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Fiction "Sotto copertura" su RAI UNO ad ottobre
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Nuovo argomento   Rispondi    Indice del forum -> Forum Alessandro Preziosi
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genziana



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MessaggioInviato: Ven Nov 03, 2017 18:30    Oggetto: PREZIOSI protagonista: SOTTO COPERTURA La cattura di Zagaria Rispondi citando





ALESSANDRO PREZIOSI tra i protagonisti della Serie

"SOTTO COPERTURA La cattura di Zagaria" RAI PLAY

ULTIMA puntata ore 21:25 RAI UNO lunedì 06/11/17











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genziana



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MessaggioInviato: Dom Nov 05, 2017 00:06    Oggetto: SOTTO COPERTURA\2017 Radiocorriere TV-41 intervista PREZIOSI Rispondi citando



ha scritto:






Scacco alla camorra nella fiction SOTTO COPERTURA



CLAUDIO GIOE’ «Questa serie tv è coraggiosa perché racconta lo straordinario lavoro dei poliziotti e la speranza di riscatto della gente del Sud». Claudio Gioè torna a vestire i panni del capo della Squadra Mobile di Napoli Michele Romano nelle nuove puntate di “Sotto copertura - La cattura di Zagaria”, in prima serata su Rai1




ALESSANDRO PREZIOSI interpreta il pericoloso boss Zagaria «Un personaggio molto difficile da interpretare. L’ho studiato nel dettaglio e ha richiesto una trasformazione pazzesca anche a livello fisico – dice l’attore -. Era importante che non diventasse una caricatura camorristica o che avesse un’eccessiva umanità»




Da Don Diana a un pericoloso malavitoso. In “Sotto copertura - La cattura di ZagariaAlessandro Preziosi interpreta il ricercatissimo criminale che gli uomini della Squadra Mobile di Napoli riuscirono finalmente ad arrestare nel 2011 stanandolo dopo una latitanza ventennale.

Quanto è stato complicato entrare nella psiche di questo personaggio?
Innanzitutto devo dire che per me si tratta di un ruolo insolito, soprattutto dopo aver fatto due anni fa Don Diana.
Mi sono documentato meticolosamente perché Zagaria non doveva rischiare di apparire come un eroe o qualcuno da emulare. Sono state determinanti la scrittura e la sceneggiatura, impeccabili nel trovare il giusto equilibrio per evitare che diventasse una sorta di caricatura camorristica o che avesse un’umanità di cui il personaggio è decisamente sprovvisto. E’ stato molto difficile interpretarlo e ha richiesto una trasformazione pazzesca anche a livello fisico. Studiandolo non ho voluto tralasciare nessun particolare e credo che la mia esperienza di attore teatrale mi abbia aiutato parecchio.


Alla fine che idea si è fatto di Zagaria?
Ascoltando le registrazioni delle intercettazioni mi ha colpito la sua profonda ignoranza, ma anche l’astuzia con cui riusciva a decidere a distanza le azioni criminali.

Il fenomeno della camorra è profondamente radicato in Campania. Lei che è napoletano come lo ha vissuto?
Ne so come tutti quelli che leggono i giornali o vedono la tv. Ai tempi della scuola mi sono trovato ad assistere a fatti di piccola delinquenza. C’erano alcuni ragazzi che rubavano i motorini ai loro coetanei e non tutti erano troppo maturi per capire che queste gesta non andavano imitate.

Cosa l’ha maggiormente colpito del boss che ha impersonato?
Ho trovato inquietante il fatto che la sua fosse una non vita. Come ha fatto a stare isolato in una prigionia volontaria per così tanti anni sapendo che dopo la cattura sarebbe rimasto rinchiuso per sempre in una cella di isolamento?

C’è un momento delle riprese che le è rimasto particolarmente impresso?
Grazie all’aiuto della magistratura siamo riusciti ad avere accesso al vero bunker del camorrista, realizzando alcune scene proprio nella casa dove è rimasto per tanto tempo. Nel vedere quel posto ho provato sia imbarazzo che stupore.

La fiction si chiude con le immagini girate dalla polizia della vera cattura di Zagaria. Cosa ricorda?
Molte persone del luogo hanno chiesto di partecipare come comparse per poter dire che loro sono diversi, che sono contro la criminalità organizzata. Ed è giusto non generalizzare perché non è vero che in quei posti tutti sono come i camorristi. È vero invece che il bene fa meno rumore del male ed è proprio questo che bisogna raccontare.














