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TOURNE' 2018 - 2019 - 2020 ALE con VAN GOGH
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genziana



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MessaggioInviato: Lun Feb 12, 2018 20:10    Oggetto: ADRICESTA con PREZIOSI per VAN GOGH a ROMA, Brunch Solidale Rispondi citando




ROMA Brunch di Beneficenza pro ADRICESTA ONLUS

con ALESSANDRO PREZIOSI protagonista nella pièce

VINCENT VAN GOGH - L'odore assordante del bianco





appuntamento sabato 24 FEBBRAIO 12:30 in punto

presso CUCINA TEATRO ELISEO, via Nazionale, 183





per prenotare 389/2012568 (Marina), 338/7063066

Donando l'Offerta minima Solidale di partecipazione








dal 2004! ADRICESTA ONLUS va in aiuto dei Bambini

Ospedalizzati, a livello nazionale, con Progetti Solidali


a sostegno dei Malati, dell'Infanzia e della Famiglia, e

del processo di Umanizzazione dei Reparti di degenza








ADRICESTA (Associazione Donazione Ricerca Italiana

Cellule Staminali Trapianto e Assistenza)
è una Onlus

promotore e Testimonial ufficiale: Alessandro Preziosi




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genziana



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MessaggioInviato: Mar Feb 13, 2018 03:12    Oggetto: VINCENT VAN GOGH al Teatro ELISEO di ROMA - 13/02-04/03/2018 Rispondi citando









ALESSANDRO PREZIOSI, nel ruolo di protagonista in

VINCENT VAN GOGH - L'odore assordante del bianco

dal 13 febbraio al 4 marzo '18 - ROMA, Teatro Eliseo




testo vincitore del Premio Tondelli Riccione Teatro 2005



di STEFANO MASSINI con regia di Alessandro Maggi








produz. KHORA.teatro |TSA Teatro Stabile d'Abruzzo

_ in collaborazione con il FESTIVAL di SPOLETO 60 _

prima nazionale 27 giugno '17 Napoli Teatro Festival







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Marisol



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MessaggioInviato: Mar Feb 13, 2018 13:02    Oggetto: Rispondi citando


“Se oggi non valgo nulla, non varrò nulla nemmeno domani; ma se domani scoprono in me dei valori, vuole dire che li possiedo anche oggi. Poiché il grano è grano, anche se la gente dapprima lo prende per erba.”

“L’unico momento in cui mi sento vivo è quando dipingo”
. (Vincent Van Gogh)



El jardín del Hospital de Saint-Paul - Saint-Rémy - Maggio 1889 (Museo Kröller-Müller Otterlo, Los Países Bajos)



El jardín del Hospital de Saint-Paul - Saint-Rémy - Dicembre 1889 (Museo Van Gogh - Amsterdam)


Caro Ale,

25 giorni da quando hai iniziato il tuo tour a Fermo il 20 gennaio ... e arrivi oggi a Roma, al Teatro Eliseo, fino al 4 marzo, con il tuo unico, ineguagliabile ed eccezionale "Vincent Van Gogh". L'odore assordante del bianco", in modo che gli spettatori possano continuare a impazzire con la magistrale interpretazione, del genio del palcoscenico: Alessandro Preziosi, come non l'hanno mai visto prima.

UN GRANDEEEEE IN BOCCA AL LUPO Very Happy Very Happy !!

Tanti baci con grande e sincero affetto da Madrid Razz Razz !!

TVB Ale Wink Wink

Marisol

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genziana



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MessaggioInviato: Mar Feb 13, 2018 19:54    Oggetto: VINCENT VAN GOGH alla Pergola di FIRENZE 10/02/18 recensione Rispondi citando







ALESSANDRO PREZIOSI nel ruolo di protagonista in

VINCENT VAN GOGH. L'odore assordante del bianco

di STEFANO MASSINI con regia di Alessandro Maggi


recensione 10 febbraio 2018 dalla Pergola di Firenze





ha scritto:




    La crocifissione artistica di Vincent. “L’odore

    assordante del bianco VINCENT VAN GOGH


    di Stefano Massini --- alla Pergola di Firenze



Vincent ha 36 anni ed è stato da poco internato nell’Istituto psichiatrico di Saint Paul, nei pressi di Arles, a causa della petizione di 100 bravi cittadini, intimoriti da stranezze ed eccentricità. Non viene classificato come pericoloso per la comunità, bensì in qualche modo perturbante, come la sua pittura, dove il sole e la notte palpitano di luci e colori, il blu intenso e stellato del cielo sovrasta il brusio dei caffè notturni, deflagrando in emozione sincopata e sensuale.

