Sossi del 1974 e dell’omicidio del giudice Francesco Coco nel 1976. Entrambi messi in atto dalle Brigate Rosse. Ieri pomeriggio l’attore napoletano ha incontrato gli eredi di Coco e lo stesso Sossi. E poi è stato preso d’assalto dalle fan, che gli hanno chiesto foto ricordo e autografi.

Preziosi come si entra in una parte come questa?
«Documentarsi non è stato semplice. La sceneggiatura della fiction non si schiera né da una parte né dall’altra. Perché non avrebbe avuto senso farne un racconto ideologico. Ho preferito guardare al giudice Sossi, figura che ha sempre scatenato sentimenti contrastanti, come a una persona dedita al suo lavoro, un mestiere difficile che lo ha costretto a fare delle scelte. Questo magistrato è stato messo “in prigione” dal popolo per il suo operato. Ma chi fa il suo dovere non dovrebbe essere esposto a certe conseguenze».

Il rapimento Sossi rappresenta un salto di qualità nella strategia delle Brigate Rosse, che dopo le rapine e le azioni dimostrative, hanno deciso di sequestrare un magistrato.
«Con quell’episodio sono iniziati gli Anni di Piombo. E lo Stato si è trovato per la prima volta di fronte a un dilemma enorme: bisogna trattare o no con i terroristi? Le Brigate Rosse avevano chiesto, in cambio del rilascio di Sossi la liberazione di alcune persone finite in carcere. Ma non è semplice scegliere come muoversi quando bisogna prendere una decisione pubblica. Qualunque trattativa sarebbe apparsa un cedimento della politica di fronte a un ricatto. Il grande errore che venne fatto all’epoca, però, fu quello di non considerare l’insofferenza di una parte della società».

La fiction può aiutarci a comprendere meglio la nostra storia e in questo caso gli anni Settanta?
«Certo. E proprio questo proliferare di serie televisive che tornano a parlare del nostro passato è la dimostrazione che l’Italia è afflitta da una patologia. Se i misteri fossero stati risolti e se avessimo delle risposte rispetto a certi fatti del Novecento del nostro Paese non ci sarebbe tutto questo bisogno di tornare a parlarne. Invece la società non ha saputo trovare delle soluzioni ai suoi problemi. Naturalmente non possiamo pensare che lo faccia la televisione. Però queste serie possono aiutarci a riflettere».

Visto che a scuola è difficile studiare certe vicende, pensa che la fiction possa parlare anche a chi non ha vissuto quei giorni, come per esempio i ventenni e i trentenni di oggi?
«Sicuramente! Raccontare il Novecento serve a conoscere meglio figure e personaggi che hanno scritto la nostra storia. Ma questo vale per tutti, non solo per i ragazzi. Per fare un esempio, quando ho visto la fiction su Borsellino mi è rimasta impressa una scena in cui la figlia del giudice non sa se presentarsi a un esame universitario, perché non si sente preparata. Borsellino allora le dice: “L’importante è che tu faccia il tuo dovere”. Parole che risuonano anche nella vicenda che stiamo girando in questi giorni».

Che effetto le fa lavorare a Genova?
«Per prima cosa ho ricevuto un’accoglienza splendida. E poi trovo che sia davvero impagabile girare in questa città. C’ero stato alcuni anni fa, ma soltanto in teatro per uno spettacolo. Adesso che riesco un po’ ad andare in giro con le riprese, trovo che sia eccezionale. Il panorama è stupendo. Mi trovo molto bene».

Dopo questa fiction sugli anni Settanta quali sono i suoi progetti?
«Finite queste riprese tornerò sicuramente in teatro con “Cyrano de Bergerac”».




Gli interni da girare in Bosnia /// L'incontro con gli eredi di Coco




CORRIERE MERCANTILE – Spettacoli – mercoledì 12 settembre 2012 – pagina 19





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genziana



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MessaggioInviato: Lun Set 23, 2013 18:31    Oggetto: Regia Graziano Diana GLI ANNI SPEZZATI - IL GIUDICE |RaiUno Rispondi citando



ha scritto:

Genova. Proseguono le riprese della fiction della Rai sul magistrato. Ieri si è girato in piazza Matteotti


      Sossi arriva sul set del suo rapimento
      L’abbraccio con Alessandro Preziosi,
      lo stupore: «C’è anche il 42, il mio bus»