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genziana



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MessaggioInviato: Dom Nov 05, 2017 01:44    Oggetto: SOTTO COPERTURA 2017, Famiglia Cristiana intervista PREZIOSI Rispondi citando



ha scritto:









ALESSANDRO PREZIOSI

DOPO DON DIANA, E’ IL BOSS ZAGARIA: “HO

RACCONTATO LA LUCE E IL BUIO DEL SUD
”.


di Elisa Chiari

Per capire a fondo bisogna cominciare il racconto dalla fine, dal momento in cui Alessandro Preziosi, finito di girare e di montare “SOTTO COPERTURA - La cattura di Zagaria” (dal 16 ottobre su RAI1), si è rivisto sullo schermo, nei panni del boss dei Casalesi, braccato dalla Squadra Mobile di Napoli: “Ho provato un senso di ribrezzo, di fastidio nel guardarmi. E’ stato il momento in cui ho capito che il mio lavoro era riuscito: in quel momento ho sentito di aver reso l’oscurità del personaggio. Ho visto anch’io con i miei occhi che una figura così non la vorrei incontrare neanche a chilometri di distanza”.
Non era la prima volta che Preziosi faceva il cattivo della situazione: era stato Consalvo ne I Vicerè, Edmund nel Re Lear, ma in quei casi si trattava di letteratura. Stavolta invece la fiction, otto episodi in quattro serate, si ispira a fatti realmente accaduti, a persone che davvero esistono: la cronaca ha raccontato la cattura, che l’attore definisce “rocambolesca”, di Michele Zagaria, e ha narrato la tormentata vicenda di Vittorio Pisani, cui è liberamente ispirato il personaggio Michele Romano, capo della Mobile, interpretato da Claudio Gioè. A proposito, proprio nei giorni scorsi è stata confermata in Appello la condanna per calunnia del collaboratore di giustizia che aveva ingiustamente accusato Pisani, costringendolo a subire un processo da cui è uscito definitivamente assolto.

Finzione e realtà – Alessandro Preziosi, per “diventare” l’uomo nero che alla fine ha rivisto sullo schermo, ha dovuto pescare da più parti: “A livello interpretativo ho trovato riferimenti nel mio retroterra napoletano: a certe immagini di prepotenza, che da bambino mi impaurivano e un po’ mi affascinavano, mi sono ispirato per il contesto. Alcune scene, poi, nella fiction sono state costruite appositamente per rendere l’idea di un uomo solissimo, nascosto sottoterra come un topo, che si ostina a cercare di controllare da lì sotto un mondo di fuori che fa acqua da tutte le parti. Ho avuto anche un preciso riferimento cinematografico: l’interpretazione di Ben Gazzara ne Il camorrista di Tornatore”.

Come in ogni fiction che si rispetti c’è sacrosanto diritto alla finzione: persone e personaggi non collimano mai perfettamente. In “SOTTO COPERTURA” si mescolano il giallo, il nero, il rosa e una quota non piccola di azione che, in questo caso, la cronaca ha generosamente ispirato proprio nelle scene della cattura: “Ma a me”, continua Preziosi, “nella recitazione interessava soprattutto rendere la complessità del mio personaggio, il modo con cui muove tante piccole pedine attorno a sé, vendendo ai loro occhi come legittimo ciò che, invece, è ingiusto, immorale, inadatto a un cristiano. Nel film si vede bene come riesca ad approfittare della debolezza altrui, a comprarne le ingenuità, le paure, facendo loro credere che la verità non è come i buoni la raccontano, che i buoni a loro volta mentono e allora tanto vale che il cattivo esibisca il lato più spietato”.

Impossibile non chiedere se questo non ponga l’annosa questione del fascino del male “reale” al cinema, sorta fin dai tempi de Il Padrino: “Credo che non si debba mai smettere di educare il consumatore a distinguere tra realtà e letteratura, ma se un film o una fiction alimentano nelle persone condotte immorali fino ad arrivare alla violenza, il problema non è del cinema, è della società. Detto questo, forse possiamo ammettere che Il Padrino mostrasse il fascino del male, ma nella nostra fiction le distinzioni tra bene e male sono chiare, ben bilanciate”.

Preziosi del resto aveva già affrontato il tema dal suo lato opposto: nel 2013 era stato don Peppe Diana, il sacerdote ucciso dalla camorra, nella fiction a lui dedicata: “Rovesciare la prospettiva, cambiare pelle è l’essenza del mestiere dell’attore, che per conto mio si fa solo lavorando tanto, cambiando pelle spesso. Tra don Diana e Zagaria ho sfruttato le contraddizioni della mia napoletanità. Ho reso don Peppe nella sua esuberanza estroversa, cercando di somigliargli. In Zagaria, invece, ho voluto rendere la parte nera, indispensabile a cogliere, pienamente, per contrasto, la luce del bene anche in senso cristiano”.

Pochi sanno che Alessandro Preziosi in una vita precedente si è laureato in Giurisprudenza a Napoli. Sarebbe un uomo di legge se non avesse fatto l’attore? “Non lo so. Studiando mi sono fatto l’idea che la legge nel nostro Paese sia troppo complessa per funzionare come dovrebbe e credo che questo mi abbia allontanato. Ho subìto, invece, il fascino del teatro che rende possibile quello che non è reale: sono uno a cui piace sognare”.




