ContoCorrente  Eventi  Shopping
Home Page Personal Curriculum Photo Gallery


 FAQFAQ   CercaCerca   Lista utentiLista utenti   GruppiGruppi   RegistratiRegistrati 
 ProfiloProfilo   Messaggi privatiMessaggi privati   Log inLog in 

GRANDE SUD
Vai a Precedente  1, 2, 3 ... 10, 11, 12 ... 15, 16, 17  Successivo
 
Nuovo argomento   Rispondi    Indice del forum -> Forum Alessandro Preziosi
Precedente :: Successivo  
Autore Messaggio
claudia_napoli



Registrato: 14/02/07 11:47
Messaggi: 11477
Residenza: Roma (ma 'tengo' il cuore napoletano)

MessaggioInviato: Mer Giu 23, 2010 11:18    Oggetto: Rispondi citando


preziosina66 ha scritto:
Ciao Claudia...nel mio paese si parla un dialetto più o meno come quello del video,cioè abbastanza comprensibile.Sono stata in vari posti della sicilia e ho notato che i dialetti si assomigliano tutti,cambiano alcuni vocaboli e qualche accento.Solo gli anziani mantengono "inalterato" il loro dialetto...faccio difficoltà anch'io a capire! Però esistono paesini dove il dialetto è una lingua vera e propria...gallo-italica...molto particolare...sembra arabo.
Ti ho messo due video trovati su youtube...ascolta e giudica!Io sono siciliana e non ci capisco niente!
http://www.youtube.com/watch?v=O06mXoN9qG4
http://www.youtube.com/watch?v=y0QWnerPhy0



Ciao Giusy sai che mi piace tanto ascoltare i dialetti di tutte le regioni?
Mi piace che ci siano i dialetti le tradizioni x dirlo con una sola parola le radici di un paese... quello che Bossi vorrebbe che non ci fosse più probabilmente, dato che darebbe fuoco al tricolore Rolling Eyes
Questo dialetto nel video non l'avevo proprio mai sentito, che strano che è Laughing sembra un po' portoghese... Cool se nemmeno tu lo capisci io nemmeno mi metto alla prova allora Wink
Grazie della tua ricerca nonostante so che non hai molto tempo x stare al computer, bacioni GIusy e buona mattinata/giornata!!

_________________

Con tutto l'oro del mondo non si può comprare il battito del cuore, nè un lampo di tenerezza-de Lamartine
Top
Profilo Invia messaggio privato HomePage
stef@nia



Registrato: 13/09/06 19:20
Messaggi: 6613
Residenza: Catania

MessaggioInviato: Ven Giu 25, 2010 15:59    Oggetto: Rispondi citando


carissimo topic!!!
posso passare solo un secondo a salutarvi... ma manco da troppo tempo!
ho appena finito l'ultimo esame di fine anno! è andata bene... = )
quindi da oggi in poi...fino al 3 luglio mi concentrerò solo sullo spettacolo che si intitola " il suo popolo la chiamava evita " un musical su evita peron!
adesso sono in accademia...ormai vivo qua dentro!
non ho ancora pranzatoooooooo!!!!! che famuzza che ho!!!



tento di riempire virtualmente il mio pancino con questo appetitoso piatto di spaghetti!!!! che delizia!!!

Clàààààààààà!!! sorellì!!! ho pensato al tuo messaggio e ho dovuto collegarmi per forza!
è la prima volta che scrivo sul tuo topic da quando hai cambiato il titolo...! Confused
come state tutti??

appena avrò una qualsiasi tipo di chiavetta internet tornerò qui con voi...
adesso devo scappare!

tanti bacini a PICIOLOOOOO!!!!! quasta macchinina è per lui!!



buona serata!!!! Razz Razz

_________________
Top
Profilo Invia messaggio privato Invia e-mail
claudia_napoli



Registrato: 14/02/07 11:47
Messaggi: 11477
Residenza: Roma (ma 'tengo' il cuore napoletano)

MessaggioInviato: Ven Giu 25, 2010 23:53    Oggetto: Rispondi citando


stef@nia ha scritto:
carissimo topic!!!
posso passare solo un secondo a salutarvi... ma manco da troppo tempo!
ho appena finito l'ultimo esame di fine anno! è andata bene... = )
quindi da oggi in poi...fino al 3 luglio mi concentrerò solo sullo spettacolo che si intitola " il suo popolo la chiamava evita " un musical su evita peron!
adesso sono in accademia...ormai vivo qua dentro!
non ho ancora pranzatoooooooo!!!!! che famuzza che ho!!!



tento di riempire virtualmente il mio pancino con questo appetitoso piatto di spaghetti!!!! che delizia!!!

Clàààààààààà!!! sorellì!!! ho pensato al tuo messaggio e ho dovuto collegarmi per forza!
è la prima volta che scrivo sul tuo topic da quando hai cambiato il titolo...! Confused
come state tutti??

appena avrò una qualsiasi tipo di chiavetta internet tornerò qui con voi...
adesso devo scappare!

tanti bacini a PICIOLOOOOO!!!!! quasta macchinina è per lui!!



buona serata!!!! Razz Razz


Ciao cara Stefiiiiiiiiiiiii Razz Razz Razz
non sai che gioia vedere il tuo nome tra gli altri e leggere le tue parole!!
Allora vedi che ho fatto bene a mandarti quel messaggio, ti ho come
un po' spronata Razz Razz mi mancavi troppo sorelli, ogni volta che scrivo la parola "sorelline" sentivo che me ne mancava una Wink
Noooo Stèèèè non ho cambiato titolo al topic Laughing forse ti sei confusa perchè
entrambi parlano di sud ma il nostro VECCHIO topic è sempre qui x accogliere tutte voi Razz
Grandissima Stèèè ormai il musical ti sarà entrato nelle vene e che bello che tutte voi sorelline avete calcato le scene dei teatri chi x ballare chi x recitare... che braveeeeeee
Sorelli cerca di farti fare un video anche tu, vorrei tanto vederti Very Happy
Grazie ma tantissimo sorelli x questa macchinina rossa x Pic, anche se è virtuale nel mio cuore è stato come riceverla veramente grazieeeee Crying or Very sad
un bacio a presto x sms e poi qui!! TVB Cla

_________________

Con tutto l'oro del mondo non si può comprare il battito del cuore, nè un lampo di tenerezza-de Lamartine
Top
Profilo Invia messaggio privato HomePage
stef@nia



Registrato: 13/09/06 19:20
Messaggi: 6613
Residenza: Catania

MessaggioInviato: Lun Giu 28, 2010 10:50    Oggetto: Rispondi citando


ciaooooooo!!!
rieccomi!!! mi hanno regalato un portatile e dall'accademia mi posso collegare!! sto aspettando che inizino le prove ...
scussaaaaaaaaaaa sorellì... Confused Confused Embarassed mi sono confusa!! mi ricordo che mi avevi detto di questo topic e non so perchè l'ho sostituito a quello storico!! Embarassed
adesso... passo a salutarti anche dall'altra parte!!!

bacinooooo!!!!

_________________
Top
Profilo Invia messaggio privato Invia e-mail
claudia_napoli



Registrato: 14/02/07 11:47
Messaggi: 11477
Residenza: Roma (ma 'tengo' il cuore napoletano)

MessaggioInviato: Lun Giu 28, 2010 16:27    Oggetto: Rispondi citando


Sorelli ma di niente figurati!!! Razz
Questo topic l'ho aperto in omaggio al sud e in particolare
ora sta diventando un topic prettamente siciliano mi sembra Cool Wink Razz quindi sorelli tu qui sei più che di casa!!!

_________________

Con tutto l'oro del mondo non si può comprare il battito del cuore, nè un lampo di tenerezza-de Lamartine
Top
Profilo Invia messaggio privato HomePage
preziosina66



Registrato: 07/09/09 18:42
Messaggi: 934
Residenza: provincia di messina

MessaggioInviato: Gio Lug 01, 2010 16:40    Oggetto: Rispondi citando


Quel piatto di spaghetti di Stefania mi ha fatto venire fame!



