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genziana
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Inviato: Lun Mag 27, 2024 23:39 Oggetto: LEOPARDI. Il POETA dell'INFINITO, 7 e 8/1/2025 Evento RAIUNO |
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Prima Visione! con la partecipazione straordinaria di
ALESSANDRO PREZIOSI - nel ruolo di Don Carmine,
"LEOPARDI. IL POETA DELL'INFINITO", 7 e 8/1/2025
miniserie di SERGIO RUBINI in Prima Serata su Rai1
Il 27 marzo 2024, sono ufficialmente terminate le riprese di "GIACOMO LEOPARDI - VITA E AMORI DEL POETA", la nuova miniserie EVENTO RAI UNO diretta da Sergio Rubini, che racconterà la vicenda umana e storica del grande poeta, non solo letterato ma anche filosofo, pensatore politico, uno dei massimi esponenti della cultura italiana di tutti i tempi. La fiction punta a restituire alle nuove generazioni un ritratto inedito, pur storicamente coerente, di Giacomo Leopardi. Un formidabile genio, in grado di incendiare con i suoi versi non soltanto passioni amorose ma anche ideali politici. Uomo libero e avverso al compromesso, che ha sfidato il suo tempo, l’invasore austriaco, la Chiesa e gli stessi fondatori del nascente stato italiano. Una miniserie evento in 2 puntate da 100 minuti, nella quale si avvicendano passione, amore, storia e politica attraversando la tumultuosa Italia di inizio ‘800.
CAST - Protagonista, nei panni di Giacomo Leopardi, Leonardo Maltese, già apprezzato in Rapito di Marco Bellocchio e ne Il Signore delle Formiche di Gianni Amelio, per i quali ha vinto il Premio Guglielmo Biraghi ai Nastri D’Argento 2023. Con lui Alessio Boni, nel ruolo dell’austero padre, il Conte Monaldo Leopardi; Valentina Cervi nei panni della madre Adelaide Antici; Cristiano Caccamo nelle vesti dell’amico di una vita Antonio Ranieri; Alessandro Preziosi nel ruolo di Don Carmine, attraverso cui scorre il racconto dell’intera storia; Fausto Russo Alesi nella parte del mentore Pietro Giordani e Giusy Buscemi ad interpretare l’amata Fanny Targioni Tozzetti, emblema dell’amore irraggiungibile, magnificato nei suoi versi eterni.
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L'ultima modifica di genziana il Dom Gen 12, 2025 12:18, modificato 5 volte
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genziana
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Inviato: Lun Mag 27, 2024 23:57 Oggetto: GIACOMO LEOPARDI. VITA E AMORI DEL POETA, Sergio Rubini, RAI |
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Al Marché du Film di Cannes, nello spazio di Marche Film Commission all'Italia Pavillon, alla presenza del regista Sergio Rubini, sono state presentate ieri in anteprima assoluta le prime immagini della miniserie evento “Giacomo Leopardi – Vita e amori del poeta”. Coprodotta da Rai Fiction - IBC Movie - Rai Com, la miniserie vanta riprese nei luoghi reali delle vicende e in particolare nella terra natia del grande poeta e letterato, grazie alla collaborazione con Marche Film Commission: da Recanati - con la piazza Sabato del villaggio e la chiesa di Santa Maria di Montemorello, nota per essere stata la parrocchia della famiglia Leopardi - alla splendida piazza della Repubblica a Treia, fino al celebre “colle” che gli ispirò “L’Infinito”.
Fondazione Marche Cultura: brilla un anno di attività Marche Film Commission
Sergio Rubini, uno dei vincitori del bando audiovisivo 2023, ha mostrato in anteprima assoluta un video inedito, realizzato in esclusiva per l’evento, sulla miniserie che vedremo presto in Rai, “Giacomo Leopardi – Vita e amori del poeta”, prodotta da Rai Fiction – IBC Movie – Rai Com e girata lo scorso anno a Recanati. “Il cinema non ci fa solo sognare, ma anche riflettere – afferma Sergio Rubini. Con il cinema possiamo promuovere un territorio, un’identità culturale e farci conoscere. È in questo solco che si inserisce la Regione Marche con la consapevolezza che puntando sul cinema potrà attrarre turismo e far crescere la propria economia. Complimenti alla sensibilità che la Regione Marche sta mostrando in questo senso e grazie per averci portato a Cannes per illustrare il proprio programma che contiene al suo interno una visione”.
benvenuti! siete in Alessandro Preziosi official Forum!!
questo è l'unico sito WEB personale aperto dall'artista
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genziana
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Inviato: Dom Giu 30, 2024 08:42 Oggetto: Rai1, GIACOMO LEOPARDI Vita e Amori del Poeta, Sergio Rubini |
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ha scritto: |
Sergio Rubini: il mio LEOPARDI 'senza gobba'. Set nelle Marche e a Mantova
Cannes – Un Leopardi moderno, vivace e vitale, “senza gobba”, capace di sorridere delle cose. Questo il ritratto che ha fatto del grande poeta e pensatore di Recanati Sergio Rubini per la miniserie in costume "GIACOMO LEOPARDI - Vita e amori del poeta", di cui sono state mostrate a Cannes le prime, esclusive, immagini durante l’appuntamento all’Italian Pavilion del panel "Marche. Infinite storie, infiniti luoghi".