FAMIGLIA CRISTIANA n. 42/2017 – Fiction Tv - pagine 70-71-72






ha scritto:






Un nuovo capitolo per la serie SOTTO COPERTURA che racconta da stasera in Tv su Rai 1 per quattro puntate i sacrifici e l’abnegazione con cui le forze dell’ordine e la magistratura combattono ogni giorno la criminalità organizzata. La vicenda narrata costituisce una delle vittorie più importanti di questa lotta: "La cattura di Zagaria”, sottotitolo della serie, si riferisce al boss di spicco dei Casalesi, l’imprendibile capo della camorra casertana latitante da oltre vent’anni. Lo interpreta Alessandro Preziosi, che si è calato con straordinario mimetismo nei panni del killer prima, spietato uomo d'affari dopo, che gestisce traffici dal suo inaccessibile bunker. Credibile si conferma Claudio Gioè nel ruolo del superpoliziotto Pisani che metterà fine alla latitanza lunga 20 anni del capo del boss di spicco dei casalesi (nella fiction ha il nome di Michele Romano capo della squadra mobile di Napoli). La regia è di Giulio Manfredonia.
La serie, prodotta da LuxVide con Rai Fiction, è il seguito della precedente ispirata alla cattura del boss Iovine, andata in onda due anni fa. «Ma - sottolinea la direttrice di Rai Fiction Eleonora Andreatta - questo non è un sequel; spinge oltre l'asticella dell'innovazione: col racconto seriale raccontiamo una storia di valore civile, una realmente accaduta. Da miniserie (prima stagione) a serie (seconda stagione) è una grande innovazione».
Nel cast Matteo Martari, Alejandra Onieva; Antonio Gerardi, Antonio Folletto, Simone Montedoro, Lorenza Indovina.



Eugenio Arcidiacono, 16/10/17 - pubblicato via: FamigliaCristiana.it



Michele Romano, il personaggio interpretato da Claudiò Gioè in SOTTO COPERTURA - La cattura di Zagaria, ha un nome di fantasia, ma nasconde una persona vera, cui il personaggio è liberamente ispirato: il poliziotto reale si chiama Vittorio Pisani e come il personaggio, proprio poco prima della cattura di Michele Zagaria, è finito sotto inchiesta a causa delle dichiarazioni calunniose di un collaboratore di giustizia.


estratto: Elisa Chiari, 16/10/17 - pubblicato via: FamigliaCristiana.it





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MessaggioInviato: Dom Nov 05, 2017 15:00    Oggetto: SOTTO COPERTURA LA CATTURA DI ZAGARIA - Mio 43|17 intervista Rispondi citando



ha scritto:





Dietro la preparazione del personaggio c’è tutta l’esperienza di
napoletano che ha avuto a che fare con piccole realtà delinquenziali,
ma che ha scelto di stare dalla parte del giusto
”. “Per prepararmi alla
parte ho ascoltato molte intercettazioni. Volevo capire dove finiva
l’arroganza di Zagaria e dove cominciava l’astuzia di imprenditore
criminale
”.




. SOTTO COPERTURA 2 la cattura di Zagaria

. MIO: INTERPRETO IL BOSS PER FAR CAPIRE

. AGLI ITALIANI CHE IL MALE NON PAGA, MAI

ALESSANDRO PREZIOSI
.è Michele Zagaria, potente
.capo dei Casalesi, catturato nel 2011, nella fiction di RAI
.Uno: “Loro ti fanno sembrare giusto quello che non lo è




Silvia Santori - MIO n. 43/2017 settimanale per tutta la famiglia, AA Editore





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MessaggioInviato: Dom Nov 05, 2017 19:59    Oggetto: SOTTO COPERTURA LA CATTURA DI ZAGARIA - Tv Sorrisi e Canzoni Rispondi citando



ha scritto:






      SOTTO COPERTURA la cattura di Zagaria

      Parlano Alessandro Preziosi e Claudio Gioè,
      protagonisti della fiction di RAI UNO

      Il duello tra il boss e il servitore dello Stato




      di Paolo Fiorelli -- TV SORRISI E CANZONI n. 42 /2017 -





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MessaggioInviato: Dom Nov 05, 2017 20:10    Oggetto: SOTTO COPERTURA LA CATTURA DI ZAGARIA - Tv Sorrisi e Canzoni Rispondi citando



ha scritto:






Con l’aiuto degli autori abbiamo indagato sulla storia reale raccontata nella SERIE TV. E abbiamo scoperto che…



    SOTTO COPERTURA la cattura di Zagaria

    in questa FICTION non c'è (quasi) finzione




    di Paolo Fiorelli -- TV SORRISI E CANZONI n. 45 /2017 -





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MessaggioInviato: Lun Nov 06, 2017 01:23    Oggetto: SOTTO COPERTURA LA CATTURA DI ZAGARIA, 2017 Nuovo intervista Rispondi citando



ha scritto:






    SOTTO COPERTURA la cattura di Zagaria

    Alessandro Preziosi : “La passione per la
    recitazione mi ha salvato dal frequentare
    cattive compagnie
    ”. Per lui questo ruolo è
    un salto all’indietro nel tempo. (intervista)


Irene Mandelli; NUOVO n. 43/2017; pag. 132-133; settimanale Cairo Ed.






