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genziana

Registrato: 22/03/04 13:40 Messaggi: 37917
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Inviato: Lun Dic 14, 2009 15:17 Oggetto: ALESSANDRO PREZIOSI 12/12/09 C.Film Festival REGGIO CALABRIA |
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ha scritto: |
> Fuori programma mattutino con Alessandro Preziosi
Luigi De Angelis
Non poteva esserci cornice migliore del Teatro reggino "Francesco Cilea" per celebrare degnamente la chiusura della terza edizione di "Calabria Film Festival". La kermesse tutta a base di cinema, ambiente e paesaggio, voluta dalla Fondazione "Calabria Film Commission", ha vissuto così il suo atto finale con la premiazione dei dieci film in concorso (proiettati nelle sale cinematografiche della città nel corso della cinque giorni), al termine di una gradevole serata condotta con la solita verve dal comico reggino Giacomo Battaglia affiancato da Katarina Bojic. Madrina d'eccezione l'attrice toscana, Martina Stella.
Ma l'ultima giornata della manifestazione è iniziata in realtà ben prima dell'appuntamento serale del "Cilea". Già in mattinata infatti, il programma era stato impreziosito, è proprio il caso di dirlo, dalla presenza dell'attore Alessandro Preziosi che, impegnato nel weekend a Lamezia con l'Amleto di Shakespeare che dal 18 porterà anche al "Cilea", ha voluto omaggiare l'evento reggino con una visita lampo nel corso della quale ha parlato di cinema, teatro e del suo rapporto con la Calabria. «Terra questa – ha detto l'attore – dove non si mangia solo pane e olive come diceva Pavese. Per me è una tappa importante dal punto di vista cinematografico, teatrale e umano. Questo è un sud molto ruvido a volte impreciso, ma che a me piace molto per il suo saper essere sempre molto diretto».
Lo spettacolo finale iniziato con un messaggio di pace universale lanciato dalla celebre canzone "Stand by me", cantata dagli artisti di strada di tutto il mondo, è proseguito poi all'insegna della comicità, con le divertenti incursioni di due pilastri del "Bagaglino" come Mario Zamma e Carlo Frisi a cui si è aggiunto anche Gigi Miseferi a comporre il duo con il collega Battaglia. Ricca di volti noti del cinema anche la platea del massimo teatro reggino, con i fratelli Pupi e Antonio Avati (il primo in qualità di presidente di giuria), l'attore Franco Nero, l'attrice Jane Alexander. Presenti anche le rappresentanze istituzionali regionali con gli assessori Demetrio Naccari Carlizzi, e Michelangelo Tripodi e i consiglieri comunali Eduardo Lamberti Castronuovo e Nuccio Barillà. Di grande impatto inoltre nel corso della lunga serata, sono stati i momenti riservati alla moda con i defilé dello stilista calabrese, Anton Giulio Grande. Ad intervallare la consegna dei vari riconoscimenti, la proiezione di due cortometraggi "15 Seconds" e "Articolo 23". Il primo realizzato da Gianluca Petrazzi e prodotto dal Raul Bova, è un significativo quanto toccante video sul tema della pena di morte che nel corso del 2009 ha fatto registrare nel mondo più di cinquemila esecuzioni. Il secondo invece curato da Vittorio De Seta, ha come motivo conduttore i principi sanciti dalla Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, in cui all'articolo 23 si stabilisce fra le altre cose che "ogni individuo ha diritto al lavoro, alla libera scelta dell'impiego, a giuste e soddisfacenti condizioni di lavoro ed alla protezione contro la disoccupazione".
Questi invece i principali riconoscimenti assegnati nel corso della serata. Premio miglior attore è andato a Peter Mullan, interprete del film "Cargo" diretto da Clive Gordon. Il riconoscimento come migliore attrice a Mathilde Goffart per il film francese "Survivre avec les loups". Come miglior regia è stata premiata quella di Gerardo Olivares del film "14 Kilometer". Premi speciali inoltre sono stati consegnati a "Sonhos de peixe" di Kirill Mikhanovsky e "Eamon" di Margaret Corkery. E infine il premio più importante, quello come miglior film del festival assegnato al lungometraggio francese "Survivre avec les loups" di Vera Belmont.
Tracciando il bilancio finale della terza edizione di "Calabria Film Festival", si sono detti soddisfatti il presidente della Film Comission, Francesco Zinnato, insieme ai direttori artistici Patrizia Tallarico e Demetrio Casile. «L'evento – hanno evidenziato – si conferma ancora una volta una scelta vincente, apprezzata dal pubblico che in questi giorni ha preso parte con entusiasmo al festival». E infine l'auspicio, ribadito dallo stesso Pupi Avati, che il festival ha omaggiato con il premio alla carriera, «che a partire dalla prossima edizione, possa essere inserito anche qualche film italiano».
Reggio Calabria, 14 dicembre 2009
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pascale61

Registrato: 18/11/09 12:05 Messaggi: 3485 Residenza: Francia
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Inviato: Lun Dic 14, 2009 16:08 Oggetto: |
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Ah oui! j'ai compris maintenant le capitano c'est notre cher Alessandro grazie Genziana j'allais te demander Alessandro ou Vittoria sont il déjà venu en France? Bisous..
