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genziana
Registrato: 22/03/04 13:40 Messaggi: 37637
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Inviato: Mar Feb 21, 2017 16:47 Oggetto: CLASSE Z regia di GUIDO CHIESA, nei cinema dal 30 marzo 2017 |
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la "CLASSE Z" nelle sale italiane dal 30 MARZO 2017
ALESSANDRO PREZIOSI è il preside della CLASSE Z
film di Guido Chiesa, con Andrea Pisani e A. Catania
Greta Menchi, Enrico Oetiker, Alice Pagani, Luca Filippi, Armando
Quaranta, Francesco Russo, David Zheng, Johnny Zheng
sceneggiatura:
Alessandro Aronadio, Guido Chiesa e Renato Sannio
produzione: Colorado Film; distribuisce Medusa Film
TRAMA: È il primo giorno dell’anno della maturità per un gruppo di studenti di un liceo scientifico. A scuola una novità: alcuni studenti sono stati spostati dalle rispettive classi nella neonata sezione H, creata ex novo per loro. Pare a causa del sovraffollamento delle classi.
Lo spostamento non turba più di tanto i ragazzi. Sono infatti elementi altamente individualisti e notoriamente problematici. C’è Ricky che è sveglio, ma casinista e se la cava copiando. C’è Stella che va avanti a calci nel sedere. C’è Viola che è in gamba, ma litiga con tutti, prof inclusi…
Per i ragazzi, la vita nella nuova sezione è una pacchia. I loro professori, tutti giovani, non ci provano nemmeno a farli studiare e così gli studenti hanno tutto il tempo per dedicarsi ai loro interessi extra-scolastici: video, fashion, scherzi, ecc.
L’unico professore apparentemente intenzionato a cavare qualcosa di buono da questo gruppo di “sfigati” è il giovane supplente d’italiano, Marco Andreoli (Andrea Pisani), ossessionato dalla figura del professor Keating di L’attimo fuggente. Ma anche lui deve scontrarsi con il disinteresse e la facinorosità degli studenti, i quali lo bersagliano di scherzi e lo deridono per il suo idealismo.
A metà anno, Andreoli, dopo l’ennesimo scherzo ai suoi danni, svela ai ragazzi che la storia del sovraffollamento è una bugia. La verità è che il Preside (Alessandro Preziosi) ha deciso di fare un esperimento al fine di capire se, togliendo i nostri dalle rispettive classi, il rendimento degli altri studenti sarebbe migliorato. Mettendoli in una classe “ghetto”, li poteva tenere sotto controllo.
I ragazzi all’inizio non danno peso alle sue parole, ma poco per volta si rendono conto che ha detto la verità: tutti li considerano dei vuoti a perdere, e neanche i trucchetti per copiare, con cui se la sono cavata negli anni precedenti, riescono a fargli prendere la sufficienza.
Non resta che studiare! Il problema è che, individualisti come sono, non riescono a darsi una mano e ormai mancano poco più di 100 giorni all’esame… Unica soluzione è farsi aiutare. Ma da chi? L’unico che ha avuto a cuore la loro sorte, il prof. Andreoli. Avranno a che fare con un cattivissimo commissario d’esame (Antonio Catania). Riusciranno a guadagnarsi la maturità?
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L'ultima modifica di genziana il Lun Apr 10, 2017 17:16, modificato 2 volte
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genziana
Registrato: 22/03/04 13:40 Messaggi: 37637
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Inviato: Mer Feb 22, 2017 20:45 Oggetto: CLASSE Z regia di GUIDO CHIESA, nei cinema dal 30 marzo 2017 |
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la "CLASSE Z" nelle sale italiane dal 30 MARZO 2017
in anteprima il trailer ufficiale! :: PREMIERE 105.NET
“Classe Z”, il nuovo film diretto da Guido Chiesa, arriverà nelle sale cinematografiche il 23 marzo. Con un grande cast corale di giovane talenti del grande schermo – Andrea Pisani, GretaMenchi, Enrico Oetiker, Alice Pagani, Luca Filippi, Armando Quaranta, Francesco Russo, David e Johnny Zheng - e la partecipazione di Alessandro Preziosi, Antonio Catania e Andrea Pisani, “Classe Z”, è una commedia che senza alcun dubbio appassionerà, e farà riflettere, il grande pubblico italiano, specialmente le nuove generazioni. Prodotto da Colorado Film in collaborazione con Medusa e ScuolaZoo, la pellicola narra la vicenda di un gruppo di ragazzi come tanti al loro ultimo anno di liceo. Un anno che cambierà le loro vite. (fonte: www.105.net/video)
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PATRICIA 22
Registrato: 27/08/16 08:28 Messaggi: 283 Residenza: USA
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Inviato: Lun Feb 27, 2017 01:08 Oggetto: |
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Ben fatto Alessandro!
https://youtu.be/S_uR9KJWoZs _________________ Patricia.
"Hell is empty and all the devils are here."
―William Shakespeare
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Inna
Registrato: 25/02/17 15:18 Messaggi: 1 Residenza: Ukraine
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Inviato: Lun Feb 27, 2017 16:39 Oggetto: |
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Ciao Il mio nome è Inna. Recentemente ho visto il film "La Bella e la Bestia". Nel mio paese di film provenienti da Italia in TV mostra raramente. ho visto
Altri film con Alessandro Preziosi. Un attore di grande talento. Purtroppo non riesco a vedere il ruolo del teatro Alessandro Preziosi. Forse il teatro Talan lui ancora di più.
