ContoCorrente  Eventi  Shopping
Home Page Personal Curriculum Photo Gallery


 FAQFAQ   CercaCerca   Lista utentiLista utenti   GruppiGruppi   RegistratiRegistrati 
 ProfiloProfilo   Messaggi privatiMessaggi privati   Log inLog in 

TOURNE' 2018 - 2019 - 2020 ALE con VAN GOGH
Vai a Precedente  1, 2, 3 ... 21, 22, 23 ... 41, 42, 43  Successivo
 
Nuovo argomento   Rispondi    Indice del forum -> Forum Alessandro Preziosi
Precedente :: Successivo  
Autore Messaggio
genziana



Registrato: 22/03/04 13:40
Messaggi: 37222

MessaggioInviato: Mer Nov 14, 2018 19:56    Oggetto: VINCENT VAN GOGH, Teatro MANZONI dal 15/11 al 2/12/18 MILANO Rispondi citando




ALESSANDRO PREZIOSI nel ruolo di protagonista in

VINCENT VAN GOGH. L'odore assordante del bianco


di STEFANO MASSINI con regia di Alessandro Maggi

produz. KHORA.teatro|TSA Teatro Stabile d'Abruzzo









da giovedì 15 novembre a domenica 2 dicembre '18









MILANO, dal 15 novembre al 2 dicembre ci accoglierà nel foyer del Teatro Manzoni un


Desk Benefico dell'Associazione ADRICESTA ONLUS per promuovere e raccogliere


sostegno al fine di realizzare Progetti Nazionali in aiuto dei BAMBINI Ospedalizzati



l'artista Alessandro Preziosi è dal 2004 Testimonial ufficiale promotore per ADRICESTA






_________________
Top
Profilo Invia messaggio privato Invia e-mail HomePage
genziana



Registrato: 22/03/04 13:40
Messaggi: 37222

MessaggioInviato: Gio Nov 15, 2018 11:19    Oggetto: VINCENT VAN GOGH - Desk ADRICESTA Onlus al MANZONI di MILANO Rispondi citando





ha scritto:





IL VAN GOGH DI PREZIOSI, scritto da MASSINI




1° in top6-Teatro di ViviMILANO n. 38/18 - di Claudia Cannella

- 14/11/18 - Supplemento del CORRIERE DELLA SERA ed. Milano









ha scritto:





    ''Con me VAN GOGH DIVENTA UN UOMO''

    Preziosi e i giorni del pittore in manicomio
di Daniela Zacconi - Riproduzione riservata

CORRIERE DELLA SERA ed. Milano - Tempo libero, 18 - 15/11/18






_________________
Top
Profilo Invia messaggio privato Invia e-mail HomePage
Marisol



Registrato: 07/01/11 10:40
Messaggi: 3662
Residenza: Madrid (España)

MessaggioInviato: Gio Nov 15, 2018 13:54    Oggetto: Rispondi citando


Mi querido Ale,

¿Preparado para ensordecer con los aplausos y bravos que vas a escuchar en el Teatro Manzoni, por tu magistral representación de Van Gogh?



Me gustaría acompañarte… quieres?... me dejas?

Pues vamos entonces a Milán Ale, a enloquecer contigo y con Vincent.

UN ENORME IN BOCCA AL LUPO !!!

Tanti baci con grande e sincero affetto da Madrid.


TVB Ale !!!

Marisol

_________________
La vera ricchezza è prendere la vita con amore, donando amore.



Top
Profilo Invia messaggio privato Invia e-mail
Beate-1969



Registrato: 16/04/12 20:20
Messaggi: 2897
Residenza: Deggendorf/Deutschland

MessaggioInviato: Gio Nov 15, 2018 15:02    Oggetto: Rispondi citando


Mio caro amico Alessandro! Laughing Laughing

Oggi comincia il tuo grande spettacolo Vicent van Gogh a Milano.

Ti auguro e tutta la tua meravigliosa compagnia,


IN BOCCA AL LUPO!!!

Ti auguro tanto, tanto applausi! Sono sicuro che sará un successo grandissimo come sempre!

Ti auguro tutto megliori e una meraviglioso tempo a Milano!

Purtroppo stavolta non posso vado a Milano. Crying or Very sad Crying or Very sad Sono molto, molto triste!Crying or Very sad Crying or Very sad

Ma con il mio cuore e i miei pensieri sono molto, molto forte con te, i tuoi colleghi e con tutti i volontari sul Desk di ADRICESTA!

Tvbtt, Vvbtt! Sempre!

Mille baci e abbracci enorme, con grande affetto, da Germania!

Bea Laughing



_________________


Mi dispiace per il mio cattivo italiano

Top
Profilo Invia messaggio privato Invia e-mail
Helena x



Registrato: 08/10/06 18:42
Messaggi: 7806

MessaggioInviato: Gio Nov 15, 2018 16:58    Oggetto: CARO... Rispondi citando


MIO CARO ALESSANDRO,

IN BOCCA AL LUPO PER STASERA,SONO MOLTO ORGOGLIOSA DA TE....

SEI VERAMENTE GRANDE....

IN BOCCA AL LUPO PER TE E LA TUA COMPAGNIA.....

SONO MOLTO FELICE CHE SEI....