Nella scheda di ammissione lo si definisce incapace di vivere, assediato da allucinazioni visive e uditive. Confinato in una stanza dalle pareti ruvide, bianche di calce, dove persino l’unica pianta presente, dopo mesi di attesa, ha prodotto fiori bianchi, curato con farmaci e bagni prolungati nelle ben note vasche manicomiali, al termine dei quali è difficile persino ricordare il proprio nome, Van Gogh è percosso da rombi, fruscii, lame di suono che gli confondono i pensieri e gli impediscono di discernere le figure immaginarie dalla realtà.

Dubita, dubita di tutto, perché è l’unico modo per conservare la coscienza di sé. Dubita di ciò che vede. Sogna i campi di grano e i ricami dorati delle colline, sogna la visita del fratello Theo, ma chiede all’ologramma che gli si presenta e che conversa con lui, una prova di tangibilità. In questo spazio concentrazionario e geometrico, in cui regole accuratamente studiate vietano qualsiasi cosa – dipingere, leggere, possedere oggetti, godere dei colori, della luce naturale – continua a cercare un punto di fuga. Per esempio, studiando gli articoli del regolamento, o procurandosi di nascosto una tela e tracciando per mezzo di pezzetti di carbone sciolti con lo sputo un sulfureo ritratto dell’ottusità umana, ossia del dr. Vernon-Lazàre. Proprio quest’aguzzino subdolo e apodittico, uscito da un disegno di George Grosz o da un dramma di Durrenmatt, pittorucolo della domenica devoto alle regole formali e alla mamma, ricordata con un breve singhiozzo nostalgico, spiega a Vincent che lo scopo dell’Istituto è quello di far dimenticare ai reclusi il mondo esterno, sostituendosi ad esso, separandoli per sempre dal resto dell’umanità, facendoli abituare al proprio anonimato, a un’invisibilità priva di pensieri e ricordi.

Il dottor Peyron, direttore del manicomio, uomo a suo modo originale, oppresso dalla noia e intento a vagheggiare il silenzio degli oceani, si mostra invece interessato a Vincent. Tuttavia, nel suo accanito positivismo, nonché fede nelle magnifiche sorti e progressive della scienza, è annidata la supponenza dell’uomo d’ordine, di chi – per carità con metodi umani – persegue comunque la normalizzazione, la rimozione degli eccessi. Arriva, salendo su una sedia, a trasformarsi in uno zauberer manipolatorio vagamente contiguo al Mago Cipolla di Thomas Mann, per ipnotizzare Vincent e scandagliarne la mente.

Alessandro Preziosi incarna con dedizione fisica e potenza interiore la rabbia, l’impotenza di Van Gogh, la rivendicazione incessante di una diversità che è soltanto ipersensibilità alle sollecitazioni esterne e che può essere semplicemente definita arte, o meglio processo creativo. Il suo viso, scavato dalle ombre, diventa raffigurazione del perseguitato, del perturbatore, della vittima sacrificale sull’altare delle convenzioni.

Curvo, sotto il peso invisibile dell’intero universo, il braccio teso a invocare e respingere come la voce tesa di un’elegia rilkiana, crocifisso al cavalletto, Vincent quasi grida la pena e l’ineludibile necessità di dipingere, e di farlo in quel modo eversivo, visionario, lancinante. Attraversato, posseduto dai colori – carminio, giallo, indaco – che mescola per crearne di nuovi, in una ricerca ossessiva, sempre più estrema e senza ritorno, urtato dalle forme che si gettano contro il suo sguardo, deformandosi: contadine rattrappite sui campi, soli tenebrosi, volti contorti, corvi neri, alberi verdi di foglie che si mutano in grandi rami spogli e adunchi evocanti gli incubi dei Grimm, i rami onirici che si associano per affinità e contrasto cromatico alla figura bianca e farisaica del padre, il primo nella sua vita a negare la visione, a non capire che la realtà, ciò che è comunemente visibile, non basta. E in questo testo delle origini, Massini forgia un linguaggio magmatico, esplosivo, lusseggiante e insieme di una precisione matematica e crudele, che si ascolta con gli occhi e ferisce in modo irreparabile la mente.