Che ne dite di questo? Non è invitante?

Sono trofiette ai frutti di mare...non buone buonissime! E di secondo...gamberoni!



è un peccato che non possiate sentire l'odore!

Lo consiglio a Serena che ha appena superato l'esame di maturità! Wink

Un saluto a tutte!
Top
Profilo Invia messaggio privato
sere91



Registrato: 14/10/06 15:31
Messaggi: 14355
Residenza: Catania

MessaggioInviato: Gio Lug 01, 2010 16:56    Oggetto: Rispondi citando


AHAHHA, CHE BUONOOOO
grazie mille, ma la felicità mi ha chiuso lo stomaco...

non ho mangiato quasi niente, solo 2 pesche...
che caldooo!!!!!!!!!!!!!

finalmente è inizata l'estateeeeeeeeeeeeeeee per me! Very Happy Very Happy Very Happy
_________________
SERENA

"La bambina a scuola di danza potrà non diventare mai una ballerina professionista, ma la cortesia e la grazia così come la gioia del movimento, la toccheranno sempre.."
Top
Profilo Invia messaggio privato Invia e-mail MSN
claudia_napoli



Registrato: 14/02/07 11:47
Messaggi: 11477
Residenza: Roma (ma 'tengo' il cuore napoletano)

MessaggioInviato: Gio Lug 01, 2010 17:25    Oggetto: Rispondi citando


MAMMA MIA GIUSYYYYYYYY

FAVOLOSE QUESTE FOTO MA LE HAI FATTE TU? Razz

_________________

Con tutto l'oro del mondo non si può comprare il battito del cuore, nè un lampo di tenerezza-de Lamartine
Top
Profilo Invia messaggio privato HomePage
preziosina66



Registrato: 07/09/09 18:42
Messaggi: 934
Residenza: provincia di messina

MessaggioInviato: Gio Lug 01, 2010 18:48    Oggetto: Rispondi citando


Si Claudia...le ho fatte io le foto anzi mi correggo le ha fatte mia figlia io "sostenevo" il gamberone.Non ti dico che bontà...era la prima volta che andavamo in quel locale e penso di ritornarci più spesso...si mangia da dio Very Happy Very Happy e si paga poco e di questi tempi conta molto Wink



questo è l'antipasto...gli manca qualcosa...prima di fotografarlo avevo un pò consumato Laughing Laughing Laughing
Io ti consiglio di venire a toccare con mano Laughing Laughing Laughing
Top
Profilo Invia messaggio privato
claudia_napoli



Registrato: 14/02/07 11:47
Messaggi: 11477
Residenza: Roma (ma 'tengo' il cuore napoletano)

MessaggioInviato: Gio Lug 01, 2010 20:49    Oggetto: Rispondi citando


Bravissime Giusyyyy sia te che tua figlia!!! Laughing Laughing
All'inizio pensavo fosse la tua cucina ma poi quando ho visto il
secondo piatto con l'ostrica come guarnizione ho immaginato fosse
un ristorante, si vede che è tutto magnifico in questo posto,
mi descrivi l'antipasto? Cosa c'è nella ciotolina? mmhmmmm Surprised Surprised
peccato sia così lontano da me Crying or Very sad
e peccato non sentirne i profumi...

GRAZIE GRAZIE di aver voluto condividere con me e le altre cassatine Wink Cool questi piatti siciliani, ho apprezzato molto!!! Razz Razz
Una buongustaia come me Mr. Green non potrebbe non apprezzare

questo ve lo offro io, cucinati da me a Napoli l'ultima volta che ci siamo stati
che bontàààà Razz Razz



qui a casa di mio suocero
_________________

Con tutto l'oro del mondo non si può comprare il battito del cuore, nè un lampo di tenerezza-de Lamartine


L'ultima modifica di claudia_napoli il Gio Lug 01, 2010 22:01, modificato 2 volte
Top
Profilo Invia messaggio privato HomePage
claudia_napoli



Registrato: 14/02/07 11:47
Messaggi: 11477
Residenza: Roma (ma 'tengo' il cuore napoletano)

MessaggioInviato: Gio Lug 01, 2010 21:59    Oggetto: Rispondi citando


per rimanere in tema di SUD e insieme di MONDIALI 2010 vi posto
questo bellissimo articolo, sono interessata perchè stasera siamo stati
a Piazza di Siena a vedere l'allestimento della FIFA (quello da cui la sera trasmettono notti mondiali)
Bella serata, abbiamo visto le partite in 3D con gli occhialetti Cool Cool (Pic ci guardava stupìto Laughing ) e a Pic hanno regalato la mascotte dei mondiali, che carina!!!

Ecco l'articolo


Citazione:


Emmanuel Tresmontant - 08-06-2010

E se organizzassimo una serata all’insegna dei «vini sudafricani»?

In questo periodo di Mondiali di calcio, ci si può consolare di non essere sul posto degustando alcuni fra i migliori vini del Sudafrica, intorno a un barbecue, un tajine di agnello o un pollo al curry… Dei vini solari, che sorprendono per la loro texture e la loro freschezza.

Dagli anni ‘90, dopo la liberazione di Nelson Mandela, i vigneti sudafricani si sono svegliati dopo un lungo torpore. Anziché seguire il modello australiano basato sull’ipertecnicità, i viticoltori sudafricani hanno viaggiato e osservato quello che si faceva, in particolare in Francia. Dalle loro peregrinazioni hanno portato il concetto di terroir, che ha permesso loro di delimitare le migliori zone di produzione (wards) in funzione dei suoli, del clima e delle pratiche colturali anteriori.


I più bei vigneti del mondo
Tutti coloro che sono andati in Sudafrica una volta nella loro vita sono rimasti stupefatti dalla bellezza dei paesaggi viticoli del Cap e di Stellenbosch, dove le bianche ville coloniali di oltre due secoli s’innalzano accanto alle più futuriste wineries…
Concentrate nel quarto sud-ovest del paese, a metà strada tra l’Oceano Atlantico e l’Oceano Indiano, la maggior parte delle vigne prospera in un clima mediterraneo favorevole ai vitigni originari della valle del Rodano come la Syrah, il Grenache, il Mourvèdre e il Viognier. I vini prodotti da questi vigneti sono sensazionali per la texture vellutata e la freschezza oceanica. Molto variati, i vigneti sudafricani si sono arricchiti in questi ultimi anni anche di vitigni più settentrionali, come lo Chenin e il Pinot Noir, lo Chardonnay e il Sauvignon, ma i risultati non mi sembrano ancora degni d’interesse.

Il vino di Constance: un vino da leggenda
Se si classifica il Sudafrica fra i vigneti del «Nuovo Mondo» (Australia, Nuova Zelanda, California, Argentina e Cile) si dimentica che la vigna fu coltivata su queste terre sin dal XVII sec. Furono i primi coloni olandesi che, fondato a Città del Capo un fondaco della Compagnia delle Indie orientali nel 1652, piantarono i primi ceppi di vite di origine europea ai piedi del Monte della Tavola (Table Moutain), famosa per le magnifiche rocce azzurre di gres e di granito che s’innalzano al di sopra di grassi pascoli. Aiutati dagli Ugonotti francesi in esilio che portarono la loro esperienza nel settore, i coloni produssero un vino da antologia servito in tutte le corti d’Europa: il famoso vino di Constance! Questo nettare, tanto famoso nel XVIII secolo quanto i più grandi Sauterne e Tokaji di Ungheria, sarebbe stato, secondo Las Cases, uno degli ultimi piaceri concessi dai suoi aguzzini al prigioniero di Sant’Elena… Volgarizzato dai capricci del commercio inglese poi distrutto dalla filossera, ci volle un secolo perché questo vigneto storico ritrovasse il suo splendore, negli anni ‘80. Al posto del Moscato a grossi acini di Alessandria (Zibibbo), venne allora giudiziosamente adottato il Moscato ad acino piccolo di Frontignan, qui chiamato muskadel. Vendemmiato molto tardi e passito sulla vite, il muskadel genera un gran vino liquoroso, dalla veste ambrata e dagli aromi di frutta candita con sfumature di pino, arancia, spezie e rosa seccata. Tuttora, il raro vino di Constance affascina gli intenditori, già per la forma della bottiglia d’origine, immutata dal XVII sec.
Il mio consiglio: da servire con una crostata di arance o un dolce al cioccolato amaro.


