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Gloria93

Registrato: 16/05/07 21:17 Messaggi: 4588
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Inviato: Ven Feb 05, 2010 18:52 Oggetto: backstage della miniserie c'era una volta la città dei matti |
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IL BACKSTAGE della miniserie "c'era una volta la città dei matti"
in onda DOMENICA 7 e LUNEDI 8 FEBBRAIO su RAI UNO
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-b8f79613-34a9-4744-8f00-ad0410296952.html?p=0
il regista MARCO TURCO e la protagonista VITTORIA PUCCINI
saranno presenti DOMANI, SABATO 6 FEBBRAIO all'anteprima della fiction a Venezia.
Il film sarà proiettato nella Sala Apollinee del Teatro La Fenice alle ore 17:00
INGRESSO LIBERO fino ad esaurimento posti _________________
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genziana

Registrato: 22/03/04 13:40 Messaggi: 37920
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Inviato: Ven Feb 05, 2010 19:02 Oggetto: PUCCINI e GIFUNI intervista a 'Parla con me' RAITRE 4/2/2010 |
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VITTORIA PUCCINI e Fabrizio Gifuni hanno presentato
" C'era una volta la città dei matti " con un'intervista a
PARLA CON ME - 4 febbraio 2010 - RAI TRE
www.direttaraitre.rai.it/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-f73838f2-2837-44f3-bfb1-2d8a3f000439.html (Microsoft Silverlight)
Brava Dona ad averci insegnato la strada, in questo sito io mi perdo spesso o mi si blocca explorer: se scendete nell'elenco dei video, è visibile anche l'ospitata di tutto il cast di "Baciami ancora" una settimana fa.
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Gloria93

Registrato: 16/05/07 21:17 Messaggi: 4588
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Inviato: Ven Feb 05, 2010 19:36 Oggetto: la fiction su Basaglia alla vita in diretta |
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POCHI MINUTI FA VITTORIA PUCCINI
"LA VITA IN DIRETTA" per "C'ERA UNA VOLTA LA CITTA' DEI MATTI" _________________
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genziana

Registrato: 22/03/04 13:40 Messaggi: 37920
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Inviato: Ven Feb 05, 2010 20:19 Oggetto: PUCCINI 'c'era una volta la città dei matti' RAIUNO 7-8/2/10 |
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pattyFI
Registrato: 03/01/07 21:15 Messaggi: 3276 Residenza: PELAGO (FI)
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Inviato: Ven Feb 05, 2010 20:22 Oggetto: |
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Bellissime le interviste di Vittoria su Gioia e Confidenze!!!!
spero che si realizzino presto i tuoi sogni....lo meriti!!!!
In bocca al lupo x domenica e lunedi....sara' fantastica e brava!! _________________ Donare un sorriso ad un bambino malato è un atto d'amore!
Io e te che facemmo invidia al mondo, avremmo vinto mai contro un miliardo di persone! [Mille giorni di te e di me]
C.Baglioni
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Gloria93

Registrato: 16/05/07 21:17 Messaggi: 4588
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Inviato: Ven Feb 05, 2010 21:05 Oggetto: promozione della fiction su Basaglia a Roma 5/2/10 |
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Venerdì 5 Febbraio presentazione di "c'era una volta la città dei matti" a Roma
http://www.c6.tv/archivio?id=8024
I PROTAGONISTI FABRIZIO GIFUNI E VITTORIA PUCCINI
I PROTAGONISTI CON LA PRODUTTRICE CLAUDIA MORI
I PROTAGONISTI CON IL REGISTA MARCO TURCO
foto Elisabetta A. Villa/ LIFE _________________
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nenepd

Registrato: 14/09/07 12:56 Messaggi: 2163 Residenza: PROVINCIA DI PADOVA
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Inviato: Ven Feb 05, 2010 23:04 Oggetto: |
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semplicemente splendida Vittoria....!
Domani sarà a Venezia ma io nel pomeriggio ho un impegno importante, preso da tempo e non posso spostarlo....mannaggia!!!!
però per consolarmi, domani sera andrò a vedere Baciami ancora con le mie nipoti!!!! Concluderò comunque la serata in bellezza!
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sissi66
Registrato: 09/03/06 14:13 Messaggi: 353 Residenza: Macerata
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Inviato: Sab Feb 06, 2010 01:33 Oggetto: |
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.....davvero molto molto interessante questo backstage!! penso proprio che il tema trattato sia estremamente delicato .... e l'impressione avuta dal backstage è che venga trattato proprio con la delicatezza che merita, ma anche con la voglia di entrare in maniera fedele e accurata in un mondo che finora è stato un pò tabù facendo riflettere ..... sono certa che l'interpretazione di Vittoria sarà, in un personaggio difficile e molto sfaccettato, ancora una volta perfetta!! e le auguro il successo che merita..... Gifuni è anch'egli molto bravo...dunque....andrà bene! in bocca al lupo Vittoria!!
le foto alla presentazione della fiction sono stupende! Vittoria è radiosa Grazie Gloria!....
Grazie anche a te Giuly per l'aggiornamento delle news e per il link della presentazione della fiction a "Parla con me", che non avevo potuto vedere .....
e grazie a Dona per il puntuale, accurato e meraviglioso reportage di Firenze!  _________________
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genziana

