ASPETTANDO RE LEAR, FILM di PREZIOSI 5-6-7/5/25 ROMA-Farnese
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genziana

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Inviato: Ven Dic 13, 2024 10:36 Oggetto: ASPETTANDO RE LEAR a fine tournée 2024 con PIEMONTE DAL VIVO |
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TOUR PIEMONTE DAL VIVO “ASPETTANDO RE LEAR”
CON ALESSANDRO PREZIOSI E CON NANDO PAONE
lo spettacolo teatrale saluta il 2024 dal palcoscenico
mercoledì 11/12/2024 (21:00)
OVADA (AL), Teatro Comunale "Dino Crocco"
giovedì 12/12/2024 (21:00)
VERCELLI, Teatro CIVICO
venerdì 13/12/2024 (21:00)
VILLADOSSOLA (VB), Teatro LA FABBRICA
domenica 15 DICEMBRE 2024 (21:00)
VENARIA REALE (TO), Teatro della Concordia
20esima Stagione Teatrale: "Venti d'Incanto"
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genziana

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Inviato: Ven Dic 13, 2024 10:42 Oggetto: ASPETTANDO RE LEAR - 13/12/24 La Fabbrica di VILLADOSSOLA VB |
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"ASPETTANDO RE LEAR"
VILLADOSSOLA (VB), Teatro LA FABBRICA
venerdì 13 DICEMBRE 2024, ore 21:00
in collaborazione: Fondazione Piemonte dal Vivo
Il Teatro La Fabbrica, con i suoi 650 posti, è pronto ad accogliere la Stagione Teatrale 2024/2025.
Un cast di grande talento calcherà le scene il 13 dicembre per la rivisitazione contemporanea del testo shakespeariano «Aspettando RE LEAR» con Alessandro Preziosi e Nando Paone.
«Questa stagione è improntata sulla tradizione, sulla leggerezza e sulla contemporaneità - dice Nadia Macis che per «Piemonte dal Vivo» ha curato coordinamento e programmazione artistica -.
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genziana

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Inviato: Dom Dic 15, 2024 00:48 Oggetto: ASPETTANDO RE LEAR 15/12 VENARIA (TO) Teatro della CONCORDIA |
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"ASPETTANDO RE LEAR"
VENARIA REALE (TO) Teatro della CONCORDIA
dom. 15/12/24 ore 21:00, "VENTI D'INCANTO"
in collaborazione Fondazione Piemonte dal Vivo
(indicazioni e i biglietti sono disponibili on line su Vivaticket
e TickeOne - info@teatrodellaconcordia.it tel .0114241124)
"Nulla" è una parola onnipresente sia in Re Lear che in Aspettando Godot.
È come se Re Lear prevedesse l'inevitabile nulla che ci attende come risultato del fatiscente ordine permanente, proprio come Aspettando Godot ci rivela quel che accade dopo che "il vecchio cade".
Il versatile attore Alessandro Preziosi va in scena domenica alle 21 al Teatro Concordia di Venaria (TO) con “Aspettando RE LEAR”, versione contemporanea di Shakespeare con un richiamo a Beckett, uno spettacolo sul rapporto padri-figli, sulla perdita e il ritrovamento dei valori. LA STAMPA TorinoSette 15/12
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genziana

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Inviato: Lun Gen 20, 2025 17:27 Oggetto: LA STAMPA - SPECCHIO - intervista ALESSANDRO PREZIOSI |
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genziana

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Inviato: Sab Apr 26, 2025 13:46 Oggetto: ASPETTANDO RE LEAR - IL FILM del regista ALESSANDRO PREZIOSI |
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genziana

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Inviato: Sab Apr 26, 2025 19:39 Oggetto: ASPETTANDO RE LEAR - il FILM di PREZIOSI 5/5/25 ROMA-Farnese |
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ASPETTANDO RE LEAR IL FILM documentario a ROMA
Evento 5/5 21:00 il regista Alessandro Preziosi in sala
al Cinema Farnese Arthouse [repliche 6 e 7/5/ ore 19]
"ASPETTANDO RE LEAR" - Il FILM DOCUMENTARIO di
ALESSANDRO PREZIOSI, scritto con Tommaso Mattei,
è stato presentato in Anteprima mondiale - Selezione
ufficiale della 19^ FESTA DEL CINEMA DI ROMA 2024
Sez. FreeStyle. ARTS (proiezione 21 ottobre al Maxxi)
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genziana

