ASPETTANDO RE LEAR, interpreta e dirige ALESSANDRO PREZIOSI
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genziana
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Inviato: Mer Ott 16, 2024 18:18 Oggetto: ASPETTANDO RE LEAR - documentario - FESTA DEL CINEMA DI ROMA |
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"ASPETTANDO RE LEAR" - Il FILM DOCUMENTARIO di
ALESSANDRO PREZIOSI, scritto con Tommaso Mattei,
sarà presentato in Anteprima mondiale alla Selezione
ufficiale della 19^ FESTA DEL CINEMA DI ROMA 2024
Sezione FREESTYLE - ARTS proiezione ufficiale con gli
interpreti in sala, lun. 21 ottobre, ore 18:30 al MAXXI
presso il MAXXI, Museo Nazionale delle Arti del XXI sec. di Roma Via Guido Reni 4/a; proiezioni aperte a pubblico e accreditati; in replica merc. 23/10, ore 14:00. Biglietti acquisibili solo tramite la Festa Del Cinema, info www.romacinemafest.it/it/festa-cinema-roma/partecipa/biglietteria/ disponibili on line, seleziona la data https://romacinemafest.boxol.it/next/it/romacinemafest/select-ticket/536109
Alessandro Preziosi dirige e interpreta una nuova versione del Re Lear in cui i personaggi del capolavoro shakespeariano si muovono all’interno di scenografie interamente composte dalle opere del grande artista biellese Michelangelo Pistoletto. In questo modo, lo spazio scenico diventa una sorta di gigantesco e suggestivo labirinto mentale che permette all’attore regista di sottolineare ulteriormente sia l’intima sofferenza di Lear sia uno dei temi portanti della tragedia: il rapporto tra padri e i figli. Il documentario, diretto dallo stesso Preziosi, segue le prove e la messinscena dell’opera, e riflette non solo sul processo creativo ma anche sul legame, sempre troppo poco esplorato, fra teatro e arte visiva. Al contempo approfondendo il significato della memoria, del tempo e della fragilità umana e offrendo uno sguardo lucidissimo sulla vulnerabilità dei rapporti familiari e sull’eterno conflitto tra generazioni.
Note di regia - Circa 20 anni fa presi parte a un allestimento teatrale per la regia di Antonio Calenda del Re Lear e quella fu una grande fortuna che mi permise di osservare da dietro le quinte la maestria e la chiarezza dell'interprete Roberto Herlitzka e del testo. Come da un buco della serratura ho preso coscienza in mezzo all'incredibile e vasto panorama che avevo davanti a occhio nudo, di un piccolo particolare: l'attesa che i personaggi di questo dramma vivono nel concludere la propria vita.
L'impazienza che accompagna il rocambolesco circolo di eventi in cui Re Lear travolge sé stesso prima di tutto e quindi gli altri, mi ha suggerito di creare uno spazio mentale teatralmente e scenicamente reso materico dalle opere in scena di Michelangelo Pistoletto.
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genziana
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Inviato: Gio Ott 17, 2024 18:18 Oggetto: ASPETTANDO RE LEAR, documentario - SHAKESPEARE - PISTOLETTO |
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Shakespeare, Pistoletto, Preziosi: film documentario
“Aspettando Re Lear”, alla Festa del Cinema di Roma
Shakespeare si fa contemporaneo attraverso l'arte: Pato film, in associazione con Cinecittà, in collaborazione con Rai Cinema, con il sostegno della Direzione Generale Cinema e Audiovisivo e con la collaborazione del Teatro Stabile del Veneto, presentano in anteprima alla nuova edizione della Rassegna l'opera filmica di Preziosi ideata con Tommaso Mattei e con la partecipazione del fondatore di CittadellArte. La prima assoluta si terrà il 21 ottobre alle ore 18.30 al MAXXI, con il cast presente in sala.
ALESSANDRO PREZIOSI torna alla regia del genere documentario dopo La legge del Terremoto per raccontare dal suo punto di vista questa volta il teatro e l’arte contemporanea: il riferimento è ad Aspettando Re Lear (86';, 2024, lingua italiana), che vede l’attore partenopeo raccontare il rapporto tra padre e figli avvalendosi di un dialogo con Michelangelo Pistoletto, tra teatro, cinema e realtà. Il documentario di Preziosi, ispirato all’omonimo spettacolo teatrale e ideato con Tommaso Mattei, sarà presentato alla 19^ Festa del Cinema di Roma da Pato film in associazione con Cinecittà, in collaborazione con Rai Cinema, con il sostegno della Direzione Generale Cinema e Audiovisivo e con la collaborazione del Teatro Stabile del Veneto. La prima assoluta sarà lunedì prossimo alle ore 18.30 al Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo. “Guidati dalla soggettiva dei protagonisti – si legge nell’apposita nota stampa – assistiamo in presa diretta al compiersi di un evento teatrale dal concepimento alla messa in scena, attraverso un dialogo costruito con il maestro. Partendo dallo sguardo intenso di Pistoletto riflesso in uno dei suoi quadri specchianti che ci accompagna a comprendere il significato dei suoi materiali in scena e della sua intera opera, ci immergiamo in soggettiva nel percorso del regista e della compagnia degli attori, dalla prima lettura al Chiostro del Bramante di Roma fino all’attimo in cui si chiude il sipario sulla prima al Teatro Goldoni di Venezia”. Il punto di vista degli altri interpreti Nando Paone, Roberto Manzi, Federica Fresco e Valerio Ameli fa comprendere più profondamente allo spettatore il dipanarsi della storia, facendo vivere le emozioni più intime di chi condivide il palcoscenico, proponendo inoltre riprese dietro le quinte in una Venezia caotica e apocalittica tra le calli di Rialto, le segrete di Palazzo Ducale, le tese dell’Arsenale fino al Labirinto di Borges all’isola di San Giorgio.