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claudia_napoli

Registrato: 14/02/07 11:47 Messaggi: 11477 Residenza: Roma (ma 'tengo' il cuore napoletano)
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Inviato: Lun Dic 14, 2009 16:21 Oggetto: |
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Missjessica61 ha scritto: | Elèktra ha scritto: | “Anche se appare un erroneo tragicall???” Ma scherziamo “tragicall” non e’ un errore! Non lo e’ nella misura in cui non si tratta d’ inglese moderno. Ciò che il giornalista del “Quotidiano della Calabria” ritiene erroneo nella scritta riprodotta sul pavimento del palco e’ invece l’esatta grafia (e calligrafia) secentesca del titolo completo della tragedia. Lo scenografo ha voluto riprodurre fedelmente sul pavimento il frontespizio della prima stampa del 1604 di certo come omaggio a Shakespeare.
Dalla platea non ce ne accorgiamo ma vedendo le foto prese dall’alto sono sicura che c’e’ scritto “the tragicall historie of Hamlet prince of Denmarke”
Non prendetemi per pignola ma non è giusto che si lasci passare l'idea che una compagnia di professionisti che gira l’Italia da due anni con un’opera classica così famosa, possa incorrere in errori da scuola media e non accorgersene. Tiro le orecchie al giornalista per eccesso di erudizione. |
Elektra hai perfettamente ragione è riportato la scritta così che è poi il titolo originale eheheheheheheh kissssssssssssssssss  |
grazie x la precisazione Elèktra, hai fatto benissimo, la tua non è pignoleria
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Con tutto l'oro del mondo non si può comprare il battito del cuore, nè un lampo di tenerezza-de Lamartine
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ladyoscar

Registrato: 18/11/05 21:32 Messaggi: 40
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Inviato: Lun Dic 14, 2009 20:24 Oggetto: |
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Cara Anna...è stato un piacere infinito per me leggerti...sn stata veramente, ma veramente felice di aver conosciuto te e Cinzia...siete due persone MERAVIGLIOSE...GRAZIE ANCORA DI CUORE....avete reso quel giorno uno dei momenti più belli della mia vita...grazie grazie grazie per l'impegno e la dedizione che avete nel rendervi disponibili per una causa tanto nobile....bacioni grandissimi..a voi a tt quante nel forum..
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CLAUDIA65
Registrato: 28/03/07 23:44 Messaggi: 3288 Residenza: BIELLA
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Inviato: Mer Dic 16, 2009 00:02 Oggetto: |
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Grazie Elektra per la doverosa precisazione.
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claudia_napoli

Registrato: 14/02/07 11:47 Messaggi: 11477 Residenza: Roma (ma 'tengo' il cuore napoletano)
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Inviato: Mer Dic 16, 2009 13:51 Oggetto: |
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Stavo guardando sulla mappa dove fosse oggi Alessandro
e mi sembrava interessante postarvi qualcosa riguardo Crotone
spero di fare cosa gradita con questo post
Citazione: |
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Crotone (in dialetto crotonese Cutrone) è una città portuale di 61.290 abitanti della Calabria, capoluogo dell'omonima provincia situato su un promontorio che si affaccia sul mar Ionio. È il quinto comune più popoloso della regione (con una area urbana di 69.203 abitanti[2]) alle spalle di Reggio Calabria che conta 186.134 abitanti, Catanzaro con 93.862 abitanti, Lamezia Terme e Cosenza rispettivamente con 70.674 e 69.643 abitanti.
Geografia fisica
La città è collocata sul versante est della Calabria, si affaccia sul Mar Ionio presso la foce del fiume Esaro, il territorio comunale fa parte dell'Autorità del bacino interregionale del fiume Esaro. L'altezza della città è di 8 m sul livello del mare. Il comune ha una superficie di 179,83 km², e conta circa 61.000 abitanti. Crotone è capoluogo di provincia dal 1994.
Il territorio è immerso interamente nella Area marina protetta di Capo Rizzuto e inoltre a fare un ulteriore supplemento a questo magnifico scenario, è presente il promontorio di Capo Colonna, anticamente detto Lacinio, che chiude la città in una grande conca che la divide dal Golfo di Squillace.
Storia
Antichità
Il promontorio di Kroton era abitato da popolazioni indigene, forse enotri e japygi, già nell'età del bronzo e nella prima età del ferro. La fondazione greca di Crotone risale al 718 a.C., come citato da Eusebio di Cesarea nel suo Chronicon, sebbene altre fonti la rimandino al 710 a.C., o al tempo del re Polidoro, nel 743 a.C. La città venne fondata dagli Achei.
La leggenda narra che il nome Crotone derivi da "Kroton", figlio di Eaco, che morì ucciso per errore dal suo amico Eracle. Questi, per rimediare all'errore compiuto e per onorare l'amico che lo aveva ospitato, lo fece seppellire con solenne cerimonia sulle sponde del torrente Esaro e poi vicino alla tomba fece sorgere la città a cui diede il suo nome.
