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genziana
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Inviato: Mar Mar 13, 2018 19:05 Oggetto: VINCENT VAN GOGH L'odore assordante del bianco, TOUR 2018-19 |
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_ KHORA.teatro con TSA - Teatro Stabile d'Abruzzo
presentano
ALESSANDRO PREZIOSI nel ruolo di protagonista in
VINCENT VAN GOGH. L'odore assordante del bianco
di STEFANO MASSINI con regia di Alessandro Maggi
testo vincitore del Premio Tondelli Riccione Teatro 2005
scene|costumi Marta Crisolini Malatesta; disegno luci
Valerio Tiberi, Andrea Burgaretta; musiche Giacomo
Vezzani; supervisione artistica di Alessandro Preziosi
PERSONAGGI E INTERPRETI
Vincent Van Gogh: Alessandro Preziosi
Dottor Peyron: Francesco Biscione
Theo Van Gogh: Massimo Nicolini
Dottor Vernon-Lazàre: Roberto Manzi
infermiere Gustave: Alessio Genchi
infermiere Roland: Vincenzo Zampa
voce di Vincent bambino: Davide Piccirillo
aiuto regia Angela Zinno; direttore di scena Giovanni Piccirillo;
capo macchinista Mimmo Pirolla; capo elettricista Dino Iovannitti; sarta Silvia Lombardi; service audio e luci Emmedue; scenotecnica L'Aquila scena; trucco e acconciature Capelli & Company; calzature Shoes4show;
produz. KHORA.teatro |TSA Teatro Stabile d'Abruzzo
_ in collaborazione con il FESTIVAL di SPOLETO 60 _
prima nazionale 27 giugno '17 Napoli Teatro Festival
prodotto da Alessandro Preziosi, Tommaso Mattei, Aldo Allegrini
produzione esecutiva di Aldo Allegrini; ritratti di Francesca Fago; foto di scena: Manuela Giusto; design grafico: Arianna Sabbatini
TOURNEE TEATRALE gen./aprile 2018 - KHORA.teatro
dal 20 al 21 gennaio – FERMO, Teatro DELL’AQUILA
. AMAT Associazione Marchigiana Attività Teatrali
- Residenza di Riallestimento
23 gennaio - ESTE (PD), Teatro FARINELLI
. ArteVEN Circuito Teatrale Regionale
. Teatro Stabile del Veneto, Teatro Nazionale
. Regione del Veneto e MiBACT
dal 24 al 28 gennaio - VENEZIA MESTRE, Teatro TONIOLO
. ArteVEN Circuito Teatrale Regionale
30 gennaio - SACILE (PN), Teatro Politeama ZANCANARO
. ERT del Friuli Venezia Giulia
dal 31 gennaio al 4 febbraio - TRIESTE, Politeama ROSSETTI
. TEATRO STABILE DEL FRIULI VENEZIA GIULIA,
- Teatro di Rilevante Interesse Culturale
6-7-8|10-11 febbraio - FIRENZE, Teatro della PERGOLA
. TEATRO DELLA TOSCANA, Teatro Nazionale
dal 13 febbraio al 4 marzo - ROMA, Teatro ELISEO
6 marzo – SULMONA (AQ), Teatro Com.le Maria CANIGLIA
. ACS Abruzzo Circuito Spettacolo
dal 7 all'8 marzo - TERAMO, Teatro Comunale
. ACS Abruzzo Circuito Spettacolo
dal 9 all'11 marzo - BOLOGNA, Teatro DUSE
dal 13 al 14 marzo - L'AQUILA, Ridotto del Teatro Comunale
. TEATRO STABILE D'ABRUZZO, Ente Teatrale Regionale
dal 15 al 18 marzo - SALERNO, Teatro Municipale VERDI
. Teatro Pubblico Campano
dal 20 al 25 marzo - NAPOLI, Teatro MERCADANTE
. TEATRO STABILE DI NAPOLI, Teatro Nazionale
27 marzo - URBINO (PU), Teatro SANZIO
. AMAT Associazione Marchigiana Attività Teatrali
28 marzo - RECANATI (MC), Teatro Giuseppe PERSIANI
. AMAT Associazione Marchigiana Attività Teatrali
dal 6 all'8 aprile - TREVISO, Teatro Com.le DEL MONACO
. Teatri e Umanesimo Latino SpA
dal 10 al 12 aprile – THIENE (VI), Teatro Comunale
. ArteVEN Circuito Teatrale Regionale
dal 14 al 15 aprile – CHIETI, Teatro MARRUCINO
seconda TOURNEE TEATRALE 2018-19 KHORA.teatro
dal 10 al 13 gennaio 2019 – PESARO, Teatro ROSSINI
. AMAT Associazione Marchigiana Attività Teatrali
. Comune di Pesaro, Regione Marche e MiBACT
con preghiera di utilizzare con parsimonia Riporta onde consentire aggiornamenti
e modifica al messaggio originale. Grazie per la comprensione e la collaborazione
allo scopo di fornire informazioni precise e accurate per utenti e lettori del Forum
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genziana
Registrato: 22/03/04 13:40 Messaggi: 37246
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Inviato: Mar Mar 13, 2018 19:08 Oggetto: VINCENT VAN GOGH, 13-14/03/18 L'AQUILA Stabile d'Abruzzo TSA |
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♥rassegna stampa selezionata dal Forum ufficiale di
ALESSANDRO PREZIOSI nel ruolo di protagonista in
VINCENT VAN GOGH. L'odore assordante del bianco
13-14 marzo 2018, L'AQUILA Ridotto Teatro Com.le
Alessandro Preziosi in un intenso thriller psicologico "VINCENT VAN GOGH, L'ODORE ASSORDANTE DEL BIANCO", testo di Stefano Massini, regia Alessandro Maggi, scene e costumi Marta Crisolini Malatesta, supervisione artistica Alessandro Preziosi, e con Francesco Biscione, Massimo Nicolini, Roberto Manzi, Vincenzo Zampa, Alessio Genchi, va in scena per la Stagione Teatrale Aquilana, organizzata dal Teatro Stabile d'Abruzzo, martedì 13 marzo alle 21,00 e mercoledì 14 marzo alle 17,30, Ridotto del Teatro Comunale.