Il documentario, lo spettacolo e la partecipazione di Pistoletto
Il documentario segue in tutto e per tutto la struttura narrativa del Re Lear Shakespiriano preservandone la struttura normalmente riservata alle commedie, mantenendo sia lo sguardo sulla vicenda principale, detta anche main plot, sia intrecciandosi alla secondaria, ovvero il subplot, che nell’originale teatrale incide prepotentemente sulla principale. La trama dell’opera vede l’attore e regista raccontare la messa in scena del re di Britannia Lear, il quale decide di abdicare al trono e dividere il proprio regno tra le sue tre figlie, in proporzione, però, all’amore che le figlie gli avrebbero dimostrato. Preziosi, manipolando la materia della tragedia, fondendo e sovrapponendo i linguaggi con la complicità di Michelangelo Pistoletto, affronta temi sempre attuali del Re Lear come i bisogni primari dell’uomo, l’esercizio del potere e l’eredità. Tutti elementi che si lasciano alle nuove generazioni dando vita ad una nuova scrittura che dimostra come il teatro attraverso l’arte possa farsi contemporaneità e divenire, attraverso il cinema, un viaggio universale alla ricerca del significato più profondo dell’essere padri e figli. L’identità data da Preziosi al protagonista è chiara: “Ho immaginato un Re non semplicemente arrivato alla fine dei suoi anni, ad un passo anagraficamente dalla morte, ma piuttosto – così Preziosi – spinto dalle circostanze e dalla trama a cercare nella maturità, e non nell’età, il tassello conclusivo della propria vita. L’impazienza che accompagna il rocambolesco circolo di eventi in cui Re Lear travolge prima di tutto se stesso e quindi gli altri, mi ha suggerito di creare uno spazio mentale teatralmente e scenicamente reso materico dalle opere in scena”. Alle immagini in presa diretta dello spettacolo fa da contrappunto una lunga intervista a Michelangelo Pistoletto che approfondisce le tematiche espresse nell’adattamento teatrale a partire dal cruciale contributo dei suoi materiali di scena.
“Nello spettacolo – viene specificato nella presentazione – si parla di follia, di potere che distrugge, di solitudine di caos dentro e fuori, ‘l’unico ordine possibile’, per Michelangelo Pistoletto”. E in scena ci sono state, come accennato, le opere del maestro e costumi iconici realizzati dal collettivo Fashion B.E.S.T. con materiali sostenibili. Modularità, unicità e caratterizzazione: sono stati questi i tre principi d’ispirazione per gli abiti in questione. Studiati come pezzi unici e iconici, raccontano ogni personaggio seguendone l’evoluzione durante lo spettacolo, permettendo una trasformazione e una vestizione scenica che si concretizza nella visione e nella gestualità del racconto shakespeariano. Il materiale è scelto per i costumi è il denim, particolarmente resistente all’usura ma anche agli stress; un tessuto contemporaneo, popolare e versatile che permette ai costumi di essere, a fine ciclo vita, interamente riciclati. Nello specifico è stato utilizzato Candiani Denim e COREVATM, il primo jeans stretch interamente naturale e circolare e scelto nel colore indigo per Re Lear, tinto nei colori roccia per Gloster, terra per Edgar e sabbia per Kent. La tintura è stata realizzata con la tecnologia RecycromTM che utilizza scarti pre o post consumer per creare una polvere di pigmento che colora il tessuto. Oltre alla tintura i capi spalla sono laserati con simboli che raccontano i personaggi (il tutto realizzato da Officina+39). L’abito modulare di Cordelia è invece stato prodotto con un tessuto di recupero del laboratorio di Cittadellarte, in color naturale e con applicazioni floreali a ricordare la bellezza della flora. La tuta del matto, anche questa realizzata in Coreva tm e tinta con RecycromTM vuole ricordare la tuta d’artista di Michelangelo Pistoletto, così come il cappello si ispira al panama del maestro. Tutti i costumi sono stati confezionati in Piemonte e realizzati attraverso una filiera tessile trasparente e tracciabile. Sono stati dunque realizzati attraverso una filiera tessile trasparente, tracciabile ed etica e con l’utilizzo di processi e materiali sostenibili con la direzione artistica e creativa di Olga Pirazzi e dei fashion designer Flavia La Rocca e Tiziano Guardini. A proposito di questa commistione multidisciplinare tra arte contemporanea e teatro, Alessandro Preziosi, in veste di regista, ha messo in luce le sue ispirazioni: “A teatro ho condiviso la messa in scena dei presupposti del Terzo Paradiso, la terza fase dell’umanità, che si realizza nella connessione equilibrata tra l’artificio e la natura. L’uomo deve cercare di non essere debitore alla natura di ciò che indossa: il senso dell’abito, del superfluo, dello stretto necessario sono tematiche di Michelangelo Pistoletto che porto a teatro. L’uomo nella sua nudità trova se stesso, così anche noi attori durante lo spettacolo veniamo privati dei vestiti, per farci vedere per quello che siamo”. (articolo pubblicato via Iournal.cittadellarte.it, 18/10/2024)
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genziana
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Inviato: Ven Ott 18, 2024 20:06 Oggetto: ASPETTANDO RE LEAR 19-20/10/24 Teatro Comunale di CARPI (MO) |
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e si va IN SCENA per il primo Spettacolo della
nuova Stagione 24|25 'ASPETTANDO RE LEAR'
sab. 19/10 ore 21; domenica 20/10 ore 16:00
CARPI (MO) - TEATRO COMUNALE
Inaugurazione della Stagione Teatrale in Prosa
Direttore artistico del teatro: M° Carlo Guaitoli
ha scritto: |
"RE LEAR", ovvero la metafora della condizione umana: caduta e creazione.