Eben Sadie, il più grande viticoltore del Sudafrica
È alle venerabili Caves Legrand a Parigi (fondate nel 1880 e la cui facciata, in rue de la Banque, vale di per sé la visita) che devo la scoperta di questo viticoltore d’eccezione. Alla domanda: «quale vino del Sudafrica bisogna gustare per primo?» la risposta dell’affascinante Kristeven M’Boungou, specialista dei vini del Nuovo Mondo, è senza esitazioni: «tutti i vini di Eden Sadie!» Questo personaggio colorito, unico nel suo paese a praticare la biodinamica, ha acquisito una reputazione internazionale producendo vini d’artista nell’aridissima pianura dello Swartland, 50 km a nord di Città del Capo.
Il suo vino bianco più interessante è un assemblaggio di diversi vitigni francesi: Viognier (40 %), Chenin (20 %), Chardonnay (20 %) e Grenache blanc (20 %). Una «macedonia» un po’ insolita alla prima impressione, ma che possiede un’identità e una «droiture» innegabili… Il vino è potente, sensuale, e presenta aromi di pesca e di fiori bianchi, con una bocca ricca e untuosa, tesa da una bella acidità.
Il mio consiglio: per affrontarlo, non esitare ad abbinarlo a piatti potenti e molto saporiti come un’insalata di aragosta, spaghetti alla bottarga, o una paella bella piccante…

In quanto al vino rosso, Eben Sadie si è specializzato nei vitigni originari della Valle del Rodano, una regione che conosce bene. La sua cuvée Columella a base di Syrah (85 %) e di Mourvèdre (15 %), maturata in fusti nuovi per 24 mesi è una piccola «bomba» assolutamente paragonabile ai più grandi Côtes-Rôties francesi! Naso complesso di cuoio, tabacco, oliva e ribes nero. Bocca intensa, golosa e fresca. Un vino dritto e slanciato, purissimo, boisé, perfettamente integrato.
Il mio consiglio: gustalo con una costoletta di manzo di Coutancie, oppure prova la carne locale precedentemente marinata nell’olio e il limone: lo struzzo, il koudou, l’impala o il nyala !


Pinotage: il vitigno del Sudafrica
Il Pinotage risulta dall’incrocio effettuato nel 1925 in Sudafrica tra il Pinot Nero e il Cinsault. Questo vitigno molto resistente fu utilizzato in un primo tempo nella produzione di vini economici, ma possiede una personalità singolare e può produrre eccellenti vini, se si padroneggia la resa e non si raccoglie l’uva troppo tardi, evitando così un eccesso d’alcool…
Nella regione di Stellenbosch, molto rinomata per i rossi di stile bordolese, la tenuta Warwick Estate, fondata nel 1902 dal Colonnello Alexander Gordon, eroe della guerra dei Boeri, produce un gradevole Pinotage maturato in fusti francesi. Al naso, aromi sorprendenti di banana, liquirizia e frutti rossi. In bocca, il vino seduce per la sua texture rotonda e i suoi tannini setosi.
Il mio consiglio: un vino piacevole incomparabile, da degustare semplicemente d’estate, con una grigliata e una bella insalata.

Il Sudafrica alla salsa bordolese…
Un altro vino interessante è la cuvée Anwilka, in particolare le annate 2005 e 2007 che privilegiano la finezza e la freschezza. Questo vino è il frutto di un incontro improbabile tra, da una parte, due famosi viticoltori del Bordolese: Hubert de Bouard (dello Château l’Angélus a Saint-Emilion) e Bruno Prats (dello Château Cos d’Estournel a Saint-Estèphe) e, dall’altra, il proprietario della prestigiosa tenuta di Klein Constantia, Lowel Jooste, al quale si deve soprattutto la rinascita del vino di Constance.
Questi tre viticoltori appassionati hanno creato insieme qualche anno fa una tenuta di 42 ettari interamente dedicata ai vini rossi. Grazie alla sua posizione geografica (è situata sui fianchi orientali della Table Mountain), beneficia delle brezze marine di False Bay. Questa alleanza tra il savoir-faire bordolese e uno dei terroir più complessi del Sudafrica ha generato un vino sorprendente per il suo mix di energia e di finezza. Anwilka è un assemblaggio di Syrah (50 %), Cabernet Sauvignon (46 %) e Petit Verdot (4 %): un assemblaggio singolare, ma che era già praticato da Louis d’Estournel nel XIX sec. a Saint Estèphe!
L’aspetto del 2005 è di un bel rosso vermiglio scuro con riflessi neri. Il naso discreto evoca la mora schiacciata. In bocca, il vino seduce per l’eleganza, i tannini settosi, il frutto e la freschezza. Anwilka ha beneficiato all’export del commento elogioso di Robert Parker che ha visto in questa bevanda il più bel vino rosso del Sudafrica… Si tratta comunque di un eccellente rapporto qualità prezzo.Il vino è ancora migliore 24 ore dopo l’apertura.
Il mio consiglio: prova questo vino con un tonno legermente saltato in padella con agrumi e citronnella, o con spiedini «all’olandese» arricchiti con peperoni, pancetta e banane…

_________________

Con tutto l'oro del mondo non si può comprare il battito del cuore, nè un lampo di tenerezza-de Lamartine
Top
Profilo Invia messaggio privato HomePage
claudia_napoli



Registrato: 14/02/07 11:47
Messaggi: 11477
Residenza: Roma (ma 'tengo' il cuore napoletano)

MessaggioInviato: Dom Set 05, 2010 02:20    Oggetto: Re: ***GRANDE SUD*** Rispondi citando


DOPO ESSERE STATA NEL MERAVIGLIOSO SALENTO
IL SUD MI E' SEMPRE PIU' NEL CUORE... Embarassed



claudia_napoli ha scritto:


Arrow http://www.youtube.com/watch?v=n0p_WV4_5FM


Le radici ca tieni

Se nu te scierri mai delle radici ca tieni
rispetti puru quiddre delli paisi lontani!
Se nu te scierri mai de du ede ca ieni
dai chiu valore alla cultura ca tieni!

Simu salentini dellu munnu cittadini,
radicati alli messapi cu li greci e bizantini,
uniti intra stu stile osce cu li giammaicani,
dimme mo de du ede ca sta bieni!

Egnu dellu salentu e quannu mpunnu parlu dialettu
e nu mbede filu no Ca l’italianu nu lu sacciu
ca se me mintu cu riflettu parlu lu jamaicanu strittu
perche l’importante e cu sai nu pocu de tuttu
anche se de tuttu a fiate me ne futtu
ma se na cosa me interessa su capace puru me fissu
se ete quiddhru ca oiu fazzu me mintu ddhrai e fazzu cè pozzu
perche addrhu bessere ieu ca decidu te mie stessu
ca la vera cultura è cu sai vivere
cu biessi testu ma sempre sensibile
puru ca la vita ete dura è meiu sai amare
puru quannu te pare ca ete impossibile.

Me la difendu, la tegnu stritta cullu core
la cultura mia rappresenta quiddru ca é statau e ca ha benire
Intra stu munnu, a du nu tene chiui valore
Ci parla diversu o de diversu ede culure!
Te ne leanu tuttu puru la voglia de amare,
cussi ca tanta gente a pacciu modu stae a regire!
Te ne leanu tuttu puru le ricchie pe sentire,
ci chiange e chiede aiutu pe li torti ca stae a subire
Te ne leanu puru la terra de sutta li piedi,
se cattanu tuttu quiddru a cui tie nci tieni
Me dispiace pe tuttu quiddru ca ne sta gliati
Ma stamu ancoraa quai, de quai nu ne limu mai sciuti!

