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"CET AMOUR"
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Autore Messaggio
PattyRose



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Residenza: Valle Santa

MessaggioInviato: Lun Giu 27, 2005 16:10    Oggetto: cet amour Rispondi citando


SENZA DI TE

Senza di te che cosa sarei stato?

Senza di te che cosa non sarei?

Destinato a paure e smarrimenti,

solo mi sentirei nel vasto mondo.

Non amerei più nulla con certezza,

sarebbe un cupo baratro il futuro;

se nel profondo il cuore si turbasse,

a chi potrei svelare la mia pena?


Solo, da amore e nostalgia consunto,

non dissimile il giorno dalla notte

mi sembrerebbe; e seguirei con caldo

pianto il corso selvaggio della vita.

Troverei nel tumulto inquietudine,

dentro la casa angoscia disperata.

Chi reggerà senza un amico in cielo,

chi reggere potrà qui sulla terra?


Ora che Cristo a me si è rivelato,

io con certezza tutto gli appartengo,

come consuma rapida una chiara

vita la tenebra senza confine.

Sono con Cristo divenuto un uomo;

il destino è da lui trasfigurato,

e l'India deve fiorire gioiosa

perfino nel Nord intorno all'amato.


La vita diventa un'ora d'amore,

d'amore e gioia tutto il mondo parla.

Cresce un'erba che sana ogni ferita,

palpita colmo e libero ogni cuore.

Io rimango, per tutti i suoi mille

regali, pieno d'umiltà, suo figlio;

so che sarà presente in mezzo a noi

anche se solo due fossimo insieme.


Oh, andate per tutte le strade

e riportate dentro chi è smarrito,

stendete a ognuno la mano, invitatelo

lietamente a venire in mezzo a noi.

Il cielo è qui con noi sulla terra,

lo contempliamo uniti nella fede;

e a quelli che con noi sono congiunti

in un'unica fede, si apre il cielo.


Un senso antico, grave del peccato

ci stava in cuore saldamente impresso;

come ciechi erravamo nella notte,

da rimorso e passione insieme accesi.

Che l'uomo degli dei fosse nemico

ci sembrava, ogni azione delittuosa;

anche se il cielo sembrava parlarci,

parlava soltanto di morte e di pena.


Nel cuore, ricca fonte della vita,

stava annidato un essere malvagio;

e se si illuminava il nostro spirito,

era solo inquietudine il suo frutto.

Saldamente inchiodava i prigionieri

tremanti a terra una catena ferrea;

la spada giustiziera della morte

ci atterrì, soffocando ogni speranza.


Venne un figlio dell'uomo a riscattarci,

pieno d'amore e forza, un Salvatore;

nel nostro intimo un fuoco ha suscitato

che infonde nuova vita ad ogni cosa.

Vedemmo finalmente aperto il cielo

su di noi, come nostra antica patria;

provammo l'esultanza di sentirci

congiunti a Dio, di credere e sperare.


E da allora per noi sparve il peccato,

fu gioioso ogni passo sulla terra;

si regalò, sul nascere, ai fanciulli

come il dono più bello questa fede;

da lei santificata, come un sogno

felice trascorreva ormai la vita;

e, votati ad amore e gioia eterna,

si avvertì appena l'ora del distacco.


Sta ancora qui nel suo splendore

meraviglioso, il Santo, l'Amato;

per la sua fedeltà, la sua corona

di spine, siamo in lacrime, commossi.

Sia benvenuto ogni uomo che passa

e che afferra con noi la sua mano

per divenire maturando, accolto

nel suo cuore, un frutto del Paradiso.


Novalis

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PattyRose



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MessaggioInviato: Ven Lug 01, 2005 16:38    Oggetto: Cet amour Rispondi citando


TERRA DEL CIELO

Il sogno e l’oblio ci offrono
un’abluzione di amore: il gelsomino
respira per la prima volta la nostra pelle.
I tuoi occhi stanno per dirmi la creazione:
non c’era che un’onda
e nel suo seno riposavano le forme;
non c’era che il cielo addormentato
tra le mani dell’aria
e nel suo spavento si agitavano i venti.
La Dordogna è oggi il fiume del Principio,
Eva, la panettiera.
Non lontano da qui dei bambini
stendono un festone in una piazza.
I tuoi occhi stanno per dirmi la creazione:
le labbra del mattino pronunciano l’universo
in un caffè interno.
Cerchi del giorno!
L’abitazione maggiore del tempo
presta l’orecchio a una tonalità qualsiasi.
Una donna ti bacia
un uomo ti guarda
cerchi del giorno più che umani!
Muri sensibili dell’intelligenza amorosa quasi perduta!
Miracolo delle molliche che nutrono i passerotti!
Esistenza del topo, della cucina, della spazzatura…
E le parole che danno la vita!
Benedizione dello zucchero familiare e umano!
Où est ici? Dova siamo qui ?
Non è qui la terra del cielo?
Ci addormentiamo e la luna e le acque
continuano il loro ciclo.
Ci svegliamo e l’avventura dell’anima si programma
anche nel metro di domani.
Piccolo sentiero dell’alba, Maestro Geranio di Aprile,
pietre indiane di Tastil, ditemi un po’:
è il cono della luna che fa innamorare i corvi?
(La radio del vicino proclama la buona novella
e il Cristo ordina la sua mezzaluna e un côtes du rhônes.)
Un criminale giudica e condanna un suo simile.
L’Amazzonia sparisce dalla televisione.
Una ciotola tibetana ristabilisce le vibrazioni
e la borsa di Tokyo va su e giù.