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Inviato: Ven Mag 02, 2025 19:30 Oggetto: 30/04/24 RAI1 La Volta Buona - PREZIOSI - Aspettando RE LEAR |
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ALESSANDRO PREZIOSI ci racconta a La Volta Buona
su RAI UNO "Aspettando RE LEAR" il docufilm in sala,
la sua passione per il Teatro e l'Arte, e la sua famiglia
ASPETTANDO RE LEAR IL FILM documentario a ROMA
Evento 5/5 21:00 il regista Alessandro Preziosi in sala
al Cinema Farnese Arthouse [repliche 6 e 7/5/ ore 19]
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genziana

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Inviato: Sab Mag 03, 2025 19:15 Oggetto: ASPETTANDO RE LEAR - IL FILM del regista ALESSANDRO PREZIOSI |
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genziana

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Inviato: Sab Mag 03, 2025 20:09 Oggetto: Aspettando RE LEAR docufilm di PREZIOSI al cinema 5-6-7/5/25 |
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ha scritto: |
ASPETTANDO RE LEAR al cinema con ALESSANDRO
PREZIOSI - INTERVISTA - di Alessia de Antoniis, 29/4/2025
Un uomo perde il trono, perde l’amore, perde se stesso. Cosa resta quando tutto crolla?
“Aspettando Re Lear”, il nuovo docufilm di Alessandro Preziosi con Michelangelo Pistoletto, debutta a Roma al Cinema Farnese Arthouse.
Scritto da Preziosi insieme a Tommaso Mattei, il docufilm sarà presentato in prima assoluta: lunedì 5 maggio, alle ore 21, il regista incontrerà il pubblico per la proiezione inaugurale.
Le repliche di “Aspettando Re Lear” seguiranno martedì 6 maggio e mercoledì 7 maggio, entrambe alle ore 19.
- il trailer ufficiale - www.youtube.com/watch?v=RUneWO7fKCg
Un evento imperdibile che unisce teatro, arte contemporanea e psiche, in uno dei luoghi simbolo del cinema d’autore a Roma.
Non un semplice documentario, non solo teatro, non ancora cinema. “Aspettando Re Lear” è un viaggio immersivo là dove arte contemporanea, psiche e memoria shakespeariana si specchiano l’una nell’altra, frantumandosi e ricomponendosi come in un prisma emotivo.
Un progetto coraggioso grazie al quale Preziosi, attraverso prove teatrali, installazioni di Pistoletto, riprese tra palcoscenico e palazzi storici, accompagna lo spettatore in un labirinto mentale senza via di fuga, dove il potere si sgretola, la paternità si deforma e l’identità si smarrisce.
«La vera chiave di svolta – racconta Alessandro Preziosi – è stata smettere di raccontare la storia e cominciare a mostrare la costruzione del personaggio sotto gli occhi dello spettatore. Un Lear che perde il potere, perde l’amore, perde la maschera. E infine si riconosce, nudo, nello specchio.»
Non è una riscrittura, è una sorta di prisma attraverso cui il Lear shakespeariano viene scomposto e ricomposto. Quando ha affiancato all’operazione teatrale questa cinematografica, ha trovato resistenze a questa forma ibrida?
«Inizierei dal concetto di resistenza. Non sono riuscito inizialmente a combinare istintivamente un bilanciamento tra le riprese teatrali e quelle cinematografiche. Per cinema si intende dare grande respiro a un contesto teatrale, che è una scatola nera, e difficilmente riesci a farlo passare per cinema se non con delle riprese dello spettacolo stesso. All’inizio c’è stata una grande difficoltà nello scegliere i momenti che potevano essere portati fuori dal palco. Abbiamo dovuto scrivere la sceneggiatura immaginando: dove e con quali atmosfere il nostro Re Lear può perdere la figlia e ritrovarla?
Il problema principale era rendere plausibile il contesto spazio-temporale. Anche la semplice scelta dei costumi era importante per rendere i nostri personaggi credibili fuori dal teatro. La svolta è arrivata quando abbiamo deciso di utilizzare per il racconto cinematografico non solo la storia, le tematiche, i luoghi; ma quando abbiamo permesso allo spettatore di entrare immersivamente nella costruzione di un personaggio Shakespeariano. La resistenza incontrata è stata nell’incontro fra due generi e nella difficoltà di dare respiro cinematografico al racconto teatrale.»
Non possiamo definire Pistoletto semplicemente uno scenografo. È un autore dell’azione artistica. Come avete condiviso lo spazio scenico? Come dialogano due protagonisti come Preziosi e Pistoletto?
«In scena, Michelangelo Pistoletto ha occupato lo spazio con pochi oggetti legati al concetto di arte povera: una tavola, una porta, uno specchio, una struttura per parlare in piedi, un letto. Non c’è modo peggiore di occupare la scena con delle cose così astratte come opere d’arte che, se non diventano parte integrante del racconto, se non sono visitate dall’attore, restano semplicemente realtà museali.