Nandu E riu della terra a du nce sempre lu sule
a du la gente cerca umbra ca la po defrescare.
Stae scrittu sulle petre quiddru ca aggiu capire
su parole antiche percé l’uomu nu po cangiare!
Memoria ede cultura e bede quistu ca ole:
recorda ce ha successu cussì pueti capire
lu boia denta vittima puru dopu menz’ura
ma la vittima denta boia se nu tene cultura!
Su ste radici nui stamu ben radicati
ni fannu amare populi mai canusciuti
ni scosta de ci medita l’odiu e la guerra
ma de sti criminali la mente mia nu se scerra!

Treble Difendila!
Quannu poi difendila!
È la terra toa, amala e difendila!
Ntorna moi, difendila!
Quannu poi difendila!
È la terra toa, amala e difendila! De cine?
De ci ole cu specula e corrompe, difendila!
De ci ole sfrutta l’ignoranza, difendila!
De ci ole svende l’arte noscia, difendila!
De ci nu bole crisca ancora, difendila!
Pe ci nu tene chiù speranza
Pe ci ha rimastu senza forza, difendila!
Pe ci nu pote ma nci crite, difendila!
Pe ci nu te pote secutare, difendila!

Egnu de lu salentu e quannu mpunnu parlu dialettu
e nu bete pecce ca l’Italianu nullu sacciu
ca se buenu me recordu do parole de woolof africanu
chep gen è lu risu cullu pisce ca se mangia culle manu
e “mu nu mu cu bbai” vuol dire nun ne pozzu fare a menu
e ”man gi dem man gi dem” vuol dire sciamu moi sciamu
a du ete ca uei basta ca rispettu purtamu
e ca ne facimu rispettare pe quiddhri ca simu
ca la cultura vera è cu sai itere
la realtà pe quiddhra ca ete sia ca è facile sia ca è difficile
la cultura vera è cu sai capire
ci tene veramente besegnu ci ete lu chiu debole

Me la difendu, stritta e forte cullu core
quista e’ la poesia ca crea sta terra cull’amore.
Quiddra ca muti, tenenu modu te sentire
grazie a ci la porta in giru oci a quai la po saggiare.

E riu della terra a du nce sempre lu sule
e alla gente ca ria nci pensa sempre lu mare!
A quai stae scrittu sulle petre ce aggiu capire
cercu cu te le spiegu, perché nu ta scerrare!

Difendila!
Quannu poi difendila!
È la terra toa, amala e difendila!
Ntorna moi, difendila!
Quannu poi difendila!
È la terra toa, amala e difendila!



Citazione:
Grande sud che sarà quella anonima canzone
di chi va per il mondo e si porta il sud nel cuore...



andare andare alla stessa festa,
di una musica fatta di gente diversa
da Napoli che inventa melodia
ai tamburi dell'Algeria
allez allez à la même fête
d'une musique qui va et jamais s'arrête
de Naples qui invente sa mélodie
aux tambours de l'Algérie






Arrow http://www.youtube.com/watch?v=H3biDWU7-rU&feature=related


Grande Sud


Grande sud che sarà
quella anonima canzone
di chi va per il mondo
e si porta il sud nel cuore.

C’è una musica in quel treno
che si muove e va lontano
musica di terza classe
in partenza per Milano
c’è una musica che batte
come batte forte il cuore
di chi parte contadino
ed arriverà terrone.
C’è una musica in quel sole
che negli occhi ancora brucia
nell’orgoglio dei braccianti
figli della Magna Grecia
in quel sogno di emigranti
grande come è grande il mare
che si porta i bastimenti
per le Americhe lontane
(E chi parte oggi pe’ turnare crai(1)
e chi è partuto ajere pe’ un turnaremai).
Grande sud che sarà
quella anonima canzone
di chi va per il mondo
e si porta il sud nel cuore.
Grande sud che sarà
quella musica del ghetto
di chi va per il mondo
e si porta il suo dialetto.
(None none none none
Lieva la capa da lu sole
Ca t’abbruciarrai lu viso
Perdarrai lu tuo colore
None none none none
Piglia lu libro e va alla scola
Quando te ‘mpari a legge e a scrive
Tanto te ‘mpari a fa l’amore)(2)
C’è una musica nei sogni
di chi dorme alle stazioni
negli antichi sentimenti
delle nuove emigrazioni
c’è una musica nel viaggio
dalla terra di nessuno
di chi porta nel futuro
i tamburi del villaggio.
(Zehey maro nandeha
Nandeha ny lefa jialy
Nmatsiaro anareo
Matsiaro antanana).(3)
Grande sud che sarà
quella anonima canzone
di chi va per il mondo
e si porta il sud nel cuore.
Grande sud che sarà
quella musica del ghetto
di chi va per il mondo
col suo ritmo maledetto
E sarà quel racconto
E sarà quella canzone
Che ha a che fare coi briganti
E coi santi in processione
Che ha a che fare coi perdenti
Della civiltà globale
Vincitori della gara
A chi è più meridionale.
(E chi parte oggi pe’ turnare crai(1)
e chi è partuto ajere pe’ un turnaremai).
(Zehey maro nandeha
Nandeha ny lefa jialy
Nmatsiaro anareo
Matsiaro antanana).(3)
(Muessi warire ure,
muesi warire ja,
muesi wala niripachungo) (4)
(wash ddani ghir lsani ma bqit nawed tani
wash ddani ghir Imor ma bquit nawed sar). (5)
Grande sud che sarà
quella anonima canzone
di chi va per il mondo
e si porta il sud nel cuore.



Citazione:


Arrow http://www.youtube.com/watch?v=JAzgANpo4d4


Che il Mediterraneo sia

Che il Mediterraneo sia
quella nave che va da sola
tutta musica e tutta vele
su quell'onda dove si vola
tra la scienza e la leggenda
del flamenco e della taranta
e fra l'algebra e la magia
nella scia di quei marinai
e quell'onda che non smette mai
che il Mediterraneo sia

Andare, andare, simme tutt'eguale
affacciati alle sponde dello stesso mare
e nisciuno è pirata e nisciuno è emigrante
simme tutte naviganti
allez, allez il n'y a pas de barrière
nous sommes tous enfants de la même mer
il n'y a pas de pirate il n'y a pas d'émigrant
nous sommes tous des navigants

Che il Mediterraneo sia
la fortezza ca nun tene porte
addo' ognuno po' campare
d'a ricchezza ca ognuno porta
ogni uomo con la sua stella
nella notte del dio che balla
e ogni popolo col suo dio
che accompagna tutti i marinai
e quell'onda che non smette mai
che il Mediterraneo sia

andare andare alla stessa festa,
di una musica fatta di gente diversa
da Napoli che inventa melodia
ai tamburi dell'Algeria
allez allez à la même fête
d'une musique qui va et jamais s'arrête
de Naples qui invente sa mélodie
aux tambours de l'Algérie

Che il Mediterraneo sia
quella nave che va da sempre
navigando tra nord e sud
tra l'oriente e l'occidente
e nel mare delle invenzioni
quella bussola per navigare
Nina, Pinta e Santa Maria
e il coraggio di quei marinai
e quel viaggio che non smette mai
che il Mediterraneo sia

(al baar al albiad al mutahuassed)

Che il Mediterraneo sia
quella nave che va da sola
tra il futuro la poesia
nella scia di quei marinai
e quell'onda che non smette mai
che il Mediterraneo sia.

_________________

Con tutto l'oro del mondo non si può comprare il battito del cuore, nè un lampo di tenerezza-de Lamartine
Top
Profilo Invia messaggio privato HomePage
claudia_napoli



Registrato: 14/02/07 11:47
Messaggi: 11477
Residenza: Roma (ma 'tengo' il cuore napoletano)

MessaggioInviato: Gio Set 09, 2010 09:43    Oggetto: Rispondi citando


Ho visitato Lecce finalmente, era un desiderio che avevo da anni e dopo aver visto MINE VAGANTI la voglia di vederla era diventata fortissima!!

E' una città che trasmette calore umano è viva, sembra che abbia un'anima, quella pietra dei palazzi che cambia colore a seconda della luce, al tramonto, è un'emozione unica Embarassed





Lecce

(salentino Lécce, messapico Sybar, griko Luppìu, latino Lupiae) è un comune italiano di 95.113 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia in Puglia.