Alla fine, prima che il buio scenda ad avvolgere Vincent in un sudario, le note di Lohengrin si materializzano per definirne la natura di Uomo senza Nome, privato della possibilità di esistere.



Lucia Tempestini, 10/02/18; pubblicata via Articolo21.org Culture Teatro






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genziana



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MessaggioInviato: Mer Feb 14, 2018 03:15    Oggetto: VINCENT VAN GOGH al Teatro ELISEO di ROMA - 13/02-04/03/2018 Rispondi citando




ALESSANDRO PREZIOSI, nel ruolo di protagonista in

VINCENT VAN GOGH - L'odore assordante del bianco

dal 13 febbraio al 4 marzo '18 - ROMA, Teatro Eliseo





ha scritto:



ELISEO, a ROMA
PREZIOSI è VAN GOGH - un genio in manicomio




L’attore protagonista di “L’odore assordante del bianco” di S. Massini al debutto martedì e in scena fino al 4 marzo




Essere geniali ma dissociati, talentuosi ma labili, sovrumani ma isolati. Il destino di un pittore universale come Van Gogh, rinchiuso nell’austera, slavata, bianca stanza del manicomio di Saint Paul, è un destino in cui tenta di penetrare oggi Alessandro Preziosi, attore che diventa artifex del disturbo, protagonista di una dinamica cerebrale tenuta sotto chiave in “VINCENT VAN GOGH. L’ODORE ASSORDANTE DEL BIANCOdi Stefano Massini, avventura drammaturgica, teatrale e biografica che, con la regia di Alessandro Maggi, approda martedì 13 all’Eliseo. E’ un ritratto psichiatrico, questo, che mette a fuoco la sagoma, la cagionevolezza di un artista imprendibile, puntando sul tormento e sulle condizioni di degenza in un inquietante e monumentale asylum dove il pittore è recluso perché si prevengano certe sue perdite di controllo, certi suoi sintomi di squilibrio, certi suoi comportamenti irrazionali. E noi spiamo il suo stato, la sua quotidianità all’interno di questo ambiente solido e imprigionante, della cui ospitalità forzata Van Gogh è consapevole, sapendosi tagliato fuori dalla comunità di amici e colleghi, dall’esistenza di città, dai luoghi della creazione e della destinazione dei suoi quadri. Il contatto ravvicinato che ci procura il testo di Massini ha una data precisa, entriamo in relazione con questa personalità forte e difficile nel 1889, anno in cui molte speranze sono riposte nella visita che il fratello va a fargli in manicomio, una visita laboriosa in quanto legata alla coincidenza di ben quattro treni e un carretto (questo dà un’idea di quanto Saint Paul sia lontano da ogni tratta). Proprio la compresenza di tale fratello, interpretato da Massimo Nicolini, si traduce in dialoghi mai completamente aperti ma capaci di fornire la cifra del disagio, del malessere, della laboriosa speranza di essere tratto fuori da quel purgatorio immacolato, incandescente. Diversa, come s’ascolta, è la confidenza che si stabilisce tra Van Gogh/Preziosi e il direttore dell’ospedale per malati di mente, impersonato da Francesco Biscione, un profilo che ci fa scoprire anzitempo la sensibilità dialettica, la gestione anti-oppressiva delle patologie che poi sarà , nella seconda metà del Novecento, la cultura nuova apportata, da noi, da un Franco Basaglia. Ma è importante, in questo ritratto ravvicinato di un artista scomparso poi a 37 anni, constatare lo sforzo calmo, tra nevrosi, bagliori e contenzioni, di un attore come Preziosi, che abbiamo seguito nello spettacolo già al Festival di Spoleto 2017: dipende dalla sua prestazione fisica e psichica, la credibilità toccante di un personaggio quasi intoccabile. In scena anche Roberto Manzi, Alessio Genchi, Vincenzo Zampa.