"Questo spettacolo, prodotto dal Teatro Stabile d'Abruzzo e Khora.teatro, in collaborazione con Spoleto60 Festival dei due Mondi, racconta di un uomo-bambino che non vuole accettare la realtà - spiega Alessandro Preziosi - e soprattutto non vuole accettare la sua malattia. Solo in questa direzione, non respingendo quello che lui realmente è, riesce a vedere quello che gli altri non capiscono e può continuare ancora a dipingere. È un Van Gogh di cui noi, spettatori di oggi, biograficamente conosciamo tutto e scopriamo anche un uomo che non era poi così folle. La sua follia era legata a una necessità riproduttiva della realtà, condizione insita del suo essere artista, che gli procurava una compulsione emotiva fortissima.
L'uomo ha la capacità infinita di avvicinarsi alla natura nel momento in cui dipinge o semplicemente cerca di raccontare l'arte. È da questo contatto ancestrale con il fatto naturale che nasce un senso di inadeguatezza e di disagio, gli stessi sentimenti che avvertiva Van Gogh nei confronti della bellezza che andava a rappresentare. Van Gogh ha invaso la mia vita, ho letto e apprezzato tutte le notizie che si possono trovare su di lui: è in questo modo che sono arrivato ad accettarlo e comprenderlo, soprattutto mi sono potuto appropriare di certi aspetti che potevo condividere con lui, ma senza forzature. Questo spettacolo cerca proprio di rendere visibile sulla scena tutto questo intimo procedimento".
Siamo nell'ospedale psichiatrico di Saint-Paul-de-Manson, in Provenza, nel 1889: in una stanza bianca vive Vincent Van Gogh, ridotto a uno stato di totale frustrazione a causa delle allucinazioni che scaturiscono dalla sua mente e dei divieti assurdi impartiti dai medici. I suoi pensieri sono ossessivi, non sa di cosa o di chi si può fidare, la sua mente lo tradisce: cosa è reale e cosa è illusione? In questo labirinto soffocante, in cui entra anche lo spettatore, Van Gogh porta avanti una guerra contro il mondo, ma soprattutto contro di sé perché i suoi stessi pensieri sono le mura di una prigione da cui fuggire. L'odore assordante del bianco è uno dei primi testi di Stefano Massini, vincitore del Premio Pier Vittorio Tondelli 2004. [fonte: comunicato QuestoTeatro-TSA]
ha scritto: |
PREZIOSI interpreta VAN GOGH a L’AQUILA
IL CENTRO ediz. Nazionale - SOCIETA' pag. 44 L'AQUILA 13/03/18
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tournée e recensioni; cast e creativi; foto e commenti al LINK
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genziana
Registrato: 22/03/04 13:40 Messaggi: 37246
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Inviato: Mar Mar 13, 2018 19:50 Oggetto: VINCENT VAN GOGH, 13-14/03/18 L'AQUILA Stabile d'Abruzzo TSA |
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ha scritto: |
arriva al Ridotto la straordinaria interpretazione dell’attore nel thriller psicologico
PREZIOSI è un intenso VAN GOGH A L’AQUILA
Alessandro Preziosi magnifico nei panni di Van Gogh nello spettacolo di Stefano Massini dal titolo “Vincent Van Gogh. L’odore assordante del bianco”, in scena oggi alle 21 e domani alle 17.30 al Ridotto del Teatro comunale, all’interno della Stagione del TSA, Teatro Stabile d’Abruzzo. Lo spettacolo prende vita nell’ospedale psichiatrico di Saint-Paul-de-Manson, in Provenza, nel 1889: in una stanza bianca vive l’artista olandese autore di 900 dipinti e di numerosi schizzi non portati a conclusione. Tanto geniale quanto incompreso in vita, Van Gogh influenzò l’arte del XX secolo. Dopo aver trascorso anni soffrendo di frequenti disturbi mentali, morì a 37 anni. In una stanza bianca del nosocomio l’artista è ridotto a uno stato di totale frustrazione, per colpa delle allucinazioni e dei divieti dei medici. I suoi pensieri sono ossessivi, non sa di cosa o di chi si può fidare, la sua mente lo tradisce: cosa è reale e cosa è illusione? In questo labirinto soffocante Van Gogh porta avanti una guerra contro il mondo, ma anche contro di sé: i suoi pensieri sono le mura di una prigione da cui fuggire. “L’odore assordante del bianco” è uno dei primi testi di Stefano Massini, vincitore del premio Pier Vittorio Tondelli 2004.