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MessaggioInviato: Lun Nov 06, 2017 01:41    Oggetto: PREZIOSI in SOTTO COPERTURA La cattura di Zagaria, RAI1 2017 Rispondi citando



ha scritto:




Alessandro Preziosi in SOTTO COPERTURA: non

nella televisione è radicato il male, ma nel web





L'attore napoletano, qui nei panni del boss della camorra Michele Zagaria, ci regala una delle sue migliori interpretazioni. L'appuntamento è con il secondo capitolo della serie SOTTO COPERTURA, in onda su Raiuno, dove ritroviamo il poliziotto Michele Romano (Claudio Gioè) a caccia di criminali.







Alessandro Preziosi ci regala una della sue migliori interpretazioni. L’attore napoletano ha sentito in modo particolare il ruolo del latitante Michele Zagaria, il super ricercato dalla squadra Mobile di Napoli guidata da Michele Romano (Claudio Gioè) nel nuovo capitolo della serie SOTTO COPERTURA di Giulio Manfredonia, in onda su RAI UNO. Dopo la cattura di Antonio Iovine (nella precedente stagione) Romano (nella realtà il poliziotto Vittorio Pisani) deve scovare il boss di spicco dei casalesi.

La regola ferrea del killer e dell’uomo d’affari che gestisce un impero criminale di milioni di euro è: niente legami, niente amanti, mogli o figli. Con una sola eccezione: la giovane Agata (Alejandra Onieva) per cui ha una particolare predilezione. Questa volta oltre al latitante di Casal di Principe, asserragliato in un bunker a Casapesenna, si sente braccato anche il capo della Squadra Mobile, accusato di avere connivenze con la camorra. Inizierà infatti un processo che si è concluso qualche anno fa con l’assoluzione.

«Questa seconda serie è più complessa della precedente – assicura il regista – abbiamo avuto il coraggio di scavare più a fondo nei personaggi, nelle loro storie personali che si mescolano alla vicenda pubblica della caccia all’uomo, e abbiamo provato a restituire il mondo intorno a Zagaria, un uomo dal narcisismo esasperato che conduce i suoi traffici in un bunker. Noi siamo andati a girare in quel bunker».

Preziosi si è calato nella parte in modo esemplare: i suoi sguardi sospesi, i gesti rallentati, l’andatura appesantita e le parole quasi contate esprimono un senso d’angoscia che arriva a chi è dall’altra parte dello schermo. «La preparazione è stata particolarmente ossessiva – racconta l’attore – ne abbiamo parlato molto con il regista e gli sceneggiatori. Il rischio era l’emulazione di un atteggiamento tipicamente napoletano che poteva cadere nella macchietta. Ho cercato di stare in allerta. Mi sono ispirato a Il sindaco del rione Sanità di Eduardo De Filippo e a Il camorrista di Tornatore, soprattutto alla strana intonazione della voce di Mariano Rigillo, il doppiatore di Ben Gazzara – continua PreziosiHo cercato di trasmettere verità attraverso le parole di Zagaria: mi convincevo che stavo dicendo le cose più giuste del mondo».

E quella verità traspare. Forse è dovuto anche al fatto che Preziosi si è alimentato delle esperienze vissute nella sua Napoli. «Da ragazzo – confessa – ho assaporato un po’ di vita malsana: a scuola giravano i bulletti, quelli che noi chiamiamo “capuzzielli”, persone che oggi sono diventate delinquenti e la feccia della società. Erano così e sono rimaste così. Io no».

Per Claudio Gioè SOTTO COPERTURALa cattura di Zagaria è «un atto di coraggio, è qualcosa di rivoluzionario perché lancia un messaggio di speranza: lo Stato vince contro il crimine. E la vittoria in quei territori diventa più di un sogno, diventa l’orgoglio di un nazione che spesso rimane imbrigliata. Ci voleva una serie del genere visto che in tv siamo assuefatti da prodotti che esaltano il fascino del male». «Non è televisione in cui è radicato il male, ma nel web – aggiunge Preziosila tv è influenzata da internet: ti fa naviga in mezzo a un mare dove a un certo punto non trovi più la terra».




di Emanuele Bigi, 16/10/2017 - pubblicato via: VANITYFAIR.IT/show/tv








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MessaggioInviato: Lun Nov 06, 2017 16:41    Oggetto: SOTTO COPERTURA II - Corriere della Sera intervista PREZIOSI Rispondi citando




ha scritto:



    «SOTTO COPERTURA La cattura di Zagaria»







      FICTION TV: ALESSANDRO PREZIOSI

      è super latitante Michele Zagaria in tv



L’attore napoletano è protagonista della miniserie «Sotto copertura», quattro puntate in onda su Raiuno in prima serata con la regia di Giulio Manfredonia dal 16 ottobre.




«Vivere per anni come un topo, nascosto sotto terra nei bunker e poi uscire dal bunker per entrare nel carcere a vita, che vita è?». Alessandro Preziosi incarna Michele Zagaria, il super latitante di camorra, spietato killer, poi uomo d’affari astuto e calcolatore.