Grazie. Non parlo italiano. Può essere il forum per parlare inglese?
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genziana
Registrato: 22/03/04 13:40 Messaggi: 37637
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Inviato: Gio Mar 02, 2017 13:54 Oggetto: CLASSE Z regia di GUIDO CHIESA; intervista di CIAK n. 3/2017 |
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ha scritto: |
"CLASSE Z" - 3 DOMANDE A Guido Chiesa
1. Come nasce il progetto di "CLASSE Z" ?
Dal desiderio di COLORADO, il produttore, di fare un film sul mondo della scuola, cui ho aderito con grande piacere un po’ perché ho due figli liceali e poi perché nella scuola si gioca tanto del futuro del nostro Paese.
Affrontare questo tema con una commedia era un modo per dire qualcosa su come vanno le cose da noi e in Occidente, facendo ridere e se possibile riflettere.
2 Dopo Belli di papà un altro film sul mondo giovanile.
Oggi i giovani sono spesso raccontati come “sdraiati” o senza speranza.
È vero, ma come mai? In Belli di papà si vedeva la storia famigliare, qui vediamo la scuola, che per esperienza di padre non valorizza i talenti.
3 Al film ha contribuito il portale web ScuolaZoo.
ScuolaZoo è una community con tre milioni di fan che informa gli studenti e lavora con loro verso l’obiettivo della “buona scuola”.
Sergio Lorizio
CIAK n. 3 marzo '17 I film del mese pag. 93 ciakmagazine.it
mensile di attualità cinematografica, Visibilia Editore Anno 31
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genziana
Registrato: 22/03/04 13:40 Messaggi: 37637
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Inviato: Gio Mar 02, 2017 14:04 Oggetto: CLASSE Z film GUIDO CHIESA al cinema con ALESSANDRO PREZIOSI |
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ha scritto: |
BEST MOVIE n. 3|marzo 2017 – al Cinema pag. 81 - bestmovie.it
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il trailer ufficiale da: COLORADO Film e MEDUSA Film
la "CLASSE Z" nelle sale italiane dal 30 MARZO 2017
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PATRICIA 22
Registrato: 27/08/16 08:28 Messaggi: 283 Residenza: USA
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Inviato: Dom Mar 05, 2017 02:52 Oggetto: |
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Grande lavoro suonare il pianoforte, l'altro giorno, Alessandro. Sono molto impressionato! è il mio strumento musicale preferito.
Aloha, me, _________________ Patricia.
"Hell is empty and all the devils are here."
―William Shakespeare
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genziana
Registrato: 22/03/04 13:40 Messaggi: 37637
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Inviato: Dom Mar 05, 2017 13:11 Oggetto: CLASSE Z film GUIDO CHIESA al cinema; riflessione pedagogica |
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ha scritto: |
LA CLASSE NON E' UN GHETTO - Il film di Chiesa
..... e il racconto di una sezione dedicata agli studenti peggiori
«Un errore didattico, il sapere si trasmette solo con l’inclusione»
Siamo a un passo dalla maturità e il professor Frigotto, preside di un liceo scientifico, dopo le vacanze estive ha deciso al quinto anno di riunire gli Ultimi degli Ultimi, le schiappe senza rimedio, nella neonata sezione H per alleggerire le classi «normali» e abbandonare gli asini al loro destino. Una specie di classe differenziale, come quelle che esistevano nella scuola italiana fino alla riforma Falcucci del 1977.
La sezione H sta per inabissarsi ma improvvisamente appare il giovane professor Andreoli, che prima tenta goffamente di copiare L’Attimo Fuggente. Una delle ragazze lo affronta: «Professore, noi non abbiamo bisogno di un Capitano ma di qualcuno che ci guardi in faccia...». Così scopre che l’unico modo è davvero «guardare in faccia» quei ragazzi prossimi alla marginalità, scoprendo in loro ciò che nessuno ha mai visto.
Il 30 MARZO uscirà NEI CINEMA «CLASSE Z», l’ultimo film del regista Guido Chiesa (produzione di Colorado Film con Medusa che lo distribuisce). In chiave di commedia (Alessandro Preziosi è un odioso preside Frigotto, Andrea Pisani è il creativo professor Andreoli, Antonio Catania è un commissario ministeriale dubbioso) pone un problema che riguarda molte scuole e un incalcolabile numero di alunni, professori e famiglie. Cioè se l’incapacità di raggiungere buoni risultati sia solo il frutto del menefreghismo e della strafottenza ostentati da molti ragazzi, schiavi delle tastiere e degli schermi dei telefonini. E quanto invece sia alta la responsabilità di certi professori burocrati, annoiati, pronti a sfogliare i quotidiani sportivi nelle ore di lezione, incapaci di capire se quel ragazzo inchiodato da mesi alle insufficienze abbia davvero copiato, e non invece studiato davvero, per consegnare un improvviso, eccellente compito in classe.
E poi il problema di fondo: chiudere in un ghetto chi non emerge, nel nome dell’efficienza scolastica, è una soluzione o una condanna? Nella classe Z del film di Chiesa (realizzato in collaborazione col sito Scuolazoo, che dichiara 2.700.000 frequentatori) il professor Andreoli scova talenti: quei due gemelli cinesi, apparentemente inebetiti, sono geni della matematica, il mezzo picchiatore figlio di palazzinaro nasconde in sé un Bansky, l’oca bellona cela una inattesa sensibilità letteraria. Si sorride, certo. Ma è anche un atto di accusa contro la sordità dei docenti e contro il tentativo di creare serragli per chi «non ce la fa», o (apparentemente) non vuole farcela.