È situata nella parte più pianeggiante del Salento e nel cuore di un'area densamente urbanizzata, che conta 432.939 abitanti e che si estende su una superficie territoriale di 1.580,56 km².

Capoluogo e maggiore centro culturale della penisola salentina, sede dell'omonima arcidiocesi e di un'università, è posta a 11 chilometri dalla costa adriatica e a 23 da quella ionica. È il capoluogo di provincia più orientale d'Italia.

Attiva nei settori dell'industria agricola (olio, vino), della ceramica, della cartapesta e del turismo culturale e balneare, è la città dove più elaborato è stato lo sviluppo dell'arte barocca in pietra leccese, un calcare malleabile e molto adatto alla lavorazione con lo scalpello. Si parla, infatti, di barocco leccese e per la bellezza dei suoi monumenti è definita la Firenze del Sud.

La città è stata inserita (unica città italiana) nella lista "Best in travel 2010" di Lonely Planet quale città da visitare nel 2010, insieme ad Abu Dhabi (Emirati Arabi), Istanbul (Turchia), Singapore (Singapore), Vancouver (Canada), Kyoto (Giappone), Sarajevo (Bosnia Herzegovina), Cork (Irlanda), Cuenca (Ecuador) e Charleston (Stati Uniti), per la bellezza dei suoi monumenti e del suo centro storico barocco.

Monumenti e luoghi di interesse

La città di Lecce è nota per la ricchezza dei monumenti che la adornano, molti dei quali realizzati nel tipico stile barocco leccese. Significativi sono i fregi, i capitelli, i pinnacoli ed i rosoni che decorano molti dei palazzi e delle chiese della città (se ne contano oltre 40), come ad esempio il Palazzo dei Celestini e l'adiacente Basilica di Santa Croce, nonché la chiesa di Santa Chiara ed il Duomo.

Il centro della città è racchiuso in mura di cinta risalenti al XVI sec., ma ormai in gran parte distrutte. La città presentava originariamente quattro porte di accesso: Arco di Trionfo (Porta Napoli), Porta Rudiae, Porta San Biagio e Porta San Martino. Di queste l'ultima non è più visibile in quanto crollata nel XIX sec.

Periodo messapico

Ipogeo Palmieri

L'Ipogeo Palmieri, prestigioso esempio di architettura funeraria messapica, è visitabile all'interno del giardino di Palazzo Guarini, lungo via Palmieri. Rinvenuta nel 1912 da un appassionato di antichità locali, la tomba apparve già priva di corredo, depredata probabilmente nel corso del XVI secolo, epoca a cui risalgono alcune iscrizioni graffite sulle pareti del corridoio d'ingresso e delle celle. L'ipogeo è composto da tre ambienti disposti intorno ad un vestibolo.
Sulla base di confronti stilistici e tipologici, per la tomba, realizzata evidentemente per una famiglia locale aristocratica, è stata proposta una cronologia all'inizi del III secolo a.C.

Periodo romano



Anfiteatro Romano

Situato nella centralissima Piazza Sant'Oronzo, ne resta l'arena, le gradinate inferiori e parte delle mura esterne. Fu costruito in Età Augustea e misurava circa 102 m × 83 m e riusciva a contenere oltre 25.000 spettatori.

In epoche successive fu sotterrato e sovrastato da altri edifici. Il monumento venne scoperto durante i lavori di costruzione del palazzo della Banca d'Italia, effettuati nei primi anni del Novecento. Le operazioni di scavo iniziarono quasi subito, grazie alla volontà dell'archeologo salentino Cosimo De Giorgi, e si protrassero sino al 1940. Attualmente è possibile ammirare solo un terzo dell'intera struttura, in quanto il resto rimane ancora nascosto nel sottosuolo di piazza Sant'Oronzo dove si ergono alcuni edifici e la chiesa di Santa Maria della Grazia.

Teatro Romano

In via dell'Arte della Cartapesta si incontra il Teatro Romano scoperto nel 1929, databile all'età augustea come l'Anfiteatro. La cavea di questo teatro, probabilmente riservato ai lupiensi mentre quello di piazza Sant'Oronzo veniva frequentato dai provinciali, misura 19 m di diametro. Ignorato per secoli come l'anfiteatro, ha restituito alcune statue che sono conservate presso il Museo archeologico provinciale Sigismondo Castromediano.

Periodo medievale



Abbazia di Santa Maria di Cerrate

Abbazia di Santa Maria di Cerrate-Interno Facciata della chiesa dei Santi Niccolò e CataldoL'Abbazia di Cerrate, è situata fuori dalla città, nelle campagne in direzione della marina di Casalabate. Venne edificata dai Monaci basiliani nel XII secolo. Accanto al portico finemente scolpito, è possibile ammirare un pozzo rinascimentale. L'interno custodisce un baldacchino del 1269 e numerosi affreschi eseguiti tra il XIII ed il XIV secolo.

Chiesa Santa Maria d'Aurìo

Situata al confine con il comune di Surbo, la Chiesa di Santa Maria d'Aurio è una struttura romanica risalente ai secoli XII-XIII. L'edificio sacro è quel che resta di un antico casale abbandonato tra il XV e il XVI secolo.

Chiesa di San Giovanni Evangelista

La Chiesa di San Giovanni Evangelista, è un edificio medievale voluto nel 1133 dall'ordine delle Benedettine e da Anacleto II.

Sorge nel centro storico della città, in corte Accardo, e venne ampliata e rimaneggiata nel corso dei secoli. La chiesa, severa ed austera all'esterno, presenta un interno sfarzoso influenzato dallo stile barocco affermatosi a Lecce nel corso del Seicento. Alla prima metà del Cinquecento appartiene la quadrata torre campanaria.


Chiesa dei Santi Niccolò e Cataldo


Situata all'interno del cimitero, la Chiesa dei Santi Niccolò e Cataldo venne eretta nel 1180 dal penultimo re normanno Tancredi. Nel 1716 venne rifatta la facciata da Giuseppe Cino, adornandola di numerose statue, conservando i due portali, il rosone, la cupola, e alcuni elementi decorativi. L'interno a tre navate presenta archi a sesto acuto e una cupola nel mezzo della navata centrale. Gli affreschi alle pareti sono del XV, XVI e XVII secolo. Nel XVI secolo l'architetto leccese Gabriele Riccardi rifece il convento nel cui chiostro fa bella mostra di sé un artistico pozzo seicentesco.

Convento degli Olivetani

Situato nei pressi del cimitero, adiacente alla chiesa dei Santi Nicolò e Cataldo, il monastero degli Olivetani è un complesso architettonico risalente al XIV secolo. Oggi sede della Facoltà di Beni Culturali e della biblioteca di Studi Storici dell'Università del Salento, presenta un particolare chiostro, opera di Gabriele Riccardi, ispirato ai modelli medievali, con colonne binate ed all'interno un pozzo con un'edicola tipicamente barocca.

Periodo barocco



Piazza Sant'Oronzo

La Colonna di Sant'OronzoIl salotto elegante di Lecce è Piazza Sant'Oronzo, in parte occupata dall'Anfiteatro romano del I-II secolo d.C, riportato alla luce all'inizio del Novecento. Nella piazza s'innalza la colonna, donata dalla città di Brindisi per cercare di adornare la spoglia piazza, con la statua di Sant'Oronzo, protettore della città. Di fronte alla statua si trova l'armonioso palazzetto del Sedile, antica sede del Municipio, dove il sindaco riceveva la cittadinanza. Accanto a questo edificio, sorge la chiesetta di San Marco, importante testimonianza dell'esistenza di una colonia di mercanti veneti giunti in città per praticare attività commerciali. Un'altra testimonianza artistica che si affaccia sulla piazza davanti all'anfiteatro è la chiesa di Santa Maria delle Grazie.