di Rodolfo Di Giammarco
LA REPUBBLICA Trova ROMA - inserto gratuito; pag. 9 08/02/2018






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genziana



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MessaggioInviato: Gio Feb 15, 2018 03:03    Oggetto: VINCENT VAN GOGH al Teatro ELISEO di ROMA - 13/02-04/03/2018 Rispondi citando



ha scritto:




      Il teatro: VAN GOGH il dramma della pazzia

      I guizzi e il talento di Preziosi danno voce al

      pittore olandese nel manicomio di saint Paul

      Lo spettacolo scritto da Massini ora all’Eliseo



Al teatro si addice moltissimo approfondire la dimensione dell’emotività mentale dissociata, il fenomeno schizoide, lo squilibrio ipersensitivo. E ci sono trattamenti scenici dell’alienazione che hanno segnato clamorosi picchi di drammaticità, cogliendo meccanismi interni nel pensiero altro di personaggi umanissimi. I pazienti (sarebbe meglio chiamarli reclusi?) dell’ospizio di Charenton guidati a dar vita a una rappresentazione nel “Marat/Sade” di Peter Weiss, i degenti de La Salpetrière promossi al ruolo di personaggi in più copioni sulle vicissitudini di paranoie di varia natura, e anche lo studio poetico di soggetti artisti creativi come Dino Campana o come Alda Merini, o l’adattamento teatrale recente di “Qualcuno volò sul nido del cuculo”, hanno in qualche modo avvalorato un’osservazione acuta e dolorosa sul disagio della condizione umana. Senza che il relativo teatro nato di conseguenza dovesse mostrare espressioni cliniche forti come i ritratti patologici dei malati di mente dipinti da Théodore Géricault. A questa modalità atta a riprodurre la spaccatura sofferta e il cosciente substrato di anomalia di soggetti affetti da disturbi intellettuali, senza rimarcare in modo vistoso i sintomi neurologici, appartiene la scrittura, la partitura verbale di “Vincent Van Gogh - L’odore assordante del bianco”, testo di Stefano Massini che vinse il Premio Tondelli a Riccione Teatro 2005, lavoro psicologico che da stasera all’Eliseo vede un non frequente Alessandro Preziosi nel ruolo del pittore olandese, con regia di Alessandro Maggi.
L’impressione di un disturbo cagionevole ma non confinante con la dissennatezza, e piuttosto l’immagine, la percezione di un male disperato e sommerso, la si deve al calibro calmo e analitico della partitura di Massini e all’identificazione minuziosamente neutra e confidenzialmente però partecipe di Preziosi, giunto a uno dei traguardi più elaborati di interprete.
Noi vediamo Van Gogh tra le pareti immacolate della sua stanza nel manicomio di Saint Paul, dove per certe sue estroverse e preoccupanti esternazioni fu ricoverato. Lo seguiamo mentre cerca sostegno a una sua dimissione dall’asylum favorita, come lui spera, dal fratello Theo (Massimo Nicolini), lo ascoltiamo mentre riceve apprezzamenti dignitosi e stime per voce del direttore di questa fortezza isolata (Francesco Biscione), lo spiamo alle prese con un dottore (Roberto Manzi) e con due infermieri (Alessio Genchi e Vincenzo Zampa). In questo antro il cui biancore già da solo può fare impazzire, Van Gogh/Preziosi ha guizzi talentuosi, inerzie traumatiche, silenzi pieni di bagliori sofferti e spaesati. A rischio di cinghie di contenzione. Il tormento nei panni del pittore poi morto a soli 37 anni è una prova di labilità sottile, tra alterni scambi serrati e dinamiche cerebrali azzerate. Uno spettacolo che ha in serbo la luce estrema e il buio insidioso, nella scena (perfetta per perdersi) di Marta Crisolini Malatesta. Con sforzo combinato di Khora e dello Stabile d’Abruzzo.