Un metodo che il professor Raffaele Mantegazza, docente di Scienze Pedagogiche all’Università milanese della Bicocca, condanna senza appello: «Creare sezioni “speciali” non è solo un errore didattico ma va anche contro la scuola come è immaginata nella Costituzione, con un ruolo cioè di socializzazione del sapere. La scuola assolve i suoi compiti se imparano tutti, non solo i più bravi. Quindi la ricorrente tentazione di dare vita a sezioni particolari quando ci si trova di fronte a disabili, a immigrati, a ragazzi “difficili”, va automaticamente contro la democrazia».
Secondo Mantegazza «troppo spesso la scuola italiana dimentica quale sia la sua vera funzione, cioè portare avanti tutti senza tralasciare nessuno, senza graduatorie né classifiche ma seguendo le diverse capacità e attitudini. Mi spiego: un cuoco non è “meno intelligente” di un latinista. Se voglio mangiare bene vado dal primo, se studio i classici mi rivolgo al secondo. Il problema può nascere, mi spiego con una battuta, invertendo i ruoli e le aspettative...». E non occorrono nemmeno professori Eroi-Capitani: «Se è necessaria la socializzazione del sapere per i ragazzi, lo è altrettanto la indispensabile socializzazione della professione tra insegnanti».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
CORRIERE DELLA SERA ed. Nazionale - Cronache pag. 24 – dom. 05/03/17
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genziana
Registrato: 22/03/04 13:40 Messaggi: 37637
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Inviato: Mer Mar 15, 2017 17:25 Oggetto: CLASSE Z di GUIDO CHIESA - interviste al cast MOVIETELE.IT |
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la "CLASSE Z" nelle sale italiane dal 30 MARZO 2017
ha scritto: |
"CLASSE Z" - la commedia di Guido Chiesa
Gli studenti problematici, esuberanti e svogliati di un liceo scientifico spostati in una sezione creata per loro, nell'ultimo anno scolastico prima della maturità.
Intervista a Guido Chiesa
Come è nata l'idea di questo film?
La Colorado Film ci ha chiesto di sviluppare una storia ambientata nel mondo della scuola. In questo processo, abbiamo conosciuto i responsabili del portale Scuola Zoo, nato alla fine dello scorso decennio grazie ad uno studente, Paolo De Nadai, che per denunciare lo scarso impegno di alcuni insegnanti aveva postato su Youtube il filmato di un suo professore che dormiva in classe. Il video ebbe un successo clamoroso. Questo ragazzo è oggi un imprenditore di successo, che con Scuola Zoo si rivolge a una platea di milioni di studenti, muovendosi tra aspetti più goliardici (come i viaggi post maturità) e altri più seri (come quello di realizzare le campagne elettorali di aspiranti rappresentanti di istituto, al fine di migliorare la scuola sia dal punto di vista delle strutture che didattico). I promotori del portale ci hanno raccontato la realtà del mondo scolastico dal punto di vista dei ragazzi, delle loro aspettative e problemi. Su questa base, Alessandro Aronadio, Renato Sannio ed io abbiamo elaborato varie idee. Tra queste, la Colorado ha scelto "CLASSE Z", decidendo al contempo di continuare la collaborazione con Scuola Zoo, che è co-produttore minoritario del film. La scelta di proporre la sceneggiatura a Medusa, infine, nasceva dal comune desiderio di continuare il felice rapporto nato con il successo di "Belli di papà". Per quanto mi riguarda, avevo un interesse personale molto forte, perché ho due figlie che frequentano il liceo, una delle quali alle prese quest'anno con gli esami di maturità. L'obiettivo era di realizzare una commedia che parlasse del mondo della scuola attraverso il conflitto tra due idee di didattica: una più orientata verso l'efficienza, la meritocrazia e la selezione; un'altra più attenta agli studenti in quanto "persone", alla loro crescita e creatività. Ovviamente, dovendo dar vita ad una commedia, abbiamo volutamente esasperato i toni ed "estremizzato" le situazioni.
Che cosa si racconta in scena?