Secondo una leggenda, l'oracolo di Apollo a Delfi ordinò a Myskellos di Rhype di fondare una nuova città nel territorio compreso fra Capo Lacinio e Punta Alice. Dopo aver attraversato il mare ed esplorato quelle terre, Myskellos pensò che sarebbe stato meglio fermarsi a Sybaris, già florida e accogliente anziché affrontare i pericoli e le difficoltà nella fondazione di una nuova città. Il dio adirato gli ordinò di rispettare il responso dell'oracolo. Secondo Ovidio sarebbe stato invece Eracle ad ordinare a Myskellos di recarsi sulle rive del fiume Esaro.
Un'altra tradizione fa risalire il nome della città all'eroe Crotone, fratello di Alcinoo re dei Feaci.
Dopo una coesistenza iniziale relativamente pacifica, tra le città magnogreche, verso la metà del VI secolo a.C. iniziarono le discordie, che riproducevano a distanza lo scontro tra Atene e Sparta. Nel 560 a.C. Kroton e Locri iniziarono una guerra decennale, che si concluse con la battaglia della Sagra, vinta dai Locresi, sostenuti da Sparta.
La città era famosa per il suo clima salubre, per la bellezza delle sue donne, per le fertili campagne e per la forza fisica dei suoi uomini, tra cui ricordiamo il pluri-olimpionico Milone, tanto che superò ogni altra città greca nel numero di vincitori nei Giochi olimpici: un proverbio diceva "ultimo dei Crotoniati primo dei Greci". Una leggenda narra che Milone partì dalla polis ionica portando un vitello e giunse ad Olimpia con un toro sulle spalle, destando meraviglia e clamore, e vincendo quindi numerose gare. La costa presentava un profilo molto diverso da quello attuale, al largo del tratto di mare tra l'antica Enotria (l'odierna Cirò, patria del nettare degli Dei, il vino che veniva dato in premio ai vincitori dei giochi olimpici ateniesi), e l'attuale Le Castella. A poche miglia dalla riva, imponenti per la loro bellezza, spuntavano dalle acque dello Ionio delle isole, ora inghiottite dal mare, le isole erano visibili dalla costa. Esse orientavano anche i navigatori più inesperti. Melissea, di fronte la costa tra Torre Melissa e Marina di Strongoli, i cui resti i pescatori subacquei conoscono bene, è caratterizzata da una balconata marmorea sommersa, che probabilmente cingeva l'isola. Tyris un boschetto galleggiante abitato da pescatori Brutii (popolo indigeno), è situata fra Torretta di Crucoli e Punta Alice (Cirò Marina). Eranusa, situata davanti l'attuale Le Castella, dove si trovano resti archeologici sommersi: un lastricato di pavimentazione di un'antica strada, un molo con scalinate scalpellate nella roccia, cisterne, un antico faro.
Kroton fu anche celebre per i suoi medici tra cui ricordiamo Democede (amico di Pitagora) ed Alcmeone, il quale introdusse la sperimentazione trasformando la medicina, che fino ad allora era contaminata da magia e superstizione, in una scienza.
Pitagora, nato a Samo nel 572 a.C. si trasferì a Kroton presso l'amico Democede. Creando una scuola di sapere di scienza, matematica, musica, poiché Pitagora aveva portato con sè il sapere e numerosi manoscritti orientali, provenienti dal Tibet, scritti ebraici del Re Salomone.
Dopo l'arrivo di Pitagora, Kroton mosse contro Sibari, fino ad allora sua alleata. Infatti era abitudine dei crotoniati di recarsi alle terme a Sibaris, o per assistere a spettacoli, oppure per frequentare prostitute. Nel 512 a.C., tre nobili crotoniati, vennero sgozzati e i loro corpi furono dati in pasto ai lupi che affollavano le paludi intorno Sibaris, perché uno di loro si era innamorato di una bellissima vestale dagli occhi azzurri, che aveva tentato di rapire. Questo fatto, aggiunto alla rivalità centenaria fra le due città dovuta a motivi commerciali, politici e di diversa appartenenza religiosa, convinsero i crotoniati a scendere in guerra contro Sibaris. Nel 510 a.C. si svolse una battaglia nei pressi del fiume Nika (Cariati), da dove i crotoniati inseguirono e annientarono le forze sibarite in una battaglia finale al guado del fiume Trionto (nei pressi di Mirto Crosia). Secondo la leggendaria tradizione, si erano fronteggiati ben 100.000 crotoniati, guidati dall'atleta olimpico Milone, contro i sibariti che li superavano per tre volte. La vittoria arrise a Kroton nonostante l'inferiorità numerica poiché i sibariti usarono, per la battaglia, cavalli ammaestrati a eseguire passi di danza negli spettacoli al suono dei flauti. I crotoniati, nella battaglia di Nika, iniziarono a suonare i flauti, eseguendo la stessa melodia con la quale i cavalli erano stati ammaestrati per danzare, col risultato che le avanguardie delle truppe sibarite furono disarcionate immediatamente. E dopo settanta giorni di saccheggi venne deviato, sembra su idea di Pitagora, il corso del fiume Crati i cui flutti fecero sparire Sibari per sempre.