Stefano Castellani ©RIPRODUZIONE RISERVATA
IL MESSAGGERO ediz. ABRUZZO - L'AQUILA pag. 41 13/03/2018
Grande successo ieri sera per il Van Gogh di Alessandro Preziosi che oggi pomeriggio replicherà al Ridotto del Teatro Comunale. Uno spettacolo da sold out in tutta Italia prodotto da Khora.teatro con TSA.
Antonio Di Muzio ©RIPRODUZIONE RISERVATA
IL MESSAGGERO ediz. ABRUZZO - L'AQUILA pag. 41 14/03/2018
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ALESSANDRO PREZIOSI nel ruolo di protagonista in
VINCENT VAN GOGH. L'odore assordante del bianco
13-14 marzo 2018, L'AQUILA Ridotto Teatro Com.le
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genziana
Registrato: 22/03/04 13:40 Messaggi: 37246
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Inviato: Ven Mar 16, 2018 19:05 Oggetto: VINCENT VAN GOGH, al Teatro Verdi dal 15 al 18/03/18 SALERNO |
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ALESSANDRO PREZIOSI nel ruolo di protagonista in
VINCENT VAN GOGH. L'odore assordante del bianco
dal 15 al 18 marzo 2018 - SALERNO - Teatro VERDI
ha scritto: |
.Alessandro Preziosi e il disagio
esistenziale di Vincent Van Gogh
Vincent Van Gogh è certamente uno degli artisti più noti del mondo. La sua pittura, così unica ed emotiva, lo rende riconoscibile anche a chi non possiede specifiche conoscenze in materia artistica. La sua vita inquieta e il tragico suicidio lo hanno poi reso una vera e propria icona della modernità, simbolo del disagio esistenziale che affligge l’uomo, a partire dal momento storico che segue la rivoluzione industriale, con una vita scandita da ritmi sempre più frenetici e da una crescente alienazione. Il mito di Van Gogh rivivrà stasera alle ore 21 sul palcoscenico del Teatro Verdi di Salerno, portato in scena da Alessandro Preziosi, protagonista di “Vincent Van Gogh: l’odore assordante del bianco”, uno spettacolo di Stefano Massini, affidato alla direzione di Alessandro Maggi. Con Preziosi in scena vi saranno Francesco Biscione che darà voce al Dottor Peyron, Massimo Nicolini che sarà il fratello Theo, Roberto Manzi, vestirà i panni del Dottor Vernon-Lazàre, al cui fianco vi saranno gli infermieri Gustave e Roland, impersonati da Alessio Genchi e Vincenzo Zampa. Con Van Gogh comincia il dramma dell’artista che si sente escluso da una società che non utilizza il suo lavoro e ne fa un disadattato, candidato alla follia e al suicidio. Non soltanto l’artista, una società pragmatistica che assegna al lavoro il solo fine del profitto non può che respingere chi, pensoso della condizione e del destino dell’umanità, smaschera la sua cattiva coscienza. Il posto di Van Gogh è accanto a Kierkgaard, a Dostoevskij: come costoro s’interroga, pieno d’angoscia, sul significato dell’esistenza, del proprio essere-nel-mondo. E, naturalmente, si pone dalla parte dei diseredati, delle vittime, i lavoratori sfruttati, i contadini a cui l’industria, con la terra ed il pane, toglie il sentimento dell’eticità e della religiosità del lavoro. Van Gogh non è pittore per vocazione, ma per disperazione. Aveva tentato di inserirsi nell’ordine sociale, era stato respinto; si era dato all’apostolato religioso facendosi pastore e missionario tra i minatori del Borinage, ma la Chiesa ufficiale, solidale con i padroni, l’aveva espulso. A trent’anni si rivolta, la sua rivolta è la pittura: la pagherà con il manicomio e il suicidio. La storia è presto detta: lo spettacolo racconta gli ultimi giorni di vita del grande artista Vincent Van Gogh all’interno delle mura del manicomio di Saint Paul. Le allucinazioni lo inducono a un dialogo, forse immaginario, con il fratello Theo. Da questo dialogo emerge il carattere dell’artista dei girasoli, dell’uomo che dipingeva la realtà perché mosso da un’inspiegabile forza motrice dell’universo; del suo forte amore per il giallo cromo, a base di cromato di piombo, la sua firma. Un’ora e mezza di ipnosi, di visioni, di sogni, di echi, di voci, di rumori, di immaginazioni, di follie che squarciano il cervello e il cuore. L’interpretazione di Alessandro Preziosi indaga in quest’universo di suggestioni, dove l’arte e la vita del creatore dei “Girasoli”, degli “Iris”, dei celeberrimi autoritratti, sfociano in laceranti contrasti interiori, ma anche in opere dall’emozione eterna. Il bianco, “non colore” da cui è circondato nelle sue due stanze del manicomio di Saint Paul, incapace di restituire ai nostri occhi, tutti i colori dell’iride che pur raccoglie, lo soffoca, con la sua assenza, il vuoto notturno, la scomparsa della coscienza e dei colori diurni, il bianco opaco della morte che assorbe l’essere, fino al ritorno al tanto agognato e adorato giallo simbolo di una rinascita o di un altro sogno che permette finalmente di urlare al mondo il potere dell’arte, ma che segna irrimediabilmente l’oscuro presagio, dominato com’è dai neri corvi che s’innalzano nell’ombra della sera.