Il primo giorno dell'ultimo anno, un gruppo di studenti di un liceo scientifico trova ad attenderli una strana sorpresa: sono stati spostati dalle rispettive classi nella neonata sezione H, creata ex novo per loro. Motivo: il sovraffollamento delle classi. Lo spostamento non turba più di tanto i ragazzi e nessuno sentirà la loro mancanza. Sono infatti elementi altamente individualisti e notoriamente problematici. C'è la ragazza che va bene a scuola ma litiga con tutti; la fashion victim che va avanti grazie alle raccomandazioni della mamma; una coppia di gemelli cinesi che parla con accento romano e non lega con nessuno. E poi lo spaccone pluriripetente, il "casinista" continuamente dedito agli scherzi, l'erotomane apatico, l'introverso cronico spesso assente. Per i ragazzi, la vita nella nuova classe è una pacchia. Nella neonata sezione, infatti, i professori tendono a non essere molto severi o a disinteressarsi completamente della didattica. L'unico professore apparentemente intenzionato a cavare qualcosa di buono da questo gruppo di "sfigati" e piantagrane è il giovane supplente d'italiano, Marco Andreoli, ossessionato dalla figura del professor Keating di L'attimo fuggente. Ma anche lui deve scontrarsi con il disinteresse e la facinorosità degli studenti, i quali lo bersagliano di scherzi e lo deridono per il suo idealismo. A metà anno, dopo l'ennesima beffa ai suoi danni, Andreoli svela ai ragazzi che la storia del sovraffollamento è una bugia. La verità è che il preside (Alessandro Preziosi) a inizio anno, nel pieno rispetto della legge, ha deciso di fare un esperimento al fine di capire se, togliendo gli alunni "difficili" dalle rispettive classi, il rendimento degli altri studenti sarebbe migliorato. Come minimo, mettendoli in una classe "speciale", li poteva tenere sotto controllo. Rivelato ciò agli studenti, Andreoli, il quale aveva aderito pieno di entusiasmo al progetto del preside, lascia la scuola riconoscendo il proprio fallimento, pieno di risentimento verso quei ragazzi che non è riuscito ad aiutare. L'abbandono è così radicale che Andreoli non avvisa nessuno, e per questo viene deferito ad una commissione disciplinare per abbandono del posto di lavoro. I ragazzi all'inizio non danno peso alle sue parole, ma poco per volta si rendono conto che ha detto la verità: tutti li considerano dei vuoti a perdere, e neanche i trucchetti per copiare, con cui se la sono cavata negli anni precedenti, riescono a fargli prendere la sufficienza. Non resta che studiare! Il problema è che, individualisti come sono, non riescono a darsi una mano e ormai mancano poco più di 100 giorni all'esame…
Pensa che dal racconto, oltre al divertimento, emergano anche riflessioni su temi civili e sociali?
"CLASSE Z" è un film "ad altezza ragazzi" e questa è una grande differenza rispetto a tanti altri titoli sul mondo della scuola, in genere raccontati dal punto di vista dei professori. Agli occhi degli adulti, i giovani che raccontiamo appaiono ribelli senza causa, senza ideologia, casinisti per il gusto di esserlo. Oppure apatici, ossessionati dai social, superficiali. In entrambi i casi, incomprensibili. Sono i protagonisti delle nostre cronache sociologiche o di best seller come "Gli sdraiati" di Michele Serra. Noi abbiamo cercato di metterci dalla loro parte, non per "compiacerli", ma per provare a capire che cosa c'è dietro questi atteggiamenti. Il mondo della scuola è uno straordinario strumento di lettura dell'universo giovanile: è lì che, fuori dal rapporto con i genitori, i ragazzi fanno esperienza dei loro primi conflitti "sociali", delle prime relazioni sentimentali, dove mettono alla prova la loro ancora fragile identità. Personalmente ritengo che il nostro sistema scolastico sia decisamente in crisi. Si fonda su un modello ottocentesco nato per eliminare l'analfabetismo e permettere a fasce sempre più vaste della popolazione di emanciparsi tramite l'istruzione. Un modello che aveva come punto di approdo privilegiato il mondo del lavoro industriale, tecnico-scientifico o al massimo accademico. Questo modello oggi non ha più senso. Prima l'Università, adesso la scuola media superiore sono diventati dei grandi parcheggi in cui i ragazzi, in mancanza di posti di lavoro, vengono relegati in attesa di non si più che cosa. Gli unici che possono ancora ambire a un impiego adeguato ai loro studi sono i laureati delle materie tecnico-scientifiche. Soprattutto se di famiglie benestanti o con appoggi.
Per tutti gli altri, il destino è segnato: corsi di laurea con poche prospettive, abbandono degli studi o fuga all'estero. Il nostro modello scolastico non favorisce in alcun modo la creatività, l'inventiva, i talenti che non si inquadrano nella logica programma/verifica/voto. Non dico che a scuola si debba insegnare "Youtube", ma la noiosa processione di interrogazioni e pagelle con professori e studenti demotivati, che senso ha? E' un sistema che penalizza la persona (sia il ragazzo che il docente) e che si adatta solo a chi si comporta da bravo soldatino. Tutti gli altri rischiano di diventare solo dei vuoti a perdere. Ciò detto, "CLASSE Z" non è un film di denuncia, ma nemmeno un divertimento fine a se stesso. Abbiamo cercato di realizzare un film per i giovani ma non giovanilistico. Non ho mai pensato di girare un film come se fosse realizzato di uno di loro, ma ho cercato di dar vita ad un'opera in cui i ragazzi si potessero rispecchiare. Ho tentato di mettermi alla loro altezza, cercando di guardarli negli occhi, pur nell'ambito di una commedia.
Come ha scelto i suoi attori?
Tutti attraverso dei provini. Alcuni li conoscevo già, come Armando Quaranta, che interpreta la parte di Yuri e che aveva avuto un piccolo ruolo in "Belli di papà". Tra gli altri, Greta Menchi, la giovane youtuber star del mondo giovanile, è la candidata che ha sostenuto il maggior numero di provini. Non scelgo mai gli interpreti solo perché sono popolari. L'importante è che siano giusti per i personaggi (..). Per quanto riguarda poi Andrea Pisani posso dire che, dopo averlo diretto in "Belli di papà", vorrei sempre lavorare con lui. E' un attore che trovo straordinario. Sapevo che sarebbe stato l'interprete giusto per un personaggio complesso come Andreoli. Stessa cosa per Antonio Catania: il suo funzionario della commissione disciplinare genera momenti di comicità irresistibile nel rapporto con gli studenti, ma è altrettanto efficace quando si scontra con il preside Alessandro Preziosi. Quest'ultimo, invece, è arrivato nel cast dopo una ricerca faticosa. Quando Preziosi ha letto il copione mi ha confessato che, oltre a recitare, è anche preside onorario di un istituto privato. Era molto stimolato dalla prospettiva di interpretare quel personaggio sebbene fosse il "cattivo" della storia.