Registrato: 22/03/04 13:40 Messaggi: 37920
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Inviato: Sab Feb 06, 2010 01:37 Oggetto: BASAGLIA c'era una volta la città dei matti' RAIUNO 7-8/2/10 |
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genziana

Registrato: 22/03/04 13:40 Messaggi: 37920
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Inviato: Sab Feb 06, 2010 02:20 Oggetto: BASAGLIA c'era una volta la città dei matti' RAIUNO 7-8/2/10 |
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ha scritto: |
ANNIVERSARIO. Lo psichiatra morì 30 anni fa
Libertà come cura. L’arduo ideale di Franco Basaglia
Chiusi i manicomi, resta da aprire la mente dei «sani» verso i diversi
Franco Basaglia (1924-1980)
Il 21 aprile 1980 una delibera della Provincia di Triestre dichiara che «l’ospedale psichiatrico può cessare le sue funzioni e quindi essere soppresso». È la prima città al mondo in cui un manicomio viene chiuso. Sempre 30 anni fa, stroncato prematuramente da un tumore al cervello, moriva Franco Basaglia, lo psichiatra considerato il padre della 180, la legge approvata il 13 maggio 1978 che chiuse un’epoca della psichiatria e della società italiana.
Valeria Babini, che insegna storia della psicologia nel dipartimento di Filosofia dell’università di Bologna, già biografa di una psichiatra altrettanto scomoda e rivoluzionaria come Maria Montessori, ricostruisce momenti e personaggi chiave di questa vicenda. Un’intera generazione oggi non sa cosa sia un manicomio e può farselo raccontare come fosse una favola. O meglio un incubo che parla di catenacci, griglie, camicie di forza, grate, elettrochoc, mezzi di costrizione da Medioevo che rendevano furiosi i matti più della malattia stessa.
Quell’esperimento impopolare, come lo stesso Basaglia definì la sua battaglia per chiudere i manicomi, le nuove generazioni lo conosceranno a febbraio da una miniserie di Raiuno molto attesa, «C’era una volta la città dei matti», diretta da Marco Turco e interpretata da Fabrizio Gifuni, Vittoria Puccini, Michela Cescon, prodotta dalla Ciao Ragazzi di Claudia Mori, di cui è prevista il 25 gennaio l’anteprima mondiale al Bif&st 2010, il Bari International Film&Tv Festival.
Basaglia negava che la psichiatria, la sua scienza, dovesse svolgere ruolo di controllo sociale. Inseguiva il sogno di una collettività dove tutti potessero vivere insieme nelle differenze e nelle tensioni. Lottava Basaglia contro un pregiudizio diffuso: la follia come minaccia. Alda Merini, la potessa scomparsa nel novembre scorso, che fu ricoverata nei manicomi pre Basaglia, racconta tutto questo nella poesia La Terra Santa: «Fummo lavati e sepolti/ odoravamo di incenso./ E dopo, quando amavamo ci facevano gli elettrochoc/perché, dicevano, un pazzo/ non può amare nessuno./ Ma un giorno da dentro l’avello/anch’io mi sono ridestata/e anch’io come Gesù/ho avuto la mia resurrezione/ ma non sono salita ai cieli/ sono discesa all’inferno/ da dove riguardo stupita/ le mura di Gerico antica».
La legge Basaglia, come fu subito battezzata quella che chiuse i manicomi, fu contestata da destra e da sinistra. Proprio ieri, su questa pagina, abbiamo ricordato il no dello psichiatra e scrittore Mario Tobino. In questi 30 anni, specie in coincidenza con tragici eventi di cronaca familiare o sociale legati alla follia, si è accusata di fallimento la legge o comunque di non completa applicazione. Basaglia diceva che «alla terapia della libertà bisogna accompagnare la pedagogia della libertà». Lo sforzo più grande, per lui, non era chiudere i manicomi ma lavorare all’interno della comunità dei «sani». Liberarsi dalla paura per l’altro e per il diverso non si impone per legge.
Sabato 16 Gennaio 2010 - CULTURA, pagina 51
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genziana