Alessandro Preziosi dirige e interpreta ‘Aspettando Re Lear’ di Tommaso Mattei, domani (alle 21) e domenica (alle 16) al Teatro Comunale di Carpi, che così inaugura la sua Stagione di Prosa.
Da Shakespeare a Beckett, come è suo il Re Lear?
"Al contrario di quanto possa suggerire il mistero del titolo non c’è citazione diretta dell’‘Aspettando Godot’ nel mio Re Lear, che parte da una considerazione critica diffusa nel mondo teatrale anglosassone, la landa desolata di Beckett comincia laddove finisce l’apocalissi del Lear di Shakespeare. Quello che li accomuna è il concetto del ‘niente’ contrapposto alla ricerca instancabile dell’umanità in sé che contraddistingue il percorso del Re che attraverso la follia ritrova se stesso e i propri sentimenti verso la figlia Cordelia".
Cosa indica l’‘Aspettando’?
"Un critico teatrale ironicamente afferma che la parte di Re Lear è una di quelle che un attore aspetta una vita per poter mettere in scena e però quando finalmente ci si approccia finisce sempre per essere paradossalmente troppo tardi. Questo è il senso vero dell’attesa, tutti i personaggi del dramma e lo stesso re non fanno altro che attendere insieme agli spettatori che Lear divenga finalmente fedele a quella ‘regalità’ di coscienza, che nessun frusto titolo di una società arcaica può conferire".
Si può definire un dramma generazionale?
"Questo lavoro vuole scandagliare attraverso la grammatica del classico il rapporto tra padri e figli. Oltre al dramma che vive Lear nel non riconoscere la sincerità di Cordelia, c’è la grande interpretazione di Nando Paone che impersona il fedele duca di Gloucester impegnato a ricucire il rapporto con il figlio legittimo Edgar. Troppo spesso i genitori non osservano con attenzione i problemi dei figli. Compito dei classici è riportarci a queste tematiche fornendoci una chiave di interpretazione".
Lei ha un rapporto speciale con Carpi…
"Ho avuto più volte il piacere di recitare a Carpi nel suo straordinario teatro, che ha tradizionalmente un pubblico di grande competenza e generosità, ma anche in piazza per eventi estivi che hanno spaziato dal ‘Prometeo’, all’‘Otello dalla Parte di Cassio’ in cui ho avuto l’onore di condividere il palcoscenico con l’amico Carlo Guaitoli, artista di eccezionale sensibilità con cui portiamo avanti ormai da anni un proficuo percorso all’interno dei classici e non solo. Da operatore culturale apprezzo la vitalità intellettuale e la saggezza con la quale Carlo dirige artisticamente il teatro, premiato in questi anni da ottimi risultati".