Un ritratto inedito del geniale letterato, interpretato da Leonardo Maltese, che andrà in onda in autunno in due puntate su Rai1: “Un vecchio progetto coltivato per ben 25 anni, e che finalmente ha visto la luce in un film importante, anche dal punto di vista del budget”, ha detto Rubini, che a proposito del film rivela: “Ho voluto mostrare un Leopardi senza gobba, raccontare la morfologia del suo pensiero piuttosto che del suo fisico. Un Leopardi inedito, di cui viene mostrata la modernità, la capacità di sorridere, la vitalità. Ho tolto la polvere scolastica dal suo personaggio, che è molto più complesso di quello che siamo abituati a conoscere”.
Marche ma non solo.
Dove è stato girato il Leopardi di Sergio Rubini.
Ambientato e girato nella natia Recanati e nelle Marche, dove il film ha usufruito anche del supporto del bando regionale per il sostegno alla produzione, annunciato lo scorso anno proprio a Cannes: “Sono entusiasta di aver girato nelle Marche: ho trovato piazze affascinanti, borghi intatti, teatri tra i più belli. C’ero già stato da attore con Piccioni per Il grande blek, ci sono tornato da regista. Ogni volta che sullo schermo compaiono le Marche c’è un'immagine icastica che ti cattura, e la capacità del cinema di diffondere queste immagini è fondamentale: io sono pugliese e so quanto la mia regione sia cambiata grazia al cinema, che serve a divulgare non solo il territorio in sè, ma la cultura di quel territorio”, ha detto il regista a proposito dell’esperienza sul territorio marchigiano, che negli ultimi anni si sta aprendo fortemente al settore cinema per il rilancio del territorio.
Tra le location qui scelte da Rubini oltre che Recanati, le riprese si sono svolte anche a Potenza Picena, Montecassiano, Colle Troia, Offagna, Osimo, Macerata.
Ma il set non si è limitato alle Marche, arrivando a toccare anche Piemonte, Puglia, Campania, e con una cospicua parte di girato a Mantova, in modo da permettere al film di usufruire del supporto di diverse film commission e Regioni: “Del resto, Leopardi è stato abbastanza nomade nella sua breve vita", ha commentato Rubini rivelando di non essere sempre andato a girare nei luoghi esatti dove era stato il poeta, ma di aver piuttosto prediletto location adattabili e vantaggiose dal punto di vista della produzione, modellandole poi sul set.
Intervista di Carmen Diotaiuti, 21/5/24; pubblicata via ItalyForMovies.it
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ha scritto: |
E poi ci saranno importanti novità come la mini serie su Giacomo Leopardi. Maria Pia Ammirati, direttrice di Rai Fiction e scrittrice:
«Sarà il titolo della stagione. L'abbiamo appena finito di girare e andrà in onda tra ottobre e novembre. Regia di Sergio Rubini, protagonista Leonardo Maltese che sembra veramente riportare in vita il poeta e un cast incredibile tra cui Alessandro Preziosi (Don Carmine), Alessio Boni (Monaldo), Giusy Buscemi (Fanny Targioni Tozzetti), Cristiano Caccamo (Ranieri)».
dall'intervista a cura di Laura Rio 28/06/24; pubblicata via ilGIORNALE.it
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marystone
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Inviato: Mer Lug 03, 2024 18:59 Oggetto: |
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Sarà certamente un bellissimo film TV!
Da non perdere.
mariella _________________
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genziana
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Inviato: Mar Lug 23, 2024 09:20 Oggetto: LEOPARDI. IL POETA DELL'INFINITO di Rubini, 16-17/12/24 RAI1 |
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Prima Visione! Con la partecipazione straordinaria di
ALESSANDRO PREZIOSI (Don Carmine, il narratore):
"LEOPARDI - IL POETA DELL'INFINITO", 16-17/12/24
miniserie di SERGIO RUBINI, in Prima Serata su Rai1
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genziana
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Inviato: Mar Lug 23, 2024 19:45 Oggetto: LEOPARDI - film fuori concorso, MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA |
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"Leopardi. Il poeta dell'infinito" di Sergio Rubini (parte 1 e 2; 245'): sarà il film fuori concorso all'81^ Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia per le Proiezioni Speciali. Lo ha annunciato nel corso della conferenza stampa di presentazione Alberto Barbera, direttore artistico del Settore Cinema. La mini serie, che andrà in onda su Rai 1, vede nel cast tra gli altri Alessio Boni, Leonardo Maltese, Valentina Cervi e Alessandro Preziosi. La Mostra del Cinema si terrà al Lido di Venezia dal 28 agosto al 7 settembre 2024.