Pitagora con i suoi discepoli conquistò il potere politico della città: in pochi anni si consolidarono governi pitagorici in molte poleis della Magna Grecia costituendo una sorta di confederazione fra città-stato con capitale Kroton, come risulta da numerose monete coniate fra il 480 e il 450 a.C.
Giunta al massimo della sua egemonia politica e culturale, Kroton fu travolta da una serie di conflitti sociali che sfociarono nella sanguinosa rivolta guidata da Cilone durante la quale molti pitagorici furono trucidati e lo stesso Pitagora dovette fuggire da Kroton e riparò a Metaponto. Parallelamente caddero anche gli altri governi consimili e vi furono stragi e persecuzioni di pitagorici in tutte le poleis italiote.
Caduto il governo pitagorico, Kroton visse un periodo di decadenza. Costituì, con Metaponto e Caulonia, la Lega Italiota per difendersi dagli attacchi delle popolazioni lucane. Nel 383 a.C. la federazione fu sconfitta da Dionigi I di Siracusa in una sanguinosa battaglia.
I Romani conquistarono Kroton nel 277 a.C., guidati dal console Cornelio Rufino. Durante la seconda guerra punica Annibale vi tenne i suoi accampamenti invernali per tre anni e di qui si imbarcò per l'Africa nel 203 a.C. Nel 194 a.C. vi fu dedotta una colonia romana.
Medioevo
Seppur decaduta durante l'impero romano, la città risorse nuovamente in epoca Bizantina, quando fu sede di un presidio.
Nel 1284 fu concessa dagli Aragonesi ai Ruffo di Catanzaro. Alla morte nel 1434 di don Niccolò, figlio di Antonello e ultimo marchese di Crotone, gli successe la figlia Giovannella, assassinata nella sua dimora un anno dopo. Indi le successe la sorella Enrichetta, che sposò in seconde nozze il nobile spagnolo don Antonio Centelles, conte di Collesano e principe di Santa Severina, senza eredi.
Età moderna
Il re di Spagna Carlo V le concesse ampi privilegi, e ne fece potenziare il porto. Nel 1541, il viceré don Pedro Toledo fece restaurare e fortificare il castello preesistente, oggi noto come "castello di Carlo V", con intervento ad opera di Gian Giacomo dell'Acaya.
Nel XVI secolo la città venne chiamata "Cotrone".
Storia contemporanea
Nel 1928 la città cambiò nome da Cotrone a Crotone.
Il suo porto, che strategicamente colma le distanze fra i vicini porti di Taranto e Messina, favorisce ogni attività di scambio e si propone come traino per l'economia agricola e le attività industriali.
L'insediamento industriale ha visto la città protagonista nel periodo a cavallo fra le due guerre mondiali, anche grazie alla vicinanza con la centrale idroelettrica di calusia, presso Cotronei. La popolazione crotonese raddoppia durante gli anni trenta, fino a superare i 60.000 abitanti odierni. Alla fine degli anni '80 le industrie principali, Pertusola Sud e Montedison, soffrono una profonda crisi, della quale risente l'intera città. Al 6 settembre 1993 risale la cosiddetta "notte dei fuochi": durante una rabbiosa protesta gli operai appiccarono alcuni fuochi sull'asfalto delle strade usando il fosforo prodotto nello stabilimento chimico già Montedison.
Migliaia di crotonesi persero il posto di lavoro, e questo accentuerà l'inevitabile emigrazione di massa verso lidi più prosperi. Tante promesse, tanti progetti, tanti nuovi enti e consorzi per lo sviluppo ma pochi, pochissimi risultati e, in attesa del rilancio turistico, Crotone divenne provincia nel 1994.
Un'altra battuta di arresto per la città è data dall'alluvione del 1996, che distrugge gran parte delle abitazioni a ridosso del fiume Esaro e stronca sei vite umane ed il morale della città.
Urbanistica
La città vecchia si snoda dalla piazza del Castello di Carlo V, di proprietà dello Stato, su cui si affacciano imponenti palazzi nobiliari come palazzo Morelli, sede dell'Ufficio territoriale di Crotone-Sila della Soprintendenza per i beni archeologici della Calabria, e il settecentesco palazzo Barracco.
Da qui un dedalo di vie molto strette (i vineddri o vichi)e numerose piazze sulle quali affacciano massicci palazzi nobiliari. Su via Risorgimento è posto il Museo archeologico nazionale di Crotone. Si arriva così al Duomo e nella centralissima piazza Pitagora, giuntura tra la città vecchia e la città moderna. La Pescheria è un caratteristico quartiere del centro storico. Qui si incontrano vari esempi di arte: il duomo edificato nel XI secolo, poi ristrutturato nel '500 e nel '700. All'interno troviamo una fonte battesimale con base zoomorfa ed il quadro della Madonna di Capocolonna o Madonna Nera, oggetto di devozione.
La chiesa di S. Chiara è sorta su un monastero del '400. All'interno troviamo degli affreschi del 1700 e un pavimento in maiolica napoletana. La chiesa barocca di San Giuseppe, o "chiesa dei nobili", dove oltre all'imponente portone di ingresso in legno troviamo due sculture lignee risalenti alla fine del 1600.