Che rapporti ha avuto in questa occasione con la Colorado Film?
Tra me e i produttori Maurizio Totti e Alessandro Usai c'è sempre massima trasparenza. Mi hanno sempre lasciato ampia autonomia decisionale. Grazie a loro riesco a fare sempre i film che voglio, anche quando, come nel caso di "Belli di papà", sono nati come "film dei produttori". Io non sono dell'idea che essere il regista di un film significhi che hai sempre ragione… "Belli di papà" non era una mia idea, ma ho fatto di tutto per renderla anche "mia": quando a montaggio finito loro si sono resi conto che era venuto fuori un film non solo comico, ma anche un racconto emotivo sul rapporto tra genitori e figli, Totti e Usai sono stati sorpresi e contenti. Non avevo mentito, avevo rispettato le indicazioni di partenza, ma ero arrivato a regalare loro qualcosa in più, di inaspettato.
[...]
Intervista ad Alessandro Preziosi
Che cosa l'ha spinta ad accettare questo impegno? Ha sentito vicini un personaggio e dei temi che le stava a cuore portare in scena?
E' la prima volta che interpreto una commedia che abbia come protagonisti dei ragazzi. Mi divertiva l'idea di confrontarmi con loro affiancandoli senza essere l'interprete principale della storia. Ho due figli giovani, uno di 21 anni e l'altro di 10, e una certa esperienza come spettatore di commedie brillanti giovanili in onda su Disney Channel tipo "Alex and Co." o le prime storie corali "scolastiche" di Fausto Brizzi. In questo film il ruolo del preside che interpreto era stato scritto con delle caratteristiche precise, ma io e il regista Guido Chiesa ci siamo posti il problema su come rendere meno prevedibile un personaggio che poteva sembrare solo negativo. Secondo me siamo riusciti a dargli una sorta di legittimazione, cercando di rappresentare verosimilmente la scuola come un luogo fatto di regole e di protocolli, ma anche dove l'insegnamento e i valori da trasmettere possono andare di pari passo con le disposizioni da rispettare. Per questo motivo i giovani protagonisti, pur essendo prigionieri dell'esperienza negativa di essere figli di un "menefreghismo" più che diffuso, arrivano a capire col tempo che una scuola fatta solo di regole, interrogazioni e verifiche rischia di non insegnare granché. Tutto questo arriva loro grazie al professor Andreoli interpretato da Andrea Pisani che li aiuterà a superare l'anno scolastico in maniera non convenzionale, al di fuori dei "binari" di sempre.
Chi è il preside Frigotto che lei interpreta e che cosa gli succede in scena?
E' un uomo tutto di un pezzo, un preside che ha "rottamato" le vecchie generazioni di dirigenti scolastici (la cui età media fino a poco tempo fa andava dai 50 anni in su) ed è un convinto sostenitore dell'idea che la scuola debba essere organizzata secondo criteri di efficienza senza troppi romanticismi. Ci tenevo che si capisse che questo dirigente austero non ha sentimenti negativi, ma è un uomo che porta con sé una sua visione della vita e del mondo. Frigotto è una di quelle persone che mantengono sempre il self control, ma poi alla fine "esplodono" e perdono la testa...
Come si è trovato con Guido Chiesa?
Nel copione era già stabilito un ottimo percorso, ma io e Guido abbiamo aggiunto in scena di comune accordo nuove situazioni e nuove battute. Nella messinscena andava creato un equilibrio tra quello che c'era scritto nella sceneggiatura e i punti in cui volevamo che arrivasse al pubblico il divertimento e la sottigliezza del rapporto che lega il preside agli alunni e al commissario esterno (Antonio Catania). All'inizio i due dirigenti sembrano vicini e solidali, ma poi prendono ognuno la sua strada e diventano avversari. Il perno sono i ragazzi che si presentano nel modo peggiore possibile, mettendosi automaticamente dalla parte del torto e facendo gongolare il preside pronto a punirli. Nei loro confronti Frigotto ostenta in principio una certa magnanimità, ma finisce presto con l'accorgersi che situazione che si sta capovolgendo a suo sfavore.
Che ricordi ha della lavorazione di questo film?
Stavo girando nello stesso periodo delle riprese anche una fiction per la Rai e mi sono ritrovato impegnato a mezzo servizio tra un set e l'altro... Non è stato facile recitare con la dovuta concentrazione, ma sono molto soddisfatto del lavoro compiuto. Mi sono trovato molto bene sia da un punto di vista professionale che umano con Antonio Catania, un grande attore che stimavo fin dai tempi di "Mediterraneo", che ha rappresentato uno dei motivi per cui ho accettato di mettermi in gioco in questo progetto. Ma è accaduta la stessa cosa anche con i ragazzi, che rappresentano una sorta di "blocco unico" con modalità di recitazione diverse. La vicenda che portiamo in scena è incentrata su un lungo flashback e Guido Chiesa voleva che le reazioni di tutti in scena fossero conseguenziali a quello che nel corso del racconto era avvenuto subito prima o sarebbe accaduto subito dopo, mentre invece i ragazzi non erano stati informati dell'evoluzione della storia e per poter poi rendere al meglio scalpitavano con grande curiosità e voglia di capire i passaggi di trama precedenti e successivi alla scena del momento. C'è stato quindi uno scambio interessante tra l'esperienza di attori più collaudati come eravamo noi adulti e la spontaneità, l'aderenza e il modo di agire dei giovani, che non avevano bisogno di fingere ma in scena erano davvero se stessi...