«SOTTO COPERTURA la cattura di Zagaria» si intitola la serie in quattro puntate, da ottobre in prima serata su Raiuno con la regia di Giulio Manfredonia. La fiction, prodotta da Lux Vide con Rai Fiction, è il seguito della precedente serie ispirata alla cattura del boss Antonio Iovine, andata in onda due anni fa. Il 2° capitolo, dunque, racconta il lavoro di polizia e inquirenti per catturare l’altro pericoloso boss che è riuscito a mettere le mani, con una strategia spietata, sulle grandi opere italiane degli ultimi anni. Il difficile compito di dargli la caccia, tra appostamenti, microspie, inseguimenti, tocca ancora una volta al capo della Squadra Mobile di Napoli, interpretato da Claudio Gioè. Nel cast, tra gli altri, Bianca Guaccero, Antonio Folletto, Matteo Martari.

«È la prima volta che affronto un personaggio di questo genere - afferma Preziosi - di solito ho interpretato figure assolutamente al contrario, per esempio Don Diana. Come mi sono preparato? Innanzitutto, essendo napoletano, ho dato fondo a tutto quello che ho visto per anni nella mia città: sono stato testimone di tante manifestazioni di prepotenza, di legittimazione del male da parte di quei tipi, li chiamano “capuzzielli”, che tanto affascinano, purtroppo, una certa gioventù. Poi - continua l’attore - ho ascoltato in maniera ossessiva molte intercettazioni telefoniche e ho cercato di capire dove arrivasse la sua ignoranza anche nel parlare e dove iniziasse la sua grande astuzia di imprenditore criminale». Ne è scaturita una rappresentazione convincente e anche parecchio inquietante: «Quando mi rivedevo sul monitor durante le riprese - ammette Preziosi - mi facevo schifo da solo nel rivedermi in quel ruolo, mi alzavo e me ne andavo spaventato, perché non ne ho fatto un personaggio seduttivo, bensì un uomo essiccato nella sua solitudine». La fiction è stata girata in buona parte tra Casal di Principe, Casapesenna e Napoli e inoltre, grazie all’aiuto della magistratura, siamo riusciti ad avere accesso al vero bunker del camorrista, realizzando alcune scene proprio nella casa dove ha dimorato per alcuni anni. «Vi assicuro che entrare nel vero bunker - dice il regista - è stata una delle più grandi emozioni della mia carriera».


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Emilia Costantini, 11 e 13/10/17 pubblicata via CORRIERE.IT/Spettacoli








La “metamorfosi” di Preziosi, da Don Diana a Zagaria




L’attore, nei panni del boss dopo aver interpretato il prete ucciso dalla camorra, è il protagonista della seconda serie di «Sotto copertura» in onda su Rai 1 «Impressionante vedermi. Ma non suscito nessuna voglia di emulazione».




Dopo don Giuseppe Diana, ecco Alessandro Preziosi nei panni di Michele Zagaria. Un bel salto quello di passare dal prete vittima della camorra al feroce boss dei Casalesi. Ma per l’attore napoletano, protagonista di «Sotto copertura - La cattura di Zagaria», serie tv in quattro puntate in onda su Rai 1 dal 16 ottobre, è semplicemente e solo «il mestiere, dell’attore», che passa da un ruolo all’altro «sempre con la stessa profonda voglia d’introspezione». «Non avrei comunque mai potuto recitare la parte di Jovine, troppo vicina alla messa in onda della fiction su don Peppe Diana», racconta l’attore napoletano.

Anche per non spaesare gli spettatori. Di fan Preziosi lei ne ha tanti, quasi tutti abituati a vederla in ruoli positivi, soprattutto nelle serie tv.
«In tv può anche essere vero, ma in teatro mi sono cimentato con ruoli non “da buono”, come Edmund in “Re Lear”. Mi viene in mente, poi, se penso al cinema, il personaggio di Consalvo ne “I Vicerè” di De Roberto diretto da Roberto Faenza. Personaggi ambigui in cui il male si insinua. Comunque io ho la mia valigia in cui c’è dentro tutto il lavoro, una vita, ciò che è e che non è, e nel frattempo passo in mezzo a tante storie».

Non facile, comunque, immedesimarsi in uno come Zagaria. Pare che lei ci sia riuscito talmente bene da impaurirsi e da impaurire qualche suo collega... Mica l’avrà reso affascinante?
«Più che provare paura mi sono impressionato a rivedermi scena per scena. Ma anche qui è una questione di mestiere. Qui sono entrato in un personaggio reale, non letterario, attraverso il quale si legittima il male con tutte le sue connivenze. Pare che veramente dica io ti proteggo, ti do sostegno e ti faccio credere che se mi segui, segui le mie regole, non sbagli. Ma da qui a farlo diventare un personaggio affascinante ce ne passa. L’unica fascinazione può essere riprodotta dai suoi tempi lenti, dalla sua astuzia, ma a nessuno verrebbe in mente di dire: ma quanto è figo Zagaria... Il boss, infatti, si mostra invece nella sua solitudine, misera, e svela il suo fallimento relazionale. La sua vita non comprende amici veri, ma, dietro l’angolo, solo traditori reali o potenziali. Niente a che vedere con “Gomorra” dove ci sono famiglie e un padre e un figlio che agiscono all’unisono. Zagaria non suscita nessuna voglia di emulazione».