di Olga Chieffi, 15 Marzo 2018; pubblicato via .CronacheSALERNO.it
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genziana
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Inviato: Ven Mar 16, 2018 19:23 Oggetto: VINCENT VAN GOGH, al Teatro Verdi dal 15 al 18/03/18 SALERNO |
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ALESSANDRO PREZIOSI nel ruolo di protagonista in
VINCENT VAN GOGH. L'odore assordante del bianco
dal 15 al 18 marzo 2018 - SALERNO - Teatro VERDI
ha scritto: |
Lo spettacolo, l’intervista: «Vincent, l’arte e la follia»
Salerno - Preziosi al Verdi: il mio Van Gogh
prigioniero dell’odore assordante del bianco
Alfonso Sarno ©RIPRODUZIONE RISERVATA
IL MATTINO - edizione SALERNO - GiroCittà - pagina 37 - 13/03/2018
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rassegna stampa selezionata e approfondita sullo spettacolo;
tournée e recensioni; cast e creativi; foto e commenti al LINK
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genziana
Registrato: 22/03/04 13:40 Messaggi: 37246
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Inviato: Ven Mar 16, 2018 19:44 Oggetto: VINCENT VAN GOGH, al Teatro Verdi dal 15 al 18/03/18 SALERNO |
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ALESSANDRO PREZIOSI nel ruolo di protagonista in
VINCENT VAN GOGH. L'odore assordante del bianco
dal 15 al 18 marzo 2018 - SALERNO - Teatro VERDI
ha scritto: |
Preziosi torna a Salerno nel ruolo di VAN GOGH
«Esperienza fantastica» --- al Verdi interpreta il
pittore rinchiuso in manicomio, fino al 18 marzo
Paola Primicerio ©RIPRODUZIONE RISERVATA
LA CITTA' di SALERNO e Provincia Giorno&Notte pag.25 13/03/18
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rassegna stampa selezionata e approfondita sullo spettacolo;
tournée e recensioni; cast e creativi; foto e commenti al LINK
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genziana
Registrato: 22/03/04 13:40 Messaggi: 37246
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Inviato: Ven Mar 16, 2018 19:53 Oggetto: I VICERE' - film di Roberto Faenza - 21/03/18, IRIS MEDIASET |
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Alessandro Preziosi è il principe Consalvo - I VICERE'
merc. 21 marzo 2018 - IRIS can. 22 Mediaset: 21:00
rassegna "La lunga Primavera", Risorgimento Italiano
In occasione delle "Cinque Giornate di Milano", una delle principali pagine del Risorgimento italiano, Iris trasmette dal 18 al 22 marzo dieci film sul tema in prima e seconda serata. Ogni pellicola della rassegna "La lunga Primavera" viene introdotta e commentata dal giornalista Alessandro Banfi e da Maria Luisa Betri, professore di Storia Contemporanea dell’Università degli Studi di Milano. Cinque giorni di programmazione serale dedicata, come cinque sono state
le giornate milanesi durante i moti del 1848. Nel 170° Anniversario.
liberamente ispirato al romanzo di Federico De Roberto
"I Vicerè", film del 2007 diretto da Roberto Faenza è dedicato al Risorgimento meridionale; ha ricevuto quattro David di Donatello, 2 Globi d’Oro, 2 Nastri d’Argento; nel cast: Alessandro Preziosi, Lando Buzzanca, Cristiana Capotondi, Guido Caprino, Lucia Bosè.