Si è sentito comunque a suo agio nell'interpretare una commedia?
Mi piace la leggerezza delle commedie italiane, mi stimola e mi fa ridere molto, anche se in genere mi offrono ruoli più seri o seriosi come quelli di preti buoni o uomini di legge. Avevo già lavorato con Fausto Brizzi in "Maschi contro femmine" e in "Il seme della discordia" di Pappi Corsicato e in entrambe le occasioni mi ero divertito tanto. Una certa leggerezza estemporanea rientra da sempre nel mio modo di essere e quando riesco a carburare nel modo giusto viene spesso fuori una disinvoltura divertente e divertita. "CLASSE Z" a mio parere può sembrare una commedia giovanilista americana, ma è qualcosa di diverso. E' ben confezionata, c'è un gruppo di ragazzi ben assortito, è fresca, ha una sua autenticità. Gli spettatori di ogni generazione potranno identificarsi in persone e situazioni di un'età che non torna più, ma potranno anche, ognuno a modo suo, utilizzarla come primo momento di riflessione su una maturità necessaria.
Intervista ad Antonio Catania
Come è entrato nel cast di questo film?
Ho incontrato Guido Chiesa che mi ha spiegato con attenzione sia la storia che stava per portare in scena, sia il personaggio del commissario che avrei dovuto interpretare. Bisognava mettere a fuoco il contrasto tra la figura di un preside che crede solo nel merito e nei voti, e quella del commissario che arriva nell' istituto per valutare la posizione di un professore fuori dalle righe (Andrea Pisani) e scopre strada facendo che era molto amato dagli alunni (gli stessi che all'inizio lo rifiutavano facendolo oggetto di scherzi pesanti). Il mio personaggio proviene dalla generazione del '68 e dei primi anni' 70, che ha prodotto una serie di persone diventate oggi disincantate e un po' ciniche. Ma la vicenda che raccontiamo finisce con il riaccendere nel mio personaggio certe fiamme sopite, perché rimette in gioco certi temi che sembravano scomparsi da tempo. Credo che si tratti di un'operazione interessante. Ho vissuto da vicino gli anni della contestazione studentesca e quel periodo sfociato nei terribili "anni di piombo" e poi il successivo silenzio e il ritorno della restaurazione. Sono momenti molto distanti dal presente, ma una cosa in comune tra loro ce l'hanno: allora come oggi, il sistema scolastico non funzionava.
Che cosa succede in scena?
C'è una commissione formata da preside, professori e rappresentanti di genitori e studenti che devono decidere se sospendere o riammettere all'insegnamento un giovane professore dai metodi anticonvenzionali, Marco Andreoli, il quale a metà dell'anno ha abbandonato di punto in bianco le sue classi. Io sono il commissario esterno inviato dal Ministero per presiedere la riunione. Quando tutto sta per incominciare irrompono in scena tre ex allievi del professore i quali chiedono di essere ascoltati per raccontare la loro versione dei fatti. La storia prende forma e gli equilibri si spostano: mentre gli insegnanti rimangono quasi tutti fedeli al preside che vuole sospendere l'anomalo supplente, il mio ispettore si schiera man mano dalla parte dei ragazzi...
Ha trovato il suo personaggio congeniale alle sue corde?
A mio parere con questo film Guido Chiesa dà vita ad una specie di racconto morale che "flirta" con la commedia. In genere la figura del commissario viene rappresentata in modo grottesco: in fondo non è né un insegnante né un preside ma una sorta di ispettore. Di solito si tratta di gente indifferente e sfiduciata che non ha più niente da chiedere al mondo della scuola. Quello che interpreto io, invece, finisce col rimanere colpito e sensibilizzato da quello che vede e ascolta. I ragazzi gli risvegliano una coscienza che aveva dimenticato, lo spingono a ricordare di credere in qualche cosa che nel tempo aveva rimosso, e noi rappresentiamo in scena la sua progressiva evoluzione. Almeno nelle intenzioni, poi bisognerà vedere il risultato...
Che tipo di intesa si è creata questa volta con Chiesa con cui aveva già recitato nella sua precedente commedia, "Belli di papà"?
Tra noi era tutto molto chiaro. Prima di ogni scena, Guido ribadiva i passaggi da percorrere, dato che abbiamo girato il film in sequenza, ma tra ognuna delle scene che dovevamo realizzare, c'erano in mezzo i flashback che raccontavano l'anno scolastico appena trascorso. C'era bisogno di qualcuno che avesse chiaro in mente il percorso del film e lo ricordasse costantemente a tutti. Guido, ad esempio, ci diceva spesso certe indicazioni tipo: "in questo punto ancora non ti importa niente di quello che succede, qui invece hai già preso coscienza", e così via. Secondo me molto si deve anche ai giovani interpreti, tutti bravi, intonati e con delle belle facce, e ad Andrea Pisani, che è molto bravo in un ruolo meno comico rispetto ai suoi soliti. Questa volta si è dimostrato un attore completo: penso che sarebbe perfetto per interpretare nel prossimo futuro una fascia di personaggi recitati abitualmente fino a qualche anno da Fabio De Luigi nelle sue commedie.