FRANCESCA FORLEO

«Guarda Gabriella, c’è anche il mio autobus, proprio il 42, quello dell’epoca». Quando si accorge di quel dettaglio “storico”, il giudice in pensione Mario Sossi è in piazza Matteotti già da una mezz’ora buona. Circondato dalle figlie Gabriella e Fiorella è seduto al tavolino di un bar mentre una cinquantina di comparse (e protagonisti) della miniserie tv “Trilogia anni 70” di Rai Fiction, scandiscono slogan di morte contro la sua persona, (di allora ovviamente) sotto le finestre del Ducale che in quegli anni ospitavano il suo ufficio. «Sossi, fascista, sei il primo della lista». «Me le ricordo quelle grida, me le ricordo bene, mi affacciavo alla finestra e li osservavo »,dice al Tg3 che lo intervista e alle figlie che lo hanno accompagnato a vedere le riprese della sua storia, la loro storia. Quello di Sossi fu il primo sequestro con processo delle Brigate Rosse. Un commando composto tra gli altri da Alberto Franceschini e Mara Cagol, lo rapì il 18 aprile del 1974 sotto casa sua, in via Forte San Giuliano, appena sceso da un bus della linea 42, lo stesso che prendeva tutte le sere per tornare a casa. «Era solo, perché la scorta non la voleva - ricorda ancora la figlia - poteva averla, era minacciato, ma non la voleva».
Per Sossi, che guarda recitare anche il nipote Edoardo nella parte - comparsa di un carabiniere, è un momento di grandissima emozione. In più, insieme a lui, c’è anche il figlio di un collega la cui vicenda s’intreccia tragicamente con la sua. Parliamo di Massimo Coco, figlio della prima vittima delle Br, il magistrato Francesco ucciso l’8 giugno del 1976 in salita Santa Brigida, sempre a Genova. Proprio Francesco Coco, durante le trattative per la liberazione del collega, si era opposto alla richiesta dei brigatisti di scarcerare gli 8 militanti della banda XXII ottobre finiti in carcere dopo l’omicidio del portavalori Alessandro Floris, agli albori degli anni Settanta e della lotta armata a Genova. Sossi fu liberato comunque, Coco finì ammazzato due anni dopo. E adesso, il giudice sopravvissuto e i figli di quegli anni bui, si ritrovano tutti insieme a rivivere sul set di Graziano Diana che gira le scene che precedono il rapimento. E le comparse gridano gli slogan di morte. «Sossi, fascista, sei il primo...».
Quando poi al tavolino arriva chi Sossi impersona, l’attore dagli occhioni blu Alessandro Preziosi, il suo “reale” lo guarda stupito. Preziosi è vestito come lui allora, si avvicina e gli stringe la mano. L’emozione è palpabile e accomuna tutti. Pochissime parole, l’ex giudice è già stanco. Sarà l’attore a dichiarare che «vuole rendere l’umanità del personaggio». Quello che si affaccia al balcone del suo ufficio a Palazzo Ducale e osserva chi lo contesta tanto duramente, chi lo minaccia, lo sguardo fermo, e non una parola gli esce dalle labbra.
Quando poi, sarà ormai il terzo o quarto ciak della stessa scena, gli attori tornano a scandire gli slogan, Gabriella decide che per suo padre «basta così. Adesso ti riporto a casa». E sul set rimane soltanto la figlia minore, Fiorella a osservare una nuova generazione di Sossi in azione.
«Mio figlio Edoardo ha voluto partecipare al progetto -spiega- si è presentato alla produzione chiedendo di fare la comparsa, voleva soltanto “esserci”, nella storia che ha segnato la nostra famiglia. Invece gli hanno fatto dire anche una battuta, piccolissima. Fa il carabiniere. Ma questa non sarà la sua strada, ha scelto di studiare legge, sì, come il nonno».
Edoardo è il primo Sossi a riabbracciare la professione della legge e forse anche della magistratura. «Noi abbiamo scelto situazioni più tranquille», dice Fiorella che come la sorella è una bella donna con un temperamento che supera le barriere della formalità. «Io sono insegnante». E Massimo Coco, che era un’adolescente quando il padre fu ucciso fa il musicista, suona il violino. Anche lui ha voluto esserci ieri a rivedere quegli anni.


