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LA DOMENICA DELLE PALME

 
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Autore Messaggio
Rossana



Registrato: 09/03/04 22:17
Messaggi: 7575
Residenza: Catania

MessaggioInviato: Sab Mar 19, 2005 14:45    Oggetto: LA DOMENICA DELLE PALME Rispondi citando




Apro questo topic per ricordare che domani è la Domenica delle Palme, domenica che ci proietta verso la Pasqua di Nostro Signore.
Stringiamoci tutti insieme, soprattutto a coloro che in questo momento soffrono, con l'augurio per tutti di poter giungere, sereni e gioiosi, a questo grande appuntamento che ci aspetta!
Un abbraccio di cuore

E per riflettere un pò, qualche stralcio dal sito dell'Opus Dei (in sottolineato le frasi che più mi hanno colpito, anche se sono tutte davvero bellissime...)



Comincia la Settimana Santa e assistiamo all’ingresso trionfale di Cristo a Gerusalemme. Scrive S. Luca: Quando fu vicino a Bètfage e a Betània, presso il monte detto degli Ulivi, inviò due discepoli dicendo: “Andate nel villaggio di fronte; entrando, troverete un puledro legato, sul quale nessuno è mai salito; scioglietelo e portatelo qui. E se qualcuno vi chiederà: Perché lo sciogliete?, direte così: Il Signore ne ha bisogno”. Gli inviati andarono e trovarono tutto come aveva detto.

Che povera cavalcatura sceglie Nostro Signore! Forse noi, pieni di superbia, avremmo scelto un brioso destriero; ma Gesù non si fa guidare da ragioni semplicemente umane, ma da criteri divini. Questo avvenne – annota S. Matteo – perché si adempisse ciò che era stato annunziato dal profeta: “Dite alla figlia di Sion: Ecco, il tuo re viene a te mite, seduto su un’asina, con un puledro figlio di bestia da soma”.

Gesù, che è Dio, si accontenta come trono di un asinello. Noi, che non siamo nulla, spesso ci mostriamo vanitosi e superbi: cerchiamo di primeggiare, di meravigliare di farci lodare. San Josemaría Escrivá, canonizzato da Giovanni Paolo II due anni fa, si innamorò di questa scena del Vangelo. Di sé diceva di essere un asinello rognoso, che non valeva nulla; ma poiché l’umiltà è la verità, riconosceva anche di essere depositario di abbondanti doni di Dio; soprattutto del compito di aprire i cammini divini della terra, mostrando a milioni di uomini e di donne che si può essere santi nel compimento del lavoro professionale e dei doveri quotidiani.

Gesù entra in Gerusalemme in groppa a un asinello. Impariamo da questa scena. Ogni cristiano può e deve diventare trono di Cristo. Vengono come anello al dito alcune parole di san Josemaría: Se Gesù, per regnare nella mia, nella tua anima, ponesse come condizione di trovare in noi un luogo perfetto, avremmo buon motivo per disperarci. Tuttavia, aggiunge: Gesù accetta di avere per trono un povero animale [...]. Vi sono centinaia di animali più belli, più abili, più crudeli. Ma Cristo, per presentarsi come re al popolo che lo acclamava, ha scelto lui. Perché Gesù non sa che farsene dell’astuzia calcolatrice, della crudeltà dei cuori aridi, della bellezza appariscente ma vuota. Il Signore apprezza la gioia di un cuore giovane, il passo semplice, la voce non manierata, gli occhi limpidi, l’orecchio attento alla sua parola d’amore. Così regna nell’anima.

Lasciamogli prendere possesso dei nostri pensieri, delle nostre parole e delle nostre azioni! Scacciamo soprattutto l’amor proprio, che è il più grande ostacolo al regno di Cristo! Sforziamoci di essere umili, senza appropriarci di meriti che non sono nostri. Come si sarebbe coperto di ridicolo l’asinello, se si fosse appropriato degli evviva e degli applausi che le persone rivolgevano al Maestro!



Commentando questa scena evangelica, Giovanni Paolo II ricorda che Gesù non ha inteso la propria esistenza terrena come ricerca del potere, come corsa al successo e alla carriera, come volontà di dominio sugli altri. Al contrario, Egli ha rinunciato ai privilegi della sua uguaglianza con Dio, ha assunto la condizione di servo divenendo simile agli uomini, ha obbedito al progetto del Padre fino alla morte sulla Croce (Omelia, 8-IV-2001).