Che tipo di commedia è secondo lei "CLASSE Z"?
E' un film che diverte, emoziona e coinvolge. All'inizio il supplente interpretato da Andrea Pisani è vittima di scherzi e vessazioni da parte degli allievi, ma poi quando a poco a poco lui riesce a entrare nell'animo di questi ragazzi, inizia un percorso emotivamente forte: è bello vedere dei ragazzi indifferenti o peggio aggressivi, che finiscono con l'appassionarsi allo studio o ad abbandonare gli atteggiamenti conflittuali. C'è una bella evoluzione, ci sono sentimenti forti in campo e si passa presto da un tipo di divertimento puro a un altro "con sentimento".
Come si è trovato con Alessandro Preziosi?
Molto bene, Alessandro è un ottimo attore e una bella persona. Sul set il contrasto tra i nostri due personaggi era acuito dal fatto che mentre recitava era fermamente convinto della validità delle tesi del suo preside, mentre io lo ero di tutto quello che diceva e faceva il mio commissario: c'era una perfetta coincidenza tra personaggi e persone, anche se per il mio ruolo l'evoluzione è stata più graduale.
[...] testi estratti da
INTERVISTE AL CAST di Simone Ziggiotto, 13.03.17 pubblicate via MOVIETELE.it
tutte le interviste e i contenuti extra www.movietele.it/film/classe-zeta-2017-guido-chiesa/extra
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genziana
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Inviato: Mer Mar 15, 2017 20:19 Oggetto: CLASSE Z film GUIDO CHIESA al cinema con ALESSANDRO PREZIOSI |
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la "CLASSE Z" nelle sale italiane dal 30 MARZO 2017
cast - ALESSANDRO PREZIOSI - nel ruolo del preside
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genziana
Registrato: 22/03/04 13:40 Messaggi: 37637
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Inviato: Sab Mar 18, 2017 01:38 Oggetto: CLASSE Z nei cinema - La Repubblica intervista GUIDO CHIESA |
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ha scritto: |
Arrivano gli ultimi della ‘CLASSE Z’. Guido
Chiesa : “Ma la scuola non produca scarti”
La commedia è ambientata in un liceo scientifico, con il preside Alessandro Preziosi e il prof idealista, lo youtuber Andrea Pisani: "Chi non studia va bocciato. Ma oggi le medie superiori sono diventate, di fatto, un parcheggio"
“Quanti professori ha rovinato “L'attimo fuggente”? L'idea che per cambiare le cose in classe bastava farlo "strano"? Invece non ci sono scorciatoie, i ragazzi vanno guardati in faccia, affrontati come individui complessi, dal vissuto unico”. Guido Chiesa ha fuso la sua esperienza di regista e di padre di tre figli in età scolastica in una commedia – “CLASSE Z” , in sala il 30 marzo per MEDUSA - che racconta l'anno della maturità di un gruppo di studenti difficili. In un'era di classifiche dei licei e di ansia da prestazione di presidi-manager che cercano di sbarazzarsi di chi non sta al passo e abbassa la media, non è fantascientifica l'idea che il capo di un istituto decida di isolare i peggiori della scuola - lo youtuber burlone, l'erotomane, la bella svampita, l'aggressiva, il ripetente, gli ermetici gemelli cinesi - in una sezione creata ad hoc. I professori dormono, cercano amori sulle chat. I ragazzi si godono l'anarchia, almeno finché non arriva un giovane supplente cresciuto nel mito del professor Keating, dei poeti estinti, la ribellione in piedi sui banchi. Il risveglio amaro del docente è fatto di scherzi crudeli e umiliazioni in diretta Youtube che lo spingono a lasciare la scuola dopo sei mesi. Solo allora, per gli studenti della sezione ghetto, scatta la presa di coscienza e il tentativo di riscossa a cento giorni dall'esame.
Non è facile raccontare la scuola oggi.
“Dalla mia esperienza di padre di tre figli, dalle elementari alla maturità, negli anni ho raccolto molte impressioni sul mondo scolastico. C’è una confusione strutturale dovuta al fatto che si sono sommate una serie di riforme culturali diverse e contraddittorie, dall’idea di condivisione del ‘68 alla meritocrazia dei 90. Dall’altra c’è uno scollamento tra i programmi e i metodi di insegnamento e gli studenti. L'unico giorno in cui la mia primogenita mi ha detto "sono felice di essere stata a scuola" è stato quando è arrivato nella sua classe Salvatore Striano, l'ex detenuto oggi attore che ha raccontato la sua esperienza di vita. Non ne faccio una colpa ai professori, che sono demotivati e mal pagati, ma il risultato è che molti ragazzi si sentono poco stimolati e soprattutto sottostimati”.
Quindi?