GRANDE UN SALUTO PER TUTTI GLI ALTRI VOLONTARI DELLA ADRICESTA

ONLUS....

FORZA ADRICESTA ONLUS...

FORZA ALE....

HELENA.

_________________
Top
Profilo Invia messaggio privato Invia e-mail
genziana



Registrato: 22/03/04 13:40
Messaggi: 37222

MessaggioInviato: Ven Nov 16, 2018 15:06    Oggetto: RAIPLAY - RAI 5 - CYRANO DE BERGERAC con ALESSANDRO PREZIOSI Rispondi citando




ringrazio a nome di Alessandro per i messaggi!!! e, prima di proseguire con la rassegna stampa, non posso non anticiparvi che Exclamation







    DOMENICA 18 NOVEMBRE '18 dalle ORE 15:38

    in esclusiva dal Palcoscenico di RAI 5 |RAIPLAY

    rivedi ALESSANDRO PREZIOSI protagonista del


2012-13 "CYRANO de BERGERAC" di Edmond Rostand








topic rassegna stampa del Forum ufficiale di Alessandro Preziosi








        se non potete attendere fino a domenica

        e siete collegati a internet o tramite App

        il CYRANO di PREZIOSI è già su RAIPLAY


_________________
Top
Profilo Invia messaggio privato Invia e-mail HomePage
genziana



Registrato: 22/03/04 13:40
Messaggi: 37222

MessaggioInviato: Ven Nov 16, 2018 17:13    Oggetto: VINCENT VAN GOGH, Teatro MANZONI dal 15/11 al 2/12/18 MILANO Rispondi citando





ALESSANDRO PREZIOSI nel ruolo di protagonista in

VINCENT VAN GOGH. L'odore assordante del bianco





da giovedì 15 novembre a domenica 2 dicembre '18












14/11 conferenza stampa di presentazione al Manzoni













_________________
Top
Profilo Invia messaggio privato Invia e-mail HomePage
genziana



Registrato: 22/03/04 13:40
Messaggi: 37222

MessaggioInviato: Ven Nov 16, 2018 19:56    Oggetto: VINCENT VAN GOGH a Milano - QN IL GIORNO intervista PREZIOSI Rispondi citando





QN - IL GIORNO INTERVISTA ALESSANDRO PREZIOSI




ha scritto:




      ... Intervista ad ALESSANDRO PREZIOSI

      «Io, sul palco nei tormenti di VAN GOGH»


    Alessandro Preziosi interpreta il grande pittore

    nella devastante realtà dell’ospedale psichiatrico



L'ODORE ASSORDANTE DEL BIANCO. Così il sottotitolo. Che a pensarci è uno splendido (quanto complesso) incrocio dei sensi. Deve avere vissuto qualcosa del genere Vincent van Gogh all'ospedale psichiatrico di Saint-Rémy. Periodo grigio. Di sofferenze e di confusione. Ma anche creativo, se solo si pensa a un capolavoro come Notte stellata. È lì che Stefano Massini si è immaginato il suo "Vincent Van Gogh", dal 15 novembre al Teatro Manzoni per la regia di Alessandro Maggi. Un testo del 2005, precedente all'incarico da consulente artistico del Piccolo. E che ora viene portato in scena da Alessandro Preziosi affiancato da Francesco Biscione, Massimo Nicolini, Roberto Manzi, Alessio Genchi e Vincenzo Zampa.

Preziosi, ci racconti di questo VINCENT VAN GOGH.
«Massini ha pensato a un vero e proprio percorso all'interno della testa del pittore, durante la degenza a Saint-Rémy. Quello intorno a lui è un mondo bianco: le pareti, i letti, perfino i fiori che spuntano. In questo trauma, si cerca di ritornare al colore, attraverso una serie di passaggi che coinvolgono il fratello Theo, i giochi d'infanzia, le letture. Ogni cosa diviene spunto per tornare a vedere i colori».

Perché si parla di thriller psicologico?
«Per la base psichiatrica del testo, questo stare in equilibrio fra ciò che è vero e ciò che è falso. I confini si confondono: dopo che passi le ore dentro vasche di ferro immerso nell'acqua, è difficile riconoscere le persone che hai di fronte».

Un'allucinazione.
«Esattamente. Che diviene in qualche modo metafora del diventare adulti. Un percorso di formazione che Vincent affronta senza riuscirci. Lui non accetta la realtà per quella che è. Ma il testo racconta anche l'esaltazione del processo creativo, il vivere non più per se stessi ma per far vivere le cose. Ho cercato di fare mio questo assioma, pensando alla giustizia dell'arte, in contraltare all'ingiustizia dell'uomo. E un'arte che riemerge da un ground zero, interrogandosi sul proprio ruolo nella società».

E oggi com'è questo ruolo?
«Abbastanza psichedelico, sintetico. Come se fosse incapace di sudare. Rispecchia la rivoluzione digitale, l'idea di un'arte supermarket. In positivo però riesce ad essere anticamera di un gusto che si sta rinnovando».

Cosa intende?
«C'è l'opportunità di farsi un gusto proprio. A me è successo così, grazie agli incontri che ho fatto, alle compagne che ho avuto. E questo migliora la qualità della vita, ti ritrovi ad affrontare esperienze che il tuo sistema nervoso in realtà non conosce. Quello che Erri De Luca descrive molto bene in "Natura Esposta", quando spiega come ci siano esperienze con l'arte che vanno al di là delle esperienze individuali. Lo spettacolo per me ha significato questo».