© Riproduzione riservata
Maria Silvia Cabri, 18/10/24; Il Resto del CARLINO - QN - ed. MO
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19/10/24 - "Grande successo per Alessandro Preziosi con Aspettando Re Lear al Teatro di Carpi", C. Guaitoli
prenota i tuoi posti preferiti, consultando
il Calendario della II Tournée Teatrale/24
sab. 19/10 (21:00); domenica 20/10 (16:00)
CARPI (MO), Teatro Comunale
Inaugurazione della Stagione Teatrale - Prosa
merc. 23 OTTOBRE 2024 (21:00)
MANTOVA, Teatro SOCIALE
Apertura della Stagione MANTOVA TEATRO
giov. 24/10/24 (21:00), Teatro ASTORIA
FIORANO MODENESE (MO)
ven. 25/10, sab. 26 (21:00) dom. 27 (16:00)
BOLOGNA, Teatro DUSE
Apertura della Stagione di Prosa 24/25
mart. 29 (21:00) e merc. 30/10/24 (17:00)
PESCARA, Teatro CIRCUS
Società del Teatro e della Musica "L. Barbara"
giov. 31/10/24 (21:00)
LATINA, Teatro Comunale D'ANNUNZIO
Apertura della Stagione Teatrale 24|25
ven. 1/11/24 (21:00) – Teatro "Lea Padovani"
MONTALTO DI CASTRO (VT) con ATCL Lazio
Apertura della Stagione Teatrale 24|25
sab. 2/11 (21:00) e dom. 3/11/24 (17:00)
CIVITAVECCHIA (RM), Teatro Com.le Traiano
Apertura della Stagione Teatrale 24|25
dal 5 al 17 NOVEMBRE 2024
ROMA, Teatro QUIRINO Vittorio Gassman
clicca qui per dettagli e orari di spettacolo
per acquisire biglietti singoli via VivaTicket
lun. 18/11/24 (21:00)
SOLOMEO - CORCIANO (PG), Teatro Cucinelli
TSU Teatro Stabile dell'Umbria
mart. 19/11/24 (21:00)
CATTOLICA (RN), Teatro della REGINA
da merc. 20 a dom. 24/11/24
PADOVA, Teatro VERDI: "Colpo Di Scena"
20, 22, 23 (20:30); 21 (H 19); 24 (H 16)
Teatro Stabile del Veneto Teatro Nazionale
mart. 26/11/24 (21:00)
URBINO (PU), Teatro SANZIO
con AMAT, Regione Marche e contributo MIC
merc. 27/11/24 (21:00)
SENIGALLIA (AN), Teatro LA FENICE
con AMAT, contributo: MIC, Regione Marche,
in collaborazione con Compagnia della Rancia
giov. 28 e ven. 29/11/2024, (21:00),
MACERATA, Teatro LAURO ROSSI
con AMAT, contributo: Regione Marche e MIC
sab. 30/11 e dom. 1° dicembre (17:30)
ASCOLI PICENO, Teatro VENTIDIO BASSO
con AMAT, contributo: Regione Marche e MIC
da martedì 3 a domenica 8 : DICEMBRE 2024
FIRENZE, Teatro della PERGOLA
Fondaz. Teatro della Toscana Teatro Nazionale
3-4-6-7 (ore 21:00); 5 (19:00); 8/12 (16:00)
martedì 10/12/2024 (20:45)
BIELLA, Teatro ODEON
Associazione "Il Contato del Canavese"
mercoledì 11/12/2024 (21:00)
OVADA (AL), Teatro Comunale "Dino Crocco"
giovedì 12/12/2024 (21:00)
VERCELLI, Teatro CIVICO
venerdì 13/12/2024 (21:00)
VILLADOSSOLA (VB), Teatro LA FABBRICA
collaborazione Fondazione Piemonte dal Vivo
domenica 15 DICEMBRE 2024 (21:00)
VENARIA REALE (TO), Teatro della Concordia
20esima Stagione Teatrale: "Venti d'Incanto"
Interviste, video, foto, recensioni, rassegna stampa selezionata
Alessandro Preziosi official Forum va a teatro con voi
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L'ultima modifica di genziana il Sab Ott 26, 2024 18:27, modificato 1 volta
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genziana
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Inviato: Lun Ott 21, 2024 14:18 Oggetto: ASPETTANDO RE LEAR, docufilm 21/10/ FESTA DEL CINEMA DI ROMA |
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INTERVISTA - Alessandro Preziosi torna alla regia del genere documentario dopo “La legge del Terremoto” per raccontare dal suo punto di vista questa volta il teatro e l’arte contemporanea.
Guidati dalla soggettiva dei protagonisti assistiamo in presa diretta al compiersi di un evento teatrale dal concepimento alla messa in scena, attraverso un dialogo costruito con il Maestro biellese Michelangelo Pistoletto.
Partendo dallo sguardo intenso di Michelangelo Pistoletto riflesso in uno dei suoi quadri specchianti che ci accompagna a comprendere il significato dei suoi materiali in scena e della sua intera opera, ci immergiamo in soggettiva nel percorso del regista e della compagnia degli attori, dalla prima lettura al Chiostro del Bramante di Roma fino all’attimo in cui si chiude il sipario sulla prima [2 novembre 2023] al Teatro Goldoni di Venezia.
a cura di Erma Pictures, 21/10/24; pubblicato via CINECITTÀnews.it - VIDEO
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genziana
Registrato: 22/03/04 13:40 Messaggi: 37773
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Inviato: Lun Ott 21, 2024 19:33 Oggetto: ASPETTANDO RE LEAR 2024 - FESTA DEL CINEMA DI ROMA Cinecittà |
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ha scritto: |
“Per il tempo che le parole sono in bocca, sei il loro Signore. Una volta pronunciate sei il loro schiavo”: questa frase dal Talmud Babilonese sintetizza il valore del dialogo, fondamentale strumento di Aspettando Re Lear per restituire la contemporaneità di Shakespeare. Alessandro, perché aprendo il documentario ha scelto proprio questa… frase e perché il dialogo è portatore di attualità rispetto a un autore universale e alla sua tragedia sempre eterna?
Il mio background è quello della Letteratura, scoperta in età adulta: non posso dire di aver letto nello stesso modo prima della pandemia. La parola è diventata come una legge, perché attraverso la parola miglioriamo, deludiamo, creiamo un punto di partenza. E questa frase, all’inizio, vuole significare proprio questo: essere padroni della parola vuol dire essere coscienti di quali si possano utilizzare per poter interagire con la carne della tua carne, con il sangue del tuo sangue; a seconda di come la parola sia espressa se ne diventa schiavi o semplicemente ancora controllori, quindi quale occasione migliore di combinare questo antico proverbio babilonese con la grande forza di chi eredita, come Shakespeare, una tradizione legata alle grandi credenze, tradizioni, anche al Vecchio e al Nuovo Testamento, alla Bibbia? Succede che prendiamo Shakespeare e pensiamo che la parola scritta, recitata, ricordata incominci con lui, e invece no, c’è qualcosa che lo precede e in cui c’entra il rapporto padre-figlia/o, come quello tra Maria e Gesù, tra Dio e Gesù, senza dimenticare che il contesto del Re Lear sia medievale, in cui tutto cambia grazie a questo resoconto che Shakespeare fa.