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genziana
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Inviato: Mer Ago 21, 2024 19:07 Oggetto: LEOPARDI - fuori concorso, 28-29/8; 3/9/2024, Cinema VENEZIA |
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"Leopardi. Il poeta dell'infinito" di Sergio Rubini (parte 1 e 2; 245'): sarà il film fuori concorso all'81^ Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia per le Proiezioni Speciali. Giorni e orari di proiezioni per pubblico e accreditati: 28 e 29/8; 3/9 al Pala Biennale e al Cinema Astra2; biglietti disponibili on line: clicca sull'immagine, segui le indicazioni per prenotare posti.
Con la partecipazione straordinaria di
ALESSANDRO PREZIOSI (Don Carmine, il narratore).
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genziana
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Inviato: Mar Ago 27, 2024 19:54 Oggetto: LEOPARDI.Il POETA dell'INFINITO film FuoriConcorso A VENEZIA |
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"Leopardi. Il poeta dell'infinito" di Sergio Rubini (parte 1 e 2; 245'): sarà il film fuori concorso all'81^ Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia per le Proiezioni Speciali. Alessandro Preziosi parteciperà al red carpet italiano per la Prima Mondiale del film tv.
"LEOPARDI - IL POETA DELL'INFINITO"
Regia: Sergio Rubini
Sceneggiatura:
Carla Cavalluzzi, Angelo Pasquini, Sergio Rubini
Fotografia: Fabio Cianchetti
Montaggio: Giogiò Franchini
Scenografia: Francesco Frigeri
Costumi: Maurizio Millenotti
Suono: Mirko Guerra, Michele Gualdrini
Produzione: IBC MOVIE (Beppe Caschetto), Rai Fiction (Alessandra Ottaviani, Valeria Lugaro), Rai Com
SINOSSI
Bambino prodigio. Adolescente ribelle. Poeta romantico, filosofo, pensatore politico.
Giacomo Leopardi è stato il primo esistenzialista della modernità, riferimento dei tumultuosi anni del Risorgimento italiano, un “maledetto” che ha abusato della sua arte e del suo genio fino a rimanerne annientato. Attraverso il racconto dell’amico Ranieri ripercorriamo la vita del poeta dall’infanzia, alla fuga dall’opprimente ambiente familiare, allo scontro col nascente pensiero liberale e quello ecclesiastico, tra l’amore sofferto per la contessa Fanny Targioni Tozzetti e la malattia fino alla morte.
COMMENTO DEL REGISTA
È l’incontenibile amore per la vita il motore che muove Leopardi e la sua poetica; e il suo pessimismo è il risultato di una costante ricerca di felicità negata da un universo incomprensibile e sordo ai desideri degli uomini. La continua tensione del poeta verso la vita si manifesta attraverso una voglia di libertà, di amore e di bellezza, a costo di mettere in discussione ogni ordine costituito, dalla famiglia al conformismo dei suoi contemporanei. Sarà la ricerca di amore a spingere Leopardi oltre il recinto dorato della casa paterna, e sarà l’amore per una donna, l’ammaliante aristocratica Fanny Targioni Tozzetti, a diventare la sua ragione di vita, nonché a occupare uno spazio importante nella sua produzione letteraria; così come ancora una volta sarà nell’amore per il suo fedele e apollineo amico Ranieri che il nostro poeta riuscirà a colmare i limiti della propria fisicità. Genio visionario dietro cui palpita il cuore di un eterno ragazzo, incompreso dagli uomini della sua epoca, Leopardi è più interessato a rivolgersi alle generazioni del futuro, nelle quali ha continuato a trovare ascolto fino a oggi.