Il teatro è l'opposto di un'arte sintetica.
«Infatti, celebra la vita. La onora. E se ti ritrovi a condividere tutto questo con il gruppo di persone giusto, beh, allora è proprio uno sballo».

Da come parla si direbbe che ne sa qualcosa...
«Sì, devo ammettere che è quello che mi sta succedendo».

Che momento è per la sua carriera ?
«Mi sento a un meraviglioso giro di boa. Sono tornato al cinema, in primavera girerò un documentario in Sicilia, a febbraio verrà messo in onda su Mediaset "Non mentire". E nel frattempo c'è la tournée teatrale. Mi sembra di aver fatto tanto ma so che farò altrettanto. Mi aspettano esperienze importanti».




di Diego Vincenti QN IL GIORNO ed. Nazionale - Spettacoli pag. 69 15/11/18






Emozioni Quotidiane TEATRI - Abbonamento DIGITALE per 1 mese a IL GIORNO

+ 2 biglietti
per VINCENT VAN GOGH di martedì 20 novembre al Teatro Manzoni



I biglietti potranno essere ritirati presso la cassa accrediti del Teatro Manzoni. Prima della data riceverete una e-mail di conferma da stampare e presentare unitamente al vostro documento di identità. In caso di mancata ricezione della mail di conferma telefonare allo 02 27799304. CLICCA SULL'IMMAGINE per accedere all'offerta







proseguono le iniziative che abbinano l'Informazione al Teatro, non perdiamole di vista


_________________
Top
Profilo Invia messaggio privato Invia e-mail HomePage
genziana



Registrato: 22/03/04 13:40
Messaggi: 37222

MessaggioInviato: Sab Nov 17, 2018 01:21    Oggetto: VINCENT VAN GOGH al Manzoni di Milano - Desk ADRICESTA ONLUS Rispondi citando







VINCENT VAN GOGH. L'odore assordante del bianco


il Desk ADRICESTA Onlus è AL MANZONI di MILANO


da giovedì 15 novembre a domenica 2 dicembre '18








ALESSANDRO PREZIOSI è nostro testimonial ufficiale

dedicando il suo forum personale fin dalla fondazione


dal 2004! ADRICESTA ONLUS va in aiuto dei Bambini

Ospedalizzati, a livello nazionale, con Progetti Solidali


a sostegno dei Malati, dell'Infanzia e della Famiglia, e

del processo di Umanizzazione dei Reparti di degenza











_________________
Top
Profilo Invia messaggio privato Invia e-mail HomePage
genziana



Registrato: 22/03/04 13:40
Messaggi: 37222

MessaggioInviato: Sab Nov 17, 2018 11:28    Oggetto: VINCENT VAN GOGH: 2018 a MILANO, Teatro MANZONI - recensione Rispondi citando





ALESSANDRO PREZIOSI nel ruolo di protagonista in

VINCENT VAN GOGH. L'odore assordante del bianco





da giovedì 15 novembre a domenica 2 dicembre '18




ha scritto:




Un enorme VAN GOGH-PREZIOSI al MANZONI




Per chi ama l’arte, sia quella del teatro che quella pittorica impressa sulla tela, per chi vuole scoprirne l’essenza, e per chi si dirime ogni giorno tra l’essere e l’apparire folle di Pirandelliana memoria, lo spettacolo “VINCENT VAN GOGH. L’ODORE ASSORDANTE DEL BIANCO”, in scena al MANZONI di MILANO fino al 2 dicembre, è un regalo meraviglioso. Si resta Un'ora e trenta incollati alla enorme bravura di Alessandro Preziosi e agli altri attori sulla scena, Preziosi che, come aveva raccontato nella conferenza stampa di presentazione, si è completamente compenetrato nell’essere Van Gogh con tutte le due geniali fragilità mostrando una “non follia” pura che cattura e che tutti vorremmo non solo incontrare ma probabilmente possedere. La scena, che racconta il periodo di prigionia di Van Gogh nel manicomio di Saint Paul, è totalmente bianca, fino alla fine, quando arriva il colore, l’idea è quella di un Van Gogh alla ricerca del suo essere uomo nel colore, ci sta tutto. Ma in questo spettacolo emerge la bravura di Alessandro Preziosi che convince in pieno come sempre e che riesce a esprimere persino la deformità fisica di Van Gogh, la stessa che chi ama questo pittore ama, la stessa che di fatto non sappiamo se fu veramente vera, pur essendo lui, l’attore, tutt’altro che deforme. Insomma una pièce da non perdere che ha ripagato l’intensità dell’interpretazione del protagonista e di tutti gli altri attori, primo tra tutti il fratello Theo alias Massimo Nicolini. Da non perdere.