Rodolfo Di Giammarco

LA REPUBBLICA - edizione ROMA – sezione SOCIETA' pag. 11, 13/02/2018








aggiornamenti, foto, interviste, rassegna stampa selezionata da


Alessandro Preziosi official Forum lieto 2018 con voi!

ADRICESTA Onlus seguirà il Tour con Eventi Benefici




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MessaggioInviato: Gio Feb 15, 2018 11:18    Oggetto: Rispondi citando


Mio carissimo Ale,

Sono molto felice, con tutto il cuore, per il grande e meritato successo (di pubblico e critica) che stai vivendo nel tuo tour con "Vincent Van Gogh. L'odore assordante del bianco".


("Il successo non e' un caso. E' duro lavoro, perseveranza, apprendimento, studio, sacrificio e piu' di ogni altra cosa e' amore per cio' che stai facendo")

Penso che questa frase del grande Pelé, "O Rei", riassuma tutto ciò che è il successo, il tuo successo, mio caro Ale.

Posso solo aggiungere ...

Olé per te, per il tuo lavoro, e specialmente ora a Vincent Van Gogh e per tutta la compagnia !!


Tanti baci con grande e sincero affetto da Madrid


TVB Ale !!

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genziana



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MessaggioInviato: Gio Feb 15, 2018 18:46    Oggetto: VINCENT VAN GOGH al Teatro ELISEO di ROMA - 13/02-04/03/2018 Rispondi citando




la rassegna stampa selezionata del Forum ufficiale di


ALESSANDRO PREZIOSI, nel ruolo di protagonista in

VINCENT VAN GOGH - L'odore assordante del bianco

dal 13 febbraio al 4 marzo '18 - ROMA, Teatro Eliseo





ha scritto:




Reduce dal duetto sanremese con la Vanoni, infila i panni del folle e geniale pittore olandese: «VIAGGIO BIANCO»




ALESSANDRO PREZIOSI LABIRINTO VAN GOGH




Con VINCENT VAN GOGH - L'ODORE ASSORDANTE DEL BIANCO, Alessandro Preziosi porta in scena uno stralcio di vita del famoso pittore olandese.

Lo spettacolo?
«Una full immersion nel labirinto mentale di Van Gogh, ne emerge il ruolo dell'artista nella società di allora e di oggi. C'è l'accettazione della malattia ma anche il percorso del pittore che crea da una superficie bianca. Un modo per raccontare la creatività, il recupero di emozioni, esperienze e sogni fatti da bambino».

Il bianco è assordante?
«Una sinestesia che spiega come, quando siamo molto coinvolti, attribuiamo inconsapevolmente suggestioni alle cose. Chi dipinge sa che i colori possono avere un'identità visiva e sonora, succede quando si entra fortemente in contatto con la natura».

I colori, per lei?
«Sono costretto a recitare in una scenografia bianca, riconosco il movimento e la mutevolezza del colore».

È rimasto ipnotizzato dal testo
«Sì, quando ho finito di leggerlo, nonostante non se ne parlasse, ho visto tutti i colori del mondo, una sensazione bellissima».

Uscito dalla mente di Van Gogh?
«Ho acutizzato il mio spirito di osservazione, ho accettato anche quell'aspetto ossessivo di capire persone e cose, è tutto più naturale. Van Gogh non va esaltato nella sua follia ma reso uno di noi».

Anche per avvicinare il pubblico
«Far capire ciò che c'è nel cuore e nella testa di Van Gogh aiuta il pubblico a sentirsi parte di questo gioco che è l'arte, capace di rendere curiosi e attivi anche da adulti».

Anche nel mestiere?
«Certo, sono la prima cavia di me stesso».

A Sanremo ha duettato con la Vanoni
«Ho avuto conferma che la musica rende liberi, dà un enorme senso di distacco dalla realtà, rende visibile qualcosa di raro».

Il collega Favino?
«È un amico ed un attore esemplare, di grande moralità, sul palco del Festival ha regalato emozioni».