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genziana
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Inviato: Gio Ago 29, 2024 15:12 Oggetto: LEOPARDI.Il POETA dell'INFINITO conferenza stampa VENEZIA'81 |
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Le conferenze stampa di oggi, 29 agosto, all'81esima Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica: sono iniziate con → "LEOPARDI - IL POETA DELL’INFINITO"
sopra la diretta da Venezia trasmessa da RaiPlay con l'intervento integrale di Alessandro Preziosi e del cast della fiction Evento (anteprima mondiale alle ore 15)
photocall di VENEZIA'81 con lo scherzo di Alessio Boni
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genziana
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Inviato: Ven Ago 30, 2024 14:18 Oggetto: LEOPARDI.Il POETA dell'INFINITO film FuoriConcorso A VENEZIA |
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ha scritto: |
“LEOPARDI” come Amadeus: la SERIE TV sul sommo poeta tenta la grande opera
Presentata in anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia, la miniserie RAI di Sergio Rubini tenta la strada ardita di Amadeus di Forman
Dopo Il giovane favoloso di Mario Martone del 2014, tocca al Festival di Venezia 2024 presentare la miniserie Leopardi di Sergio Rubini. Il regista de La stazione si allontana dal classico ritratto del sommo poeta, che tutti hanno conosciuto sui banchi di scuola: malato, gobbo e triste. Rubini racconta un Leopardi vitale, un prodigio della letteratura rivoluzionario, dal pensiero libero e innovativo.
La serie, in due puntate, arriverà su RAI 1 a dicembre. A interpretare Leopardi è Leonardo Maltese, nei panni dei genitori bigotti e conservatori sono Valentina Cervi e Alessio Boni. Tra gli altri interpreti Cristiano Caccamo, Alessandro Preziosi e Giusy Buscemi, l’amata Fanny Targioni Tozzetti, emblema dell’amore irraggiungibile magnificato nei versi del poeta.
“LEOPARDI”:
la trama della serie al Festival di Venezia 2024
La serie parte dalla morte di Giacomo Leopardi, precisamente dal 1837. L’amico Antonio Ranieri (Cristiano Caccamo) porta il corpo del defunto nella chiesa di Don Carmine (Alessandro Preziosi) per dargli degna sepoltura. Il prete non ha intenzione di seppellire il genio ateo e miscredente. In quel momento Ranieri cerca di convincerlo raccontando la vita, i segreti e le meraviglie di Leopardi. Si comincia dal 1809 e da Recanati.
Adelaide Antici (Valentina Cervi) e Montaldo Leopardi (Alessio Boni) sono i genitori bigotti e ossessivi di Giacomo, hanno previsto per loro figlio la carriera ecclesiastica, ma le cose non vanno come hanno programmato. Giacomo fa tutto di testa sua e sin da bambino scrive versi eccellenti. Ad accorgersene è il padre che gli permette di leggere i libri dell’immensa biblioteca della casa di Recanati. A 15 anni Giacomo (Leonardo Maltese) impara il greco, il tedesco, l’inglese, lo spagnolo e scrive in ebraico. Ha un talento innato. Il giovane impara velocemente e sogna avventure in giro per il mondo e di amare donne bellissime.
Il padre invece non gli concede spazi, lo confina sotto una campana di vetro malsana. Un atteggiamento che avrà conseguenze sul corpo del giovane Giacomo che inizia a soffrire di bronchite, di insufficienza respiratoria e insonnia. Ma non si dà per vinto. Si ribella alla famiglia, scrive poesie per la patria affinché i giovani si ribellino contro le tirannie. I versi del suo poema All’Italia diventano un manifesto e infiammano i cuori dei liberali.
Giacomo lascia Recanati e partito con lo zio per Roma rifiuta la carriera ecclesiastica. Da lì si sposta, prima a Milano e poi a Firenze, dove conosce il patriota napoletano Antonio Ranieri (Cristiano Caccamo), che si offre di fargli da agente, e Fanny Targioni Tozzetti (Giusy Buscemi), la donna più bella e sensuale di Firenze, di cui si innamora.
Leopardi? un intellettuale spregiudicato e ironico
Sergio Rubini supera il ritratto del Giacomo Leopardi che tutti hanno imparato a conoscere sui banchi di scuola: brutto, geniale e piegato dal dolore. «Lo abbiamo reso vitale – afferma il regista – gli abbiamo tolto la gobba. Studiandolo ci siamo meravigliati e sorpresi: abbiamo scoperto un intellettuale multiforme, spregiudicato che ha incendiato gli animi dei patrioti». «È stato un intellettuale sempre tirato per la giacchetta da chiunque: alcuni lo considerano un uomo del Risorgimento, altri un nichilista che si è convertito prima della morte – prosegue Rubini – il suo pensiero è stato talmente innovativo che tutti hanno cercato di tirarlo dalla propria parte. Lui invece era libero. Nella serie ci siamo presi delle licenze narrative rispetto alla cronologia della storia e puntato sul melò».
«Il nostro obiettivo era divulgare il suo pensiero e avvicinarlo ai giovani – ammette Rubini – La stella polare è stato Amadeus di Miloš Forman: Salieri non ha mai incontrato Mozart. Più che la vita di Mozart quel film racconta il mozartismo. Abbiamo cercato di fare la stessa cosa, di raccontare il pensiero leopardiano. Abbiamo messo Leopardi sotto una nuova luce: Giacomo era anche ironico. Sembra incredibile, ma è così».