Di Laura Marinaro, 14 e 16/11/18 - pubblicato via laMILANO.it Cultura




        Preziosi rinasce con VAN GOGH



«Quando sono andato al Museo d’Orsay e ho visto i dipinti di Van Gogh, ho detto: Oddio cosa sono stato capace di fare, che bravo!!!». Alessandro Preziosi, che debutta il 15 novembre al Manzoni di Milano con “VINCENT VAN GOGH. L’odore assordante del bianco” (di Stefano Massini e con la regia di Alessandro Maggi),esprime in questa battuta tutto il lavoro fatto per “entrare” nel personaggio del grande pittore autodidatta. «Ho persino dipinto a casa qualcosina, ma resta privato…», ha aggiunto. Riuscirà a diventare brutto e gobbo, pur essendo “imprigionato” in un corpo agile e bello e come? «Ho fatto un lavoro sul corpo totale e ho studiato e approfondito tanto gli scritti su Van Gogh, poi con la meditazione dinamica sono riuscito ad astrarre il mio corpo per entrare in quello del pittore. Di certo Vincent mi ha insegnato ad essere un uomo». Preziosi che al Manzoni ha tenuto una conferenza stampa – lezione sul teatro e sullo spettacolo, si è mostrato persino “simpatico”. «Non mi sono mai sforzato di essere simpatico, né ho chiesto di essere pagato per esserlo, anzi credo che sia molto difficile e rischioso essere simpatico pubblicamente e credo che ci riesca solo Fiorello…». Preziosi ha poi parlato dell’arte contemporanea definendola come superficiale, consumistica e approssimativa, confermando che “essere” Van Gogh lo ha aiutato ad essere un uomo. «Se hai due figli e 45 anni come me devi essere adulto per forza, ma non tutti gli uomini lo sono e Van Gogh non lo diventò a causa della sua instabilità – ha aggiunto –invece la pièce nel rapporto con Theo, il fratello, mi ha fatto riflettere su quante volte si perdono dei momenti con i fratelli ed è un peccato…io ne ho due e ho un rapporto di grande stima verso di loro». Il Teatro ha un peso nella sua vita ma anche la tv. Quali i programmi futuri? «A breve uscirà una fiction su Mediaset che affronta il tema degli abusi sessuali, delle donne soggiogate da uomini forse non cresciuti, ma non svelo altro – ha raccontato – invece interessante è anche il documentario per la Rai che stiamo girando sui luoghi dei terremoti, anche passati come quello del Belìce, che racconta anche la distruzione dell’indotto dei luoghi oltre che delle case, che opera un terremoto».

Lo spettacolo è in scena al Manzoni di Milano dal 15 novembre al 2 dicembre, prodotto da KHORA.teatro e dal Teatro Stabile d’Abruzzo, con Preziosi, Francesco Biscione, Massimo Nicolini, Roberto Manzi, Alessio Genchi, Vincenzo Zampa. Info www.teatromanzoni.it











_________________
Top
Profilo Invia messaggio privato Invia e-mail HomePage
genziana



Registrato: 22/03/04 13:40
Messaggi: 37222

MessaggioInviato: Sab Nov 17, 2018 19:53    Oggetto: VINCENT VAN GOGH: 2018 a MILANO, Teatro MANZONI - recensione Rispondi citando



ha scritto:




VINCENT VAN GOGHL’odore assordante del

bianco
– Teatro Manzoni di Milano fino al 2/12





La scena di un ospedale psichiatrico le cui tre pareti sono dipinte di un bianco abbagliante, mentre la quarta parete è costituita dagli spettatori in sala che seguono lo spettacolo: i loro volti che, nonostante le luci abbassate, sono in qualche modo visibili grazie all’intensità della luce bianca che proviene dalla scena, sembrano, ciascuno di essi, uno dei tanti ritratti dipinti da Van Gogh (37 di quelli sono autoritratti che il pittore aveva dipinto in vari momenti della sua vita tormentata).

Sul pavimento rotola il corpo di Van Gogh, interpretato da Alessandro Preziosi, anch’egli vestito con una specie di pigiama che ha le maniche da camicia di forza, pronta a essere usata nei casi di eccessi del ricoverato, che se ne sta fermo, con la barba lunga, e ripetendo la litania di voler uscire da quel luogo mentre gli infermieri lo invitano a mettersi a letto.

Siamo nel 1889, nella clinica psichiatrica di Saint Rémy (dove apprendiamo che l’unica cura cui vengono sottoposti i pazienti consiste in due o tre bagni settimanali, tanto da far dire al pittore che, assistendo a quel tipo di cura cui vengono inferti i ricoverati, la pazzia gli sembra una qualsiasi malattia come un’altra e, per questo, non ne ha paura. Van Gogh vi era stato ricoverato in seguito a un atto di autolesionismo: reduce da una delle sue ennesime delusioni, si era mozzato l’orecchio sinistro.

Il sottotitolo del testo conferisce a quel bianco un “odore assordante” che lo rende ancora più doloroso per chi, come il pittore, aspira a vedere i colori della natura e che sono, specialmente il giallo, quelli dei suoi quadri.

Lo viene a trovare, dopo aver preso quattro treni e un carretto, l’amato fratello Theo che gli fu sempre vicino scambiando con lui numerosissime lettere che ora rappresentano una forma di biografia del pittore, oltre alle sue considerazioni sull’arte.