Tiziana Boldrini © RIPRODUZIONE RISERVATA

LEGGO Giorno&Notte pag. 24 - 13/02/2018 - pubblicato via LEGGO.IT






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MessaggioInviato: Gio Feb 15, 2018 18:55    Oggetto: VINCENT VAN GOGH al Teatro ELISEO di ROMA - 13/02-04/03/2018 Rispondi citando



ha scritto:





        Eliseo, Preziosi: il mio van Gogh

        nella stanza bianca della tortura

di Tiberia De Matteis

IL TEMPO - ed. nazionale – Appuntamenti A ROMA – pagina 21 13/02/18








con ALESSANDRO PREZIOSI interprete di VAN GOGH

ROMA Brunch di Beneficenza pro ADRICESTA ONLUS






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MessaggioInviato: Gio Feb 15, 2018 18:57    Oggetto: VINCENT VAN GOGH al Teatro ELISEO di ROMA - 13/02-04/03/2018 Rispondi citando













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MessaggioInviato: Gio Feb 15, 2018 18:59    Oggetto: VINCENT VAN GOGH al Teatro ELISEO di ROMA - 13/02-04/03/2018 Rispondi citando














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MessaggioInviato: Gio Feb 15, 2018 20:09    Oggetto: VINCENT VAN GOGH - Teatro ELISEO di ROMA 13/02/18 recensione Rispondi citando




ALESSANDRO PREZIOSI, nel ruolo di protagonista in

VINCENT VAN GOGH - L'odore assordante del bianco

recensione, 13 febbraio 2018 - ROMA - Teatro Eliseo









ha scritto:




ELISEO: applausi per il VAN GOGH di PREZIOSI




Chi dipinge si fa attraversare: non vivi più per te ma per rappresentare le cose. Me ne stavo immobile, come crocifisso sul mio cavalletto incapace di rispondere all’universo intero che mi schiacciava per essere dipinto”.




A dirlo Alessandro Preziosi che in uno sforzo eccezionale di mimesi veste i panni di Vincent Van Gogh negli anni della sua permanenza nell’ospedale psichiatrico di Saint Paul De Manson: “un castello bianco”, dove le pareti, i letti, i soffitti, le tende sono prive di tono.

Con perizia e dovizia di particolari in una sorta di monologo delirante Preziosi si immedesima nella sofferenza del grande artista intollerante alle regole e all’assenza di colore, che sin dall’infanzia dipinge per esorcizzare questo male e contravvenendo alla regole della casa di cura, continua a farlo di nascosto, soprattutto ritratti; in particolare è il suo psichiatra ad esser raffigurato, il dott. Vernone Lazàre del quale riesce a svelare l’anima cupa e scialba: raffigurandolo come un gretto narcisista, dallo sguardo inespressivo. E in questa sua reclusione forzata, a sollevarlo sono le conversazioni col fratello Theo, presenza vera o presunta e l’incontro con il direttore della struttura, che deciderà di sottoporlo alla psicanalisi e all’ipnosi, sottraendolo ai metodi barbari in uso nei manicomi.

«Il regista senza applicare forzature al testo ha voluto col mio personaggio enfatizzare la svolta clinica verso la psicanalisi e gli approcci terapeutici più moderni come l’ipnosi, ancora in fase sperimentale, utilizzata per ricostruire l’origine dei traumi di Vincent Van Gogh, un protagonista assoluto nel panorama artistico contemporaneo». A dirlo è Francesco Biscione, convincente nel ruolo del “medico illuminato”, innovativo direttore del manicomio, che affascinato dal genio di Van Gogh decide di sottoporlo a nuove terapie per trovare le cause ignote della sua parziale assenza di coscienza. Un co-protagonista insieme a Preziosi, che aprirà uno squarcio nella memoria offuscata dell’artista, incapace ormai di distinguere tra realtà e finzione.

Un thriller psicologico e dai toni drammatici che svela il disagio dell’artista, ripiegato nel suo dolore, nel suo turbamento emotivo e psichico e deprivato dell’energia dei colori e della possibilità di imprimerli su tela. Eccellente è la performance di Alessandro Preziosi, che mima le idiosincrasie di Van Gogh, noto per il suo temperamento irascibile, la capigliatura scompigliata e i modi bruschi, tra cui svariati tic nei movimenti: una prova degna del Premio Europa.