Disimparare – scompigliare – affidare – creare.
I tuoi occhi stanno per dirmi la creazione:
accurata carta del mondo
che conserviamo e leggiamo in segreto:
non è qui la terra del cielo?

Pablo Urquiza (Poeta argentino)

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PattyRose



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MessaggioInviato: Sab Lug 02, 2005 16:26    Oggetto: Cet amour Rispondi citando


L'amore è la sola passione dell'anima che la conduce all'estensione, essendo simile ad una malattia dell'anima, mentre invece l'ambizione, la sensualità, l'amor proprio ne sono come i divertissements.
Un libertino innamorato che per un'operaia dimentica le ragazze, i loro merletti e il loro belletto, i viziosi di ogni genere che ostentano il loro disgusto per i professionisti del loro vizio, non testimoniano di meno attraverso queste azioni che attraverso il linguaggio lirico, metafisico, ideale nel quale esprimono i loro desideri più fisici la celeste origine dell'amore.

L'amore non pretende solamente di trovare l'amore, pretende di cercarlo. Il nome di "ragazze" e gli attributi di questa professione, il nome di un vizio o di un bisogno gli esclamano non solo: "tu non troverai l'amore", ma "quello che tu cerchi, non è l'amore, quello che ricerca in te non è amore, è questo piccolo vizio, questo bisogno fisico di stasera". L'amore si rivolta, perché crede di donare l'infinito della sua anima, al di là del corpo, delle sue infermità, del momento, della durata.
L'amore ha, contro l'ambizione, contro la pigrizia, contro il vizio, per strapparci da essi e per ricondurci al pensiero, una potenza che il pensiero non conosce. È la potenza del Piacere e del Dolore.
La febbrile esigenza del libertino che vuole una verginità è una forma indiretta e bassa, ma significativa e presente, dell'eterno omaggio che l'amore rende all'innocenza.

Quando eravamo bambini, c'erano delle bambole che per lungo tempo avevamo desiderato, altre che avevamo amato per qualche tempo, altre che viste per la prima volta il mattino di Capodanno, di buon'ora, sotto la lampada accesa, sulla tavola piena di giocattoli ancora legati con lo spago e imballati, ci hanno, in quell'istante insolito, colpito d'amore con un misterioso colpo di fulmine e ci hanno affascinato col loro sorriso immobile e amabile per gli anni a venire. Nell'età in cui non si possiedono più bambole, quando il mattino del primo giorno dell'anno non viene più accesa la lampada sulla tavola vuota, abbiamo tentato di avere, per giocare con noi, per tenerci compagnia, per serrarle sul nostro cuore piangendo, quelle bambole viventi dagli occhi più mutevoli, i capelli più dolci, i corpi più resistenti e più morbidi e che vengono chiamate donne. Ma, ahimé!, non possiamo più abbracciarle quando vogliamo, impedire alla gente che non amiamo di averle. Esse non hanno sempre voglia di giocare o di vederci piangere. Non possiamo romperle quando vogliamo. Da lì il dolore. Forse da lì anche l'amore.

L'amore risveglia presso l'uomo più semplice un desiderio di sembrare tanto più ardente, più sfrenato e malinconico, il quale, essendo desiderio di sembrare tale a uno solo e non a tutti (come l'ostentazione), non può trovare come questa fa nel riconoscimento da parte degli altri la consolazione dello scacco presso una sola persona. Il filosofo più distaccato dai benefici del mondo ama una snob; egli si ricorda di avere delle ricchezze, una posizione, le coltiva, le fa vedere e fa aprire da un fabbro il cassetto di gioielli la cui cerniera chiusa da troppo tempo non si apriva più. E li dona a coloro cui crede di poterli far accettare, e agli altri li mostra. Lascia che si susseguano i suoi inviti a cena. Il più modesto diviene fatuo, il meno elegante, un dandy, il più sudicio diventa impeccabile, il più intelligente, se ama una stupida, fa dello spirito.