Van Gogh lo supplica di firmare la liberatoria per portarlo via con sé, ma la cosa non è possibile a detta dei medici che intendono perseguire la piena guarigione della mente del malato. A nulla servono, perciò, i lamenti, le suppliche, i tentativi di fuga dell’artista e le richieste reiterate di Theo, pronto a firmare per assumersi lui la responsabilità di una vita “sana” che il fratello potrà condurre una volta uscito.

E da qui si dipana la complessità della mente del pittore che, quando lavorava da ragazzo in libreria di stampe, litografie e di quadri, fu sempre stato attratto dal mondo della pittura, tanto da iniziare i suoi primi disegni che non venivano presi neppure in considerazione.

Figlio di un pastore protestante severo, che comunicò al figlio un misticismo religioso, Van Gogh ebbe un breve episodio lavorativo facendo il maestro supplente in una scuola della periferia di Londra, ma non vi durò a lungo: egli era attratto da una grande città come Parigi e assetato di conoscere i pittori che in quegli anni amava di più, voleva fare amicizia con loro e in molti casi vi riuscì, ma purtroppo la sua anima subì molteplici delusioni, sia nel ritenersi non sempre adeguato come artista, sia perché veniva rifiutato dalle donne di cui si andava innamorando.

Tutto questo viene sviscerato nei suoi colloqui con il Dottor Peyron (interpretato da Francesco Biscione) che sembra essere l’unica persona della clinica a capirlo e, soprattutto, dalle domande che gli rivolge, per fare in modo che lo stesso Van Gogh capisca la particolarità della sua mente. Sostanzialmente gli fa intendere che nessun essere umano conosce veramente la natura della propria mente e questo comporta una distorsione nel comprendere la mente del prossimo. Van Gogh vuole che il mondo esterno lo capisca per com’è, ma proprio quando sembrava che la cosa fosse possibile, interveniva qualche fattore che lo portava a essere respinto. E non veniva più accettato. Ma la comprensione altrui presuppone l’autoaccettazione consapevole di quello che si è, elemento non sempre raggiungibile, quando esso viene messo da parte per raggiungere gli obiettivi che la mente stessa impone.

In un’ora e mezzo circa di spettacolo dove nessun attore si risparmia ma recita con una forza espressiva non comune, lo spettacolo termina.

La bellezza della rappresentazione sta nel testo di Stefano Massini che vinse il premio Tondelli Riccione Teatro nel 2005: un testo che grazie alla sua drammaturgia descrive con le parole più adatte la poesia dell’arte e che sa comunicare sensazioni esclusive nel pubblico molto attento ai dialoghi.

A questo si aggiunga la prestazione del protagonista, Alessandro Preziosi, che affronta il testo con asprezza senza mai fermarsi, dimostrando anche una resistenza fisica non comune.

La regia di Alessandro Maggi si è dimostrata ottima nel condurre uno spettacolo non comune e, proprio per questo, più difficile da trattare.

Molto affascinante la scenografia di Marta Crisolini Malatesta.

Pubblico numeroso e assai plaudente alla prima dello spettacolo.

Citando il performer Steven Cohen, che non c’entra con lo spettacolo visto, mi viene da scrivere: “Grazie a un bellissimo pubblico che è stato felice aver provato tristezza”.



recensito da Carlo Tomeo 15/11/18, pubblicato via MondoPressing.com





_________________
Top
Profilo Invia messaggio privato Invia e-mail HomePage
genziana



Registrato: 22/03/04 13:40
Messaggi: 37222

MessaggioInviato: Sab Nov 17, 2018 20:09    Oggetto: VINCENT VAN GOGH: 2018 a MILANO, Teatro MANZONI - recensione Rispondi citando




ALESSANDRO PREZIOSI nel ruolo di protagonista in

VINCENT VAN GOGH. L'odore assordante del bianco





da giovedì 15 novembre a domenica 2 dicembre '18





ha scritto:




PREZIOSI è VAN GOGH al MANZONI di MILANO




Quando penso ad Alessandro Preziosi me lo rivedo nella fiction “Elisa di Rivombrosa”. Non c’è niente da fare. Sebbene lui abbia interpretato mille altri ruoli di successo, il mio ricordo va al conte Fabrizio Ristori.
E invece qui non solo Preziosi abbandona il set e calca il palcoscenico, ma interpreta uno ruolo decisamente non facile: il pittore follemente geniale Vincent Van Gogh.

Le pareti bianche del manicomio di Saint Paul sono l’inizio di una storia ricca di emozioni e colore. È il 1889 e l’unico desiderio di Van Gogh è uscire da quelle mura. Lo aiuterà l’amato fratello Theo con la sua visita inaspettata e sorprendente. Piano piano “VINCENT VAN GOGH – L’ODORE ASSORDANTE DEL BIANCO”, inizierà a farsi colore, pennellate incredibili sulle tele che tanto conosciamo. Uno spettacolo questo, che si avvale della coproduzione con KHORA e Teatro Stabile d’Abruzzo TSA, e della messa in scena di Alessandro Maggi: un thriller psicologico attorno al tema della creatività artistica che lascia lo spettatore con il fiato sospeso fino alla fine.

Il testo è vincitore del Premio Tondelli a Riccione Teatro 2005 grazie alla poetica scrittura di Stefano Massini.