Registrato: 22/03/04 13:40 Messaggi: 37920
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Inviato: Sab Feb 06, 2010 04:00 Oggetto: GIFUNI: 'c'era una volta la città dei matti' RAIUNO 7-8/2/10 |
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genziana

Registrato: 22/03/04 13:40 Messaggi: 37920
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Inviato: Sab Feb 06, 2010 04:52 Oggetto: GIFUNI: 'c'era una volta la città dei matti' RAIUNO 7-8/2/10 |
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ha scritto: |
SILVIA FUMAROLA
ROMA
La prima cosa che ha fatto Peppe Dell´Acqua, braccio destro di Franco Basaglia nella battaglia per ridare dignità ai malati mentali, è stato togliere «loro» dalla battute della sceneggiatura. Perché «loro» non si doveva contrapporre a «noi» in un film che racconta in modo crudo, coraggioso, poetico, "i matti" e la paura del diverso. C´era una volta la città dei matti di Marco Turco, domani e lunedì su RaiUno è «un film da servizio pubblico» dice il direttore di RaiFiction Fabrizio Del Noce, e per una volta è vero; colpisce al cuore e allo stomaco: l´elettroshock, le catene sui corpi nudi, la "scuffia", il lenzuolo sulla testa che toglie il respiro, gli sguardi cancellati dalle torture. E l´emozione che regala la promessa di libertà: le grate abbattute, la gioia di un ballo, di un bagno nel fiume, di un bacio.
Nel film commovente e duro, prodotto da Claudia Mori, donna tenace («e se non fosse stato per Del Noce forse non sarebbe andato in onda»), Basaglia ha il volto di Fabrizio Gifuni, bravissimo; Vittoria Puccini è Margherita, una giovane internata, Michela Cescon l´infermiera che prende coscienza dell´orrore; 93 attori (anche ex pazienti) per raccontare storie ispirate a casi reali. I "matti" in prima serata sono una rivoluzione nel mare di fiction consolatoria. Franco Basaglia, padre della legge 180, è morto trent´anni fa; rivoluzionò il concetto di psichiatria (Trieste è la prima città al mondo in cui fu chiuso il manicomio), creando con la moglie Franca Ongaro una comunità senza barriere. «Nel film c´è il punto di vista di Basaglia» spiega Gifuni «ma anche quello di malati e infermieri, non è una biografia. Abbiamo girato nelle strutture reali - al San Giovanni di Trieste - e questo ha dato autenticità, sono veri i camici, i letti, e con noi recitavano persone che hanno sofferto. Dell´Acqua, direttore del Dipartimento di salute mentale di Trieste, che ha curato la supervisione del film, è stato la mia guida». Il percorso verso la libertà è lungo, doloroso («Rivoglio i miei denti» grida un malato), nella scena in cui Margherita urla a Basaglia "traditore" perché è stata sottoposta all´elettroshock, una donna che aveva vissuto quell´esperienza è svenuta. C´è emozione nelle parole asciutte di Alberta Basaglia, figlia dello psichiatra: «In Fabrizio Gifuni ho ritrovato mio padre, ora lo chiamo "professor Gifuni". Quando il regista e Claudia Mori ci hanno chiesto l´autorizzazione per il film, io e mio fratello abbiamo detto di no: non volevamo sentirci invasi, temevamo gli errori. Abbiamo tentato di fermarli, quando ho capito che non potevamo impedirglielo non ho più voluto sapere niente. Volevo essere libera di dire che il film era brutto, se non mi fosse piaciuto. Invece sono qui e non c´è bisogno di sperticarmi in lodi».
SABATO, 06 FEBBRAIO 2010
Pagina 47 - Spettacoli
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Rassegna stampa raccolta dal Forum di Alessandro:
i link sono nella prima pagina di questo stesso topic
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genziana