L'anima, fintanto che dura l'amore, si trova nella convalescenza dal colpo che l'ha abbattuta, rimane ampliata presso di sé, non si espande più verso l'esterno, e non desidera farlo. Ci sono tanti di quei fiori, libri, profumi dolci e rari attorno alla sua chaise longue, distesa accanto all'invetriata dove s'infiamma il misterioso ardore del cielo, del cielo così vicino e così lontano, così vicino che i suoi riflessi gli toccano la mano, così lontano che non può mai avvicinarlo. L'anima rimane durante lunghe ore senza desiderare di uscire da se stessa per librarsi verso i piaceri dell'ambizione, dell’amor proprio e della sensualità. Per questo l' amore è anche propizio alle arti dell'anima, al contrario dell'ambizione, della sensualità e dell'amor proprio dai quali la guarisce.
I bambini con le loro bambole e gli uomini con le donne agiscono precisamente nello stesso modo. Sarà forse perché gli uomini, amando le donne, si credono ancora quei bambini che giocavano con le loro bambole, o piuttosto perché i bambini che giocavano con le loro bambole si sentivano già gli uomini che un giorno avrebbero amato le donne?

Talvolta una donna o un uomo ci lasciano intravedere, come una finestra oscura che si rischiari vagamente, la grazia, il coraggio, la devozione, la speranza, la tristezza. Ma la vita è troppo complessa, troppo seria, troppo piena di se stessa e come troppo carica, il corpo umano con le sue multiple espressioni e la storia universale che esso reca scritta su di sé ci fa pensare a troppe cose differenti e meno pure, per cui mai una donna o un uomo rappresenteranno per noi la grazia senza accessori, il coraggio senza freno, la devozione senza riserve, la speranza senza limiti, la tristezza senza mélange.

Per gustare la contemplazione di queste realtà invisibili che sono il sogno immutabile della nostra vita e per non avere solamente, di fronte a donne e uomini, il brivido del loro presentimento, bisognerebbe che delle pure anime, degli spiriti invisibili, dei geni che avessero la rapidità del volo senza la materialità delle ali ci concedessero lo spettacolo dei loro sospiri, dei loro slanci, della loro grazia senza internarla nel loro corpo. O, poiché la festa sarebbe più bella se anche il nostro corpo potesse gioirne, bisognerebbe che il gioco di questi spiriti s'incarnasse, ma in un corpo sottile, privo di grandezza e privo di colore, insieme molto lontano e molto vicino a noi, che ci offra nelle profondità di noi stessi la sensazione della sua freschezza senza avere temperatura, del suo colore senza che esso sia visibile, della sua presenza senza che essa occupi spazio.

Bisognerebbe anche che, sottratto a tutte le condizioni della vita, fosse rapido come un secondo e preciso come questo, ché niente ritarda il suo slancio, impaccia la sua grazia, appesantisce il suo sospiro, soffoca il suo lamento. Noi riconosciamo in questo corpo esatto, sottile e delizioso il gioco delle pure essenze. È l'anima rivestita di suoni, o piuttosto la migrazione dell'anima attraverso il suono, ovverosia la musica.


Marcel Proust: Notes sur l 'amour

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tizy



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MessaggioInviato: Sab Lug 02, 2005 22:09    Oggetto: Giovane amico Rispondi citando


Giovane amico, se ami per la prima volta,
questo è il miracolo della vita.
Entra nel sogno con gli occhi aperti
e vivilo con amore fermo;
il sogno non vissuto è una stella da lasciare in cielo.
Ama la tua donna senza chiedere altro
all'infuori dell'eterna domanda
che fa tremare di nostalgia i vecchi cuori;
ma ricorda, che più ti amerà e meno te lo saprà dire.
Guardala negli occhi affinchè l'anima tremi
e si veli di una lacrima la pupilla chiara;
stringile la mano affinchè le dita si svincolino
con il disperato desiderio di unirsi ancora,
le mani e gli occhi dicano le sicure promesse
del vostro domani.
Ma ricorda ancora che se i corpi
si riflettono negli occhi,
le anime si vedono solo sventure.
Non sentirti umiliato nel riconoscere
una sua qualità che non possiedi,
non crederti superiore poichè solo la vita
dirà la vostra diversa avventura;
non imporre la tua volontà a parole
ma soltanto con l'esempio;
e anche questa sposa,
tua compagna di quell'ignoto cammino
che è la vita,
amala e difendila, poichè domani
ti potrà essere rifugio.
E sii sincero giovane amico,
se l'amore sarà forte, ogni destino vi farà sorridere.
Amala come il sole che invochi al mattino;
rispettala come un fiore
che attende la luce dell'aurora.
Sii questo per lei,
e, poichè questo lei deve essere per te,
ringraziate insieme a Iddio
che vi ha concesso la grazia più luminosa della vita.