Lo spettacolo, in scena dal 15 novembre al 2 dicembre al Teatro Manzoni di Milano, permette una riflessione profonda sul dramma umano e artistico del pittore e gioca sul simbolismo del colore bianco delle pareti e sulla trasformazione di queste, in colore e vita.
Alessandro Maggi firma la regia di uno spettacolo emozionante e poetico, regalandoci un Alessandro Preziosi davvero intenso.



Sarah Pellizzari Rabolini, 17/11/18 - pubblicato via maSEdomani.com




Indirizzo: TEATRO MANZONI, via Manzoni 42, Milano; Metro M3 fermata Montenapoleone – Metro M1 fermata San Babila oppure Palestro
Prevendita telefonica:
numero verde 800 914 350 (Attivo da rete fissa, in orari di cassa)
Biglietteria per informazioni: telefono 02 7636901 o cassa@teatromanzoni.it
Approfondimenti e aggiornamenti sul sito: www.teatromanzoni.it







_________________
Top
Profilo Invia messaggio privato Invia e-mail HomePage
genziana



Registrato: 22/03/04 13:40
Messaggi: 37222

MessaggioInviato: Sab Nov 17, 2018 20:45    Oggetto: VINCENT VAN GOGH: 2018 a MILANO, Teatro MANZONI - recensione Rispondi citando



ha scritto:




L’allucinata esistenza di Van Gogh, trasfigurato

tra arte e follia in una trascinante performance

di Alessandro Preziosi





Non ebbe speciali riconoscimenti in vita, e del suo vasto mondo pittorico non riuscì, o non volle, mai vendere nessuna delle sue opere.
Vincent Van Gogh (1853-1890), uno dei più fondamentali artisti della pittura mondiale, dopo un periodo iniziale dedicato alle tragiche esistenze di operai e contadini (vivendo e condividendo la loro miserabile esistenza, dormendo sulla paglia in casolari abbandonati), si dedicò, ai paesaggi, alle nature morte, ai ritratti, agli alberi tormentati (come la sua vita), ai cieli azzurri, ai cipressi, ai campi di grano e di girasoli, con una fisicità che rifletteva l’angoscia, la passione e l’amore per la natura e per la réalité. Ma anche perdendosi in un inferno di eccessi, che spinsero gli imbarazzati abitanti di Arles a sottoscrivere una petizione per toglierselo dai piedi e farlo internare nell’ospedale psichiatrico di Saint-Paul-de-Mausole, a Saint-Rémy-de-Provence, dove venne effettivamente ricoverato poco dopo e dove visse disperate allucinazioni e strazi dell’anima “in una malinconia attiva anziché abbandonarmi alla disperazione”, dirà più tardi. E a questo periodo di internamento e di crisi risalgono infatti 140 dipinti.
Dei suoi tormenti interiori, affidati all’anima dei suoi quadri, sgargianti di colori, di neri, di rossi, di gialli, sono rimasti quasi 900 dipinti, più di 1000 disegni, e un’infinità di schizzi e appunti.
E soprattutto sono rimaste le “Lettere a Theo”, la maggiore fonte di notizie per la comprensione della vita, del pensiero e delle teorie d’arte di Van Gogh. Sono centinaia di lettere che, tra il 1872 e il 1890, si scambiarono Vincent e il fratello minore Theo, che gli fu sempre vicino, anche finanziariamente, per tutta la vita. Che Vincent mise fine, a soli 37 anni, con un colpo di pistola.