Registrato: 22/03/04 13:40 Messaggi: 37920
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Inviato: Sab Feb 06, 2010 05:09 Oggetto: VITTORIA PUCCINI intervistata da LA REPUBBLICA - 4/02/2010 |
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ha scritto: |
" Da Muccino a Basaglia per fuggire da Rivombrosa "
Al cinema e in tv la nuova vita di VITTORIA PUCCINI
MARIA PIA FUSCO
LA FICTION TV NELLA FICTION SU BASAGLIA LAVORANO TANTI SUOI EX PAZIENTI CHE LO CONSIDERANO UN DIO. PER ME È STATA UNA ESPERIENZA CHE NON SI DIMENTICA
ROMA. Doveva succedere. Dopo tredici puntate di tormenti per un amore tanto travagliato perché lui era il conte Fabrizio e lei la modesta dama Elisa, Vittoria Puccini e Alessandro Preziosi si sono innamorati davvero e "vissero felici e contenti" lo hanno scritto nella vita. Il loro rapporto ha superato la curiosità maligna della stampa pettegola, sempre pronta a puntare l'obiettivo su personaggi colpiti da immensa popolarità.
Come i protagonisti di Elisa di Rivombrosa, fenomeno da ascolti record, con tanto di gadget, costumi, giocattoli, bambole vestite come Elisa. «Alessandro ed io abbiamo gli stessi gusti e tante cose in comune, forse per questo recitando nella serie abbiamo trovato facilmente la giusta sintonia. Nella vita riusciamo a sfumare le differenze di carattere. Io sono piuttosto chiusa, privata, faccio fatica a darmi agli altri, mi riesce più facile da attrice. Alessandro invece è aperto, cordiale, generoso di sé, lo ammiro molto e mi aiuta a lasciarmi andare», dice la Puccini.
Dalla serie tv sia lei che Preziosi hanno cominciato una carriera parallela e fortunata, «anche perché forse nella vita personale ci portiamo bene reciprocamente, ci scambiamo positività. Senza nessun segno di competitività. Quando è arrivata la telefonata di Muccino che mi proponeva il personaggio della Giulia di Giovanna Mezzogiorno, Alessandro si è commosso». Baciami ancora è stata «una sfida, entravo nella "famiglia" come un'intrusa, ero felice di entrare nel film, ma avevo anche paura di non riuscire a far dimenticare Giovanna Mezzogiorno». Sul set di Muccino la Puccini è arrivata una settimana dopo la fine delle riprese di C'era una volta la città dei matti..., la fiction tv con la regia di Marco Turco, in onda domenica e lunedì, dedicate a Franco Basaglia (Fabrizio Gifuni) e al suo lavoro, in cui la Puccini interpreta Margherita, «una ragazza un po' borderline, troppo amante della vita e dell'amore, aggressiva, ribelle, che la madre mandò in un ospedale psichiatrico perché non riusciva a gestirla. È ispirata ad una persona reale curata da Basaglia, non ho potuto incontrarla ma Marco mi ha fatto vedere una lunga intervista a lei, mi ha aiutato, mi ha colpito molto la sua voglia di vivere, la sua dignità, la devozione verso Basaglia. Nel film lavorano tanti ex pazienti di Basaglia, per loro è un dio. Margherita è uno di quei ruoli che ogni attrice sogna, ma anche un'esperienza personale di quelle che non si dimenticano».
Con Giulia e Margherita, due ruoli così lontani e diversi, Vittoria Puccini si conferma tra le giovani attrici - classe 1981 - più interessanti di oggi. E pensare che il cinema è arrivato per caso «a Milano, dove mi ero iscritta giurisprudenza e per guadagnare qualcosa lavoravo un po' nella moda. Sergio Rubini faceva un'infinità di provini per Tutto l'amore che c'è, l'ho fatto anch'io, mi ha preso. E il primo giorno di set ho avuto un'illuminazione: voglio fare l'attrice».
I suoi genitori, entrambi insegnanti, «non si sono opposti, ma mi hanno dato un tempo. Se in due anni non fosse successo niente di concreto avrei ripreso l'università. Poco prima della scadenza, avevo già lasciato la camera che dividevo con due amiche a Roma, quando è arrivata la proposta di Elisa», dice la Puccini. Che, soddisfatta del percorso compiuto, ora ha un paio di desideri: «Spero che arrivi il progetto giusto per lavorare ancora con Alessandro e spero di avere un secondo figlio, dopo la femmina ci vorrebbe un maschio».
GIOVEDÌ, 04 FEBBRAIO 2010
Pagina 46 - Spettacoli
R2 SPETTACOLI & TV - LA REPUBBLICA
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genziana