Colonna di Sant'Oronzo

Alta circa 29 metri, la Colonna di Sant'Oronzo, fu innalzata alla fine del XVII secolo dal leccese Giuseppe Zimbalo, utilizzando i rocchi in marmo cipollino africano di una delle due colonne romane che concludevano la Via Appia a Brindisi.

Palazzo del Seggio o Sedile

Il Sedile, fu costruito nel 1592 su incarico dell'allora sindaco veneziano Pietro Mocenigo, in sostituzione del vecchio abbattuto nel 1588. Utilizzato in passato per vari usi istituzionale e come sede del Municipio, oggi è destinato per mostre d'arte ed esposizioni.

Chiesetta di San Marco

La Chiesetta di San Marco, collocata accanto al Sedile è di antiche origini. La costruzione fu voluta nel 1543 da un insediamento veneto presente nella città di Lecce per motivi commerciali. L'edificio, di piccole dimensione, presenta un prospetto lineare con due portali, di cui quello principale è sormontato dal leone alato, simbolo di Venezia.

Chiesa di Santa Maria della Grazia

La Chiesa di Santa Maria della Grazia è situata di fronte all'anfiteatro romano. Fu realizzata nel 1590, seguendo il progetto del monaco teatino Michele Coluzio, in seguito al prodigioso rinvenimento di un affresco della Vergine col Bambino al quale sarebbe seguito qualche tempo dopo, nel 1585, la guarigione di una paralitica.


Piazza Duomo

Piazza del Duomo

Piazza del Duomo di notteÈ il barocco a dominare nella centrale Piazza Duomo. Questo grande cortile, poi modificato, risale al tempo del vescovo Gerolamo Guidano. Ad esso si accede attraverso i propilei, realizzati verso la fine del XVIII secolo da Emanuele Manieri, essendo stati abbattuti gli originali muri d'ingresso.

Piazza Duomo è uno dei rari esempi di "piazza chiusa". Un tempo, la sera le porte, delle quali ancora oggi sono visibili gli imponenti mozzi, venivano serrate. Che si tratti di un chiaro esempio di barocco è evidente anche dalla soluzione a dir poco teatrale della "falsa facciata". Il visitatore che entra in Piazza Duomo si trova di fronte una facciata di chiesa, che solo ad una attenta visione si rileva "posticcia". È sufficiente varcare la soglia del portale per ritrovarsi nella navata laterale della Chiesa. La cattedrale non accoglie, dunque, di fronte il visitatore, ma si trova collocata, rispetto all'ingresso della Piazza, in modo parallelo. La soluzione scenografica venne adottata per evitare che il visitatore si trovasse di fronte ad un muro piatto e senza decori.

L'architetto leccese, che si adoperò per armonizzare l'arredo urbano, realizzò, ai lati dei propilei, i palazzi gemelli che, entrambi al piano terreno, palesano arcature a bugne lisce, oggi in parte chiuse o trasformate in porte e finestre. A sinistra della piazza si erge imponente il campanile, opera di Giuseppe Zimbalo, mentre al centro la cattedrale e, in posizione più arretrata, l'episcopio. Sulla destra, infine, si trova il seminario.

Duomo

Collocato al centro della omonima piazza, il Duomo, tra i più belli d'Italia, fu costruito una prima volta nel 1144, poi nel 1230. Su richiesta del vescovo di Lecce, Luigi Pappacoda, il duomo fu completamente ristrutturato negli anni tra il 1659-70 da Giuseppe Zimbalo a cui si deve anche l'attigua torre campanaria alta 70 metri circa e suddivisa in 5 piani con finestre molto slanciate; termina con una loggia ottagonale.

Il tempio possiede due prospetti, di cui il principale è quello a sinistra dell'episcopio, mentre l'altro guarda l'ingresso della piazza. La facciata principale, piuttosto semplice sotto il profilo decorativo, si sviluppa in due ordini ove appaiono le statue, allogate in nicchioni, dei Santi Pietro e Paolo, di San Gennaro e di San Ludovico. La disposizione delle paraste scanalate fa intravedere che la chiesa è strutturata in tre navate. Il prospetto secondario, invece, è ricco, esuberante. Si evidenzia il portale sovrastato da una balaustra; al centro, si innalza la statua di Sant'Oronzo mentre, in basso, due nicchie ospitano le statue dei SS. Giusto e Fortunato.

L'interno, a croce latina, è impreziosito da 12 altari più maggiore, per la più parte del tardo Seicento, ed è ricco di opere pittoresche realizzate da valenti artisti, tra i quali Giuseppe da Brindisi, Oronzo Tiso, Gianserio Strafella, G. Domenico Catalano e G. A. Coppola. La Cattedrale possiede una cripta del XII secolo, rimaneggiata nel XVI con aggiunte barocche.

Il campanile del duomo, eretto dallo Zimbalo tra il 1661 ed il 1682, è alto circa 72 metri. Risulta essere il 17º campanile in Europa per altezza, tant'è che dalla sua sommità si scorge l'Adriatico e, in giornate particolarmente limpide, anche le montagne dell'Albania.


Episcopio

Episcopio

Costruita per la prima volta nel XV secolo, la residenza del vescovo fu ampliata nel 1649 dal Pappacoda e infine, nel 1761 venne ristrutturato da mons. Alfonso Sozy-Carafa che affidò i lavori ad Emanuele Manieri. L'architetto leccese eliminò la scala esterna ridisegnando in maniera più razionale e armoniosa la facciata della residenza vescovile.

Il prospetto dell'Episcopio si dispone ad angolo retto e si allinea, pertanto, a destra del seminario e a sinistra della Cattedrale. Sia le nuove arcate del lato destro che le sei del lato opposto (3+3) sono intercalate da colonne doriche. Considerando il prospetto noteremo, sul portale, al secondo ordine, tre nicchie in cui sono ospitate statue (quella della Vergine al centro), mentre il fastigio contiene il centrale orologio (1761) che fu inventato dal leccese Domenico Panico.

Seminario

Questo interessante monumento si deve alla volontà del Vescovo Antonio Pignatelli (1682-1695). L'architetto Giuseppe Cino lo realizzò tra il 1694 e il 1709.

Il prospetto è bugnato, è scandito da due serie di otto finestre elegantemente incorniciate e inframmezzate, al centro, dal portone d'ingresso sovrastato da un ampio balcone centrale incluso da archi. L'edificio è coronato da una balaustra, ma continua con un altro piano di epoca posteriore.

Entrati nell'edificio, si notano sulle pareti laterali dell'ingresso otto busti in pietra leccese che rappresentano i dottori della Chiesa. Pervenuti nell'ampio atrio, si scorge al centro un magnifico pozzo, opera del Cino, finemente decorato, che sembra ad alludere ad un canestro con manico. Infine da menzionare la presenza di una graziosa cappella elegantemente decorata.

Chiese e conventi



Basilica di Santa Croce

La Chiesa di Santa Croce, monumento simbolo del barocco leccese, fu costruita a cavallo di due secoli, dal 1549 al 1695, su disegni di Gabriele Riccardi e da architetti del calibro di Cesare Penna e Giuseppe Zimbalo.

Il prospetto, ricco di simboli, statue e decorazioni, si divide in tre sezioni: la prima procede dalla gradinata fino alla balaustra; la seconda da questa al cornicione; la terza, infine, è costituita da tutto il resto sino al fastigio. L'interno, a croce latina e a tre navate, è di pura forma basilicale. La nave maggiore è ad archi che poggiano su sedici colonne ornate di capitelli di tipo corinzio. Nel transetto si innalza la cupola, indi appare l'abside polilobata connotata di rara eleganza. La navata centrale è sovrastata da un soffitto a cassettoni in legno di noce dorato; le due laterali sono coperte da volte a crociera e si aprono su sette cappelle, tutte dotate di altari, ai quali vanno aggiunti i due del presbiterio, nonché il maggiore, del XVIII secolo, a tarsie marmoree, proveniente dalla chiesa dei SS. Nicolò e Cataldo.

Chiesa di Sant'Irene dei Teatini

La Chiesa di Sant'Irene dei Teatini, intitolata a Santa Irene patrona della città fino al 1656, rispecchia, in tutta la sua sontuosa bellezza, la devozione e il rispetto che i leccesi avevano per la loro santa protettrice.