(dagli scritti di Sant'Agostino)



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PattyRose



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MessaggioInviato: Dom Lug 03, 2005 16:50    Oggetto: Cet Amour Rispondi citando


Grazie a Cinzia TH Torrini per aver parlato del libro di Chiara M. "Crudele dolcissimo amore" e grazie a Chiara M. che crede in qualcosa che ci unisce profondamente nella comune spiritualità... "abbiamo creduto all'amore".
Grazie Chiara per la testimonianza...di amore...sull'amore...per amore...

Patty Wink


L'amore crudele e dolcissimo
G. Casoli

La descrizione viva e asciuttissima della malattia che l'ha portata in sedia a rotelle comincia con una frase allo specchio: Distolgo in fretta gli occhi da colei che non è me. Trovatemene una di pari grandezza nell'attuale letteratura biografica, Chiara M. non dice il proprio cognome né il nome della malattia - ed e giusto così - ma ce la racconta tutta, senza falsi pudori ne ostentazioni: è un carattere forte, fiero, reattivo, capace di pazienza quanto di ribellione; e di fronte a quel male tremendo che con lentezza crudele le toglie una ad una le capacità di cui i sani non s'accorgono, non piatisce, lotta, lotta come quando, bambina, a chi le chiedeva Vuoi andare da sola? aveva profeticamente risposto: Tì, tola.
In famiglia, ancor prima che a lei, dolori a camionate, ma ha una madre cristiana di roccia, capace di morire di cancro raccomandando ai figli di non vestirla di nero: E poi non voglio vedere facce da funerale.
Intesi?. Questo conta. Come la scoperta, in una predica, che ai bambini appartiene il regno di Dio, o la preghiera di restare come loro.
Infermiera, amante della natura, non portata al matrimonio per una ancora inconsapevole vocazione che poi si specifica nel dolore, Chiara incontra Dio sui monti del suo Trentino, poi a Lourdes dove fa la prima Comunione ricevendo, dice, dalla Madonna il suo Gesù, e poi incontra un'altra Chiara, la fondatrice dei Focolari, che in un congresso le parla dall'amore altissimo del Crocifisso abbandonato dal Padre, che la bambina decide di mettere al primo posto nella sua vita.
Chiara Lubich le consegna la parola del Vangelo: Ti seguirò ovunque tu vada.
Ed ecco la sequela, il dolore, nella via crucis degli ospedali, che si snoda per tutto il libro: diario, lettere (molte a e di Chiara Lubich), riflessioni, la stupenda finale conversazione in una classe scolastica, che è una lezione altissima di vita concreta, sia in senso fisico che spirituale, da laurea ad honorem. E la dinamica sconvolgente, rapinosa, imprevedibile e impadroneggiabile - cristallinamente autentica - di felicità (Non cambierei la mia vita con quella di nessun altro) e di sconforto in un continuo girare, cadere, sollevarsi verso l'unica meta: Dio.
Non fa complimenti Chiara, né con sé né con il lettore, come non fa complimenti con lei Chiara Lubich, da saggia madre d'anima; quando la prima si abbatte, la seconda le ricorda: Gesù Abbandonato è tornato a visitarti ed è proprio vero che la radice non vede la chioma dell'albero. La prima trema alla scuola durissima del nulla assoluto , e la seconda le fa strada: Ti suggerisco di vivere l'attimo presente e in esso fare ancora lo sforzo dì andare al di là della Piaga(...).
So di poter contare su di te (...) per la realizzazione dei progetti di Dio sull'umanità. Così l'una e l'altra, a mani intrecciate, trasformano il dolore in un lavoro soprannaturale.
I frutti arrivano: Acquisto la capacità di amare senza limiti, con l'eco: Egli ti fa fare con Lui il cammino più ripido, ma quello che ti porta dritta nel cuore di Dio.
Chiara sente il bisogno di unità più dell'aria che respiro: certi dolori non si portano da soli; e l'unità viene, persone che hanno bisogno di lei sempre più numerose, sane e spente, malate e smarrite, e lei sa amarle - il che in termini di realtà spirituale significa rigenerarle - perché paga in contanti (dolori e tentazioni anche nella fede) per sé e per loro; ma ora il mondo le appare, come è, un grande asilo infantile in cui si litiga e si pretende: il politico con il ciuccio (...), un drogato che si dondola sull'altalena . Mentre non c'è più quasi nessuno che sa ascoltare, lei diventa tutta ascolto, sul proprio annientato desiderio di vita.
E ancora una volta non si nasconde niente (mi faccio schifo dice, e vorrebbe chiudere qui), ma poi sa donarlo, il proprio niente, e allora ritorna la luce, che la solitudine della Croce irradia abbagliante: Vengono sempre molte persone (...) così diverse e con mondi apparentemente inconciliabili tra loro. Però con me ciascuno ha un rapporto.
Il viaggio non è finito: Alle volte sei un Dio ostinatamente silenzioso, alle volte dai la sensazione di essere perfino crudele. Ma... ti amo. È Gesù che vive in me.
E questo è mistero: nel quale invito ad entrare il lettore, specialmente perplesso, specialmente disperato.