Registrato: 22/03/04 13:40 Messaggi: 37920
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Inviato: Sab Feb 06, 2010 05:35 Oggetto: VITTORIA PUCCINI: intervista CORRIERE DELLA SERA - 2/02/2010 |
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ha scritto: |
Baciami ancora Il film sui quarantenni al secondo posto negli incassi dopo «Avatar». Parla la protagonista
«Set duro ma con Muccino ho vinto»
La Puccini: dovevo ripetere le battute all'infinito, schiaffi per gli attori
ROMA - Non è piaciuto alla critica, ma la gente fa la fila per vederlo. Nel suo primo weekend, Baciami ancora esce a testa alta dal confronto con Avatar: impari perché il colosso Usa, benché alla terza settimana, ha 800 copie contro 557, e la metà delle quali in 3D vengono ospitate nelle sale più capienti.
La storia corale di Gabriele Muccino poggia sulla coppia Stefano Accorsi e Vittoria Puccini, che ha vinto la sfida raccogliendo il personaggio di Giovanna Mezzogiorno da L'ultimo bacio. Muccino: «L'ha reso più dolce e fragile, più romantico». Alessandro Preziosi, il compagno da cui ha una figlia, le ha detto: «Non avevo capito che tipo di attrice sei». E un signore per strada dopo il film: «Sei la donna che vorrei avere accanto». Dietro gli occhi chiari si indovina una volontà di ferro. «Beh, sono determinata. Al cinema sono al quinto film. Se non fossi stata madre, non sarei riuscita a interpretare questo ruolo». Non è facile l'amore di ritorno: «Non è facile riconoscere l'amore». Il metodo Muccino sul set, flessioni e schiaffi. «Schiaffi per gli uomini, lui ha bisogno di un contatto fisico, sta dentro la scena con te, si emoziona. Mi faceva ripetere le battute all'infinito, non ti molla. A fine giornata ti manca l'ossigeno». Le critiche: banale, il grande semi-freddo con i bamboccioni, mondo irreale nutrito di situazioni realissime, assenza di pause... «Pause ce ne sono, i bamboccioni non capisco, l'impressione è che si pensi a Gabriele come se dovesse insegnare qualcosa. Lui non si mette in cattedra, racconta delle storie. Io da spettatrice divido tra ciò che mi arriva e sento dentro e ciò che non mi arriva». L'ultima è che, dopo due film in Usa, il suo inglese è scarso, bocciato anche lì. «Questa poi». Niente ritratto generazionale, d'accordo, ma i maschi sono degli sconfitti e le donne delle virago. «Ritrovandoli dieci anni dopo, c'è disillusione ma anche la volontà di rientrare in contatto con se stessi, facendo scelte coraggiose come Pierfrancesco Favino nel finale». Lei, voglia di fuggire l'ha mai avuta? «Non è stata una gran fuga, a 19 anni lasciai Firenze per provare a fare l'attrice a Roma. Ora ne ho 27. Una svolta, più che una fuga, accettando che la mia vita potesse cambiare in maniera sconvolgente». Fece un provino in Ricordati di me? «Gabriele non mi trovò giusta per il ruolo dell' aspirante velina. Andò a Nicoletta Romanoff». Dal primo film manca Martina Stella: lei dice che per una comparsata è stato meglio rinunciare, per Gabriele non era prevista. «Non capisco se è ingenua, io non sarei più tornata su questa storia. Un attore deve tanto al proprio regista, Gabriele mi ha dato un'occasione incredibile anche per come mi ha diretta. È difficile trovare un cast di attori uno più affermato dell' altro, senza voglia di primeggiare. Erano già affiatati, si conoscevano, ma con Stefano Accorsi sono riuscita a trovare complicità. Gabriele ci martellava: ricordatevi che siete stati sposati, separati, avete una figlia...». Gabriele ha una vita complicata, ama in profondo le donne? «Ha scritto personaggi femminili bellissimi».
Il 7 e 8 febbraio su Raiuno sarà in C'era una volta la città dei matti sullo psichiatra Franco Basaglia (Fabrizio Gifuni) che propiziò la chiusura dei manicomi. «All'inizio non ho una vera patologia. Ho un'aggressività forte. Un ruolo estremo, un abbrutimento non solo estetico. Ho vissuto in contatto con delle ex degenti. Ero in partenza. In una scena dovevano salutare il mio personaggio: in realtà stavano salutando me, in una sovrapposizione tra finzione e realtà».
Ma ha visto Avatar? «Un capolavoro, pensavo che fosse tutto tecnologia e effetti speciali... Ammazza se non ci sono i sentimenti».
Valerio Cappelli
Cinema e tv Le donne del regista
Pagina 47 - (2 febbraio 2010) - Corriere della Sera
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genziana

Registrato: 22/03/04 13:40 Messaggi: 37920
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Inviato: Sab Feb 06, 2010 05:48 Oggetto: VITTORIA PUCCINI 'c'era una volta la città dei matti' RAIUNO |
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