Il dialogo tra me e Michelangelo è stato di assoluta libertà: nessuno mi ha imposto come usare gli oggetti. La messa in scena è frutto di un complicatissimo lavoro registico concettuale, che ha reso l’arte più accessibile e il testo più immediato. Anche le persone che non conoscevano la storia hanno capito la modernità del rapporto tra un padre e un figlio che parlano attorno a un tavolo; la gabbia di una struttura per parlare in piedi che diventa una gabbia mentale, un luogo dove processare il re o addirittura una scogliera da dove passare per poter arrivare da una parte all’altra. E così è stato con lo specchio e con la porta.
Michelangelo mi ha fatto il complimento più bello, ha detto “grazie al tuo spettacolo la mia arte è diventata popolare. Conserva la sua concettualità ma, grazie ai personaggi che agiscono in scena, quell’arte acquista un’immediatezza agli occhi dello spettatore che di solito le opere non hanno”.»
In scena un Lear privato del potere, della ragione, che non ha più la maschera. E uno specchio. Cosa ci restituisce quello specchio, quale Lear e quale uomo?
«Lo specchio riflette un Lear incapace di guardarsi dentro. Perché se guardasse fino in fondo si accorgerebbe che quel niente di cui parla, riassunto nell’inutile tentativo di mettere sullo stesso piano l’amore e l’eredità, che è la cerniera di tutto lo spettacolo, rappresenta la morte del linguaggio. E quando finalmente si riconosce, dopo un percorso tortuoso, si vede denudato, libero da tutte le sovrastrutture: il povero animale, bipede, ignudo, quale siamo tutti noi. E ritrova la figlia proprio perché riconosce la sua natura più autentica.»
Qual è il punto esatto in cui Lear comincia a capire?
«Nel momento in cui incontra Edgar. È stato un passaggio drammaturgico fondamentale. Lear non è solo un padre tradito, che ha perso il potere e l’amore delle figlie; è un uomo che non riconosce più neanche il senso delle sue parole.»
In che modo Pistoletto ti ha aiutato a dare forma a questa deriva?
«Attraverso il labirinto scenico. Un elemento che rappresenta uno spazio mentale senza via di fuga apparente. Questo spazio è diventato una parte fondamentale della drammaturgia visiva dello spettacolo.»
Nel docufilm emerge il grafema dell’infinito di Pistoletto, segno del Terzo Paradiso. In che modo questo simbolo entra nella partitura drammaturgica dello spettacolo?
«Il Terzo Paradiso rappresenta il passaggio attraverso cui l’uomo si rigenera. È un percorso non lineare ma curvo, come il simbolo che domina il pavimento. Un cammino condiviso da Lear e Gloucester.»
Hai già attraversato il mondo di Lear in passato. Cosa porti con te da quelle esperienze?
«Porto la consapevolezza di quanto sia complicato affrontare Shakespeare. Il mio primo Re Lear è stato, a mio avviso, un fallimento personale, condizionato anche dalla giovane età e dalla pressione di una popolarità che era appena esplosa. “Aspettando Re Lear” è stato un vero e proprio adattamento personale. Questo testo non ha un rapporto così immediato con Godot: per me è più un modo per dare una nuova speranza all’uomo. Un non dimenticare di dare una possibilità a qualcuno.»
Come hai lavorato sulla lingua originale di Shakespeare? Hai avuto la sensazione che alcune parole oggi non avessero più senso?
«Sì, assolutamente. Ed è stato un lavoro meticoloso fatto con Tommaso Mattei, mio amico e traduttore. Abbiamo rivisto e adattato il testo per renderlo più accessibile, mantenendo comunque il rispetto dell’originale.»
Vista la sofferenza cronica di finanziamenti nel teatro italiano, qual è oggi secondo te il ruolo dell’arte visiva nella scena teatrale italiana? Il pubblico è assuefatto a scenografie con un tavolo e due sedie. E voi attori?
«Io non mi rassegno al minimalismo esasperato. Per me teatro è condividere un percorso, capire insieme. E, per farlo, il teatro deve potenziare il linguaggio scenico. Il vero problema è che il teatro deve tornare a essere itinerante, raggiungendo anche i piccoli centri. Se il teatro non torna ad avere facilitazioni per poter girare, morirà perché il pubblico non si rinnoverà. Quindi il problema non è solo l’essenzialità del racconto scenografico – e per evitarlo bisogna avere degli investimenti – il punto è che per recuperare gli investimenti, lo spettacolo deve girare. Bisogna tornare alla tournée. Andare in tour.»
pubblicata via :GLOBALISTSyndication.it - Quotidiano Internazionale
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genziana