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IL SECOLO XIX – Cronaca Genova – mercoledì 12 settembre 2012, pagina 25





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genziana



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MessaggioInviato: Lun Set 23, 2013 18:33    Oggetto: Regia Graziano Diana GLI ANNI SPEZZATI - IL GIUDICE |RaiUno Rispondi citando



ha scritto:


        L'INTERVISTA: Alessandro Preziosi
« Io, tragico giudice Sossi tra dovere e disillusione »





L’attore interpreta su RAI UNO il magistrato rapito dalle Brigate Rosse nel 1974.
Una serie che ripercorre gli eventi simbolo degli anni di piombo




Paolo Scotti

La sera del 18 aprile 1974, in via Forte San Giuliano, a Geno­va, il giudice Mario Sossi scende dall’autobus numero 42 e a piedi si avvia tranquillo verso casa. Un’Autobianchi A112 lo affianca; due uomini scendono; l’afferrano, l’immobilizzano, lo spingono dentro. Questa la scena che quarant’anni fa avviò il primo, clamoroso rapimento firmato Brigate Rosse. Questa la scena che, quarant’anni do­po, inaugurerà Trilogia Anni 70: sei puntate prodotte da Albatross e dirette da Graziano Diana che - prossimamente su Raiuno - rievocheranno tre eventi­ simbolo del cupo decennio de­gli «anni di piombo». Con Il Commissario (cioè Calabresi, interpretato da Emilio Solfrizzi), L’ingegnere (personaggio di fantasia, interpretato da Alessio Boni, sulla marcia sindacale dei 40mila a Torino) e Il Giudice (naturalmente Sossi), cui pre­sterà il volto, spaesato come nel­la celebre foto in bianco e nero, Alessandro Preziosi.

Trilogia Anni 70: una rievo­cazione storica? O un dram­ma umano?

«L’uno dentro l’altra. Il rapi­mento Sossi, infatti, ha un potenziale drammatico enorme. Con esso le Brigate Rosse dichiararono guerra allo Stato Italiano. Che però non se ne accorse. E così la Procura di Genova e Sos­si si ritrovarono ad affrontare da soli disagi prima, e poi minac­ce, che forse le istituzioni sotto­valutarono».

E Sossi? Che figura è? Politica? Simbolica? Tragica?

«M’hanno affascinato le due diverse fasi della sua vita. La pri­ma, in cui dovette gestire un po­tere giudiziario che proprio allora cominciava a chiedere un riconoscimento esecutivo (cogli anni divenuto politico). E la seconda, quella del post-rapimento, che cambiò radicalmente il suo rapporto con lo Stato, ponendogli la domanda-tormento di una vita intera. Fin dove è giusto sacrificare se stessi, fino al punto di rischiare la pro­pria vita, per uno Stato senza un’identità forte, talvolta addirittura assente?».

Interpretato anche da Ennio Fantastichini e Stefania Rocca, «Il Giudice» ricostruirà degli anni 70 secondo stereotipo? Gli anni di piombo, il terrorismo oscuro, la cupa austerity?

«No, no: proprio su questo Graziano Diana, sceneggiatore oltreché regista, s’è particolarmente battuto. Gli anni 70 furono tormentati solo perché avviarono innumerevoli cambiamenti. E tutti i cambiamenti nascono nel travaglio. Che però è in sé positivo: nulla può divenire migliore senza sofferenza».

Alcune delle inquietudini che contrapposero allora la Destra alla Sinistra sembrano talvolta riaffiorare. La Tri­logia Anni 70 avrà una colorazione politica?

«Naturalmente no. Sarà la storia di uomini in difficoltà. E del loro Paese nel momento del travaglio». (...)





IL GIORNALE – ALBUM – sabato 10 novembre 2012 – pagina 31






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genziana



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MessaggioInviato: Lun Set 23, 2013 18:45    Oggetto: Regia Graziano Diana GLI ANNI SPEZZATI - IL GIUDICE |RaiUno Rispondi citando



'Gli anni spezzati' miniserie Rai1 regia:Graziano Diana






film tv 'Il giudice' |2013 Rassegna stampa del Forum di Alessandro



ha scritto:




RaiUno e "Gli anni spezzati" d'Italia. Al Roma Fiction Fest: la trilogia di Diana con Preziosi, Solfrizzi e Boni



Simonetta Robiony - Roma

Non piace a Graziano Diana la definizione di Anni di piombo per il decennio della lotta armata: gli pare monotona, appiattita quando invece le cose mutavano di ora in ora e i fronti contrapposti si facevano sordi l’uno all’altro: «La mia impressione è che con la strage di Piazza Fontana, l’Italia si sia spaccata in due - dice - iniziano attentati, ferimenti, bombe, scontri ma soprattutto una profonda crisi in tutte le coscienze. Per questo, il mio lavoro sugli Anni 70, ho voluto chiamarlo Gli anni spezzati, provando a raccontare dall’interno di vicende private e pubbliche cosa è successo da quel momento nelle teste e nei cuori di noi italiani».