“E quindi è vero che tendenzialmente chi non studia va bocciato. Ma, ammesso che questo ragionamento sia giusto - perché i genitori dei figli ricchi comunque vanno avanti a forza di ripetizioni - la realtà è che oggi la scuola media superiore è diventata, di fatto, un parcheggio. Nessuno va a lavorare a quattordici, quindici anni. Gli istituti tecnici hanno perso valore, così i genitori hanno spostato i figli al liceo - c'è stato un boom di scientifici - rimandando a dopo la laurea il momento in cui smetteranno di mantenerli. Perché il mercato del lavoro è fermo, la manodopera che serve è quella a basso costo. Così si boccia sempre meno, il ministro ha preso atto che nella riforma del prossimo anno saranno ammessi tutti alla maturità. Allora, se la scuola è un parcheggio, che senso ha il procedere a colpi di voti e verifiche? Quando un professore mette venti insufficienze e due sei a una verifica, non si interroga sul proprio operato? I ragazzi sono tutti stupidi? Cerchiamo invece di stimolarli, facciamo crescere la loro autostima, aiutiamoli a sviluppare senso critico”.
“CLASSE Z” è commedia ma entra con un certo realismo nella quotidianità degli studenti.
“Non volevo un film giovanilistico ma ad altezza di ragazzo. Uno dei produttori di minoranza è ScuolaZoo, una società privata, che però ha una funzione di aggregazione degli studenti. Ha riempito il vuoto lasciato dalle sezioni giovanili di partito, dalle associazioni studentesche che non ci sono più. È un portale che ha una doppia anima: quella goliardica - gli scherzi, i viaggi post maturità, le tecniche per copiare li abbiamo presi da lì - ma è anche un osservatorio importante che raccoglie le aspirazioni, i bisogni, le riflessioni di moltissimi studenti di tutta Italia. La scena che apre il film, con gli zombie nel giorno del ritorno a scuola, lo abbiamo preso dal racconto di una ragazza su Facebook”.
Gli attori-studenti dove li avete trovati?
“Questa è stata la parte più faticosa ed emozionante. Alcuni, Armando Quaranta che fa il pluriripetente, e Enrico Oetiker sono attori che conoscevo. Poi ho fatto tante selezioni: i gemelli cinesi sono i meno chiusi tra le tre coppie che abbiamo esaminato, parlano poco anche nel film. Altri ruoli li ho scelti per affinità personale; Alice Pagani, la ragazza senza padre, ci ha messo molto del proprio vissuto. Vale anche per Greta Menchi, la youtuber. La Colorado ci aveva chiesto qualche nome famoso. Ma un conto è esprimersi davanti a una telecamera nella propria stanza, altro recitare in un film. Lei era la migliore. E nello sfogo che il suo personaggio fa c'è il suo vero dolore per tutti quelli che l'attaccano in rete perché è famosa. Andrea Pisani, che ho voluto per il professore giovane, è uno youtuber che si è rivelato un attore vero, capace di reggere dramma e commedia.
Antonio Catania, il professore umano mi sembrava il contraltare perfetto del preside Alessandro Preziosi, simile ai politici giovani con le maniche delle camicie arrotolate e il fare simpatico. Tra l'altro Preziosi condivide l'idea una scuola in cui devono andare avanti solo i meritevoli, così ha reso più umano e credibile il suo personaggio”.
“L’attimo fuggente”, la fantasia al potere non funziona?
“Funziona guardare in faccia gli studenti, considerare le vite familiari spesso disastrate, i padri violenti, i loro bisogni. Non si può fare finta che tutto questo non incida. E liberarli dall'individualismo, aiutarli a ritrovare un senso di gruppo, di collettività. Bisogna cercare di cambiarla, questa scuola, non rassegnarsi all'idea che generi scarti che la società non sa dove mettere. Di questo volevamo parlare nel film, anche se abbiamo scelto la formula della commedia. Alle proiezioni test, con nostro stupore, è stata proprio questa parte drammatica ed emotiva che ha coinvolto i ragazzi, molto più delle situazioni comiche”.
di Arianna Finos
LA REPUBBLICA ediz. nazionale - Spettacoli pag. 38 - ven. 17 marzo 2017
e via web Repubblica.it/spettacoli/cinema/2017/03/17/news/capitano_mio_capitano
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genziana
Registrato: 22/03/04 13:40 Messaggi: 37637
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Inviato: Dom Mar 19, 2017 07:41 Oggetto: 19 Marzo 2017 - FESTA DEI PAPA' - Auguri ALESSANDRO @->-- |
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oggi e Sempre l'Augurio più bello
e spensierato con Elena e Andrea
per te Alessandro gioiosa la Festa
lieto sia l'abbraccio ♥ il tuo Forum
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mayte
Registrato: 25/09/15 20:30 Messaggi: 371 Residenza: BARCELONA
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Inviato: Dom Mar 19, 2017 08:44 Oggetto: |
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Beate-1969
Registrato: 16/04/12 20:20 Messaggi: 2899 Residenza: Deggendorf/Deutschland
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Inviato: Dom Mar 19, 2017 11:49 Oggetto: |
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a tutti!!!
E sopratutto per il nostro caro capitano Alessandro!!!
Baci
Bea _________________
Mi dispiace per il mio cattivo italiano
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Pavla
Registrato: 19/10/14 17:23 Messaggi: 51
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Inviato: Dom Mar 19, 2017 12:48 Oggetto: Auguri |
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AUGURI PER TE ALESSANDRO E PER I TUOI BELLISSIMI E AMATI FIGLI - per la tua bellissima principessa Eli e per il tuo figlio Andrea
La corona per un RE dei papà
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