Stammi vicina, dammi la mano

12 giugno 1999 (a Chiara Lubich) ...non è rimasta altra soluzione che propormi la sedia a rotelle.
(...) dirti quanto mi ha sconvolto è difficile, ma credo che tu lo capisca (...) non vedo nulla. Mi è rimasto solo il dolore (...).
Stammi vicina, dammi la mano perché la salita è sempre più dura.
28 giugno 1999 Ho potuto salutare per brevi istanti Chiara (...). Non sono mai stata una che si spreca in svenevolezze, eppure quando la incontri lei ti trasmette la certezza che il Cielo, il Paradiso esiste.
C'è ed è reale. So di essere nel suo cuore e ciò mi basta.
2 agosto 1999 Alle 3 mi sono svegliata per il dolore ai piedi. Ma finirà mai questa tortura? No, non voglio arrendermi all'idea della carrozzina, la rifiuto violentemente, non l'accetto.Non posso. È una repulsione d'anima profonda.
Sei Tu. Ma saperlo in questo momento non mi dà molta consolazione (...). Fidarmi e sentire solo il sapore del dolore.
6 settembre 1999 ...devo solo essere canale per poter donare acqua agli assetati. Non si deve vedere il canale, ma solo l'Acqua....
25 settembre 1999 Ho capito una cosa. Non ha molta importanza se la cura funziona o no, se posso camminare o meno, se guarirò un giorno o l'altro, ma essere me stessa dove Lui mi vuole, quando Lui mi vuole, con chi Lui mi vuole. Nell'attimo presente. Solo questo vale.

Da Chiara M., Crudele dolcissimo amore, San Paolo.

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MessaggioInviato: Lun Lug 04, 2005 16:49    Oggetto: cet amour Rispondi citando


ISTINTI

Se tu sapessi con quanto amore stringerei la tua mano...

e spingo con Eolo i dolci venti della trasgressione

verso te...per non vederti accarezzata da mani di carne...

non può chiuderci la ragione nel letargo dei sensi

...t'amo

gli istinti hanno sete...sono occhi che non hanno orizzonti

liberano l'urlo soffocato ascoltalo

...t'amo

fugge il mio corpo a calpestar l' oscurità

non si può soffrire il vuoto di una vita smarrita

con i passi in un cerchio senza luce di cristalli

quando si riflettono gli echi di una passione

nei tuoi occhi che non hanno più nessuno

...t'amo

per te rischierei sotto cieli d'alba

e berrei l'elisir al bacio della luna

fuori dall'alcova ipocrita

lontani da chi non ci ha capito

e ha arrotolato il nostro spazio con un filo di nebbia

t'amo e...non posso raccogliere il dolore d'un amore impossibile

sono nel mio crocevia in attesa dei tuoi baci

su cui si addormenterà la luna piena

...sulle nostre labbra che si spogliano

in un'amletica notte di amori finalmente nudi.


B. Bruno

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MessaggioInviato: Gio Lug 07, 2005 15:54    Oggetto: Cet amour Rispondi citando


Ti aspetto mio mare!
Voglio essere la tua dolce riva che
accoglie le tue turbolenti acque.
Ti aspetto come il deserto aspetta
le sue pioggie.
Ti aspetto in un angolo di paradiso
tra l'indifferenza della gente che non
ha più sogni nè desideri.
Ti aspetto perchè.. sei la mia aria,
la mia ormai totale follia!



Tra la gente e la pioggia... ti vedo
tra la folla che urla .. ti sento
tra la gente che non sogna... tu brilli
tra i silenzi della notte... tu parli
Tra la gente e la pioggia... ti bacio
tra la folla che urla... ti desidero
tra la gente che non sogna... ti aspetto
tra i silenzi della notte... Ti Amo!



Conosco milioni di lettere e parole e…
girano vorticosamente nella mia testa cercando forma e pensiero…
…D’improvviso vedo te… e tutto si fa più chiaro.
Le lettere contorte trovano pace e formano un pensiero…
“Sei la mia vita!”
I miei timidi occhi si posano nei tuoi e tutto prende vita…
Il cuore si ferma per un attimo… batte forte… forte…
Sei tu tutto questo? Questo significa Amare?
I tuoi occhi mi guardano…
intanto si riaffacciano confuse le lettere e le parole…
Frenetiche dalla testa scendono al cuore…
“Credo d’Amarti sogno… non te ne andare….”