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Inviato: Dom Mag 04, 2025 19:36 Oggetto: ASPETTANDO RE LEAR, film-documentario di ALESSANDRO PREZIOSI |
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genziana

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Inviato: Dom Mag 04, 2025 20:18 Oggetto: Aspettando RE LEAR docufilm di PREZIOSI al cinema 5-6-7/5/25 |
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ha scritto: |
ASPETTANDO RE LEAR il docuFILM di ALESSANDRO
PREZIOSI - INTERVISTA ANSA.IT di Marzia Apice, 3/5/25
"Il teatro fa solo domande, senza fornire risposte.
Ecco, con questo documentario mi sono messo nei panni del pubblico, ho provato a dare degli strumenti per trovare delle risposte.
Il mio re Lear è molto umano, non c'è il tema del potere, ma quello della paternità e delle seconde chance che si possono dare ai padri". E' un progetto ambizioso, che punta sulla capacità dei linguaggi artistici di "decodificare" la complessità, il DOCUMENTARIO "ASPETTANDO RE LEAR", firmato da Alessandro Preziosi, ideato con Tommaso Mattei, che dal 5 al 7 maggio sarà al Cinema Farnese di Roma (la prima sera, ore 21, alla presenza di regista e cast), e poi proseguirà la sua avventura nelle sale d'essai delle principali città italiane e in alcuni festival estivi. Il documentario - una produzione Pato film in associazione con Cinecittà, in collaborazione con Rai Cinema, con il sostegno della Direzione Generale Cinema e Audiovisivo e con la collaborazione del teatro Stabile del Veneto -, che riprende l'omonimo spettacolo con cui Preziosi ha debuttato a Verona nel 2023, racconta un evento teatrale dalla prima ideazione alla messa in scena, attraverso un dialogo costruito con il maestro biellese Michelangelo Pistoletto e i suoi quadri specchianti.
La contaminazione dei linguaggi - il teatro unito all'audiovisivo e all'arte contemporanea -, e l'ambientazione in una Venezia caotica e apocalittica tra le calli di Rialto, le segrete di Palazzo Ducale, le tese dell'Arsenale fino al Labirinto di Borges all'isola di San Giorgio permettono una originale reinterpretazione della tragedia di Shakespeare: qui re Lear è solo un uomo, giunto quasi al capolinea della vita, che riflette sulla sua inadeguatezza e sul senso più profondo dell'essere padri e figli. "Nell'epilogo del testo shakespeariano c'è un tardivo riconoscersi tra padre e figlio che poi muoiono, in questo adattamento invece c'è un incontro e la possibilità di una seconda di una seconda chance, nonostante le mancanze e l'immaturità dei padri: è un modo di dare al senso dell'attesa una speranza", spiega Preziosi intervistato dall'ANSA. Questo lavoro, che vede al fianco di Preziosi anche Nando Paone, Roberto Manzi, Federica Fresco e Valerio Ameli, riflette sul teatro stesso, lo mostra dal di dentro, e lo trasporta in altri linguaggi, ma è anche un'indagine profonda sulla paternità e sull'eredità che lasciamo a chi verrà dopo di noi. "Dopo la tournée in teatro, mi sono reso conto che servivano strumenti per far capire meglio l'uso che volevo che lo spettatore facesse di quello spettacolo", prosegue l'attore, che prossimamente sarà nella serie internazionale Sandokan (in onda su Rai1) nei panni di Yanez e che ha appena finito di girare Portobello, la serie per la nuova piattaforma Max di Warner-Discovery, firmata da Marco Bellocchio sulla vicenda di Enzo Tortora, "in questo mi ha aiutato molto anche il maestro Pistoletto". Come è avvenuto il vostro incontro? "In modo fortuito, al Chiostro del Bramante, durante una sua mostra - dice - gli ho spiegato il progetto, e lui mi ha detto: 'fai delle mie opere ciò che vuoi'". Oltre ai lavori di Pistoletto - che costringono il protagonista a guardarsi dentro, senza poter sfuggire alle proprie responsabilità - centrale nel documentario sono le scelte di regia, con piani sequenza, soggettive, ellissi temporali.
"Volevo che l'attore guardasse negli occhi lo spettatore, l'oggetto osservato e l'osservatore entrano in relazione sempre - spiega - le riprese sono fatte sul palco in soggettiva o dalle quinte". Ha corso il rischio di realizzare un lavoro troppo colto e criptico, o al contrario, troppo didascalico: come ha trovato l'equilibrio? "'Attraverso il tuo documentario le mie opere diventano popolari' mi ha detto Pistoletto, volendo significare che l'arte rende liberi ed è di tutti. Ecco, io voglio rispondere usando le sue parole. Nell'arte tutto può diventare qualcos'altro: un tavolo resta un tavolo ed è funzionale al racconto ma può rendere più umana un'opera", afferma, "il documentario è stato il risultato del rischio che stavo correndo con lo spettacolo, ho fatto una sorta di perifrasi, avevo desiderio di riscrivere e mettermi nei panni del pubblico. Credo di aver raggiunto il mio obiettivo: all'anteprima alla Festa del Cinema di Roma hanno triplicato le proiezioni in sala, perché c'era stato il passaparola del pubblico".
Dopo "La legge del Terremoto", questo è il suo secondo documentario: si sta preparando per fare un film? "In realtà sì, in modo cauto e responsabile di avvicinarmi a una storia da portare al cinema, ci sto lavorando con la maturità dei film visti e dei documentari fatti", rivela l'attore pronto a tornare sul piccolo schermo con due serie, Sandokan, al fianco di Can Yaman, e Portobello di Bellocchio, con Fabrizio Gifuni. "E' stato divertente lavorare in Sandokan, una grande produzione internazionale, recitavo in inglese con cadenza portoghese", dice, "di Portobello posso dire poco: il cast era incredibile, ora abbiamo appena finito di girare, ma quando collabori con un maestro come Bellocchio è qualcosa di unico".
pubblicata via : ANSA.IT - CULTURA - CINEMA Riproduzione riservata © Copyright ANSA
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genziana