A proposito di «Gomorra» e di emulazione, cosa ne pensa delle polemiche dopo la messa in onda di film e serie tv che narrano della vita (e delle «opere») di camorristi, indugiando su gesti, look e modi di dire che poi vengono appunto imitati?
«Ma da chi vengono emulati? Dai cosiddetti “capuzzielli”, dai micro delinquenti di strada? La tv non è certo colpevole delle mancanze della nostra società che non fa nulla perché non esistano certi fenomeni. Siamo vittime che annaspano dentro a delle voragini sociali in cui si fanno strada il contagio e la contaminazione con il peggio, con il loro (e il nostro) lato oscuro. E io e lei non possiamo far niente, anche perché non riusciamo a far rete».

Tutta colpa della borghesia?
«In qualche modo, certo, anche perché agisce in maniera isolata e scollata, rischia di perdersi in mezzo al mare e di non vedere la terra. E la rotta è pericolosa e piena di ostacoli: più ci si indebolisce e più si rischia.
Confido però nell’associazionismo, nelle fondazioni, le uniche entità in crescita in questo momento, le sole che cerchino effettivamente di insistere nel dettare le regole che possono migliorare la qualità della vita
».

La fiction, girata in gran parte in Terra di Lavoro, fra Casal di Principe e Casapesenna, con puntate a Napoli, è stata diretta da Giulio Manfredonia. Prodotta da Lux Vide con Rai Fiction, è il seguito della prima serie di «Sotto copertura» dedicata alla cattura di un altro boss, Antonio Iovine. Nel cast con Preziosi, Claudio Gioè, Bianca Guaccero e, fra gli altri, Simone Montedoro, Lorenza Indovina, Matteo Martari, Antonio Gerardi, Antonio Folletto, Giulia Fiume e Alejandra Onieva.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

di Vanni Fondi, 12/10/2017 - via CorrieredelMezzogiorno.Corriere.it/Napoli/








Gioè: «Impersono il poliziotto che arrestò Zagaria»




L’attore palermitano è protagonista con Preziosi di «Sotto copertura», fiction prodotta da Lux Vide e Rai Fiction.




Dal boss sanguinario al poliziotto integerrimo, passando per ufficiali della Finanza, magistrati, vicequestori... Claudio Gioè ha affrontato quasi tutta la gamma di personaggi che è possibile declinare tra il bene e male. Così passa da Totò Riina nel «Capo dei capi», andato in onda una decina di anni fa, all’attuale capo della Squadra Mobile di Napoli Michele Romano (al secolo Vittorio Pisani) che riesce a snidare e ad arrestare il super latitante Michele Zagaria, interpretato da Alessandro Preziosi nella miniserie «Sotto copertura», in onda su Rai1 di lunedì. La fiction in quattro puntate, prodotta da Lux Vide e Rai Fiction, regia di Giulio Manfredonia, segue quella precedente dove lo stesso poliziotto riusciva ad acciuffare l’altro camorrista Antonio Iovine.

«A distanza di pochi mesi l’uno dall’altro, Pisani è riuscito a mettere a segno due vittorie eccellenti dello Stato nei confronti della criminalità organizzata - esordisce l’attore - Per il suo personaggio è stato scelto un nome di fantasia perché nella realtà, durante la fase finale delle indagini che stava conducendo su Zagaria, venne coinvolto in un’inchiesta sul suo presunto favoreggiamento della camorra: l’accusa gli veniva fatta da un cosiddetto pentito e naturalmente era falsa, infatti il pentito è stato recentemente condannato per calunnia a oltre tre anni di carcere. Ma per motivi di discrezione, durante le riprese, fu ritenuto necessario usare un nome diverso».

Nell’interpretazione di un attore, il fascino del male è più intrigante del bene? «Quando si affronta un personaggio, il giudizio etico deve essere sospeso, quindi non esiste il negativo e il positivo, esiste solo la psicologia di quel personaggio in cui immedesimarsi - risponde Gioè, che in teatro ha impersonato pure l’imperatore Caligola - Incarnando Riina, ho cercato di intercettare la chiave del suo codice mafioso, ma ero terrorizzato dalla responsabilità di portare in scena una figura che, in Sicilia, si portava dietro i lutti, il dolore di una stagione cruenta. Con Pisani, che ho avuto l’onore di conoscere di persona, ho lavorato sulla sua umanità, cercando di evitare il rischio di scadere nella facile retorica del bene. Come semplice spettatore però - aggiunge - mi commuovo di più a vedere scene in cui la legalità vince sul crimine, invece del contrario: anche attraverso una fiction è importante dare speranza alla gente, soprattutto al mezzogiorno d’Italia, esaltando i successi delle forze dell’ordine, che sacrificano spesso la vita per il bene comune».