Con questo documentario sceglie, appunto, di affrontare il tema ciclico e perenne della relazione padre-figlia/o: qual è stata la sua urgenza, quella più personale…, di portare a galla e affrontare proprio… questo rapporto? E quanto c’entra il suo essere figlio e il suo essere padre?
C’entra molto il mio essere padre non risolto, essendo diventato padre molto giovane: ho bruciato un po’ la linearità, le contraddizioni dell’educazione che ho ricevuto, per poi improvvisamente trovarmi a doverle riversare impastate con altre cose, come la carriera, gli impulsi fisici, la difficoltà di includere; insomma, non ero ancora figlio che sono diventato padre e da lì è stato abbastanza automatico pensare a Re Lear non tanto come l’opera che conosciamo, ma proprio aspettare che questo Lear, prima di diventare re, diventi uomo e quindi padre; è la consapevolezza dell’essere uomini, la saggezza della maturità, che ti permette di essere padre.
Lei torna alla regia dopo La legge del Terremoto, dove già incontrava l’arte, un’opera per tutte il Cretto di Burri: qui usa l’arte contemporanea di Michelangelo Pistoletto. Due domande: cosa dell’arte contemporanea permette di far esplodere l’eternità del rapporto che va indagando? E poi, perché Pistoletto? Perché proprio la sua arte è congeniale a questo progetto?
L’arte di Pistoletto è stata casualmente congeniata in maniera perfetta rispetto a quelle che erano le esigenze di racconto dell’adattamento teatrale, cioè opere molto asettiche e semplici che, una volta visitate dagli attori, scenicamente si trasformano. Qual è la sfida più grande per un regista? Ricordo sempre Il flauto magico di Peter Brook all’Argentina, dove c’erano dei blocchi movibili, che sono quelli in cui si mettono i materiali elettrici, ricoperti da un pareo, o una cannuccia che doveva essere un flauto, e tutto con una semplicità unica, per cui la mia sfida è stata trasformare queste opere, definite Arte Povera, e farle diventare di volta in volta una cornice, una struttura dove ambientare il processo, un tavolo con un segno porta, un letto: se ci penso, tutte le cinque/sei opere che hanno segnato il racconto sono una grandissima e fortunatissima coincidenza.
Infatti, in tutto questo s’introduce lo specchio, elemento imprescindibile dell’arte di Pistoletto ma anche simbolo: qui è interlocutore e riflesso. ‘Nello specchio non c’è per me niente, c’è soltanto la possibilità di rispecchiare… tutte le immagini che esistono… attraverso il riflesso materico permette che il nulla e il tutto siano presenti’, dice lui.
È bellissimo e risponde anche al ‘perché Pistoletto?’, perché ero in attesa di queste risposte, perché dentro la sua modalità di analisi e esperienza, quando abbiamo parlato del Re Lear, la sua considerazione, attraverso il concetto del ‘niente’ – che è il principio che muove tutta la storia, cioè la morte del linguaggio e dell’intenzione – è che lo specchio, finché non riflette la persona non riflette nulla, ma riflette tutto quello che c’è dietro il soggetto; la cosa cambia quando l’uomo si specchia, e lì Lear vede tutto intorno a lui, con sé incluso, ecco perché credo che la scelta delle sue opere sia stata graduale, anche perché il doc racconta come Pistoletto sia arrivato a mettere un’immagine viva dello spettatore dentro lo specchio. Il teatro è lo specchio delle cose: insomma, dalle cose più comuni e diffuse, lo specchio diventa anche qualcosa di più complicato, come guardare il nostro passato, un modo per proiettarci verso il futuro che ancora non è, qualcosa che nello spettacolo, e nel documentario, lavora molto.
Con lo specchio, s’accompagna la soggettiva cinematografica, che offre allo spettatore di guardare ‘in prima persona’: che bisogno sentimentale c’è dietro a questa scelta, solo apparentemente tecnica?
Per accarezzare dolcemente la solitudine dell’attore, dell’artista; non volevo lasciare l’artista da solo, volevo che qualunque cosa fosse detta o recitata, che la macchina da presa fosse sempre qualcosa che facesse sentire la persona o l’oggetto visti da qualcun altro, ecco perché la scelta di raccontare sempre dalle quinte, o andando dentro, perché lo spettatore potesse sentirsi parte del percorso dell’attore, ecco perché raccontarlo in mezzo alla strada o alla Fondazione Cini: cioè, ogni occasione è un’occasione perché l’attore si rivolga allo spettatore dicendo ‘io questo penso’; ho aggirato un po’ la magia del cinema, ovvero la distanza, il respiro largo, per poter non lasciare mai solo né lo spettatore, né l’interprete.