La città nuova si snoda sull'asse viario di via Cutro che parte dalla centralissima piazza Pitagora fino ad arrivare a "Vescovatello" e poi sulla "SS.106 Jonica". Importante l'impulso edilizio alla fine degli anni '80 con la creazione del quartiere "Tufolo". Dalla fine degli anni '90, con una serie di alti e bassi, Crotone continua ad espandersi. A sud della città si sono sviluppati i quartieri di Fondo Farina e Poggio Pudano. Molti di questi nuovi quartieri però risultano isolati dal centro città e l'insieme dei servizi erogati (strade ampie, trasporti pubblici, allacciamento alla rete fognaria, centri di aggregazione e ritrovo) spesso carenti. Il tessuto imprenditoriale è quasi assente in questa zona che assume una tipologia prevalentemente residenziale. A causa della conformazione territoriale (colline argillose che "dividono" letteralmente in due la città) si è soliti definire la nuova zona che si estende a partire dal vasto quartiere Tufolo fino a Fondo Farina e Poggio Pudano "Crotone 2"; strutture importanti presenti il "PalaKrò" (palazzetto sportivo polivalente), la nuova caserma dei Vigili del Fuoco e da poco (2008) la struttura di rilevanza regionale della Croce Rossa Italiana.
Capitolo a parte merita lo splendido lungomare; il tratto di via "Cristoforo Colombo" è stato ultimato nel 2002 ed è subito divenuto il centro della vita notturna del crotonese, soprattutto nella stagione estiva (dopo le 20 è isola pedonale chiusa al traffico). Da qui si accede facilmente al "porticciolo" turistico. Di più recente riqualificazione ed altrettanto suggestivo è il tratto di costa che prende il nome di lungomare Gramsci.
Lo sviluppo urbanistico del secolo scorso è stato illustrato minuziosamente e pubblicato nel 2006 dal crotonese Umberto Franzè nel suo libro storico "Amare Crotone".
Infine, il porto commerciale di Crotone è il più grande della Calabria, secondo soltanto a quello di Gioia Tauro e rientra nell'autorità portuale di quest'ultimo; una serie di interventi previsti nel triennio 2009-2011 dovrebbero rinverdire le sorti dello scalo.
Personalità legate a Crotone
Pitagora, matematico
Milone, atleta
Filolao, matematico
Alcmeone, medico
Uluch Alì,ammiraglio dell'impero ottomano
Democede, medico
Falcone Lucifero, politico (1898 - 1997)
Giovanni Barracco, politico, mecenate, alpinista, intellettuale
Gaele Covelli, pittore
Giulio Marino, guardia civica (1842-1901)
Gaetano Morelli, giudice
Warner Bentivegna, attore (1931 - 2008)
Sergio Cammariere, cantautore, musicista
Rino Gaetano, cantautore (1950 - 1981)
Francesco Modesto, calciatore
Luciano De Paola, allenatore di calcio, ex calciatore
Lino Patruno, musicista
Gerardo Sacco, orafo
Diego Tajani, politico
Marilina Intrieri, politica
Vittorio Rocca ,cantautore in vernacolo
Mario Nunziante, cantautore
Antonio Mirante, culturista, campione del mondo 1997
Dorina Bianchi, politico, senatrice della Repubblica, capogruppo dei senatori del PD in commissione sanità |
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Con tutto l'oro del mondo non si può comprare il battito del cuore, nè un lampo di tenerezza-de Lamartine
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pascale61

Registrato: 18/11/09 12:05 Messaggi: 3485 Residenza: Francia
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Inviato: Mer Dic 16, 2009 17:33 Oggetto: |
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Crotone se situe loin de chez lui?
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claudia_napoli

Registrato: 14/02/07 11:47 Messaggi: 11477 Residenza: Roma (ma 'tengo' il cuore napoletano)
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Inviato: Mer Dic 16, 2009 18:11 Oggetto: |
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pascale61 ha scritto: | Crotone se situe loin de chez lui? |
Spero di aver capito bene la domanda
ciao Pascale
Crotone è dove reciterà con l'Amleto il 16 e 17
Si trova in in Calabria
tu di dove sei di preciso?
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pascale61

Registrato: 18/11/09 12:05 Messaggi: 3485 Residenza: Francia
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Inviato: Mer Dic 16, 2009 20:30 Oggetto: |
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Claudia je vais demander à Rosangela sur le forum français de me faire la traduction Grazie.:
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genziana

Registrato: 22/03/04 13:40 Messaggi: 37917
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Inviato: Gio Dic 17, 2009 03:09 Oggetto: ALESSANDRO PREZIOSI protagonista 'AMLETO' Rende (CS)-Crotone |
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e ancora tornando al 14 e 15 dicembre, al Teatro Garden di RENDE (CS)
il portale IL QUOTIDIANO DELLA CALABRIA propone 9 foto di Mario Tosti
http://ilquotidianodellacalabria.ilsole24ore.com/it/calabria/preziosi_amleto_garden.html
(per favore non inseriamole nel Forum, sono una esclusiva del portale web)
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genziana

Registrato: 22/03/04 13:40 Messaggi: 37917
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Inviato: Gio Dic 17, 2009 03:22 Oggetto: ALESSANDRO PREZIOSI protagonista 'AMLETO' Rende (CS)-Crotone |
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genziana

Registrato: 22/03/04 13:40 Messaggi: 37917
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Inviato: Gio Dic 17, 2009 03:49 Oggetto: PREZIOSI 16-17/12/09 'AMLETO'-PUGLIESE-Teatro Apollo CROTONE |
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E un grande ringraziamento a Gloria93 per la collaborazione nel raccogliere foto e articoli, sempre gentile, pronta e brava, incoraggiante ad ogni ricerca. Baci giuly
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cinzia76

Registrato: 10/07/08 16:50 Messaggi: 8439 Residenza: PROVINCIA DI VENEZIA
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Inviato: Gio Dic 17, 2009 10:46 Oggetto: |
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Grazie Giuly e grazie Gloria !!!