Il cast di “LEOPARDI” al Festival di Venezia 2024
A interpretare Giacomo Leopardi è Leonardo Maltese, già apprezzato in Rapito di Marco Bellocchio e ne Il signore delle formiche di Gianni Amelio, per i quali ha vinto il Premio Guglielmo Biraghi ai Nastri D’Argento. Con lui, Alessio Boni nel ruolo dell’austero padre, il Conte Monaldo Leopardi, Valentina Cervi, nei panni della madre Adelaide Antici. «Una madre maniaca del controllo e anaffettiva, quasi pazza, schiava della cristianità e bigotta», la descrive l’attrice – Adelaide era vittima del tempo in cui viveva».
Giusy Buscemi interpreta l’amata Fanny Targioni Tozzetti, emblema dell’amore irraggiungibile magnificato nei suoi versi. «Fanny è stata consegnata alla storia come Aspasia, l’unica poesia d’amore che abbia scritto Leopardi», la descrive Buscemi. Cristiano Caccamo è l’amico Antonio Ranieri, mentre Alessandro Preziosi Don Carmine.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
di M.B., 29/8/24, pubblicato via IoDonna.it, CORRIERE della SERA
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genziana
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Inviato: Ven Ago 30, 2024 18:49 Oggetto: LEOPARDI.Il POETA dell'INFINITO, Mostra del Cinema - VENEZIA |
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https://www.instagram.com/p/C_QT1vJIWoI/?hl=it servizio RAI
TG3 edizione Nazionale - 29/08/24 - montaggio Davide Gruosso
https://www.facebook.com/tg3rai/videos/7810111012449203
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genziana
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Inviato: Lun Set 02, 2024 18:57 Oggetto: LEOPARDI.Il POETA dell'INFINITO a Venezia - LA RECENSIONE - |
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ha scritto: |
La vicenda umana e storica di Leopardi, non solo letterato ma anche filosofo, pensatore politico, uno dei massimi esponenti della cultura italiana di tutti i tempi. _ LA RECENSIONE di Giancarlo Zappoli _
Giacomo bambino cresce sotto il diretto controllo del padre conte Monaldo. Lo vediamo affermarsi sul piano della cultura fino a quando deciderà di liberarsi dal giogo lasciando Recanati. Suo compagno e sostenitore sarà Antonio Ranieri. Suo grande amore mai concretizzato Fanny Targioni Tozzetti.
Sergio Rubini propone una lettura della vita di Leopardi con passione e conoscenza approfondita senza mai dimenticare il grande pubblico.
Sergio Rubini affronta da regista un soggetto da tempo desiderato e che deve aver richiesto un considerevole lavoro di consulenze letterarie nonché di stesura e revisioni della stessa. Perché ovviamente non poteva dimenticare il successo di pubblico e di critica di Il giovane favoloso diretto dieci anni fa da Mario Martone.
Il tempo che la produzione Rai gli mette a disposizione è quasi il doppio rispetto a quello del suo predecessore ma è soprattutto nel taglio di lettura, che sin dalla prima sequenza ci viene proposto, che si può dedurre l'impianto narrativo che si vuole dare all'opera.
A Napoli, invasa dal colera, l'amico più caro, Antonio Ranieri, impone a un sacerdote nella notte l'ingresso in chiesa della bara che contiene le spoglie mortali del poeta. Leopardi è considerato un miscredente pericoloso e quindi degno della fossa comune. Ranieri inizia da lì la narrazione della vita dell'amico a partire dall'infanzia in cui il padre lo vuole destinato al sacerdozio.
Le scelte che Rubini compie sono numerose e tutte interessanti. A partire da quella che più avrebbe potuto favorire una lettura pietistica sia dell'opera letteraria che di quella sentimentale di Giacomo. Pur non omettendo segnalazioni sulla sua salute cagionevole Rubini lo priva della cifosi che lo afflisse poco dopo i sedici anni offrendo una lettura dei suoi stati d'animo che lo rende ancor più universale e contemporaneo. A questo aggiunge uno stretto rapporto con il dongiovanni Ranieri che si avvicina a una relazione omosessuale per quanto platonica.
Il suo non è un Leopardi costantemente pervaso dalla malinconia del vivere. Sa accendersi di istinto patriottico anche se poi finirà con l'essere scettico in materia. Nei suoi occhi si legge l'emozione della creazione così come l'illusione dell'amore. Tutta la seconda parte trova un costante fil rouge appunto nell'innamoramento per Fanny Targioni Tozzetti e nel triangolo che viene a crearsi con il migliore amico. Gli accenti melodrammatici, che non si fanno attendere, non finiscono mai con lo stridere o con il diventare stucchevoli. In un'opera filologicamente sempre molto attenta vengono utilizzati per rileggere lo spirito del tempo e poco importa se il commento musicale non è sempre strettamente coevo.