topic 2007, I VICERE': IL FILM !!! recensioni foto commenti
-rassegna stampa del Forum ufficiale di Alessandro Preziosi
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genziana
Registrato: 22/03/04 13:40 Messaggi: 37246
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Inviato: Mar Mar 20, 2018 20:34 Oggetto: L'AMORE RUBATO 21/03/2018 RAI CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE |
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mercoledì 21 marzo 2018 RAI MOVIE, all'alba 05:00
FILM "L'AMORE RUBATO" mediometraggio 55 minuti
regia di Irish Braschi; Anthos Produzioni|Rai Cinema
liberamente ispirato all’omonimo romanzo di Dacia Maraini
realizzato con il contributo del MiBACT Direzione generale Cinema, prodotto da Anthos in collaborazione con Rai Cinema. "L'AMORE RUBATO" di Braschi, in 55 minuti intreccia le storie di 5 donne tra loro molto diverse: Marina giovane mamma, Francesca adolescente spensierata, Angela affascinante cinquantenne, Alessandra nipote e sorella premurosa, Anna artista sognante. Le accomuna un dolore devastante, l’esperienza di un amore morboso, violento, che fa male e distrugge. Ispirate a reali fatti di cronaca, le loro storie affondano nel quotidiano, si intrecciano e si attraversano per dare vita a un unico, disarmante, grande affresco. Soggetto di Dacia Maraini, sceneggiatura Giancarlo De Cataldo e Giorgia Cecere. Musiche di Teho Teardo. Con Elena Sofia Ricci, Stefania Rocca, Gabriella Pession, Chiara Mastalli, Elisabetta Mirra, Francesco Montanari, Alessandro Preziosi, Emilio Solfrizzi, Antonello Fassari, Massimo Poggio, Antonio Catania, Daniela Poggi, Cecilia Dazzi, Luisa De Santis, Emanuel Caserio.
la rassegna stampa di: Alessandro Preziosi official Forum
commenti nelle pagine del topic scusate il ritardo di Alessandro
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genziana
Registrato: 22/03/04 13:40 Messaggi: 37246
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Inviato: Mar Mar 20, 2018 20:59 Oggetto: VINCENT VAN GOGH, al Mercadante di NAPOLI dal 20 al 25/03/18 |
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♥rassegna stampa selezionata dal Forum ufficiale di
ALESSANDRO PREZIOSI nel ruolo di protagonista in
VINCENT VAN GOGH. L'odore assordante del bianco
dal 20 al 25 marzo 2018 NAPOLI Teatro Mercadante
TEATRO STABILE DI NAPOLI - Teatro Nazionale
ha scritto: |
.Alessandro Preziosi “sono Van Gogh
.in teatro viaggio fra i suoi tormenti”
Alessandro Vaccaro ©RIPRODUZIONE RISERVATA
LA REPUBBLICA edizione NAPOLI - Società - pagina XIII - 17/03/2018
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tournée e recensioni; cast e creativi; foto e commenti al LINK
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genziana
Registrato: 22/03/04 13:40 Messaggi: 37246
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Inviato: Gio Mar 22, 2018 19:42 Oggetto: VINCENT VAN GOGH, al Mercadante di NAPOLI dal 20 al 25/03/18 |
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VINCENT VAN GOGH. L'odore assordante del bianco
dal 20 al 25 marzo 2018 NAPOLI Teatro Mercadante
TEATRO STABILE DI NAPOLI - Teatro Nazionale
ha scritto: |
...Lo spettacolo torna a Napoli dopo il successo
...al Teatro Festival e in tutta l’Italia «VINCENT
...VAN GOGH - L’odore assordante del bianco».
...Preziosi:
..."Il mio Vincent? In scena come in un quadro"
L’intervista di Stefano de Stefano ©RIPRODUZIONE RISERVATA
CORRIERE DEL MEZZOGIORNO ed. Campania p.76, 17/03/18
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tournée e recensioni; cast e creativi; foto e commenti al LINK
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genziana
Registrato: 22/03/04 13:40 Messaggi: 37246
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Inviato: Gio Mar 22, 2018 20:13 Oggetto: VINCENT VAN GOGH, al Mercadante di NAPOLI dal 20 al 25/03/18 |
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VINCENT VAN GOGH. L'odore assordante del bianco
dal 20 al 25 marzo 2018 NAPOLI Teatro Mercadante
TEATRO STABILE DI NAPOLI - Teatro Nazionale
ha scritto: |
Al Mercadante - La follia di VAN GOGH
e L’ODORE ASSORDANTE DEL BIANCO
«Van Gogh perso nel bianco
alla ricerca degli altri colori»
Preziosi nei panni dell’artista
.nei giorni dell’internamento
di Luciano Giannini ©RIPRODUZIONE RISERVATA
IL MATTINO ed. Nazionale - Spettacoli NAPOLI - pag. 45, 18/03/18
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tournée e recensioni; cast e creativi; foto e commenti al LINK
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genziana
Registrato: 22/03/04 13:40 Messaggi: 37246
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Inviato: Gio Mar 22, 2018 20:27 Oggetto: VINCENT VAN GOGH, al Mercadante di NAPOLI dal 20 al 25/03/18 |
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VINCENT VAN GOGH. L'odore assordante del bianco
dal 20 al 25 marzo 2018 NAPOLI Teatro Mercadante
TEATRO STABILE DI NAPOLI - Teatro Nazionale
Preziosi porta in scena Van Gogh: omaggio al grande
pittore olandese - TV Canale 58 rubrica "a Tu per Tu"
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genziana
Registrato: 22/03/04 13:40 Messaggi: 37246
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Inviato: Sab Mar 24, 2018 19:53 Oggetto: VINCENT VAN GOGH al Teatro Mercadante di NAPOLI - recensione |
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VINCENT VAN GOGH - L'odore assordante del bianco
_ in collaborazione con il FESTIVAL di SPOLETO 60 _
Prima nazionale 27 giugno '17 Napoli Teatro Festival
recensione 22/03/18 dal Teatro Mercadante, NAPOLI
ha scritto: |
“Vincent Van Gogh. L’odore assordante del
bianco” - con Alessandro Preziosi nei panni
del pittore - al Teatro Mercadante di Napoli
NAPOLI - Nella cultura occidentale il bianco è il colore associato per antonomasia alla purezza, all’innocenza. Oppure alla pulizia e all’idea di un nuovo inizio. Tuttavia il pubblico dello spettacolo “Vincent Van Gogh. L’odore assordante del bianco” di Stefano Massini, diretto dalla regia di Alessandro Maggi, è chiamato a riscoprirne un’interpretazione diversa recandosi al Teatro Mercadante di Napoli fino a domenica 25 marzo. L’opera racconta il periodo di ricovero del celeberrimo pittore olandese presso il manicomio di Saint Paul de Manson in Provenza in cui fu internato negli ultimi anni della sua vita poco prima della morte da suicida.