Palermitano di nascita, Gioè ha conosciuto sin da ragazzino una certa fauna malavitosa: «A scuola ce n’erano parecchi di ragazzetti che si atteggiavano a bulletti mafiosetti, facevano anche piccoli furti, rubavano i giubbotti o i motorini, giusto per il gusto di fare i prepotenti. Cercavo di starne alla larga e, anche quando se ne parlava in famiglia, avvertivo la pericolosità di questi giovani della mia età, poi finiti in bande che si ammazzavano tra loro. Come attore, essendo siciliano rispetto a uno nato in Val d’Aosta, ho avuto quindi più facilmente le chiavi di accesso culturali per entrare nella psicologia di certi personaggi». E data la sua formazione teatrale all’Accademia d’arte drammatica, gli viene naturale pensare a un parallelismo con i grandi protagonisti del repertorio classico: «Bè, Riina mi fa venire in mente “Riccardo III”, nella sua gestione sanguinaria del potere. Pisani? Potrei assimilarlo a un D’Artagnan dei nostri tempi, coraggioso difensore degli ideali, cui vorremmo somigliare tutti».


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Emilia Costantini, 14 e 15/10/17 pubblicata via CORRIERE.IT/Spettacoli





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genziana



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MessaggioInviato: Lun Nov 06, 2017 17:52    Oggetto: SOTTO COPERTURA II - Vero n. 44/2017 intervista e recensione Rispondi citando



ha scritto:









    SOTTO COPERTURA La cattura di Zagaria

    Ammetto che interpretare un camorrista
    è stata un’esperienza davvero inquietante



A tu per tuE’ stato un lavoro delicato, dovevo
evitare di rendere i suoi atteggiamenti criminali
eroici o imitabili
” - spiega Alessandro Preziosi -
che a gennaio sarà a teatro -





Ricordate? Quando aveva solo 23 anni, si presentò a Beato tra le donne con il nome di Axel. Da quel giorno, Alessandro Preziosi ha fatto tanta strada e ha costruito una solida carriera. Attore molto versatile – si divide tra teatro, cinema e televisione – ha acquistato la notorietà recitando nella fiction Elisa di Rivombrosa.
Dopo diversi ruoli spiritosi ma anche drammatici e intensi, in questi giorni lo stiamo vedendo nella 2^ stagione di SOTTO COPERTURA, in onda su Raiuno, dove si sta confrontando con una delle sfide più complicate della sua carriera: interpretare il ruolo di uno spietato boss della malavita. VERO ha incontrato l’attore di origini campane alla presentazione della fiction che vede protagonisti, tra gli altri, Bianca Guaccero e Claudio Gioè.

Alessandro, che emozioni hai provato a interpretare il ruolo di Michele Zagaria, il boss dei Casalesi?
Dopo aver accettato questo ruolo, il lavoro di costruzione del personaggio è stato graduale e delicato: dovevo riuscire a interpretare un criminale senza rischiare che i suoi atteggiamenti e i suoi comportamenti diventassero eroici oppure fonte di emulazione”.

E in che modo ci sei riuscito?
Grazie al lavoro di squadra con tutto il team composto dagli sceneggiatori, dal produttore e dal regista. I ragazzi mi hanno permesso di lavorare con attenzione ed estrema precisione, per fare in modo che il personaggio non fosse una caricatura camorristica e non risultasse avere un’umanità che, mi sembra evidente, non possiede”.

C’è un aspetto che, più di altri, ti ha toccato nel profondo quando sul set hai interpretato il personaggio di Michele Zagaria?
Durante la lavorazione della fiction, continuavo a pormi questa domanda: com’è possibile trascorrere una vita dentro un bunker, dove credo Zagaria abbia vissuto da latitante per circa dieci anni, essere catturati e poi stare in cella di isolamento per il resto della propria esistenza? Ecco, questo è sicuramente l’aspetto che più mi ha inquietato quando dovevo interpretare il personaggio”.

In occasione di fiction come SOTTO COPERTURA spesso l’opinione pubblica si domanda se sia opportuno occuparsi di camorra in televisione. Infatti, c’è chi non è d’accordo nel portare sul piccolo schermo personaggi ancora così controversi, per il rischio di creare, appunto, degli “esempi”.
La mitizzazione di alcuni temi non passa soltanto attraverso le colpe o i meriti della televisione. E’ una questione di politica sociale. La televisione è finzione, così come il cinema: rispecchiano la realtà. Sia in Italia che all’estero. A mio parere, la televisione italiana offre un grande ventaglio di tematiche: alcune sono molto noiose, altre vengono approfondite con rigore, altre ancora invece vengono affrontate male…”.

SOTTO COPERTURA 2 va in onda il lunedì “contro” il Grande Fratello Vip su Canale 5.
E’ una sfida contro un vero e proprio titano! La “guerra” dell’Auditel è un aspetto commerciale insito nel nostro lavoro; ma il pubblico del reality di Canale 5 è molto diverso da quello della nostra fiction, anche per una questione di età”.

Sei sempre molto legato a Napoli, la città in cui sei nato?
Certo, sono così attaccato a questa città al punto che vivo ancora tra Napoli, Roma e Milano. Ecco, per questo motivo non sono mai andato via da lì. Qualche anno fa era facilissimo “perdersi” a Napoli, mentre oggi è sicuramente una città più controllata”.

Quali sono i progetti a cui ti stai dedicando?
Oltre alla fiction SOTTO COPERTURA 2, posso anticiparvi che da gennaio tornerò in scena a teatro con lo spettacolo VINCENT VAN GOGH. L’odore assordante del bianco. In questo periodo, però, ammetto che mi sto anche riposando un po’ (ride)”.