Gli anni spezzati è in anteprima al Roma Fiction Fest che inizia il 28 e poi in onda su Raiuno in gennaio composta da tre film-tv autonomi su tre tragedie di quel decennio, tenute insieme dal filo conduttore della paternità, biologica o solo emotiva, che conduce a un confronto giovani-adulti. Il primo film, Il giudice, ambientato a Genova, è sul sequestro Sossi, il magistrato rapito e poi liberato dalle allora poco conosciute BR, collaboratore del giudice Coco, successivamente vittima lui stesso della lotta armata. Il racconto è fatto dall’attore Alessio Vassallo un magistrato alle prime armi, mentre Alessandro Preziosi è Mario Sossi.

Il secondo film, Il commissario affronta invece il caso Calabresi: qua il ragazzo è l’attore Emanuele Bosi poliziottino arrivato a Milano dalla periferia romana, mentre Solfrizzi è Luigi Calabresi e la Ranieri sua moglie Gemma. Il terzo, L’ingegnere, si svolge a Torino nei giorni della marcia dei 40mila alla Fiat che mise fine a una serie infinita di scioperi e di violenze in fabbrica a seguito di 61 licenziamenti: il protagonista, ingegnere che indaga su una figlia inquieta troppo vicina ai movimenti sovversivi, è Alessio Boni.

Nel cast di questa trilogia anche Stefania Rocca, Paola Pitagora, Enzo De Caro, Ninni Bruschetta. «In principio oltre alle tre grandi città del nord industriale, Genova, Milano e Torino, avrei voluto mettere anche la Roma del sequestro Moro, l’unica che ho davvero vissuto - spiega il regista - Poi, dopo aver visto tutti i film su Moro, da quello di Ferrara a quello di Bellocchio, ho deciso di evitare una storia troppo raccontata e dove, forse, avrei messo qualche elemento autobiografico di troppo». Lui nel '68 viveva a Pesaro, «ero piccolo e portavo la pastasciutta a mio fratello che occupava il liceo. Io ho avuto il '77, un movimento ideologicamente molto diverso: ricordo l’esplosione di disperata creatività di Bologna. Poi sono arrivati gli Anni 80 e tutto è finito». Il bisogno di raccontare anni non veramente vissuti viene dal suo lavoro di sceneggiatore. «Ho cominciato con Un eroe borghese sul caso Ambrosoli. Racconto persone, non ideologie, storie di famiglia, conflitti psicologici, drammi esistenziali.
Tutti allora sembravano più vecchi. Oggi ci muoviamo come in una eterna giovinezza, sospesi, perfino passivi. Sia noi, che giovani non siamo più, che i nostri figli che dovrebbero invece agire. In quegli anni si andava di fretta, si correva, oggi mi pare si viva attendendo una svolta da fuori: una vittoria al gioco, una chiamata dalla tv. Si è persa la speranza di determinare il nostro destino
».




LA STAMPA - Ed. nazionale/Spettacoli - pag. 53 - lun. 23/09/2013






in attesa di un topic dedicato esclusivamente a questo argomento

commentiamo insieme qui topic Un abbraccio a tutti di Alessandro



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marystone



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MessaggioInviato: Lun Set 23, 2013 18:48    Oggetto: Rispondi citando


grazie Giuly per la rassegna stampa di questa fiction che sarà sicuramente molto interessante vedere!!! Smile Smile

Spero la trasmettano presto!!! Laughing Laughing
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Marilina



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MessaggioInviato: Lun Set 23, 2013 20:36    Oggetto: Rispondi citando


Very Happy ehilà bellissima collezione di articoli sulla serie dedicata ad uno dei periodi peggiori della nostra storia...
anch'io come Mariella aspetto con curiosità questo lavoro, per ammirare l'interpretazione del nostro capitano e rivedere la Genova in cui, io bimba, ho vissuto proprio in quegli anni.
Avevo due anni quindi è impossibile per me ricordare i fatti... ma ricordo benissimo piazza de Ferrari dove il bus girava in tondo e io restavo incantata dal fontanone al centro.
Le storie le conosco attraverso i racconti di mio padre che ha lavorato nella GdF ... non so se conoscesse Sossi, ma ha conosciuto Aldo Moro di persona.
Genova poi divento' invivibile e nel '77 i miei decisero di tornare in Sardegna e ci tornammo nel '78 quando mio padre ottenne il trasferimento...

che tempi... Rolling Eyes
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pascale61



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MessaggioInviato: Mar Set 24, 2013 08:59    Oggetto: Rispondi citando


Grazie Giuliana per i rivista baci a tutti!!!!
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margherita79



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MessaggioInviato: Mar Set 24, 2013 09:44    Oggetto: Rispondi citando


Che bella e interessante rassegna stampa che ci hai posto carissima Giuly Razz Razz .....sarà un film bellissimo ne sono sicura che spero di vedere presto...
Forza carissimo Ale noi siamo con te!!!!!
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margherita79
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