È una sua esigenza personale sentirsi meno solo?
Sì… lei m’ha teso una piccola trappola emotiva.
Tornando all’arte, non c’è solo quella di Pistoletto, ma anche quella dell’Architettura, dei luoghi, dal Chiostro del Bramante a Roma al Teatro Goldoni di Venezia, con l’Arsenale e il Labirinto di Borges, e gli interpreti – oltre a lei, Nando Paone, Roberto Manzi, Federica Fresco e Valerio Ameli – che si fanno portatori e specchi di stati d’animo, per un dialogo tra i luoghi d’arte e gli attori.
Era un gioco, per riportare alcune scene precise che non fossero la linea orizzontale dello spettacolo e nella rappresentazione teatrale abbiamo Edgar che si confronta con Gloucester interpretando e citando il fratello, e allora il fratello l’abbiamo ambientato all’Arsenale; lo stesso vale per Cordelia, che si confronta col padre in prigione, ed è una cosa che non vediamo, pur sapendo che lei interpreti anche Il matto e, per il resto, il tentativo era di far vedere come certe tematiche restino nella testa di chi interpreta, anche se sta facendo tutt’altro; è stato più un esercizio di stile che una reale necessità, se non quella di portare il teatro fuori dalla sua scatola nera.
Però, è anche una resa creativa, di scatole che comunicano.
Sì, perché la vita, l’arte, il teatro sono cose che fanno parte della libertà del pensiero, invece noi vogliamo mettere tutto in fila: è qualcosa di molto personale, infatti, quando preparo qualcosa, il luogo migliore in cui certifico è all’aperto, come nel tratto dall’albergo al teatro.
I luoghi di transizione, quindi.
Sì, i luoghi di transizione, perché da quando ho cominciato ho sempre utilizzato la memoria delle persone, del cielo, di tutto, e avendo cominciato con Shakespeare non è così difficile: se te lo porti dietro a memoria basta guardarsi intorno… perché lui stesso offre scenari.
"ASPETTANDO RE LEAR", co-prodotto da Luce Cinecittà, vanta la partecipazione di Michelangelo Pistoletto, strumento umano e d’arte per dialogare con la tragedia shakespeariana e l’eternità dei suoi contenuti, come la relazione padre-figlia/o.
Il documentario è di e con Alessandro Preziosi, ideato da Tommaso Mattei, realizzato con il sostegno della DG Cinema e Audiovisivo e la collaborazione del Teatro Stabile del Veneto.
INTERVISTA di Nicole Bianchi, Roma 21/10/24; pubblicata via CINECITTÀnews.it
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genziana
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Inviato: Mar Ott 22, 2024 22:57 Oggetto: ASPETTANDO RE LEAR - 23/10/2024 - MANTOVA, Teatro SOCIALE |
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"ASPETTANDO RE LEAR" - PROSA - 2024.2025
merc. 23/10/ (H 21) MANTOVA, Teatro Sociale
In apertura della Stagione 'MANTOVA TEATRO'
"Aspettando Re Lear" è adattamento da Shakespeare con un evidente richiamo a Aspettando Godot di Samuel Beckett, uno spettacolo sul difficile rapporto tra padri e figli, sulla relazione tra Uomo e Natura e sulla perdita e il ritrovamento dei valori. Nello spettacolo si parla di follia, di potere che distrugge, di solitudine di caos dentro e fuori, “l’unico ordine possibile” per Michelangelo Pistoletto. E in scena ci sono le opere e i costumi del maestro, costumi iconici realizzati dal collettivo Fashion B.E.S.T. con materiali sostenibili, come anche delle musiche composte da Giacomo Vezzani sono ispirate ad opere dell’artista.
Re Lear è la metafora della condizione umana: caduta e creazione. Ama solo sé stesso, la mancanza d’amore l’ha portato alla follia e alla solitudine; vaga in una landa di nulla con cui il sovrano senza più corona dovrà fare i conti. È come se Re Lear prevedesse l’inevitabile nulla che ci attende come risultato del fatiscente ordine permanente, proprio come Aspettando Godot ci rivela quel che accade “dopo che il vecchio cade”. A pagare le conseguenze della “cecità” dei padri, dovranno essere i figli?
Il Teatro Sociale di Mantova, simbolo e cuore pulsante della città, riapre le proprie porte per accogliere un pubblico trasversale e composito che, grazie al palinsesto eclettico della nuova stagione Mantova Teatro, potrà vivere le grandi emozioni che solo il teatro può regalare. Dopo il grande successo di pubblico e critica della scorsa stagione, Comune di Mantova e Fondazione Umberto Artioli - Mantova Capitale Europea dello Spettacolo - presentano la nuova Stagione di Prosa "Mantova Teatro" 2024-2025.
I biglietti per questo spettacolo sono ancora disponibili on line su Ticketone e presso la Biglietteria del Teatro Sociale di Mantova.
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Inviato: Mer Ott 23, 2024 19:27 Oggetto: ASPETTANDO RE LEAR, docufilm - FESTA DEL CINEMA DI ROMA 2024 |
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ha scritto: |
Alessandro Preziosi e il docufilm su ‘Re Lear’:
“Il racconto di un rapporto tra padre e figlia”
Alla Festa di Roma la versione cinematografica dello spettacolo teatrale diretto dall’attore.