Passando alla tua vita privata, ti piacciono i social network?
In realtà li seguo molto poco”.

E con i tuoi figli come ti poni rispetto ai social network? “Serenamente. Non li controllo, perché non hanno bisogno di essere controllati. Sono grandi abbastanza da conoscere pregi e pericoli della Rete”.



Tommaso Martinelli; VERO n. 44/17 pag. 52-53; settimanale EdizioniVERO







Teleracconto Il mondo della televisione visto da Claudio Guerrini


    La RAI vince grazie alla FICTION di qualità


Le vicende della Squadra Mobile di Napoli sulle tracce del latitante Michele Zagaria sono al centro di SOTTO COPERTURA 2, un esempio di ottimo prodotto Made in Italy, grazie anche al cast d’eccezione.



La concorrenza può solo fare del bene, non solo per i servizi offerti al pubblico nei vari settori commerciali, ma anche nel mercato delle fiction televisive. Quello che era nato nel 2015 come un film-tv in due puntate, è diventato quest’anno una vera e propria miniserie di 8 episodi divisi in 4 puntate. Parliamo della nuova stagione di SOTTO COPERTURA, partita su RAI UNO lo scorso 16 ottobre.
Mentre nella prima si narravano le vicende che avevano portato alla cattura del boss Antonio Iovine, camorrista latitante da quindici anni, in quella attuale ci si è concentrati sull’arresto di Michele Zagaria, capo della camorra casertana, desaparecido da circa vent’anni, ma che dalla latitanza continuava a muovere le sue pedine criminali. In SOTTO COPERTURA 2 Zagaria è Alessandro Preziosi, ricercato dal capo della Squadra Mobile di Napoli Michele Romano, interpretato da Claudio Gioè. Rispetto alle serie “cugine” di Netflix e dintorni, qui il linguaggio e la scrittura assecondano naturalmente i gusti di un pubblico “generalista”, ma certamente rispetto alla storia precedente sono stati fatti passi avanti, tradimenti si susseguono con incedere incalzante. Il cast di attori è credibile (oltre a Preziosi e Gioè, ricordo, tra i tanti, Bianca Guaccero, Antonio Folletto, Simone Montedoro, Antonio Gerardi), e la regia di Giulio Manfredonia può competere sul mercato internazionale. Qui è il “bene” a essere celebrato. “Il mondo casalese ti fa sembrare giusto quel che no è, rischia di convincerti”, dice Alessandro Preziosi, dunque mai abbassare la guardia, mai rilassarsi ritendendo conclusa la lotta contro il male.



dalla recensione via VERO n. 43/2017 - settimanale Hearst Magazine Italia






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nenepd



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MessaggioInviato: Lun Nov 06, 2017 23:36    Oggetto: Rispondi citando


Complimenti... Davvero!!! Un ottimo lavoro Alessandro!

La parte finale, quest'alternanza con le vere scene mi ha emozionato!!! Lo Stato ha vinto!!!

Complimenti a tutti coloro che hanno lavorato a questo progetto!!!
Buonanotte

Irene
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genziana



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MessaggioInviato: Mar Nov 07, 2017 13:23    Oggetto: SOTTO COPERTURA 2 LA CATTURA DI ZAGARIA 06/11/17 ascolti 4^ Rispondi citando




ALESSANDRO PREZIOSI tra i protagonisti della Serie

"SOTTO COPERTURA La cattura di Zagaria" RAI PLAY

quarta e ultima puntata RAI UNO ieri lunedì 6/11/17










"Sotto copertura II" Raiuno lunedì 6 novembre 2017,
dati di ascolto ultima puntata: 5.071.000 spettatori
pari al 20.1% di share. - Finisce con un grandissimo risultato di ascolti su RAI 1 la serie "Sotto copertura La cattura di Zagaria". La fiction con Claudio Gioè e Alessandro Preziosi ha SUPERATO ieri i 5 MILIONI, pari al 20.1 % di share, e la puntata è risultata la più commentata delle quattro andate in onda superando le 18.500 interazioni (Twitter+Facebook). Grande successo anche su RAIPLAY dove SOTTO COPERTURA ha registrato ad oggi oltre 1 milione e 800 mila media views. Complessivamente le reti Rai conquistano la fascia del prime time. - Ufficio Stampa RAI -
07/11/2017



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L'ultima modifica di genziana il Ven Nov 10, 2017 16:42, modificato 1 volta
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Doni



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MessaggioInviato: Mar Nov 07, 2017 13:45    Oggetto: Rispondi citando


Ciao Ale,

hai rappresentato il "male" cosi bene da renderlo ripugnante

Complimenti a tutto il cast ...ottimo lavoro!
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Jane



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MessaggioInviato: Mar Nov 07, 2017 17:49    Oggetto: Complimenti Rispondi citando


Che tristezza!

Il male non paga! Mai!
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CLAUDIA65



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MessaggioInviato: Mar Nov 07, 2017 21:07    Oggetto: Rispondi citando


Il male alla fine non vince sempre............................Ottima interpretazione.
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