Tabata

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MessaggioInviato: Gio Lug 07, 2005 16:49    Oggetto: Rispondi citando


SN STUPENDEEEEEEE.....MI HAI FTT PIANGERE!!!!! Embarassed Embarassed Embarassed Embarassed Embarassed
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"I sogni stritolano le nostre vite,gli danno significato"

In ogni giorno della mia vita,in ogni istante,Voi siete con Me!!
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MessaggioInviato: Gio Lug 07, 2005 16:50    Oggetto: Re: cet amour Rispondi citando


PattyRose ha scritto:
ISTINTI

Se tu sapessi con quanto amore stringerei la tua mano...

e spingo con Eolo i dolci venti della trasgressione

verso te...per non vederti accarezzata da mani di carne...

non può chiuderci la ragione nel letargo dei sensi

...t'amo

gli istinti hanno sete...sono occhi che non hanno orizzonti

liberano l'urlo soffocato ascoltalo

...t'amo

fugge il mio corpo a calpestar l' oscurità

non si può soffrire il vuoto di una vita smarrita

con i passi in un cerchio senza luce di cristalli

quando si riflettono gli echi di una passione

nei tuoi occhi che non hanno più nessuno

...t'amo

per te rischierei sotto cieli d'alba

e berrei l'elisir al bacio della luna

fuori dall'alcova ipocrita

lontani da chi non ci ha capito

e ha arrotolato il nostro spazio con un filo di nebbia

t'amo e...non posso raccogliere il dolore d'un amore impossibile

sono nel mio crocevia in attesa dei tuoi baci

su cui si addormenterà la luna piena

...sulle nostre labbra che si spogliano

in un'amletica notte di amori finalmente nudi.


B. Bruno
QST POESIA MI RICORDA TANTO UNA "XSONA".....
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MessaggioInviato: Mer Lug 13, 2005 16:24    Oggetto: Cet amour Rispondi citando


Voglio ringraziarti, Signore, per il dono della vita,

ho letto da qualche parte

che gli uomini sono angeli con un’ala soltanto:

possono volare solo rimanendo abbracciati.

A volte, nei momenti di confidenza,

oso pensare, Signore,

che anche Tu abbia un’ala soltanto,

l’altra la tieni nascosta,

forse per farmi capire

che Tu non vuoi volare senza me,

per questo mi hai dato la vita:

perché io fossi tuo compagno di volo.



Insegnami allora, a librarmi con Te,

perché vivere non è trascinare la vita,

non è strapparla, non è rosicchiarla,

vivere è abbandonarsi come un gabbiano

all’ebbrezza del vento.

Vivere è assaporare l’avventura della libertà

vivere è stendere l’ala, l’unica ala

con fiducia di chi sa di avere nel volo

un partner grande come Te.



Ma non basta saper volare con Te, Signore

Tu mi hai dato il compito

di abbracciare anche il fratello

e aiutarlo a volare.

Ti chiedo perdono, perciò,

per tutte le ali che non ho aiutato a distendersi.

Non farmi più passare indifferente

vicino al fratello che è rimasto

con l’ala, l’unica ala

inesorabilmente impigliata nella rete

della miseria e della solitudine

e si è ormai persuaso

di non essere più degno di volare con te,

soprattutto per questo fratello sfortunato,

dammi, o Signore un’ala di riserva.

T. Bello





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MessaggioInviato: Gio Lug 14, 2005 16:46    Oggetto: Cet amour Rispondi citando


MEDITAZIONE

La vita spesso fa vivere esperienze... che lasciano spazio al tempo della meditazione...tempo mai sprecato (come noi Occidentali spesso crediamo) ma tempo per conoscerci dentro... per non lasciarci travolgere ed ingoiare dalle regole degli stampini...della falsa felicità...regole...che presto o tardi si rivelano per quello che sono... "una bufala".
Fare...apparire...dimostrare...essere il migliore...e non migliorarsi...competizione...amore...ipocrita...e... poi...il vuoto...la depressione...il nulla...

Siamo convinti che la nostra vita sarà migliore quando saremo sposati,
quando avremo un primo figlio o un secondo.
Poi ci sentiamo frustrati perché i nostri figli sono troppo piccoli
per questo o per quello e pensiamo che le cose andranno meglio quando
saranno cresciuti.
In seguito siamo esasperati per il loro comportamento da adolescenti.
Siamo convinti che saremo più felici quando avranno superato quest'età.
Pensiamo di sentirci meglio quando il nostro partner avrà risolto i suoi
problemi, quando cambieremo l'auto, quando faremo delle vacanze
meravigliose, quando non saremo più costretti a lavorare.
Ma se non cominciamo una vita piena e felice ora, quando lo faremo?
Dovremo sempre affrontare delle difficoltà di qualsiasi genere.
Tanto vale accettare questa realtà e decidere d'essere felici,
qualunque cosa accada.