Attraverso un dialogo ricco di pathos fra il protagonista e il fratello Theo, vengono ricostruite tutta la sofferenza e la drammaticità del disturbo che tormentava Van Gogh. Un’angoscia che diventa palpabile e opprimente anche per gli spettatori proprio tramite la sua sovrapposizione con l’invadente neutralità del bianco della scenografia. Di grande impatto l’eccezionale interpretazione di Alessandro Preziosi nel ruolo del protagonista, capace con il suo talento di raccontarci la rabbia e la follia di un Vincent Van Gogh uomo e artista. Così come altrettanto ottima è la prestazione di Massimo Nicolini nei panni di Theo e degli altri attori: Francesco Biscione (il Dottor Peyron), Roberto Manzi (il Dottor Vernon-Lazàre), Alessio Genchi (l’infermiere Gustave) e Vincenzo Zampa (il secondo infermiere Roland).
L’ambiguità della percezione dei fatti che invita a riflettere sulla contingenza della realtà che ci circonda, il delirante aggirarsi per la stanza a piedi nudi di Van Gogh, la scelta di un pavimento scenografico leggermente reclinato e pendente in avanti: sono tutti espedienti che scuotono nell’intimità la sensibilità del pubblico. Sono provocazioni che lo spingono a scavare nel profondo delle proprie fragilità. Sospesi fra sanità mentale e pazzia, sogno e realtà, improvvisamente si capisce. Si inizia a empatizzare con l’animo del pittore: quel bianco così candido privo di colori inizia a turbare anche noi. Quella stanza così bianca – in cui, non solo le pareti, ma anche i fiori sbocciano bianchi – ci tormenta. Non è più luminosa: appare vuota e disperata come fosse inghiottita dal buio più nero. Van Gogh è intrappolato in una doppia prigione: la stanza e la sua mente. Quel bianco non rimanda solo a una tela vuota. Diventa icona di un’esistenza senz’arte, senza passione. Simbolo di solitudine, di quelle solitudini che spingono all’analisi di se stessi. E allora finiamo anche con l’avvertire cosa ci sia di assordante nel bianco, come recita il titolo: il silenzio, più forte di tante grida. E poi l’odore della sua inconsistenza che ci spaventa, solleticando inquietudini e coscienza.
Valentina Mazzella, 23/03/18; pubblicato via Redazione NAPOLISera.it
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rassegna stampa selezionata e approfondita sullo spettacolo;
tournée e recensioni; cast e creativi; foto e commenti al LINK
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genziana
Registrato: 22/03/04 13:40 Messaggi: 37246
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Inviato: Sab Mar 24, 2018 20:01 Oggetto: VINCENT VAN GOGH al Verdi di SALERNO; recensione Le Cronache |
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ALESSANDRO PREZIOSI nel ruolo di protagonista in
VINCENT VAN GOGH. L'odore assordante del bianco
recensione, 15/03/2018 al Teatro Verdi di SALERNO
ha scritto: |
VAN GOGH: una discesa infinita
trionfo per Alessandro Preziosi che, al Verdi di
Salerno, interpreta gli ultimi giorni dell’artista.