Nessun posto vuoto e standing ovation finale per un testo surreale, intenso, vivido ed elettrizzante, vincitore del Premio Tondelli a Riccione “per la scrittura limpida, tesa, di rara immediatezza drammatica, capace di rendere il tormento dei personaggi con feroce immediatezza espressiva” di Stefano Massini, magistralmente messo in scena da Alessandro Maggi e dai suoi validi interpreti. Spiega il regista: «Lo spettacolo accompagna questa non-logica dei sensi, attraverso uno sfiorarsi dei personaggi che fonde il desiderio alla necessità, sviluppando un alternarsi di simmetrie semantiche a dissonanze di cognizione, un conflitto mutabile, ma mai assente».

Una disanima sul senso della vita e l’origine dell’arte, vissuta da Van Gogh come una vera e propria necessità imposta dall’ambiente che fagocitato dentro di lui, necessita di uscirne sotto altra forma, quella perfetta della plasticità del disegno, reinterpretata dal suo “occhio invisibile” d’artista. Assolutamente imperdibile.




Al Teatro Eliseo di Roma dal 13 febbraio al 4 marzo 2018


testo di Rita Ricci, 14 febbraio 2018 - pubblicato via DAZEBAOnews.it






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Marisol



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MessaggioInviato: Ven Feb 16, 2018 14:09    Oggetto: Rispondi citando


« Estoy muy triste y me siento más desgraciado de lo que puedo decir, y no sé hasta dónde he llegado... No sé qué hacer ni qué pensar, pero deseo vehementemente dejar este lugar... Siento tanta melancolía. » (Vincent Van Gogh).


Hall de entrada del hospital de Saint-Paul - Saint-Rémy - Ottobre, 1889 – (Museo Van Gogh - Amsterdam)



Ventana del estudio de Vincent en el Asilo. Saint-Rémy - de Ottobre 1889 (Museo Van Gogh – Amsterdam)


Caro Ale, un altro giorno di follia, successo e applausi ...andiamo a per lui Wink Wink !!

Tanti baci con grande e sincero affetto da Madrid Razz Razz !!

TVB Ale Wink Wink

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MessaggioInviato: Ven Feb 16, 2018 14:43    Oggetto: VANITY FAIR 7/2018 intervista ALESSANDRO PREZIOSI - VAN GOGH Rispondi citando




in edicola il nuovo VANITY FAIR e L'INTERVISTA con

ALESSANDRO PREZIOSI, nel ruolo di protagonista in

VINCENT VAN GOGH - L'odore assordante del bianco





ha scritto:












      VANITY FAIR febbraio n. 7/2018; edizioni Condé Nast


    Perché uno spettacolo su VAN GOGH?
    Perché ha dedicato la vita a una cosa sola, osservare la natura, e
    questo corrisponde a tutti i lavori creativi del mondo, il mio, il suo
    ”.



    ALESSANDRO PREZIOSI, L’AMORE E LA FOLLIA




    intervista di Ferdinando Cotugno – foto: Marco Rossi – servizio: Fabio Finazzi


    //www.vanityfair.it/people/italia/2018/02/16/alessandro-preziosi-teatro-cyrano-single-intervista-donne-weinstein-foto-gossip








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L'ultima modifica di genziana il Ven Feb 16, 2018 15:06, modificato 1 volta
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marystone



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MessaggioInviato: Ven Feb 16, 2018 15:05    Oggetto: vanity Rispondi citando


Ho comprato la rivista ieri e ho letto la tua intervista caro Ale Smile

l'ho trovata molto pacata...tenera....quasi dolce...con tanta maturità e quasi saggezza Smile Smile Stai crescendo Ale.....e lo si vede anche nelle tue interpretazioni attoriali....che di giorno in giorno sono sempre più superbe ed eccellenti Laughing Laughing e non lo dico io ...da ammiratrice ed estimatrice....ma anche i critici e gli esperti che recensiscono soprattutto il tuo magnifico VINCENT!!! Laughing Laughing Laughing

CHAPEAU a TE ALE ....ma non perdere mai il bambino che c'è in TE!!! Wink Laughing

Un caro abbraccio
mariella
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