Alfred Souza dice "Per tanto tempo ho avuto la sensazione che la mia
vita sarebbe presto cominciata, la vera vita! Ma c'erano sempre ostacoli
da superare strada facendo, qualcosa d'irrisolto, un affare che richiedeva
ancora tempo, dei debiti che non erano stati ancora regolati. In seguito la
vita sarebbe cominciata. Finalmente ho capito che questi ostacoli erano la
vita."

Questo modo di percepire le cose ci aiuta a capire che non c'é un mezzo per
essere felici ma la felicita è il mezzo.
Di conseguenza, gustate ogni istante della vostra vita, e gustatelo ancora
di più perché lo potete dividere con una persona cara, una persona molto
cara per passare insieme dei momenti preziosi della vita, e ricordatevi che
il tempo non aspetta nessuno.
Allora smettete di aspettare di finire la scuola, di tornare a scuola, di
perdere 5 kg, di prendere 5 kg, di avere dei figli, di vederli andare via di
casa.
Smettete di aspettare di cominciare a lavorare, di andare in pensione, di
sposarvi, di divorziare.
Smettete di aspettare il venerdì sera, la domenica mattina, di avere
una nuova macchina o una casa nuova.
Smettete di aspettare la primavera, l'estate, l'autunno o l'inverno.
Smettete di aspettare di lasciare questa vita, di rinascere nuovamente, e
decidete che non c'è momento migliore per essere felici che il momento
presente.

La felicità e le gioie della vita non sono delle mete ma un viaggio.

Un pensiero per oggi:

Lavorate, come se non aveste bisogno di soldi;
Amate, come se non doveste soffrire;
Ballate, come se nessuno vi guardasse.

Ora rifletti bene e cerca di rispondere a queste domande:

1 - Nomina le 5 persone più ricche del mondo.
2 - Nomina le 5 ultime vincitrici del concorso Miss Universo.
3 - Nomina 10 vincitori del premio Nobel.
4 - Nomina i 5 ultimi vincitori del premio Oscar come miglior attore
o attrice.

Come va? Male? Non preoccuparti.
Nessuno di noi ricorda i migliori di ieri. E gli applausi se ne vanno!
E i trofei si impolverano! I vincitori si dimenticano!

Adesso rispondi a queste altre:

1 - Nomina 3 professori che ti hanno aiutato nella tua formazione.
2 - Nomina 3 amici che ti hanno aiutato in tempi difficili.
3 - Pensa ad alcune persone che ti hanno fatto sentire speciale.
4 - Nomina 5 persone con cui passi il tuo tempo.

Come va? Meglio?

Le persone che segnano la differenza nella tua vita non sono quelle con le
migliori credenziali, con molti soldi, o i migliori premi...
Sono quelle che si preoccupano per te, che si prendono cura di te, quelle
che ad ogni modo stanno con te.
Rifletti un momento. La vita è molto corta! Tu, in che lista sei?
Non lo sai...

Qualche anno fa, alle ParaOlimpiadi di Seattle, nove atleti, tutti
mentalmente o fisicamente disabili erano pronti sulla linea di partenza dei 100 metri.
Allo sparo della pistola, iniziarono la gara, non tutti correndo, ma
con la voglia di arrivare e vincere.
In tre correvano, cinque camminavano, un piccolo ragazzino
cadde sull'asfalto, fece un paio di capriole e cominciò a piangere.
Gli altri otto sentirono il ragazzino piangere.
Rallentarono e guardarono indietro.
Si fermarono e tornarono indietro...ciascuno di loro.
Una ragazza con la sindrome di Down si sedette accanto a lui e cominciò a
baciarlo e a dire: "Adesso stai meglio?"
Allora, tutti e nove si abbracciarono e camminarono verso la linea
del traguardo.
Tutti nello stadio si alzarono, e gli applausi andarono avanti per parecchi minuti.
Persone che erano presenti raccontano ancora la storia. Perché?
Perché dentro di noi sappiamo che:
La cosa importante nella vita va oltre il vincere per se stessi.
La cosa importante in questa vita è aiutare gli altri a vincere,
anche se comporta rallentare e cambiare la nostra corsa.
"Una candela non ci perde niente nell'accendere un'altra candela"

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MessaggioInviato: Ven Lug 15, 2005 15:57    Oggetto: Cet Amour Rispondi citando