SALERNO - “L’udito percepisce l’eco, rumore confuso o bailamme, doppia fluttuazione, inseminazione del tutto originaria sulla nube o sul rumore bianco” E’ il Michel Serres di “Genesi” che ci è balenato innanzi, nel corso dello spettacolo “VINCENT VAN GOGH. L’odore assordante del bianco”, un testo complesso di Stefano Massini che ripercorre l’internamento di Vincent Van Gogh nell’ospedale psichiatrico di Saint Paul-de-Manson. Un piano inclinato, quattro mura bianche, “un ramo di mandorlo in fiore in un bicchiere”, bianco. Qui è rinchiuso Vincent Van Gogh, il quale vive percorrendo quella labile linea d’ombra che divide sogno e realtà, tra ansia, indistinto, rumore, noise, specchio di quel suo Amleto, vestito di bianco, risalente quasi ad un decennio fa, rappresentato in un momento di grande disequilibrio mentale, considerato, ormai, un pazzo da tutta la corte, sprofondato in una solitudine che lo allontana dagli amici, una rilettura shakespeariana in cui non si riusciva a comprendere se il Principe faticasse ad accettare la realtà, oppure se la realtà in scena fosse una proiezione della sua mente. Van Gogh è convinto e ha paura di restare solo, di non poter dipingere. Tutto per lui diventa noia e dolore in quel deserto bianco e tutto questo è troppo. È una vita struggente, la sua, contorta come gli ulivi e i cipressi che in quel periodo mette in tutti i suoi quadri, anche i girasoli sembrano muoversi, come esposti al vento dell’inquietudine, un’interpretazione emotiva della realtà che sarà la caratteristica di uno stile di cui l’artista olandese sarà precursore: l’espressionismo. Scrive e racconta, Vincent, al fratello Theo, di voler ritornare a Parigi dove ha conosciuto gli impressionisti, quelli poveri come lui e quelli già affermati: Toulose Lautrec, Emile Bernard, Gauguin, Cezanne, Renoir, Monet, Pissarro, Degas, che gli hanno insegnato a cercare il colore nelle ombre e il gioco dei loro accostamenti: i colori non vanno mescolati ma accostati, perché solo così le superfici diventano vive, e “il nero non è mai solo nero: è blu, è marrone, a volte insieme”. Da loro ha imparato a schiarire i suoi dipinti che, fino ad allora, erano di toni cupi, e con loro ha bevuto tanto assenzio, sino ad allucinarsi, ed ora vorrebbe un’opera di ognuno di loro, per sentirli vicini. Capelli rossi, occhi piccoli, infossati, a volte azzurri, a volte verdi, instabili come il suo carattere. Figura corta, tarchiata, schiena curva per l’abitudine di guardare sempre per terra, fronte rugosa e uno sguardo aggrottato per le troppe riflessioni, certo Preziosi è lontanissimo dal fisico del pittore, ma riesce ad evocarlo su quel piano inclinato, ove tutto è in bilico: assistiamo lì alla fantasmatica visita di Theo Van Gogh interpretato da Massimo Nicolini, quindi, ad uno spiazzante cambio di registro con Vincent che si scontra con l’equipe medica, dove gli infermieri Roland, Vincenzo Zampa, e Gustave, Alessio Genchi, insieme al capo-sala Vernon-Lazàre, Roberto Manzi, sono i grotteschi rappresentanti di una psichiatria desueta e ortodossa, fatta di lunghi bagni e camicie di forza, che dicotomizza follia e normalità. Nel finale Vincent trova un alleato nella figura del direttore Peyron, un ottimo Francesco Biscione, il quale, attraverso pratiche psicoanalitiche più moderne, quali l’ipnosi, prova ad aiutare il suo paziente, andando oltre la sua diagnosi fatta di vuote etichette quali non violento, inoffensivo e socialmente placido. Con la fiducia di Peyron ritorna il suo amato giallo sulle note del Lohengrin di Wagner. Vincent amava ascoltare musica, soprattutto quella del genio di Lipsia: “I suoi suoni sono scale cromatiche. Gli oboi sono verde e grigio, i tamburi sono ocra scuro, i violini sono di giallo cadmio”, ma seguendo le riflessioni estetiche del compositore in “Das Kunstwerk der Zukunft” e la figura stessa di Lohengrin, si intuisce nel divieto imposto dal Cavaliere del Cigno alla sua amata –“Mai devi domandarmi”- la tragedia dell’artista moderno. Il Cavaliere del Cigno è la figura dell’artista innocente “puro nell’intimo del cuore”, come il compositore stesso crede di essere, poiché sente di aver “operato sempre per altri, e non per sé”, e le sue “sofferenze ne sono testimonianza” come lo è la tormentata fuga di Lohengrin dal consorzio delle genti, pari alla figura di Vincent Van Gogh che, dopo il balenio del giallo si ritrova di nuovo nel nero e stavolta per sempre. Applausi in sala e diverse chiamate al proscenio per Alessandro Preziosi, che ha rasentato l’iperbole espressiva, e per l’intera compagnia diretta da Alessandro Maggi, convincendo il pubblico del Teatro Verdi di Salerno.
di Olga Chieffi, 21 Marzo 2018; pubblicato via .CronacheSALERNO.it
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genziana
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Inviato: Sab Mar 24, 2018 20:10 Oggetto: VINCENT VAN GOGH 2018 - al Comunale di L'AQUILA - recensione |
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VINCENT VAN GOGH. L'odore assordante del bianco
produzione: Khora.teatro / Teatro Stabile d'Abruzzo
di STEFANO MASSINI con regia di Alessandro Maggi
Ridotto del Comunale di L'AQUILA 03/18 recensione
ha scritto: |
PREZIOSI, la danza inquieta di VAN GOGH
Molti spettacoli teatrali si sporcano con il pregiudizio di presunti gusti raffinati, per dover poi cedere all’evidenza che l’aspetto cognitivo ha da lasciare il passo alla frattura emotiva.