Fu edificata a partire dal 1591 su progetto del teatino Francesco Grimaldi. Presenta una grandiosa facciata composta da due assetti stilistici sovrapposti. Sulla trabeazione è posta un'iscrizione dedicata a Santa Irene: «Irene virgini et martiri». L'interno, a croce latina e ad una sola navata, si modula in modo molto più sobrio rispetto al prospetto esterno, presentando, per ogni lato, tre profonde cappelle, comunicanti tra loro, caratterizzate da volte ellittiche illuminate a luce naturale. Presenta molti altari tra cui si ricordano per importanza artistica quello maggiore intitolato alla Croce, quello di Sant'Irene, quello dell'Arcangelo Michele e quello di Sant'Andrea Avellino. La chiesa può essere definita una vera e propria pinacoteca, perché ospita numerosissime tele di inestimabile valore artistico.

Chiesa di Santa Teresa

La Chiesa di Santa Teresa con l'attiguo convento dei Carmelitani Scalzi, fu fondata nel 1620. È dedicata a Santa Teresa d'Avila fondatrice dell'ordine dei Carmelitani Scalzi. Tipicamente barocca, la chiesa venne realizzata da Giuseppe Zimbalo, e richiama un'altra costruzione del maestro leccese, l'Annunziata di Galugnano.

La facciata risulta imcompiuta; l'interno ad unica navata e a croce latina presenta importanti tele seicentesche e altari di pregievole valore artistico.

Chiesa di Santa Elisabetta

La Chiesa di Santa Elisabetta è un piccolo edificio rinascimentale e barocco, edificato a partire dal 1519. Anticamente era dedicata a Sant'Andrea Apostolo ed è conosciuta anche come chiesa Nova. Voluta dai canonici Lateranensi, la chiesa è oggi chiamata di Santa Elisabetta, in quanto per due secoli vi officiò la Confraternita della Visitazione della Vergine a Santa Elisabetta.

Chiesa di Sant'Anna

La Chiesa di Sant'Anna, dedicata alla madre della Vergine, venne edificata nel 1680 per volere della famiglia Verardi, la quale fece edificare anche l'attiguo Istituto del Conservatorio. Presenta una struttura architettonica semplice, lineare, di impronta classica e ripropone lo stesso disegno compositivo della facciata principale del Duomo, il che suggerisce la sua attribuzione al medesimo autore, Giuseppe Zimbalo.

Chiesa di San Giovanni Battista o del Rosario

La Chiesa di San Giovanni Battista, detta anche del Rosario, fu realizzata nel 1690-91 dallo Zimbalo. Il prospetto è diviso in due ordini da una balaustra con statue; in basso, il grande portale centrale è sormontato dalla statua di San Domenico di Guzman ed è fiancheggiato da due colonne scanalate a spirale, con capitelli decorati; in alto, la grande finestra centrale è fiancheggiata da trofei di fiori; un'altra balaustra divide il secondo ordine dal timpano dal grande effetto plastico. La pianta è a croce greca e all'interno, lungo tutto il perimetro, presenta ricchi altari. Il pulpito è l'unico delle chiese leccesi ad essere realizzato in pietra leccese. La copertura è a capriate lignee; la realizzazione della cupola fu sconsigliata per le grandi dimensioni della campata.



Chiesa del Gesù

La Chiesa del Gesù, conosciuta anche con il nome del Buon Consiglio, fu costruita nel 1575 per i Gesuiti, giunti a Lecce l'anno precedente. Venne realizzata su disegno del gesuita comasco Giovanni De Rosis, sul sito dell'antica chiesa di San Niccolò dei Greci. Presenta una sobria facciata che ripropone quella della Chiesa del Gesù di Roma. L'interno, ad unica navata, accoglie altari di pregievole fattura e opere pittoriche e scultoree collocabili tra il XVI e l'inizio del XIX secolo.

Chiesa di Santa Chiara

La Chiesa di Santa Chiara, tra le più belle della città, venne edificata nel 1687 sul progetto di Giuseppe Cino e sorge sull'area di un precedente edificio del XV secolo. Presenta un prospetto incompiuto, in quanto manca il fastigio superiore, e un interno a pianta ottagonale con profondo transetto ricoperto da una volta a stella. L'esterno, come anche l'interno, risulta essere scandito in due ordini. Lungo le pareti interne si aprono i cori con grate da cui le Clarisse del contiguo monastero partecipavano alle celebrazioni.

Chiesa di Sant'Angelo o di Santa Maria di Costantinopoli

La Chiesa di Sant'Angelo, detta anche Santa Maria di Costantinopoli, è una delle prime chiese costruite nella città. Edificata nel lontano 1061 per gli Agostiniani, venne ristrutturata nel XIV secolo. Nel 1663 le pessime condizioni strutturali spinsero a un rifacimento totale del complesso. La facciata, che risulta incompiuta nell'ordine superiore, è caratterizzata dal portale centrale in bronzo del 1750 progettato da Emanuele Manieri, che rappresenta uno dei capolavori artistici di Lecce; l'interno, a navata unica e a croce latina, custodisce opere artistiche di inestimabile valore.

Chiesa delle Alcantarine o di Santa Maria della Provvidenza

La Chiesa di Santa Maria della Provvidenza, meglio nota come delle Alcantarine dalle suore che occupavano l'attiguo monastero oggi demolito, venne realizzata nei primi anni del Settecento dall'architetto Giuseppe Cino. In seguito, nel 1724, per volontà del committente Giuseppe Angrisani, barone di Torchiarolo, il progetto fu modificato e seguito dall'architetto Mauro Manieri. La Chiesa è una delle architetture religiose più semplici della città; la sua facciata, formata da tre ordini sovrapposti presenta elementi decorativi formalmente semplici mentre l'interno ha un impianto rettangolare ad aula unica con presbiterio a terminazione piatta.

Chiesa del Carmine

La Chiesa del Carmine venne realizzata nella prima metà del Settecento per i Carmelitani, sul luogo dove sorgeva un'antica chiesa dedicata a San Nicola. Autore dell'edificio fu l'architetto Giuseppe Cino che vi lavorò sino al 1722, anno della morte. Venne completata molto probabilmente da Mauro Manieri. Presenta una sfarzosa e imponente facciata composta su tre ordini, mentre l'interno si sviluppa su una pianta articolata con un corpo longitudinale ellittico innestato ad un transetto non sporgente sul quale si apre un profondo coro a terminazione piatta.

Chiesa di Santa Maria degli Angeli o di San Francesco da Paola

La Chiesa di Santa Maria degli Angeli, insieme all'attiguo monastero dei Minimi di San Francesco da Paola, venne realizzata a partire dal 1524. Subì, nel corso dei secoli, vari rifacimenti che ne modificarono parzialmente l'aspetto originario. La facciata, rinascimentale con aggiunte barocche, conserva l'originario portale cinquecentesco; l'interno, a tre navate con presbiterio a terminazione piatta, è un contenitore di pregievoli testimonianze pittoriche e scultoree.

Chiesa di San Matteo

La Chiesa di San Matteo nacque nel 1667 dai disegni dell'architetto Giovann'Andrea Larducci e presenta gli elementi architettonici tipici delle chiese del pieno periodo barocco dell'Italia centrale. Il suo accordo plastico composto dall'ordine inferiore convesso e il superiore concavo, infatti, è poco usuale tra i monumenti dell'arte del Salento e di Lecce.

Una curiosa leggenda riguarda una colonna della facciata di tale chiesa; sul prospetto sono presenti due colonne una delle quali è completamente priva di ornamento, l'altra è composta da un ornamento a forma di spirale ma solo per metà dell'intera lunghezza della colonna: si narra infatti che il diavolo invidioso dell'opera dello scultore, fece in modo che quest'ultimo perdesse la vita prima di completare il lavoro.