Portare sulle scene la vita di Van Gogh (per la cronaca, sul grande schermo apparve in una trentina di film) sarebbe di per sé un’avventura folle, come la vita dell’allucinato pittore, con i suoi fantasmi, le sue sanguinarie crisi (l’orecchio mozzato), le sue incontrollate violenze (specie sull’innocente amico Gauguin), i suoi molti viaggi, le crisi religiose e “monastiche”, la sua vita con la una prostituta, l’indigenza, le malattie (la gonorrea). Tutto trasfigurato nella sovrumana grandezza della sua arte, pur fra le mura d’un ospedale psichiatrico.
Impossibile dedicare spazi scenici a tutto ciò in un’ora e mezza.
E allora bene ha fatto Stefano Massini, al Teatro Manzoni, con lo spettacolo “VINCENT VAN GOGH – L’ODORE ASSORDANTE DEL BIANCO”, dove ha fatto convergere drammaturgicamente, nell’unico tragico grumo psichico d’una allucinata esistenza, il 1889, tutto il dramma di Vincent. Il pittore, con tutte le sue forze, desiderò invano di uscire dal “bianco” clinico dei camici e delle mura del manicomio.
In un’ora e 25, si sovrappongono sincronicamente storie, ricordi, incontri, esperienze di vita ospedaliera, ostilità di beceri infermieri e di ottusi medici, e rapporti di amicizia e comprensione, di altri medici che pur l’aiutarono. Come la bellissima intensa partecipazione di Francesco Biscione, nel ruolo del dottor Peyron (che forse adombra una reale presenza nella vita di Vincent, il dottor Ferdinand Gachet, omeopata, darwinista, socialista, libero pensatore ed esperto di psichiatria, anche nelle forme più innovative, e che si prese cura di Vincent solo nel 1890, e di lui rimane “Ritratto del dottor Gachet”, venduto all’asta nel 1990 per più di 80 milioni di dollari. E pensare che Van Gogh morì in miseria!).
Ma le commistioni di Massini sono affascinanti e d’intensa commozione, umana e poetica, pur perdendo qua e là le connotazioni della realtà o della finzione. E cosa ce ne importa? Il testo è dolorosamente affascinante. È bello, drammaturgicamente corretto, e fedele allo spirito, ai caratteri e alla storia di Vincent Van Gogh, con Alessandro Preziosi nella camicia di forza di Vincent Van Gogh: una superba prova d’intensa partecipazione, sofferta, trascinante, commovente. Indimenticabile.
Ma tutto lo staff attoriale è all’altezza di questo affascinante dramma: dalla presenza del vanesio dottor Vernon Lazàre (Roberto Manzi) e degli ottusi infermieri di contorno, finti o storicamente allusivi che siano (Alessio Genchi e Vincenzo Zampa). E poi Massimo Nicolini, nel ruolo umanissimo del fratello Theo, che cerca d’aiutare Vincent a uscire dalle nebbie della psiche, in una sofferta angoscia d’umana inutilità, che ricorda tanti casi d’affetto e d’angoscia quando ci si sente impotenti davanti a un proprio caro ammalato.
E poi entrano, di riflesso, l’incomprensione pretesca per un presunto possesso demoniaco (“Satana ha una tana nella testa degli indemoniati”), e le coercitive brutalità delle “cure ” ospedaliere, i letti di contenzione, le camicie di forza, i debilitanti bagni prolungati per ore nelle vasche di acqua calda.
Ma anche si disquisisce e si ragiona sui valori dell’arte, sul significato di realtà (“Ce n’è una sola, quella che va dal mio pensiero alla punta del pennello”), sulla capacità consolatoria della parola.
Bene. Entusiasmo e grandi applausi alla fine per tutti, con una meritata sottolineatura alla suggestiva regia di Alessandro Maggi (anche se risulta un po’ forzato il suo tentativo di alleggerimento con qualche concessione di colore macchiettistico).
Si replica fino a domenica 2 dicembre.



di Paolo A. Paganini, Milano 16/11/18, pubblicato via loSpettacoliere.it





_________________
Top
Profilo Invia messaggio privato Invia e-mail HomePage
genziana



Registrato: 22/03/04 13:40
Messaggi: 37222

MessaggioInviato: Sab Nov 17, 2018 20:52    Oggetto: VINCENT VAN GOGH: 2018 a MILANO, Teatro MANZONI - recensione Rispondi citando




ALESSANDRO PREZIOSI nel ruolo di protagonista in

VINCENT VAN GOGH. L'odore assordante del bianco





da giovedì 15 novembre a domenica 2 dicembre '18




ha scritto:




    ..IL BIANCO ASSORDANTE DI VAN GOGH

    ..AL TEATRO MANZONI DI MILANO



Lo spettacolo scritto da Stefano MassiniVINCENT VAN GOGH – L’ODORE ASSORDANTE DEL BIANCO” ha debuttato a Milano al Teatro Manzoni il 15 novembre, con protagonista Alessandro Preziosi. La scena, semplicissima e d’effetto, creata da Marta Crisolini Malatesta, è costituita da un piano inclinato e si apre con Van Gogh che, accovacciato per terra, rotola dalla cima al fondo, cullato dalla voce di un bambino che fa da tenera didascalia e localizza il luogo in cui ci troviamo: un ospedale con malati di mente.

Piano inclinato e pareti sono rigorosamente bianche così come le vesti di Van Gogh. Le pareti intorno contengono i contorni illusori dei corvi, una libertà murata e imprigionata. Non solo siamo nella stanza di Van Gogh, sembra che il luogo sia anche riflesso della mente malata che imprigiona e inchioda. Van Gogh/Preziosi soffre, non assume mai una posizione eretta, ma sempre china, tormentata in sintonia con il piano inclinato della scena. Solo quando giunge in visita il fratello Theo (Massimo Nicolini), col quale esiste un forte legame, sembra trovare una fioca via di uscita. L’ospedale, con il suo monocolore e le sue regole, uccidono la creatività, legano ad abitudini frustranti e a maltrattamenti e non sembra possa offrire alcuna possibilità di miglioramento. Una prigione senza colore e senza segni di vita, a parte una pianta, ma anch’essa fiorisce in bianco, non dà nessun tocco di vivacità né la speranza che Vincent disperatamente cerca per poter ritrovare lo stimolo di vivere.

Il suo forte desiderio di vita lo porta a pagare un infermiere corrotto per poter avere una tela fatta di un vecchio lenzuolo e poter disegnare usando carboni, il suo unico modo di proteggersi dal regime ferreo dell’ospedale. Dipinge il suo aguzzino, il suo nemico, il suo persecutore, il dottor Vernon-Lazar (Roberto Manzi) che lo stuzzica divertito, aiutato da due infermieri (Alessio Genchi e Vincenzo Zampa). La situazione sembra cambiare quando arriva il direttore dell’ospedale, Peyron (Francesco Biscione) che porta un po’ di umanità, è incuriosito da Van Gogh e gli chiede un ritratto.

Si può uscire dalla propria pazzia? Quanto può fare l’espressione artistica? Come si può distinguere la realtà dall’illusione?