L’entusiasmo della gente di solito non dura a lungo. Pochi giorni dopo, le stesse persone che lo avevano acclamato, chiederanno a gran voce la sua morte. Noi pure ci lasceremo trascinare da un entusiasmo passeggero? Se in questi giorni notassimo il palpito divino della grazia di Dio passare accanto a noi, facciamogli posto nelle nostre anime. Stendiamo a terra i nostri cuori, più che le palme o i rametti d’ulivo. Dobbiamo essere umili, mortificati, comprensivi con gli altri. Questo è l’omaggio che Gesù si aspetta da noi.

La Settimana Santa ci offre l’occasione di rivivere i momenti fondamentali della nostra Redenzione. Ma non dimentichiamo che – scrive san Josemaría -, per accompagnare Cristo nella sua gloria, alla fine della Settimana Santa, è necessario che penetriamo prima nel suo olocausto e che ci sentiamo una sola cosa con Lui, morto sul Calvario. Per far ciò, niente di meglio che prendere per mano Maria. Chiediamole di ottenere per noi la grazia che questi giorni lascino una traccia profonda nelle nostre anime; che siano, per ognuna e per ognuno di noi, l’occasione di conoscere più a fondo l’Amore di Dio, per poterlo così mostrare agli altri.

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PattyRose



Registrato: 16/12/04 18:33
Messaggi: 3916
Residenza: Valle Santa

MessaggioInviato: Sab Mar 19, 2005 18:36    Oggetto: Rispondi citando


Grazie Rossana per il Topic e per darci un motivo in più di riflessione e di conversione profonda nel cammino che dalla domenica delle Palme ci condurrà al passaggio dalle tenebre della settimana Santa, alla luce della S. Pasqua !

"Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?"
(Mt 27,46).

È il culmine dei suoi dolori,
è la sua passione interiore.
È il dramma di un Dio che grida:
"Dio mio, Dio mio,
perché mi hai abbandonato?"
Infinito mistero, dolore abissale
che Gesù ha provato come uomo.

Dà la misura del suo amore per gli uomini.
Ha voluto prendere su di sé la separazione
che li teneva lontani dal Padre e fra loro.
E l'ha colmata.

Qualsiasi dolore dell'uomo
si trova riassunto
in questo particolare dolore di Gesù.

Non è simile a Lui l'angosciato, il solo, l'arido,
il deluso, il fallito, il debole?
Non è immagine di Lui ogni divisione dolorosa
tra i membri di una stessa famiglia?
Amando Lui, il cristiano trova il motivo e la forza per non sfuggire
il dolore, il male, la divisione,
ma per accettarli e portarvi il proprio personale rimedio.

Gesù abbandonato è la chiave dell'unità con Dio e tra di noi.

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*lisicris*



Registrato: 19/11/04 19:16
Messaggi: 10422
Residenza: Gaeta (LT)

MessaggioInviato: Sab Mar 19, 2005 19:30    Oggetto: Rispondi citando


Grazie rossana che ti sei ricordata di questo eventoi..... molto bello quello che hai sctritto e anche tu patty rose!!!
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Rossana



Registrato: 09/03/04 22:17
Messaggi: 7575
Residenza: Catania

MessaggioInviato: Dom Mar 20, 2005 18:02    Oggetto: Rispondi citando


Chiarisco subito che le parole scritte non sono mie, ma tratte dal sito della Opus Dei e che tanto mi hanno colpito e fatto riflettere...

Per intanto, vi racconto, comunque, la mia esperienza di oggi: sono andata, come ormai da 15 anni, in chiesa con la mia comunità, ed abbiamo, tutti insieme, fatto prima una breve processione con le Palme per alcune vie di Catania, cantando con le chitarre, e poi la celebrazione, in chiesa, appunto: sono contenta!
Devo dire che, ultimamente, non sono molto di umore allegro e soprattutto mi manca la serenità per tanti motivi che forse conoscete (primo la mancanza del lavoro...), ma camminando, mentre eravamo in processione ho fatto una brevissima riflessione: Gesù Cristo oggi entra a Gerusalemme e verso dove si avvia? Verso la sofferenza, verso la sua morte in croce per noi, per me...dunque anch'io, se voglio seguirlo, se voglio essere cristiana, con il Suo aiuto, devo andargli dietro "salendo sulla mia personale croce", entrando nella sofferenza, continua sempre, ed ogni giorno...
Vi auguro una bellissima Domenica delle Palme, di cuore!!
Very Happy Very Happy Very Happy Very Happy
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gem



Registrato: 12/03/04 11:11
Messaggi: 873

MessaggioInviato: Dom Mar 20, 2005 18:38    Oggetto: Rispondi citando


grazie Rossana per le riflessioni che hai portato
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Nel cammino della vita non progredire è retrocedere

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