Spetta a esperti di letteratura e biografi l'andare a cercare se e quanto si sia rispettata la realtà fattuale (magari non dimenticando che comunque di cinema si tratta). Quello che è certo è che Rubini non si è limitato ad 'illustrare' la vita del poeta ma ne ha dato una sua versione andando a cercare in ogni personaggio la complessità. Si veda, a titolo di esempio, il conte Monaldo interpretato da Alessio Boni. Sarebbe stato facile rappresentarlo come un padre padrone unidimensionale, magari relegandolo solo nella fase di crescita del Leopardi bambino.
Continua invece a tornare sullo schermo mostrando tutte le contraddizioni di un uomo che ha capito la genialità del figlio ma non può, per educazione, per ruolo sociale, per orgoglio, accettarne le scelte.
Consigliato: Sì - Da Vedere - 29/08/24; pubblicato via MyMovies.it/Film
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genziana
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Inviato: Lun Set 02, 2024 19:12 Oggetto: LEOPARDI.Il POETA dell'INFINITO Mostra del Cinema di VENEZIA |
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genziana
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Inviato: Mar Set 03, 2024 19:13 Oggetto: LEOPARDI - Il POETA dell'INFINITO a Venezia - RECENSIONE - |
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ha scritto: |
Secondo il costume drama di oggi. Un viaggio nella mente di un genio. Il desiderio di Leopardi, la vera svolta della miniserie. LA RECENSIONE.
Già con la miniserie dedicata a Mameli abbiamo assistito ad un nuovo modo di raccontare personaggi che hanno fatto la nostra Storia, più vicino alla necessità di usare un linguaggio moderno piuttosto che essere coerente con l’epoca raccontata: l’operazione di Mameli aveva funzionato, e anche con la serie tv dedicata a Leopardi la direzione intrapresa sembra essere quella giusta.
Abbiamo visto in anteprima (in tv andrà in onda martedì 7 e mercoledì 8 gennaio 2025, su Rai 1) la miniserie dedicata a Giacomo Leopardi, proiettata in anteprima mondiale all’81^ Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, nella sezione “Fuori Concorso-Proiezioni speciali”.
L’esordio alla regia televisiva di Sergio Rubini è di non poca ambizione: la sfida non è stata tanto concentrare in quasi quattro ore tutta la vita del poeta di Recanati, quanto riuscire a restituire al tempo stesso la sofferenza e la continua sete di vita che ne ha attraversato l’esistenza.
Tutto il cast, in primis Leonardo Maltese, è entrato nel mood giusto: calarsi in un contesto lontano come il 1800 senza dimenticarsi che il pubblico che assisterà alle due puntate è quello del 2024. Si riesce quindi a percepire il dolore del giovane Giacomo, diviso tra i dolori fisici e quelli dell’anima ma anche allietato dal desiderio di conoscenza e di farsi conoscere, con una messa in scena attenta alle tendenze delle ultime produzioni in termini di costume drama.
In altre parole, si può tradire parzialmente il contesto pur di far raggiungere il proprio racconto a più persone. Ecco che, allora, in Leopardi i personaggi si possono suddividere in fazioni, dai sostenitori del genio del protagonista a chi invece vorrebbe limitarne gli spostamenti. E non è un caso che nel conflittuale rapporto con i genitori ma anche nell’avversione degli austriaci verso le sue opere si possa vedere uno spirito di ribellione tipico di ogni nuova generazione verso quella precedente e verso il potere precostituito, qui amplificato proprio dalla necessità di Giacomo di uscire dal guscio familiare per spiccare il volo e diventare Leopardi, il poeta.
Cercando di evitare la seriosità dello sceneggiato vecchio stampo (missione però non sempre riuscita), il Leopardi di Rubini si apre al racconto di formazione, pur rispettando il materiale preso in considerazione e procedendo per fasi. E a questo proposito, non si può non considerare quest’opera un vero e proprio viaggio.
Non un viaggio fisico, però: sebbene Leopardi si sposti in più location e quindi, certo, il suo sia anche un viaggio fatto di passi concreti e spostamenti reali, la miniserie predilige un viaggio differente, intellettuale, da parte del protagonista e di chi lo segue (o insegue).