Grande Capitano !!! _________________
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genziana

Registrato: 22/03/04 13:40 Messaggi: 37917
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Inviato: Gio Dic 17, 2009 12:15 Oggetto: ALESSANDRO PREZIOSI 10/12/2009 'AMLETO' - Teatro Duni MATERA |
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Alessandro Preziosi • Giovedì 10/12/2009 • "AMLETO"
Una sola serata a Matera ma grande successo di pubblico e critica!
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genziana

Registrato: 22/03/04 13:40 Messaggi: 37917
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Inviato: Gio Dic 17, 2009 13:15 Oggetto: ADRICESTA\Alessandro PREZIOSI 17-18/11/09 'AMLETO' Alba (CN) |
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ha scritto: |
un grande attore
in compagnia di
ALESSANDRO PREZIOSI
“SEGUENDO UN PUNTO LUCE”
3 dicembre 2009
Elisa Broccardo
Il titolo si presta a differenti interpretazioni circa il “punto luce”: un orizzonte di valori dal quale non si intende prescindere, un atteggiamento di familiarità evidente solo nei contesti che lo consentono, una ritrovata serenità. O, in maniera più semplice (ma spesso l’evidenza è la più difficile da far emergere), il punto luce è quello delle telecamere di ideawebtv.it (sito sul quale si può visionare l’intervista integrale all’attore) puntate su Alessandro Preziosi ospite del Teatro Sociale di Alba, dove ha portato in scena l’ “Amleto”.
I giornali e le trasmissioni tv scandalistiche lo descrivono come restio a parlare, tanto più di sé, tanto più in questo momento, dopo che l’hanno invischiato in una pruriginosa vicenda di gossip e tradimenti della quale (si percepisce dal vociare del dietro le quinte) è difficile far emergere la verità, appunto.
Lasciano intravedere crisi in una coppia che, per scelta, vive la propria intimità lontano dai riflettori.
Lui entra dalla porta secondaria del Teatro “Giorgio Busca” seminascosto da un cappellino sportivo, mano nella mano con Vittoria Puccini, ad Alba in veste non di attrice, ma di compagna di vita. Davanti a loro zampetta una frugoletta bionda di poco più di 3 anni, la figlia Elena: una giovane famiglia come tante. si scusa per il ritardo rispetto agli appuntamenti fissati, ma festeggiare in famiglia il compleanno di Vittoria era una priorità. E come dargli torto? La festa proseguirà dopo, a spettacolo concluso, paiono annunciare i molti amici della compagnia teatrale che entrano alla spicciolata, insieme a una torta appena acquistata con tanto di bottiglia di vino e “stoviglie” di carta. Li saluta con un sorriso prima di tuffarsi nel giallo e blu dello stand dell’Associazione “ADRICESTA” (ne parliamo nelle successive pagine), che lo segue con assiduità, e di concedersi alle foto ricordo con i “privilegiati” fan che hanno già guadagnato l’ingresso del teatro. Tra loro tanti bambini e una giovane non vedente, B. P., la quale da Torino, dove vive, è solita raggiungere Preziosi quando si esibisce in teatri piemontesi. E’ lui ad accompagnarla, soddisfatta per quel braccio datole in prestito, a prendere posto nella sala del Teatro Sociale dove fervono preparativi tecnici e scampoli di prove e dove “IDEA” ha intervistato Alessandro Preziosi.
Che cos’è il teatro per Preziosi, passione o professione?
“Il teatro per me è condivisione. E’ un luogo nel quale passione e professione si mettono insieme per cercare di dar vita a una magia che nasce soltanto dando per presupposti la passione e la professione e proiettandosi verso la condivisione”.
Un attore giovane che ha raggiunto la popolarità in tempi recenti e che si confronta con un vecchio classico come l’ “Amleto” di Shakespeare: perché questa scelta e quali le sensazioni?
“La sensazione era quella di accedere a un sogno, la realtà è che poi è diventato un incubo, perché è stato difficilissimo riuscire a gestirlo psicologicamente. Ma mi ha dato modo di scoprire cose meravigliose, di apprezzare la vita e la luce del sole”.
Che cosa dice ai giovani di oggi l’ “Amleto” e che cosa, in particolare, ha comunicato ad Alessandro Preziosi?