Viene in mente l’installazione dell’artista Jorge Mendez Blake Il castello dove l’impatto di un libro non scalfisce la solidità del muro, ma alimenta la stortura dello sguardo.
VINCENT VAN GOGH. L’ODORE ASSORDANTE DEL BIANCO di Stefano Massini con Alessandro Preziosi e la regia di Alessandro Maggi ci dispone ad accogliere l’impatto, nella misura in cui ci apriamo a seguirne le diffrazioni emotive.
Nel 2006 Franco Quadri fece uscire per Ubulibri un volume che presentava i primi quattro testi di Stefano Massini, tra questi L’odore assordante del bianco, che aveva vinto il Premio Tondelli nel 2005. Franco Quadri non è stato solo un editore, ha vissuto la Casa Editrice come esperienza teatrale, guardando alla drammaturgia non solo come deposito di storie, ma nervo scoperto del fare teatro. Allora proprio i testi di Massini – autore affermato, dalla scrittura prorompente, tradotto un po’ ovunque, – sembrano negli ultimi anni sollecitare le possibilità sceniche.
Qui la storia è quella di Vincent Van Gogh che a 36 anni, nel giugno del 1889 è ricoverato – solo in parte volontariamente – presso l’ospedale psichiatrico di Saint Paul-de-Mausole a Saint-Rémy-de-Provence. A qualche mese prima risale l’episodio controverso della mutilazione dell’orecchio, un primo acceso grido di allucinata visionarietà.
Già nel testo l’autore, presentando i personaggi, li posiziona su una linea melodico/cromatica: Vincent Van Gogh è la disperata sete di colore, il fratello Theo è una pacifica innocenza del colore, il Dottor Peyron è una traccia di colore nel bianco e poi il Dottor Vernon-Lazàre è natura morta, buio per assenza di stimolazioni luminose. Eppure sia il bianco sia il nero sono le condizioni in cui il colore si perde. Uno è luce, puro valore di chiarezza, l’altro è buio e si riconosce nel puro valore d’oscurità. Bianco e nero sono le posizioni limite di una tavola cromatica a cui pure però appartengono, sono le posizioni oscillanti in cui lo stesso Van Gogh vive i giorni di reclusione nella casa di cura.
Lo spazio scenico, realizzato da Marta Crisolini Malatesta, sfrutta le pendenze di un piano inclinato che pare arrivare fino in platea, il fondale ripropone il quadro Campo di grano con volo di corvi, ma in bianco, così come tutt’attorno bianca è la scatola scenica. Un contenitore infatti, o piuttosto una gabbia. Come il teatro usa la finzione quale strumento per creare un’altra realtà che, seppure più tangibile della realtà quotidiana, rimane sempre finta in accordo con il patto sincero stipulato con lo spettatore, così Van Gogh esplora il “confine tra verità e finzione, tra follia e sanità”.
Alessandro Preziosi ripercorre la natura fragile e irrequieta della vita dell’artista, ricostruendone la presenza a partire dal rapporto con il terreno. Aderire alla realtà? Toccare la terra? La scintilla di un personaggio che è tutto sofferenza e contorsione sembra nascere dal modo in cui Van Gogh/Preziosi si misura con un terreno in bilico; pavimento che è in parte realmente inclinato, proprio come una realtà distorta, mai limpida, mai lineare. Difficile muoversi a piedi scalzi opponendo resistenza alla gravità, i piedi di Van Gogh sembrano poggiare sulle spine, mai aderenti al suolo, sempre inquieti disegnano una danza che innerva tutto il corpo dell’artista. Alessandro Preziosi immagina il Van Gogh di Massini come uomo potente ma le cui grida di dolore partono proprio da questa scarsa aderenza al terreno. L’impressione è che senza vedere quel che accade a terra di questo spettacolo se ne lasci da parte una metà. Proprio come nell’opera di Jorge Mendez Blake, dove un solo libro incastonato a terra scomoda l’andamento lineare del muro – così possiamo guardare Van Gogh, un uomo scomodo che si muove tra serpenti.
In un clima ghiacciato, quasi senza tempo, o piuttosto lontano da un tempo, che da qualche parte pure esiste, Van Gogh non riconosce più il sogno dalla realtà, parla con suo fratello, lo implora di tirarlo via da quella scatola bianca, ma Theo, piu che personaggio reale, sembra essere frutto di un mondo tutto mentale e distorto e dunque inabile ad agire. Nella scena finale il Dott. Peyron sperimenta su Van Gogh la pratica dell’ipnosi, il bianco da corsia d’ospedale pian piano si scioglie, le venature gialle scaldano la scena, Vincent stende il braccio in aria, poi di colpo lo rilascia e cade a terra. Chi sei? Gli chiede il medico. “Sono ciò che resta di me stesso. La mia ombra, non la luce”.
Doriana Legge, 22 marzo 2018; pubblicato via TEATROeCRITICA.net
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