Il testo di Stefano Massini va a fondo dentro questi interrogativi e a molti altri, portati in scena da un superbo Alessandro Preziosi e da attori mordenti e incisivi: Massimo Nicolini, Roberto Manzi, Alessio Genchi, Vincenzo Zampa e Francesco Biscione. La regia di Alessandro Maggi si concentra su quello spazio reale ma al tempo stesso interiore all’interno della mente di un artista eccezionale anche nella sua pazzia. Le musiche di Giacomo Vezzani seguono Van Gogh nei suoi movimenti e pensieri, nei suoi desideri. Pur non avendo un momento di particolare climax, lo spettacolo regge, con fitti dialoghi e confronti che mostrano, in particolare nella prima parte, la sottigliezza e la difficoltà di scegliere tra ciò che è bene e ciò che si vorrebbe, per poi trovare un canale di comunicazione, nella seconda parte, che si ricollega all’arte, al bisogno dell’arte per vivere.
In scena al Teatro Manzoni di Milano fino al 2 dicembre 2018.



di Roberta Usardi, 17/11/18 - pubblicato via ModulazioniTemporali.it





_________________
Top
Profilo Invia messaggio privato Invia e-mail HomePage
genziana



Registrato: 22/03/04 13:40
Messaggi: 37222

MessaggioInviato: Sab Nov 17, 2018 21:15    Oggetto: VINCENT VAN GOGH al Delle Arti di GALLARATE (VA), recensione Rispondi citando




ALESSANDRO PREZIOSI nel ruolo di protagonista in

VINCENT VAN GOGH. L'odore assordante del bianco



al Delle Arti di Gallarate (VA) - recensione 13/11/18




[/ ha scritto:




al Delle Arti di Gallarate - Un bianco che parla -




Testo avvincente, protagonista azzeccato (Alessandro Preziosi) e un nome, quello di Vincent Van Gogh, che è una garanzia per attirare il pubblico. Il pittore olandese, infatti, piace a tutti, ma il suo brand è ancora sottoutilizzato al di fuori dell’ambito strettamente artistico. Ecco perché “VINCENT VAN GOGH – L’ODORE ASSORDANTE DEL BIANCO”, thriller psicologico (così almeno lo definisce il regista Alessandro Maggi) che sta girando nei teatri italiani, ha tutti gli ingredienti per diventare uno tra quegli spettacoli degni di essere ricordati per la Stagione Teatrale 2018-’19.

La pazzia di un genio
Attraverso l’imprevedibile metafora del temporaneo isolamento in manicomio di Vincent Van Gogh, interpretato da Preziosi, lo indaga sulla complessa creatività artistica del pittore olandese, lasciando lo spettatore con il fiato sospeso dall’inizio alla fine. Il testo vincitore del Premio Tondelli per la “scrittura limpida, tesa, di rara immediatezza drammatica, capace di restituire il tormento dei personaggi con feroce immediatezza espressiva” è ricco di spunti poetici, offrendo considerevoli opportunità di riflessione sul rapporto tra le arti e sul ruolo dell’artista nella società contemporanea.

I tanti dettagli del bianco
La devastante neutralità del vuoto in cui è rinchiuso Van Gogh, ovvero il manicomio di Saint Paul, viene rappresentata da una scenografia completamente bianca. Ma è un bianco che parla con i suoi dettagli, come gli inconfondibili tratti del “Campo di grano con volo di corvi” che appaiono in bassorilievo sullo sfondo. E non è l’unico elemento su cui soffermare l’attenzione. Bellissimi i momenti con le ombre sulle pareti in cui sono le pareti stesse a diventare scena.

Il protagonista si muove sul palco per un’ora e mezza, tenendo il suo Vincent sempre su quel labile confine tra il senso del reale e il suo esatto opposto. Il pubblico si lascia trasportare nella mente dell’artista, cercando di cogliere il genio celato dalla sua follia. Non stacca gli occhi dal palcoscenico nemmeno per un istante. Preziosi non proviene certo dal teatro, ma in teatro ci sta tutto. Forse caratterizza fin troppo il suo personaggio, ma non è certo una critica, piuttosto una sottolineatura. Tant’è vero che stremato, dopo un’ora e mezza di intensa recitazione, si prende dal pubblico oltre cinque minuti di applausi.



di Gabriele Ceresa - 15/11/2018 - recensione pubblicata via TEATRO.IT







Benvenuti! siete in Alessandro Preziosi official FORUM

questo è l'unico sito WEB personale aperto dall'artista




_________________
Top
Profilo Invia messaggio privato Invia e-mail HomePage
Mostra prima i messaggi di:   
Nuovo argomento   Rispondi    Indice del forum -> Forum Alessandro Preziosi Tutti i fusi orari sono GMT + 1 ora
Vai a Precedente  1, 2, 3 ... 21, 22, 23 ... 41, 42, 43  Successivo
Pagina 22 di 43

 
Vai a:  
Non puoi inserire nuovi argomenti
Non puoi rispondere a nessun argomento
Non puoi modificare i tuoi messaggi
Non puoi cancellare i tuoi messaggi
Non puoi votare nei sondaggi


Powered by phpBB © 2001, 2002 phpBB Group
phpbb.it
Copyright © ADRICESTA ONLUS - Tutti i diritti riservati

Privacy Policy