“Ai giovani dice che queste “orge”, intese come malcostume, riducono le nostre azioni, anche le più nobili, a un niente, quindi è uno stimolo a darsi da fare. A me ha dato la possibilità di credere nel mio mestiere e, soprattutto, di “aggiungere una tacca importante sulla mia mazza da baseball”.
La capacità introspettiva di Amleto, cioè la capacità di porsi delle domande al limite sino anche a mettersi in discussione, in che misura appartiene anche a Alessandro Preziosi?
“Beh, apparteneva a me fino a quando ho incontrato uno più psicolabile di me, che è proprio Amleto. Condivido con lui in misura abbastanza equilibrata la mia verticalità”.
I luccichii del mondo dello spettacolo (tu hai fatto televisione e cinema) e l’essenzialità del teatro: dove ti riconosci di più?
“Mi riconosco nella comunicazione, senza filtri, quindi escludo la televisione”.
Continua però il tuo impegno anche sul piccolo schermo. Andrà in onda a breve una miniserie nella quale vestirai i panni di Sant’Agostino…
“Quello è diverso: è il mio mestiere. Se si parla di comunicazione da Alessandro verso il pubblico, allora il teatro rappresenta l’unica vera forma di miscuglio in cui la maschera ogni tanto viene meno e lascia emergere l’Alessandro di tutti i giorni. Questo in televisione non lo puoi fare”.
Credi che il mondo della comunicazione stia degenerando? Ha già raggiunto il punto di non ritorno?
“No, no. Si sta mantenendo a galla. Ma non amo i galleggiamenti, dunque cercherò di capire a che punto sono arrivato in quel contesto, prima o poi”.
Cosa mi dici, se ti dico “ADRICESTA” Onlus?
“L’ “ADRICESTA” è la forma di miglioramento della mia vita più seria che abbia mai vissuto. Mi sono ritrovato ad affiancarmi a un’associazione nella quale credevo e non credevo, come avviene a tutti quelli che si avvicinano alla solidarietà, e sono riuscito a credere all’attività del sodalizio, diventandone il testimonial, attraverso l’impegno concreto, costante, faticoso di chi lavora dietro al gruppo. La mia grande spinta di solidarietà nasce da un motore fortissimo: il lavoro di queste persone che coincide umanamente con il mio modo di concepire lo stare insieme. E’ questa la cosa più importante, al di là dei soldi raccolti. L’esempio di solidarietà è un esempio individuale che, quando si accomuna ad altri, accresce il proprio valore dal punto di vista civile e sociale. Però, prima di tutto, è individuale”.
Ti rechi spesso negli ospedali a far visita ai bambini malati, che cosa ti danno?
“Il senso della vita e la sofferenza… mi intimoriscono, mi rendono più attento alla vita, mi creano un’enorme sofferenza verso chi non può avere ciò che io ho da me, dai miei figli e dalle persone a me care. ma mi danno anche un grande senso di normalità. Quando io mi ritrovo con amici che rivedo ogni tanto tipo lei (Preziosi si volta e torna ad abbracciare sorridente B., la ragazza non vedente che ha accompagnato in sala, ndr), guardandole il sorriso, guardandola con i suoi occhi, con gli occhi dell’anima, vedo una grande normalità, ed è questa la cosa principale che non è certo dovuta al mio incontro, ma al fatto di essere davanti a persone così. E’ come quando non ci sentiamo bene. Ti faccio un esempio: prima di uscire, oggi, la mia compagna aveva febbre, si sentiva strana. Le ho detto: “Ma stai benissimo”. “No che non sto bene”. Non l’ho convinta, comunque però poi è uscita. Capisci?”.
Hai detto che il successo accorcia la carriera concentrandola come in un dado Knorr. Cosa vorresti emergesse di più?
“A questo punto nulla, non me ne frega niente, perché… “fanno come gli pare a loro, per cui continuassero a farlo”. Mi riferisco a chi scrive “A teatro il bello della tv” o piuttosto a chi si domanda perché io non parli mai della mia compagna. E’ un problema che riguarda un sistema mediatico molto più grande di me, ma che non mi avrà mai. Quindi io continuo a fare la mia vita senza pensare ad azioni di rivalsa oppure al “Se tornassi indietro che cosa cambierei”. E’ andata così ed è pure andata proprio bene, secondo me”.
Quanto è difficile far convivere la riservatezza, che è anche quella di Vittoria, con un mondo della comunicazione abitato invece sempre più da squali?
“Si cerca di non commettere errori”.
Tu hai detto che i titoli dei giornali, a differenza di quelli delle canzoni, che poi si ripetono nel testo, spesso sono decontestualizzati rispetto all’articolo. Allora quale titolo daresti a questa intervista?