La crescita di Leopardi viene raccontata tramite l’evoluzione della sua mente e del suo pensiero: è questo il vero viaggio che traina la miniserie. Per un genio come il suo, non poteva essere diversamente: così, dopo averlo visto da piccolo assimilare più nozioni possibili tramite lo “studio matto e disperatissimo”, crescendo Leopardi trasforma quelle nozioni nella sua straordinaria produzione letteraria. Una produzione che, ovviamente, non può non tenere conto di ciò che Leopardi pensa e vive lungo i suoi anni.
A fine visione, però, a prevalere non è il percorso del giovane eroe-poeta, né l’evoluzione del suo talento. L’idea di Rubini (che ha anche scritto la sceneggiatura con Carla Cavalluzzi e Angelo Pasquini) si rivela vincente nel momento in cui Giacomo Leopardi esce dalla canonica rappresentazione dello studioso sempre sui libri e ci mostra un giovane uomo pervaso dal desiderio. Che sia di conoscenza, di amore, di amicizia o di vita, il Leopardi che andrà in onda su Rai 1 ne colora la vita di aspirazioni e di una ricerca forsennata.
È questa la chiave più originale e vincente di questo racconto, che non manca di alcune pecche, dovute all’eccessiva lunghezza di alcuni momenti più adatti, come accennato sopra, a uno sceneggiato d’altri tempi che a una fiction televisiva. Ma pur di avere un Giacomo Leopardi che abbandona i libri per sfogliare le pagine dell’esistenza, è un prezzo da pagare.
Recensione di Paolo Sutera. 02/09/24; pubblicata via TVBLOG.it
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L'ultima modifica di genziana il Ven Nov 29, 2024 09:55, modificato 1 volta
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genziana
Registrato: 22/03/04 13:40 Messaggi: 37771
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Inviato: Mer Set 04, 2024 08:24 Oggetto: LEOPARDI.Il POETA dell'INFINITO autore-regista SERGIO RUBINI |
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ha scritto: |
Sergio Rubini ha tolto la gobba a Leopardi. Il regista accompagna la miniserie Leopardi - Il poeta dell’infinito, alla Mostra di Venezia, un evento speciale Rai, con gli attori, l’ottimo Leonardo Maltese, Cristiano Caccamo, Giusy Buscemi. Valentina Cervi e Alessio Boni sono i genitori del poeta di Recanati .”Più che il racconto pedissequo della vita di Leopardi, mi sembrava importante raccontare la sua idea, il suo sguardo sul mondo. Questa è la sua parte più preziosa, non certamente l’aspetto fisico, o l’anno in cui è stato a Pisa o quello in cui è arrivato a Napoli. Fin dall’inizio ho pensato che la gioia più grande sarebbe stata riuscire a trasmettere il pensiero leopardiano”.
Un inizio lontano nel tempo.
"Venticinque anni fa, alla fine di una cena, il mio produttore Beppe Caschetto chiede che progetto, da attore, avrei voluto fare per la tv. Dissi Leopardi. Con Domenico Starnone mettemmo su un gruppo di scrittura, le prime due puntate. Ma la Rai non era ancora pronta per la vita di quello che, giustamente, Starnone definiva non solo un poeta ma un intellettuale. Perdemmo del tempo. La Rai di allora si preoccupava più che altro di ciò che, in contemporanea a Leopardi, avrebbe messo in onda Canale 5. Il progetto naufragò. Ma negli anni sono rimasto affezionato e, dopo l’esito felice dei Fratelli De Filippo, è stato possibile riproporre questa avventura. La Rai di oggi si è dimostrata molto più sensibile”.
Com’è il suo Leopardi?
“Un artista e un intellettuale incompreso ai suoi contemporanei: parlava come lui stesso supponeva agli uomini del futuro. Noi siamo il futuro di Leopardi e penso che il pensiero leopardiano sia oggi più che mai contemporaneo. Perciò mi sembrava giusto raccontare un Leopardi pop, inserito nella contemporaneità, senza gobba. Mi sembrava più interessante parlare della morfologia del pensiero leopardiano piuttosto che della morfologia del suo corpo. Quindi non il poeta depresso, infelice. Abbiamo cercato un respiro più ampio al suo pensiero, raccontando spunti meno noti, il Leopardi comico, quello delle Operette morali, l’appassionato alla bellezza. Un uomo certamente pessimista, ma perché dotato e animato da un fortissimo vitalismo. Un pessimismo leopardiano più che altro frutto della sua voglia di rivincita, a tutti i costi”.
Il suo rapporto personale con Leopardi?