Registrato: 22/03/04 13:40 Messaggi: 37951
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Inviato: Lun Mag 05, 2025 15:03 Oggetto: RAI RADIO2 Social Club: ALE presenta film ASPETTANDO RE LEAR |
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5/5/2025 l'artista ha presentato il suo nuovo docufilm su RAI. Radio2 Social Club, interpretando poi il brano "A Change is Gonna Come" di Sam Cooke (1963)
I was born by the river / In a little tent / Oh, and just like the river, I've been running / Ever since / It's been a long / A long time coming, but I know / A change gon' come / Oh yes, it will
It's been too hard living / But I'm afraid to die / 'Cause I don't know what's up there / Beyond the sky / It's been a long / A long time coming, but I know / A change gon' come / Oh yes, it will
I go to the movie / And I go downtown / And somebody keep telling me / "Don't hang around" / It's been a long / A long time coming, but I know / A change gon' come / Oh yes, it will
Then, I go to my brother / And I say, "Brother, help me, please" / But he winds up knockin' me / Back down on my knees, oh / There been times that I thought / I couldn't last for long / But now, I think I'm able / To carry on / It's been a long / A long time coming, but I know / A change gon' come / Oh yes, it will
la registrazione AUDIO integrale è su RAI PLAY Sound
La replica integrale IN VIDEO della trasmissione sarà
trasmessa domattina 6/5/ dalle ore 8:45 su RAI DUE
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genziana

Registrato: 22/03/04 13:40 Messaggi: 37951
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Inviato: Lun Mag 05, 2025 20:27 Oggetto: Aspettando RE LEAR docufilm di PREZIOSI al cinema 5-6-7/5/25 |
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Registrato: 22/03/04 13:40 Messaggi: 37951
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Inviato: Mer Mag 07, 2025 18:15 Oggetto: Aspettando RE LEAR docufilm di PREZIOSI, cinema Farnese ROMA |
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"Aspettando Re Lear", un documentario tra cinema, teatro e arti visive, per raccontare un classico di Shakespeare sovrapponendo linguaggi diversi, che spaziano dal teatro, al cinema e alle arti visive. È "ASPETTANDO RE LEAR", di ALESSANDRO PREZIOSI.
servizio di Martina Proietti per Tg3 RAI ore 12 del 7 maggio 2025
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