“Beh… “Seguendo un punto luce” “.
con l’aiuto di Alessandro Preziosi
UN BUCO NEL MURO
dei reparti pediatrici ospedalieri
3 dicembre 2009
Loro lo seguono in tutte le sue tournée teatrali con una piccola carovana di gadget gialli e blu (i colori dell’Associazione) sui quali campeggia il suo volto, e di volantini che promuovono l’attività del gruppo. Lui ha ceduto loro la sua immagine in quanto testimonial del sodalizio al suon di “miglioriamoci” perché, afferma, - qualsiasi genere di successo nella vita del singolo comporta una grande confusione di valori ed è per questo che sto cercando di impegnarmi, nel dubbio, a “dirottare” gli effetti di questo successo nell’aiuto concreto di chi ha bisogno di noi”.
Loro sono i volontari dell’Onlus “ADRICESTA” (Associazione Donazione Ricerca Italiana Cellule Staminali Trapianto e Assistenza), gruppo impegnato sui fronti della sensibilizzazione alla donazione delle cellule staminali, anche per favorire la ricerca, e del miglioramento delle condizioni dei bambini ricoverati nelle strutture ospedaliere, potenziando i servizi offerti ai piccoli che devono trascorrere lunghi periodi in reparto. Lui è l’attore Alessandro Preziosi.
“ADRICESTA”, attraverso la sua rete di volontari, è un’associazione operativa ormai in buona parte dei principali ospedali italiani, anche in Piemonte, dove la referente regionale è Silvana Varaldi (la si può contattare all’indirizzo e-mail piemonteliguria@adricesta.com , mentre ulteriori informazioni sul gruppo possono essere reperite sul sito internet www.adricesta.com ).
Proprio la Sig.ra Varaldi, insieme a Carla Panzino, Fondatrice nazionale del sodalizio, spiegano ai lettori di “IDEA” i motivi che hanno portato alla nascita dell’Associazione: “La lungodegenza nei reparti oncoematologici pediatrici è caratterizzata dallo stato di ansia da parte dei genitori e dall’intero nucleo familiare, ma, soprattutto, rappresenta per il bambino una brusca, spesso dolorosa e a volte prolungata interruzione della propria vita quotidiana, un improvviso venir meno dei punti di riferimento a cui ancorare la mente, il corpo e il cuore. Per questo sentiamo la necessità di essere vicini ai bambini e alle loro famiglie, per offrire un ambiente il più possibile accogliente e sereno, ben coscienti di quanto sia doloroso abbandonare la vita di tutti i giorni per entrare in quella che sembra appartenere a un’altra dimensione, fatta di parole e situazioni sconosciute. Non è facile, ma cercare di affrontarlo in modo più agevole, sentendo che non si è soli, che ci sono altre persone accanto, che ci aiutano a migliorare le condizioni di vita e di assistenza all’interno del reparto, può contribuire ad avere più fiducia”.
Su questi capisaldi si fonda l’attività di “ADRICESTA”. Il sodalizio offre attrezzature e fondi per migliorare i servizi ospedalieri rivolti al neonato, al bambino e all’adolescente.
Inoltre, nell’ambito dell’assistenza nei reparti di Oncoematologia Trapianti e Chirurgia pediatrica, promuove il Progetto “Un Buco Nel Muro”, indirizzato a sconfiggere l’isolamento dei bambini lungodegenti, tramite l’utilizzo di postazioni multimediali dotate di webcam per la videocomunicazione: infatti, in alcuni casi, come per le malattie emopatiche, i bambini sono costretti a vivere in speciali “camere sterili”, inaccessibili al contatto umano se non con un genitore alla volta, quindi lontano da tutti i riferimenti familiari, scolastici e da qualsiasi attività sociale.
Il gruppo di volontariato sostiene anche la Ricerca Scientifica, promuovendo la nascita e lo sviluppo delle cosiddette “cell-factory” (fabbriche di cellule), ovvero laboratori adeguati alla manipolazione delle cellule staminali (non embrionali): la realizzazione di queste strutture rende infatti possibili i programmi di manipolazione cellulare dedicati all’isolamento e alla selezione delle cellule.
Oggi “Un Buco Nel Muro” è una realtà in tutta Italia, grazie al lavoro di sensibilizzazione fatto tramite il sito ufficiale del testimonial Alessandro Preziosi e da circa 2500 iscritti e volontari sparsi nelle varie regioni italiane, i quali lavorano al Progetto con iniziative e manifestazioni di vario genere, al fine di raccogliere fondi per poter approdare in tanti ospedali italiani. Dal 2007 “ADRICESTA” è stata inserita come associazione beneficiaria della partita “Derby del Cuore”, che si gioca una volta l’anno a Roma ed è trasmessa da Raidue.
E C’E’ ANCHE L’INIZIATIVA “Un Sogno In Corsia”
Tra le iniziative del sodalizio segnaliamo, accanto a “Un Buco Nel Muro”, “Un Sogno In Corsia” con la quale i piccoli degenti dei reparti pediatrici nei quali opera “ADRICESTA” sono invitati a… disegnare un loro desiderio. L’obiettivo è di realizzare almeno alcuni di questi sogni perché - l’evasione dalla realtà del quotidiano e il concretizzarsi di un desiderio restituisce ai piccoli pazienti nuove e fondate capacità per affrontare al meglio la malattia e le cure, oltre a un rinnovato entusiasmo per la vita -.
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ALBA (CN) - L'INTERVISTA con ALESSANDRO PREZIOSI in VIDEO
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