Un classico shakespeariano riveduto e corretto da Alessandro Preziosi, stavolta anche nei panni di regista. L’attore racconta il suo adattamento del Re Lear "dove non muore nessuno", o quasi, "che vuole essere principalmente l'incontro tra padre e una figlia. Dove la maturità di cui si parla come necessario anello di sviluppo della vita, consiste nel tentativo, prima ancora di essere re e padri, nel cercare di essere uomini. Un viaggio che credo fosse giusto compiere a 50 anni".
Alessandro Preziosi spiega così la messa in scena della celebre tragedia di cui è protagonista come regista e attore: l’opera è andata prima in teatro e adesso rivive nel docufilm Aspettando Re Lear, prodotto da Patofilm in associazione con Luce Cinecittà in collaborazione con Rai Cinema che debutta alla Festa del Cinema di Roma.
Al suo fianco oltre ad attori tutti con più ruoli, come Nando Paone, Federica Fresco (per Cordelia e le sorelle 'traditrici'), Roberto Manzi e Valerio Ameli c'è la straordinaria presenza di Michelangelo Pistoletto. Una partecipazione che in scena, passa per le opere, usate da scenografia del maestro dell'arte povera, e nel docufilm (che alterna le scene dello spettacolo, le prove e percorsi originali) si completa con un dialogo su crescita giovinezza, maturità e rinascita.
"Ho sempre realizzato degli spettacoli, da Don Giovanni e Cirano, a Van Gogh. che a differenza del loro epilogo testuale offrissero una speranza - aggiunge Preziosi, presente alla Festa del Cinema di Roma anche come interprete di La città macchina di Dario Biello -. In questo caso i protagonisti della storia, padre e figlia, decidono di confrontarsi finalmente, sui temi importanti della vita".
L'arte "per me nella sua forza liberatoria, dal punto di vista emotivo e culturale, deve farti sentire meglio, più felice, farti tornare a casa pieno, perché libera qualcosa dentro di te - osserva l'attore e regista, che spera anche di realizzare un progetto in questo senso su Lettera al padre di Franz Kafka - Con la speranza poi che a spettacolo finito, si voglia continuare quel viaggio. Ricordo ad esempio che quando mia figlia ha visto la preview del documentario, è scoppiata a piangere perché ha capito, da ragazza di 18 anni, quali margini ci possono essere nel rapporto padre - figlio".
Oggi i ragazzi con i genitori "parlano sempre di meno, preferiscono forme di dialogo digitalizzato. Questo spettacolo vuole anche dare la possibilità di offrire un confronto".
Il coinvolgimento in Aspettando Re Lear di Pistoletto è nato in modo casuale: "Io facevo le prove al Chiostro del Bramante, dove lui aveva una sua personale. Ci siamo incrociati un paio di volte, alla terza, ci siamo fermati e lui mi ha offerto di utilizzare le sue opere... è stata per me una grande responsabilità".
Poi per l'intervista nel documentario "nelle sue risposte è stato di una pertinenza incredibile, spiegando come anche a 90 anni, attraverso l'arte riesca a rigenerarsi sempre in qualcosa di nuovo".
22/10/24, intervista a cura della redazione Spettacoli di REPUBBLICA.IT
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genziana
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Inviato: Gio Ott 24, 2024 10:03 Oggetto: ASPETTANDO RE LEAR, 24/10/24 Teatro Astoria FIORANO Modenese |
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"ASPETTANDO RE LEAR", giov. 24/10/24 (21:00),
ci regalerà emozioni per l'apertura della Stagione
di Prosa a FIORANO MODENESE, Teatro ASTORIA
Alessandro Preziosi (Re Lear) ci regalerà una performance unica, che approfondisce con grande attualità il rapporto tra padri e figli, la relazione tra uomo e natura e la perdita e il ritrovamento dei valori, affiancato da Nando Paone nel ruolo di Gloucester e da una compagnia affiatata di interpreti. La regia visionaria dello stesso Preziosi si avvale della presenza nello spazio scenico delle opere di Michelangelo Pistoletto. Le musiche originali di Giacomo Vezzani seguono con tensione e pathos tutto il percorso della discesa nella follia del personaggio scespiriano e nell'oblio della cecità della corte, nella solitudine di caos dentro e fuori, alternando ritmi martellanti a struggenti fino al commovente finale. Un adattamento di Tommaso Mattei da Shakespeare: un'unione di arte contemporanea e teatro.
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genziana
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Inviato: Ven Ott 25, 2024 19:03 Oggetto: ASPETTANDO RE LEAR - 25-26-27/10/2024 - BOLOGNA, Teatro DUSE |
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"ASPETTANDO RE LEAR". Stagione 2024.2025
ven. 25 e sab. 26 (21:00), dom. 27 OTTOBRE
(ore 16:00) - Apertura della Stagione di Prosa
a BOLOGNA, Teatro DUSE "Emozioni Insieme"
Approfondisce il tema sempre attuale del rapporto tra padri e figli, concentrandosi sulle vicende dei personaggi positivi della trama, il nuovo spettacolo 'Aspettando Re Lear' diretto e interpretato da Alessandro Preziosi dal 25 al 27 ottobre (ore 21, domenica ore 16) per l'apertura della stagione di prosa del Teatro Duse di Bologna.