“Leopardi è nel nostro Dna per quel che si impara sui banchi di scuola. Riscoprirlo da adulto è stata una grande sorpresa, ho compreso che dietro quella figurina che ci era stata venduta a scuola si nascondeva un personaggio molto più complesso, che è stato perennemente tirato per la giacchetta da tutti i fronti: lo hanno fatto diventare un poeta risorgimentale, un nichilista, poi un emblema del patriottismo, poi di sinistra, di destra, hanno detto che in punto di morte si sia convertito. La sua personalità era così complessa da prestarsi a diventare il simbolo di qualsiasi parrocchia. Questo aspetto multiforme mi ha affascinato. Penso al suo sospetto, vissuto all'inizio dell'Ottocento, per la società delle macchine: e vediamo ciò che avviene oggi con l’intelligenza artificiale. Leopardi viveva con un piede nel passato perché vi trovava sempre al centro l’uomo. La più grande preoccupazione di Leopardi è sempre stata il singolo felice, ne ha parlato prima del ‘900, quando il tema sono diventate le masse. Non riusciva a immaginare masse ciniche che non partissero da singoli felici. E questo mette in campo il tema, attuale, di un umanesimo di cui abbiamo soprattutto bisogno in questo momento in cui a tecnologia rischia di fagocitarci”.
Con Mario Martone avete fatto a breve distanza due film, sulla famiglia Scarpetta/De Filippo, poi Leopardi, il film e la serie.
“Martone ha fatto un film su Scarpetta, io sui De Filippo: è sempre stata la mia fissazione quella di raccontare la storia dei tre fratelli, non del loro padre illegittimo. E conto di poter continuare a raccontare la storia del trio che ha cambiato la storia del teatro in Italia. Per quanto riguarda Leopardi, penso che sia una figura che possa davvero essere raccontata con sguardi diversi. Leopardi e la sua gobba sono tutt’uno nella storia del nostro Paese. Raccontarlo senza gobba è come mettere in scena la grotta di Natale senza il bue e l'asinello. Noi volevamo una storia e uno sguardo diversi. E sono orgoglioso che i produttori e la Rai abbiano creduto così tanto nel progetto”.
Come diceva, un Leopardi non incasellabile politicamente?
“Nasce come un poeta patriottico, scrive all'Italia e scrive una poesia fortemente patriottica. Poi nel tempo prende le distanze dai circoli progressisti, e sembra che in qualche modo nutra anche dei sospetti nei confronti della politica. Ma perché, lo ripeto, il suo desiderio era sempre quello di mettere al centro in primo luogo l'uomo, la sua umanità e quindi è difficile per un personaggio del genere poi riuscire a entrare all'interno di circoli di conventicole. È un personaggio sempre al di sopra delle parti. Ecco perché il suo pensiero politico ci nutre ancora oggi, soprattutto oggi”.
Un prodotto destinato a un pubblico di ragazzi.
“È il mio primo obiettivo. Io non ero specializzato in biopic, mi è capitato di raccontare i De Filippo perché ne ero stato folgorato, e volevo regalare la stessa sorpresa al pubblico. E così avviene per Leopardi. Ho voluto fortemente fare questa cosa con la Rai, per la televisione. Ho lavorato al cinema per tanti anni, un tempo quando non si faceva una cosa fatta bene dicevano ‘ma che stai facendo la televisione?’, veniva ritenuta come qualcosa di minore. Negli ultimi anni è in corso una rivoluzione, la tv cambia il linguaggio e deve stare al passo col cinema, il cinema passa tantissimo anche in televisione. A volte persino nel mio gruppo c’era qualche luogo comune rispetto alla complessità, ‘vabbè ma stiamo facendo una cosa per la tv’. Io non penso che quelli di Netflix quando fanno le loro cose dicano vabbè, ma stiamo facendo una cosa di Netflix. Penso che noi autori dobbiamo puntare anche sul patrimonio della nostra televisione di Stato, perché viviamo in un'epoca globale e dobbiamo mescolarci con gli altri, ma difendere anche la nostra identità. Questo senza nessun populismo patriottismo, in modo laico”.
La sorpresa più grande nel pensiero leopardiano?
“Il Leopardi comico, kafkiano. Scoprire che cento anni prima di Kafka o di La noia, già parlasse della noia di vivere. Che pochi anni dopo l'Illuminismo, fosse già così concentrato a parlare dell'essere umano in una dimensione esistenzialista, introducendo temi nuovi per l’epoca. E sono orgoglioso di aver fatto una colonna sonora di musica classica, che solitamente viene ritenuta diciamo di nicchia. Rendere pop un materiale prezioso ma considerato per palati raffinati, Noi vogliamo arrivare il più possibile delle maglie più profonde della società e a qualsiasi strato sociale, ai ragazzi, alla gente normale, alla gente che vede la tv”.
Intervista di Arianna Finos, 29/4/24; pubblicata via REPUBBLICA.IT Spettacoli
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L'ultima modifica di genziana il Ven Set 06, 2024 11:06, modificato 1 volta
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