Chiesa di San Francesco della Scarpa

La chiesa di San Francesco della Scarpa, si trova appena all'inizio del centro storico leccese, di fronte alla stazione ferroviaria. Tale chiesa viene anche denominata la chiesa senza facciata, poiché, a differenza delle sfarzose chiese barocche della città, a causa di lavori ottocenteschi ha perso la sua facciata, che oggi si inserisce nel colonnato dell'ex convitto Palmieri. A differenza dell'obliterata entrata, l'interno risulta di una certa imponenza, la pianta è a croce greca, precedentemente era a croce latina; cronologicamente la parte più antica dovrebbe risalire al XIII - XIV secolo: a testimonianza di ciò vi sono alcune scritte sui muri interni ed alcune epigrafi di cui di una tomba medievale. Di particolare pregio anche alcuni altari barocchi e una statua di notevole grandezza in pietra leccese raffigurante San Giuseppe.

Oggi la chiesa dopo numerosi restauri ha in parte recuperato l'antico splendore dopo anni di oblio, risulta consacrata e in determinati periodi è usata per mostre d'arte, per conto del Museo Archeologico Provinciale "Sigismondo Castromediano".

San Francesco d'Assisi a Lecce - Una leggenda narra che in questa chiesa abbia riposato San Francesco d'Assisi di ritorno dalla Palestina. Giunto il momento della partenza, si narra che i cittadini leccesi tennero una sua scarpa in ricordo, da cui il toponimo di San Francesco della Scarpa.

Chiesa della Madre di Dio o delle Scalze

La Chiesa della Madre di Dio e San Nicolò, nota anche come Chiesa delle Scalze, venne edificata nel 1631 insieme all'attiguo monastero delle Scalze, che acquistato nel 1903 dalle Suore Salesiane dei Sacri Cuori divenne la sede definitiva della casa generalizia e dell'Istituto per sordomuti fondato da San Filippo Smaldone.

La semplicità del prospetto è contrastata dalla fastosità decorativa dell'interno. I muri dell'aula risultano animati da statue-reliquiari collocate in nicchie e da altari di vistoso risalto plastico. Nella chiesa riposano le spoglie di San Filippo Smaldone, trasferite dal cimitero cittadino nel 1942.


Porte della città vecchia


Porta Napoli

Arco di Trionfo o Porta Napoli

L'Arco di Trionfo, detto comunemente Porta Napoli, sorge nell'omonima piazza e fu eretto nel 1548 in onore dell'imperatore Carlo V, dalla cittadinanza grata per le opere di fortificazione fatte realizzare in difesa della città. Alto 20 m, questo monumento fu realizzato nel luogo dell'antica Porta San Giusto, al di sotto della quale, secondo la tradizione, riposavano le spoglie del santo.

D'ordine corinzio, con le colonne binate, aventi la base attica e il capitello barocco, l'Arco di Trionfo ha sul frontone triangolare scolpite le insegne imperiali con trofei e panoplie. Sul fregio centrale appare, in latino, l'epigrafe dedicatoria, che così si traduce: All'Imperatore Cesare Carlo V, augusto trionfatore, nelle Indie, nelle Gallie ed in Africa; soggiocatore dei cristiani ribelli, spavento e sterminio dei Turchi; propagatore della religione cristiana in tutto il mondo con le opere e con i consigli; essendo al governo di questa provincia Ferrante Loffredo, che seppe tener lontani da i lidi del Salento e della Japigia i Turchi ed i nemici dell'impero; l'Università ed il popolo leccese riconoscente dedicò quest'arco alla grandezza e maestà di Lui, l'anno 1548.


Porta Rudiae

Porta Rudiae

Poco più a sud dell'Arco di Trionfo, si trova la cosiddetta Porta Rudiae, il cui nome deriva da quello dell'antica città di origine Messapica, posta nell'odierna periferia di Lecce, nucleo primigenio della successiva città. Probabilmente, come nel caso dell'Arco di Trionfo, qui doveva essere presente una porta di origine medioevale più antica di quella che possiamo ammirare oggi. La porta crollò nel corso del 1600 e venne ricostruita nel 1700 per volere di un patrizio leccese non meglio precisato.

La porta è chiaramente di gusto barocco, opera di Giuseppe Cino, e venne eretta quando ormai una vera e propria funzione difensiva non era più necessaria. La facciata è dominata dalla statua di Sant'Oronzo, accompagnata lateralmente dalle Statue di Santa Irene (antica patrona della città) e San Domenico. Sulle colonne della porta sono scolpiti quattro busti raffiguranti Euippa, Malennio, Dauno e Idomeneo, nipote di Minosse e pronipote di Zeus, mitico fondatore della città.

Porta San Biagio

Porta San Biagio fu molto probabilmente edificata su una preesistente torre nel corso del XVIII secolo. Eretta per volontà del governatore di Terra d'Otranto Tommaso Ruffo, il suo stile è baroccheggiante. Su tale porta troneggia in alto la statua di San Biagio, lateralmente sono presenti due stemmi cittadini.

Obelisco

Posto a pochi metri dall'Arco di Trionfo e al centro del Viale degli studenti, l'Obelisco di Lecce fu eretto nel 1822, su progetto di Luigi Cipolla, dallo scultore salentino Vito Carluccio, in onore di Ferdinando I di Borbone.

L'Obelisco è decorato nelle quattro facciate con alcune figure in bassorilievo, tra cui in basso il delfino che morde la mezzaluna turca, stemma dei capoluoghi di Terra d'Otranto. Un curioso episodio riguarda tale obelisco: la propaganda borbonica lo fece colorare di nero, in modo che ricordasse un obelisco marmoreo, ma la prima pioggia cancellò ogni traccia del colore.
_________________

Con tutto l'oro del mondo non si può comprare il battito del cuore, nè un lampo di tenerezza-de Lamartine
Top
Profilo Invia messaggio privato HomePage
claudia_napoli



Registrato: 14/02/07 11:47
Messaggi: 11477
Residenza: Roma (ma 'tengo' il cuore napoletano)

MessaggioInviato: Mer Set 22, 2010 11:54    Oggetto: Rispondi citando





Arrow http://www.youtube.com/watch?v=CKuGNDahXoQ&feature=player_embedded



Centro Del Mundo


Look at me
Across the border
To Paris boulevard
Je me souviens now
do centro del mundo
that's rising into my mind

Follow me, meravigliosa
no homeland and no disguise
my rendez-vous c'est
au centro del mundo
ni tengo nombre tonight

Am I in no time?
Am I in no space?
Au centro del mundo
centro del mundo

Before I die
quiero salir de esta vida
to be inside
mi casa is called now
el centro del mundo
es mi destino to fly

From a tribe
venue d'etoiles
pour chercher des espoires
my rendez-vous c'est
au centro del mundo
that's rising into my mind

Am I in no time?
Am I in no space?
Au centro del mundo...
_________________

Con tutto l'oro del mondo non si può comprare il battito del cuore, nè un lampo di tenerezza-de Lamartine
Top
Profilo Invia messaggio privato HomePage
preziosina66



Registrato: 07/09/09 18:42
Messaggi: 934
Residenza: provincia di messina

MessaggioInviato: Gio Set 23, 2010 16:33    Oggetto: Rispondi citando


Claudia!!!
Non mi ero accorta che avevi scritto di recente in questo topic!
Madonna quant'è bella Lecce Shocked
Capisco il tuo amore per il sud...vedendo questi posti spettacolari come si fa a non innamorarsene?
Top
Profilo Invia messaggio privato
Mostra prima i messaggi di:   
Nuovo argomento   Rispondi    Indice del forum -> Forum Alessandro Preziosi Tutti i fusi orari sono GMT + 1 ora
Vai a Precedente  1, 2, 3 ... 10, 11, 12 ... 15, 16, 17  Successivo
Pagina 11 di 17

 
Vai a:  
Non puoi inserire nuovi argomenti
Non puoi rispondere a nessun argomento
Non puoi modificare i tuoi messaggi
Non puoi cancellare i tuoi messaggi
Non puoi votare nei sondaggi


Powered by phpBB © 2001, 2002 phpBB Group
phpbb.it
Copyright © ADRICESTA ONLUS - Tutti i diritti riservati

Privacy Policy