Ad affiancarlo sul palco, Nando Paone nel ruolo di Gloucester, Arianna Primavera in quello di Cordelia, Roberto Manzi nel ruolo di Kent e Valerio Ameli in quello di Edgar.
Versione contemporanea della celebre tragedia scespiriana, questo adattamento, firmato da Tommaso Mattei, è immerso nello spazio scenico delle opere di Michelangelo Pistoletto, materiali artistici che rappresentano tutto il percorso del maestro biellese e che, animandosi alla presenza degli attori, definiscono la scacchiera onirica e concettuale della messa in scena.
Tra tensione e pathos, si assiste alla discesa di Lear nella follia, allo sprofondare nell'oblio della cecità della fidata corte, alternando ritmi martellanti a struggenti epiche, fino al commovente finale.
"Ho immaginato un Re non semplicemente arrivato alla fine dei suoi anni, ad un passo anagraficamente dalla morte - racconta Preziosi - ma piuttosto spinto dalle circostanze e dalla trama a cercare, nella maturità, e non nell'età, il tassello conclusivo della propria vita.
L'impazienza che accompagna il rocambolesco circolo di eventi in cui Re Lear travolge prima di tutto sé stesso, e quindi gli altri, mi ha suggerito di creare uno spazio mentale teatralmente e scenicamente reso materico dalle opere in scena".
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genziana
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Inviato: Lun Ott 28, 2024 19:48 Oggetto: ASPETTANDO RE LEAR - 25-26-27/10/2024 - BOLOGNA, Teatro DUSE |
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ha scritto: |
PREZIOSI: RE LEAR parla del rapporto con i figli
Si alza il sipario sulla Stagione di Prosa del Duse con l’attore Alessandro Preziosi in ‘ASPETTANDO RE LEAR’, una versione contemporanea della tragedia di Shakespeare, firmata da Tommaso Mattei e diretta dallo stesso Preziosi. Adattamento che riduce gli attori da 17 a cinque e si concentra sulle vicende dei personaggi positivi, approfondendo i temi del rapporto tra padri e figli e della saggezza. A riempiere lo spazio scenico saranno le opere di Michelangelo Pistoletto, che si animano, come in una scacchiera onirica e concettuale. Stasera e domani lo spettacolo va in scena alle 21, domenica alle 16.
Preziosi, come si è avvicinato al RE LEAR di Shakespeare?
“Ci siamo concentrati sul rapporto tra padri e figli, fra Re Lear e Cordelia. Sarà proprio lei a far rivivere al padre tutte le situazioni in cui si è comportato male”.
Lei aveva già affrontato l’opera nel 2003 nei panni del re c’era Roberto Herlitzka…
“All’epoca ero già papà e la storia mi aveva molto colpito. Interpretavo Edmund e ricordo che il regista, Calenda, mi chiedeva di avere quasi un rapporto fisico con la terra, con il palcoscenico, come se la natura rappresentasse l’unico modo per legittimare tute le nostre nefandezze. Non fu facile e non credo di aver onorato il ruolo come avrei voluto, ma da lì è nata la voglia di rifarlo, pensando che non fosse necessario rappresentare Re Lear alla vecchia maniera. Credo sia giusto rifarlo in età matura, a 50 anni, ritrovarsi con una lezione di vita che viene inferta dalla figlia e poter avere un’immagine da migliorare. Ecco perché alla fine di questo spettacolo nessuno muore e padre e figlia si ritrovano”.
I personaggi dialogano con le opere di Pistoletto…
“Le opere sono proprio il mezzo attraverso cui planiamo sulla storia. Diventano vive quando sono visitate e toccate dagli attori”.
Ha realizzato anche un documentario sullo spettacolo.
“Volevo raccontare un punto di vista in più: quello del dietro le quinte rappresentato sempre in maniera soggettiva. È un modo per fare entrare lo spettatore dentro il mondo della realizzazione di uno spettacolo. L’intervista a Pistoletto è un très d’union rispetto ai temi dello spettacolo: la vecchiaia, il rapporto dell’uomo con la natura, del padre con le figlie”.
E lei che rapporto ha con il tempo che passa?
“Intenso, trovo che la vecchiaia sia una seconda giovinezza. La creatività ti permette di rigenerarti, è come uno scrub”.
Amalia Apicella, 25/10/24; via QN Il Resto del CARLINO - Bologna
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L'ultima modifica di genziana il Dom Nov 17, 2024 19:41, modificato 1 volta
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genziana
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Inviato: Mar Ott 29, 2024 15:51 Oggetto: ASPETTANDO RE LEAR, 29-30/10/ a PESCARA Alessandro PREZIOSI |
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mart. 29 (21:00) e merc. 30/10/2024 (17:00)
"Aspettando Re Lear" a Pescara, Teatro Circus
Società del Teatro e della Musica "L. Barbara". _________________
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genziana
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Inviato: Mar Ott 29, 2024 18:27 Oggetto: ASPETTANDO RE LEAR, 29-30/10/ a PESCARA Alessandro PREZIOSI |
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ha scritto: | |
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Inviato: Mar Ott 29, 2024 18:27 Oggetto: rassegna stampa |
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Inviato: Mar Ott 29, 2024 18:29 Oggetto: rassegna stampa |
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