NESSUNO PUO' GUARDARMI COME I TUOI OCCHI

Nessuno può guardarmi come i tuoi occhi
zaffiri…che la luna rendono a sera buccia di luce,
nessuno può toccarmi come le tue mani
nude d'aridi metalli
ma leggere con la delicatezza di gigli caldi.
Sei tu la luna del tramonto
che vanifica gli sforzi delle stelle
…tu sei la carezza d'un alito di vento
che non tradisce il desiderio d'una foglia stanca.
Sono proprio i tuoi occhi
che raggiungono l'orizzonte del mio essere
…è proprio la bellezza delle tue mani nude
a disperdere dalle mie membra i cumuli di pene
o mia creatura
con te il piacere non è una goccia di rugiada
è amore
ch'entra in me con l'allegria d'una cascata
ad incendiare i miei terribili abissi.
Sì…i tuoi occhi sono il respiro della tua anima,
mi trattengono nell'ebbrezza
anche senza la tinta d'un ombretto nero…
e le tue mani sono belle come sono,
fanno sussultare il mio spirito
pur se non donano alla vista bracciali e pietre preziose.
Io ti amo come sei,
mi basta incontrare i tuoi occhi, fiori dell'amore,
per avere per sempre l'illusione dell'aurora.


B. Bruno

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MessaggioInviato: Dom Lug 17, 2005 15:22    Oggetto: Cet amour Rispondi citando


Nel passaggio per questo mondo il nostro atteggiamento è tutto. Determina chi siamo veramente. Detta i nostri oggi e i nostri domani. Fa la differenza nelle nostre vite. E solo ripensando a ieri, e a tutti gli ieri precedenti, solo ripensandoci in totale sincerità, esaminando le nostre azioni, i nostri motivi e il risultato delle nostre azioni, possiamo sinceramente dire quel che è stato il nostro atteggiamento, comprendere veramente se abbiamo bisogno di cambiarlo.
E’ tanto facile lasciarsi prendere dall’andirivieni quotidiano della vita. Tanto facile indossare paraocchi, maschere, biasimare altri, incolpare le circostanze per chi siamo, per come ci comportiamo. La verità è che noi possiamo solo guardare a noi stessi, e solo quando siamo tanto coraggiosi, tanto disperati da farlo con sincerità potremo cambiare in meglio le nostre vite…”migliorarle” sotto il segno dell'amore incondizionato.
Anche voi siete anima, appartenete a Dio. E…chi sono io per pensare che già non sappiate queste cose, che forse siete molto più avanti di me, che forse sono io a dover cercare il vostro aiuto.
Una cosa è certa…pur se per strade diverse, camminiamo tutti nella stessa direzione…camminiamo verso la Luce. Lasciamoci inorgoglire dal fatto di essere anime in cammino…anime capaci di volare alto…capaci di essere amore...

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MessaggioInviato: Mer Lug 20, 2005 16:35    Oggetto: Cet Amour Rispondi citando


Sogna

Perché morire, amica mia?
Non affogare nella tristezza più scura
illumina il buio della mente,
spazza le sue ombre.
Sogna!

Non sprofondare in amara solitudine
se chi ti circonda
nel proprio guscio chiuso sta.
Sogna di trovarti insieme agli angeli,
sogna di comunicare con tutti quanti.
Sogna!

Non ammalarti di noia
se non incontri anime gemelle.
Sogna di creare un mondo nuovo,
sogna di dialogare con le stelle.
Sogna!

Non impazzire di tanta angoscia
se questo o quello ti colma di paura.
Sogna di essere invulnerabile,
sogna la vita eterna.
Sogna!

Non percepisci che odio e cattiveria
dintorno alla dimora tua?
Sogna di essere l'amore,
sogna di annullare il male
con la dolcezza e la pietà.
Sogna!

E se qualcos'altro ti limita o t'imprigiona
sogna di mettere ali
e di volare dove tu vuoi.
Ai sogni niente ne nessuno, mai,
imporre confini potrà.
Allora, sogna!


V.D.

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MessaggioInviato: Dom Lug 24, 2005 16:36    Oggetto: Cet Amour Rispondi citando


Il mio occhio si è fatto pittore e ha fissato
I tratti della tua bellezza nel quadro del mio cuore.
Il mio corpo è la cornice in cui essa è racchiusa,
e, in prospettiva, è la migliore arte del pittore:

poiché attraverso il pittore devi vedere la sua abilità,
per scoprire dove giace la tua vera immagine dipinta,
che sempre è appesa nella fucina del mio petto,
le cui finestre sono i tuoi occhi.

Ora vedi quali buoni servizi hanno reso gli occhi agli occhi:
i miei occhi hanno disegnato la tua figura, e i tuoi per me
sono finestre sul mio petto, attraverso cui il sole
si diletta a sbirciare per ammirarti.

Ma gli occhi sono privi della capacità di dare grazia
alla loro arte:
essi ritraggono solo ciò che vedono, sono ignari
del cuore.

Sonetto XXIV di William Shakespeare

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